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Carlo Magno

(742-814)
e la RENOVATIO
CAROLINGIA
https://www.youtube.com/watch?v=UkzGWXHwHtY

Denario in argento con ritratto di


Copertina dell'Evangeliario di Lorsch - avorio Carlo Magno, 812-814
intagliato 810 circa - British Museum, Londra
CAROLINGI: la RENOVATIO IMPERII
Con l’avvento di Carlo Magno il Regno Franco si
espande fino in Italia.
Nell’800 Carlo Magno viene incoronato a Roma
da Papa Leone III
Carlo Magno scopre nella cultura un potente
strumento per unificare il suo impero:

Lingua comune: latino


Istituzione di scuole monastiche per
Insegnamento del latino
Trascrizione antichi testi sacri e profani
Invenzione di una GRAFIA semplice e leggibile:
la CAROLINA

I due CENTRI PRINCIPALI SONO


- AQUISGRANA (oggi AACHEN) la nuova
Costantinopoli
- MILANO già centro Longobardo, e capitale dei
Longobardi dal 600 al 626
CAROLINGI: ARCHITETTURA
Fusione di:
1) elementi tratti dal mondo classico
(in realtà tardo antico e bizantino)
2) elementi «barbarici» originali che
verranno riproposti anche nel
ROMANICO.

Es. il WEST WERK = CORPO


OCCIDENTALE.
E’ l’ingresso monumentale anteposto
alla facciata, a più piani, chiuso da
torri angolari.
Qui trovava posto la corte del re.
Es. più conservato: ABBAZIA di
CORVEY: il WESTWERK (=corpo
occidentale)
Nei tre fornici, ripresa degli elementi
architettonici romani: archi trionfali
CAROLINGI: ARCHITETTURA
CAPPELLA PALATINA DI AQUISGRANA (l’architetto ha un nome: Oddone
da Metz). Anche questa era preceduta da un «Westwerk».
Classicità + elementi originali nordici
CAROLINGI: ARCHITETTURA
CAPPELLA PALATINA DI AQUISGRANA

- Ripresa Pianta centrale (come Santa Sofia Costantinopoli/ San Vitale


Ravenna/ Pantheon a Roma)
- Spazio per il trono imperiale
- Recupero di materiali antichi (es capitelli ad Roma e da Ravenna)
- Recupero della tecnica della FUSIONE IN BRONZO per le transenne che
delimitano la zona riservata ai religiosi e il parapetto del deambulatorio

Nel 786 dopo Cristo, ad Aquisgrana, una delle città più importanti
dell'Impero, Carlo Magno decise di costruire una cappella annessa al palazzo
imperiale.
La cappella è uno scrigno d'arte: infatti i marmi policromi adornano gli otto
pilastri che ne sorreggono la struttura, oltre che le colonne delle arcate che si
creano; mosaici dorati che ritraggono il Cristo Pantocratore, in stile bizantino,
decorano il soffitto, la cui volta è composta da una cupola a pianta ottagonale.
Con i suoi 31 metri di altezza per 16 di diametro, questa costruzione è la cupola
più grande presente a nord delle Alpi.
CAROLINGI: MINIATURA
Ad AQUISGRANA Carlo Magno fa istituire uno SCRIPORIUM di corte, un
luogo apposito per la trascrizione delle nuove leggi carolinge e degli antichi
testi. I testi con contenuti religiosi o profani venivano riccamente decorati e
illustrati
- Si utilizza la pergamena
- Si scrive con la penna d’oca
- L’inchiostro si ricava dal mallo della noce o dal carbone di legna
- Il rosso si ricava dal minio e viene usato per i titoli
- Le opere più lussuose vengo illustrate a TEMPERA d’UOVO
- NASCE E SI AFFERMA UNA NUOVA ARTE: la MINIATURA

DAL VOLUME al CODICE


Le comunità cristiane utilizzavano scrivere i loro testi su pagine tagliate
in RETTANGOLI
Contemporaneamente, verso il IV sec, si impose l’uso generalizzato
della pergamena.
Fogli di pergamena vengono ritagliati, scritti e cuciti insieme: NASCE il
CODICE, che noi comunemente chiamiamo: LIBRO
MINIATURA IRLANDESE (o Miniatura
Iberno Sassone)

- La miniatura già esisteva dai tempi dei


Romani e dopo la Caduta si era sviluppata
soprattutto al nord e in particolare nelle isole
Irlandesi
- Lo stile era fortemente influenzato
dall’oreficeria barbara, decorativo, stilizzato e
astratto.

Evangeliario di Durrow (Incipit e Vangelo secondo Marco) 680 ca Altare Ratchis, 723 ca
I «barbari», come abbiamo visto
con i Longobardi, erano
- eccellenti nella realizzazione dei
decori
- Volutamente sintetici e
apporssimativi nella resa della
figura umana.

Non possiamo quindi parlare di


incapacità di esecuzione ma
piuttosto di SCELTA.)

DIFFICILE «leggere» la figura umana


+
Difficile leggere la scrittura

Evangeliario di San Gallo, 750 ca, Biblioteca Abbazia di San Gallo


Libro di Kells, Vangelo di Giovanni e Cristo in Trono da: 800 ca, Dublino,
Trinity College library
Lindisfarne, Incipit del Vangelo di Matteo e del Vangelo di Luca, 721 ca
La Miniatura carolingia invece recupera le proporzioni e il naturalismo classico.
A seconda della posizione all’interno del testo, la miniatura poteva assumere diverse
caratteristiche stilistiche:
• I ritratti di Evangelisti o di IMPERATORI di solito inseriti all'interno di cornici
architettoniche richiamavano lo stile bizantino, rigido e ieratico.
• Le scene che illustravano i racconti biblici invece apparivano raffigurate in maniera
libera e naturalistica
La decorazione dell’iniziale è geometrica. Più il Romanico trasformerà le iniziali in
modo molto creativo rendendole ANIMATE, ABITATE e ISTORIALE (Lo vedremo)

Ritratto di TERENZIO, Copia


carolingia del Terenzio
Vaticano (Lotaringia, forse
Aquisgrana, 825 circa).

«San Matteo» dai VANGELI


dell’INCORONAZIONE (790-800)
Naturno (Bolzano), chiesa di San
I quattro evangelisti nel Libro dei Vangeli Procolo, fuga di San Procolo da
del Tesoro miniato da artisti italo-bizantini Verona, affresco, 770 circa
(Aquisgrana, inizio IX secolo).
OREFICERIA: ALTARE DI VUOLVINIO a Sant’AMBROGIO

Chiesa di
Sant’Ambrogio a
Milano, oggi in
forma ROMANICA
ma di origine
paleocristiana.
Fondata da
Sant’Ambrogio
vescovo di Milano
dal 374 al 397
ALTARE DI VUOLVINIO
Sovrastato da un CIBORIO di
epoca OTTONIANA (972 circa)
aperto da archi a tutto sesto di
ispirazione classica
L’altare venne invece
realizzato tra l’824 e l’859
da Vuolvino magister
phaber da cui prende il
nome.
La struttura è in legno ma
rivestita da lastre d’oro e
d’argento dorato, pietre
preziose e smalti.
Parallelepipedo // Altare di
RACHTIS

CASSA/SARCOFAGO per il
corpo intero
Il manufatto è un altare reliquiario a forma di sarcofago.
È stato realizzato per contenere il corpo di Ambrogio, il santo a cui è dedicata
la basilica, assieme alle reliquie dei santi martiri Gervasio e Protasio. Il
modellato plastico e la forma del RACCONTO rimandano alla tradizione
classica.
Con Carlo Magno la tradizione classica è un MODELLO REALE a cui
TENDERE (con i Longobardi era una citazione per nobilitare le architetture).
Carlo Magno fonda il Sacro ROMANO IMPERO: il richiamo alla tradizione di
ROMA è chiaro.

LATO FRONTALE
COLLABORATORI DI VUOLVINIO

LATO POSTERIORE
VUOLVINIO CHE LASCIA IL SUO AUTORITRATTO (IDEALIZZATO) e
LA SUA FIRMA
FRONTE ANTERIORE (VERSO I FEDELI)

Nel fronte eseguito da collaboratori di Vuolvinio, sono narrate scene della vita di
Cristo.
Il pannello centrale è dominato da una grande croce: al centro è posta la figura
di Cristo in trono, mentre sui bracci si trovano i simboli dei quattro Evangelisti.
Gli Apostoli, a gruppi di tre, sono rappresentati nei quattro spazi agli angoli.
FRONTE POSTERIORE

Sul retro sono raffigurati gli episodi della vita di Sant’Ambrogio. Al centro due
sportelli consentivano di esporre le reliquie contenute nell’altare. In uno dei
quattro tondi (nel particolare) è raffigurato Sant’Ambrogio che incorona
Vuolvinio «maestro orafo», per l’opera da lui realizzata. È la prima volta,
dopo secoli, che un artista «firma» la sua opera.
LATO SINISTRO
LATO DESTRO
VUOLVINIO MAGISTER
FABER
Sant’Ambrogio incorona
Vuolvinio

Volume. I contorni netti e


precisi staccano dal fondo
le forme che assumono
così una solida volumetria
di ricordo classico.

Spazio. Lo sfondo è piatto


e vuoto. Solo pochi
elementi alludono a
un’ambientazione

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