Sei sulla pagina 1di 3

LEZIONE 27/2: LA COMUNICAZIONE POLITICA

La comunicazione istituzionale rappresenta il modo di rapportarsi ai cittadini e alle imprese


raccontando in modo regolamentato le domande che ricevo. La comunicazione sociale è
invece l’opposto, è bottom-up poiché parte dal basso vedendo il singolo individuo che si fa
valere per veder rappresentati i propri interessi. Analizziamo oggi il tema della
comunicazione politica, come parte della comunicazione pubblica: prende alcuni temi
dalla comunicazione sociale e per poi applicarli attuando attraverso alcune norme,
cosa tipica della comunicazione istituzionale.

La comunicazione politica può essere conflittuale rispetto alla comunicazione sociale e può
avvenire anche il contrario quando gli individui non vengono rappresentati correttamente dal
sistema politico. Allo stesso modo la comunicazione politica può conflittuare con quella
istituzionale volendo parlare direttamente ai cittadini per avere maggior consenso. Questi
conflitti avvengono spesso all’interno di questo sistema che è convergente e conflittuale fra
tre bastioni fondamentali: negli ultimi anni

Se un’azienda vende il suo prodotto fa comunicazione privata e commerciale, spesso


basata su una parte di falso per riuscire a vendere e attirare l’attenzione: questo non è
illegale poiché la falsificazione è condivisa. Questa confidenzialità rende acquisibile
l'informazione con lo scopo di ricordarsi del brand di riferimento. Tutte le volte che
un’impresa si siede ad un tavolo per discutere di problemi che non riguardano la vendita del
prodotto, ma il suo stare al mondo in relazione con altri, analizza un problema di tipo politico
e sociale.

Oggi notiamo attraverso il tema della sostenibilità ambientale come il tema della
comunicazione d’impresa è anche all’interno di quello della comunicazione pubblica:
vediamo questo quando l’Europa, sentendo gli interessati e analizzando l’argomento ha
deciso di porre una fine alla produzione delle auto endotermiche dal 2035. Per perseguire
questo obiettivo di sensibilità ambientale devo trovare un equilibrio, per esempio, cercando
di licenziare meno personale possibile. Questo equilibrio è in gran parte conquistato
narrando la propria opinione, cercando di convincere l’opinione pubblica che il tempo sia o
meno adatto (anni prima di arrivare alla scadenza fissata al 2035).

La comunicazione politica nasce dall'incontro di due insiemi di discipline:


- Scienze della comunicazione (comprendendo dunque sociologia, psicologia
sociale, antropologia, semiotica e massmediologia dipendendo da altre discipline)
- Scienze politiche

La comunicazione politica inoltre, può essere definita come lo scambio e il confronto dei
contenuti di interesse pubblico-politico prodotti dal sistema dei media e dal cittadino-
elettore. Non dobbiamo confondere la comunicazione politica con la politica: la prima è
infatti uno dei modi per ottenere il consenso per governare, cosa necessaria per fare politica:
la comunicazione politica è la narrazione della politica.
In questo panorama il sistema politico può essere visto come l'insieme di partiti
coalizioni, Parlamento, organi di governo e amministrazione, tutti interconnessi tra di loro.
La comunicazione politica ha lo scopo di convincerti a fare una scelta, a compiere un
atto di acquisto (voto), come accade nella comunicazione commerciale devo capire se una
persona entra a far parte o meno del mio mercato.

La comunicazione politica è parte della comunicazione pubblica per diverse ragioni:


- È fatta da soggetti pubblici previsti dalla costituzione come fondamentali per
reggere le sorti della democrazia che, per definizione, è il bene pubblico per
definizione.
- Questi soggetti hanno il compito di eleggere la classe dirigente che fa le leggi di
un paese
- Lo fanno con soldi pubblici (finanziamento ai partiti, 8x1000, rimborso elettorale)
che sostengono attività come quelle di campagna elettorale.

È necessario capire come funziona la divergenza o convergenza tra i pilastri di


comunicazione di una nazione. Le dinamiche divergenti permettono poi di essere superate,
servono per chiarire, confrontare e mettere a disposizione una necessaria trasparenza. Il
conflitto è necessario e infatti si parla riguardo le persone anche di conflitto maturativo.

Quali sono i soggetti del "far politica"? La costituzione con l’articolo 49 ci dice che “Tutti i
cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo
democratico a determinare la politica nazionale” . Fino a prima del dopoguerra, infatti, solo
una piccola parte della popolazione poteva votare.
Oggi il tema da affrontare è quello dell’astensione che, per alcune fasce d’età, raggiunge
percentuali altissime. Spesso è spinta dalla forte povertà o anche dallo spaesamento
rispetto all’offerta: posso avere l’atteggiamento di chi dice “non mi interessa”, di chi dice
“sono tutti uguali, è la stessa cosa, cosa vado a votare” e un terzo che invece raggruppa le
persone che pensano “io andrei anche a votare ma non trovo nessuna offerta
corrispondente ai miei valori e punti di vista”.

Mentre esisteva una legge che diceva “Lo stato può sostenere i partiti” i politici erano messi
nella condizione di non rubare, perchè il finanziamento alla politica proveniva dallo Stato.
Ora, con un senso crescente di populismo secondo cui tutti i politici rubano è stata tolta la
legge al finanziamento dei partiti che, per rimediare, si procurano i soldi necessari anche
mettendo persone che fanno comunicazione strettamente di partito a lavorare all’interno
delle istituzioni, per ottenere uno stipendio fornito dallo Stato pur facendo un lavoro di parte.
Se per esempio lavori in ministero e fai solo elogi al tuo ministro, stai usando soldi del
contribuente per tentare di far eleggere nuovamente una certa persone e non per far
funzionare la politica come invece dovresti.

Ora il tema è anche quello della remunerazione: se per esempio ti do i soldi pubblici devi
fare bilanci regolari e la Corte dei Conti deve verificarli come fa con il resto dello Stato. I
partiti in questo modo potevano fare quello che volevano, sostanzialmente senza controlli
fino ad un taglio del finanziamento. La differenza tra Partiti / Movimenti e Soggetti civici
non cambia: sempre fonti sono.

Questa è comunicazione politica, che parte da questi soggetti raggiungendo il cittadino e ha


quattro aree tematiche fondamentali:
- Comunicazione identitaria e valoriale: comunico che “io vengo da questa
tradizione”, “io rappresento queste classi sociali”, “io esprimo queste parole al centro
dei miei valori”. Durante il ‘900 per la politica era fondamentale l’ideologia (per
esempio durante il periodo comunista in Russia dove la realtà doveva sottomettersi
al piano ideologico) ed infatti successivamente si è cercato di allontanarla. Questo
momento è finito secondo molti con la caduta del muro di Berlino. La politica,
tuttavia, ha perso anche valori e punti di ispirazione affidandosi sempre di più al
marketing cercando di avere sempre maggiore consenso. Il marketing ti spinge a
cambiare a seconda dell’opportunità e questo contraddice sistematicamente i valori e
le identità, cercando di intercettare voti dove ho una maggiore visibilità. Una forza
politica deve quindi servirsi del marketing senza però essere guidata da esso.
- Comunicazione di posizionamento: riguarda il pensiero riguardo un tema, come
per esempio la guerra tra Russia e Ucraina. Il posizionamento dei partiti riguardo
questo argomento è cambiato in relazione alla demoscopia. Più aumenta il mio
posizionamento meno ottengo consenso, ma sono però coerente con i miei valori.
- Comunicazione elettorale: in questo momento devo trasformare tutto quello che ho
raccontato in precedenza. Nessun partito per esempio affronta il problema
dell’astensionismo, senza darne risalto e contando solamente le persone che hanno
votato. In Inghilterra, per esempio, i giovani erano contrari alla Brexit ma, al momento
delle votazioni, non si sono presentati con un astensionismo che è arrivato al 70%,
promuovendo così le tesi dei più anziani di provincia. Sono sempre più fondamentali
realtà come quelle degli spin-doctor che, grazie alle loro capacità, riescono a
mostrare la realtà in un modo diverso.
- Comunicazione di rendicontazione sociale: vogliamo immaginare che nella
politica si tenga conto della condizione sociale di un paese. In passato venivano
rappresentate le classi sociali, cosa che adesso non ha più molto senso
considerando i vari cambiamenti che stanno avvenendo, con sempre più persone in
difficoltà economiche. I partiti devono affrontare anche questi argomenti e parlare
dell'agire istituzionale: se sono al governo devo infatti mostrare quello che faccio.

Emerge il tema del Tweet che ha cambiato il modo di fare politica di un’intera generazione. Il
Tweet rappresenta una forma breve, stereotipata, assertiva del messaggio e aiuta la politica
ad entrare in dialogo con i propri elettori, costringendola ad essere chiara nel
posizionamento e spesso polemica per avere una maggiore visibilità. Chi si occupa di
retorica e oratoria analizza una tendenza dove si è diventati troppo assertivi, sintetici e poco
esplicativi.

DINAMICHE ELETTORALI: il sistema è maggioritario quando obbliga a coalizioni e


proporzionale quando ognuno è libero di andare per conto suo. In Italia il sistema è un po’
maggioritario e un po’ proporzionale, è misto.
Pur non essendoci forse più una sinistra comunista, un centro cattolico e una destra fascista
esistono tuttavia differenze che distinguono i vari partiti: andare a rintracciare le ragioni della
diversità è il problema del rinnovamento della comunicazione politica.

Potrebbero piacerti anche