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Fluidodinamica

delle macchine

10/24/20 Complementi didattici - Macchine 1


Flusso mono-dimensionale comprimibile

! Nelle macchine riveste grande importanza il moto di fluidi


comprimibili in condotti fissi e mobili.
! Il flusso reale nelle macchine è, a rigore, tridimensionale ed
instazionario.
! Per una analisi di prima approssimazione, si impongono le
ipotesi di mono-dimensionalità e stazionarietà.
! I risultati raggiunti possono in alcuni casi dare buone
indicazioni quantitative (es. turbine di alta e media
pressione); in altri casi sono necessarie analisi più
dettagliate (es. compressori assiali).

2
Condotto fisso a sezione variabile

! Consideriamo il flusso adiabatico, stazionario mono-dimensionale di un


fluido in un condotto fisso a sezione variabile, ad asse rettilineo:

tratto convergente tratto divergente

Sezione a monte
(serbatoio) Sezione a valle

Sezione generica A
Velocità assoluta c
Sezione di gola pressione p
densità r
3
Grandezze di ristagno

! Applicando l’equazione
dell’energia in forma
termodinamica:

æ c12 c 22 ö
L = (h1 - h2 ) + çç - ÷÷ = 0
è 2 2ø
æ c12 ö æ c 22 ö Entalpia di ristagno (o totale), pari a quella
çç h1 + ÷÷ = çç h2 + ÷÷ = h0 che si realizza con velocità pari a zero (nel
è 2 ø è 2ø serbatoio)

Equazione del moto: in ogni sezione Tds = dQ + dLa = dLa ³ 0


la somma della entalpia (statica) e
dell’energia cinetica è costante, e pari L’entropia aumenta nel verso del moto
alla entalpia di ristagno. per un flusso irreversibile (reale), ed è
costante per un flusso reversibile
(ideale).
4
Il flusso sul piano hs - Caso reale

! Si rappresenta il caso
di una espansione a Condizioni nel
partire da un serbatoio serbatoio a monte Entalpia di ristagno
(0) con fluido fermo,
considerando il flusso
in due sezioni
successive 1 e 2, a
pressioni
descrescenti.
Energia cinetica
! In caso di arresto a
partire dalle condizioni
1, il fluido non torna
nelle condizioni 0, ma
in un punto a pari
entalpia e con æ c12 ö æ c 22 ö
entropia maggiore (al h0 = çç h1 + ÷÷ = çç h2 + ÷÷ s 0 £ s1 £ s 2
limite pari ad s1. è 2 ø è 2ø 5
Il flusso sul piano hs - Caso ideale
Condizioni nel Entalpia di ristagno
! Nel caso ideale serbatoio a monte
l’entropia è
costante. Tutte
le condizioni di
flusso
appartengono
alla isoentropica
che parte dal
punto 0. Energia cinetica
! In caso di
arresto
(isoentropico) il
fluido torna nelle
condizioni 0
(reversibilità).
æ c12 ö æ c 22 ö
h0 = çç h1 + ÷÷ = çç h2 + ÷÷ s 0 = s1 = s 2
è 2 ø è 2ø 6
Velocità di propagazione /1

! Consideriamo un cilindro infinito con un pistone che si muova a velocità c.


A regime si stabiliscono condizioni stazionarie nel cilindro.
! Il pistone si muova con velocità c+dc. Dopo un certo periodo di tempo, la
perturbazione avrà interessato una parte del cilindro, fino al fronte d’onda.
Fronte d’onda

r +dr r
c+dc p+dp c p

Zona perturbata a+c Zona imperturbata

Il fronte d’onda avanza con velocità di propagazione a


relativa al mezzo (velocità assoluta = a+c)
7
Velocità di propagazione /2

! Analizziamo il moto nel riferimento relativo, rispetto ad un osservatore


solidale con il fronte d’onda. Sottraiamo a tutte le velocità la velocità
assoluta del fronte d’onda (a+c).

c+dc c
r +dr r
p+dp p
a+c a+c
a+c
a-dc a
a+c
Velocità nel riferimento relativo
(il fronte d’onda è fermo)
8
Velocità di propagazione /3

! Applichiamo il principio di conservazione della massa e della quantità di


moto:

r +dr r
a-dc p+dp p a
Conservazione della massa
Infinitesimo di ordine superiore
(la sezione è costante):
(a - dc )(r + dr ) = ar ar + adr - rdc - drdc = ar adr = rdc
Quantità di moto:
FDt = D(mc ) Dt = 1 m = m! = cost F = D(m! c ) = m! D(c )
Adp = ( Ara )dc dp = radc dp Velocità di propagazione
a =
2

Combinando: a = rdc = rdp dr dei piccoli disturbi


dr radr 9
Considerazioni sulla velocità di propagazione

dp
a =
2

dr

! Le variazioni di pressione e di densità sono


sempre dello stesso segno.

10
Velocità di propagazione per i gas perfetti

! Calcoliamo la velocità di propagazione per un gas perfetto; combinando


con l’equazione della trasformazione (adiabatica reversibile) e
differenziando si ha:

æ dp ö
a = çç ÷÷ pr - k = cost r - k dp - kp r - k -1dr = 0
è dr ø s
dp kpr - k -1 kp
= = = kRT a = kRT
dr r -k
r

! La velocità di propagazione per un gas perfetto dipende dal tipo di gas


e dalla temperatura assoluta.
! Per l’aria a 15°C vale circa 340 m/s.

11
Numero di Mach

! Il numero di Mach M è il rapporto, adimensionale, tra la


velocità assoluta del fluido ed il valore locale della velocità
di propagazione:

c
M=
a

! M<1 : flusso subsonico


! M=1 : flusso sonico
! M>1 : flusso supersonico
! M>5 : flusso ipersonico

12
Gas perfetti - Temperatura di ristagno

! Per un gas perfetto l’entalpia dipende solo dalla temperatura. Si può


quindi definire anche una temperatura di ristagno:
æ c2 ö
h = c pT Þ h0 = c pT0 = ç c pT + ÷
ç 2 ÷ø
è
kR T0 c2 (k - 1)c 2
cp = Þ = 1+ = 1+
k -1 T 2c pT 2kRT
T0 (k - 1)c2
k -1 2
a 2 = kRT Þ = 1+ 2
= 1 + M
T 2a 2

! La temperatura di ristagno è pari alla temperatura che si realizza


arrestando il fluido, sia reversibilmente che irreversibilmente.
! La temperatura di ristagno è sempre maggiore della temperatura
“statica”. Il loro rapporto dipende dal tipo di gas e dal numero di
Mach. 13
Gas perfetti - Pressione di ristagno

! A differenza della temperatura, la Pressione di ristagno


pressione che si realizza
arrestando il fluido dipende dalla Temperatura di
trasformazione. ristagno
! Si definisce pressione di ristagno
quella che si realizza arrestando
reversibilmente il fluido, secondo
una adiabatica isoentropica (1-
0). Arresto Arresto
! In caso di arresto secondo una reversibile irreversibile
trasformazione irreversibile (1-2)
si raggiunge una pressione
minore della pressione di
ristagno, ed una temperatura
pari alla temperatura di ristagno.
! Applicando l’equazione k k
dell’adiabatica isoentropica, si p0 æ T0 ö k -1 æ k -1 2 ö k -1
ricava il rapporto tra pressione di =ç ÷ = ç1 + M ÷
p èT ø è 2 ø 14
ristagno e pressione statica:
Condizioni critiche

! Le condizioni “critiche”, indicate con un asterisco, sono quelle si


realizzano in corrispondenza del valore unitario del numero di
Mach, nella sezione critica:

T0 æ k - 1 2 ö æ k - 1 ö
*
= ç1 + M ÷ = ç1 + ÷
T è 2 ø è 2 ø
k k
p0 æ k - 1 2 ö k -1 æ k -1 ö k -1
*
= ç1 + M ÷ = ç1 + ÷
p è 2 ø è 2 ø

T0 p0
Per l’aria (k=1.4): *
= 1.2 *
= 1.89
T p

Nella sezione critica la pressione è circa pari alla


metà della pressione di ristagno
15
Equazioni del flusso isoentropico /1

! Ipotesi: flusso adiabatico


isoentropico, condotto fisso, gas
perfetto, sezione variabile
dA dr dc Equazione della continuità in forma
m! = Arc = cost + + =0
A r c differenziale (differenziale logaritmico)
2
æ c12 c22 ö Equazione dell’energia in forma meccanica per un
L = - ò vdp + çç - ÷÷ - La flusso adiabatico isoentropico in un condotto fisso
1 è2 2ø (forma integrale)
dp
La corrispondente forma differenziale è: + cdc = 0
r
2
dp
2 2
æ c22 c12 ö
Infatti, integrando tra 1 e 2 si ottiene:
ò
1
+ ò cdc = ò vdp + çç - ÷÷
r 1 1 è2 2ø

16
Variazioni relative di densità

dp dp dr dc Dalla equazione dell’energia in forma meccanica,


+ cdc = + c2 =0 moltiplicando e dividendo per dr e per c
r dr r c
æ ¶p ö dr dc Introducendo la velocità di propagazione a
çç ÷÷ = a 2 a2 = -c 2
è ¶r ø s r c
dr c 2 dc
=- 2
r a c

dr dc
= -M 2

r c

Relazione tra la variazione relativa di


densità e di velocità

17
Variazioni relative di densità

dr dc
= -M 2
r c

! Le variazioni relative di densità sono sempre di segno opposto rispetto


alle variazioni relative di velocità (e concordi con le variazioni relative
di pressione).
! Le variazioni di densità sono trascurabili per piccoli valori del numero
di Mach (M<0.1). Si può parlare di flusso incomprimibile (piuttosto che
di fluido incomprimibile).
! Nel caso di flussi subsonici (M<1) le variazioni relative di densità sono
minori, in valore assoluto, delle variazioni relative di velocità.
! Nel caso di flussi supersonici (M>1) le variazioni relative di densità
sono maggiori, in valore assoluto, delle variazioni relative di velocità.
18
Relazione di Hugoniot

dr dc
= -M 2
Combinando con l’equazione della continuità:
r c
r Ac = cost.
d ( r Ac ) = Acd r + r Adc + r cdA dA dr dc
+ + =0
A r c
dividendo per r Ac

dA 2 dc dc
A
-M
c
+
c
=0 dA
A
(
= M 2 -1 )
dc
c

Relazione tra le variazioni


relative di sezione e di
velocità
(relazione di Hugoniot)
19
Relazione di Hugoniot
dA dr dc dA<0 dA>0
+ + =0
A r c
dr dc
= -M 2
r c
dA
A
(
= M -1
2 dc
c
) dA=0

! Nel moto fortemente subsonico (M»0) le variazioni di sezione sono


uguali ed opposte rispetto alle variazioni di velocità. La densità è
costante e la portata volumetrica si conserva.
! Nel moto subsonico (M<1), le variazioni relative di sezione sono di
segno opposto rispetto alle variazioni relative di velocità.
! Nel moto supersonico (M>1), le variazioni relative di sezione sono dello
stesso segno rispetto alle variazioni relative di velocità.
! Il moto sonico (M=1) si può realizzare solo nella sezione di gola (dA=0).
! Nella sezione di gola (dA=0) sono possibili due soluzioni:
– dc=0, per qualunque valore di M;
– M=1, con dc indeterminato. 20
Riepilogo delle soluzioni possibili
dr dc dA<0 dA>0
= -M 2

r c

dA
A
(
= M -1
2 dc
c
)
dA=0

Riduzione di sezione Sezione di gola Aumento di sezione


Flusso dA<0 dA=0 dA>0

dc>0 dc=0 dc<0


Subsonico dp<0 dp=0 dp>0
dr<0 dr=0 dr>0
dc<0 dc=0 dc>0
Sonico non possibile dp>0 dp=0 dp<0 non possibile
dr>0 dr=0 dr<0
dc<0 dc=0 dc>0
Supersonico dp>0 dp=0 dp<0
dr>0 dr=0 dr<0

21
Ugelli – Regime Subsonico
0.2
Consideriamo il flusso in un
ugello convergente-divergente a
0.1
valle di un serbatoio, al ridursi
0
della pressione a valle pv, a
-0.1 partire da p0
-0.2
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35

1 Per pv=p0 il flusso è nullo.


pv/p0
0.95
P/P 0

0.9
Al ridursi di pv, si instaura
0.85 un flusso subsonico: nel
0.8 tratto convergente si riduce
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 la pressione e cresce la
0.8 Nella sezione di gola si raggiungono la velocità (ed il numero di
minima pressione e la massima velocità. Mach), mentre nel tratto
0.6
divergente accade il
Mach

0.4 contrario
0.2 pv/p0
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 22
Ugelli – Condizioni critiche
Al ridursi della pressione a valle,
0.2
la pressione in gola potrà
raggiungere il valore critico,
0.1
corrispondente a Mach=1.
0
Possono aversi due possibilità:
-0.1

-0.2
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35
dc<0: il flusso torna subsonico nel
tratto divergente, con aumento di
1
1 pressione e riduzione di velocità, fino
a raggiungere le condizioni relative al
punto 1
P/P 0

0.5

2
0
dc>0: il flusso diventa supersonico
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 nel tratto divergente, con riduzione di
Condizioni
3 critiche pressione ed aumento di velocità, fino
a raggiungere le condizioni relative al
2
2 punto 2
Mach

1 Cosa succede per pressioni


0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35
minori di p1 e diverse da p2?23
Onde d’urto normali /1

! Consideriamo il flusso adiabatico, senza attrito, mono-dimensionale,


stazionario in un condotto a sezione costante, e due sezioni generiche
1 e 2:

1 2
(1) r1c1 = r 2c2 Continuità
p1 + r1c1 = p2 + r 2 c2
2 2
(2) Quantità di moto
2 2
c c
(3) h1 + 1 = h2 + 2 Energia
2 2
La relazione (2) può essere ricavata dalla equazione dell’impulso, per Dt=1:
F = A( p1 - p2 ) = m! (c2 - c1 ) = m! 2 c2 - m! 1c1 = Ar 2 c2 c2 - Ar1c1c1
Si cerca di ottenere una relazione del tipo f(c1, c2, a*)=0 24
Onde d’urto normali /2
2 2
c c
(1) r1c1 = r 2c2 (2) p1 + r1c1 = p2 + r 2c2
2 2
(3) h1 + 1 = h2 + 2
2 2
Dividendo membro a membro la (2) per la (1), si ottiene:
p1 p2 p2 p
+ c1 = + c2 c1 - c2 = - 1
r1c1 r 2 c2 r 2 c2 r1c1
Dalla equazione di stato:
2 2
p kRT a 2 a2 a1
= RT = = c -
(4) 1 2 c = -
r k k kc2 kc1
Anche l’equazione dell’energia (3) può essere espressa in funzione di a:
kRT a2 2
a1 c
2
a c
2 2
h = c pT = = + 1 = 2 + 2
k -1 k -1 k -1 2 k -1 2
2 2 2 2 2 2
Considerando la sezione a1 c a c a a 2 k +1
+ 1 = 2 + 2 = * + * = a*
critica (*), si ha: k -1 2 k -1 2 k -1 2 2(k - 1) 25
Onde d’urto normali /3
2 2 2 2 2 2
a1 c a c a a 2 k +1
+ 1 = 2 + 2 = * + * = a*
k -1 2 k -1 2 k -1 2 2(k - 1)
Ricaviamo a1 ed a2 in funzione di a*:
æ k + 1 c
2
ö k + 1 c
2
k + 1 c2
2

a1 = çç a*
2 2
- 1 ÷÷(k - 1) = a*
2
- 1 (k - 1)
2
a2 = a*
2
- (k - 1)
è 2(k - 1) 2 ø 2 2 2 2
2 2
a2 a1
Combinando con la (4) : c1 - c2 = -
kc2 kc1
æ 2 k + 1 c2 2 ö æ 2 k + 1 c12 ö
c1 - c2 = çç a* - (k - 1)÷÷ / (kc2 ) - çç a* - (k - 1)÷÷ / (kc1 )
è 2 2 ø è 2 2 ø
Arrangiando i æ k -1 ö æ k -1 ö 2 k +1 æ 1 1ö
c1ç 1 - -
÷ 2çc 1 - =
÷ * a ç
ç - ÷÷
termini: è 2k ø è 2k ø 2k è c2 c1 ø

c1 - c2
2
Semplificando: c1 - c2 = a*
c1c2 26
Le soluzioni possibili
2 c1 - c2
c1 - c2 = a* Quali soluzioni ammette?
c1c2

Soluzione banale, moto uniforme, tutte le proprietà


c1 = c2 restano costanti

2
c1c2 = a* Passaggio dal moto subsonico al moto supersonico,
o viceversa

Le sezioni 1 e 2 sono arbitrarie, e possono essere quindi anche


infinitamente vicine.

E’ quindi possibile una transizione discontinua dal moto


subsonico al supersonico, o viceversa.
27
Relazioni tra le grandezze nel passaggio da
supersonico a subsonico 1+
k -1
M 2
T2 2
1
T0 k -1 2 = (1)
h0,1 = h0,2 T0,1 = T0,2 = 1+ M T1 1 + k - 1
T 2 M 22
2
p1 + r1c12 = p2 + r 2 c2 2
p2 1 + kM 12
p1 = (2)
p1 + r1M 12 a12 = p1 + r1M 12 k
r1
(
= p1 1 + kM 12 ) p1 1 + kM 22

k
æ k +1 2 ö k -1
1
p02 ç 2
k k M1 ÷
p0 æ T0 ö k -1 æ k -1 2 ö k -1 æ 2k k -1 ö 1- k
=ç ÷ = ç1 + M ÷ =ç ÷ ç M 12 - ÷
p01 ç 1 + k - 1 è k -1 k +1ø
p èT ø è 2 ø ç M 12 ÷÷
è 2 ø
2
r1c1 = r 2 c2 Þ r1M 1 kRT1 = r 2 M 2 kRT2 M 12 +
M 22 = k -1
r1M 1 T1 = r 2 M 2 T2 combinando con (1) e (2) 2k
M 12 - 1
k -1
p2 2k k -1
Dalla (2) e (3) si ricava = M 12 -
p1 k + 1 k +1 28
Relazioni tra le grandezze nel passaggio da
supersonico a subsonico
5.5

p2 2k k -1 La pressione cresce
5
T2/T1

= M 12 - Mach2

p1 k + 1 k +1
4.5 p2/p1
p02/p01

La temperatura aumenta 3.5


3

2.5

k
æ k +1 2 ö
1.5
k -1
1
p02 ç 2
M1 ÷
æ 2k k -1 ö 1- k
1

=ç ÷ ç M 2
- ÷
p01 ç 1 + k - 1 -
1
+
M 12 ÷÷ è k 1 k 1 ø
0.5
1 1.5 2

ç
M1
Mach1

è 2 ø
2
Nel passaggio da supersonico a subsonico la M 12 + Numero di Mach a valle in
M =
2 k -1
pressione di ristagno si riduce 2 funzione del numero di
2k
M 12 - 1 Mach a monte: minore è
k -1 M1, maggiore è M2
29
Variazioni di entropia in un’onda d’urto
140

120 s2-s1
æ p01 ö
s2 - s1 = R lnçç ÷÷ 100

è p02 ø 80

s 2-s 1
60

Consideriamo l’aumento di entropia: 40

nel passaggio da supersonico a 20

subsonico è positivo, mentre nel 0

passaggio da subsonico a supersonico


è negativo.
-20
1 1.5 2
Mach1

M1
La riduzione di entropia in assenza di scambio termico
configura una violazione del secondo principio della
termodinamica! 30
Onda d’urto normale

! In un condotto a sezione costante la transizione dal moto subsonico al


moto supersonico viola il secondo principio della termodinamica, e non
è fisicamente realizzabile. Tale transizione è possibile in un condotto
convergente-divergente.
! E’ invece compatibile con i principi fisici, e riscontrabile
sperimentalmente, una transizione brusca dal moto supersonico al
moto subsonico (onda d’urto normale).
! A valle di una onda d’urto c’è un incremento di pressione e di entropia,
una riduzione della velocità, del numero di Mach e della pressione di
ristagno.
! Le variazioni delle proprietà, regolate da relazioni precise, sono tanto
più marcate quanto maggiore è il numero di Mach a monte (e minore
quello a valle).

31
Ugelli - Funzionamento con onde d’urto normali
! In condizioni supersoniche può
0.2
instaurarsi un’onda d’urto
0.1 normale nell’ugello. Il flusso a
0 valle dell’onda d’urto diventa
-0.1 subsonico, con un aumento di
pressione.
-0.2
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35

1
p1 ! E’ possibile così raggiungere
p3 all’uscita pressioni minori di p1
P/P 0

0.5
! Al crescere della distanza
p2 dell’onda d’urto dalla gola,
0 aumenta l’entità dell’urto e si
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35
riduce la pressione a valle. La
3
minima pressione si raggiunge
2 quando l’urto è sulla sezione di
uscita (punto 3).
Mach

1
Cosa succede per pressioni
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 minori di p3 e diverse da p2? 32
Flusso di massa

! Si definisce flusso di massa la portata massica per unità di superficie:

m! crA
G= = = cr
A A

La portata massica, in condizioni stazionarie, è costante in tutte le sezioni


ed è pari in particolare a quella che si realizza nella sezione di gola.

Il valore massimo del flusso di massa G si realizza nella


sezione di gola, dove l’area A è minima.

33
La portata in regime subsonico

Non è possibile visualizzare l'immagine collegata. Il file potrebbe essere stato


! Quando la pressione a
spostato, rinominato o eliminato. Verificare che il collegamento punti al file e al
percorso corretti.
valle varia da p0 a p1
(escluso) il flusso è
0 sempre subsonico.
! La portata aumenta a
partire da un valore nullo,
e raggiunge il massimo
pressione 1 valore per pv= p1.
! In regime subsonico la
velocità portata dipende sia dalle
condizioni a monte che
dalle condizioni a valle.

34
La portata in regime sonico e supersonico

0.2
! Per valori della pressione a
valle uguali o minori di p1, il
0.1
flusso in gola è sempre di tipo
0 sonico. La portata è quindi
-0.1 costante, e funzione soltanto
-0.2 delle condizioni a monte.
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35
! Le condizioni a valle non
1
1 possono influenzare il
comportamento dell’ugello nel
3 tratto convergente perché
P/P 0

0.5

l’informazione fisica sulla


2
0
variazione di pressione
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 viaggia con velocità relativa a
3 e non può risalire il condotto
in presenza di flusso sonico o
2
supersonico
Mach

1 ! Si verifica quindi il bloccaggio


della portata.
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 35
Effetto della pressione a valle sulla portata

Portata massica
1

Al ridursi della pressione a valle, 0.9

la portata aumenta, finché si 0.8

raggiunge un valore per il quale il 0.7

Flusso di massa relativo


numero di Mach in gola 0.6

raggiunge il valore unitario. 0.5

Ulteriori riduzioni della pressione


0.4

a valle non corrispondono ad


0.3

0.2

incrementi della portata 0.1

(bloccaggio della portata). 0


0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
p/p0

p/p0

36
Onde d’urto oblique

! Le onde d'urto possono presentarsi anche in direzione obliqua al moto,


formando un angolo di incidenza b con il vettore velocità a monte.
! In tal caso solo la
componente normale viene
c2t ridotta (da supersonica a
c2 subsonica) secondo le leggi
c1 q valide per onde d'urto
b c2n normali, mentre la
componente tangenziale
c1n c1t resta invariata.
! Il vettore velocità a valle
risulta pertanto ridotto e
deviato di un angolo q
rispetto alla velocità a monte.
37
Onde d’urto oblique

! La somma vettoriale delle componenti normale e tangenziale


relativa al vettore velocità a valle può dar luogo sia a una velocità
subsonica (deviazione forte), che ad una velocità supersonica
(deviazione debole).
! L'angolo di deviazione q e il numero di Mach a valle possono
essere ricavati dalle relazioni:

M 1 sin 2 ( b ) - 1
2
tan(q ) = 2cot ( b ) 2
M 1 (k + cos(2 b ) ) + 2

k -1 2 2
1+ M 1 sin ( b )
M 2 sin 2 ( b - q ) =
2 2
k -1
kM 1 sin ( b ) -
2 2

2
38
Onde forti e deboli
k -1 2 2
1+ M 1 sin ( b )
M 1 sin ( b ) - 1
2 2
tan(q ) = 2cot ( b ) M 2 sin ( b - q ) =
2 2 2
M 1 (k + cos(2 b ) ) + 2 k -1
2
kM 1 sin 2 ( b ) -
2

2
! Consideriamo le possibili
tipologie di onda d’urto obliqua,
per un assegnato valore del
Mach a monte.
! L' angolo di incidenza b tra il
vettore velocita' a monte e
l'onda d' urto può variare da
90° (urto normale, deviazione
nulla, massima dissipazione e
aumento di pressione)...

! ...ad un angolo limite bmax per


il quale il e' M1n=1 e c1=a*. Si
ricava: bmax=a sin(1/M1)
39
Deviazione in regime supersonico 1<M2< M1

q
Consideriamo il caso di un flusso supersonico b
caratterizzato da un numero di Mach M1>1,
che investa un profilo di forma aguzza, con M1>1
angolo di semiapertura q. 2q

E’ possibile ottenere un vettore velocità


supersonico e parallelo al profilo con una
onda debole di compressione, appartenente
alla zona a sinistra della linea tratteggiata nel
diagramma (b-q).

In funzione del numero di Mach a monte, la


deviazione potrà realizzarsi per profili con
semiapertura da zero...

...fino all’ angolo di massima deviazione qmax,


in corrispondenza del quale, con buona
approssimazione, il flusso a valle dell’onda
d’urto obliqua diventa sonico.
40
Onde oblique infinitesime di compressione ed
espansione
Una deviazione e compressione infinitesima
potrà ottenersi con onde d’urto oblique
caratterizzate da angolo di incidenza che
tende al valore bmax, in corrispondenza del
quale la deviazione q tende a zero.

Pertanto, si può realizzare una deviazione con


compressione al limite isoentropica attorno ad
una concavita' in regime supersonico attraverso
un ventaglio graduale di onde d'urto deboli di
compressione.

In corrispondenza dell’angolo bmax possono


anche realizzarsi delle onde d’urto infinitesime
di espansione, che non comportano quindi
una riduzione finita di entropia e non sono in
conflitto con il secondo principio della
termodinamica.
41
Ugelli ed onde d’urto oblique
0.2

0.1 Per pressioni a valle variabili tra p3


e p2, si instaurano delle onde
0
oblique di intensità decrescente nel
-0.1 tratto divergente dell’ugello, che
-0.2 consentono di raggiungere la
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35
pressione a valle imposta.
1
p1
p3
P/P 0

0.5
Per valori di pressione minori di p2,
p2 si instaura un ventaglio di onde di
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35
espansione all’uscita dell’ugello.

2 In entrambi i casi il flusso non


Mach

può più essere schematizzato


1
come mono-dimensionale.
0
0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 42
Deviazione in regime supersonico

! Quando un profilo non aguzzo è investito da una corrente supersonica,


si realizzano tutte le soluzioni di onda d’urto, da quella normale a quella
infinitesima.

M>1
M=1

M<1
M1>1

M<1

M=1
Onda d’urto normale (forte) M>1
Onda d’urto obliqua forte (M2<1)
Onda d’urto obliqua debole (M2>1)
Onda d’urto infinitesima 43
Numero di Mach critico per un profilo

! Il numero di Mach
critico è la più bassa
velocità della corrente
indisturbata alla quale
si manifesta sul profilo
alare una zona dove
la velocità del flusso è
sonica.
! La figura mostra
l’andamento del flusso
transonico attorno ad
un profilo alare
all'aumentare della
velocità.

44
https://it.wikipedia.org/wiki/Numero_di_Mach_critico
Onde di compressione (shock) e di
espansione a valle di un ugello

45
Cono di Mach e onde d’urto per un velivolo

46

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