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Sac B
L'oggetto della riflessione teologica sulla penitenza cristiana e sul relativo sacramento si situa nel
punto nodale di molte discipline teologiche:
(http://www.qumran2.net/materiale/anteprima.php?id=948&anchor=documento_32&ritorna=%2Findice.php
%3Fparole%3Dpenitenza&width=1366&height=623)
4. l'ecclesiologia, la sacramentaria, la liturgia, e le scienze umane.
i.e. Trento: il confessionale è il tribunale di Dio. Oggi si focalizza di più sulla
misericordia: tribunale della misericordia.
Riforma liturgica: un approccio verso una “nuova” teologia dei sacramenti. I riti devono
esprimere ciò che significano (il contrario di ciò che magari veniva fatta nelle vecchie
celebrazioni).
5. Nella sua riflessione deve, quindi, tenere in debita considerazione tutti i risultati raggiunti
da queste discipline; inoltre deve anche avvalersi di esse in modo conveniente, per cercare
di trovare una risposta, la più definitiva e soddisfacente possibile, ai problemi che si pone.
L'attuale riflessione teologica sulla concezione cristiana del peccato e della conversione nasce
dall'esperienza umana d'impotenza e di colpevolezza, di dispiacere e di rimorso, [oggi non c'è
più quest'esperienza per cui ha perso anche il suo senso] dalla profanazione dell'amore
autentico verso Dio, il prossimo e se stessi e al pentimento-conversione come volgersi a Dio.
La tradizione della Chiesa ci mostra, non solo una vasta gamma di forme disciplinari,
1. ma anche una ricchezza dottrinale che non può non essere presa in considerazione per
scoprire la vera identità del IV Sacramento
2. e per meglio comprendere ciò che appartiene realmente all'istituzione di Cristo
3. e quello che le è proprio della Chiesa come garante e responsabile della salvezza in Cristo
per tutti gli uomini del mondo e di tutti i tempi.
Nel sacramento della riconciliazione ci sono dunque degli elementi costanti [che fanno parte
della dottrina] e anche di quelli variabili che è utile cercare di individuare.
Il compito e il dovere della Chiesa non consiste solo nel proporre una dottrina,
1. ma anche una figura della penitenza e della riconciliazione che sia la più fedele possibile
agli insegnamenti della Scrittura e della Tradizione [cioè quella ispirata: o scritta o orale...
lex orandi e lex credendi]
2. e sia meglio rispondente ai bisogni e alle attese delle coscienze degli uomini d'oggi.
Una analisi sintetica della tradizione ecclesiale circa il sacramento della penitenza ci porta a
suddividerla in 6 periodi:
1. Basi bibliche
nel caso dei monaci irlandesi non erano tutti sacerdoti, per cui mancava l'aspetto
sacramentale.
Trento).
(http://www.webalice.it/lonardi48/Teologia%20sacramentaria.htm)
Lo stretto nesso che intercorre tra la colpa e la miseria, in cui l'uomo conseguentemente vive,
appare già chiaro fin dalle prime pagine della Genesi:
l'uomo mangia dell'albero e si accorge di essere nudo, una nudità che lo collocherà fuori
dalla dimensione divina e in cui esperimenterà la miseria del vivere quotidiano (Gen.3);
appare il primo omicidio della storia (Gen. 4,1-16) e il male, inarrestabile, dilagherà sulla
terra al punto tale che la terra ne rimane inquinata e porterà Dio alla decisione di
una coscienza questa che Israele acquisirà chiaramente nel momento dell'esilio, letto
come diretta conseguenza del suo essersi allontanato dal Signore.
darò un cuore di carne. ... Quando vi avrò purificati da tutte le vostre iniquità, vi
E' Dio, dunque, che opera la conversione e spinge l'uomo verso di Sé.
Una conversione che in Israele non è mai percepita come individuale, ma colta soltanto
nella sua dimensione sociale [non dice comunitaria ma sociale]:
Marco sintetizza la predicazione di Gesù in 1,15: "Il tempo è compiuto, il regno di Dio è
vicino, convertitevi e credete al vangelo".
All'origine di ogni conversione, dunque, ci sta l'annuncio che il Regno di Dio si è fatto
vicino agli uomini;
di conseguenza l'uomo è perentoriamente chiamato a dare una radicale svolta alla sua
vita: "convertitevi e credete al vangelo".
lebbrosi guariti al sacerdote perché è lui che ri-istituisce l'uomo nella società.]
L'uomo conduce un vivere disgraziato perché vive in uno stato e in una condizione di
peccato.
Cristo è venuto proprio per recuperare l'uomo alla dimensione divina e restituirgli così la
sua originaria dignità che ha perduto.
Cristo è venuto proprio per recuperare l'uomo alla dimensione divina e restituirgli così la
sua originaria dignità che ha perduto.
rito e da ogni penitenza. All'uomo spetta solo accogliere esistenzialmente la proposta che