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Diario di un

maestro
Vittorio De Seta
Trama
 Diario di un maestro è uno sceneggiato televisivo del 1973 diretto
da Vittorio De Seta e trasmesso in quattro puntate. Il soggetto è
tratto dal libro autobiografico Un anno a Pietralata di Albino
Bernardini.
 In una scuola dell’estrema periferia romana, un giovane insegnante,
nuovo nell’ambiente, decide di affrontare il problema del mancato
rispetto dell’obbligo scolastico non in maniera burocratica, ma
cercando per il quartiere i bambini che non frequentano le lezioni e
dando a queste un assetto assolutamente atipico. Ne nasce
un’esperienza di arricchimento reciproco tra i piccoli alunni e il
maestro il quale, agli occhi dei telespettatori, rappresenta la persona
che pratica quegli ideali da tanti solo predicati.
Il ruolo del maestro D’Angelo
 ‘’Non mi sembra di fare molto più del mio dovere’’
 Il maestro D’Angelo lotta contro lo stereotipo della scuola obsoleta,
conservatrice, retrograda, gestita da antiquati burocrati. La sua
ambizione più grande è l’idea di una scuola più viva, più aderente alla
vita ed all’ambiente sociale dei ragazzi. L’atteggiamento ottuso e
reazionario tipico del burocrate viene evidenziata soprattutto nella
scena finale, in cui emergono apertamente le differenze, che sfociano in
un scontro frontale tra le idee e le proposte innovative messe in campo
dal maestro e le posizioni assai rigide e retrive del direttore didattico,
che non riesce a cogliere né valorizzare il valore, le competenze e le
ragioni del maestro. Il suo è un metodo induttivo con il quale prova a
fare risaltare la necessità dell’insegnamento e soprattutto quella dell’ap
prendimento quali elementi essenziali della vita quotidiana di ciascuno.​
Cosa significa educare
 L’educazione è lo sviluppo di tutti gli aspetti della personalità
umana, fisici, intellettuali ,affettivi e del carattere.
L’educazione impiega tutta la vita e tutti noi, anche se non ne
prendiamo coscienza, possiamo sempre ‘’crescere’’, perfezionarci in
qualche aspetto della nostra personalità.
 La persona non è plasmabile a nostro piacimento: l’educazione deve
porsi al servizio delle doti naturali di ognuno di noi, offrendo loro la
possibilità di esprimersi.
Nasce dal concorso di tanti fattori, tra cui quelli ambientali
,ereditari, voluti ed occasionali.
 La Pedagogia nasce come riflessione sui problemi e sui fenomeni
educativi che interessano la sfera educativa.
L’insegnante ricercatore
 Educazione non significa solo trasmettere
conoscenza, ma interrogarsi continuamente sull’
operato
 Interpreta i comportamenti dei ragazzi e cerca
soluzioni ai problemi che si presentano
 Saper, saper fare, saper far fare, saper osservare
 L’insegnante è come un ‘’contenitore da riempire’’,
non vede l’educazione come una trasmissione di
coscienze.
Ricerca/azione
 Ricerca: indagine non casuale che cerca di dare
soluzione ad un problema ben preciso.
 Azione: pratica sul campo. Il cambiamento e il
miglioramento hanno origine dall’esperienza.
 Può essere considerata come un dispositivo
metodologico in grado di saldare la ricerca alla
prassi educativa così come essa si realizza, in
condizioni ‘’naturali’’, nell’istituzione scolastica.
Lavoro in team
 Esperienza sul campo
 Punizione intesa come riflessione
 Meditazione alle conseguenze di ogni gesto
 Dare importanza al punto di vista dell’alunno
 Cercare la chiave per cogliere l’interesse del
gruppo mediante interessi comuni
 Dialogo e confronto

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