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in collaborazione con la casa editrice

presenta:

il dimensionamento

Descrizione
n Le caratteristiche nominali n Lamierini tranciati di commercio
n Primi calcoli immediati n Dimensionamento della cava

n Le dimensioni principali di statore


n Numeri di cave di statore n Il traferro

e di rotore, passi di cava n Larghezza denti di rotore

n Tipo di avvolgimento n F.e.m. per barra, corrente rotorica

n Numero di conduttori in serie per barra e per anello


per fase n Dimensionamento della cava

n Amperfili per centimetro di rotore; altezza del giogo


n Conduttore di statore di rotore
n Area della cava n Anelli di corto circuito

n Larghezza del dente di statore n Un metodo alternativo

n Altezza giogo di statore di dimensionamento

Tratto dal volume Motori trifase a induzione


pubblicato da Editoriale Delfino Srl Milano
Maggiori informazioni su:
http://www.editorialedelfino.it/motori-trifase-a-induzione-2754.html
www.schneider-electric.com
CAPITOLO 12

IL DIMENSIONAMENTO

12.1 - Le caratteristiche nominali


Nelle offerte e nelle ordinazioni occorre specificare (vedere norme del
CEI):
- l’altitudine se eccede i 1000 metri sul mare; in mancanza di indicazio-
ne si intende l’altitudine non eccede tale limite;
- la temperatura massima dell’aria ambiente se è diversa da 40 °C; in
mancanza di indicazione si intende che tale temperatura è di 40 °C;
- il tipo di servizio se non è servizio continuo; in mancanza di indicazio-
ni si intende che il servizio è continuo;
- la classe di isolamento che, in funzione della massima temperatura di
funzionamento, può essere:

Classe Y A E B F H C
Temperatura (C°) 90 105 120 130 155 180 oltre 180

Nel seguito supporremo di avere a che fare con motori classe E, i quali,
rispetto ad un ambiente di 40 °C, ammettono una sovratemperatura,
misurata con metodo della variazione di resistenza, di 75 °C.
Per ogni singola macchina oggetto della trattativa si devono inoltre
indicare:
- i sistemi di chiusura e di raffreddamento; nel seguito faremo riferi-
mento esclusivamente a motori chiusi autoventilati:
- n: velocità di rotazione alla potenza nominale;
- f: frequenza;
- m: numero delle fasi (e loro collegamento); nel seguito supporre-

159
mo m = 3;
- pnom: potenza nominale con l’indicazione del tipo di servizio
- V1: tensione di alimentazione;
- I1: corrente di linea.

Sono inoltre oggetto di garanzia:


- i rapporti Cs / Cn, CM / Cn, Is / Inom;
dove:
Cn = coppia nominale;

Figura 12.1 - Caratteristiche del lamierino magnetico. Cifra di perdita 2.4 W/kg (a 1T, 50
Hz): fattore di stipamento 0,95 γ = 7700 kg/m³.

160
Cs = coppia di spunto;
CM = copppia massima;
Is = corrente allo spunto;
Inom = corrente nominale;
- il rendimento η e il cosϕ a pieno carico. Per grandi motori possono
essere prefissati valori di rendimento e cosϕ a diverse condizioni di
carico, per esempio a 3/4 e a 1/2 carico.

Altri elementi che il progettista deve conoscere sono:


- le caratteristiche del lamierino magnetico (che in seguito supporremo
siano quelle indicate nella figura 12.1);
- il tipo di rotore, che può essere a gabbia, semplice oppure doppia,
in rame o in alluminio, oppure avvolto. Nel seguito supporremo che il
rotore sia a gabbia semplice in alluminio pressofuso.

Il progettista dovrà avere poi a disposizione dati di collaudo di motori


simili.

12.2 - Primi calcoli immediati


- Corrente di linea:
Pnom
Il =  [12.1]
√3 Vl · η · cos ϕ
- Corrente e tensione di fase: da ricavare dalla corrente e dalla tensione
di linea come indicato nella tabella 12.1 in funzione del collegamento
della fasi.
- Velocità sincrona e numero paia di poli p: legate fra loro dalla rela-
zione:
60ƒ
ns =  [12.2]
p

Tabella 12.1 - Valori delle correnti e tensioni di fase in relazione alle grandezze di linea.

PER COLLEGAMENTO FASI A STELLA TRIANGOLO


ll
Corrente di fase I1 = II 
√3
Vl
Tensione di fase V1  Vl
√3

161
Ns è sempre leggermente superiore a n.
- Scorrimento a pieno carico:
ns - n
s =  [12.3]
n s

- Coppia nominale:
9,549
Cnom = Pnom ·  [12.4]
n
12.3 - Le dimensioni principali
Intendiamo per dimensioni principali il diametro interno di statore Øso e
la lunghezza ideale del pacco l1; da tener presente che se non ci sono
canali di ventilazione è l1 = lfe (lunghezza di pacco). Per la determinazio-
ne delle dimensioni principali occorre prima di tutto dare al flusso per
polo Φs un valore probabile, usando la relazione:

Φs = C · 10-² √Pnom · 10-³ [12.5]

nel quale C, a seconda del numero di poli, è compresa di solito fra i


limiti indicati nella tabella 12.2. Valori elevati di Φs comportano elevati
valori di coppia massima e di coppia di spunto, ma anche elevati valori
della corrente allo spunto e bassi valori di fattore di potenza.
Si scegli poi un valore ragionevole di induzione massima nel traferro
tenendo presenti i seguenti limiti usuali:

a 2 poli: : Bt ≤ 0,83 T
a 4 e più poli : Bt ≤ 0,9 T

Si può a questo punto calcolare un valore approssimato del prodotto


Øso · li. Infatti, supponendo sinusoidale il diagramma dell’induzione nel
traferro, vale la relazione:
2
Bmt = 
π Bt

Tabella 12.2 - Valori minimo e massimo del parametro C.

poli 2 4 6 8
Cmin 0,33 0,25 0,22 0,2
Cmax 0,47 0,31 0,27 0,24

162
dove:
Bmt = induzione media del traferro.

D’altra parte:
π Øso
τp =  e: Φs = 
Bmt =  Φs · 
2p [12.6]
2p τp li li π Øso
da cui:
Φ2 · p
li Øso =  [12.7]
Bt
Il rapporto li/Øso è di solito compreso fra i limiti indicati nella tabella
12.3.
Ponendo li · Øso = a e li/Øso = b, risulta:

Øso =a
 e li = b · Øso [12.8]
√ b
Quando è stabilita la grandezza MEC del motore, conviene dare a ∅so
il massimo valore compatibile con tale grandezza.

12.4 - Numeri di cave di statore e di rotore, passi di cava


Si passa ora alla scelta del numero q di cave per polo-fase, tenendo
presente che esso deve essere maggiore di 1. Che all’aumentare di q
diminuisce la reattanza di dispersione e migliora la dissipazione di ca-
lore, ma anche che, sempre all’aumentare di q, diminuisce la larghezza
dei denti (che possono diventare troppo stretti) e aumenta il costo. I
numeri: Q1 di cave di statore, ncp di cave per polo e ncf di cave per fase
sono dati rispettivamente da:

Q1 = m1q2p; ncp = m1q; ncf = q · 2p [12.9]

In base alla tabella 11.1 si sceglie il numero di cave di rotore Q2 e si


calcolano i passi di cava di statore e di rotore:

Tabella 12.3 - Valori minimi e massimi del rapporto li l Øso.

poli 2 4 6 8
li l Øso min 0,33 0,25 0,22 0,2
li l Øso max 0,47 0,31 0,27 0,24

163
π Øso
τc1 =  ; π Øso
τc2 =  [12.10]
Q1 Q2
12.5 - Tipo di avvolgimento
Nelle piccole macchine l’avvolgimento è quasi sempre embricato, a
spirale, tipo B; può essere a uno oppure a due strati: nel primo caso il
passo è sempre intero, nel secondo può essere accorciato.
Nelle piccole macchine a 2 poli si usa anche l’avvolgimento concen-
trico.
L’avvolgimento a due strati è più costoso in quanto, rispetto all’av-
volgimento a uno strato, richiede un numero doppio di bobine; esso
presenta però diversi vantaggi quali la maggior felicità di sistemazione
e ancoraggio delle teste di bobina e soprattutto, con l’accorciamento di
passo, la possibilità di diminuire resistenze, reattanze e ingombri. Dalle
tabelle 5.3 e 5.4 si ricava il fattore di avvolgimento ka1.

12.6 - Numero di conduttori in serie per fase


Possiamo a questo punto calcolare un valore approssimativo del nu-
mero N1 di conduttori in seri e per fase, con la formula:
E
N1 =  [12.11]
2 · 1,11 · kal · ƒ · Φs
(per E vedere [9.6] e la tabella 9.1).
Il numero totale nc di conduttori per cava è dato da:

N1 · a · ƒcp [12.12]
nc = 
n cƒ

dove:
a = circuiti in parallelo per fase;
fcp = conduttori avvolti in parallelo.
N1 deve essere corretto tenendo conto che nc deve essere un intero
e che, se l’avvolgimento è a due strati, nc oltre che intero deve essere
pari.

La [12.11], risolta rispetto a Φ2, dopo aver inserito il valore corretto di


N1, fornisce il valore definitivo del flusso per polo (sempre supponendo
l’induzione distribuita sinusoidalmente nel traferro).

12.7 - Amperfili per centimetro


Conviene fare una verifica degli amperfili per centimetro, dati da:

164
Tabella 12.4 - Valori del fattore di riempimento kf in funzione del diametro del conduttore ∅n.

Øn 0,5 0,8 1 1,22 1,5 1,8 2


kr 0,33 0,38 0,39 0,41 0,42 0,43 0,44

m1 N1 I1
A1 =  · 10 [12.13]
π Øso
dove:
Øso = in mm;
A1 = generalmente compreso fra 200 e 450 passando dalle piccole alle
grandi macchine.

12.8 - Conduttore di statore


In base a costruzioni simili si adotta un valore accettabile delle densità
di corrente e si calcola un valore approssimato della sezione. Si sceglie
quindi, fra i conduttori in commercio, quello che, tenendo conto degli
eventuali fili e circuiti in parallelo, realizza la sezione più vicina a quella
calcolata. Si prende opportunamente nota del diametro nudo Øn e di
quello isolato Øis.

12.9 - Area della cava


A seconda dello spazio occupato dagli isolanti, la cava può contenere
più o meno rame. Il “fattore di riempimento” è definito dalla relazione:
sezione rame netto
kr = 
sezione totale cava
Per avvolgimenti in filo e per tensioni ≤ 500 V, kr può essere ricavato
dalla tabella 12.4.
Dovrà essere:
Scu nc
Ac ≥  [12.14]
kr
dove:
ac = area della cava;
Scu = sezione di conduttore;
nc = numero conduttori per cava.

12.10 - Larghezza del dente di statore


In un passo polare ci sono ncp denti, perciò, se bds indica la larghezza

165
di un dente, la sezione totale offerta al passaggio del flusso nei denti è:
ncp bds lfe kst. Sia Bds = induzione massima nei denti; supponendo sinu-
soidale la curva dell’induzione, l’induzione media nei denti e 2Bds/π. Il
flusso nei denti, leggermente superiore a quello nel traferro, può essere
stimato con la formula:

Φd = (1 + 0,5 τ1) Φs [12.15]

Imponendo un determinato valore di Bds siamo quindi in grado di cal-


colare bds con la formula:
π (1 + 0,5 τ1) Φs
bds =  ·  [12.16]
2 ncp lƒe kst Bds
dove:
Bds = solitamente compreso tra 1,7 e 1,8 T.

Da notare che, in sede di verifica, col procedimento indicato nel ca-


pitolo 9, che tiene conto dell’appiattimento della curva dell’induzione,
si trovano valori di induzione nel traferro e nei denti più bassi di quelli
previsti in sede di dimensionamento.

12.11 - Altezza giogo di statore


Il flusso nel giogo di statore è dato da:
(1 + τ1) Φs
Φgs =  [12.17]
2
Una volta stabilita l’induzione nel giogo Bgs si può calcolare l’altezza di
giogo hgs con la formula:
1 (1 + τ1) Φs
hgs =  ·  [12.18]
2 lƒe · kst · Bgs
dove:
Bgs = solitamente compresa tra 1,6 e 1,7 T.

12.12 - Lamierini tranciati di commercio


Prima di proseguire nel dimensionamento vero e proprio, ricordiamo
che diverse ditte specializzate forniscono lamierini di statore e di rotore
già tranciati. Per facilitarne una eventuale scelta si possono mettere a
confronto, mediante una tabella, gli elementi calcolati (diametro interno
di statore, numero cave, area della cava, larghezza dei denti, altezza

166
del giogo) con gli analoghi elementi dei lamierini di commercio. L’ado-
zione di uno di questi impone di solito dei ritocchi che sono comunque
di facile attuazione.
Le stesse ditte possono fornire anche pacchi statorici e rotori completi
di gabbia. Nella prosecuzione del dimensionamento noi prescinderemo
comunque da tali possibilità.

12.13 - Dimensionamento della cava di statore


I simboli sono indicati nella figura 2.2 a e b.
L’apertura della cava di statore bso, deve essere maggiore oppure ugua-
le a (Øis + 1), dove Øis rappresenta il diametro massimo di conduttore
isolato che dovrà essere introdotto nella cava; da non dimenticare in
proposito che lo stesso lamierino può servire per motori diversi, con
diverse potenze (con diverse lunghezze di pacco), con diverse tensioni
e con diverse caratteristiche di funzionamento; la determinazione di Øis
richiede quindi una certa riflessione, tenendo conto anche del fatto che
eventualmente si possono prevedere vari conduttori in parallelo, avvolti
contemporaneamente, o vari circuiti in parallelo.
Normalmente bso è compreso fra 1,5 e 3,5 mm.
L’altezza del ponticello hs1 è di solito compresa, per piccoli motori, tra
0,5 e 1 mm, mentre hs2 viene fatto leggermente maggiore di hs1 fino a
un limite di 2 hs1.
Una volta stabiliti hs1 e hs2 si può calcolare bs1:
π [Øso + 2 (hsl + hs2)]
bsl =  - bds [12.19]
Q1
Per il calcolo di hs3 occorre far riferimento, oltre che alla figura 2.1, an-
che alla figura 12.2; in quest’ultima 0 indica il centro del lamierino, 0’ in
punto di incontro delle rette cui appartengono i lati di cava. Supponen-
do i denti di spessore constante, è:

αsm =  [12.20]
Q1
si ha poi:
bds Øso - 00' + (h + h )
00' =  e hso =  sl s2 [12.21]
αsm 2
2sen 
2
Le aree: A0 del triangolo di vertice 0’ e altezza hso e A1 della porzione
di cava corrispondente all’altezza complessiva (hs1 + hs2) sono rispet-

167
Figura 12.2 - Per il calcolo delle quote di cava di statore.

tivamente:
αsm bs0 + bsl h
A0 = h²so tag  e A1 = bs0 hsl +  [12.22]
2 2 s2

Nel caso della cava a fondo tondo, l’area tratteggiata A2 (Figura 12.2
a) è data da:
A2 = Ac – A1 [12.23]

168
Le altezze hs4 e hs3 sono quindi calcolabili con le relazioni:
A2 + 1) 
1
hs4 = hs0 √ ( e hs3 = hs4 - hs0 [12.24]
A0 λs
λs si ricava dalla figura 12.3 in funzione di Q1. È poi:
αsm
r1 = hs4 sen  [12.25]
2
L’area di cava Ac in funzione delle dimensioni definitive di cava può
essere ricavata con le seguenti formule:
bsl r1
α = arc tag  ; β = arc cos  [12.26]
2 hs3 bsl + 1
hs3 √ ()²
2 hs3

bsl · hs3 + r² (π - α - β + tag β)


Ac = A1 +  1
2
La lunghezza di dente, per il calcolo della corrente magnetizzante, può
essere posta uguale a:
Figura 12.3 - Coefficienti δ, ε, λs. per il calcolo delle dimensioni di cava di statore.

169
2 r
lds = hsl + hs2 + hs3 +  [12.27]
3 1

Nella cava a fondo piatto Figure 2.2 b e 12.2 b), la porzione di area che
si perde per l’arrotondamento degli spigoli e l’area A2 sono rispettiva-
mente:

∆ = r²1 · δ e A2 = Ac - A1 + ∆ [12.28]

Le altezze hs4 e hs3 sono date da:


A2 + 1 ;
hs4 = (hs0 + hs3) = hs0 √ hs3 = hs4 - hs0 [12.29]
A0
Per bs4, bs3, bs2 si ha:

αsm
bs4 = 2 hs4 tag  ; bs3 = bs4 - r1ε ; bs2 = bs3 + 2 r1; [12.30]
2
δ e ε si ricavano dalla figura 12.3 in funzione di Q1.
In base alle dimensioni definitive, si può calcolare l’area effettiva di
cava con la formula:
bs1 + bs4 h - ∆
Ac = A1 +  s3 [12.31]
2
(è trascurabile la variazione che ∆ subisce in conseguenza degli arro-
tondamenti delle quote).
La parte c) della figura 12.2 contiene indicazioni per il calcolo eventuale
del raggio r2 (vedere anche la figura 2.2 b). La lunghezza lds (per il cal-
colo della corrente magnetizzante) è:

lds = hs1 + hs2 + hs3 [12.32]

Gli eventuali arrotondamenti delle quote di cava terranno conto della


convenienza che nel dente le larghezze alla base siano leggermente
maggiori di quelle alla testa. Il diametro esterno può essere valutato
con la formula:

Øest = Øs0 + 2 (lds + hgs) [12.33]

12.14 - Il traferro
È valutabile con la formula:

170
Øs0 mm
t = 0,0055  [12.34]
√2P
dove: Øs0 = diametro interno di statore in mm.

Rispetto ai valori così calcolati sono consigliabili piccoli arrotondamenti in più.

12.15 - Larghezza denti di rotore


Il flusso nei denti di rotore è uguale a quello nel traferro. Quindi, indi-
cando con Bdr la relativa induzione:
π Φs · 2 p
bdr =  [12.35]
2 Q2 lƒe kst Bdr
Per Bdr si scelgono valori tra 1.4 e 1,8 T.

12.16 - F.e.m. per barra, corrente rotorica per barra e per anello
La f.e.m. per barra è:
E
Eb =  [12.36]
kal N1
dove:
E = f.e.m. primaria per fase a pieno carico Il suo rapporto rispetto a V1
va valutato in base a costruzioni simili. In prima approssimazione si può
porre E = 0,9 V1.

La corrente rotorica per barra a pieno carico vale:


Pcm = 
Pnom + Padd + Pmecc
Ib =  [12.37]
Eb Q2 (1 - s) Eb Q2
mentre quella per anello vale:
Ib 
Q2 = 
Pnom + Padd + Pmecc
Ia =  [12.38]
2 pπ (1 - s) 2p π Eb
Ricordiamo che le perdite addizionale Padd sono valutabili in 0,5% di
Pnom e che Pmecc può essere stimata in base alla tabella 9.2. Nelle formu-
le precedenti s rappresenta lo scorrimento a pieno carico.

12.17 - Dimensionamento della cava di rotore; altezza del giogo di


rotore
Si farà riferimento esclusivamente ai rotori con gabbia pressofusa in

171
alluminio e alla forma di cava schematicamente indicata in figura 2.3 a.
Indichiamo con Sb la densità di corrente nella barra e con Sb la sezione
della barra; è quindi:
Ib
Sb =  [12.39]
σ b

dove:
A σb si danno di solito valori tra 3 e 4,5 A/mm².

Per bro e hr1 si scelgono generalmente dimensioni comprese rispettiva-


mente fra 0,5 e 1,5 mm e fra 0,5 e 1 mm. Per proseguire nel dimensio-
namento della cava è necessario far riferimento, oltre che alla figura 2.3
a, anche alla figura 12.4. Senza errore apprezzabile si può ritenere h’r1
= hr1 (confrontare le due figure).
Supponendo il dente di spessore costante risulta:
Figura 12.4 - Per il dimensionamento della cava di rotore.

172

αrm =  [12.40]
Q2
Si ha poi in successione:
bdr Øs0
00'' =  ; hr4 =  - t - hrl - 00'' [12.41]
αrm 2
2sen 
2
αrm
sen 
2 r1
r1 = hr4  ; hr0 = hr4 - r1 =  [12.42]
αrm αrm
1 + sen  sen 
2 2
r²1
A1 =  (π + αrm) ; A 2 = Sb - A1 [12.43]
2
hr2 = hr0 - √ (h²r0 sen αrm - 2 A2) · λ [12.44]
hr0 - hr2
r2 = r1  [12.45]
hr0
dove:
Figura 12.5 - Coefficiente λ per il dimensionamento della cava di rotore della figura 2.3a.

173
A1 e A2 = aree parziali di cava indicata in figura 12.4;
λ = vedi figura 12.5 in funzione di Q2.

È immediato il calcolo di Φr1, Φr2, e Φr3 (Figura 12.4).


Nella definizione delle dimensioni di cava, a causa degli arrotondamen-
ti, di solito ci si allontana leggermente dalla condizione di spessore
costante di dente. L’angolo αrm e l’area di cava Sb possono essere ri-
calcolate con le seguenti formule:
r1 - r2
αrm = 2 arc sen  [12.46]
hr2

r12 αrm r22


Sb =  (π + αrm) + (r1 + r2) hr2cos  +  (π - αrm) [12.47]
2 2 2
Per ldr (per il calcolo di Iμ) si può porre:

ldr = hr2 + r1 + r2 [12.48]

Se il rotore è forzato sull’albero, il diametro Øri è determinato dal diame-


tro dell’albero; per l’altezza di giogo hgr si può in tal caso porre:

1 Ør3 - 
hgr =  1 Øri [12.49]
2 3
12.18 - Anelli di corto circuito
Negli anelli di corto circuito si usa una densità di corrente da 2 a 4 A/
mm². Agli anelli si dà una sezione di forma trapezia, come indicato nella
figura 12.6 per favorire l’uscita dello stampo.
All’altezza media ha viene dato un valore uguale oppure leggermente
superiore all’altezza totale di cava; ba viene calcolato in maniera da
Figura 12.6 - Anello di corto circuito

174
realizzare la sezione voluta. Øma è il diametro medio di anello, che inter-
viene nel calcolo della resistenza e della reattanza di rotore.

12.19 - Un metodo alternativo di dimensionamento


Un diverso metodo per la determinazione delle dimensioni principali
del motore si basa sulla “forza tangenziale specifica”, cioè sulla forza
per unità di superficie.
Se Cnom è la coppia nominale della macchina, la forza tangenziale totale
è:
Cnom
F = 
D/2
e la forza tangenziale specifica è:
F 2 Cnom
σ =  = 
πDl π D²l
D’altra parte:
2πn
A cosϕ = Cnom · 
60
dove: A = potenza apparente in VA della macchina perciò:
60 []
A
σ = cosϕ · 
π² D² l n
Il termine tra parentesi quadre è proporzionale al prodotto dell’indu-
zione massima nel traferro Bt per gli amper-conduttori per unità di lun-
ghezza A1; infatti:

mNI
A1 =  A = m E I E = 2,22 · ƒ N ka Φ
πD

2 np πD
Φ =  τp l Bt ƒ =  τp = 
π 60 2p
e quindi:

A
[] 2,22 π ka A1 Bt
= 
D² l n 60
Si comprende da quanto sopra che per limitare il riscaldamento della
macchina è necessario limitare i valori di σ.
Ponendo:

175

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