Sei sulla pagina 1di 25

FONDAZIONE MARCO BESSO

La fortuna dei Proverbi


Identità dei popoli
Marco Besso e la sua collezione
La fortuna dei proverbi, identità dei popoLi
Marco besso e La sua coLLezione

Roma 2014
In copertina
Catalogue des livres parémiologiques composant la bibliothèque de Ignace Bernstein.
Varsovie, W. Drugulin, 1900, Do n. 1670. (Coll. Besso: 11.G.21-22)
La fortuna dei proverbi,
identità dei popoLi
Marco besso e La sua coLLezione
a cura di Laura Lalli

Saggi di: Sevim Aktas, Gunhild Avitabile, Francesco Avolio,


Marco Bais, Sanzio Balducci, Franco Bampi, Michele De Gioia,
Temistocle Franceschi, Gisèle Lévy, Daniela Magdan,
Donatella Mazzeo, Janet Mente, Francesco Montuori,
Andràs Nemeth, Martina Nied Curcio, Giulio Paulis,
Giovanni Rufino, Valentina Sagaria Rossi, Maria Antonella Sardelli,
Alessandro Scarsella, Gaga Shurgaia, Marcello Teodonio,
Renzo Tosi, Arthur Weststeijn, Clara Yu Dong
© Fondazione Marco Besso
Tutti i diritti riservati

Progetto
Orsa M. L. Lumbroso

Immagini
© Fondazione Marco Besso

Ringraziamenti
Laura Bassotti, Antonella Ferro, Carla Rivolta
Staff della Biblioteca

Revisione abstract
Lynn Swanson

© Copyright 2014
Editoriale Artemide s. r. l.
Via Angelo Bargoni, 8 – 00153 Roma
Tel. 06.45493446 – Tel. /Fax 06.45441995
editoriale.artemide@fastwebnet.it
www. artemide-edizioni.it

Segreteria di redazione
Antonella Iolandi

Impaginazione
Monica Savelli

Copertina
Lucio Barbazza

ISBN 978-88-7575-211-8
indice generaLe

Indice delle immagini 7

Prefazione di Laura Lalli 11

contributi

Sevim Aktas
Una piccola eredità per la cultura turca 19

Gunhild Avitabile
Sui proverbi giapponesi 29

Francesco Avolio
I proverbi d’Abruzzo nelle raccolte tardo-ottocentesche 41

Marco Bais
Proverbi armeni nelle pubblicazioni dei Padri Mechitaristi di Venezia 53

Sanzio Balducci
La raccolta e lo studio dei proverbi marchigiani 63

Franco Bampi
Curiosità di oggi nei proverbi genovesi di ieri 73

Michele De Gioia
« Mieux vaut tard que jamais ». Su alcuni proverbi francesi
della collezione di Marco Besso 81

Temistocle Franceschi
Sui proverbi toscani: Giuseppe Giusti e Gino Capponi 97

Gisèle Lévy
Piccoli segreti 107

Daniela Magdan
Su alcuni autori e le loro opere della paremiologia romena 119
6

Donatella Mazzeo
Proverbi indiani 131

Janet Mente
Caput Mundi: Roma nei proverbi e negli aforismi anglofoni 145

Francesco Montuori
Sui proverbi della Campania 153

Andràs Nemeth
Le raccolte paremiologiche di Ballagi Mór e János Erdélyi 167

Martina Nied Curcio


Sprichwörter - Redensarten - Zitate. Da Agricola ino a Wander 179

Giulio Paulis
I proverbi sardi 193

Giovanni Rufino
Sui proverbi siciliani 201

Valentina Sagaria Rossi


Fortuna e natura dei proverbi arabi 213

Maria Antonella Sardelli


Sbarbi e l’importanza dei proverbi in Spagna 227

Alessandro Scarsella
Il “desiato ine”: proverbi veneti e lombardi nell’opera
paremiologica di Marco Besso 239

Gaga Shurgaia
Vladimir Ivanovič Dal’ e la paremiologia russa 249

Marcello Teodonio
Sui proverbi romaneschi: Giuseppe Giachino Belli e Giggi Zanazzo 265

Renzo Tosi
La tradizione degli ‘Adagia’ nella biblioteca privata di Marco Besso 273

Arthur Weststeijn
Sfogliando il «grande libro della collettività»: i proverbi olandesi
e i loro cultori tra passione e moralismo 287

Clara Yu Dong
La saggezza orientale attraverso i proverbi cinesi 295
indice deLLe iMMagini

1. Osmanische Sprichwörter. Wien, 1865. 17


2. Steenackers Francis-Tokunosuké Ueda (cur.) Cent proverbes japonais. 27
Paris, 1885.
3. Romani Fedele (cur.) L’amore e il suo regno nei proverbi abruzzesi, 39
Firenze, 1897.
4. Choix de proverbes et dictons arméniens traduits en français. 51
Venise, 1888.
5. Bellabarba Renato (cur.) Proverbi marchigiani illustrati… 61
Firenze, 1971.
6. Staglieno Marcello (cur.) Proverbi genovesi … Genova, 1869. 71
7. La Nove Pedro de Synonyma et aequivoca gallica […]. Lugduni, 1618. 79
8. Piattoli Giuseppe (cur.) Raccolta di quaranta proverbi toscani [...]. 95
Firenze, 1786.
9. Kramer Ludwig von (cur.) Das Lob des tugendsamen Weibes [...]. 105
München, 1885.
10. Zanne Iuliu A. (cur.) Proverbele Românilor [...]. Bucuresci, 1895-1901. 117
11. Fritze Ludwig (cur.) Indische Sprüche [...]. Leipzig, 1882. 129
12. Shakespeare proverbs. London, 1848. 143
Taccuino manoscritto (sec. XIX-XX). 144
13. Basile Giambattista Il Pentamerone. Bari, 1925. 151
14. Ballagi Moritz (cur.) Magyar példabeszédek, közmondások és 165
szojárások gyüjtemenye. Pest, 1855.
15. Deutsche Sprüchwörter und Spruchreden in Bildern und Gedichten [...]. 177
Dusseldorf, 1852.
16. Spano Giovanni (cur.) Proverbi sardi trasportati in lingua italiana [...]. 191
Cagliari, 1852.
17. Pitrè Giuseppe (cur.) Proverbi siciliani [...]. Palermo, 1880. 199
Catania Paolo (cur.) Canzoni morali sopra i motti siciliani. Palermo, 1661. 200
8

18. Ali Ibn Abi Taleb Ali’s hundert Sprüche [...]. Leipzig, 1837. 211
19. Nuñez de Guzman Fernando (cur.) Refranes, o proverbios en 225
romance [...]. Salamanca, 1555.
20. Pasqualigo Cristoforo (cur.) Raccolta di proverbi veneti [...]. 237
Venezia, 1879.
21. Dal’Vladimir (cur.) Poslovicy russkago naroda… 247
S. Peterburg-Moskwa, 1879.
22. Zanazzo Giggi (cur.) Proverbi romaneschi. Roma, 1886. 263
23. Erasmi Roterodami proverbiorum Chiliadas… Basilea, 1515. 271
24. Tuinman Carolus (cur.) De Oorsprong en Uitlegging van dagelyks g 285
ebruikte Nederduitsche Spreekworden. Middelburg, 1720-1727.
25. Perny Paul Hubert (cur.) Proverbes chinois. Paris, 1869. 293
«Mieux vaut tard que jamais»
Su alcuni proverbi francesi della collezione di Marco Besso
MicheLe de gioia

Marco Besso’s paremiological collection is a linguistic database that can be used


for developing lexicon-grammar descriptions, as well as new classiications and
analyses. This paper examines a small ad hoc diachronic corpus (17th to 20th
cent.) of 158 French proverbs with the verb valoir from this collection. We chose
two kinds of impersonal constructions, i.e. Mieux vaut and Il vaut mieux (Mieux
vaut tard que jamais, Il vaut mieux tard que jamais), and developed lexicon-gram-
mar tables which give a concise analysis of the proverbs selected.

1. Premessa

Questo articolo su alcuni proverbi francesi della collezione di Marco


Besso1 si situa nel quadro della paremiologia linguistica che considera il
proverbio come oggetto di studio della scienza linguistica, ma anche nel
quadro della paremiologia tradizionale quando quest’ultima rappresenta
studi dialettologici e non antropologici, etnograici o letterari. In ciò mi
discosto dalla posizione di Conenna che oppone recisamente paremiologia
linguistica e tradizionale non escludendo la dialettologia dalla seconda2.
Lo studio linguistico dei proverbi può avvalersi di approcci diversi3. In area
francese, si riscontra innanzi tutto un approccio teorico da cui risultano vari
tentativi di deinire il proverbio, poiché non esiste a tutt’oggi una deinizione
condivisa dalla maggior parte dei linguisti. Da un lato, il proverbio è spesso

1
Cfr. Le edizioni paremiologiche nella Biblioteca della Fondazione, a cura di L. Lalli,
Roma, Fondazione Besso, 2006.
2
Cfr. M. Conenna, « Structure syntaxique des proverbes français et italiens », Langages
139: La parole proverbiale, Paris, 2000, p. 28 « Il est donc important de créer un domaine
strictement linguistique dans les études sur les proverbes : en quelque sorte, une parémiolo-
gie linguistique ayant sa place à côté d’autres domaines reliés à l’anthropologie, à l’ethno-
graphie, à la dialectologie, à la littérature, etc. ».
3
In generale, rinvio a G. D’Andrea, Le rythme dans les proverbes français, Lecce,
2008 sia per approfondire la mia rapidissima panoramica in premessa, sia perché il
suo volume costituisce un punto fermo per lo studio del ritmo nei proverbi francesi, in
quanto contiene un’analisi sistematica degli aspetti ritmici rilevati in un corpus di 529
proverbi in Qui.
82 La fortuna dei proverbi, identità dei popoLi: Marco besso e La sua coLLezione

confuso concettualmente e terminologicamente con l’adagio, la massima, la


sentenza; dall’altro lato, le sue caratteristiche (grammaticali, fonetiche, for-
mali, morfosintattiche, lessicali, ritmiche, semantiche, pragmatiche, enuncia-
tive…) sono tante e tali da non igurare in una deinizione unitaria. Perciò,
Schapira individua un parti défaitiste4 che comprende linguisti come Whiting5
e Taylor6, scettici riguardo alla deinizione, e un gruppo di ottimisti fra cui è
possibile ascrivere Greimas7, Rodegem8, Arnaud9 e tutti quelli che citerò infra.
Altri approcci si riferiscono poi alle varie dimensioni del sistema lingui-
stico. La dimensione semantica è messa in luce da Riegel per il carattere di
genericità e per quello implicativo del proverbio10, da Kleiber per il carattere
di denominazione, di genericità e per quello stereotipico e metaforico11, da
Visetti & Cadiot per quello scenograico12. La dimensione pragmatica è ri-
chiamata da Anscombre & Ducrot13 che insistono sul valore argomentativo.
La dimensione sintattica è esplorata da alcuni studi fra cui segnalo quelli di
Conenna e di Marcon riguardo alle strutture in Qui (Qui dort dîne) e alla clas-
siicazione di proverbi inalizzata ad applicazioni informatiche14. Allo studio

4
Cfr. C. Schapira, Les stéréotypes en français. Proverbes et autres formules, Paris, 1999:
55.
5
Cfr. J. Whiting Bartlett, « The Nature of the Proverb », Harvard Studies and Notes in
Philology and Literature 14. Cambridge Mass., 1932, pp. 273-307.
6
Cfr. A. Taylor, The proverb. Cambridge Mass., 1931.
7
Cfr. J. Greimas Algirdas, « Idiotismes, proverbes, dictons », Cahiers de lexicologie 2,
Paris, 1970, pp. 41-61 (ripreso parzialmente col titolo « Les proverbes et les dictons » in Du
sens, Paris, 1970; tr. it. Del senso, Milano, 1974).
8
Cfr. F. Rodegem, « Un problème de terminologie : les locutions sentencieuses », Cahiers
de l’Institut de Linguistique I, 5. Louvain, 1972, pp. 677-703.
9
Cfr. Pierre J.L. Arnaud, « Rélexions sur le proverbe », Cahiers de lexicologie 59-2,
Paris, 1991, pp. 6-27.
10
Cfr. M. Riegel, « Qui dort dîne ou le pivot implicatif dans les énoncés parémiques »,
Travaux de linguistique et de littérature 24(1), Paris, 1986, pp. 85-99.
11
Cfr. G. Kleiber, « Sur la déinition du proverbe » in (Actes du Colloque International de
Klingenthal-Strasbourg, 12-16 Mai 1988), éd. par G. Gréciano. Strasbourg, coll. “Recherches
Germaniques” 2, 1989, pp. 233-252 (ripreso in Nominales, Paris, 1994, cap. 11).
12
Cfr. Y.-M. Visetti-P. Cadiot, Motifs et proverbes. Essai de sémantique proverbiale, Paris,
2006.
13
Cfr. J.-C. Anscombre-O. Ducrot, L’argumentation dans la langue, Bruxelles, 1983.
14
Cfr. Conenna, « Sur un lexique-grammaire comparé des proverbes », Langages 90: Les
expressions igées. Paris, 1988, pp. 99-116 e « Principes d’analyse automatique des proverbes »
in Lexique, Syntaxe et Lexique-grammaire. Syntax, Lexis & Lexicon-Grammar, Papers in ho-
nour of Maurice Gross, éd. par C. Leclère, É Laporte, M. Piot & M. Silberztein, Amsterdam/
Philadelphia, 2004, pp. 91-103; M. Marcon, « Productivité des structures proverbiales en QUI
en français écrit contemporain » in Cahiers de recherche de l’École Doctorale en Linguistique
française 5, Milano, 2011, pp. 107-121; « Détection automatique de proverbes français sur
corpus. Modélisation d’automates et fréquence d’usage » in Parémiologie. Proverbes et formes
voisines. Tome II, éd. par J.-M. Benayoun, N. Kübler, J.-P. Zouogbo, Sainte Gemme, pp. 299-
MicheLe de gioia. «Mieux vaut tard que jaMais» 83

della sintassi – e precisamente della sintassi diacronica (o storica)15 – del pro-


verbio può essere ascritto, come si vedrà, anche questo mio contributo.

2. Un approccio lessico-sintattico

Fra i vari approcci disponibili, dichiaro subito di aver scelto quello pre-
valentemente sintattico del lessico-grammatica, il cui metodo è stato dei-
nito da M. Gross16. Il lessico-grammatica è lo studio congiunto del lessico
e della sintassi che dà luogo a descrizioni dettagliate ed esaustive del les-
sico (di una o più lingue) su base sintattica. Tali descrizioni, denominate
anch’esse lessici-grammatica, prendono la forma di tavole sintattiche e co-
stituiscono “dizionari sintattici”17 le cui entrate sono appunto le strutture
sintattiche dei fatti linguistici osservati, descritti, analizzati. Ne risulta una
classiicazione dei fatti linguistici effettuata in estensione.
Contestualmente all’approccio, ho voluto scegliere il tipo di proverbi
francesi meno o affatto descritto in lessico-grammatica, controllando gli
studi specialistici comportanti classiicazioni disponibili, anche effettuate
in intensione. Fra queste ultime, quella di Mejri18 individua nove classi in
base alle sequenze considerate più produttive e dunque rappresentative:

a) Strutture binarie: SN, SN: Tel arbre, tel fruit


SP, SN: À bon chat, bon rat
b) Frasi binarie con copula, o SN (ne pas) être SN:
SN senza determinanti, con ellissi: Femme avisée est toujours modérée
SN senza determinanti, senza ellissi: Partir, c’est un peu mourir
SN con determinanti: L’usage est le tyran des langues
c) QUI SV + SV: Qui a bu boira

315; « Une classiication lexico-grammaticale des proverbes français » in CIJC 2012 (Strasbou-
rg, 6, 7 et 8 juin 2012), in corso di stampa.
15
Cfr. M. Coppens d’Eeckenbrugge, « Errare humanum est », Paremia 21, 2012, pp. 197-
205, http://www.paremia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=182&Ite
mid=106&lang=it (ultimo accesso il 22.08.2013) che rende conto dello stato dell’arte del
progetto DicAuPro (Dictionnaire automatique et philologique des proverbes français, in
elaborazione) relativo alla costruzione di una base di dati informatizzata sulla storia dei
proverbi francesi.
16
Cfr. M. Gross. Méthodes en syntaxe, Paris, 1975.
17
Cfr. M. De Gioia, « I dizionari sintattici », Rivista internazionale di tecnica della tradu-
zione 4, Trieste, 1999, pp. 225-242.
18
Cfr. S. Mejri, Le igement lexical. Descriptions linguistiques et structuration sémanti-
que, préface de R. Martin, Publications de la Faculté des Lettres de la Manouba, 1997, pp.
523-581.
84 La fortuna dei proverbi, identità dei popoLi: Marco besso e La sua coLLezione

d) SN FAIRE SN: L’union fait la force


e) IL (NE) FAUT (PAS) + INF: Il ne faut pas jeter l’huile sur le feu
f) ON NE PEUT PAS + INF: On ne peut pas être et avoir été
g) VALOIR: Mieux vaut tard que jamais
h) Imperativo: Ne remets au lendemain ce que tu
peux faire le même jour
i) Subordinata circostanziale + principale: Quand le chat n’est pas là, les souris
dansent

I proverbi in Qui / Chi della classe c) son già stati studiati in ottica
lessico-grammaticale da Conenna19; quelli in Quand / Quando della i) da
Lacavalla20. Quanto a me, ho scelto di occuparmi della classe g) avendo
veriicato che non esistono, a tutt’oggi, descrizioni lessico-grammaticali
pubblicate21. La classe g), sempre secondo Mejri22, accoglie quattro tipi di
costruzioni che comportano il verbo valoir:

1. La costruzione impersonale: Il vaut mieux tard que jamais


2. La variante Mieux vaut: Mieux vaut tard que jamais
3. SN + VALOIR mieux que SN: Deux précautions valent mieux qu’une
4. SN + (ne) vaut (pas) + SN: Le jeu ne vaut pas la chandelle

Seguendo tali indicazioni, il mio intento è di costruire un lessico-gram-


matica di proverbi in valoir, a cominciare dallo spoglio di alcuni volumi
della collezione.

19
Cfr. Conenna, op. cit. 1988.
20
Cfr. C. Lacavalla, Lexique-Grammaire des proverbes en ‘Quand/Quando’. Comparai-
son français-italien et représentation par grammaires locales. Thèse de doctorat. Université
de Bari (Italie), 2007; http://eprints.aidenligne-francais-universite.auf.org/13/ (ultimo acces-
so il 21.08.2013).
21
Segnalo P. Mogorrón Huerta-M. L. Navarro Brotons « Analyse contrastive et syntaxi-
que des proverbes espagnols et français en a/à ; más vale/mieux vaut ; no/ne ; quien/qui »
in La parole exemplaire, Introduction à une étude linguistique des proverbes, éd. par J.-C.
Anscombre, B. Darbord, A. Oddo, Paris, 2012, pp. 453-469 che scrivono di un’analisi sintat-
tica e contrastiva spagnolo-francese in corso, relativamente alle strutture in a / à, más vale /
mieux vaut, no / ne, quien / qui, ma non danno descrizioni lessico-grammaticali dei proverbi
in más vale / mieux vaut mediante tavolette sintattiche che, immagino, saranno pubblicate a
conclusione della loro ricerca.
22
Cfr. Mejri, op. cit. 1997: 554-556.
MicheLe de gioia. «Mieux vaut tard que jaMais» 85

3. Deinizione di un corpus di proverbi

La raccolta paremiologica comprende 694 volumi di proverbi in varie


lingue e dialetti, pregevolmente censiti da Laura Lalli nel catalogo a sua
cura, pubblicato nella Collana della Fondazione Marco Besso. Si tratta di
edizioni italiane e straniere che vanno dal XVI secolo ai giorni nostri. Ho
così scelto di spogliare un volume per secolo, contenente principalmente
proverbi francesi (ma anche di altre lingue), alla ricerca di strutture in va-
loir da descrivere e analizzare secondo il metodo del lessico-grammatica.
In particolare, la raccolta si apre con l’indicazione di quindici edizioni23
senza data o dalla datazione incerta ma comunque collocate nei secoli XIX
e XX. Seguono ventuno edizioni del XVI che non comportano proverbi
francesi così come le otto edizioni24 del XXI. Di conseguenza, le edizioni
che ho preso in esame sono le seguenti:

XVII secolo [44] La Nove, Pedro de. Synonyma et aequivoca gallica, phrasi-
bus sententiisque proverbialibus illustrata in usum linguae gallicae
studiosorum digesta et latina eorum interpretazione […]. Lugduni:
Typis Ioannis Anard, (1618).
XVIII secolo [97] Tuet, Jean Charles François. Matinées sénonoises, ou Proverbes
françois, suivis de leur origine; de leur rapport avec ceux des langues
anciennes et modernes; de l’emploi qu’on en a fait en poésie & en pro-
se; de quelques traits d’histoires, mots saillans, & usages anciens dont
on recherche aussi l’origine. A Paris: chez Née de la Rochelle, 1789.
XIX secolo [166] Duplessis, Georges. La leur des proverbes francais. Paris:
Passard, 1851.
XX secolo [580] Arthaber, Augusto. Dizionario comparato di proverbi e modi
proverbiali italiani, latini, francesi […] Milano: U. Hoepli, 1952.

Poiché l’arco temporale deinito dalle quattro edizioni esaminate va dal


1618 al 1952 e copre più di tre secoli, l’analisi descrittiva da me effettuata
pertiene alla sintassi diacronica (o storica). In esse, ho ritrovato vari pro-
verbi in valoir: 53 in La Nove25, 36 in Tuet, 34 in Duplessis, 35 in Arthaber.
In ogni caso, la somma complessiva di 158 proverbi potrebbe essere lieve-
mente ridotta se si considera che include:

23
Cfr. Le edizioni paremiologiche, op. cit., nn. 5-7.
24
Cfr. Le edizioni paremiologiche, op. cit., nn. 147-148 e il Nota bene a p. xxiv.
25
È possibile identiicare l’autore in Pierre de La Noue, dal momento che nel 1618 in
francese si constata ancora una certa confusione nella graia delle lettere [u] e [v].
86 La fortuna dei proverbi, identità dei popoLi: Marco besso e La sua coLLezione

– sequenze che si ritrovano tal quali in più di un’edizione; per esempio, in Tuet,
in Duplessis e in Arthaber è registrato:
(1) Bonne renommée vaut mieux que ceinture dorée

– sequenze che si ritrovano in più di un’edizione con o senza punteggiatura; per


esempio, la sequenza seguente è attestata con la virgola in La Nove e in Artha-
ber e senza in Tuet:
(2) Femme bonne vaut une couronne
(3) Femme bonne, vaut une couronne

– sequenze che si ritrovano in più di un’edizione con graie differenti; per esem-
pio, in Tuet e in Duplessis sono registrati rispettivamente:
(4) Un Manceau vaut un Normand & demi
(5) Un Manceau vaut un Normand et demi
(6) Un bon ami vaut mieux que cent parens
(7) Un bon ami vaut mieux que cent parents

In (6) la variante lessicale è inluenzata dall’etimologia.

4. Sulla costruzione di un lessico-grammatica di proverbi in valoi

Se si riprende la classiicazione per intensione di Mejri, il mio corpus


potrebbe essere suddiviso associando subito 33 proverbi al primo tipo di
costruzione (Il vaut mieux, impersonale), 38 al secondo (la variante Mieux
vaut), 24 al terzo (SN + VALOIR mieux que SN), 43 al quarto (SN + (ne)
vaut (pas) + SN). In realtà, tale associazione si rivela problematica per altri
proverbi del corpus che non rientrano nella tipologia di Mejri se non per
analogia. Valga per tutti l’esempio seguente in cui la struttura, pur ascri-
vibile al quarto tipo, non comporta alcun sintagma dopo valoir, caso non
contemplato da Mejri:

(8) Donner et retenir ne vaut

Allo scopo di realizzare una classiicazione per estensione dei proverbi


in valoir, mi servo del metodo del lessico-grammatica che consente di de-
scrivere e analizzare rigorosamente i fatti linguistici. Se per esempio ci si
attiene al tipo di proverbi cui appartiene quello indicato nel titolo, forma-
lizzabile nella struttura:
MicheLe de gioia. «Mieux vaut tard que jaMais» 87

(9) Mieux vaut C1 que C226

si vedrà che sono individuabili almeno 3 sottotipi, in cui i due termini della
comparazione (ossia le costanti) riguardano verbi, nomi e avverbi:

(10) Mieux vaut V1 que V2 =:


Mieux vaut acheter qu’emprunter
(11) Mieux vaut N1 que N2 =:
Mieux vaut règle que rente
(12) Mieux vaut Adv1 que Adv2 =:
Mieux vaut tard que jamais

Ovviamente, tali strutture spesso comportano modiicatori:

(13) Mieux vaut Prép1 Dét1 N1 Modif que Prép2 Dét2 N2 Modif =:27
Mieux vaut ami du besoin que denier au poing

Vi è anche il caso in cui un verbo è comparato a un nome:

(14) Mieux vaut V Prép1 Dét1 N1 que (E + V) Prép2 Dét2 N2 =:


Mieux vaut aller au moulin qu’au médecin

ma ciò avviene a livello di struttura di supericie, poiché il verbo è chiara-


mente sottinteso nel secondo membro proverbiale ed è intuibile a livello di
struttura profonda.
Ho costruito delle tavole lessico-grammaticali, di cui si troverà un estrat-
to in allegato, che registrano le costruzioni impersonali in Mieux vaut e Il
vaut mieux, ossia del secondo e del primo tipo della classiicazione di Mejri,
recensite nei quattro volumi della collezione. In altra sede, veriicherò la
compatibilità di strutture e tavole sia con le altre due costruzioni segnalate
da Mejri (terzo e quarto tipo), sia con quelle costruzioni che non rientrano
direttamente nella sua tipologia.
26
Le notazioni sono quelle del LADL. Preciso che, nella descrizione o nella classiica-
zione lessico-grammaticale, il numero e/o la natura di alcuni termini, rappresentati da una
notazione o entranti nelle colonne delle tavole, potrebbero non corrispondere sempre alla
deinizione data dal nome della stessa notazione o colonna; talvolta « la représentation est
arbitraire » e « doit être prise comme une représentation par simple séquence de catégories,
sans explication de leurs relations », M. Gross, Grammaire transformationnelle du français.
Vol. 3: Syntaxe de l’adverbe, Paris, 1990: 69, 71.
27
Alcuni elementi della struttura globale possono essere cancellabili (E), come Prép1 e
Dét1 in (13) e V in (14).
88 La fortuna dei proverbi, identità dei popoLi: Marco besso e La sua coLLezione

Le tavole rendono possibili non soltanto una descrizione per estensione


ma anche e soprattutto un’analisi puntuale dei vari dati linguistici descritti.
Anche se consacrerò un altro articolo espressamente all’analisi (a causa
dello spazio previsto per i contributi al presente volume), posso già mette-
re in luce che, grazie alla descrizione, è confermata, anche per i proverbi
in Mieux vaut e Il vaut mieux, l’indicazione di Greimas circa l’esistenza
di una regolarità formale. Infatti, è ormai possibile osservare in estensio-
ne nelle tavole « la structure rythmique binaire des proverbes qui apparaît
comme un trait formel distinctif plus général que les dimensions d’unités
syntaxiques à l’intérieur desquelles ils se réalisent »28. Il carattere binario
è per esempio evidente in (15) nell’opposizione lessicale (nonché fonetica,
oltre che semantica) dei due gruppi nominali aventi per testa œuf e bœuf,
ma anche in (16) nell’opposizione dello stesso tipo concernente pure i due
circostanziali:

(15) Au pauvre ton œuf, vaut vn bœuf


(16) Mieux vaut en paix vn œuf, qu’en guerre vn beuf

Si noti anche l’esistenza di un unico proverbio in cui la binarità è, fra


l’altro, riscontrabile nella ripetizione del que:

(17) Il vaut mieux que l’enfant pleure, que le père

Per rappresentare questa struttura, non prevedibile in base agli studi


specialistici consultati e della quale occorrerà veriicare la produttività, ho
inserito una colonna ad hoc nella tavola.
Inine, segnalo il caso del proverbio:

(18) Il vaut mieux gliʃʃer du pied que de la langue

di cui esistono altre attestazioni che comportano varianti strutturali (inver-


sione della struttura e inserzione dell’avverbio bien) e minime varianti tipo-
graiche della forma verbale (gliʃʃer, gliſſer, glisser):

(18) Il vaut mieux gliʃʃer du pied que de la langue


(19) Il vaut bien mieux gliſſer du pied que de la langue
(20) Mieux vaut glisser du pied que de la langue

28
Cfr. Greimas, op. cit. 1960: 59.
MicheLe de gioia. «Mieux vaut tard que jaMais» 89

Si noti infatti in (19) l’esistenza di una variante di Il vaut mieux in cui


l’avverbio bien anticipa, modiica e intensiica l’altro avverbio mieux; ciò
è attestato anche per altri proverbi della tavola, mediante un’apposita co-
lonna. Quanto alle varianti tipograiche in (18)-(20), la loro descrizione in-
formatizzata, per mezzo di grai (in allegato) con cui costruire automi, può
agevolare la consultazione automatica di corpora storici (presumibilmente
contenenti tali e altre varianti) e servire allo studio diacronico.

5. Conclusione

La collezione paremiologica di Marco Besso rappresenta una banca dati


linguistici dal valore indiscutibile che consente, fra le altre cose, di rea-
lizzare descrizioni lessico-grammaticali sulle quali fondare nuove classi-
icazioni e nuove analisi. Difatti, ho qui cominciato la costruzione di un
lessico-grammatica di proverbi in valoir, certamente integrabile con altri
dati ricavabili dalla collezione, così come da altre fonti scritte e/o orali
Le prospettive della ricerca in chiave lessico-grammaticale per tali pro-
verbi sono molteplici e vanno dallo studio tassonomico all’analisi delle va-
rie dimensioni linguistiche, dalla messa in luce delle varianti al trattamento
informatico effettuabile anche in rete29.

29
Cfr. per esempio M. Marcon, « Mieux vaut n-gram qu’introspection. Google Ngram
Viewer et parémiologie », Paremia 21, 2012, pp. 85-95. http://www.paremia.org/index.
php?option=com_content&view=article&id=182&Itemid=106&lang=it (ultimo accesso il
21.08.2013) che usa Google Ngram Viewer per uno studio diacronico sulla vitalità delle tre
varianti proverbiali Il vaut mieux tard que jamais, Mieux vaut tard que jamais, Vaut mieux
tard que jamais. Della terza struttura non vi è traccia nel nostro corpus.
90 La fortuna dei proverbi, identità dei popoLi: Marco besso e La sua coLLezione

aLLegato n. 1
Estratto della tavola sintattica Mieux vaut e Il vaut mieux del lessico-grammatica
dei proverbi in valoir.

Table du lexique-grammaire des proverbes en Il vaut mieux


MicheLe de gioia. «Mieux vaut tard que jaMais» 91
92 La fortuna dei proverbi, identità dei popoLi: Marco besso e La sua coLLezione

aLLegato n. 2
Esempio di grafo ricavato dalle varianti (18)-(20).
MicheLe de gioia. «Mieux vaut tard que jaMais» 93
Nel 1887, il bibliofilo Marco Besso pubblica un libro dal titolo Roma nei proverbi e nei
modi di dire. La fonte d’ispirazione fu la preziosa collezione di edizioni paremiologiche
che egli acquistò nel corso della sua vita, custodita, ancora oggi, presso la Biblioteca
privata della Fondazione, da egli stesso istituita a Roma nel 1918. Oggi come allora, la
curiosa sezione paremiologica ha continuato a suscitare grande interesse anche negli
autori di questo libro. Sagaci, scherzosi o irriverenti, i proverbi hanno delineato da
sempre un ponte tra tradizione ed attualità. Il libro è frutto di una attenta e sapiente
ricerca arricchita da interessanti riferimenti letterari e di attualità che prendono spunto
dalla tradizione popolare. Si affronta il tema della “sapienza della vita”, con lo scopo
di proporre una riflessione serena sui valori di amore, libertà, speranza, sofferenza e
coraggio. Gli autori aprono un varco verso la conoscenza di differenti visioni del mondo
che si uniscono in un reticolato di singolarità e di sfumature insite nei dialetti regionali
italiani, nelle più note lingue europee fino ad arrivare ai meno conosciuti proverbi
dell’estremo Oriente.
Laura Lalli

Contributi di Sevim Aktas, Gunhild Avitabile, Francesco Avolio, Marco Bais, Sanzio
Balducci, Franco Bampi, Michele De Gioia, Temistocle Franceschi, Gisèle Lévy, Daniela
Magdan, Donatella Mazzeo, Janet Mente, Francesco Montuori, Andràs Nemeth,
Martina Nied Curcio, Giulio Paulis, Giovanni Ruffino, Valentina Sagaria Rossi, Maria
Antonella Sardelli, Alessandro Scarsella, Gaga Shurgaia, Marcello Teodonio, Renzo
Tosi, Arthur Weststeijn, Clara Yu Dong

ISBN 978-88-7575-211-8

Euro 25,00

Potrebbero piacerti anche