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n.s. 34
ROMA
2023
ISMEO
ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE
DI STUDI SUL MEDITERRANEO E L’ORIENTE
Scientific Board:
Timothy H. Barrett, East Asian History, School of Or. and African Studies, London
Alessandro Bausi, Äthiopistik, Asien-Afrika-Institut, Universität Hamburg
Peter Kornicki, East Asian Studies, Cambridge University
Daniel Potts, Ancient Near Eastern Archaeology and History, Inst. for the Study
of the Ancient World, New York University
NUOVA SERIE
Vol. 34
ROMA
ISMEO
2023
Pierfrancesco Callieri
Questo volume è stato pubblicato con un contributo del Progetto MUR “Storia,
lingue e culture dei paesi asiatici e africani: ricerca scientifica, promozione e
divulgazione”.
IRAN
M. Badalyan, Some Notes on the Statues of a Bull and a Cow with Its
Calf in the Haldi Temple of Musasir ............................................. 295
H.-P. Francort, Sur les traces de sphinx centrasiatiques en Bactriane,
dans l’Altaï, au Xinjiang, et du Martichoras en Bactriane et en
Inde (IVe Siècle BCE-I/IIe Siècle CE) ........................................... 301
A. Invernizzi, The Adiabenian Rider. A Note on the Parthian Rock Re-
lief at Khinis-Bavian ..................................................................... 313
A. Ivantchik, Iranians in the Bosporus: a New Inscription of the Ro-
man Period ...................................................................................... 345
B. Kaim, Stucco Decoration in the Fire Temple at Mele Hairam ....... 357
C. Lippolis, The Layout of Parthian Nisa: an Updated Overview ...... 371
C. Lo Muzio, The “Red Hall” Murals in the Varakhsha Palace
(Bukhara Oasis): Hints for a New Reading .................................. 383
P.B. Lurje, A Worship Scene on the Wall of Hisorak Palace ............... 399
B. Lyonnet, Questions on the Origin of the Iron Age Circular Fortresses
in Central Asia and of Monumental Architecture in Sogdiana ....... 417
V. Messina, Polis o Cosmopoli? Percezioni e realtà della città antico-
orientale di età ellenistica ............................................................. 435
C. Rapin, Sources antiques sur Maracanda-Zariaspa (La Sogdiane
entre Spitamène et Alexandre Le Grand) ...................................... 443
F. Sinisi, Cesura e innovazione nella glittica e nella numismatica del
Nord-Ovest indiano tra epoca saka-pahlava e kushana ............... 481
G. Vignato, Boundaries and Gates in Rock Monasteries Kucha as a
Case Study ..................................................................................... 493
PAKISTAN
S. Baums, The Dharmarājika Bowl and Slab from Butkara I ............. 519
P. Brancaccio, Between Storytelling and Performance. The Narrative
of the Buddha’s Life in Urbanized Gandhara ............................... 533
O. Coloru, Demetrio Rex Indorum, Menandro I e Barikot. Un’ipotesi
di lavoro ........................................................................................ 547
A. Filigenzi, Il Tempio Vishnuita di Barikot: nuovi dati archeologici
e qualche riflessione sul paesaggio identitario ............................. 555
Ghani-ur-Rahman, A Fitting Tribute to Pierfrancesco Callieri ........... 569
E. Iori, The Achaemenid “Mirage” in Gandhāra: a Study of the 5th-
4th Century BCE Pottery from Barikot .......................................... 573
L.M. Olivieri, M. Minardi, Scavare a Barikot. Le fasi tardo-antiche 601
C.A. Petrie, Regional Variations in the Ceramic Assemblages of the
Borderlands of Pakistan during the Hindu-Shahi and Early Islamic
Periods. Some Observations about Barikot and Akra, and the
Broader Patterns They Reveal ....................................................... 637
M. Vidale, R. Micheli, Out of Context, but Part of a Broader Picture.
A Hand-Axe from Late Bronze Age Barikot .................................. 651
OMAR COLORU
Introduzione
Dramatis personae
Puṣyamitra. Il passo del Mañjuśrīmūlakapa (da qui in poi Mjk) riferisce che il
re indiano fiero avversario del Buddhismo si chiamava Gomimukhya: sulla
scorta di quanto già ipotizzato da Jayaswal, Bagchi riteneva che questo perso-
naggio andasse identificato con Puṣyamitra, anche se non sapeva fornire una
spiegazione valida per questo nome. Tuttavia dato che il passo del Divyāvadāna
(da qui in avanti Dvv) si riferisce esplicitamente a Puṣyamitra sembrerebbe na-
turale concludere che Puṣyamitra e Gomimukhya sono la stessa persona.
La campagna di Puṣyamitra
lando, la marcia di Puṣyamitra avrebbe avuto inizio dalla sua capitale Patali-
putra, avrebbe raggiunto Śākala per poi proseguire verso Barikot. A questo
punto Daṁṣṭrānivāsin si sarebbe trovato in seria difficoltà, perché, essendosi
convertito al Buddhismo, non poteva arrecare danno a nessun essere vivente e
tanto meno poteva andare in battaglia contro Puṣyamitra. Perciò decise di chie-
dere aiuto a Kṛmiśa, un altro sovrano non indiano. Costui in passato aveva chie-
sto a Daṁṣṭrānivāsin la mano della figlia, ma aveva ottenuto un rifiuto perché
non praticava il Buddhismo. Stavolta, però, il re di Koṣṭhaka non esitò a offrir-
gli sua figlia in sposa a patto che Kṛmiśa si impegnasse a proteggere la Legge
di Buddha. Raggiunto l’accordo, i due re adottarono questa strategia:
Daṁṣṭrānivāsin attirò le guardie di Puṣyamitra a sud sulle sponde del mare,
dove affogarono, mentre Kṛmiśa affrontò in battaglia l’esercito di Puṣyamitra,
che morì colpito da una roccia lanciata dallo stesso Kṛmiśa.
1
Sulla base di Assar, Wilson 2007: 24, il regno di Mitridate I è fissato al 165 a.C. Eucratide,
a detta di Giustino era un suo contemporaneo, per cui anche il suo regno andrebbe collocato in-
torno a questa data e non al 170 come si riteneva in passato.
Demetrio rex Indorum, Menandro I e Barikot. Un’ipotesi di lavoro 551
steriore di circa tre decenni rispetto alla data della presunta morte di Menandro,
quindi anche questo Demetrio andrebbe escluso dal computo. A questo punto,
però, entra in gioco il famoso passo dell’Epitome di Giustino (XLI.6.4) in cui
si dice che durante una sua campagna in India Eucratide venne assediato dal-
l’esercito di 60.000 uomini al comando di un Demetrio rex Indorum, ma che
dopo una serie di sortite riuscì a liberarsi e infine a riconquistare l’India. Questo
Demetrio, noto solo dal passo giustineo, non può essere identificato con De-
metrio I per le motivazioni già esposte sopra. Demetrio III, invece, sarebbe un
candidato ideale per l’identificazione col “re dell’India”, se non fosse per la
datazione tarda. Tuttavia, in uno studio recente Wilson ha suggerito sulla base
di un’analisi metrologica che Demetrio III sia in realtà un contemporaneo di
Menandro in una fase avanzata del regno di quest’ultimo (Wilson 2009: 5-9).
In tal caso ciò andrebbe a costituire un elemento a favore del racconto di Dvv.
Ma resta da chiedersi in che modo i due sarebbero entrati in relazione: la storia
del matrimonio per sancire l’alleanza può essere un elemento tanto favolistico
quanto reale, dato che nelle monarchie ellenistiche (e non solo) le alleanze ma-
trimoniali sono uno strumento consueto nella gestione delle relazioni tra dina-
stie regnanti. Viene da chiedersi se Demetrio II, concorrente di Eucratide, e
Demetrio III non siano in realtà la stessa persona in due fasi diverse della sua
storia: in un primo tempo Demetrio II avrebbe perso il controllo dei territori a
nord dell’Hindukush a causa dell’ascesa di Eucratide e sarebbe fuggito in India,
dove, facendo leva sulla memoria e sull’eventuale parentela con Demetrio I
sarebbe riuscito a raccogliere intorno a sé delle forze sufficienti per crearsi una
base di potere e allearsi con Menandro contro il comune nemico Eucratide. In
altra sede2 ho cercato di spiegare come il passo di Giustino XLI.6.3 testimoni
che Eucratide e Menandro si sono scontrati due volte a distanza di tempo: nel
primo scontro Eucratide ha occupato una parte dei possedimenti indiani di Me-
nandro costringendolo a ritirarsi nella parte orientale del suo regno. Alla luce
dei ritrovamenti monetari e del racconto di Dvv e Mkj potremmo ipotizzare che
il territorio superstite di Menandro era compreso tra Swat e Panjab. Il secondo
scontro tra i due è avvenuto verso la fine del regno di Eucratide, tra 150 e
145 a.C. È in questo momento che Menandro e Demetrio avrebbero agito in
coalizione contro Eucratide, senza tuttavia riuscire a vincere. Se il racconto di
Dvv e Mjk è affidabile su questo punto, Menandro e Demetrio avrebbero col-
laborato con successo nella guerra contro Puṣyamitra, anche se per il momento
tenderei a escludere l’ipotesi di Bagchi secondo cui il diversivo creato da Me-
nandro ai danni delle guardie di Puṣyamitra corrisponderebbe alla notizia di
2
Coloru 2009: 224-226 e più in generale 216-230 sulla ricostruzione delle battaglie di Eu-
cratide alla luce di Giustino XLI.6.4. Pur limitandosi al conflitto tra Eucratide e Menandro, anche
Wilson 2009 è giunto indipendentemente a ipotizzare che il racconto di Giustino faccia riferimento
a due differenti guerre di Eucratide in India.
552 Omar Coloru
3
Per una descrizione generale del sito e della sua storia si veda Callieri 2007: 133-164.
Demetrio rex Indorum, Menandro I e Barikot. Un’ipotesi di lavoro 553
Molti aspetti del racconto di Dvv e Mjk restano ancora da chiarire e da ve-
rificare, ma se l’intuizione di Bagchi si rivelasse corretta, potremmo disporre
di maggiori informazioni riguardo a questa fase storica dell’India e allo stesso
tempo potremmo ricostruire alcune sezioni perdute delle fonti classiche giunte
a noi in modo frammentario.
4
Edizione Mitchiner 1986. Si veda anche Patañjali, Mahābhāṣya, 3, 2, 111.
554 Omar Coloru
BIBLIOGRAFIA
Assar, G.R., L.M. Wilson (2007) ReDating Eukratides I relative to Mithradates I. Jour-
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EASAA 24rd Biennial Conference (Naples, July 2-6, 2018).
Mitchiner, J.E. (1986) The Yuga Purāṇa. Calcutta.
Olivieri, L.M., F. Marzaioli, I. Passariello, E. Iori, R. Micheli, F. Terrasi, M. Vidale, A.
D’Onofrio (2019) A New Revised Chronology and Cultural Sequence of the Swat
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Verardi, G. (2018) The Gods and the Heretics: Crisis and Ruin of Indian Buddhism.
New Delhi.
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Journal of the Oriental Numismatic Society, 201, pp. 5-9.