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I SAVOIA – La storia della famiglia reale italiana

Origini della famiglia


Innanzitutto, da dove deriva il nome Savoia? Il nome viene dalla
regione geografica della “Savoia”, che si trova nel sud della
Francia. Tuttavia, sull’origine della famiglia non si hanno notizie
certe né documenti, persi a causa di guerre e incendi, ma
sembrerebbe che la dinastia sabauda (questo è l’aggettivo che si
riferisce ai Savoia) affondi le sue radici proprio in quella zona
francese.
Il capostipite della famiglia fu molto probabilmente Umberto I, che
proprio nella regione francese della Savoia divenne conte, intorno
all’anno 1000 d.C., pensate un po’!
Dopo questa figura non si sa molto. E quello che si sa è stato
probabilmente inventato dalla famiglia stessa, per ricollegare la
propria immagine a quella di personaggi molto importanti.
Circolavano, ad esempio, voci che Umberto I fosse nipote di Ottone
II, imperatore del Sacro Romano Impero, perché i Savoia
volevano far valere il proprio potere all’interno dell’impero di cui
facevano parte, dimostrando di discendere da una dinastia
imperiale. In ogni caso, Umberto ebbe due figli. Uno di questi,
Oddone, sposò Adelaide di Susa, margravia di Torino. Fu proprio
grazie a questo importante matrimonio che i Savoia ottennero i
primi territori in Italia.

I Savoia in Italia
La famiglia reale italiana dei Savoia si trasferì solo nel XVI secolo,
quando la sede centrale fu spostata da Chambery (in Savoia)
a Torino: è stato il Duca Emanuele Filiberto a deciderlo. E così
si apre la stagione moderna della casata, con Torino che diventa una
metropoli europea e si abbellisce grazie alle opere di architetti
urbanisti (Guarini, Juvarra).
Il potere della famiglia reale era, però, ancora abbastanza ristretto. Il
salto di qualità avvenne durante la guerra di successione al
trono di Spagna (1701), quando Vittorio Amedeo II cambiò
segretamente alleanza, passando dal fronte franco-spagnolo a quello
austriaco.
Questa mossa è stata un successo per lui, visto che poi lo stesso Re di
Spagna, per riavvicinarlo, gli concesse il Regno di Sicilia. Questi
non furono anni facili. I sovrani erano ovviamente lontani dalla
Sicilia e in più non apprezzavano molto la cultura e le tradizioni
dell’isola. E così i siciliani iniziarono a odiarli, fino a quando non
scambiarono la Sicilia con un’altra isola italiana: la Sardegna.

Andando avanti con la storia, arriviamo al XIX secolo, quello


dell’unità d’Italia. In effetti è stato anche grazie ai Savoia se il
processo di unificazione dell’Italia è diventato realtà. Prima del 1861
l’Italia era suddivisa in piccoli Stati. Successivamente Giuseppe
Garibaldi, con il sostegno di Vittorio Emanuele II, riuscì a creare la
magia, ufficializzata il 17 marzo 1861.
La dinastia dei Savoia durò dal 1861 al 1946. Si susseguirono
ben 4 sovrani: Vittorio Emanuele II (1861-1878), Umberto
I (1878-1900), Vittorio Emanuele III (1900-1946) e Umberto
II (maggio 1946-giugno 1946). In particolare, ricordiamo Vittorio
Emanuele III, che ha governato l’Italia durante il periodo delle due
guerre mondiali.
Dopo la sconfitta di Mussolini e del fascismo, il re Vittorio Emanuele
III decise di abdicare in favore di suo figlio Umberto II, nel tentativo
di salvare la monarchia, e partì in esilio.
Tuttavia poi un mese dopo, a giugno del 1946, ci fu il famoso
referendum popolare. Agli italiani veniva chiesto se mantenere la
monarchia o introdurre la repubblica. Fu in quell’occasione che il
54,27% degli italiani scelse la Repubblica, e Umberto II decise
di andare volontariamente in esilio in Portogallo, per evitare una
possibile guerra civile tra le due parti.

Fine della dinastia dei Savoia


Un articolo della Costituzione della nuova Repubblica impediva
agli ex re di Casa Savoia, alle loro mogli e ai discendenti maschi della
famiglia di entrare in Italia. Questo articolo rimase in vigore, cioè
valido, fino al 2002, quindi fino a poco tempo fa.
Ad oggi, sappiamo che il figlio di Umberto II, Vittorio Emanuele, ha
vissuto in Svizzera col figlio Emanuele Filiberto fino al 2002. In
particolare, Emanuele Filiberto è ormai un personaggio molto
popolare nella tv italiana: come dicevamo però, ha potuto fare
ingresso nel Bel Paese solo dopo il 2002. Ufficialmente vive
a Monte Carlo, nel principato di Monaco, ma è spesso in Italia. Per
esempio, nel 2010 ha partecipato al Festival di Sanremo con una
canzone intitolata Italia Amore Mio.
Inoltre suo padre, Vittorio Emanuele avrebbe anche chiesto allo
Stato italiano un indennizzo, ovvero una somma di denaro (170
milioni di euro) come risarcimento per gli anni dell’esilio,
considerato da lui ingiusto, e la restituzione di alcuni beni (tra
cui castelli, ville e gioielli) che una volta erano di proprietà privata
della famiglia Savoia, e che sono poi diventati dello Stato. Però a oggi
entrambe le questioni non sono ancora state risolte.

Residenze principali dei Savoia


Le residenze principali della famiglia reale sono ovviamente
concentrate tra Torino e dintorni. Tra il XVII e il XVIII secolo la
famiglia Savoia fece costruire un complesso residenziale per
simboleggiare il loro grande prestigio: ville e palazzi estremamente
sfarzosi, a rappresentanza del loro potere.
Nel cuore di Torino c’era l’ “area di comando”, ovvero l’insieme dei
palazzi dove si svolgeva la vita politica e privata dei sovrani. Il punto
di partenza è certamente Piazza Castello. Da qui possiamo vedere
il Palazzo Reale, centro del potere della famiglia sabauda per tre
secoli. Bello e maestoso sia all’esterno che all’interno, per non
parlare poi dei Giardini Reali!
A poca distanza, c’è Palazzo Madama. Questo fu usato come
residenza reale di vacanza quando i Savoia venivano in visita a
Torino mentre la sede del Regno dei Savoia era ancora Chambery.
Poi, dopo il loro trasferimento e la costruzione del Palazzo Reale, fu
usato come residenza per gli ospiti. In seguito è stato usato anche
come sede dei Comandi Militari. C’è poi anche il Palazzo
Carignano, sede del primo Parlamento italiano. E infine
il Castello del Valentino, dallo stile tipicamente francese.
Poco fuori città, invece, i Savoia fecero restaurare alcune splendide
residenze chiamate, nel complesso, “corona delle delizie”, dedicate
allo svago e alle battute di caccia: si tratta di 14 strutture, patrimonio
Unesco dal 1997. Fanno parte di queste il Castello di Rivoli e
la Reggia di Venaria, ex residenza di caccia, da molti definita la
“Versailles” sabauda, con i suoi monumentali giardini. Poco lontano
c’è il Borgo Castello de La Mandria, zona che oggi ospita un
grande parco naturale.
Non sono da meno la Palazzina di caccia di Stupinigi,
progettata da Filippo Juvarra, che fu luogo di feste e sfarzi e
residenza di Napoleone a inizio Ottocento, e il Castello di
Moncalieri, una delle più antiche residenze, costruito per scopi
difensivi e convertito a vita di corte dai Savoia.
https://learnamo.com/storia-famiglia-savoia/ Acesso il 05/01/2024
Prof.essa Lusinete Lima

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