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Sport e media:

dalla telecronaca
alle narrazioni

Tre fasi storiche che


coincidono a tre forme
di legame tra media,
società e sport:
 Sport e mass media
 L’infosport e il
giornalismo
sportivo
 Sport e media
digitali
1899, settembre: Guglielmo Marconi si reca a New York per radiotelegrafare le
regate della Coppa America
1927, giugno: in Italia, va in onda la prima radiocronaca sportiva in diretta: il Gran
Premio Galoppo, a San Siro.

La relazione fra media e


sport necessita di
storicizzazione, a
partire dall’invenzione
dello sport moderno e
della gioventù, come
tempo e spazio della
cultura di massa e della
pubblicità.
Gli elementi fondamentali
dello sviluppo della
comunicazione nello sport

 l’accelerazione tecnologica
impressa prima dai mass
media poi dai social media,
 dalla gestione del tempo libero
come luogo di socializzazione
 un terzo luogo tra sport e
società
Il Novecento, il ‘secolo dei media’: nascono
i grandi giornali di opinione, nasce il
cinema, la radio, la tv. Il consumo mediatico
(libri, giornali, radio, cinema, televisione)
caratterizza il comportamento dell’uomo
moderno, diventando ‘cultura di massa’,
cioè coinvolge sempre più strati della
popolazione. Lo sport non viene più solo
giocato ma ‘seguito’, comunicato, etc.
Il ruolo culturale e comunicativo
dello sport rappresenta una ribalta
inedita tra reale e immaginario
sociale e collettivo. Il registro
‘patemico’ crescente man mano che
i mass media diventano sempre più
sofisticati e tecnologici. Lo sport ha
una doppia rappresentazione: i
campioni rappresentano il prototipo
della bellezza, del successo e ambite
prede sessuali; la partita, la gara,
come registro retorico per
raccontare l’impresa eccezionale,
l’eroismo, il record.
Fin da subito, lo sport ha fornito ai
mass media la materia prima con cui
confezionare i propri prodotti,
mentre i mass media hanno
contribuito ad alimentare la crescita
degli spettatori.

Senza il giornalismo, non ci sarebbe


stato lo sport moderno. Dove
sarebbero le gare, i protagonisti, gli
scontri, le violenze? Non a caso, la
prima notizia sportiva fu nel 1887, in
merito a una scommessa tra un
corridore e un cocchiere.
All’inizio, il giornalismo sportivo era
considerato un figlio di un dio minore della
carta stampata: lo sport non era ancora stato
colto come uno strategico sistema socio-
culturale, come una vera e propria azione
culturale. Gradualmente, non più solo puro e
semplice rendiconto della giornata ma un vero
e proprio racconto strutturato dell’evento
sportivo. La radio permette la cronaca, la
trasmissione diretta dell’evento,
l’immediatezza del risultato. Il giornalismo, il
racconto e la visione sociale dello sport. Radio
e giornalismo insieme, cosa producono?
Lo sport, sempre più, come
fenomeno dei mass media

La ‘socializzazione’ o divulgazione del


fenomeno sportivo. La platea si è estesa,
non solo fisicamente, oltre lo stadio. La
‘presa diretta’ di una gara è il chiavistello
per la popolarità di un’esperienza sempre
più mediata e diffusa.
Divisione funzionale dei mass
media

Radio: coperta informativa


dell’evento sportivo
Televisione: governa gli eventi
mediali e costruisce un vero e
proprio genere televisivo
Giornalismo: per sopravvivere, si
occupa del retroscena, dei gossip,
aggregandosi alla televisione. Le
agenzie e i giornali fornisco gli
strumenti (i fatti) della cronaca
creando e ricreando il legame fra i
campioni, le squadre, i fan e con
l’arena pubblica più generale dello
sport.
C’è un dettaglio da tenere
presente…
Il codice o la ‘regola’ del sistema dei mass media è la
differenza tra informazione/non-informazione: ciò che
interessa è se una comunicazione contiene o non contiene
nuove informazioni, non se sia vera o falsa, giusta o
sbagliata, moralmente condivisibile o meno. Certamente,
ogni comunicazione deve trattare di qualcosa, dev’essere
un’informazione. Ma è solo nel sistema dei mass media
che quello che conta per produrre ulteriore comunicazione
è che ogni informazione dev’essere ‘nuova’. Nella scienza,
una legge dev’essere ripetuta, in famiglia, un riturale
spesso è ripetuto. Nei mass media, una notizia ripetuta
non è più un’informazione, non funziona più, non
comunica più nulla. Ecco perché i mass media sono anche
‘la memoria ella società’, ciò che sappiamo del mondo, lo
sappiamo dai mass media.
Dalla prima salita del Cervino (14 luglio 1865) al passaggio di
Ronaldo, è la ‘prima volta’, la novità, a costituire l’essenza
dell’informazione
Un terzo soggetto/luogo tra sport e società…
I media digitali e i social media

Le audience diventano ‘multitasking’: producono


esse stesse i contenuti usando più media
contemporaneamente, immersi in un continuum
ludico/sportivo/ attivo, competente,
sportivamente smaliziato rispetto ai classici
opinion leader tele/radio/giornalisti. La realtà è
frammenta in mille attimi/luoghi.
Le tecnologie digitali non si limitano ad aggiungere nuove
opportunità di conoscenza e intrattenimento a quelle già
disponibili, ma sono in gradi di incidere profondamente sulle
routine produttive e di consumo stabilizzate nell’industria
culturale contemporanea. In questi spazi, lo sport è sia ‘dono
agonistico’ (la gara) sia continua metamorfosi del fandom
sportivo. Il fandom sportivo implica un elemento di produzione
mediale effettiva da parte del pubblico stesso perché le attività
del fan vanno oltre l’evento mediale.
La tecnologia mediatica raffina sempre di più
la capacità umana di elaborare e produrre
simboli.
Per esempio, l’HD. Un incontro sportivo in HD,
non è come essere sul campo. È un’esperienza
sensoriale che segna la massima distanza
finora raggiunta tra al visione da stadio e la
visione da grande schermo, una distanza
abissale.
INTERAZI
• SIAMO SEMPRE CONNESSI, INTERAGIAMO NELLA 'RETE'.
PRODUCIAMO E CONSUMIAMO ALLO STESSO TEMPO
(PROSUMER). RELAZIONE MULTIMEDIALE PARTECIPATIVA (SITI,
BLOG, SOCIAL NETWORK). DA PUBBLICO-AUDIENCE A PUBBLICO-

ONE CONNESSO. INTERAZIONE DIGITALE: SPAZIO E TEMPO ANNULLATI


AL ‘QUI-ED-ORA’.

CONDIVI • IMMEDIATO COINVOLGIMENTO DEGLI UTENTI DELLA RETE. LO


SPORT CREA, CONDIVIDE E DISTRIBUISCE CONTENUTI DI VALORE
COMUNICATIVO GLOBALE/GLOCAL. CON I SOCIAL MEDIA, LE

SIONE
ORGANIZZAZIONI SPORTIVE COMUNICANO/CONDIVIDONO IN
TEMPO REALE CON I PROPRI FAN, CREANDO COMMUNITY.

PROMOZ • I SOCIAL SONO UNA PIATTAFORMA PUBBLICITARIA IN


COSTANTE ESPANSIONE E ‘TARGETIZZAZIONE’ DEGLI
UTENTI – TANTI SEGMENTI DI CONSUMATORI.

IONE PROMOZIONE DI PRODOTTI, DI MARCHE, DI EVENTI, DI


SQUADRE, DI CAMPIONI O DI FUTURI CAMPIONI.
SEMPRE PIÙ LE ORGANIZZAZIONI
SPORTIVE, I CAMPIONI E GLI ‘EVENTI’
SPORTIVI, DIALOGANO CON I FAN
ATTRAVERSO I SOCIAL.

QUESTO ‘DIALOGO’ CREA ESPERIENZE


ED EMOZIONI.

MA NON SOLO NOI FAN OSSERVIAMO


I CAMPIONI E LE SQUADRE; ANCHE LE
SQUADRE OSSERVANO NOI FAN: CHI
SIAMO, QUANTI SIAMO, COSA
COMPRIAMO, CHI TIFIAMO, DOVE
ANDIAMO, ETC.
Il fan è (anche) consumatore
- Il fan compra/consuma affettivamente: il fan
esprime un forte attaccamento emotivo degli oggetti
che compra/consuma

- Il fan è fedele e leale: mantiene il rapporto con il


brand/il prodotto

- Il fan vuole far parte della produzione:


(ri)producono eventi sportivi (postano,
commentano, filmano, giudicano, etc.). Non si
accontentano di assistere o di consumare.
Fonti: cap. 3 par. 3
Spunti: come vivo e seguo lo sport?

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