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Metamorfosi da bruco a farfalla

http://www.lucianabartolini.net/la_metamorfosi.htm

Una serie di trasformazioni accompagnano il bruco nel percorso che lo condurr verso una trasformazione radicale, la metamorfosi . Essa avviene in quattro fasi distinte. Tutto inizia da un uovo..

Le farfalle depongono le uova sopra o vicino a determinate piante, chiamate piante ospiti in quanto serviranno da cibo ai bruchi. La femmina, che generalmente muore subito dopo la deposizione delle uova, pu deporre un numero vario di uova e con diverse modalit: esse possono infatti essere abbandonate singolarmente su foglie o steli, oppure in gran numero sulla pagina superiore o su quella inferiore delle foglie. Le uova vengono fissate al substrato mediante una sostanza vischiosa secreta da ghiandole appartenenti allapparato genitale della farfalla femmina. La superficie delluovo strutturata in modo da consentire alla larva contenuta al suo interno di essere perfettamente protetta dagli agenti atmosferici esterni. Dalluovo fecondato schiude una piccola larva che, dopo aver divorato quello che resta delluovo stesso, comincia a mangiare la pianta sulla quale si trova. In queste fasi il bruco sfogger un appetito da record, sfruttando le mascelle robuste delle quali dotato.

La testa del bruco ben sviluppata e distinguibile dalle restanti parti del corpo: essa si presenta pi o meno arrotondata, in certi casi anche appiattita. Sul capo del bruco inoltre possibile individuare le due antenne, di solito corte disposte ai lati. Il bruco ha un apparato boccale di tipo masticatore; le mandibole, che assolvono la funzione di prendere e triturare lalimento, sono molto sviluppate. A livello del labium si pu individuare la filiera, un tubo allungato deputato alla produzione della seta. Allestremit di ciascun arto solitamente presente un uncino. Laddome pu presentare le false zampe, ossia appendici carnose, molli, simili nellaspetto ad arti veri e propri, che peraltro contribuiscono alla deambulazione del bruco Sono accomunate dallavere la parte terminale allargata e servita da possenti fasci muscolari. Nellinsieme, essi possono essere utilizzati dal bruco come una ventosa, per fissarsi al substrato, anche grazie alla presenza di uncini disposti a corona. Ai lati del corpo, il bruco presenta delle aperture chiamate stigmi, deputate alla respirazione. Lo sviluppo del bruco: le mute La crescita del bruco avviene attraverso una serie di fasi di passaggio, nel corso delle quali la larva, cresciuta di dimensioni, deve liberarsi della cuticola, cio la parte pi esterna del tegumento che ricopre il corpo, perch essa non estensibile al pari del corpo del bruco. Accade infatti che, man mano che il bruco cresce, la cuticola arrivi al punto di non essere in grado di contenere gli organi interni. Il fenomeno per cui il bruco cambia pelle e si dota di una cuticola nuova prende il nome di muta. In generale, nei Lepidotteri si va da un minino di due mute a un massimo di dieci. Spesso, prima di sottoporsi alla muta, il bruco si fissa a un substrato attraverso fili di seta. Comincia quindi a inghiottire una grande quantit di aria in modo da aumentare la pressione interna. A quel punto, aiutandosi attraverso particolari movimenti di torsione, comincia a liberarsi della vecchia pelle che di

solito si frattura lungo linee predeterminate del dorso. Quando ha raggiunto i limiti della sua crescita, il bruco cessa di alimentarsi e si mette alla ricerca di un luogo adatto per compiere la sua ultima muta, destinata a trasformarlo in crisalide.

Allinterno della crisalide il bruco subisce una completa metamorfosi: il vecchio corpo scompare e si trasforma totalmente E interessante notare come la crisalide presenti gi degli aspetti che la fanno assomigliare alla futura farfalla: sono perfettamente distinguibili il capo, il torace e laddome. Molto spesso, i peli sono assenti. Inoltre, spesso la crisalide presenta protuberanze o spine e pu essere variamente colorata. Sul capo della crisalide si possono gi individuare gli occhi composti e le antenne, della lunghezza delladulto ma ripiegate ventralmente tra le zampe e le ali. E visibile anche lapparato boccale, gi divenuto succhiatore. Lultimo segmento addominale reca un dispositivo di aggancio che permette alla crisalide di rimanere ancorata al suo substrato. Farfalla: Poco tempo prima dello sfarfallamento, dalle pareti della crisalide, progressivamente scuritasi, possibile intravedere la struttura della farfalla ormai formata e i colori delle ali ripiegate attorno al corpo. A questo punto la schiusa, chiamata sfarfallamento, pu avere luogo.

La farfalla lacera il tegumento della crisalide e spunta con la testa. A questo punto limmagine aspira una grande quantit di aria, mentre si aiuta con le zampe e con i

movimenti del corpo. Affaticata e ancora completamente umida, con le ali accartocciate e prive di forma, la farfalla rimane ancorata alla spoglia ninfale. Le ali per cominciano subito ad asciugarsi e a distendersi, grazie allaria aspirata dallinsetto che permette allemolinfa (il sangue degli insetti) di scorrere rapidamente lungo le venature delle pagine alari. Cos, in un lasso di tempo compreso tra un minuto e unora, la farfalla pronta a spiccare il volo. Lultima operazione da compiere consiste nellespellere i rifiuti accumulati allinterno del corpo (il cosiddetto meconio) nel corso del periodo ninfale, a causa del fatto che lorifizio anale della crisalide chiuso. E bene precisare come la maturazione della crisalide dipende dalla temperatura e dalla luce dellambiente circostante.

Allevamento dei bruchi


http://www.farfalledalmondo.it/allevamento/cura-delle-uova-e-allevamento-dei-bruchi

Le uova possono essere conservate tenute in una piccola una scatola di materiale plastico di piccole dimensioni, bassa e trasparente; un esempio rappresentato dalle capsule di Petri utilizzate in laboratorio per le colture batteriche. Uno stesso tipo di contenitore pu essere utilizzato anche per i primi giorni di vita delle larve.

Per parecchie specie, per lincubazione delle uova sufficiente la temperatura dappartamento (quindi intorno ai 18-20C. Per specie che necessitano di un certo grado di umidit durante lincubazione, si pu aggiungere un batuffolo di cotone leggermente imbevuto dacqua, evitando per che si formi condensa allinterno della scatolina. Le uova schiudono dopo unincubazione variabile secondo la specie (e talora secondo la temperatura), generalmente compresa tra pochi giorni e 2-3 settimane. E meglio trasferire i bruchi man mano che nascono in un altro contenitore. I bruchi alla nascita sono molto piccoli (da un paio di mm fino a circa un centimetro). Nelle prime ore di vita possono non aver bisogno di cibo: una prima fonte di nutrimento costituita dal guscio delluovo che durante la schiusa viene mangiato in parte (talora minima parte giusto per poter uscire) o pressoch totalmente. Per allevare i bruchi nei loro primissimi giorni di vita pu essere utilizzata la stessa scatolina dove sono schiuse le uova: questo perch per bruchi cos piccoli, un ambiente troppo ampio rischierebbe di lasciarli disperdere rendendo loro difficile il reperimento del cibo. Il principio che possano trovare il cibo pressoch ovunque essi si dirigano, quindi andr posta una o pi foglie della pianta nutrice. Se la scatola abbastanza contenuta e chiusa le foglie si terranno appetibili per molte ore, fino al giorno dopo. Non necessario fare entrare aria dato che comunque almeno una volta al giorno sar necessario aprire il contenitore per sostituire la pianta nutrice e/o per togliere gli escrementi: tuttavia, se la traspirazione delle foglie dovesse causare un eccesso di condensa nel contenitore (le pareti si appannano o addirittura tendono a formare goccioline), meglio praticare dei piccoli fori nellapertura, trovando il giusto compromesso tra aerazione e un minimo di umidit necessaria per il mantenimento del cibo fresco. Anche le ortiche (cibo principale di alcuni comuni Ninfalidi come la Vanessa atalanta) appassiscono facilmente per cui in questo caso sarebbe meglio allevare i bruchi direttamente sule piantine in vaso.

Al momento di sostituire la foglia/foglie, si avr laccortezza di trasferire i bruchi sulle foglie nuove ritagliando la porzione di foglie vecchie su cui si trovano attaccati; qualora sia necessario spostare i bruchi che si trovano attaccati alle pareti o al coperchio, si user un pennellino oppure un lembo sottile di una foglia, avvicinandolo alle zampe e roteandolo un po per favorire che il piccolo bruco si ci arrampichi. Attenzione per ai bruchi che sono in fase di muta: i bruchi si accrescono in genere attraverso 4 mute (talora 5 o 6) che si susseguono nellarco dello sviluppo: la cuticola degli insetti in generale infatti un tegumento poco elastico e per seguire laccrescimento dellanimale deve essere periodicamente sostituito da una nuova cuticola prodotta dallanimale stesso: la muta dunque una fase in cui linsetto cambia pelle, ossia produce una nuova cuticola sottostante quella vecchia, per poi liberarsi di questultima. Ogni muta preceduta da una fase in cui il bruco sta per un giorno o due attaccato al substrato senza mangiare (fase di premuta); importante non spostare i bruchi dal substrato a cui sono attaccati in questo momento delicato, perch fornisce un appiglio che terr ancorata la vecchia cuticola quando il bruco se ne tirer fuori. Man mano che i bruchi, col procedere delle mute, si accrescono, andranno trasferiti in contenitori pi grandi oppure divisi in pi contenitori.

Questi possono essere rappresentati da delle gabbie con intelaiatura rigida (fatta di listelli di legno ad esempio) e con pareti rivestite di tulle o rete a maglie sottili di vario materiale (metallica, di plastica o in fibra di vetro, quella comunemente utilizzata come zanzariera). Sul fondo della gabbia o del fauna box sar sempre presente un foglio di carta assorbente che andr sostituito ogni 1-3 giorni (secondo il grado di sporcizia), soprattutto andr eliminato giornalmente laccumulo di escrementi. Molte malattie dei bruchi iniziano proprio dalla proliferazione di batteri favorita dalla permanenza di escrementi, soprattutto se lambiente umido. Quando i bruchi sono pi grandi il cambio di foglie sar fatto trasferendo interamente le foglie vecchie con i bruchi (o le porzioni di ramo con i bruchi ) direttamente a contatto con le nuove foglie o nuovi rami. Se c sufficiente spazio in verticale nel contenitore di allevamento, per tenere i rami freschi pi a lungo si possono immergere le estremit tagliate in delle bottigliette di acqua, avendo laccortezza di tappare bene limboccatura perch i bruchi altrimenti potrebbero entrare e annegarvi. Questacqua va sostituita almeno le volte in cui si sostituiscono i rami, se non addirittura quotidianamente, perch lasciata stagnante tende ad arricchirsi di batteri e Protozoi. La migrazione delle farfalle monarca http://www.ecoblog.it/post/5035/trovati-i-geni-della-migrazione-delle-farfalle-monarca http://francesco.venier.forumcommunity.net/?t=39763107 La Monarca (Danaus plexippus LINNAEUS, 1758) una farfalla della famiglia Nymphalidae, nativa dellAmerica. probabilmente la farfalla pi conosciuta di

tutto il Nord America. La Monarca linsetto nazionale degli stati dellAlabama, Idaho, Illinois e Texas, e la farfalla nazionale del Minnesota, Vermont e West Virginia. Nel 1989 stata nominata insetto nazionale degli Stati Uniti dAmerica e insetto nazionale del Canada. Ha una vivace livrea arancione con nervature costali dai contorni neri e due serie di macchie bianche lungo il bordo delle ali.

Ogni anno in primavera milioni di farfalle monarca volano dal Messico agli Stati Uniti, percorrendo circa 4 mila chilometri in pochi giorni e dando vita a uno dei fenomeni migratori pi spettacolari della natura. Allo stesso modo in inverno ritornano al sud, seguendo una rotta precisa, che sembra segnata nel loro istinto. Hanno una notevole resistenza al volo il che consente di compiere lunghe migrazioni. Eccezionalmente un individuo di questa specie ha volato per 2112 km in 46 giorni. Questo favorisce la dispersione della specie, che occasionalmente stata rinvenuta anche in zone molto lontane dallareale originario. Le popolazioni del Nord America compiono invece migrazioni periodiche tra le regioni pi settentrionali, dove presente solo nella stagione estiva, e le zone di svernamento. In autunno le farfalle volano verso sud, formando gruppi di migliaia di individui. Quelle degli Stati Uniti occidentali raggiungono alcune zone montuose della California tra San Francisco e Los Angeles, dove trascorrono linverno in uno stato di semiibernazione aggrappate a decine di migliaia ai tronchi e ai rami degli alberi. Quelle del Canada meridionale e degli Stati Uniti centrali e orientali raggiungono una piccola valle situata in Messico a 3000 m di altitudine, dove

durante linverno si concentrano oltre 14 milioni di farfalle in un ettaro e mezzo di superficie. Nella primavera successiva, dopo gli accoppiamenti, gli individui di entrambi i sessi iniziano il viaggio di ritorno, durante il quale alcune femmine si fermano a deporre le uova; in alcuni casi la generazione successiva a completare il viaggio ricolonizzando le regioni pi settentrionali. Finalmente si e capito come facciano ad orientarsi e a raggiungere la loro destinazione anche grazie agli studi del prof. Steven M. Reppert delluniversit del Massachusetts. Pare che le farfalle si orientino con la posizione del sole, correggendo continuamente la rotta grazie ad un orologio interno che compensa il moto apparente del sole. Tale ritmo circadiano ha origine in un gene che codifica la produzione e distruzione di alcune proteine. Il processo ha la durata di 24 ore e una delle proteine implicate e un fotorecettore sensibile alle frequenze blu della luce naturale. .

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