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(742-814)
e la RENOVATIO
CAROLINGIA
https://www.youtube.com/watch?v=UkzGWXHwHtY
Nel 786 dopo Cristo, ad Aquisgrana, una delle città più importanti
dell'Impero, Carlo Magno decise di costruire una cappella annessa al palazzo
imperiale.
La cappella è uno scrigno d'arte: infatti i marmi policromi adornano gli otto
pilastri che ne sorreggono la struttura, oltre che le colonne delle arcate che si
creano; mosaici dorati che ritraggono il Cristo Pantocratore, in stile bizantino,
decorano il soffitto, la cui volta è composta da una cupola a pianta ottagonale.
Con i suoi 31 metri di altezza per 16 di diametro, questa costruzione è la cupola
più grande presente a nord delle Alpi.
CAROLINGI: MINIATURA
Ad AQUISGRANA Carlo Magno fa istituire uno SCRIPORIUM di corte, un
luogo apposito per la trascrizione delle nuove leggi carolinge e degli antichi
testi. I testi con contenuti religiosi o profani venivano riccamente decorati e
illustrati
- Si utilizza la pergamena
- Si scrive con la penna d’oca
- L’inchiostro si ricava dal mallo della noce o dal carbone di legna
- Il rosso si ricava dal minio e viene usato per i titoli
- Le opere più lussuose vengo illustrate a TEMPERA d’UOVO
- NASCE E SI AFFERMA UNA NUOVA ARTE: la MINIATURA
Evangeliario di Durrow (Incipit e Vangelo secondo Marco) 680 ca Altare Ratchis, 723 ca
I «barbari», come abbiamo visto
con i Longobardi, erano
- eccellenti nella realizzazione dei
decori
- Volutamente sintetici e
apporssimativi nella resa della
figura umana.
Chiesa di
Sant’Ambrogio a
Milano, oggi in
forma ROMANICA
ma di origine
paleocristiana.
Fondata da
Sant’Ambrogio
vescovo di Milano
dal 374 al 397
ALTARE DI VUOLVINIO
Sovrastato da un CIBORIO di
epoca OTTONIANA (972 circa)
aperto da archi a tutto sesto di
ispirazione classica
L’altare venne invece
realizzato tra l’824 e l’859
da Vuolvino magister
phaber da cui prende il
nome.
La struttura è in legno ma
rivestita da lastre d’oro e
d’argento dorato, pietre
preziose e smalti.
Parallelepipedo // Altare di
RACHTIS
CASSA/SARCOFAGO per il
corpo intero
Il manufatto è un altare reliquiario a forma di sarcofago.
È stato realizzato per contenere il corpo di Ambrogio, il santo a cui è dedicata
la basilica, assieme alle reliquie dei santi martiri Gervasio e Protasio. Il
modellato plastico e la forma del RACCONTO rimandano alla tradizione
classica.
Con Carlo Magno la tradizione classica è un MODELLO REALE a cui
TENDERE (con i Longobardi era una citazione per nobilitare le architetture).
Carlo Magno fonda il Sacro ROMANO IMPERO: il richiamo alla tradizione di
ROMA è chiaro.
LATO FRONTALE
COLLABORATORI DI VUOLVINIO
LATO POSTERIORE
VUOLVINIO CHE LASCIA IL SUO AUTORITRATTO (IDEALIZZATO) e
LA SUA FIRMA
FRONTE ANTERIORE (VERSO I FEDELI)
Nel fronte eseguito da collaboratori di Vuolvinio, sono narrate scene della vita di
Cristo.
Il pannello centrale è dominato da una grande croce: al centro è posta la figura
di Cristo in trono, mentre sui bracci si trovano i simboli dei quattro Evangelisti.
Gli Apostoli, a gruppi di tre, sono rappresentati nei quattro spazi agli angoli.
FRONTE POSTERIORE
Sul retro sono raffigurati gli episodi della vita di Sant’Ambrogio. Al centro due
sportelli consentivano di esporre le reliquie contenute nell’altare. In uno dei
quattro tondi (nel particolare) è raffigurato Sant’Ambrogio che incorona
Vuolvinio «maestro orafo», per l’opera da lui realizzata. È la prima volta,
dopo secoli, che un artista «firma» la sua opera.
LATO SINISTRO
LATO DESTRO
VUOLVINIO MAGISTER
FABER
Sant’Ambrogio incorona
Vuolvinio