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299
EDITOR
Edward G. Farrugia, S.J.
EDITORIAL BOARD
Giuseppe Conticello, Bert Groen,
Christian Hannick, Gianpaolo Rigotti
WITH
the Professors of the Pontifical Oriental Institute
MANAGING EDITOR
Jarosław Dziewicki
ISSN 1590-7449
ISBN 978-88-7210-393-7
Congregazione
ASSOCIATION INTERNATIONALE per le Chiese Orientali
DES ÉTUDES ARMÉNIENNES
ՀԱՅԿԱԿԱՆ ՈՒՍՈՒՄՆԵՐՈՒ Pontificio Consiglio
ՄԻՋԱԶԳԱՅԻՆ ԸՆԿԵՐԱԿՑՈՒԹԻՒՆ
per la Promozione
dell’Unità dei Cristiani
Workshop
Le sottoscrizioni dei manoscritti in ambito armeno
e nelle altre tradizioni scrittorie del mondo mediterraneo
Bologna, 12 e 13 ottobre 2012
¯¯¯
GAGA SHURGAIA
A Mzekala Šani¯e
* Nel presente contributo l’uso di caratteri diversi da quelli latini è limitato alle sole cita-
zioni dei brani più estesi, tipograficamente evidenziati, nonché alla casistica in cui ciò è indi-
spensabile per un’analisi di carattere paleografico o cronologico. Le citazioni bibliche nei testi
citati in lingua originale e nella traduzione italiana vengono racchiuse fra virgolette doppie
basse («») o alte (“”) solo quando si tratta di citazioni ad litteram dalla traduzione georgiana
della Bibbia, negli altri casi sono riportate in corsivo. Le indicazioni attinenti alle citazioni
bibliche rispettano la suddivisione dei libri e dei versetti della Bibbia ebraica, adottata dalla
Bibbia di Gerusalemme, ad eccezione della numerazione dei salmi che invece è conforme
alla Septuaginta. Ringrazio, infine, il Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli
K’ek’eli¯e» (Tbilisi), nella persona del suo direttore, prof. Zaal Abashidze, e il Dipartimento
dei Manoscritti del Museo Storico di Stato di Kutaisi «Nik’o Ber¯enišvili», nella persona del
suo direttore, dott.ssa Tsitsino Mumladze, per la gentile concessione della pubblicazione delle
immagini dei manoscritti, nonché la collega ed amica, Eka Dughashvili, per aver controllato
in loco alcuni dati.
1 M. MANIACI, Terminologia del libro manoscritto, Roma: Istituto centrale per la patologia
pp. 108-109.
5 ABULA¯E, Leksik’oni, p. 6. La voce persiana passa in armeno come andarj “testamento”
p. 1975.
7 Per le attestazioni si veda Simponia-leksik’oni, 1, p. 26.
8 E. MET’REVELI, Sulxan-Saba Orbelianis leksik’onis u¯velesi avt’ograpi [Il più antico te-
xedvit moamzada, gamok’vleva da ganmart’ebata leksik’is sa¯ieblebi daurto IL. ABULA¯EM [pre-
parato per la stampa secondo gli autografi, saggio introduttivo e indici delle spiegazioni di
IL. ABULA¯E], 1, Tbilisi: Merani, 1991, p. 56.
10 Kartuli enis ganmart’ebiti leksik’oni [Dizionario della lingua georgiana], A. ÇIKOBAVAS saer-
COLOPHON E ARCHEOLOGIA DEL CODICE 115
Syriac manuscripts of all ages are very often provided by the scribe with an end
note, or colophon, which may give all sorts of kind of valuable information.
Where the scribe gives the date on which the manuscript was completed, he may
also give the exact day of the month and day of the week; sometimes he may
even, for good measure, indicate the precise time of day. Especially from the
Middle Ages onwards another form of dating is often also provided, by stating
the names of the contemporary patriarch and local bishop; some East Syriac
scribes had the delightful habit of referring to their bishop as a “corporeal cher-
ub, a bodily Seraph, and an angel in the flesh”!
Often the scribe will inform us where the manuscript was written, sometimes
even specifying the church in whose buildings he is working. Since most manu-
scripts were commissioned, he may mention who has done this, perhaps adding
for what purpose: this will usually be, to give to a particular person or church.
His own name will also frequently feature, usually accompanied by self-
deprecating epithets and requests for prayers for himself and his family. In later
www.orientaliachristiana.it
dice; la seconda, in greco maiuscolo, di cui non resta che una traccia, do-
vrebbe risalire ad un’epoca vicina; la terza, in armeno minuscolo su alcuni
quaternioni, è successiva; sono ancor più tardive la quarta, in mxedruli,
e la quinta, in numeri romani, risalente al XIX secolo. I fogli presentano
una numerazione-foliazione del XX secolo. I dati paleografici e linguistici
dimostrano una collaborazione di tre copisti: il primo verga i ff. 1v-126r
in asomtravruli e i ff. 215v-248r, 285v in nusxuri, il secondo i ff. 126v-215r
e 248v-256r in nusxuri, mentre il terzo i ff. 256v-285r e 286r-v sempre in
nusxuri; dati confermati dal colophon del redattore-copista Ioane-Bera.
Senza considerare le numerose glosse, funzionali a richiamare l’atten-
zione del lettore a lemmi e concetti ricorrenti nei testi, le numerose anno-
tazioni presenti nel codice possono essere divise in sei gruppi per conte-
nuto. Il primo include le consuete richieste di preghiera e intercessioni:
per Ioane-Bera, per il traduttore Daçi, per l’eristavt-eristavi K’wrik’e, per
i possessori del codice. Le note appartenenti al secondo gruppo narrano
della commitenza e della cura per il codice: il lavoro di copia del secondo
copista sovvenzionato da Ioane-Bera e la terza rilegatura del codice finan-
ziata dall’eristavt-eristavi K’wrik’e. Il terzo gruppo di annotazioni “filologi-
che” offre informazioni sulle opere contenute e illustra la logica della com-
posizione del codice: sulla lingua dell’originale della traduzione georgiana
dei Commentarii in psalmos di Teodoreto di Cirro e sulla personalità del
traduttore, sull’antigrafo della traduzione georgiana del De opificio homi-
nis di Gregorio di Nissa, sulla storia del ritrovamento della Conversione
della Kartli, sulla realizzazione del manoscritto, o delle sue singole parti.
Il quarto gruppo attesta il possesso del codice da parte di diverse persone
nel tempo: gli arcipreti Aleksi e Dimit’ri, il vescovo Evdemoz e un anoni-
mo. Il quinto consta di annotazioni di coloro che esaminarono il codice, a
volte segnalandone lacune. Al sesto appartengono note avventizie. Diverse
di queste annotazioni lasciano intendere che le varie opere furono copia-
te nella miscellanea da codici singoli, con una finalità ben precisa, il che
qualifica la miscellanea come reale e non fittizia, come dimostra anche la
struttura del codice: i testi risultano copiati senza soluzione di continuità
in quanto mancano snodi, ossia inizi di nuovi testi in concomitanza con
inizio di fascicolo.
La Conversione della Kartli — l’unica opera georgiana nella miscellanea
non derivante da traduzione — è il nucleo centrale, attorno al quale sono
collocati i testi, tradotti da varie lingue. La sua importanza è sottolineata a
livello sia grafico che di contenuto: il titolo vergato in cinabro e in caratteri
asomtavruli di imponenti dimensioni che occupano una intera riga, mentre
una apposita annotazione, sempre in cinabro, narra del suo ritrovamento.
Si potrebbe ipotizzare che Ioane-Bera disponesse di un antigrafo con-
tenente, sotto forma di unità di circolazione, uno dei testimoni della pro-
COLOPHON E ARCHEOLOGIA DEL CODICE 181
toredazione della Conversione della Kartli, che già includeva le due unità
di produzione Cronaca e Vita di santa Nino. Egli confezionò questo testo
fondamentale per la storia della Kartli come una nuova unità di produ-
zione, in cui offrì al lettore i testi funzionali alla comprensione della com-
plessa simbologia profusa nella Conversione. Quanto alle opere, non legate
direttamente alla Conversione, Ioane-Bera si servì di una raccolta di testi
più o meno canonizzata di contenuto scientifico, le quali in area greca
e georgiana probabilmente già esistevano come una specie di crestoma-
zia. L’ipotesi sulla presenza di una simile crestomazia in ambito georgiano
mi sembra convincente in base alla presenza dei frammenti dei commenti
all’Ars grammatica di Dionisio Trace e del Chronicon di Ippolito alla fine del
trattato De mensuris et ponderibus di Epifanio di Cipro. La Vita di Giacomo
da Nisibi fu aggiunta alla miscellanea di Šat’berdi, perché descriveva la vita
dei cristiani nell’impero sâsânide, coeva alla conversione della Kartli al cri-
stianesimo. La presenza dell’ultima unità modulare del codice, contenente
i Commentarii in psalmos di Teodoreto di Cirro, si potrebbe spiegare con la
loro attribuzione, seppur impropria, a Epifanio di Cipro.
La miscellanea di Šat’berdi fu realizzata non per essere letta in pubblico
durante le feste ecclesiastiche, bensì per lo studio individuale e risponden-
do a cinque necessità dianzi esposte.
Con la supervisione di Ioane-Bera, il lavoro sul codice procedette in
maniera organizzata, alternandosi i copisti senza soluzione di continuità
dei contenuti. La copiatura dell’intero manoscritto — eccezion fatta per la
parte iniziale, esegetica — con la scrittura nusxuri testimonia che il codice
era destinato al lettore colto, in ragione della destinazione d’uso che questa
scrittura ricevette dalla fine del X secolo.
Gli elementi sopra discussi qualificano la miscellanea di Šat’berdi come
una unità di produzione, perché è il risultato di una sola azione di produ-
zione in un determinato tempo e in un determinato luogo ed è una unità
di circolazione, poiché sin dal momento della sua produzione fino ad oggi
è sempre esistita come unitaria. Dal punto di vista puramente filologico,
è ancor più interessante — e forse anche utile — l’analisi dei colophon in
una prospettiva di indagine archeologica di codici che oggi si presentano
non unitari, plurimodulari e pluritestuali, ossia composti da unità esistenti
in maniera indipendente. Ma questo è il tema di un altro, indipendente
intervento.
182 GAGA SHURGAIA
Abbreviazioni
A = Tbilisi (Georgia), Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», Fondo
dell’ex Museo Ecclesiastico.
A k’olekcia, 1:1-2 = Kartul xelnac’erta aγc’eriloba q’opili saek’lesio muzeumis (A) k’olekciisa
[Descrizione dei manoscritti georgiani della Collezione dell’ex Museo Ecclesiastico (A)],
E. MET’REVELIS redakciit [a cura di E. MET’REVELI], 1:1-2, Tbilisi: Mecniereba, 1973-1976.
ABULA¯E, Leksik’oni = IL. ABULA¯E, ¯veli kartuli enis leksik’oni (masalebi) [Dizionario della lingua
georgiana antica (Materiali)], Tbilisi: Mecniereba, 1973.
ABULA¯E, Nimušebi = I. ABULA¯E, Kartuli c’eris nimušebi, p’aleograpiuli albomi [Specimina di
scrittura georgiana, Album Paleografico], moamzada C. Ç’ANK’IEVMA [preparazione per la
stampa a cura di C. Ç’ANK’EIVI], Tbilisi: Mecniereba, 1973.
ABULA¯E, Urtiertoba = I. ABULA¯E, Kartuli da somxuri lit’erat’uruli urtiertoba IX-X ss.-ši, Gamok’vle-
va da t’ekst’ebi [=] Georgian and Armenian literary relations of the ninth and tenth centuries,
Study and texts, Tbilisi: Sakartvelos SSR mecnierebata ak’ademiis gamomcemloba, 1944.
AnBoll = Analecta Bollandiana, Bruxelles.
ATANELIŠVILI, Damc’erloba = L. ATANELIŠVILI, ¯veli kartuli saidumlo damc’erloba [Antica crittogra-
fia georgiana], Tbilisi: Mecniereba, 1982.
Ath. geo. = Athos, Μονὴ Ἰβήρων, Fondo dei manoscritti georgiani.
BHG = F. HALKIN, Bibliotheca hagiographica graeca, 1-3, Bruxelles: Société des Bollandistes,
1957 (Subsidia hagiographica, 8a).
BHO = P. PEETERS, Bibliotheca hagiographica orientalis, Bruxellis: apud editores, 1910 (Sub-
sidia hagiographica, 10).
CAGARELI, Svedenija, 1 = A. CAGARELI, Svedenija o pamjatnikach gruzinskoj pis’mennosti [Noti-
zie sui monumenti di letteratura georgiana], 1, Sankt-Peterburg: Tipografija imperatorskoj
akademii, 1886.
CIAKCIAK, Dizionario = Dizionario armeno-italiano, composto dal p. E. CIAKCIAK, dottore della
Congregazione mechitaristica, Venezia: Tipografia mechitaristica di s. Lazzaro, 1837.
Codice miscellaneo = Il codice miscellaneo: tipologie e funzioni, Atti del Convegno internazionale,
Cassino 14-17 maggio 2003, a cura di E. CRISCI e O. PECERE, Cassino: Università degli Studi,
2004 (Segno e testo, 2).
CPG = Clavis Patrum Graecorum, 1-5, cura et studio M. GEERARD, Turnhout: Brepols 1974-1987
(Corpus Christianorum); Supplementum, cura et studio M. GEERARD et J. NORET, Turnhout:
Brepols 1998 (Corpus Christianorum).
H = Tbilisi (Georgia), Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», Fon-
do dell’ex Museo della Società storica ed etnografica.
Hier. geo. = Yerushalayim, Βιβλιοθήκη τοῦ Ὀρθοδόξου Καθολικοῦ Πατριαρχείου, Collezione dei
manoscritti georgiani.
K = Kutaisi (Georgia), Museo Storico di Stato “Nik’o Ber¯enišvili”, Dipartimento dei Mano-
scritti.
K’EK’ELI¯E, Et’iudebi, 1-14 = K’. K’EK’ELI¯E, Et’iudebi ¯veli kartuli lit’erat’uris ist’oriidan [Stu-
di sulla storia della letteratura georgiana antica], 1-14, Tbilisi: St’alinis saxelobis Tbilisis
saxelmc’ipo universit’et’is gamomcemloba, 1945-1986.
K’EK’ELI¯E, Ist’oria, 1 = K’. K’EK’ELI¯E, ¯veli kartuli lit’erat’uris ist’oria [Storia della letteratura
georgiana antica], 1, Tbilisi: Mecniereba, 1980.
Kronik’ebi, 1-3 = Kronik’ebi da sxva masala Sakartvelos ist’oriisa [Cronache e altri materiali della
storia di Georgia], šek’rebili, kronologiurad dac’q’obili, axsnili da gamocemuli T. ÀORDANIAS
mier [raccolti, ordinati cronologicamente, commentati e pubblicati da T. ÀORDANIA], 1-3,
Tbilisi 1892-1967.
[Kutaisis saxelmc’ipo ist’oriuli muzeumis] xelnac’erta aγc’eriloba = Xelnac’erta aγc’eriloba [De-
scrizione dei manoscritti], šedgenilia da dasabeç’dad momzadebuli E. NIK’OLA¯IS mier
COLOPHON E ARCHEOLOGIA DEL CODICE 183
Tav. 1 – Kutaisi, Museo Storico di Stato «Nik’o Ber¯enišvili», Dipartimento dei Manoscritti,
K 20 (Giovanni Crisostomo, In Matthaeum homiliae XLIII-XC), a. 1048 (f. 523r).
COLOPHON E ARCHEOLOGIA DEL CODICE 185
Tav. 2 – Tbilisi, Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», A-95 (Ome-
liario di P’arxali), databile al X secolo (f. 590v).
186 GAGA SHURGAIA
Tav. 3 – Tbilisi, Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», A-95 (Ome-
liario di P’arxali), databile al X secolo (f. 591r).
COLOPHON E ARCHEOLOGIA DEL CODICE 187
Tav. 4 – Tbilisi, Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», S-1141
(Miscellanea di Šat’berdi), databile al 973-976 (f. 121v).
188 GAGA SHURGAIA
Tav. 5 – Tbilisi, Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», S-1141
(Miscellanea di Šat’berdi), databile al 973-976 (f. 122r).
COLOPHON E ARCHEOLOGIA DEL CODICE 189
Tav. 6 – Tbilisi, Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», S-1141
(Miscellanea di Šat’berdi), databile al 973-976 (f. 215v).
190 GAGA SHURGAIA
Tav. 7 – Tbilisi, Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», S-1141
(Miscellanea di Šat’berdi), databile al 973-976 (f. 248r).
COLOPHON E ARCHEOLOGIA DEL CODICE 191
Tav. 8 – Tbilisi, Centro Nazionale dei Manoscritti di Georgia «K’orneli K’ek’eli¯e», S-1141,
Miscellanea di Šat’berdi, databile al 973-976 (f. 285v = colophon).