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STORIA DELLA MODA

XVIII-XXI SECOLO

Pontrelli Daniela Secondo A.A. Fashion Design


IL LUSSO, LA MODA, LA BORGHESIA

“FAR VEDERE ED ESSERE VISTI”

Ritratto di Luigi XIV di Hyacinthe Rigaud, 1702,


Museo del Louvre, Parigi
I MODELLI VESTIMENTARI DEL ‘700

Robe à la franciase, 1740 Robe à l’anglaise, 1785 Marie Elisabeth Louise Vigèe-Lebrun, La Regina Maria
Antonietta in grand habit, 1779 Vienna,
Kunsthistorisches Museum
Modello di casaquin, disegno di Janet Arnold Il «casaquin» 1745-1755 circa
Marie Antoinette en chemise, by Louise Élisabeth Vigée Le Brun, 1783
Bottega “Au Grand Mogol” di Rose Bertin

La Marchande de modes, gravure de Robert Bénard, 1769 - Guarnitures


LA MODA NEOCLASSICA

L’abito divenne una semplice camicia lunga segnata da una cintura per arricchire il tessuto e da scialli in cachemire molto decorati e con bordure classicheggianti.
Dolce & Gabbana ad Agrigento, la sfilata dell'Alta Moda nel tempio della Concordia, 2019
STILE IMPERO

Jean-Auguste-Dominique Ingres, Napoleone I sul trono


imperiale, 1806, Parigi, Musée de l’Armée.
Jacques-Louis David, Consacrazione dell’Imperatore Napoleone
e incoronazione dell’imperatrice Josephine nella cattedrale
di Notre-Dame a Parigi, 1807-1809,
Parigi, Louvre
Abiti femminili, Parigi, Musée de la Mode et du Textile. Antoine Gros, Ritratto dell’imperatrice Joséphine, 1809,
Nizza, Musée Massena.
CHARLES FREDERICK WORTH

Etichetta Worth & Boberg, 1858.

Charles Frederick Worth (1825-1895), Foto di Felix Nadar,


1892. Quando il sodalizio con lo svedese Otto Bobergh si sciolse, la Maison Worth
fu gestita in proprio, a partire dal 1871.
La vignetta caricaturale presenta un uomo chiuso in una “gabbia” di crinolina.
Figurino caricaturale. Le figure femminili, che lo circondano, sollevano le gonne, mostrando gli stivaletti alla
Le eccessive dimensioni delle crinoline furono oggetto di numerose caricature. caviglia, che avevano sostituito le scarpine piatte.
Crinolina, 1860 ca. 40 cerchi di filo di ferro più 11 strisce di Tournure, 1870 ca. Cerchi di filo di
lino. ferro e strisce di lino.
Figurino. Modello di Worth, 1862, in tulle di seta bianco.
Abito da ricevimento, modello “Princesse”, 1880 ca.,
Kyoto Costume Institute.
Questo modello è in organza con inserti di 3 tipi James Tissot, Il ricevimento, partic., 1878, Museo
diversi di pizzo Valenciennes; d’Orsay, Paris.
Corsetto, 1880-1890. Modello di Jean Paul Gaultier
Satin di seta azzurro; stecche di metallo e di balena. Anni Novanta del Novecento
MOVIMENTI “REFORM”

La prima esposizione di Londra nel 1851 fu un successo per espositori e pubblico ed una grande occasione di visibilità e
prestigio.
La sede della manifestazione era il Crystal Palace opera dell’architetto Joseph Paxton.
Una enorme struttura realizzata in ferro e vetro
Amelia Bloomer, metà del XIX secolo, 1851 ca., Mary Evans
Picture Library Nel 1881 la viscontessa Haberton,  fondò in Inghilterra “The Rational Dress
Society”, un movimento che interveniva sull’abito femminile in nome della
salute della donna e dell’igiene
PAUL POIRET 1879-1944

Paul Poiret, 1935.


Vetrina della Maison Poiret, rue Auber n. 5, in “Le Figaro-
modes”, febbraio 1904.
Paul Poiret, Mantello “Révérend” o “Confucius”, 1905, Parigi, Musée de la Mode
et du Costume Palais Galliera.
Nella nuova Maison Poiret mise a punto la sua prima vera sfida alla moda dominante,
Il primo abito senza corsetto, denominato “Lola Montes”,

Paul Poiret, Due versioni del modello Lola Montes, 1906.


Un gallone d’oro a spirali, La rosa che
diventerà il marchio della Maison Poiret
è appuntata sul petto.

Paul Poiret, Modello “Joséphine” Paul Poiret, Modello “Josephine”


(Stile Impero), 1907, Parigi, Les Arts
Décoratifs, Musée de la Mode et du
Textile, Collezione UFAC.
Chatelet, Grande saison de paris,
ballet russe by Jean Cocteau

I Balletti Russi influenzarono


fortemente il gusto di un intero
decennio con i loro costumi
mirabolanti e le preziose
scenografie.
Flacone del profumo La Rose de
Rosine, 1912, New York, The
Metropolitan Museum of Art.

Atelier Martine, in rue du faubourg Saint-Honoré.


Atelier Rosine (Profumi), Paul Poiret.
La Festa della Milleduesima Notte, 24 giugno1911.
una gonna svasata di tessuto d’oro rifinita da una frangia, linea “a paralume”.

Il fare moda di Poiret non consisteva semplicemente nel creare degli abiti, ma nel dettare le regole
per un nuovo stile di vita, scintillante e totale.

La fete de la mille et deuxiéme nuit, 1911


Paul Poiret, Costume per Le Minaret, 1913
(foto Henry Manuel).
Paul Poiret, “Le collier nouveau”:
modello simile al precedente. L’abito indossato dalla moglie Denise è di
Tavola a colori illustrata da Georges mussolina violetta per la tunica e rosa per la
Lepape per la “Gazette du Bon Ton”, coulotte.
1913. Il cappello viola è bordato da una frangia
di perle.
GABRIELLE COCO CHANEL 1883-1971
OBIETTIVO: VESTIRE UNA DONNA CHE RISULTASSE EMANCIPATA, DINAMICA E LIBERA DI MUOVERSI.

ISPIRATA AGLI ABITI MASCHILI: RIUSCI’ A CONIUGARE ABITI PRATICI E COMODI CON UN ELEGANZA ESSENZIALE
Copertina, Chapeau (Cappello), Crèation Gabrielle Chanel, 21 Rue Cambon,
in “Comœdia illustré”, 15 settembre 1910.
Coco Chanel e Tre modelli di tailleur di jersey in “Les Élégances parisiennes”, maggio 1916.
Le Train bleu, costumi di Coco Chanel
Nel 1924 Djaghilev commissionò allo scrittore Jean Cocteau il soggetto per un’operetta danzata con cui partecipare alla
stagione d’arte dedicata all’VIII Olimpiade “Le Train bleu”: la collaborazione fra Chanel e Cocteau, iniziata nel 1922 per
la realizzazione dei costumi per Antigone di Sofocle, continuò per 14 anni.

Jean Cocteau, al centro, con i ballerini dello spettacolo Le


Train Bleu.
Il balletto di Darius Milhaud su soggetto di Cocteau fu
commissionato nel 1924 da Serge Diaghilev per i
Balletti Russi di Nijinski, con le coreografie di
Bronislava Nijinska (sorella del ballerino) e i costumi
disegnati da una giovane Coco Chanel e realizzati in
maglia.
Fu la collaborazione fra Chanel e Beaux a produrre il profumo più famoso del XX secolo: non
somigliava a nessun odore riconoscibile, perché l’insieme degli ingredienti era dosato in modo da avere
una fragranza del tutto nuova, gradevole e artificiale.

Nel contesto degli artisti d’avanguardia, Chanel conobbe il granduca Dimitrij,


nipote dello zar ucciso durante la Rivoluzione sovietica
American Vogue, Ottobre 1926.  Original little black dress
Il little black dress di Chanel rappresentò probabilmente la perfetta immagine della donna moderna, sottile,
efebica, giovane.
Un tweed particolare, morbido, a trama larga, tessuto con fili di fibra e torsione diversa in modo da ottenere un effetto elastico e spugnoso.
Foto di Paul Shutzer, 1961: tailleur, scarpe e borsa Chanel.

Coco Chanel, 1957 ca.

nel 1955 la borsetta di pelle impunturata, sostenuta da


una catena dorata, e più tardi i sandali con la punta di
colore contrastante.
A sx: soprabito beige in
alpaca e tweed di lana;
maglia sintetica; pantaloni
in crêpe di seta con il logo
stampato e mussola di seta;
collant con il logo stampato.
A dx: tweed di lana bianca
con profili di passamaneria
nera; sciarpa, collana,
camelia; collant con il logo
stampato.

Claudia Shiffer e Helena Christensen for Chanel, by Karl Karl Lagerfeld – Chanel, Completo e soprabito, autunno-inverno
Lagerfeld, 1990 2000.
MADELEINE VIONNET
1876-1975

La chiave segreta dei suoi modelli era la geometria.


A tutto ciò si aggiunse lo studio di un modo che permettesse di ricamare con il filo sullo sbieco, senza creare effetti fisici indesiderati.
Vionnet considerava il ricamo come un elemento connesso con la struttura dell'abito e non una decorazione.
Madeleine Vionnet agli inizi del Novecento abbandonò Parigi e ricominciò da capo la sua vita a Londra: erano gli anni in cui a Londra si stava svolgendo un intenso
dibattito culturale, che impegnava artisti e medici sul modo di vestire delle donne.

Henry Holiday, Copertina di “Aglaia” n. 3, autunno


1894. Isadora Duncan in “La Marseillaise”, 1916. Foto
di Arnold Genthe.
Logotipo della Maison Vionnet in avenue Montaigne.
Presto l’atelier di rue de Rivoli divenne insufficiente
e nel 1922 Madeleine Vionnet trovò il modo per
Logotipo della Maison Vionnet in rue de Rivoli 222, disegnato da
espandersi, trasferendosi in un hôtel particulier in
Thayaht nel 1919, che compariva sulla carta intestata e sui biglietti
avenue Montaigne.
d’invito.
Madeleine Vionnet, Abito da sera, 1920
Parigi, Les Arts Décoratifs, Musée de la Mode et du
Textile, Collezione UFAC.
La “robe quattre mouchoirs” è confezionata in crêpe
di seta avorio.
A dx: Madeleine Vionnet, Abito da sera, 1918-1919

Vionnet tornò all’antico abito mediterraneo, lavorando con il tessuto senza tagliarlo secondo le forme del corpo, ma montandolo in maniera tale che potesse seguire autonomamente le fattezze corporee.
Etichetta: firma, logo e impronta digitale della couturiere.
Nel 1922 Vionnet riuscì a imporre una novità fondamentale per il mondo dell’Haute Couture parigina: il
copyright dei modelli (la riproduzione vietata dei modelli)

Fotografie tratte dagli Album di Copyright. Musèe de la


Mode et du Textile, Collezione UFAC, Parigi.
Vionnet P/E 2017
ELSA SCHIAPARELLI
1890-1937

“Un abito non è solo stoffa: un abito è un pensiero”


“Avevo un pensiero fisso in testa: salvarmi dalla monotonia della vita di salotto e dall’ipocrisia
borghese. Per le mie idee d’avanguardia venivo considerata una folle”

Elsa Schiaparelli, 1932, foto: George Hoyningen Huene


Il 1 gennaio 1928 Elsa affitta uno studio al numero 4 di Rue de la Paix a Parigi, e fonda il suo
atelier “Schiaparelli Pour le Sport”, dedicandosi all’abbigliamento sportivo, cucendo completi per
il golf, il tennis e lo sci, ma presto allarga la produzione all’abbigliamento sia da giorno che da sera.
All’apice della fama, nel 1933 Elsa Schiaparelli apre una sede a Londra e nel 1935 a Parigi si
trasferisce allo storico numero 20 di Place Vendome, dove il suo atelier rimase fino alla chiusura
nel 1954.
Immagine pubblicitaria apparsa su “Vogue”, Il tennis era, insieme al golf, lo sport preferito.
1928, Tenuta da sci.
Nel 1924 si tennero le prime Olimpiadi Completo sportivo, Schiaparelli
invernali a Chamonix in Francia, mentre 1933 ca.
l’edizione successiva si svolse a Saint-Moritz,
in Svizzera nel 1928.
Le collezioni, a partire dall’autunno 1936, si articolarono tutte su doppi filoni: da un lato Schiaparelli si concentrò sull’elaborazione di alcuni temi decorativi specifici ( la
musica, le farfalle, gli alberi), attorno ai quali sviluppare l’intera collezione, dall’altra Cocteau e Dalì crearono singoli capi attraverso i quali doveva emergere il nuovo
rapporto tra abito, corpo, pulsioni inconsce.

Salvador Dalì Jean Cocteau


Salvador Dalì “frugando” all’interno della donna fece emergere l’aragosta, che nel 1937

Foto: George Platt Lynes: Salvador Dalí, 1939. Elsa Schiaparelli, Abito da sera, collezione estate 1937, Filadelfia Museum of Art.
Verso la fine del 1937 nella collezione autunnale venne presentato un tailleur di crêpe nero

Simboli erotici e feticci dichiaravano finalmente quello che la forma rigorosa del tailleur aveva sempre cercato di François Baudot, Schizzi di cappelli di Elsa
mascherare. Schiaparelli, 1937, incluso il famosissimo “cappello-
scarpa” disegnato da Dalì.
itamente la teoria surrealista di Dalì e creò il nuovo profumo, che si chiamò “Shocking” come il “suo colore rosa”: venne commercializzato in una boccetta disegnata da Leonor Fini, che aveva le fo
di fiori.

Per il suo profumo da donna, Jean


Paul Gaultier ha ripreso, nel Profumo da donna di John
1993, l’idea del busto inventata da Galliano.
Schiaparelli.
CHRISTIAN DIOR 1905-1957

Ristabilì il gusto per l’haute couture, per il lusso, per i metri e metri di tessuti che durante la
guerra erano impensabili.
Vestì le donne per farle risultare belle, ricostringendole ancora dentro il corsetto.
Stilisticamente e idealmente opposto a Coco Chanel.
Grazie alle “sue proporzioni ridotte e [alla] sua sobria eleganza, priva di una storia troppo imponente”, l'edificio risulta perfetto e si trova, proprio come vuole Dior, in
prossimità di un Grand Hotel.

Maison Dior, Parigi, avenue Montaigne n. 30


La prima sfilata all’interno della Maison Dior, 12 febbraio 1947, collezione P/E 1947.

il tubino Jungle con motivo pantera


Christian Dior, Soprabito, collezione A/I 1947. Dolce & Gabbana, A/I 2017- 2018
Velluto verde scuro; polsini in pelliccia di leopardo; filo
dorato, ricami di paillettes e perline sul corpetto e sulle
tasche; cintura di pelle scamosciata nera.
La prima uscita fu il modello Acacia, seguito da una serie di capi con la stessa linea chiamata a “8”, sagomata, seno sottolineato, vita stretta e fianchi accentuati. 
Le gonne si erano nettamente allungate, le vite marcate, le baschine delle giacche spesso accorciate così da slanciare la silhouette, una moda dalle linee tipicamente femminili.

la silhouette Corolle

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