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Metodi per pianoforte

Profilo storico

Convinto da una lunga esperienza, che non si possono, senza l’aiuto del
maestro, appianare le numerose difficoltà che si incontrano nella
maggior parte dei pezzi di musica scritti pel Piano-Forte, mio scopo si è
quello d’indicare alle persone che si dedicano all’insegnamento del
medesimo la miglior strada da seguirsi, onde rendere lo studio più facile
e più gradevole ai loro allievi.

Muzio Clementi
Metodi teorici Elenco incompleto e indicativo
C. P. E. Bach (1714 - 1788) Versuch über die wahre art, das Klavier zu spielen (1753)
D. G. Türk (1750 - 1813) Clavierschule (1789)
M. Clementi (1752 - 1832) Metodo completo del piano-forte (1801)
J. L. Adam (1958 - 1848) Méthode ou principe géneral du doigté - 1798
Méthode nouvelle - 1802
Méthode du Conservatoire - 1804
J. L. Dussek (1760-1812) Introductions on the art of plaing the pianoforte - 1796
F. G. Pollini (1762 - 1846) Metodo pel clavicembalo (da adottarsi nel regio conservatorio e nelle altre case del Regno) - 1812
J. B. Cramer (1771 - 1858) Instructions for the Piano Forte - 1815
J. N. Hummel (1778 - 1837) Ausführlich theoretisch-practische anweisung zum Pianofortespiel - 1828
F. Kalkbrenner (1785 - 1849) Méthode pour apprendre le pianoforte à l’aide du guide-mains - 1830
F. Fètis (1784 – 1871) Méthode des Méthode - 1837
I. Moscheles (1794 – 1870)
C. Czerny (1791 - 1857) Vollständige theoretisch-praktiache Pianoforteschule op.500 - 1839
S. Thalberg (1812 - 1871) L'Art du Chant appliqué au Piano
A. Brugnoli (1880 - 1937) La dinamica pianistica - 1926
B. Mugellini (1871 - 1912) Lezioni sui sistemi fondamentali della tecnica pianistica - 1946
L. Deppe (1828 - 1890) Armleiden des klavier-spielers - 1885
R. M. Breithaupt Die naturarlische klaviertechnik - 1905
F. A. Steinhausen Die Physiologischen fehler und die Umgestaltung der
Klaviertechnik - 1905
T. Matthay (1858 - 1945) The Act Of Touch In All Its Diversity - 1903
Relaxation studies - 1908
The Visible and Invisible in Piano Technique - Musical interpretation -
Metodi pratici Elenco incompleto e indicativo

Notenbüchlein für Anna Magdalena Bach;


J. S. Bach (1685 - 1750)
Klavierbüchlein für Wilhelm Friedmann Bach.

D. Scarlatti (1685 - 1757) Esercizi per gravicembalo

Preludi ed Esercizi
M. Clementi (1752 - 1832)
Gradus ad parnassum

J. B. Cramer (1771 - 1858)

J. N. Hummel (1778 - 1837)

F. Kalkbrenner (1785 - 1849)

F. Fètis (1784 – 1871)


I. Moscheles (1794 – 1870)

C. Czerny (1791 - 1857)

S. Thalberg (1812 - 1871)

B. Cesi (1845 - 1907) Metodo per lo studio del pianoforte


A. Longo (1864 - 1945) Tecnica pianistica

F. Rossomandi (1857 - 1933)

A. Cortot (1877 - 1962) Principi Razionali della tecnica pianistica - 1928


H. Bertini (1798-1876) Op.100 - 29 - 32

J. B. Duvernoy (1802-1880)

F. Chopin (1810 - 1849) Studi op.10 - 25

F. Liszt (1811 - 1886) Studi op.1 – Studi trascendentali - 6 Studi da Paganini – Studi da concerto - Esercizi

S. Heller (1813-1888) Studi op.45 - 46 - 47

J. Pischna

C. L. Hanon (1819-1900) Il pianista virtuoso

J.Brahms (1833-1897) 51 esercizi

F. Busoni (1866-1924) Klavierübung

C. Debussy (1862-1918) Etudes

15 studi facli
16 studi di agilità
E. Pozzoli (1873-1957) 24 studi
Studi a moto rpido
Studi di media difficoltà
C. F. E. Bach (1714 - 1788) : Versuch über die wahre art, das Klavier zu
spielen (1753) – (Saggio sul vero modo di suonare su tastiera)

•prototipo dei futuri e complessi trattati per


pianoforte di carattere generale.

•Haydn: “è e rimarrà il Metodo dei metodi”

•Mozart: “…egli il padre, noi i bambini; fra noi chi


ha compiuto qualcosa di giusto lo ha appreso da lui.
Chi non lo ammette è un infame…”
• M. Clementi (1752 - 1832) Metodo completo del
piano-forte – 1801
 Dello stile (staccato, legato, preferenza al legato)
 Del movimento e dell’espressione (rapporto tra le
indicazioni di tempo e nomenclatura spiegativa)
 Del diteggiare (Il miglior maneggio non è sempre il più facile)
 Della posizione del corpo e del collocamento delle
mani sulla tastiera
 53 lessons progressivamente ordinate e esercizi
giornalieri (Preludi ed esercizi).
• C. Czerny (1791 - 1857) Vollständige theoretisch-praktiache
Pianoforteschule op.500 (Scuola di pianoforte teorico-pratica
completa) - 1839

Czerny rappresenta la sintesi e il compendio delle esperienze


teoriche sviluppatesi nella prima metà dell’800.

Egli tratta tutti gli aspetti della pratica pianistica organizzando in


una catalogazione sistematica ciò che era convenzionale nella
scrittura musicale riguardo al fraseggio, alla declamazione e alla
necessità di adottare un tempo rubato.
La metodologia dell’800 si trova in un vicolo cieco
George Kochevitsky - The Art Of Piano Playing (A Scientific Approach) - 1967

• L'immaginazione creativa dei compositori, le capacità tecniche dei pianisti


e l'ingegnosità dei costruttori di pianoforti influenzandosi
vicendevolmente fanno emergere problemi nuovi che la vecchia scuola
non era in grado di risolvere.

• La mediocrità di molti insegnanti di pianoforte si mantenne salda al


principio di dita isolate. Non permettevano ai loro alunni di includere la
partecipazione libera delle parti superiori del braccio, anche se questa
partecipazione era diventata necessaria, visto il progresso che stava
avvenendo.

• Suonare il pianoforte con le dita artificialmente isolate forza l’azione


muscolare ed irrigidisce le braccia, provocando disturbi neuromusculari
seri.
L. Deppe (1828 - 1890) Armleiden des klavier-spielers
– 1885

• Nel 1885 due lettere aperte hanno richiamato l’attenzione sui


problemi neuro-muscolari di cui soffrivano alcuni pianisti.

• Una fu scritta da Béla Szentesy, un professore all'Accademia


di Musica in Budapest, l'altra da J. Zabludowski un dottore
nella Clinica Chirurgica e Reale dell'Università di Berlino.

• Queste due lettere diedero a Ludwig Deppe, un bigliettaio


tedesco e celebre ed insegnante di pianoforte, l’occasione di
scrivere Armleiden des klavier-spielers.
• Deppe scrisse che il suono deve essere prodotto, non dall’azione
isolata delle dita (che richiede forza eccessiva ai muscoli relativamente
deboli della mano e delle dita), ma dall’azione coordinata di tutte le
parti del braccio.

• Lui insegnò che, quando la mano e le dita sono sostenute e coadiuvate


da azioni libere del braccio, lo sforzo è distribuito su ogni parte
dell'apparato che suona: dalla spalla alla punta del dito.

• Uno dei principi di base di Deppe era la nozione della cosìddetta


“caduta libera”. Questa idea gli fu molto contestata a causa della
difficoltà di Deppe di formulare chiaramente le sue idee. “Caduta
libera" deve intendersi in senso metaforico piuttosto che in senso
letterale.

• Deppe richiedeva movimenti rotondi e lisci, rotazione dell'avambraccio


e braccio superiore ed un polso elastici; proponeva una posizione della
mano piuttosto prona e suggeriva che ogni dito formasse con il suo
tasto una linea diritta. Poi le dita avrebbero trasmesso direttamente
l'energia necessaria ai tasti.
LA SCUOLA ANATOMICO-FISIOLOGICA
E PSICO-TECNICA

• Questo indirizzo, che assunse la riflessione sulla tecnica


pianistica, ha prodotto una ricerca sul successo del lavoro
pianistico e una razionalizzazione su basi “scientifiche” delle
conseguenze di tali ricerche.

• Tutte le osservazioni si basarono sull’anatomia e sulla


fisiologia dell'apparato di muscolo-scheletrico.

• Si cercò di trovare il movimento pianistico perfetto che


sarebbe dovuto essere assoluto ed identico per ogni
esecutore, che lavora come un motore idealmente costruito.
F. A. Steinhausen (1858-1910)
Die Physiologischen fehler und die Umgestaltung der Klaviertechnik - 1905

i movimenti di braccio, mani e dita nell’esecuzione pianistica non sono


diversi da quelli delle altre parti del corpo e sono soggetti alle stesse leggi. Essi
dipendono dal sistema nervoso centrale.

l'origine psichica di una vera tecnica mostra la futilità di esercizi “ginnici” per
le dita. La scorrevolezza nel suonare pianoforte non può essere aumentata da
movimenti ripetuti di un dito. Tali ginnastiche possono aumentare il volume
dei muscoli, ma questo aumento è di importanza secondaria.

Attraverso l’esercizio noi possiamo imparare a usare le nostre dita in


concordanza con una determinata figura musicale e realizzare anche l'abilità
di fare gradazioni infinite d’intensità. Ma questa attitudine è mentale e non ha
niente in comune col grado di sviluppo di muscolo. Una piccola modifica nel
cervello ha molta più importanza che l'ingrandimento di un muscolo
R. M. Breithaupt (1873-1945)
Die naturarlische klaviertechnik - 1905

Il più importante principio della tecnica è un braccio sciolto e pesante:


“L’idea di un braccio leggero è fisiologicamente fallace e tecnicamente
inefficace”.

“Il gioco digitale basato sull’articolazione libera e naturale (molto difficile


se lo si vuole portare a perfezione) non rientra nel programma degli studi
tecnici di base e si collega piuttosto a quelli di grado superiore”:

da un lato il gioco libero del peso in rilassamento (grado inferiore e


medio: tecnica fondamentale), dall'altro il gioco digitale (grado superiore:
"tecnica artistica") che comporta sempre un certo grado di "fissazione" o
tensione muscolare
Tobias Matthay (1858-945)
The Act Of Touch In All Its Diversity - 1903
Relaxation studies - 1908
The Visible and Invisible in Piano Technique
Musical interpretation
Tobias Matthay (1858-1945), nato a
Londra di genitori tedeschi, ha
insegnato pianoforte all'Accademia
Reale di Musica a Londra,in
Inghilterra, per più di cinquanta
anni. I concetti rivoluzionari di
Matthay sul controllo della
tensione muscolare e la sua
attenzione alle leggi naturali della
musica attirarono una notevole
attenzione.
Arte del tocco
T. Matthay - 1903

• La capacità di capire e sentire la musica e la capacità di


comunicare tali percezioni ad altri per mezzo di uno
strumento, sono due qualità totalmente diverse. Molti hanno
confuso le due abilità, poiché è impossibile ottenere
un’esecuzione musicale veramente soddisfacente senza la loro
ottimale combinazione.

• ...sulla nostra competenza dell’Arte del Tocco è basata l’intera


Tecnica pianistica. L’Arte del Tocco può certamente essere
definita in maniera concisa così: controllo dei mezzi
d’espressione.
• E’ vero, anche, che gli insegnanti più seri hanno insistito sulla
necessità della buona qualità e varietà di Tocco. Ma anche i
più grandi, finora, hanno contato quasi esclusivamente su
metodi empirici, o sulla forza dell’esempio. Oppure hanno
insistito su ciò che è dopo tutto un mero accompagnamento
al buono tocco: Posizione e Movimento - mettendo così il
“carro davanti al cavallo”.

• ... ascrivo qualche successo che ho avuto come insegnante (e i


miei alunni, anche come insegnanti) principalmente all'abilità
di mostrare esplicitamente COME ottenere la realizzazione
fisica di ciascun dettaglio interpretativo e tecnico, così sono
stato spinto lungamente a rendere questa conoscenza più
estesamente accessibile.
T. Matthay – L’atto del tocco
A. Brugnoli (1880 - 1937) La dinamica pianistica – 1926
B. Mugellini (1871 - 1912) Lezioni sui sistemi fondamentali della
tecnica pianistica - 1946
Attilio Brugnoli
Attilio Brugnoli (Roma 1880 - Bolzano 1937) è un
nome conosciuto da docenti e allievi di
pianoforte. Il suo nome è associato alle revisioni
delle musiche di grandi autori (primo fra tutti
Chopin) e soprattutto al trattato Dinamica
Pianistica. Vincitore del premio Rubinstein a
Parigi nel 1905, fu concertista, docente (Parma e
Firenze), compositore. Fu specialmente un
protagonista della vita culturale fiorentina
insieme a musicisti (Spartaco Copertini, Vito
Frazzi, Ildebrando Pizzetti) e letterati (Giovanni
Papini), con incarichi pubblici.
I principi adottati erano buoni?
I pianisti del passato erano davvero grandi didatticamente?

Insegnamento di tipo Insegnamento


empirico, o istintivo. razionale

Segue i propri criteri E’ basato sull’indagine


didattici senza ragionata dei mezzi
indagare atti a raggiungere lo
razionalmente le cause scopo che ci si prefigge
che producono gli e dell’applicazione di

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