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Giovanni Calvino

Figura di Calvino
Grande RIFORMATORE religioso del secolo (accanto a Lutero), che, insieme al monaco tedesco, doveva
CAMBIARE a fondo il volto dell’Europa, dando vita ad
• una nuova VERSIONE del cristianesimo
• una nuova CHIESA, a Ginevra, destinata a DIFFONDERSI e a moltiplicarsi in numerosi paesi europei.
1509 Nacque a Noyon, in Francia.
Uomo di forte DOMINIO RAZIONALE degli IMPULSI e INTELLIGENZA abituata al rigore della logica:
• Cresciuto in una famiglia BORGHESE
• Educato ad un AUSTERO stile di vita
• Formatosi negli STUDI della filosofia scolastica e teologia, ma anche in quelli giuridici e umanistici.

In ambienti, come quello parigino, già sensibilizzati alle esigenze di riforma della chiesa dall’umanesimo di
Lefevre d’Etaples e degli erasmiani, si diffondono, nel corso degli anni Venti, le IDEE luterane.
=> Calvino ADERIRÀ alla religione riformata.
1533 Lascia Parigi per sfuggire alle incipienti PERSECUZIONI contro gli eretici
1534 Approda a Basilea dove entra in contatto con la RIFORMA di Zwingli.
Lì ebbe modo di scrivere il LIBRO che sarebbe rimasto il suo principale, nel quale,, venivano esposte le sue
DOTTRINE teologiche e religiose in modo SISTEMATICO: la Institutio christianae religionis
1536 Prima stampa del suo libro
L’intenzione di C., composta l’Institutio, era di DEDICARSI, magari in una città della Riforma, agli STUDI
e all’INSEGNAMENTO.

Riforma della Chiesa a Ginevra


1536 Ma il caso volle (egli pensò che fosse la volontà di Dio) che si trovasse a passare per GINEVRA, nel
momento in cui la vita POLITICA ed etico-religiosa della città svizzera presentava una situazione di precario
equilibrio:
Per secoli sotto sovranità di un vescovo CATTOLICO
Da metà ‘400 si era affiancato il pesante governo dei vicini DUCHI di Savoia.
Solo da pochi anni Ginevra si era SOTTRATTA alla giurisdizione di entrambi -> il movimento di
INDIPENDENZA politica e di radicale RIFORMA religiosa promosso dalla borghesia cittadina aveva
portato alla costituzione di una REPUBBLICA AUTONOMA.
• Né il duca di Savoia abbandonava i suoi propositi di RICONQUISTA
• Né la riforma appariva sostenuta dal CONSENSO generale, malgrado l’appassionata opera di proselitismo
che già da qualche tempo svolgeva nella città il francese Guillaume Farel (1489 – 1565).

Con RILUTTANZA, C. accettò l’invito di Farel a RIMANERE a Ginevra, trasformandosi in uomo


d’AZIONE e ORGANIZZATORE di uomini. RIFORMÒ la chiesa e:
1536-1564 Ginevra divenne SEDE della prima Chiesa CALVINISTA e di una REPUBBLICA cristiana
teocraticamente ordinata.

La Chiesa calvinista prevedeva DUE ORGANISMI DIRIGENTI:


• Venerabile Compagnia dei Pastori → A cui erano riservate le FUNZIONI del:
• Culto • Sorveglianza dei costumi
• Insegnamento • Assistenza ai poveri e agli infermi
• Concistoro → Organo SUPREMO, costituito da PASTORI e LAICI, questi
ultimi eletti dai Consigli CITTADINI (=assemblee legislative che si occupavano degli affari della città).
Competevano, oltre che le funzioni propriamente RELIGIOSE, anche compiti di CONTROLLO del
COMPORTAMENTO cristiano delle AUTORITÀ civili (cui è affidato il governo della città). Anche la
VITA PRIVATA dei singoli cittadini è sotto il CONTROLLO degli uomini del Concistoro, i quali,
periodicamente, VISITAVANO le famiglie per sottoporre ad ESAME la loro vita più intima.

⇒ Il fatto che le autorità civili e politiche di Ginevra fossero sotto lo stretto CONTROLLO del Concistoro,
un organo della Chiesa riformata, spiega perché si sia PARLATO a proposito della “Ginevra calvinista di
teocrazia” e di “repubblica teocratica”.
Teologia calvinista
Veniamo alle CONCEZIONI teologiche di C. che spiegano la sua stessa OPERA storica. Riprende le grandi
tematiche della TEOLOGIA di Lutero (giustificazione per sola fede, esclusiva autorità rivelativa, normativa
della Scrittura), ma imprime loro un ACCENTO diverso, un’ISPIRAZIONE ORIGINALE che doveva fare
del calvinismo una religione e una chiesa profondamente DIVERSE da quelle luterane.
LUTERO Teologia della croce → Il SACRIFICIO di Cristo consente:
• la RICONCILIAZIONE tra Dio e l’uomo
• Il risolversi dell’angoscia e della disperazione legate al PECCATO nella gioia e nella pace
dell’anima
CALVINO Predilige l’immagine (legata all’Antico Testamento) del Dio SIGNORE DEL MONDO,
dalla cui ONNIPOTENZA tutte le cose e tutti gli eventi DIPENDONO. Questo Dio NON è
prima di tutto un Dio di AMORE e di misericordia, ma è il Dio che IMPONE una LEGGE
e che reclama GIUSTIZIA.
⇒ Nel calvinista prevale il TIMORE di Dio e l’AUSTERITÀ di vita.
Ciò trova conferma nel modo diverso con cui C. affronta la questione del RAPPORTO tra Antico e Nuovo
Testamento, tra Legge e Grazia.
LUTERO L’avvento del Cristo colloca definitivamente alle SPALLE del cristiano la VECCHIA
LEGGE mosaica quale dimensione propria del vecchio uomo SCHIAVO del PECCATO.
CALVINO Non pensa così: è impegnato a mantenere al RISPETTO della Legge il significato di un
momento INELIMINABILE della vita cristiana e a presentare l’avvento del Cristo come
COMPIMENTO e NON come ABOLIZIONE della Legge.

Gloria e predestinazione
La sua è una “TEOLOGIA DELLA GLORIA”: Dio ha creato il mondo perché gli RENDESSE gloria.
Ma è la RADICALIZZAZIONE del tema della predestinazione (già presente in Lutero) a costituire il vero
CENTRO della teologia calvinista.

Si chiama predestinazione l’eterno decreto di Dio mediante il quale egli ha STABILITO che cosa debba
AVVENIRE di ciascun uomo: NON tutti sono creati in eguale CONDIZIONE, ma agli uni è stata
predestinata la VITA eterna, agli altri la DANNAZIONE eterna.
Tale scelta NON consegue alla PREVISIONE infallibile da parte di Dio di come l’uomo si COMPORTERÀ,
se così fosse, Dio farebbe dipendere la sua DECISIONE dalla decisione dell’uomo di CREDERE o no.
⇒ Dio sarebbe un semplice SPETTATORE DIPENDENTE da altri nelle sue scelte.

Guai a chi volesse cercare la RAGIONI di questo volere divino: se la volontà divina avesse una CAUSA,
bisognerebbe ammettere che quella causa PRECEDA la volontà divina e che quest’ultima vi sia come
LEGATA. Bisognerebbe ammettere una cosa più GRANDE e più ALTA della volontà divina, ma una tale
cosa NON ESISTE.
⇒ Le ragioni del volere divino risiedono in questo STESSO volere imperscrutabile.
La volontà di Dio non è PRIVA di LEGGE, ma è il FONDAMENTO di ogni legge e regola di giustizia.
Dio di C. = VOLONTÀ LIBERA e ONNIPOTENTE, che INTERVIENE direttamente sia nei
fenomeni della NATURA che nella volontà e nei cuori degli UOMINI, per cui NULLA può
avvenire in modo DIVERSO da quello che Dio ha STABILITO.
Es. Anche il peccato di Adamo, sostiene C., è stato VOLUTO “ab aeterno” da Dio e non semplicemente
permesso.
A chi ne chiedesse il PERCHÈ, come il perché di ogni altro evento del mondo, e QUALE sia il piano
provvidenziale divino per il quale anche il male si converte nel proprio contrario, la risposta sarebbe una
sola: la GLORIA di Dio → SCOPO di Dio = SÉ stesso.

Ciò che contraddistingue la teoria della predestinazione di C. è il suo esito ATTIVISTICO, a prima vista
IMPREVEDIBILE. Potrebbe infatti sembrare che dinnanzi alla rigida DETERMINAZIONE di ogni aspetto
della realtà da parte dell’onnipotente volontà divina, i cristiani dovessero sentirsi condannati ad un
atteggiamento di passiva accettazione della propria vita, di RASSEGNAZIONE.
Non è così: la FEDE conduce il cristiano ad OPERARE nel mondo per RENDERE GLORIA a Dio. Questi si
avvale del concorso di uomini prescelti per realizzare nel mondo un ORDINE conforme al suo VOLERE, un
ordine che MANIFESTI la sua grandezza e lo GLORIFICHI.
Chiesa dei santi
Il popolo d’Israele prima, la Chiesa cattolica poi, ACCOLSERO il divino mandato, ma solo per
DIMENTICARLO e per TRADIRLO, sicché la sua esecuzione è stata infine affidata all’opera di una
NUOVA SCHIERA di ELETTI che costituiva la Chiesa dei Santi. Tale chiesa (concepita come COMUNITÀ
di PERFETTI, di predestinati alla SALVEZZA) non veniva più identificata con una comunità monastica
appartata, ma con l’INTERA POPOLAZIONE di una determinata società civile, quella di Ginevra.
⇒ La chiesa riformata di C. era appunto questa Chiesa di santi che tendeva a coincidere con l’INTERA
SOCIETÀ civile di Ginevra ed era destinata a TRIONFARE in questa città.

Si può notare che i luterani NON ebbero mai quello stesso SENTIMENTO di essere gli “eletti di Dio” e
furono di conseguenza più MODESTI e CONTENUTI nei loro tentativi di espandere la loro sfera
d’influenza.
Vedremo più avanti le CONSEGUENZE dell’identificazione di chiesa e società civile a Ginevra.

Vocazione
Dunque, Dio ha creato il MONDO perché gli rendesse GLORIA e chiama gli UOMINI affinché, con la loro
OPERA, instaurino in esso un ORDINE conforme al suo VOLERE in modo che la sua gloria ne risulti
accresciuta. Un ordine caratterizzato dal TRIONFO del BENE COMUNE e dalla PROSPERITÀ generale.
⇒ TEORIA DELLA VOCAZIONE: L’uomo è CHIAMATO da Dio a contribuire alla REALIZZAZIONE
di quest’ordine a servizio di Dio e della sua gloria.

Ascesi laica
“In che modo egli può contribuire a quest’ordine?”
NON attraverso il compimento di RITI, CERIMONIE religiose ecc.
Attraverso la propria PROFESSIONE: il LAVORO svolto ogni giorno all’interno di quel tutto che é la
società umana, lavoro che dunque acquista un SIGNIFICATO RELIGIOSO di servizio a cui si è chiamati da
Dio stesso in vista della sua gloria.
⇒ TEORIA DELL’ASCESI LAICA: Non si serve Dio ABBANDONANDO il mondo, CHIUDENDOSI
in comunità MONASTICHE, compiendo atti magico-sacramentali
(preghiere, confessione), MA:
• VIVENDO nel MONDO
• LAVORANDO in esso
• Svolgendo le attività PROFESSIONALI, i mestieri (= attività
MONDANE) a FAVORE del prossimo e della società
• Con il FINE ULTIMO di realizzare nel mondo quell’ORDINE
caratterizzato dal TRIONFO del BENE COMUNE e dalla
PROSPERITÀ generale, voluto a GLORIA di Dio.

Questa dottrina conferisce dunque al LAVORO, concepito come propria “vocazione”, e a qualsiasi
ASPETTO o momento della vita LAICA un significato altamente RELIGIOSO: anche il SUCCESSO e la
RICCHEZZA (accumulata lavorando) avranno un significato RELIGIOSO, poiché il SEGNO VISIBILE
della nostra PREDESTINAZIONE alla salvezza, della BENEDIZIONE divina.

NON è perché: faccio il mio lavoro → ho successo in esso e accumulo ricchezza → Dio decide di salvarmi.
Successo e ricchezza sono SOLO il SEGNO di una VOLONTÀ di salvezza, eterna, immutabile, che Dio ha
avuto nei miei riguardi.
⇒ Il tema della predestinazione NON propose più dunque il problema della salvezza in termini di
ANGOSCIOSO TORMENTO (Es. “Rientro io nel novero dei predestinati da sempre alla salvezza oppure
no? Godrò della beatitudine eterna o la mia anima sarà dannata per l’eternità?” → Interrogativi
DRAMMATICI per un uomo del ‘500) proprio perché l’uomo dispone di SEGNI che lo illuminano sulla
scelta divina nei suoi riguardi e dunque sulla sua destinazione futura, togliendolo dall’angoscia.

Successo e ricchezza sono il SEGNO della predestinazione divina, la “ratio cognoscendi” dell’avvenuta
elezione.
⇒ La vita terrena diviene il RISCONTRO visibile della predestinazione, la PREFIGURAZIONE di una
scelta misteriosa da pare di Dio.
Legittimazione della mentalità borghese
Il tema della predestinazione rivela un’INSOSPETTATA CARICA ATTIVISTICA, perché suggerisce che
debba spendersi ogni ENERGIA dell’uomo (quale sia l’ufficio, il mestiere particolari a cui si è chiamati,
anche quelli più umili), SOLO a SERVIZIO e GLORIA di Dio, che stabilì i doveri di ciascuno secondo i vari
tipi di vita.
In quest’ordine di idee, l’uomo sarà SOLLECITATO a lavorare ALACREMENTE e ad ACCUMULARE
ricchezze, perché così potrà DISPORRE di segni che lo RASSICURANO circa la sua predestinazione alla
salvezza. NON andranno certo DISSIPATE in impieghi FRIVOLI o per godimento PERSONALE: perché in
tal modo verranno meno quei segni rassicuranti, MA dovranno essere CONSERVATE, risparmiate e
amministrate con senso di RESPONSABILITÀ, affinché l’INVESTIMENTO della ricchezza produca nuova
e maggiore ricchezza: così i segni rassicuranti si MANTERRANNO ed anzi saranno ulteriormente rafforzati.

In tal modo l’etica del calvinismo diede GIUSTIFICAZIONE e LEGITTIMAZIONE a PRÌNCIPI e


ATTEGGIAMENTI propri dei moderni CETI BORGHESI:
• Lavoro • Ricchezza • Proprietà privata • Risparmio
• Accumulazione di capitali • Investimento della ricchezza per ottenere nuova ricchezza.

Max Weber (1864-1920), storico, sociologo tedesco in un saggio (1904-05) intitolato Etica protestante e
spirito del capitalismo mise in luce il contributo che le elaborazioni dottrinali e i comportamenti pratici
introdotti dalla Riforma avevano dato alla formazione della moderna MENTALITÀ IMPRENDITORIALE-
CAPITALISTICA. Secondo W., la CONCEZIONE ATTIVISTICA dell’impegno religioso tipica del
calvinismo ha costituito una SPINTA favorevole alla formazione della nascente mentalità borghese e
capitalistica.
Il capitalismo CONTEMPORANEO (‘800-‘900) avrebbe tuttavia SPOGLIATO le attività economiche di
ogni significato etico-religioso (questo è il processo della “SECOLARIZZAZIONE”), senza SOSTITUIRVI
nuovi significati, trasformandole quindi in attività fini a SÉ STESSE. In tal modo le attività economiche
vengono svolte, nel mondo contemporaneo, SENZA un SIGNIFICATO che vada al di là di se stesse, quasi
per sport. Ne deriva, per W., l’inquietante spettacolo di un mondo in cui si vive e si lavora SENZA sapere il
PERCHÈ cioè senza un motivo o un significato plausibile.

Non è un caso che:


LUTERANESIMO → diffuso nell’Europa centro-settentrionale, dominata da strutture aristocratico-feudali.
CALVINISMO → regioni europee ove più radicati erano lo spirito di iniziativa e la feconda laboriosità della
MODERNA BORGHESIA. Il calvinismo fu l’UNICO dei movimenti protestanti ad assumere decisa
configurazione di fenomeno INTERNAZIONALE.
Fatalmente, l’etica calvinista venne configurandosi come una MORALE del SUCCESSO che, mentre
individuava nella ricchezza il segno della predestinazione alla salvezza, tendeva ad la identificare POVERTÀ
come un PECCATO → Si venne delineando una morale di classe che addebitò ai poveri e agli oppressi la
RESPONSABILITÀ della propria condizione, ASSOLVENDO da ogni obbligo la società e, tutt’al più,
impegnando i membri delle classi possidenti ad opere caritative individuali.

Intolleranza religiosa della Ginevra Calvinista


Se la Chiesa, intesa come comunità dei PERFETTI, deve coincidere con la società civile stessa di Ginevra,
C. ne traeva la conclusione che in questa repubblica cristiana CITTADINI fossero TENUTI a
COMPORTAMENTI AUSTERI. Sotto il suo impulso si introdusse nella vita cittadina un REGIME
severamente RIGORISTICO che impose il DIVIETO di ogni pubblica o privata MANIFESTAZIONE di
rilassatezza morale, sicché
• furono ABOLITI giochi d’azzardo, spettacoli teatrali
• furono CHIUSE osterie ed analoghi luoghi di ritrovo mondani
• fu PROIBITA ogni frivolezza (Es. l’uso di cosmetici o di abbigliamenti sfarzosi).

Inoltre, stante quella identificazione, NON potevano avere diritto di CITTADINANZA gli ATEAI e
nemmeno coloro che DISSENTIVANO dalle dottrine calviniste, contro i quali venivano presi
PROVVEDIMENTI COERCITIVI quali l’ESPULSIONE dalla città e, in certi casi, la condanna a MORTE.
Una voce a favore della tolleranza religiosa, Sebastien Castellion:
Tra le vittime di questo clima: Michele Serveto (1511-1553) medico, teologo, riformatore spagnolo.
Sfuggito alle persecuzioni nel proprio paese, trovò rifugio a Ginevra. Per le
sue idee ANTI-TRINITARIE, venne fatto condannare al ROGO da C.
Questo caso accese un vivace DIBATTITO: contro C., che aveva avuto una parte DECISIVA nel processo e
nella condanna di Serveto, e più in generale contro l’intolleranza tra CRISTIANI, si levarono autorevoli voci
tra cui quella di Sebastien Castellion (1515-1563).
Costui era un umanista francese, in un primo tempo seguace e collaboratore di C., da cui si sarebbe staccato
dal 1546, quando decise di ABBANDONARE Ginevra in conseguenza di aspri contrasti relativi
all’INTERPRETAZIONE delle Sacre Scritture. Dopo la morte violenta di Servito, egli scrisse opere nelle
quali SOSTENEVA per primo il PRINCIPIO della tolleranza religiosa.

La PERSECUZIONE deriva da un FRAINTENDIMENTO degli INSEGNAMENTI di Cristo. Le dispute


DOTTRINALI (in che modo Dio è uno e trino, qual è lo stato e la funzione di Cristo, dove lo stesso Cristo
sia adesso, cosa faccia ecc.) riguardano le verità di fede che sono MISTERI per la ragione umana e come tali
consentono DIVERSE INTERPRETAZIONI, SENZA che nessuno possa arrogarsi il diritto di presentare la
propria come l’UNICA GIUSTA. Occorre pertanto non fare di tali divergenze, su questioni controverse e
NON NECESSARIE alla salvezza, occasione di ODIO e di PERSECUZIONE VIOLENTA, bensì di lasciare
su tali questioni oscure la LIBERTÀ di COSCIENZA senza che l’uno si erga a giudice dell’altro o l’uno
faccia violenza all’altro, magari dicendo di fare la volontà di Dio. E’ necessario piuttosto soffermarsi sul
NUCLEO centrale e costitutivo, da tutti condiviso, del cristianesimo.

Come per Erasmo, anche per Castellion l’annuncio della parola di Cristo deve essere GUIDA all’AGIRE
PRATICO del credente, NON motivo di DISPUTE tra teologi. POSSIEDE davvero la conoscenza della
verità cristiana chi traduce tale conoscenza in un COMPORTAMENTO PRATICO ispirato alla clemenza e
alla carità, chi IMITA concretamente Cristo. Sono la CARITÀ e la PACE, nei costumi, nella vita pratica, il
tratto distintivo del VERO SEGUACE di Cristo e solo esse garantiscono la SALVEZZA.
“Se conosco tutti i misteri e non ho la carità sono nulla” sostiene Castellion, citando Paolo
“Uccidere un uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un uomo…
Perché Serveto aveva combattuto con scritti e con ragioni, bisognava con ragioni e con scritti confutarlo”.
Si deve giudicare il COMPORTAMENTO di un uomo, NON la DOTTRINA e uccidere quelli che dissentono
da noi. Bisogna distinguere tra i COSIDDETTI ERETICI e gli UOMINI EMPI, BLASFEMI, che
disprezzano le Scritture. Questi sono i VERI PECCATORI e vanno CONDANNATI dall’autorità civile.

La strada dell’odio e della persecuzione tra cristiani INDEBOLISCE il cristianesimo, la causa stessa
dell’annuncio cristiano. Quando i non cristiani vedono noi cristiani che…
“ci facciamo violenza come belve… detestano il Vangelo, quasi fosse esso a generare gente simile e
detestano Cristo stesso quasi egli avesse comandato che accadessero tali cose”.
“Chi vorrebbe, infatti, diventare cristiano, vedendo che coloro che professano il nome di Cristo, senza
alcuna misericordia sono uccisi dagli stessi cristiani, col fuoco, coll’acqua e col ferro”.

La posizione di Castellion risultò ampiamente MINORITARIA: come la Chiesa cattolica, anche le NUOVE
chiese riformate, alle quali egli si rivolgeva, scelsero con convinzione la strada dell’AUTORITARISMO
ECCLESIASTICO e dell’INTOLLERANZA. La sua proposta restò, tuttavia, un PATRIMONIO custodito
con cura da RISTRETTE e ben presto EMARGINATE correnti religiose, le quali dopo le guerre religiose
della prima metà del Seicento le CONSEGNARONO, rimeditate e arricchite, ai pensatori SUCCESSIVI.

Prima democrazia
Va detto tuttavia che il duro e intransigente SISTEMA TEOCRATICO che regnava nella Ginevra calvinista
(un sistema di polizia) NON fu SOLO conseguenza dei presupposti DOTTRINALI di cui si è detto sopra:
obbediva anche alla pratica OPPORTUNITÀ di costituire un BLOCCO di FORZE omogenee e solidali, che
fosse in grado di SALVARE, insieme con le sorti della nuova chiesa, l’INDIPENDENZA politica della città
tuttora incerta.
C’è da notare che la Chiesa calvinista esprimeva istanze EGUALITARIE (→ si organizzò come comunità di
eguali) e DEMOCRATICHE (→ ministri e organi di governo eletti DIRETTAMENTE dai fedeli).
⇒ È qui che ravvisano le PRIMA forme di democrazia rappresentativa nel mondo MODERNO.
Si può dire pertanto che il ricorso alla forza non ebbe la funzione di conservare tradizioni e istituti propri di
una società in DECADENZA, ma preservò NUOVE MENTALITÀ e nuovi ATTEGGIAMENTI.
Diffusione del calvinismo in Europa
Con l’avvento della riforma calvinista, Ginevra divenne per lungo tempo la patria di numerosi ESULI
costretti, per motivi religiosi, ad ABBANDONARE il proprio paese. Formatisi alla scuola ginevrina, costoro
provvidero a DIFFONDERE in larga parte d’Europa la CONFESSIONE del maestro.
Ma USCENDO fuori dei ristretti confini di una repubblica cittadina, il calvinismo NON poté più far
COINCIDERE, all’interno dei moderni stati nazionali, la Chiesa con l’intera comunità civile e politica.

Solo in SCOZIA il calvinismo ebbe sviluppi ANALOGHI a quelli della chiesa ginevrina. Sotto l’influsso di
Giovanni Knox (1505-1572), che era stato più volte a Ginevra, ben presto la nuova confessione religiosa
soppiantò in Scozia quella cattolica e allorché…
1560 Ottenne il RICONOSCIMENTO del parlamento di Edimburgo, la Chiesa calvinista (detta
PRESBITERIANA) si avviò ad assumere i caratteri di una Chiesa di STATO.

Altrove invece il calvinismo costituì la professione di fede solo di MINORANZE, che ne dettero
testimonianza con una vita AUSTERA, PROBA e LABORIOSA. Essa contribuì ad alimentare nell’ordine
sociale e politico ORIENTAMENTI ANTI-AUTORITARI e LIBERALEGGIANTI, spirito d’indipendenza e
d’iniziativa soprattutto laddove la Chiesa calvinista sarebbe stata minoranza come per esempio in Francia,
inizialmente in Scozia e nella stessa Inghilterra anglicana.

C. aveva sì sostenuto che il cristiano deve OBBEDIRE ai sovrani civili (anche ingiusti e tiranni), perché il
loro potere viene da Dio, ma pur non avendo diritto i cittadini a resistere al sovrano ingiusto, potevano farlo
attraverso i loro RAPPRESENTANTI popolari.
Di fronte a sovrani e stati che perseguitavano la vera fede e la vera religione, il principio di C. dell’obbligo
dei sudditi all’OBBEDIENZA PASSIVA finisce col rovesciasi nell’idea opposta che la resistenza e la
ribellione dei sudditi siano anzi DOVEROSE là dove l’autorità costituita manometta la LIBERTÀ della
Chiesa e i superiori INTERESSI della comunità calvinista.

Gli sviluppi del calvinismo si legarono intimamente alle più vaste vicende della vita politica degli stati
moderni:
• In BOEMIA il calvinismo trovò condizioni particolarmente FAVOREVOLI alla sua diffusione nella
tradizione del movimento hussita e contribuì a RINNOVARE le istanze di indipendenza nazionale nei
confronti del predominio degli Asburgo.
• Nei PAESI BASSI (che dopo l’abdicazione di Carlo V caddero sotto il governo assolutistico e vessatorio
della corona spagnola) il calvinismo si legò al movimento d’ INDIPENDENZA NAZIONALE.
Particolarmente diffuso nelle regioni fiamminghe, tra le più floride ed economicamente attive dell’intero
continente, la nuova religione accompagnò la NASCITA della repubblica d’Olanda e col suo CULTO del
lavoro e del successo doveva caratterizzare fino ai giorni nostri la mentalità ed il costume etico-politico del
paese.
• In GERMANIA il calvinismo si diffuse a Heidelberg e in altre città.
• Dall’INGHILTERRA e dalla SCOZIA sarebbe poi passato nelle colonie americane.

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