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DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA, LAURA D’IPPOLITO

Punto 1: conoscenza critica delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola secondaria
di primo e secondo grado, con particolare riferimento a quello delle Scuole medie ad indirizzo
musicale e del Liceo musicale

1.1) Le linee programmatiche della disciplina dello strumento musicale nelle SMIM e nei Licei
musicali sono definite rispettivamente da:
A - D.M. 3/8/1979 n. 201 e D.M. 7/10/2010 n.211
B - Non vi sono linee programmatiche definite
C - Legge 124/1999 e D.P.R. 15/08/2010
D - D.M. 6/8/1999 n. 201 e D.M. 7/10/2010 n.211
Risposta corretta D
L’assetto generale delle SMIM e dei Licei musicali è definito rispettivamente dalla Legge 124 del
1999 e dal D.P.R. 15/08/2010, ma a definire i lineamenti programmatici della disciplina dello
strumento musicale sono rispettivamente il Decreto Ministeriale del 6 Agosto 1999 n. 201 (allegato
A) ed le Indicazioni Nazionali per il Liceo Musicale con Decreto Ministeriale del 7 Ottobre 2010
n.211 (allegato E).

1.2) Alla fine del triennio delle Scuola Media ad Indirizzo Musicale l’alunno di pianoforte
deve interpretare una composizione (solistica e d’insieme) per ciascuna delle seguenti aree:
A - forma polifonica, forma sonata, forma libera, variazioni
B - forma bipartita, forma tripartita, forma polifonica, danza
C - danza, pezzo di carattere, forma polifonica/forma sonata, variazioni
D - danza, forma narrativa (musica a programma), forma sonata, variazioni
Risposta corretta C
Il D.M. 3/8/1979 n. 201 definisce per l’esame finale del triennio di pianoforte le quattro aree da
ciascuna delle quali dovrà essere scelto ed eseguito un brano solistico o di musica d’insieme:
. Danza ( ad esempio: F. Schubert, Lä ndler e Valzer; B. Bartòk, For children, ecc.)
. Pezzo di carattere ( ad esempio: R. Schumann, Album per la gioventù; S. Prokofiev, Music for
children; una canzone o standard jazzistico con sigle realizzate dall'alunno, ecc.)
. Forme polifoniche e forme-sonata ( ad esempio: J.S.Bach, Preludi e
fughette; F.J.Haydn, Divertimenti; L. van Beethoven, Sonatine ecc. )
. Variazioni ( Variazioni facili di Mozart e di Beethoven, Variazioni facili di autori del '900, ecc.)

1.3) Quali fra le seguenti espressioni non è citata fra le funzioni formative della musica nelle
Indicazioni Nazionali del 2012:
A - funzione ludico-ricreativa
B - funzione identitario-culturale
C - funzione critico-estetica
D - funzione relazionale
Risposta corretta A
Dalle indicazioni per il curricolo del 2012:
“L’apprendimento della musica esplica specifiche funzioni formative tra loro interdipendenti...
cognitivo-culturale… linguistico-comunicativa… emotivo-affettiva… identitaria e interculturale…
relazionale… critico-estetica”
Punto 2: metodi e tecniche di impostazione dello strumento/voce e relativa consapevolezza
posturale.

2.1) Ridurre al minimo il volume e la velocità dell’attività muscolare permette di percepirne


ogni istante, di divenire consapevoli dei propri schemi abituali sperimentandone di nuovi, di
sciogliere le contrazioni parassite portando verso una integrazione funzionale, fluida e globale
di pensiero-sentimento-sensazione-movimento.
Questo assunto è riferibile:
A - al metodo Mézières
B - al metodo Feldenkrais
C - agli studi di Tomatis
D - alla tecnica Alexander
Risposta corretta B.
L’assunto è riferibile al metodo Feldenkrais e alla ripetizione di movimenti lentissimi e segmentati.
Il metodo Mézières riguarda principalmente l’allungamento delle catene muscolari per una
corretta postura eretta. Gli studi di Tomatis sono incentrati sul funzionamento dell’apparato
uditivo e i suoi riflessi sulla capacità di ascolto, sul linguaggio, la postura, la motricità e la sfera
psichica, emotiva e relazionale. La tecnica Alexander è un insieme di esercizi e indicazioni per
acuire le proprie percezioni e rendere consapevoli della postura, del movimento ed dell’equilibrio,
riconoscendo ed eliminando le tensioni superflue e gli atteggiamenti inappropriati.

2.2) Quali sono i principali vantaggi della Flat Finger Position (FFP) al pianoforte?
A - movimento economico e rapidità
B - potenza e tocco brillante
C - controllo dell’intensità e del peso
D - nessuna delle risposte precedenti
Risposta corretta A
Flat Finger Position significa posizione a dita piatte e consente di utilizzare solo i muscoli
funzionali al movimento rilasciando quelli non necessari; permette di conseguenza una maggior
velocità che potrebbe essere invece ostacolata da una certa rigidità delle dita ricurve.

Punto 3: sistemi di notazione e loro evoluzione storica in rapporto al proprio strumento voce

3.1) Quale elemento contraddistingue la “nuova intavolatura tedesca per organo” dalla
seconda metà del ‘500:
A - l’utilizzo sia di numeri che di lettere per indicare le altezze in voci diverse
B - un sistema di linee in numero variabile, che rappresentano le diverse voci della composizione
C - una notazione esclusivamente alfabetica (non numerica) per indicare l’altezza dei suoni
D - la numerazione da 1 a 27 per indicare i tasti bianchi e segni di alterazione (X e b) per quelli neri
Risposta corretta C
L’utilizzo di numeri e di lettere caratterizzava l’antica intavolatura tedesca per organo, fino circa
alla metà del ‘500. Successivamente si afferma la notazione esclusivamente alfabetica. Le risposte
B e D sono relative all’intavolatura spagnola trattata dal teorico Bermudo.

3.2) La più antica fonte a stampa italiana per strumento a tastiera è:


A - Frottole intabulate di Andrea Antico
B - Intavolatura de Cimbalo di Antonio Valente
C - Ricercari, motetti, canzoni di Marco Antonio da Bologna
D - Toccate e Ricercari di Claudio Merulo
Risposta corretta A
Si tratta di tutte raccolte e stampe italiane del secolo XVI di cui la più antica, del 1517, è Frottole
intabulate.

3.3) Cosa si intende per elisione nella scrittura musicale


A - la fusione di due sillabe in una sola nota
B - la scomparsa della vocale finale di una parola di fronte all'iniziale vocalica della seguente
C - un mutamento nella scansione ritmica che consiste nel passaggio da una suddivisione binaria ad
una ternaria o viceversa
D - due legature di frase contigue di cui l’una termina sulla stessa nota da cui inizia l’altra
Risposta corretta D
Nella musica per strumenti a tastiera l’elisione si ha quando una legatura di frase finisce nello
stesso punto dove ne inizia un’altra. Le due legature condividono il centro della testa della nota
senza toccarsi l’un l’altra.

Punto 4: formule idiomatiche specifiche dello strumento con riferimento agli aspetti
morfologici della musica (dinamica, timbrica, metrica, agogica, fraseggio)

4.1) In che periodo e da chi fu introdotto il termine “agogica” nell’accezione dell’attuale


terminologia musicale:
A - nella seconda metà del ‘500 dal compositore e teorico musicale Michael Praetorius
B - nel medioevo da Marziano Capella
C - sul finire del ‘700 dal compositore e teorico musicale G.A. Perotti
D - nella seconda metà dell’800 dal musicologo tedesco Hugo Riemann
Risposta corretta D
Il vocabolo già utilizzato nel medioevo da Mariano Capella per indicare il movimento ascendente
della melodia, fu invece introdotto nella terminologia moderna da Hugo Riemann per indicare le
variazioni di movimento all'interno di una composizione.

4.2) Accentato, marcato, staccato, portato, semilegato, legato sono termini musicali più
propriamente riferibili:
A - al fraseggio
B - al timbro
C - all’articolazione
D - all’agogica
Risposta corretta C
L’articolazione è la modalità tecnico-espressiva di eseguire due o più suoni con una specifica
intenzionalità di transizione o di continuità.

4.3) Quali delle seguenti espressioni non si riferisce gli aksak


A - tempi irregolari
B - metro quaternario
C - successione di cellule ritmiche binarie e ternarie
D - metro asimmetrico
Risposta corretta B
Gli aksak, espressione turca che indica un andamento zoppicante, sono metri asimmetrici dati dalla
successione/alternanza di cellule ritmiche pari e dispari, chiamati da Bartòk ritmi bulgari, in
quanto tipici delle musiche da danza dell’area balcanica; esempio 2+3+2 o 2+2+3.
Punto 5: evoluzione organologica del proprio strumento e delle relative tecniche di esecuzione
musicale

5.1) Il quarto pedale Fazioli


A - collocato a sinistra degli altri pedali mantiene gli smorzatori sollevati dei tasti che sono premuti
al momento del suo azionamento
B - è stato brevettato dalla fabbrica Fazioli e riduce l’intensità del suono spostando la martelliera
lateralmente
C - collocato a destra degli altri pedali riduce la corsa del tasto facilitando i pianissimo e i glissando
D - collocato a sinistra degli altri pedali riduce la corsa del martello diminuendo il volume del
suono senza modificarne il timbro
Risposta corretta D
Il quarto pedale è un’invenzione Fazioli. Collocato a sinistra dei tre pedali tradizionali, il quarto
pedale riduce la corsa del martello, diminuendo il volume del suono senza modificarne il timbro.
Viene inoltre ridotta la corsa del tasto, facilitando glissando, pianissimo, passaggi rapidi e legato.

5.2) Quale musicologo insieme a Curt Sachs mise a punto il sistema di classificazione degli
strumenti musicali
A - Adolf Aber
B - Jacques Chailley
C - Erich von Hornbostel
D - Herbert Gerigk
Risposta corretta C
Erich Moritz von Hornbostel e Curt Sachs collaborarono alla stesura di Systematik der
Musikinstrumente ein Versuch pubblicato nel 1914: un sistema di classificazione degli strumenti
musicali sviluppato a partire dalla classificazione già elaborata nel 1880 dall'organologo belga
Victor-Charles Mahillon, integrandola con suddivisioni più particolareggiate e sostituendo il
temine idrofoni ad autofoni.

5.3) Il guiro secondo la classificazione degli strumenti musicali è


A - un idiofono a raschiamento
B - un idiofono a scuotimento
C - una percussione non intonata
D - un membranofono appartenente alla famiglia dei mirliton
Risposta corretta A
Il guiro è uno strumento che appartiene alla famiglia degli idiofoni a raschiamento e viene ricavato
solitamente da una zucca cava di forma oblunga, che viene disseccata. Nella parte inferiore vi sono
due fori che servono per impugnare e sorreggere lo strumento. Nella parte superiore sono praticate
delle scanalature, che vengono sfregate con una bacchetta di canna, di legno o di metallo. Con il
nome guiro si identifica questo tipo di strumento, anche se in realtà assume nomi, forme e
chiaramente suoni diversi a seconda delle varie zone dove viene costruito. A Cuba viene chiamato
Guiro o Guayo, perchè originariamente era ottenuto dal frutto della Guira, mentre adesso viene
costruito anche in legno o canna di bambù. In altre zone assume nomi diversi, ad esempio in
Venezuela e in Colombia si chiama Guacharaca e Carraca dal nome degli uccelli di cui ricorda il
verso.
Punto 6: metodi di studio e tecniche di memorizzazione e di lettura a prima vista e della teoria
degli strumenti traspositori

6.1) Quali dei seguenti autori non ha pubblicato un metodo specifico sulla lettura a prima
vista:
A - Bastien
B - Thompson
C - Hall e Macardle
D - Last
Risposta corretta B
Il metodo di John Thompson, degli anni novanta, rientra tra quei metodi moderni suddivisi in vari
volumi di crescente livello e dedicati principalmente a giovani allievi, ma non è espressamente
dedicato all’apprendimento della lettura a primavista

6.2) Quali note reali corrispondono a quelle scritte di seguito per sax alto

A - do, sol, la, mi


B - sib, fa, sol, re
C - fa, do, re, lag
D - alle note scritte
Risposta corretta C
Il sassofono contralto (o alto) è uno strumento traspositore che suona una sesta maggiore sotto
rispetto a ciò che è scritto in quanto è tagliato in mib: ciò che è scritto in do suona in mib, così ciò
che è scritto in re (come in questo caso) suona in fa.

6.3) Quanti tipi di memoria intervengono nella memorizzazione di un brano secondo secondo
Matthay, Gieseking e Leimer:
A-2
B-4
C-5
D-8
Risposta corretta B
Durante il secolo scorso, tre pianisti e didatti del pianoforte scrissero trattati particolarmente
apprezzabili su come suonare a memoria un determinato repertorio pianistico.
Tobias Matthay scrisse On memorizing and playing from memory and on the laws
of practice generally (1926) e Walter Gieseking insieme al suo insegnante di
pianoforte Karl Leimer scrisse Piano technique (1933). In questi testi, gli autori descrivono come
gli interpreti possono memorizzare la musica attraverso quattro tipi di memoria fondamentali:
memoria uditiva, memoria visiva (o fotografica), memoria cinestetica (o digitale), memoria
analitica (analisi della partitura)

Punto 7: repertori relativi al proprio strumento, anche a partire dalle fasi iniziali di studio e
di adeguate tecniche di composizione estemporanea

7.1) In ambito didattico è efficace l’uso della scala pentafonica per l’improvvisazione in
quanto consente:
A - di usare solo i tasti neri del pianoforte
B - la possibilità di sovrapposizione anche di tutte le note senza generare forti dissonanze
C - la possibilità di creare con pochi elementi un’ambientazione sonora peculiare
D - tutte le risposte precedenti
Risposta corretta D
La sovrapposizione delle note di una pentafonica esclude completamente i semitoni (l’intervallo più
dissonante del sistema temperato), ciò porta a precise consonanze offrendo al bambino che
improvvisa una scala che non gli pone il problema della scelta tra nota e nota sia a livello
melodico che di accompagnamento armonico (Giovanni Piazza). Dal punto di vista pratico la scala
pentatonica è immediatamente visibile e fruibile suonando tutti i tasti neri del pianoforte.
L’uso di questo materiale meldico/armonico genera un’ambientazione musicale immediatamente
connotata e fortemente evocativa.

7.2) Quale/i elementi definiscono il modo


A - il grado della scala maggiore da cui parte
B - la nota che costituisce la tonica (I grado) e la successione degli intervalli nella sequenza scalare
C - le formule idiomatiche specifiche
D - l’approccio improvvisativo
Risposta corretta B
Ad esempio il modo che ha come tonica do, con i semitoni fra il secondo e il terzo grado e tra il
sesto e il settimo grado (tutti gli altri sono toni) sarà il modo dorico di do (do, re, mib, fa, sol, la
sib, do).

7.3) Quante sono le sonatine op.36 di Muzio Clementi


A-5
B - 12
C-6
D - 22
Risposta corretta C

Punto 8: metodi e testi didattici relativi all’insegnamento del proprio strumento/voce

8.1) Microjazz è
A - una raccolta di canzoni famose per bambini, rielaborate in chiave jazzistica
B - una serie di libri contenenti brani ad uso didattico composti da Christopher Norton per
pianoforte, pianoforte a 4 e 6 mani, duo con pianoforte e senza.
C - una tecnica di composizione jazzistica che rivede in chiave improvvisativa elementi compositivi
caratteristici del puntillismo musicale.
D - un metodo d’ approccio all’improvvisazione elaborato dal compositore e didatta Christopher
Norton, rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia
Risposta corretta B
È una serie di libri elaborata dal compositore inglese Christopher Norton, molto popolare a livello
mondiale, consigliata soprattutto per la sua capacità di mescolare numerosi generi dal classico al
contemporaneo, jazz, pop, rock. Due libri per principianti e tre collezioni di brani divisi in cinque
livelli di difficoltà, rendono la serie MicroJazz le basi ideali per l’insegnamento e per
l’apprendimento progressivo. Queste collezioni sono divise in brani ordinati secondo la loro
difficoltà e secondo svariati generi. Con il libro viene venduto u CD che facilita l’apprendimento.
La seire Microjazz comprende diversi volumetti di brani per più strumenti: pianoforte a 4 e a 6
mani, pianoforte in duo (con diversi strumenti: sax, flauto traverso e dolce, violino, violoncello,
contrabbasso, fagotto, oboe, clarinetto) e duo di altri strumenti (due clarinetti, due flauti, due
sassofoni, due chitarre)
8.2) La metodologia E. J. Dalcroze si basa su tre aree d’apprendimento musicale:
A - la ritmica, le andature naturali e l’improvvisazione al pianoforte
B - l’ascolto, il canto e l’improvvisazione
C - la ritmica, il solfeggio e l’improvvisazione
D - nessuna delle risposte precedenti
Risposta corretta C.
L’apparato muscolare va esercitato mediante l’educazione di quello che Dalcroze definisce il
“senso muscolare”: mediante la ripetizione quotidiana di esercizi di ritmica si forma la memoria
muscolare, immagini mentali ritmico-motorie. Al centro del solfeggio vi è l’educazione
dell’orecchio, la reciprocità e interattività fra il canto e l’ascolto, sempre conservando la stretta
relazione, tra stimolo percettivo e risposta attiva, movimento. L’improvvisazione è affrontata in
senso globale essendo utilizzata nei diversi ambiti (vocale, corporeo e strumentale), spesso nella
fase conclusiva di un’unità di lavoro che termina con una rielaborazione-produzione originale, sia
nella dimensione individuale che in lavori e creazioni di gruppo.

8.3) Quale dei seguenti metodi fa uso di tecniche chironomiche per l’indicazione dele altezze
dei suoni:
A - Kodaly
B - Yamaha
C - Suzuki
D - Martenot
Risposta corretta A
I gesti della mano nel metodo Kodaly rappresentano una forma di pre-notazione musicale: l’allievo
percepisce uno stimolo visivo che associa al nome di una nota della scala e conseguentemente, ad
un grado secondo il principio del do mobile (considerando dunque do ogni tonica maggiore e la
ogni tonica minore). DO pugno chiuso, sensazione di punto d’ancoraggio della tonica; RE mano
aperta in posizione obliqua; movimento di slancio della scala; MI mano aperta con il palmo verso
il basso, posizione di riposo della mediante; FA pugno chiuso con il pollice puntato verso il basso,
(attrazione verso il mi); SOL mano aperta con il palmo verso di sé e il pollice verso il cielo;
affermazione della dominante; LA mano apaticamente china verso terra, col polso ricurvo, molle
indifferenza della sopradominante; SI pugno chiuso, indice dritto verso il basso, tensione dinamica
della sensibile verso la tonica.

Punto 9: metodi e strategie per un corretto ed efficace equilibrio psicofisico nella prassi
esecutiva

9.1) Quali sono i possibili movimenti dell’articolazione del polso


A - pronazione, supinazione, flessione, estensione
B - rotazione, flessione, estensione
C - abduzione, adduzione, pronazione, supinazione
D - nessuna delle domande precedenti è completa
Risposta corretta D
I movimenti del polso sono: abduzione/adduzione (spostamenti laterali rispettivamente verso
l’esterno e verso l’interno), pronazione/supinazione (rotazione verso il basso e verso l’alto),
flessione/estensione (piegamento verso il basso e verso l’alto).
9.2) Quale pianista e ricercatore del ‘900 ha esplorato il campo delle leggi della meccanica e
della fisiologia applicate all’esecuzione pianistica:
A - Marie Jaëll
B - Otto Ortmann
C - Theodor Leschetizky
D - Bruno Mugellini
Risposta corretta B
Otto Ortmann pianista, ricercatore e didatta americano. Nel 1929 Otto Ortmann pubblica The
Physiological Mechanics of Piano Technique, libro rivoluzionario, radicalmente divergente dalle
vecchie teorie sul modo di suonare il pianoforte. Descrivendo le leggi del meccanismo e della
fisiologia, osserva come il pianoforte deve essere suonato e come è suonato da artisti di grande
talento, dopo averli “misurati” tramite strumenti di laboratorio. Per raggiungere il primo di questi
obiettivi inizia con un esame degli eventi meccanici e fisiologici, mentre per realizzare il secondo,
mette su un laboratorio dove testava i pianisti esperti su diversi strumenti. I risultati di questi tests
vengono riportati oggettivamente nel volume

Punto 10: repertori di musica d’insieme relativi al proprio strumento/voce con competenza
delle tecniche di concertazione e direzione dei gruppi strumentali e vocali

10.1) Quale autore ha composto “Variazioni su tema di Robert Schumann” per pianoforte a 4
mani
A - Clara Schumann
B - César Franck
C - Joahnnes Brahms
D - Franco Margola
Risposta corretta C
Joahnnes Brahms ha composto Dieci Variazioni in mi bemolle maggiore, op. 23 per pianoforte a
quattro mani sul "Geister-Thema" di Robert Schumann. Clara Schumann ha composto invece per
pianoforte solo “Variazioni su un tema di Robert Schuman” op. 20.

10.2) Durante le prove di musica d’insieme qual è lo strumento più idoneo, più comodo e più
duttile da utilizzare per dare degli esempi:
A - il pianoforte
B - uno strumento a fiato
C - uno strumento ad arco
D - la voce
Risposta corretta D
Lo strumento più adatto è la voce. Qualsiasi altro strumento è meno idoneo; il pianoforte è
eccellente per suonare armonie, ma melodicamente manca della tenuta del suono e della dinamica
di nota, gli strumenti ad arco sono poco idonei per dareesempi alle voci o agli strumenti a fiato
mentre questi ultimi sono poco indicati per gli archi.

10.3) Nell’ambito della direzione di gruppi di musica d’insieme in quali circostanze è


necessaria preferire una gestualità attiva ad una passiva:
A - quando il tempo è già definito e non viene modificato
B - quando si vogliono dare indicazioni sui vari dettagli interpretativi (tipo di suono, sfumature
dinamiche, fraseggio)
C - in tutti i momenti in cui il tempo è soggetto a modifiche (rallentandi, accelerandi, corone, cambi
di tempo)
D - quando c’è un calo di attenzione negli orchestrali
Risposta corretta C
Esistono tre tipi principali di modalità relazionali nella gestualità direttoriale.
La gestualità attiva è quella che impone qualcosa, che tiene il comando, che stabilisce le regole. Si
usa necessariamente in tutti i momenti in cui il tempo è soggetto a (ri-)definizione: stacco di un
nuovo tempo, cambiamento di tempo, accelerando, rallentando, cesure, corone, fermate, recitativi,
ecc.; qui la figura direttoriale (o analoga figura vicariante) è indispensabile e qualsiasi negligenza
porterà a mandare all'aria l'assieme. In questo tipo di relazione i palmi delle mani sono rivolti
verso il basso e l’atteggiamento generale è impositivo e volitivo.
La gestualità passiva, è l’esatto contrario della precedente. I palmi delle mani sono rivolti
prevalentemente in alto e l’atteggiamento complessivo è di accondiscendenza. Si utilizza quando il
tempo è già definito e non viene più modificato, quando si accompagna un solista a cui lasciare la
massima libertà, oppure quando si segue un a solo orchestrale, in cui il solista fa da guida.
La gestualità dialogante, in cui i palmi delle mani si contrappongono, è l’ideale per mantenere il
tempo fornendo, all’occorrenza, indicazioni sui vari dettagli interpretativi quali il tipo di suono, il
colorito, la sfumatura, il fraseggio e infinite altre cose ancora, cose che, tuttavia, dovrebbero
essere concordate anche durante le prove.

Punto 11: Competenze nelle tecniche di arrangiamento, strumentazione ed elaborazione di


repertori

11.1) Quali dei seguenti gruppi di strumenti non sono tutti traspositori:
A - Clarinetto piccolo, glockenspiel, tromba, chitarra
B - Contrabbasso, clarinetto soprano, corno, sax alto
C - Sax soprano, viola, sax baritono, ottavino
D - Tutte le risposte precedenti
Risposta corretta C
Di quelli menzionati la viola è l’unico strumento non traspositore. Gli altri sono tutti strumenti
traspositori anche se alcuni solo di ottava (contrabbasso, chitarra, glockenspiel, ottavino)

11.2) Qual è la successione consuetudinaria in partitura delle principali famiglie di strumenti:


A - Percussioni - Archi - Legni - Ottoni
B - Archi - Legni - Ottoni - Percussioni
C - Legni - Ottoni - Archi - Percussioni
D - Legni - Ottoni - Percussioni - Archi
Risposta corretta D
All’interno di ogni singola famiglia, gli strumenti sono ordinati per tessitura dall’alto verso il basso
(esempio sax soprano, contralto, tenore, baritono, basso). Spesso in partitura è presente una
sezione ritmica che può comprendere strumenti come basso elettrico, chitarre e tastiere, il
contrabbasso con funzione ritmica (pizzicato). Chitarre e tastiere sono generalmente posizionati
dopo le percussioni.
Punto 12: strategie per affrontare e risolvere i problemi esecutivi legati a repertori diversi per
genere, stile, epoca storica, tradizioni musicali sia solistici che cameristici

12.1) Quale fra quelle elencate non è da considerarsi problematica esecutiva o strategia di
studio peculiare dell’interpretazione pianistica della musica barocca
A - la complessità della lettura contrappuntistica e la scelta della diteggiatura adeguata allo sviluppo
melodico orizzontale delle parti
B - studio dell’indipendenza (manuale e mentale) relativa alle singole voci, anche mediante l’uso
del canto, con particolare riguardo alle voci intermedie e/o suddivise fra le due mani
C - la ricerca di un suono cristallino e di una cantabilità melodica misurata con particolare
attenzione alla forma e all’armonia tonale
D - l’uso di una dinamica a terrazze e relativo controllo tecnico dell’energia impressa ai tasti per
ottenere un’omogeneità dinamica a blocchi
Risposta corretta C
La ricerca di un suono cristallino e puro, di una cantabilità melodica mai eccessiva, anche nelle
tinte forti, una particolare attenzione alla forma e all’armonia tonale, sono aspetti riferibili al
Classicismo.
Nel periodo Barocco, prima dell’affermazione del pianoforte e le relative possibilità di gradazioni
e sfumature di intensità, le dinamiche negli strumenti a testiera (in particolare il clavicembalo)
erano ottenute mediante i registri e perciò con una modalità definita a terrazze. La difficoltà della
scrittura contrappuntistica è essenzialmente nell’indipendenza, nella capacità dissociativa (mentale
e motoria) per cui la contemporaneità di più suoni deve essere letta, interpretata e resa udibile nel
suo sviluppo orizzontale.

12.2) L’esecuzione pianistica sempre più attenta ai colori della partitura e ai timbri
accompagnata ad uno studio approfondito dei 3 pedali (di risonanza, una corda e tonale) è
riferibile a repertori di quale epoca:
A - tardo ‘800 e ‘900
B - tutte le epoche storiche e le tradizioni musicali
C - classicismo
D - barocco
Risposta corretta A
L’uso dei pedali e la ricerca di effetti timbrici particolari sono peculiari della composizione e
dell’esecuzione musicale dalla fine dell’800 in avanti.

Punto 13: scrittura di composizioni e strumentazioni per organici diversi, utilizzando anche
adeguati software di notazione musicale

13.1) Quale dei seguenti programmi non è un software di notazione musicale:


A - Finale
B - Audacity
C - Sibelius
D - MuseScore
Risposta corretta B
Audacity è un software di editing audio, gratuitamente scaricabile, che non contempla fra le sue
funzioni quella di notazione musicale.
13.2) Mediante i principali software di notazione musicale, è possibile esportare una partitura
nei seguenti formati tranne:
A - audio
B - MIDI
C - XML
D - txt
Risposta corretta D
Txt è l’estensione relativa a file di testo e quindi non è possibile esportare una partitura in questo
formato

13.3) Cos’è il formato XML


A - è un formato audio
B - è un plagin che utilizzato in un programma di produzione audio o video, permette di aggiungere
effetti audio o generare nuovi suoni
C - è un linguaggio per lo scambio di dati strutturati che permette, esportando ad esempio una
partitura in formato XML, di renderla leggibile da un software differente da quello di creazione
D - è una libreria di suoni campionati
Risposta corretta C
È un metalinguaggio che rappresenta i contenuti in modo gerarchico. La caratteristica principale è
quella che permette che permette di rappresentare contenuti in un formato compatibile con
qualsiasi sistema hardware e sftware.

Punto 14: progettazione e realizzazione di eventi sonori che integrino anche altre forme
artistiche

14.1) Nell’ambito della progettazione di un evento, cosa si intende per Concept?


A - È una proposta progettuale che espone le linee guida di massima che accompagneranno la fase
esecutiva
B - È la finalità principale dell’evento
C - Definisce i concetti generali delle discipline coinvolte
D - Nessuna delle risposte precedenti
Risposta correta A
In progettazione, il concept è una proposta progettuale necessaria a definire gli elementi
fondamentali di un progetto e fornisce le basi per la realizzazione dello stesso. All'interno di un
concept sono esposte le linee guida che accompagneranno la fase esecutiva; tali linee sono di
massima e il prodotto finale può più o meno discostarsi dalla prima proposta concettuale.

14.2) Lo schema waterfull applicato all’organizzazione di un evento culturale prevede le


seguenti fasi:
A - pianificazione, attuazione, monitoraggio, valutazione
B - progettazione, realizzazione e verifica
C - ideazione, organizzazione, attuazione, monitoraggio, conclusione, valutazione
D - ideazione, attivazione, pianificazione, attuazione, completamento, valutazione
Risposta corretta D
Il waterfull è un modello, un ciclo di vita detto a cascata organizzato secondo una sequenza lineare
di 6 fasi o passi: ideazione, attivazione, pianificazione, attuazione, completamento, valutazione
Punto 15: diffusione della cultura musicale nel territorio e in ambito internazionale, con
particolare riferimento alle diverse etnie e culture.

15.1) Qali sono secondo la Campbell gli aspetti sempre presenti nelle culture musicali di
tradizione:
A - improvvisazione e notazione
B - teoria musicale e improvvisazione
C - apprendimento orale e notazione
D - Improvvisazione e apprendimento orale
Risposta corretta D
Patricia Shehan Campbell ha contribuito attraverso la ricerca e le pubblicazioni alla comprensione
all'istituzione della pedagogia della world music come metodo praticabile per conoscere la musica
di culture lontane o sconosciute. In un articolo del 1991 afferma: “ Quando si considera lo
sviluppo del giovane musicista in varie culture del mondo, sono pertinenti iseguenti principi:
apprendimento orale (inclusa l’imitazione); improvvisazione (come manifestazione del pensiero
creativo in musica); la presenza, l’impiego parziale o l’assenza di notazione e le strategie di
esercitazione come la vocalizzazione, la solmisazione e lamemorizzazione.”

15.2) Che differenza intercorre fra educazione musicale multiculturale ed educazione


musicale interculturale:
A - i due termini vengono utilizzati indifferentemente in quanto non vi è alcuna differenza
B - l’educazione musicale multiculturale favorisce lo scambio e l’interazione fra le culture mentre
quella interculturale si incentra sulle identità musicali e il loro studio approfondito
C - l’educazione musicale multiculturale si incentra sulla conoscenza degli elementi musicali di
varie culture mentre quella interculturale, sul loro scambio dinamico e la rielaborazione degli
elementi musicali identitari
D - multiculturale, inerculturale, transculturale sono sinonimi
Risposta corretta C
Con il termine educazione musicale multiculturale si definiscono soprattutto programmi che
comprendono la conoscenza di varie culture musicali, mentre per educazione musicale
interculturale si designa un progetto che non si limita alla conoscenza delle culture, ma propone
anche di promuovere interazioni tra di esse e di rielaborarne creativamente degli elementi,
centrando inoltre l’attenzione sulle “identità musicali”.

15..3) Cos’è il Balafon:


A - è un’arpa liuto, usato dai Griots, cantastorie dell'etnia mandinka, dell'Africa occidentale
B - uno xilofono pentatonico o diatonico diffuso in Africa occidentale sub-sahariana
C - è una tecnica vocale poliritmica praticata dalle donne della tradizione malinké, che accompagna
in genere rituali di passaggio (la nascita, la morte, il matrimonio o la menopausa)
D - famiglia di tamburi dunun (doo-noon) cilindrici a doppia pelle di tre dimensioni differenti
Risposta corretta B
La risposta A si riferisce allo strumento chiamato Kora. Il Balafon è un idiofono a barre di legno o
bambù sotto cui sono posizionate delle zucche per la risonanza; può essere pentatonico o diatonico
ed è caratteristico dell’ Africa occidentale sub-sahariana

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