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ESERCITAZIONE N.

DIMENSIONAMENTO RETE DI ADDUZIONE


Dimensionare con le procedure più appropriate la rete di adduzione
schematizzata in figura. Per un eventuale dimensionamento che
ottimizzi il costo totale della rete si faccia riferimento alla tabella
dei costi unitari di condotte in ghisa sferoidale allegata (tabella 1)
da incrementare del 44%.

Si utilizzi per semplicità la formula di Chèzy – Manning per il


calcolo delle perdite di carico con n=0.012 s/m1/3

Le caratteristiche geometriche della rete e delle condotte sono


riassunte nelle tabelle 2, 3 e 4.
Per il dimensionamento, note le portate da erogare nei nodi di
estremità, possono essere calcolate a parte le portate nei tronchi
interni applicando da valle verso monte l’equazione di continuità in ogni
nodo (proprietà delle reti aperte, vedi tabella tabella 2 in
ese_4_2009.xls)
Il problema risulta indeterminato con grado pari al numero dei nodi
interni. La soluzione del problema di dimensionamento (calcolo dei
diametri) può essere affrontata con diversi approcci via via più
accurati.

Nei calcoli idraulici, per semplicità, possono essere utilizzati i valori


dei diametri nominali.

TRACCIA PER LA SOLUZIONE


Approccio 1 (soluzione di massima):
1. Individuare la cadente piezometrica minore o la dorsale più
rappresentativa della rete. Calcolare il corrispondente valore
medio di J ed avviare il dimensionamento del primo tratto, da
monte. Ricavato il diametro teorico, approssimarlo a quello
commerciale più prossimo. Calcolare, quindi, con il diametro
commerciale scelto: i) le effettive perdite di carico nel tronco 1;
ii) il valore della quota piezometrica nel suo estremo di valle.
2. Procedere come in 1 a partire dal nodo di valle del tronco 1, fino
all’ultimo tronco della dorsale di riferimento.
3. Note le quote piezometriche nei nodi della dorsale, sarà possibile
calcolare le cadenti nei rami derivati e così via.
4. Se ritenuto opportuno, procedere al calcolo della “bidiametrica”
nei tronchi di estremità
Approccio 2 (soluzione continua, curva dei costi quadratica):
1. Applicare il metodo dei moltiplicatori di Lagrange, ammettendo
costanti i coefficienti della formula monomia per il calcolo delle
perdite di carico.
2. Si suggerisce di assumere una funzione quadratica tra i costi
totali di ciascun tronco e le relative perdite di carico.

2
C  t  s  r
dC
 s  2r
d
3. Scelti tre diametri commerciali più prossimi e consecutivi a
quello atteso per il tronco in esame, sono valutabili i costi totali
C1, C2, C3 e le corrispondenti perdite di carico δ1, δ2, δ3. Da questi
possono quindi calcolarsi i coefficienti s ed r per ciascun tronco.

C2  C1
 s  r  2  1  e per sostituzione
 2  1
C3  C 2
 s  r  3   2 
3  2 C2  C1 C3  C2

 2  1  3   2
r
1   3
C3  C 2
s  r  3   2 
3  2
4. Il sistema delle equazioni idrauliche e delle equazioni di minima
passività nodale risulta lineare rispetto alle perdite di carico di
tronco il cui vettore soluzione X è dato da (posto A = matrice dei
coefficienti; B = vettore termini noti):

1
X  A B

In modo esplicito, il sistema risolvente si presenta nel seguente


modo:
1   2   3   4  H o  H 4
1   2   3   5  H o  H 5
1   2   6  H o  H 6
1   7  H o  H 7
2r11  2r2 2  2r7 7   s1  s2  s7
2r2 2  2r3 3  2r6 6   s2  s3  s6
2r3 3  2r4 4  2r5 5   s3  s4  s5
Approccio 3 (soluzione continua, curva dei costi monomia)
1. Le equazioni del moto e quelle di minima passività nodale possono
essere risolte rispetto ai diametri teorici, quando la funzione
costi è interpolata rispetto ai dimetri secondo la:


c  aD
2. In questo caso le equazioni di minima passività nodale si
specializzano come segue:

   
ai i Di ai i Di
 b  2
   2
Input i i Qi Output bi i Qi
Le equazioni del moto diventano:

 biQ i
2 
D Li i  H 0  H 1
i
i 1, y

3. Il sistema risulta non lineare nei diametri. Per la sua soluzione le


incognite non lineari possono essere sviluppate in serie fino al
primo ordine, in modo da avere di nuovo un sistema lineare di più
facile soluzione. Posto, quindi:
Di  Do ,i  xi
nella quale Do,i rappresenta una prima soluzione del problema ed
xi la correzione nell’intorno della soluzione esatta, lo sviluppo in
serie dei termini non lineari delle due equazioni risulta, a meno
dei fattori costanti:
       1
Di i  Do,i  (   )  Do ,i  xi

per le equazioni di minima passività nodale, e

    1
D i D o ,i D o ,i  xi

per le equazioni del moto.


3. Il sistema risolvente, così linearizzato, assume la seguente
forma:
   1    1
ai i Do ,i ai i Do ,i
i i i i

 ( i  i ) b   Q 2  xi   ( i  i ) b   Q 2  xi 
Input i i i Output i i i
   
ai i Do ,i ai i Do ,i
i i i i

  2
 
Output bi i Qi Input bi i Qi2

 i i i i o,i  xi 
  L b Q 2
 D   1 i
 i i i o,i  ( H o  H y )
L b Q 2
 D  i

i 1, y i 1, y

per a, ν, μ, e b costanti, il, sistema si semplifica:

Do,i  1 Do,i  1
 (   )  Q 2
 xi   (   )  Q 2
 xi 
Input i Output i

Do,i  Do,i 
  Q 2
  Qi2
Output i Input

 i i o,i  xi 
  L bQ 2
 D   1
 i i o ,i  ( H o  H y )
L bQ 2
 D 

i 1, y i 1, y
4. Il sistema delle equazioni idrauliche e delle equazioni di minima
passività nodale risulta lineare rispetto alle correzioni xi di
ciascun diametro. Il vettore soluzione X, (posto A = matrice dei
coefficienti e B = vettore termini noti, è dato da ):

1
X  A B
Approccio 4 (soluzione continua, semplificazione condotte in serie)
1. Ancora una ulteriore specializzazione del metodo dei
moltiplicatori di Lagrange. Nel caso di n condotte in serie con
derivazioni concentrate nei nodi e nell’ipotesi di costanza di
tutti i coefficienti economici ed idraulici, (a, ν, b, μ), combinando
l’equazione di passività nodale con le equazioni del moto di tratto
si ottiene:

i  CLi Qi 2    per i  1, n
Ho  Hn
C  n
2   
 Li Qi
1
2. Nel caso in esame le precedenti espressioni possono ritenersi
applicabili in prima approssimazione per la dorsale 1 – 4.
Sostituito n con 4, si possono stimare le perdite di carico
“ottime” per i quattro tratti della dorsale e quindi i diametri. Il
calcolo delle condotte derivate si ottiene di conseguenza,
valutate le quote piezometriche nei nodi.

Approccio 5 (soluzione discreta)


1. Finalmente formalizziamo il problema del dimensionamento in
modo da renderlo risolvibile con l’algoritmo della
“programmazione lineare”. E’ sufficiente specializzare il problema
rendendo lineari e positive le incognite.
Si procede nel modo seguente:
Scelto un set di diametri r commerciali con cui realizzare la i-
esima condotta, possono imporsi i seguenti vincoli geometri ed
idraulici:

Per ogni condotta i-esima

Li

0 1 2 j r
Li,j

r
Li   Li , j
j 1
Per ogni percorso idraulico dall’origine 0 alla estremità y=1, ne-1

y r
H o  H y   J i , j  Li , j
i 1 j 1

Infine, può imporsi l’ultima condizione rappresentata dal minimo


della funzione obiettivo. In questo caso è espressa dal costo
totale dell’intero sistema di t condotte

t r
Ctot    ci , j  Li , j  min
i 1 j 1
I risultati sono esposti nel file ese_05.xls
Tab 1: Listino Prezzi per fornitura e posa in opera tubazioni di ghisa sferoidale

Prezzo di Capitolato
Prezzo di mercato Trasporto al cantiere
Prezzo listino Posa in opera (ca. 0,21 comprensivo delle spese Aggiornamento al 2006
DN (mm) (sconto medio (5% del prezzo di
2.5.2000 (€./m) €./m x cm DN) generali e utile di + 44% (€./m)
35%) (€./m) mercato) (€./m)
impresa (23%) (€./m)
60 18,75 12,19 0,61 1,26 17,29 24,89
80 23,29 15,14 0,76 1,68 21,62 31,13
100 25,00 16,25 0,81 2,1 23,57 33,94
125 33,98 22,09 1,10 2,625 31,76 45,73
150 37,24 24,20 1,21 3,15 35,13 50,59
200 51,49 33,47 1,67 4,2 48,39 69,68
250 67,35 43,77 2,19 5,25 62,99 90,71
300 85,84 55,79 2,79 6,3 79,81 114,92
350 110,52 71,84 3,59 7,35 101,82 146,62
400 131,75 85,64 4,28 8,4 120,93 174,14
450 151,99 98,80 4,94 9,45 139,22 200,47
500 175,29 113,94 5,70 10,5 160,06 230,49
600 228,48 148,51 7,43 12,6 207,30 298,51
700 296,76 192,89 9,64 14,7 267,20 384,77
800 363,07 235,99 11,80 16,8 325,45 468,65
900 431,65 280,58 14,03 18,9 385,61 555,28
1000 493,37 320,69 16,03 21 440,00 633,60
Tabella 2: caratteristiche dei nodi

Nodi Qder H
l/s msm
0 --- 653
1 15 ---
2 10 ---
3 20 ---
4 160 556
5 80 546
6 110 571
7 55 558
Tabella 3: caratteristiche dei tronchi

Tronco L Q
m l/s
1 12550 450
2 5230 380
3 6850 260
4 5260 160
5 6310 80
6 8120 110
7 9560 55
DN DE Spessore Massa Spessore D
Tabella 3: Dimensioni, spessori e masse delle tubazioni di Ghisa (ISO 2531/74).     Ghisa Lineica Rivestimento interno
Spessore rivestimenti interni in malta di cemento secondo ISO 4179/85. mm mm mm Kgp/m mm m
40 56 6 6,6 3 0,038
50 66 6 8 3 0,048
60 77 6 9,4 3 0,059
65 82 6 10,1 3 0,064
80 98 6 12,2 3 0,080
100 118 6,1 15,1 3 0,100
125 144 6,2 18,9 3 0,126
150 170 6,3 22,8 3 0,151
200 222 6,4 30,6 3 0,203
250 274 6,8 40,2 3 0,254
300 326 7,2 50,8 3 0,306
350 378 7,7 63,2 5 0,353
400 429 8,1 75,5 5 0,403
500 532 9 104,3 5 0,504
600 635 9,9 137,1 5 0,605
700 738 10,8 173,9 6 0,704
800 842 11,7 215,2 6 0,807
900 945 12,6 260,2 6 0,908
1000 1048 13,5 309,3 6 1,009
1200 1255 15,3 420,1 6 1,212
1400 1462 17,1 547,2 9 1,410
1600 1668 18,9 690,3 9 1,612
1800 1875 20,7 850,1 9 1,816
2000 2082 22,5 1026,3 9 2,019

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