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INTRODUZIONE alla

MEDICINA FUNZIONALE

- OLIGOELEMENTI -

I parte

A cura di Loreto Bizzarri

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Introduzione
Il termine Oligoelementi deriva dal greco Oligos = poco. Viene usato per indicare alcuni
particolari elementi chimici, presenti in piccolissime quantità nella materia vivente.

Nei paesi anglosassoni vengono definiti ”Trace-elements”: elementi traccia.


Sin dall’antichità l’uomo ha utilizzato gli oligoelementi in modo empirico, senza
conoscerne l’esistenza, ma solo osservando l’effetto di alcune pratiche.
Resta famoso l’esperimento di Basilio Valentino, il quale somministrò pezzetti di
spugna marina arrostita ad alcuni soggetti portatori di Gozzo, una malattia molto diffusa
in Svizzera e nelle valli alpine d’Europa. Questi pazienti miglioravano ma, in
quell’epoca, nessuno era in grado di spiegarne il perché. Solo alcuni secoli dopo il
francese Coindet comprese come il principio terapeuticamente attivo fosse lo Iodio.
Oggi tutti sanno come lo Iodio abbia un ruolo fondamentale nella regolazione dei
processi metabolici della Tiroide.

I primi veri approcci scientifici in questo campo si ebbero alla fine del 1800 allorquando
Gabriel Bertrand comprese il ruolo enzimatico di questi costituenti della materia
vivente. Fu lo stesso Bertrand a coniare il termine : "oligoelemento".

Medicina Funzionale
Bertrand mise in luce il ruolo degli oligoelementi come biocatalizzatori del
metabolismo, studiando la composizione elementare dei tessuti viventi e le
trasformazioni chimiche che caratterizzano la loro attività biologica.
Dimostrò, con una mole notevole di lavori scientifici, che questi elementi chimici
giocavano un ruolo catalitico indispensabile per la vita, mentre a quel tempo erano
considerati delle impurità !!!

Ma il padre dell’Oligoterapia è Jacques Menetrier. Grande medico francese, fu il primo


ad orientare le ricerche sugli oligoelementi nel campo della medicina umana.
La sua ricerca iniziò intorno al 1930, successivamente fondò un centro di ricerca
biologico nel quale sono raccolti oltre 75.000 dossier clinici a testimonianza della
validità e dell’efficacia dei trattamenti oligoterapici. A Jacques Mènètrier va il merito di
aver compreso che questi elementi, somministrati sotto una forma fisico-chimica
adeguata, permettono, grazie ad un riequilibrio degli scambi, di migliorare il
"funzionamento" del nostro organismo, sia sul piano fisico che psicologico.

In questa ottica, le irregolarità degli scambi che noi dobbiamo riequilibrare, diventano le
"malattie funzionali" e il modo di trattarle diventa la "medicina funzionale".

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I minerali utilizzati per ottenere il riequilibrio, si trovano normalmente nel nostro
organismo, eccetto rare eccezioni. Per questa ragione il trattamento con gli
oligoelementi si può configurare tra le "terapie naturali".

E’ interessante osservare come il livello di intervento con gli Oligoelementi si collochi


su un piano energetico, a metà strada fra gli interventi convenzionali di integrazione e
cura, con dosi ponderali di sostanza, e gli interventi cosiddetti non convenzionali tipo
Omeopatia e Fiori di Bach dove non è riscontrabile presenza di sostanza.

Mentale
Omeopatia alte diluizioni
Kinesilogia

Emozionale
Omeopatia basse diluiz.
Floriterapia
Energetico
Osteopatia, Agopuntura
Aromaterapia, Oligo-Gemmo

Fisico
Dietetica, Fitoterapia,
Allopatia

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Vitamine Inorganiche
Gli elementi chimici costituenti il corpo umano si possono sostanzailmente classificare
in due gruppi: Elementi fondamentali e Oligoelementi
Elementi fondamentali Gli elementi maggiori sono rappresentati da 11 elementi chimici
presenti nel protoplasma umano sotto forma di molecole. Alcune di queste molecole
sono inorganiche come l’acqua, il trifosfato di calcio, etc., mentre altre sono classificate
come organiche (Glucidi, Lipidi, Protidi, etc.)
Oligoelementi Quantitativamente la definizione migliore per gli oligoelementi sembra
essere: “elementi chimici presenti nel corpo umano in una concentrazione uguale o
inferiore allo 0,01 del peso secco” (Forsenn)

Quindi stiamo parlando di piccole tracce, sebbene tale definizione è solo quantitativa e
non dice nulla sul ruolo metabolico e biochimico degli Oligoelementi. La differenza fra
gli Oligoelementi e gli elementi maggiori non è solo nella quantità presente ma nella
qualità del loro intervento a livello metabolico.
Gli elementi maggiori hanno un ruolo fondamentalmente STRUTTURALE
(acqua,ossa,denti,proteine,fluidi corporei,etc.)
Gli Oligoementi ricoprono invece un ruolo FUNZIONALE, che varia a seconda della
condizione in cui essi intervengono nel metabolismo.

Elem enti presenti in concentrazioni


Inferiori allo 0,01 del peso secco :
FLU O R O IO D IO SELEN IO SILIC IO C R O M O C O B A LTO
FER R O LITIO M A N G ANESE R A M E N IC HEL ZIN C O
STA GN O VA N A D IO M O LIBD EN O
A L LU M IN IO B ISM U TO G E R M A N IO

O ltre il 95% del peso corporeo


è rappresentato dalle m olteplici com binazioni di:
di:
OSSIGEN O ID R OG EN O A ZO TO C A R BO N IO .
Altri elem enti di struttura sono :
CA LC IO FO SFOR O C LOR O ZO LFO
SOD IO PO TA SSIO M A G N ESIO

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Il ruolo FUNZIONALE degli Oligoelementi è rappresentato dal fatto che essi possono
essere sia presenti in una molecola non enzimatica, oppure essere cofattori metallici
nella struttura di un Enzima. Questa seconda possibilità sembra quella più interessante
in quanto gli enzimi sono dei Catalizzatori dei processi metabolici.

Secondo J. Ménétrier le moderne condizioni di vita caratterizzate dall'inquinamento


alimentare, farmaceutico, atmosferico ed elettromagnetico, determinano, unitamente ad
eventuali malattie già preesistenti, un blocco degli oligo-elementi presenti all’interno
dell'organismo con blocco totale o parziale delle attività enzimatiche.
Tale processo prende il nome di chelazione.
Col termine di origine greco "catalisi" si intende l'accelerazione di un reazione chimica
determinata dalla presenza di una sostanza che non viene ne consumata ne trasformata
nel corso della reazione.
Col termine di pari derivazione etimologica "enzima" si intende una proteina di origine
cellulare capace di accelerare, per azione catalitica, una data reazione chimica di una
sostanza (substrato) secondo una rigorosa specificità.

OLIGOELEMENTO ESSENZIALE: Un oligoelemento viene definito essenziale


quando possiede le seguenti caratteristiche:

PRESENTE in tutti i tessuti sani di tutti gli organismi viventi


CONCENTRAZIONE tissutale relativamente costante

La CARENZA induce alterazioni fisiologiche funzionali e/o strutturali

L’ APPORTO previene o guarisce le affezioni morbose dello stato


carenziale

VITAMINE INORGANICHE
Gli ultimi due punti suggeriscono una analogia fra gli Oligoelementi e le Vitamine.
Infatti anche le Vitamine quando vengono a mancare nell’alimentazione inducono
alterazioni strutturali e fisiologiche nell’organismo umano. Ed anch’esse prevengono o
guariscono con il loro apporto le malattie provocate dallo stato carenziale. Da questa
analogia prende spunto l’ulteriore definizione degli Oligoelementi come
Vitamine Inorganiche.

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Interventi con OLIGOELEMENTI
Diversamente da quanto si ritiene abitualmente, l’oligoterapia non è una metodica
terapeutica unitaria. Vengono distinti, infatti, 3 indirizzi:
farmacologica. nutrizionale catalitica
OLIGOTERAPIA FARMACOLOGICA:
nella medicina convenzionale è d’uso somministrare in dose ponderale, spesso al limite
dei dosaggi tossici, elementi chimici come per esempio il FERRO, il LITIO, il CALCIO.
Questi interventi sono di tipo chimico strutturale per riportare i valori diagnostici entro il
livello accettato. (rispettivamente Anemia, Depressione,Osteoporosi,etc.)
OLIGOTERAPIA INTEGRATIVA o NUTRIZIONALE
E’ una forma di intervento che tende a garantire le necessità fisiologiche degli elementi
secondo il fabbisogno giornaliero stabilito da alcune organizzazioni internazionali
(RDA, LARN). Questo tipo di intervento può a volte essere consigliato se sono presenti
segni clinici obbiettivi o di laboratorio che evidenziano una carenza primaria.
Oligoterapia FARMACOLOGICA e NUTRIZIONALE:
Nell’uno e nell’altro caso l’uso di elementi in MACRODOSI comporta sempre
problematiche di assorbimento e stoccaggio a livello degli organi. Inoltre ogni elemento
può essere metabolizzato solo in presenza di un ambiente di coesistenza con altri
elementi chimici come Vitamine e Minerali con i quali si crea una sinergia.
Ancora c’è da dire che ogni elemento chimico ha i suoi antagonisti, quindi ogni
somministrazione può creare una carenza di disponibilità biochimica di altri elementi.

OLIGOTERAPIA CATALITICA o DIATESICA :


E’ quella di cui ci occuperemo. La differenza sostanziale sta nel fatto di somministrare
OLIGO-elementi ed in MICRODOSI nell’ordine di un milionesimo di grammo.
Questo tipo di intervento avrà appunto un ruolo catalitico, cioè di rendere i processi
metabolici compatibili con la vita, intervenendo nel contesto enzimatico dei processi
chimici nel nostro corpo. L’attenzione della terapia con gli OLIGOELEMENTI è
soprattutto verso turbe di tipo funzionale, prepatologico, dovute alle alterazioni dei
processi enzimatici e alle loro conseguenze. Questa strategia terapeutica è stata definita
medicina FUNZIONALE
Si definisce così il suo campo d’azione: gli interventi della M.F. non si rivolgono ad un
ambito lesionale organico, ad una sclerosi definita da un’autentica senilità, e neanche a
tutte quelle patologie organiche di obbiettiva irreversibilità. Il campo di intervento della
medicina FUNZIONALE, con gli oligoelementi catalitici, concerne quella zona,
peraltro molto ampia, rappresentata dagli squilibri biologici presenti a livello dei sistemi
NERVOSO, ENDOCRINO ed IMMUNITARIO. Parliamo di disturbi FUNZIONALI
intermediari fra la SALUTE e la LESIONE d’ORGANO.

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Gli ENZIMI
Gli enzimi sono responsabili del regolare svolgersi delle reazioni biochimiche sulle quali
si fonda l’equilibrio metabolico del nostro organismo.
Sono indispensabili alla vita ed al benessere del nostro organismo. Per esempio durante
la respirazione avvengono degli scambi fra le molecole gassose dell’aria e le molecole
fluide del sangue; tali scambi hanno l’obbiettivo di trascinare l’Ossigeno, tramite lo ione
Ferro, all’interno della corrente sanguigna per nutrire le cellule: se questo non avvenisse
entro certi tempi saremmo subito soffocati. Similmente avviene nelle Reni dove l’Urea
si scompone in Ammoniaca e Anidride carbonica: questo tipo di reazione alla
temperatura di 25° ha bisogno di tempi dell’ordine di miliardi di secondi: ciò non
sarebbe compatibile con la vita. Alla presenza dell’enzima UREASI questa reazione
avviene in tempi dell’ordine del decimillesimo di secondo, permettendoci così di vivere
e non essere invasi dall’Urea che rappresenta come sappiamo un prodotto del
metabolismo molto tossico.
Gli enzimi quindi rendono compatibili con la vita le migliaia di reazioni chimiche che
sostengono il corpo. La capacità di un enzima di rendere più veloce una reazione
chimica viene denominata potere catalitico, e corrisponde a un fattore dell’ordine di
almeno 10 alla 6 potenza, ovvero la reazione viene accelerata di un milione di volte.
Rappresentano il “Ritmo della Vita”.
Quindi essendo gli oligoelementi parte integrante degli enzimi possiamo capire come
essi siano indispensabili per il mantenimento della salute.

Ruolo degli OLIGOELEMENTI


Gli OLIGOELEMENTI intervengono nelle reazioni biochimiche del nostro organismo
in tre differenti modi :
In primis come costituenti o attivatori di complessi organici: ormoni, vitamine,
membrane cellulari, etc.
- Lo Iodio entra nella composizione degli ormoni tiroidei (Tiroxina).
- Lo Zinco è un cofattore dell'insulina ed esercita un effetto immunostimulante entrando
nella composizione del Timolina (ormone che attiva la produzione dei linfociti).
- Il flusso ionico tra le membrane cellulari dei metalli alcalini (Na, K, Cu, Mg) è
certamente capitale nell'eccitabilità e la contrattilità delle cellule.
-Il Magnesio blocca l'entrata del calcio nella cellula.
Al livello del sistema nervoso centrale, un deficit in magnesio trascina un ipereccitabilità
neuronale, causando un aumento della sensibilità allo stress.
- Il Manganese inibisce anche esso il canale calcico, azione sette volte più importanti
che il magnesio: la sua azione si esercita sulle fibre muscolari bronchiali e le cellule
secernendo l'istamina. E’ indicato in presenza di broncospasmi e reazioni allergiche.

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- Il Litio impedisce l'incorporazione del sodio al livello dei membrane neuronali,
l'entrata cellulare del sodio che è eccitatrice.
- Cobalto e Vit. B12, Cromo ed Insulina ……………

La seconda modalità d’intervento nel metabolismo è come parte integrante di un


ENZIMA denominato per questo motivo:
METALLODIPENDENTE o METALLOENZIMA
I MetalloEnzimi sono metallo proteine a funzione biocatalitica nel quale lo ione metallo
è combinato chimicamente a questo gruppo sia strutturalmente che funzionalmente, in
modo da formare una combinazione che resterà stabile nel corso delle abituali
operazioni di purificazione e cristallizzazione dell’enzima.
Nei MetalloEnzimi le sostanze chelanti non riescono ad appropriarsi che di piccole
quantità di metallo tant’è la solidità del legame.

Alcuni esempi di MetalloEnzimi con i relativi metalli:


- Selenio – Proteine: Glutatione perossidasi
- Manganese –Proteine: Piruvato carbossilasi
- Zinco – Proteine: Carbossipeptidasi, Aldolasi, Alcool deidrogenasi
Anidrasi carbonica,
- Cupro- Proteine: Monoammine ossidasi, Citocromo ossidasi, Uricasi,
L-ascorbato-ossidasi
- Ferro – Proteine: Citocromo c, Perossidasi, Lattico deidrogenasi

La terza e più importante modalità d’intervento nel metabolismo è come attivatore di un


ENZIMA senza esserne parte integrante. Tali molecole vengono denominate Enzimi
METALLOATTIVATI. Lo ione metallico in combinazione con la struttura di questi
enzimi, ha un legame fondamentalmente labile, rapidamente dissociabile, che spesso
vive per la durata della reazione chimica e poi si dissolve.
Dopo la reazione lo ione metallico generalmente torna libero e può essere soggetto alla
captazione da parte delle sostanze chelanti, oltre che degli altri enzimi.

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RIEPILOGO:
Gli enzimi sono delle macromolecole proteiche che hanno la funzione di catalizzare,
cioè rendere possibile e/o accelerare, una reazione biochimica.
Rappresentano la scintilla che fa esplodere la reazione ovvero il carburante che la
sostiene. Per gli enzimi distinguiamo:
METALLOENZIMI in questo tipo di molecole lo ione metallico è parte integrante
della struttura chimica molecolare (Emoglobina, Tiroxina, etc.)
Enzimi METALLOATTIVATI in cui l’elemento metallico è necessario affinchè si
attivino le reazioni di scambio.

Gli enzimi che contengono nella loro struttura molecolare un oligoelemento si chiamano
"metalloenzimi“
Quelli che funzionano solo in presenza di un oligoelemento sono detti
"enzimi metallo-attivati" .

Il nome di un enzima si forma aggiungendo il suffisso “ asi “ al nome del substrato con
cui reagisce: secondo tale convenzione, ad esempio, l'enzima che controlla la
scomposizione dell'urea si chiama Ureasi, mentre quelli che controllano l'idrolisi delle
proteine vengono detti Proteasi.

La Carenza Enzimatica
La carenza di oligoelementi (AMETALLOSI) con conseguente calo dell’attività
enzimatica può manifestarsi in relazione a diversi fattori, fra i quali:
L'impoverimento dei suoli: culture intensive ed utilizzazione massiccia di concimi
chimici
La restrizione calorica: l’apporto in micronutrienti diventa velocemente insufficiente,
nelle diete dimagranti, vegetariane, vegetaliane.
Il malassorbimento: può essere di origine ereditaria od organica (steatorrea, resezione
intestinale, malattia celiaca, etc.).
Eccessiva perdita di liquidi: bruciature, sudorazione, dialisi, utilizzazione di diuretici.

Vi sono inoltre fasce di Popolazione a rischio rispetto all’Ametallosi:


Donne in gravidanza o allattamento, Lavoratori in ambienti inquinati, Persone
anziane,Bambini in crescita, Sportivi, Persone sottoposte a Stress Psichici
Nella carenza di oligoelementi con conseguente calo dell’attività enzimatica possiamo
osservare sostanzialmente due gruppi di fattori potenzialmente responsabili:
Esogeni - effetti chelanti, sostanze tossiche, errata alimentazione, farmaci,
inquinamento atmosferico o elettromagnetico, etc.
Endogeni - disagi psichici, iperattività, psico/fisica, malattie congenite, etc.
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G li E N Z I M I

Le DIATESI
Gli oligoelementi apparivano sicuramente collegati ai sistemi enzimatici che regolano il
nostro metabolismo. Accanto a questo dato teorico, alcuni esperimenti del Ménétrier,
confermavano come gli oligoelementi, somministrati in piccolissime dosi, davano
risultati terapeutici straordinari in campo tisiatrico e reumatologico. Ciò fu
sufficientemente stimolante per il Ménétrier che, all’Istituto Pasteur di Parigi, iniziò una
ricerca empirica, ma sistematica, sulle caratteristiche terapeutiche degli oligoelementi.
Si convinse sempre più che l'attività terapeutica degli oligoelementi doveva essere messa
in rapporto con i terreni organici individuali e con l’impatto ambientale.
Ciò che lo convinse in maniera definitiva furono i risultati omogenei che ottenne
somministrando sistematicamente alcuni particolari oligoelementi a gruppi
caratteristici di pazienti, che potevano essere classificati in gruppi omogenei, cioè in
terreni organici che producono reazioni simili.
Individuò quattro terreni omogenei che egli definì DIATESI

Grazie a questo sistema Mènètrier ha classificato dapprima quattro diatesi, alle quali si
aggiunge una sindrome detta del disadattamento. Su questi terreni sono utili, per il
riequilibrio catalitico: Distesici Sindrome del Disadattamento
- Manganese
- Manganese-Rame - Zinco-Rame
- Manganese- Cobalto
- Rame-Oro-Argento - Zinco-Nichel-Cobalto
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Inoltre Mènètrier osservò certe turbe funzionali che mettono in gioco solamente uno o
più organi o sistemi, sulle quali gli oligoelementi complementari agiscono in modo
specifico:
- Alluminio - Magnesio
- Bismuto - Potassio
- Cobalto - Rame
- Fluoro - Zinco
- Fosforo - Zolfo
- Iodio
- Litio
Fondamentale è la distinzione fra Costituzione e Diatesi. Per differenziare:
Per Costituzione (omeopatia classica Hanhemman) si intende la predisposizione, di
solito ereditaria, a sviluppare talune malattie in luogo di altre.
Per Diatesi, invece, si intende sia la costituzione sia i fattori esterni che ne possono
indurre una modificazione.

La malattia è funzione dell’impatto ambientale sulla costituzione


In origine il termine "diatesi" in medicina classica, significava predisposizione a
contrarre una determinata affezione patologica. Tale affezione riconosceva un‘ unica
causa costituzionale, generalmente di natura ereditaria. Si parlava così di “diatesi
linfatica, essudativa, emmoragica, ecc”. Spesso si inquadravano delle Costituzioni
Questo concetto ha poco o nulla a che fare con le Diatesi del Ménétrier.
Tutti conoscono numerosi casi d'immunità naturale verso le malattie infettive. Questo fa
parte, senza dubbio, del capitale genetico, ereditato. E' ugualmente risaputo il fatto che
alcuni microbi sono pericolosi solo per alcune specie, ad esempio alcuni tipici bacilli
sono solo patogeni per la specie umana. Facciamo un altro esempio : supponiamo che
una persona sia sottoposta ad uno shock psicologico più o meno severo. Questo potrà
determinare, secondo il "carattere" del soggetto, una reazione diversa. Nell'uno
l'aggressività, nell'altro uno stato depressivo e, in un terzo, l’ assoluta indifferenza.
Immaginiamo, infine, un incidente stradale con lesioni fisiche più o meno importanti.
La guarigione avverrà in tutti i soggetti. Taluni potranno riprendere la propria attività
normalmente, come prima dell'incidente. Altri, al contrario, resteranno traumatizzati e
perderanno il proprio dinamismo per più o meno tempo.
Come spiegare questa maniera differente di reagire ad un incidente stradale, così come
ad una malattia infettiva od ad uno shock psico-affettivo ?
Secondo il professor Seyle :
" Prima di tutto, è bene conoscere che l'apparizione di una malattia dipende tanto
dall'agente patogeno quanto dalla sensibilità dell'organismo a quest'ultimo.“

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Il concetto di Diatesi, in medicina funzionale, è sovrapponibile al concetto di terreno.
Considera fattori costituzionali e fattori ambientali.
E’ definibile come una condizione reversibile prelesionale o paralesionale,
caratterizzata da sintomi che possono regredire, fino a scomparire del tutto, a seguito di
una terapia con oligoelementi specifici, chiamati appunto diatesici.
Le Diatesi descritte da Ménétrier in Medicina Funzionale, sono modelli reattivi generali,
capaci di una progressione evolutiva.
Le sperimentazioni lo condussero ad un risultato costante e inequivocabile:
ognuno dei quattro terreni, cioè ogni diatesi, rispondeva positivamente al trattamento
con un preciso oligoelemento o associazione di oligoelementi.
I gruppo : Diatesi Allergica o del Manganese.

II gruppo: Diatesi Ipostenica o del Manganese-Rame.

III gruppo: Diatesi Distonica o del Manganese-Cobalto.

IV gruppo: Diatesi Anergica o del Rame-Oro-Argento

Oligoelementi Diatesici
Ognuna delle quattro diatesi reagiva positivamente al trattamento con sali diluiti di :
Mn Mn-Cu Mn-Co Cu-Au-Ag

Quattro associazioni di oligoelementi denominati oligoelementi diatesici,


per il loro stretto collegamento alle quattro Diatesi.
Durante la sperimentazione, Ménétrier notò che la somministrazione degli oligoelementi
diatesici provocava nel paziente un mutamento positivo sul piano fisico e psicologico.
L’inquadramento Diatesico è abbastanza totalizzante del paziente.
Comprende le predisposizioni costituzionali, l’eredità familiare ed i suoi rapporti con
l’ambiente esterno. Nel corso della vita si passa lentamente dalle diatesi 1 e 2, dette
"diatesi di nascita", in quanto condizionate dal patrimonio genetico e familiare, alle
diatesi 3 e 4, dette "diatesi di involuzione".
Le prime due sono definite anche "diatesi giovani" perché esprimono vitalità, capacità
di difesa e di adattamento, mentre le ultime due sono dette “diatesi involutive” per il
progressivo venire meno della vitalità. Successivamente Menetrier osservò una
condizione, denominata Sindrome del Disadattamento potenzialmente riscontrabile a
carico di ognuna delle 4 Diatesi di base, la quale rispondeva positivamente alla
somministrazione delle associazioni Zn-Ni-Co e Zn-Cu

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In condizioni abnormi (infezioni, traumi, interventi chirurgici, abuso di farmaci,
esposizione a condizioni di stress, abitudini voluttuarie...) si può assistere ad una
accelerazione di passaggio ad una diatesi più "vecchia” oppure alla
Sindrome del Disadattamento.
La somministrazione precoce e tempestiva dell´oligoelemento adatto favorisce il
ripristino della condizione precedente, con il rientro nella diatesi più "giovane".

L’oligoterapia considera le malattie funzionali come la conseguenza di uno squilibrio


metabolico, derivato da un deficit di funzionalità enzimatica. Tale deficit viene
individuato come secondario alla carenza di oligoelementi che una volta reintrodotti in
forma ionizzata e biodisponibile, ripristinano le condizioni di equilibrio metabolico,
riportando il soggetto allo stato di salute.

Ionizzazione : Formazione di atomi o molecole elettricamente carichi, mentre allo stato


fondamentale gli atomi sono elettricamente neutri, perché il numero degli elettroni (-),
uguaglia quello dei protoni (+).

Il metodo più tradizionalmente utilizzato per individuare la Diatesi di appartenenza di un


soggetto è basato sul colloquio con il paziente.
Il Colloquio resta il metodo principale utilizzato nell’individuazione della Diatesi di
appartenenza. Le informazioni più importanti da enucleare sono:
i sintomi fisici lesionali e/o funzionali
il comportamento fisico (la stancabilità, il sonno,etc)

il comportamento intellettuale (memoria, concentrazione, attentiva)

il comportamento psicologico (ansia, angoscia, depressione, ecc.)

Attraverso tutti questi aspetti della personalità psicofisica del soggetto, unitamente alla
anamnesi familiare e personale, viene costruito il quadro generale che rappresenterà la
Diatesi di appartenenza sebbene non esistono casi di Diatesi pure al 100%.
Vi è sempre un intreccio fra almeno due Diatesi. Tuttavia, nella maggioranza dei casi si
riuscirà a trovare la predominanza di una Diatesi e sarà quella che verrà privilegiata nel
trattamento.

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Diatesi 1 - Allergica o del Manganese

Caratteristiche intellettuali e psicologiche:


Fondamentalmente ottimista, fiducioso in se’ stesso bisognoso di attività, iperattivo;
amante delle novità, si piega malvolentieri alla routine; facile alla irritazione, specie se
viene contraddetto o contrastato nella sua perpetua tensione; emotivo, nervoso e spesso
aggressivo; passionale in tutte le sue attività, nel lavoro, nella politica, nell’amore.
Raggruppa un insieme di manifestazioni morbose, espressione di una reattività abnorme
ed eccessiva.
Enorme bisogno di entrare sempre in azione con grande spirito d’iniziativa.
Il suo spirito d’avventura può trascinarvi in un “safari”, imprese in ogni campo.

La memoria e la capacità di concentrazione sono selettive: ricorda e si concentra solo


sulle cose che lo interessano. Presente e attento, ma lontano nelle esposizioni che non lo
interessano. Brutti scherzi della memoria con le emozioni o sotto stress. In questi casi
può avere amnesie totali.
Il self-control è percepito come un’imposizione, gli costa molto: se deve comprimere la
sua energia, sconta spesso questo mancato sfogo con disturbi a livello viscerale.

Comportamento fisico:
La sua stancabilità è caratterizzata da una astenia mattutina con il desiderio di rimanere
ancora a letto al risveglio. E il classico soggetto che fin da bambino, quando la mamma
lo sveglia per andare a scuola, risponde immancabilmente: “ancora 5 minuti!”.
Tuttavia appena si alza ed entra in attività non sente più la fatica, anzi più lavora e meno
la sente. Di sera poi è iperattivo, non vorrebbe mai andare a letto e si sente euforico e in
piena forma. Predilige una vita attiva e la sedentarietà gli provoca una sgradevole
sensazione di inibizione. La sedentarietà, il riposo, anche la siesta, provocano fenomeni
di autointossicazione.
Il sonno non presenta problemi una volta innescato, tuttavia non è ristoratore, tanto che
al mattino si sente stanco.
A livello neurovegetativo Prevale la SIMPATICOTONIA.
La sintomatologia funzionale è di tipo IPER

Predisposizione alle malattie:


Soggetto predisposto alle artralgie fugaci non dovute a lesioni particolari, algie multiple
diffuse come nevralgie del trigemino o sciatalgie; artriti non deformanti e recidivanti.
Allergie dermatologiche (orticaria, pruriti,eczema). Intolleranze digestive di tipo
allergico e disturbi gastrointestinali di tipo nervoso.
Allergie respiratorie (asma, riniti allergiche, ecc.).

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Disturbi cardiocircolatori come palpitazioni, dolori precordiali. Disturbi di tipo
ipertiroideo con nervosismo, tachicardia, dimagramento.
Emicranie da insufficienza epatica.
Le donne in questa diatesi tenderanno ad avere mestruazioni ravvicinate, abbondanti e
tendenzialmente, dolorose.
I disturbi fisici per lo più si presentano con un buon contenuto su base allergica :

Artriti, algie diffuse senza deformità articolari. Orticaria, Eczema. Gastrite, discinesia e
litiasi biliare, colon irritabile. Asma Bronchiale, rinite allergica. Ipertensione, Eretismo
cardiaco. IperTiroidismo ed Insufficienza Epatica

Il Manganese è l'oligoelemento diatesico che rappresenta il rimedio catalitico di base in


queste forme morbose della Diatesi 1 – Artritica, Reumatica, Allergica.
Elementi complementari utili sono lo Zolfo e lo Iodio.

Manganese: E’ implicato in numerosissimi processi catalitici.


Questo oligoelemento è coinvolto cataliticamente nel ciclo di Krebs, che ha
un'importanza essenziale nel metabolismo umano. L'arginasi, la fosfatasi alcalina,
l'ammino-peptidasi sono altri enzimi nei quali il Manganese è coinvolto.
Da un punto di vista oligoterapico il Manganese, in soluzioni diluitissime, viene
impiegato come rimedio per le varie manifestazioni diatesiche del terreno Allergico.

Oligoelemento anti-allergico per eccellenza, coadiuvato brillantemente da Zolfo e Iodio.

L'assunzione del Manganese risolve bene molti casi di allergia. Tuttavia, all’inizio del
trattamento, talvolta può determinare un aggravamento della sintomatologia. In tal caso
è necessario sospendere il trattamento stesso per circa 10 giorni, riprendendolo con
cautela e continuandolo solo se la sintomatologia si riduce, fino a scomparire.

Diatesi 2 - Ipostenica o del Manganese-Rame

Caratteristiche intellettuali e psicologiche:


E’ un soggetto calmo, equilibrato, riflessivo, portato ad un leggero pessimismo, con un
buon self-control naturale. Non è irascibile, tuttavia può perdere le staffe in occasione di
fatiche o sforzi intensi. Manca di passionalità ed entusiasmo: tende piuttosto ad
accogliere gli eventi della vita con filosofia o, addirittura, con indifferenza. Ha una certa
difficoltà a concentrarsi e non ha grande memoria, ma riesce a supplire a tutto ciò con la
metodicità. Ordinato e metodico persegue l’ordine nelle sue cose e preferisce la sua
quotidianità ai cambiamenti.Con precisione milimetrica economizza gli sforzi per
raggiungere anche grandi risultati. Difficoltà alla concentrazione, facilmente distratto, a
volte dislessico e con poca memoria, può raggiungere mete inimmaginabili grazie al suo
self-control, alla sua calma ponderata ed al suo freddo ragionamento.
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Caratteristiche intellettuali e psicologiche:
La sua intelligenza non è brillante, ma è capace di studiare moltissimo per arrivare ad
una conoscenza profonda dei fatti. La sua indole lo porta a consumare facilmente la sua
energia psico-fisica arrivando ad una facile stancabilità, con astenia progressiva durante
la giornata per culminare a sera con il bisogno di coricarsi presto.
Ha un buon sonno e al mattino si sente riposato.

Comportamento fisico:
Può essere considerato un buon “recettore” di tutte le malattie di origine esogena
microbica e virale. E’ il bambino linfatico, l’adulto ipostenico. Ha scarsa resistenza.
Essendo un metodico, riesce ad amministrare bene le sue energie e pertanto cerca di
concedersi delle pause per recuperare. Domina la Parasimpaticotonia: parlano
lentamente, hanno il passo lento, lavorano con calma.
Sono meditabondi. Economizzano le forze.

Predisposizione alle malattie:


Dotato di scarse resistenze organiche, raggruppa un insieme di manifestazioni morbose
caratterizzate da processi Infettivi a ripetizione.

I disturbi fisici sono per lo più riconducibili ad un deficit del sistema immunitario che
espongono il soggetto Mn-Cu a manifestazioni morbose che lo interessano a livello
otorinolaringoiatrico e respiratorio, oltre che gastroenterico ed urinario.

Particolare sensibilità delle vie aeree superiori (riniti, faringiti, sinusiti, tonsilliti,
bronchiti croniche), sindromi asmatiche, reazioni linfatiche. Sono quei soggetti che
tendono ad “averne sempre una” durante tutto l'inverno.

Problemi generici al S.R.E. con reazioni di tipo linfatico quali adeniti, scrofulosi,etc.
L'apparato gastro-enterico è piuttosto delicato (alternanza di diarrea e stipsi).
Affezioni cutanee pruriginose, acne, eritemi, psoriasi, eczemi che si infettano.
Affezioni urinarie: cistiti recidivanti, enuresi.
Tenderà all’ipotiroidismo.
Nelle donne si avranno ipomenorree, con flusso scarso e di breve durata.
Disendocrinia con iposurrenalismo, ipogenitalismo, ipomenorrea e dismenorrea.Ritardi
nello sviluppo osseo e cartilagineo di tipo IPO con lassità legamentosa.La
sintomatologia funzionale generalizzata è di tipo IPO

La Diatesi 2 è particolarmente diffusa nei bambini e nei soggetti giovani.

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L'associazione Manganese-Rame è la terapia catalitica di base, in grado di aumentare le
resistenze organiche del soggetto e di correggere il terreno organico, migliorandolo.
Di frequente va associato il Rame, come oligoelemento complementare.

Manganese – Rame
Questa associazione si basa sulle azioni catalitiche sinergiche dei due metalli.
Il Rame, in quanto tale, è implicato in numerosi processi enzimatici e ha importanti
applicazioni terapeutiche di tipo antinfettivo e antinfiammatorio.
Manganese-Rame, in associazione, producono un notevole sviluppo delle difese
organiche che nella Diatesi 2 - Ipostenica sono piuttosto scarse, determinando il quadro
psico-fisico tipico di questo terreno.

Diatesi 3 – Distonica o del Manganese-Cobalto

Caratteristiche intellettuali e psicologiche:


Può essere definita la Diatesi dell‘Ansia.
Aumenta l'emotività, scompare l’ottimismo e la vita si vela di malinconia, con una
sensazione di precarietà che porta, non di rado, all'angoscia, al nervosismo, all'irritabilità
e spesso a piccole depressioni. Disturbi dell’umore con fobie, pianto spastico
immotivato, attacchi di panico. In sostanza un quadro da ansietà cronica più o meno
manifesta con agitazione, iper-emotività, impazienza e paure molto spesso immotivate.

Sono soggetti che si rifugiano nel "tranquillante" e ne diventano sovente schiavi.


Amplificano le preoccupazioni, drammatizzano le situazioni e maturano una progressiva
sfiducia in se stessi. Facilità ad incontrare in questa diatesi turbe isteriche. Paura delle
malattie.

La memoria e la capacità di concentrazione registrano una riduzione rispetto al passato.


Le turbe mnemoniche dipendono da una senescenza intellettuale e non sono repentine e
collegate a stati emotivi come in I diatesi, né a fatica e stanchezza come nella II diatesi

Comportamento fisico:
Troviamo un insieme di manifestazioni morbose da dis-tonia neurovegetativa.
L’astenia, la stanchezza che si accusa già al risveglio, tende a ripresentarsi nel corso
della giornata, accentuandosi nel tardo pomeriggio. Il progressivo affaticamento nel
corso della giornata si esprime con senso di peso e lassitudine agli arti inferiori con
alterazione della sensibilità.
Il sonno tende a divenire sempre più mediocre, poco ristoratore, breve, spesso
punteggiato da risvegli notturni, non attribuibili a bisogni fisiologici.

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Comportamento generale:
La disreattività caratterizza psicologicamente e fisicamente l’individuo che prima era
iperreattivo. I soggetti si trovano improvvisamente calati nella senilità, con astenia
psicofisica generalizzata e ridotte capacità mnemoniche e di concentrazione.
Iper-emotività ed iper-eccitabilità alimentano l’ipersensibilità alle situazioni.
Drammatizzano. Parlano preoccupati dei loro disturbi con angoscia.
Nella storia familiare: patologie Cardiovascolari e di tipo Psicologico.

Predisposizione alle malattie:


Dis-funzioni neurovegetative che provocano spasmi viscerali o mediastinici, con forti
dolori. Cefalee ed Emicranie di tipo circolatorio e spesso psicosomatico.
Formicolii, intorpidimento e pesantezza degli arti inferiori. Stasi venosa. Parestesia alle
estremità. Malattie delle vene (varici) e dei capillari.

Dolori allo stomaco e all'intestino, sensazione di gonfiore, colite destra. Colon irritabile.
Ulcera gastro-duodenale. Discinesia delle vie biliari.
Disturbi cardio-circolatori e tendenza all'ipertensione arteriosa. Angina pectoris,
cardiopatie, arteriosclerosi. Disturbi circolatori della menopausa.
Forme dermatologiche urticariodi ed eczematose su base neurovegetativa. Lichen.
Disturbi genito-urinari : dismenorrea e congestioni pelviche da menopausa, crisi
d'impotenza, oliguria. Tendenza all'uricemia e alla gotta. Insonnia e turbe dell'umore.

L'associazione Manganese-Cobalto rappresenta il policatalizzatore diatesico per la


Diatesi 3. Oligoelementi complementari frequentemente indicati sono:
Fosforo, Magnesio, Potassio, Litio.

Manganese - Cobalto
E’ un'associazione che unisce all’azione antiallergica e antiartritica del Manganese,
quella anti-distonica del Cobalto,che si esprime a livello del sistema neuro-vegetativo.
Si tratta di un efficace rimedio per la Diatesi 3, dove si sono esasperate molte funzioni
delle Diatesi precedenti (in particolare quelle della Diatesi 1) e si è giunti ad uno
squilibrio più o meno forte delle funzioni neuro-vegetative.
E’ un rimedio oligoterapico che consente spesso di bloccare i fenomeni dis-tonici,
evitando il pericoloso passaggio alla Diatesi Anergica anticamera dello stadio lesionale.
Questa associazione diatesica rappresenta il rimedio principe della mezza età, dove la
Diatesi Dis-tonica è assai frequente.

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Diatesi 4 - Anergica o del Rame Oro Argento
La Diatesi IV, la più “vecchia”, rappresenta l'ultimo stadio della malattia funzionale.
Precede l'apparire della malattia lesionale. Anergia significa mancanza di vitalità:
è la diatesi caratterizzata dalla mancanza di vitalità dove la capacità di adattamento
dell´organismo viene meno.

La Diatesi Anergica sottende una vastissima gamma di stati anergici, dai più lievi i quali
rappresentano fasi transitorie e spontaneamente reversibili (post-influenzali e
primaverili, post-partum, dopo interventi chirurgici, etc.) ai più gravi, come quelli dovuti
a traumi fisici o psichici molto pesanti oppure ad estrema vecchiaia ed usura.

E’ la persona che, per circostanze varie ed in particolarmodo l’invecchiamento, arriva al


disgusto per la vita. Gli Americani hanno stilato una lista di circa 50 eventi con relativo
punteggio, che comporterebbero una difficoltà di reinserimento nella vita sociale, dopo
aver subito l’evento. Si instaurano degli stati d’animo incompatibili con la sana
sopravvivenza in una comunità. Ne consegue una mancata adattabilità alle aggressioni
microbiche ed agli shock emotivi, con assenza di reazione agli stimoli ed assenza di
autodifese per insufficienza surrenalica e deficit psicologico.

Sul piano fisico la causa del transito nella IV diatesi è maggiormente rappresentata
dall’invecchiamento artificiale.
Sul piano psichico invece si può osservare come anche un bambino o un giovane
possano transitoriamente manifestare le caratteristiche di questa diatesi.
Lo studente bocciato all’esame, il capofamiglia che perde il lavoro, il lutto di una
persona cara, come pure una malattia con trattamenti farmacologici prolungati e mal
sopportati, etc.

Per Mènètrier la IV diatesi segna la differenza tra gli stati funzionali e quelli lesionali,
una porta aperta alle lesioni i tipo irreversibile. L'ottimo è utilizzare l’associazione
sinergica di oligoelementi adeguata nello stadio preclinico. Il meccanismo terapeutico
sembra sia da mettere in relazione con lo stato di “stress“. In questo stato la produzione
di ormoni cortisonici nelle ghiandole surrenali è deficitaria.
La somministrazione di Cu-Au-Ag corregge la condizione di stress, regolando i
meccanismi naturali che lo combattono, senza bloccare le ghiandole surrenali, come
generalmente avviene somministrando del cortisone.

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Caratteristiche intellettuali e psicologiche:
Il pessimismo è una costante. Si osserva disinteresse per la vita, per la famiglia, per
l’ambiente che lo circonda. Domina l’abulia e la psicastenia, con frequenti attacchi di
angoscia e di depressione: il soggetto si sente inutile e di peso a se’ stesso e agli altri.

E’ insomma un uomo che si è arreso alla vita e alle sue difficoltà e non riesce più a
trovare in se’ stesso la volontà e la capacità di reagire. La tendenza depressiva è pervasa
dall’idea della morte come soluzione. Può arrivare al disgusto per la vita che gli appare
talmente insopportabile da fargli meditare il suicidio e, non di rado, tentarlo.
Non è raro trovare fra gli anergici perversioni mentali o sessuali.
Netta diminuzione delle facoltà intellettuali. La memoria e la capacità di concentrazione
sono assai mediocri e la creatività tende a scomparire.

Comportamento fisico:
La stanchezza nella IV Diatesi è permanente. Accompagna il soggetto per tutta la
giornata. La mancanza di vitalità è così evidente che è assai facile diagnosticare
l'anergico. Un altro sintomo spesso presente è l'indifferenza sessuale, anche in soggetti
che in passato erano perfettamente normali.
Il sonno può essere letargico, ma si possono avere anche crisi di insonnia totale.
Prevale la Vagotonia

Predisposizione alle malattie:


Infezioni recidivanti, batteriche e virali, infiammazioni acute e croniche, malattie
linfatiche, febbri ricorrenti ad eziologia sconosciuta, malattie reumatiche e artrosiche,
tubercolosi, leucemie e cancro, leucopenia e modificazioni significative della formula
leucocitaria. In pratica l'organismo tende ad una senescenza globale e irriducibile, con
scarsissime autodifese e pertanto diventa preda delle malattie più gravi ad impronta
degenerativa. Anche qui, dunque, c'è una specie di resa totale di tutto l'organismo.

Non è stata mai provata la presenza dell’Oro e dell'Argento nell'organismo umano, al


contrario del Rame che invece è sicuramente presente. Il Ménétrier comunque ritenne
opportuno associare questi tre metalli, per l'analogia esistente nella loro struttura
elettronica periferica, che conferisce loro una grande sinergia di azione catalitica.
In effetti il Rame-0ro-Argento è una delle associazioni più efficaci e potenti in
oligoterapia, tant'è che se viene somministrata tempestivamente i risultati sono spesso
eclatanti sia a livello preventivo, che a livello curativo.

Rame – Oro - Argento


L’efficacia di questa associazione è stata riscontrata dal Ménétrier partendo
dall'osservazione che il Rame, l'Oro e l'Argento si trovano nello stesso “gruppo”' nella
tavola periodica degli elementi.
20
Come è noto, se si considera la tavola in senso verticale, gli elementi chimici che
appartengono allo stesso gruppo (nel nostro caso: Cu, Ag, Au) presentano
configurazioni elettroniche simili, cioè hanno una medesima configurazione degli
elettroni esterni. Ciò li rende simili in alcune proprietà chimico-fisiche ed anche
terapeutiche.

Tavola Periodica degli Elementi


Dmitrij Ivanovich Mendeleev

Il ruolo biologico del Cu-Au-Ag sembra verosimilmente collegato alla stimolazione


catalitica del meccanismo cortico-surrenalico. Una inibizione degli enzimi che
presiedono le reazioni biochimiche collegate a questo meccanismo può compromettere i
meccanismi dell'autodifesa. Un ripristino dei cofattori metallici di questo pool
enzimatico appare pertanto indispensabile per uscire da una fase anergica.
In effetti si è rilevato sperimentalmente che, nell'associazione Cu-Au-Ag, i tre metalli
generano una forte sinergia producendo una potente azione terapeutica di tipo catalitico.

Dove si riscontri una situazione Anergica, sia come fase transitoria e facilmente
reversibile, sia come Diatesi stabile e in fase prelesionale, il Rame-Oro-Argento
rappresenta il rimedio d'obbligo, con risultati molto spesso eclatanti e comunque sempre
assai significativi.

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SINDROME da DISADATTAMENTO
Non rappresenta una vera e propria diatesi costituzionale, ma la difficoltà di alcune
ghiandole endocrine a produrre una risposta di adattamento allo stress psico-fisico.
Può subentrare in una delle prime 3 Diatesi, raramente nella Diatesi 4, accelerando i
processi cronico - lesionali tipici della diatesi stessa ed inserendovi alterazioni funzionali
di tipo endocrino, in modo particolare a carico dell’Ipofisi.
Secondo la definizione del Picard rappresenta la “difficoltà di adattamento delle
ghiandole endocrine agli stimoli di natura ipofisaría” la cui fase conclusiva può
esprimersi sia a livello pancreatico che a livello genitale.
Il Ménétrier fa un'analogia fra la Sindrome del disadattamento e lo stress, partendo
dalla considerazione che le tensioni nervose e i traumi psicologici alterano il
funzionamento del sistema nervoso autonomo ed il sistema ghiandolare, squilibrando la
fisiologica distribuzione e produzione ormonale del nostro organismo.

Sequenza dell’adattamento
Quando siamo di fronte ad un EVENTO c’è una sequenza di adattamento:
Ricezione e percezione
sono rappresentati dai nostri sensi (Corteccia cerebrale - Coscienza)
Valutazione : le informazioni ricevute vengono elaborate in base alle esperienze( sist.
Limbico), attingendo alla nostra memoria sia genetica (Ereditata) che acquisita (Vissuta)
Risposta : la reazione all’evento avviene in funzione delle possibilità al momento ed in
funzione dell’educazione acquisita ed interiorizzata.
Questo è un punto fondamentale: è da questo punto, dall’IPOTALAMO, che parte il
coinvolgimento del SNA, del sistema ENDOCRINO e del sistema IMMUNITARIO.

In base alle attivazioni di risposta


si presentano immancabilmente L’ADATTAMENTO
delle modificazioni biologiche e Memoria

di conseguenza un Valutazione
coinvolgimento fisico e psichico. stressor cognitiva
Ad ogni modo gli eventi
producono un coinvolgimento
tale da farci affermare che la
BIOGRAFIA e la BIOLOGIA
hanno correlazioni profonde da emozione
sembrare due aspetti dello stesso
fenomeno.
NeuroVegetativo Sistema Sistema
Endocrino Immunitario

22
I disturbi conseguenti alla sindrome disadattiva si trattano con due associazioni
catalitiche:
Zinco-Nichel-Cobalto qualora il disadattamento risulti a carico delle ghiandole dell’asse
ipofiso-pancreatico

Zinco-Rame per compensare il disadattamento delle ghiandole dell'asse ipofiso-genitale

Asse ipofiso-pancreas ZINCO-NICHEL-COBALTO


In questo caso in sintomi sono tutti collegabili ad un turbamento del tasso glicemico.
Si manifesta con una “fame da lupi”, che può insorgere improvvisamente e che
determina una sensazione di astenia improvvisa. Si presenta più spesso intorno alle 11
del mattino accompagnata da “sonnolenza post-prandiale”
Anche intellettualmente ci si sente svuotati. Inoltre avremo Abulia, Ciclotimia,
Bulimia, Predisposizione Diabetica, Obesità anche infantile.

Si aggiungono ai suddetti sintomi da disfunzione nella porzione Endocrina del Pancreas


anche sintomi legati alla sua funzione Esocrina: Aerofagia,Meteorismo, Fermentazioni.
Lo Zinco-Níchel-Cobalto ottiene buoni risultati ma anche in questo caso è importante
associarlo agli oligoelementi specifici per la Diatesi di base del paziente.

Il complesso catalitico dello Zinco-Nichel-Cobalto, sfruttando anch’esso le virtù


sinergiche fra Zinco ed Ipofisi, permette di risolvere i problemi endocrini, legati alle
disfunzioni del Pancreas.

Si presenta con sintomi da alterazione Glicemica:

- Astenia ciclica, preprandiale, fame improvvisa


- Sfinimento con senso di vacuità intellettuale
- Bulimia, impulso a mangiare senza fame (dolci)
- Sovraccarico ponderale da iperfagia e bulimia
- Sudorazioni improvvise

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Asse ipofiso-genitale ZINCO-RAME
Lo Zinco-Rame è un grande regolatore endocrino della sfera genitale e viene utilizzato
associandolo agli oligoelementi diatesici specifici per la Diatesi di appartenenza del
paziente. Solo nel caso in cui la Sindrome da disadattamento sia talmente imponente da
mascherare o rendere poco chiari i segni caratteristici della Diatesi, converrà agire solo
con Zinco-Rame per un certo periodo, finché la Sindrome arretri e renda possibile
l'individuazione della Diatesi. Il complesso catalitico dello Zinco-Rame, in virtù della
sinergia esistente tra lo Zinco ed l’Ipofisi, permette di risolvere i problemi endocrini,
legati alle ghiandole a secrezione interna dell’asse Cortico-Ipotalamico.

Si presenta con:
- Astenia ciclica senza orario fisso
- Astenia sessuale
- Sensibilità al freddo umido ed alla nebbia
- Turbe neuro-ormonali dell’adolescente caratterizzate da rallentamento
della crescita e dello maturazione sessuale.

Nei bambini: rallentamento dello sviluppo fisico ed intellettuale;


Obesità infantile con ritardo alla pubertà, sindrome adiposo-genitale; Criptorchidismo;
Enuresi essenziale; Menarca ritardato, mestrui irregolari, talvolta ipomenorrea ed
amenorrea.

Negli adulti: disfunzioni ovariche e mestruali; Impotenza sessuale funzionale, frigidità;


Prostatismo, sindromi prostatiche funzionali

Le associazioni catalitiche del Disadattamento Endocrino, cioè


Zinco – Nichel – Cobalto Zinco – Rame
vanno in ogni caso somministrate unitamente agli oligoelementi di terreno per la
Diatesi di appartenenza del soggetto (tranne rare eccezioni).

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Evoluzione delle DIATESI
Le Diatesi non rappresentano una condizione stabile ed immutabile per tutta la vita.
Esse rappresentano la condizione in cui possiamo osservare il soggetto in quella
particolare circostanza della sua vita. Lo stato Diatesico è in continua dinamica e può
andare dalla condizione genetica presente alla nascita (terreno familiare) fino alla IV
Diatesi, sotto l’influsso dell’impatto ambientale.

Evoluzione delle DIATESI – Terreno Genetico


Sostanze Chimiche, Farmaci e
Alimentazione

Virus
Batteri PSICHE SOMA
Funghi

Ristrettezze
Sociali
Familiari e Finanziarie

Può viceversa recuperare il terreno genetico di partenza, con l’integrazione degli


Oligoelementi. Le diatesi sono dei terreni soggetti a mutamento, ossia certi elementi
possono far evolvere una diatesi verso l'una o l'altra (es. aggressioni fisiche,
psicologiche, inquinamento, etc.). Così, per esempio, un malato che in origine era
"artritico" (diatesi I.) potrà diventare ipostenico (diatesi II.) sotto l'azione di un
surmenage intenso, accompagnato da malnutrizione, o, ancora, in seguito ad una
aggressione microbica.
Oppure un surmenage sessuale potrà modificare le diatesi I e II verso una "distonia"
(diatesi III).
E ancora uno stress psicologico potrà trasformare una "artritica" o una "ipostenica"
nella "distonica" (diatesi III.) o nella "anergica" (diatesi IV.).

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Involuzione Diatesica
Il trattamento con gli oligoelementi, farà ritornare il soggetto rapidamente, verso la sua
diatesi d'origine, vale a dire verso il suo equilibrio biologico.
Si farà attenzione, d'altronde, che un trattamento indebitamente troppo prolungato, non
porti il malato al di là dello scopo prefissato, per esempio, verso un'altra diatesi. Questa
è la ragione per la quale si consiglia sempre di adattare la frequenza dei dosaggi
terapeutici in funzione del miglioramento sintomatologico.
Ecco perché l’operatore della salute dovrà verificare il quadro clinico del soggetto ad
ogni consulto.
L'evoluzione verso la diatesi III. e IV. è una forma di invecchiamento, spesso prematura.
Ciò potrà essere conseguenza di stress diversi, d'intossicazioni o, ancora, di terapie
inopportune (es. eccitanti o tranquillanti in quei soggetti che non ne hanno un bisogno
specifico).
Involuzione Diatesica
Al di là di tutte le questioni di aggressioni
microbiche, chimiche, psicologiche o
Sostanze Chimiche, Farmaci e
ecologiche, dobbiamo anche considerare Alimentazione
l'invecchiamento naturale, conseguente
all'entropia generale e che generalmente Virus
consideriamo normale. Batteri PSICHE IN SOMA
Grazie agli oligoelementi, disponiamo di Funghi

uno strumento che ci permette di contrastare


Ristrettezze
l'evoluzione entropica dovuta ad una età Sociali
avanzata, e di ritardarne in parte gli effetti. Familiari e Finanziarie

E v o lu z io n e D ia te s ic a
I II III IV
Stato ideale di Salute

N a tu ra le

A rtific ia le
(d a s tre s s fis ic o o
p s ic h ic o )

T e ra p e u tic a
(O lig o e le m e n ti)

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BIBLIOGRAFIA

Bruno Brigo: Oligoelementi e litoterapici nela pratica clinica. Tecniche nuove

F. e M. Deville: Gli Oligoelementi. Mediterranee

Frank Mirce: Il ruolo degli Oligoelementi nella salute umana. Red

Ivo Bianchi: Gli Oligoelementi nella pratica terapeutica. Guna

A. Torti: Gli Oligoelementi nel futuro terapeutico. GiuseppeMaria Ricciuto

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