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La millenaria storia di Casa Savoia

La Dinastia Sabauda, prima ancora di essere parte del destino dell’Italia,


affonda le sue radici nel cuore dell’Europa, collegando le sue sorti in ogni modo
con la grande storia degli Stati Europei e particolarmente con quella del Regno
di Francia. Storia di una famiglia strettamente legata a una terra, la Dinastia dei
Savoia crebbe e si sviluppò lungo un arco di tempo incredibilmente lungo, che
va dalla fine del X secolo agli inizi del XX secolo. Ripercorrere la vicenda storica
di questa Dinastia, le cui origini risalgono a prima dell’anno 1000 è impresa
tutt’altro che agevole e, pertanto, la presente disamina non può che essere
assai sintetica: si riassumono quindi qui di seguito le principali vicende storiche
che hanno coinvolto gli esponenti di Casa Savoia, da quando erano Conti di
Savoia fino a quando divennero i Re d’Italia.

I CONTI DI SAVOIA

998-1026 Beroldo, Primo Conte di Savoia

La Millenaria Dinastia Sabauda viene fatta risalire ad


una figura misteriosa e romantica, di cui si sa poco o
nulla di certo, trattandosi di un personaggio
antecedente all’anno 1000, un periodo storico ove mito,
fantasia e leggenda si mescolano con la storia. Beroldo
o Bertoldo o Geroldo, Duca di Sassonia, discendente di
un ramo cadetto del Casato, forse nipote
dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III fu
il capostipite della Dinastia Sabauda. Tra il 998 e il 1000 ricevette da Rodolfo III
di Borgogna, quale regalo per la sua fedeltà, la contea della Savoia e Moriana.
Ebbe due mogli: la prima non gli dette figli, mentre la seconda, Ermengarda,
dette alla luce il suo successore Umberto, detto Biancamano. Fu il Primo Conte
di Savoia per circa 28 anni di regno, fregiandosi di valorose imprese
cavalleresche per difendere il suo territorio.

992 – 1048/1050 Umberto Biancamano, Secondo Conte di Savoia

Figlio del leggendario Beroldo, Umberto detto


Biancamano o blancis manibus o albimano, appellativo
da attribuirsi o alla bianchezza delle sue mani o a una
specie di laude morale, grazie alla benevolenza del Re di
Borgogna divenne possessore delle province di
Salmorence, di Savoia, di Moriana, di Nyon, di Belley e di
Aosta. Alla morte del Re di Borgogna, si schierò in difesa
del defunto Re e liberò il regno dagli invasori, accompagando la Regina
Ermengarda dall’Imperatore Corrado II, che gli affidò la Contea della Savoia e
molte altre terre. Fu uomo potente e valoroso, sposato nel 1003 con Ancilla, da
cui ebbe quattro figli, che gli successero quali Duchi di Savoia. I cronisti
dell’epoca parlano di lui come di un uomo abile in armi e in politica, tenuto in
gran considerazione dai più eminenti personaggi del suo tempo. Da molti viene
ritentuo il vero fondatore della Dinastia Sabauda.

??- 1047/1050 Amedeo I, la Coda, Terzo Conte di Savoia

Conte di Moriana, di Savoia, di Aosta e di Nyon, su di lui si


hanno pochissime informazioni. Sconosciuto è l’anno di
nascita, sposato con Adele o Adelgilda, ebbe un solo
figlio, Umberto, che morì in giovane età. L’esistenza
stessa di Amedeo I nella cronologia della Casata è
contestata poiché molti fissano la data della sua morte nel
1048, prima della scomparsa del padre Umberto, motivo
per cui si pensa che in realtà lui non abbia mai regnato o che al più abbia
condiviso con Umberto per qualche anno il potere.

1010- 1060 Oddone, Marchese d’Italia, Quarto Conte di Savoia

Figlio di Umberto Biancamano, il fatto più importante


della sua vita fu il matrimonio con Adelaide di Susa,
figlia e erede di Olderico Manfredi II, Conte di Torino e
Marchese d’Italia, nozze che aggiunsero al già ricco
dominio di Oddone le contee di Torino, Oirado, Asti,
Bredulo e Albenga. Nelle poche carte che riguardano
Oddone, questi viene talvolta definito Conte e talvolta
Marchese, titolo che gli spettava in forza dei diritti
acquisiti con il matrimonio con la moglie Adelaide, che diverrà Beata e sarà
ricordata nei secoli, offuscando la memoria del marito. Accompagnò spesso
l’Imperatore Arrigo III nei suoi viaggi in Italia e morì nel 1060, sepolto ai piedi
dell’altare maggiore della Cattedrale di Torino.

1046-1078 Pietro, il Giovine, Quinto Conte di Savoia

Successe al padre Oddone, sotto la reggenza della


madre Adelaide, col titolo di Marchese, governando la
Marca d’Italia. E’ incerto l’anno della sua nascita. Ebbe
liti feroci con Ingone, Vescovo di Asti e guerreggiò in
favore di Cuniberto, Vescovo di Torino, contro
Benedetto, Abate di San Michele della Chiusa. Sposò
Agnese di Poitiers, figlia di Guglielmo IV Duca
d’Aquitania. Morì a soli 30 anni, nel 1078 e fu sepolto nella cattedrale di San
Giovanni a Torino. La madre Adelaide proseguì nel governo dello stato con
l’altro figlio Amedeo II.
1064-1080 Amedeo II, l’Adelao, Sesto Conte di Savoia

Secondogenito di Oddone, detto l’Adelao perché figlio


di Adelaide, unì ai suoi domini il Bugey, donatogli per
gratitudine da Arrigo IV di Germania. Sposò Giovanna
di Ginevra, dalla quale ebbe tre figli, Umberto II che gli
fu successore, Costanza, che sposò il Marchese del
Monferrato e Lucrezia, che si unì al Conte di Angera,
Andrea Visconti, Signore di Milano. Amedeo, regnò col
titolo di Conte e morì l’8 marzo 1080.

1068/69- 1103 Umberto II, il Rinforzato, Settimo Conte di Savoia

Ancora fanciullo quando il padre morì, restò sotto la


tutela della nonna Adelaide per 11 anni. Fu
soprannominato il Rinforzato, per essere forte e robusto
di corpo e onorabile per il suo valore in guerra. Capitano
della Prima Crociata, fu un principe prode, pio e
generoso e grande amico di Sant’Anselmo. Quando nel
1091 morì la nonna Adelaide non fu in grado di
difendere e conservare il controllo del Piemonte e riuscì
a serbare solo la Contea di Susa e di Aosta. Dal matrimonio con Gisela, figlia di
Guglielmo II Conte di Borgogna, ebbe sette figli: tra questi si rammentano
Amedeo, che gli succedette e Adelaide, che sposò Luigi VI Re di Francia.
Umberto fu il primo a fregiarsi del titolo di Conte di Moriana, anche se spesso
viene annoverato anche come Marchese di Susa e d’Italia. Morì il 14 novembre
1103.
1095-1148 Amedeo III, il Crociato, Ottavo Conte di Savoia

Conte di Moriana, di Torino, di Borgogna, di Lombardia


e Marchese d’Italia, fu sotto la tutela di sua madre e di
Aimone Conte di Ginevra fino al 1109 e accompagnò
Enrico IV a Roma per l’incoronazione da parte del
Papa. In tale occasione fu creato Conte del Sacro
Romano Impero, divenendo una delle figure più
importanti di tutta Europa. Sposò Matilde Adelaide, figlia
del Conte di Grenoble, da cui ebbe Umberto III, che gli
succedette e altre cinque figlie, che diede in sposa a
diversi potenti dell’epoca. Fu prode e valoroso
combattente ma anche abile politico: non sapeva
leggere e scrivere e firmava i documenti con tre croci; ciò non gli impedì di
promulgare lo Statuto di Libertà per la città di Susa e istituì un Consiglio di
Giustizia per l’attuazione del primo ordinamento amministrativo dello stato.
Partecipò alla Seconda Crociata predicata da San Bernardo con Luigi VII Re di
Francia. Morì dopo 45 anni di regno a Cipro, tornando dalla Crociata, dove
venne sepolto.

1129/36- 1189 Umberto III, il Beato, Nono Conte di Savoia

Nato per alcuni storici nel 1129, per altri nel 1136, fu
educato dall’Abate di Altacomba e Vescovo di
Losanna. Pur amando più la vita contemplativa che
quella politica e militare, si rese valoroso in battaglia,
prendendo parte alla Lega Lombarda contro Federico
Barbarossa. Secondo alcuni storici partecipò alla
Crociata predicata da Papa Clemente III contro il
Sultano Saladino che aveva cacciato i cristiani da
Gerusalemme, accanto ai francesi e inglesi condotti
da Riccardo Cuor di Leone. Viene ricordato dai cronisti
del tempo come un uomo molto religioso e legato all’Abbazia di Hautecombe,
dove verrà sepolto alla sua morte. Ebbe ben quattro mogli: il suo erede
Tommaso era figlio della quarta e ultima moglie, avendo avuto tutte figlie
femmine. Morì il 4 marzo 1189 ad Altacomba e venne dichiarato Beato dalla
Chiesa.
1177-1233 Tommaso I, l’amico dei Comuni, Decimo Conte di Savoia

Nato nel 1177, aveva solo 11 anni alla morte del padre e
dunque venne posto sotto la tutela di Bonifacio II,
Marchese del Monferrato. Regnò ben 45 anni in modo
giusto e saggio: grazie alle sue imprese militari e alle
alleanze ottenne vasti territori e la capitale Chambery. Con
grande sagacia politica strinse una Lega con diversi
Comuni e grazie a questo riuscì a riaffermare il suo
dominio su Torino. Sposò Beatrice Margherita di Ginevra da cui ebbe i suoi
successori Amedeo, Pietro e Filippo e diversi altri figli. Morì nel 1233 e fu
seppellito nell’Abbazia di San Michele a Chiusa.

1197-1253 Amedeo IV, il Laudato, Undicesimo Conte di Savoia

Figlio primogenito di Tommaso I e Beatrice di Ginevra,


nacque nel 1197 e successe al padre nel 1233. Fu
valente, pio, liberale e amico della concordia e si segnalò
per notevoli imprese militari, come l’espugnazione di
Sion. Fu fortemente contrastato dai fratelli che
contestavano la sua successione nei domini di Savoia e
Aosta. Sposò in prime nozze Anna di Vienne e d’Albon,
che morì poco dopo. Si risposò con Cecilia, figlia del Conte di Marsiglia, che
generò Bonifacio, che gli succedette. Morì il 13 luglio 1253 dopo vent’anni di
regno e fu sepolto ad Altacomba.

1244-1263 Bonifacio, detto l’Orlando, Dodicesimo Conte di Savoia

Sopranominato l’Orlando non per le sue imprese


cavalleresche ma per una strana somiglianza fisica con
quell’eroe leggendario, nacque nel 1244 e succedette ad
Amedeo IV sotto la tutela della madre Cecilia. Lo Stato fu però governato per
volere del padre fino alla maggiore età dallo zio Tommaso II, Conte di Fiandre.
Tommaso morì nel 1259 e la tutela dell’erede passò agli zii Pietro e Filippo, che
divisero lo stato governando l’uno la Savoia e l’altro le terre italiane. Non sono
segnalate imprese particolari di Bonifacio, che non prese moglie e morì senza
figli nel 1263.

1203-1268 Pietro II, il piccolo Carlo Magno, Tredicesimo Conte di Savoia

Sesto figlio di Tommaso I, nacque nel 1203 e


succedette al nipote Bonifacio non come erede al trono
(che in realtà sarebbe spettato di diritto a Tommaso III,
primogenito di Tommaso II, fratello maggiore di Pietro,
allora troppo giovane) ma come il più adatto a rialzare le
sorti dello stato. Destinato alla vita monastica, fu
nominato prevosto della cattedrale di Aosta e, lasciate le
vesti clericali, si distinse in diverse battaglie, guadagnando l’invito alla corte
d’Inghilterra di Enrico III, che lo nominò Conte di Richmond. Tornato in patria
sedò una rivolta di alcuni Comuni tra cui Torino e promulgò persino uno statuto
con forza di legge sul proprio Principato. Godeva di fama di uomo valoroso e
giusto e per questo ebbe il soprannome di Piccolo Carlo Magno. Sposò Agnese
di Fossigny che gli diede una figlia. Morì nel 1268.

1207-1285 Filippo I, il Gonfaloniere di Santa Chiesa, Quattordicesimo


Conte di Savoia

Nunzio papale, Ambasciatore, Vescovo di Valenza e


Arcivescovo di Lione, nacque nel 1207. Destinato dal
fratello Pietro a succedergli, si sposò nel 1267 con la figlia
di Ottone II, Conte di Borgogna, dalla quale non ebbe figli.
Diventato Conte di Savoia nel 1268, Filippo assunse il
titolo di Conte Palatino di Borgogna. Continuando la
politica del fratello, rafforzò i vincoli di amicizia con i
Signori di Vaud. Godette sempre dei favori del Pontefice
tanto che Innocenzo IV lo innalzò alla dignità di Gonfaloniere della Santa
Chiesa. Morì nel 1285, senza prole, dopo 18 anni di regno e fu sepolto ad
Altacomba accanto ai suoi avi.

1249-1323 Amedeo V, il Grande, Quindicesimo Conte di Savoia

Nipote di Filippo I, a cui succedette, secondogenito di


Tommaso II e di Beatrice Fieschi, Conte di Savoia e di
Aosta, Marchese e Principe dell’Impero, nacque nel
1249. Salito al trono nel 1285, venne soprannominato
il Grande per trentacinque assedi a cui partecipò.
Combattè e vinse i Signori di Brescia, Verona e
Mantova e liberò Rodi assediata dai Turchi con il Re di
Francia. Abile politico, regolamentò il principio della successione introducendo
la legge Salica; seppe mantenersi indipendente nelle lotte tra guelfi e ghibellini
e si alleò con Enrico VII che lo nominò Principe del Sacro Romano Impero e lo
investì dei feudi di Asti e Ivrea. Molte riforme politiche unite alle imprese militari
fecero di Amedeo V un principe illuminato. Morì nel 1323 e fu sepolto ad
Altacomba. Sposò Sibilla di Bresse da cui ebbe i suoi successori Edoardo e
Aimone, che diventeranno Conti di Savoia.

1284-1329 Edoardo, il Liberale, Sedicesimo Conte di Savoia

Chiamato Edoardo dal nome del suo padrino e cugino,


Edoardo Re d’Inghilterra, nacque nel 1284. A vent’anni
combattè accanto a Filippo il Bello nella guerra contro i
fiamminghi in cui si distinse per valore e coraggio, tanto
da essere nominato Cavaliere sul campo. Fu valente in
armi e abile politico, tanto da assumere il soprannome di
Liberale. Uno dei suoi primi atti di governo fu dare una
sanzione di immutabilità alla legge di successione promulgata da Amedeo V e
istituì un Consiglio di Giustizia permanente a Chambery. Il suo governo fu di
breve durata, morì infatti il 4 novembre 1329 a 45 anni, dopo solo 6 anni di
regno e fu sepolto ad Altacomba. Sposò Bianca, figlia di Roberto II, Duca di
Borgogna, da cui non ebbe figli maschi.

1291-1343 Aimone, il Pacifico, Diciassettesimo Conte di Savoia

Fratello di Edoardo, secondogenito di Amedeo V,


nacque nel 1291. Destinato a vita ecclesiastica, ebbe
diversi canonicati in tutta Europa. Morto il fratello
Edoardo venne eletto all’unanimità dell’assemblea
riunitasi a Chambery. Dai contemporanei fu
soprannominato il Pacifico per la sua saggezza senza
ambizione e perché sotto il suo governo il popolo
godette della pace. Seguendo l’opera di risanamento
dell’amministrazione, creò la figura del Cancelliere,
promulgò statuti e stabilì un Consiglio di Giustizia
permanente a Chambery. Stipulò un contratto di commercio con i Milanesi e
riuscì a restaurare le finanze del suo stato. Sposò Violante, figlia del Marchese
del Monferrato, che gli portò in dote diversi castelli e da cui ebbe Amedeo VI,
che gli succedette. Morì nel 1343 e fu sepolto ad Altacomba.

1334-1383 Amedeo VI, il Conte Verde, Diciottesimo Conte di Savoia

Nato nel 1334 da Violante e Aimone, aveva appena 9


anni quando succedette al padre. Già a 14 anni
partecipò alle sue prime battaglie in soccorso del cugino
Giacomo Savoia, signore di Acaja e Piemonte. Ottenne
l’Ordine della Cavalleria sul campo grazie al suo valore
militare: in tale occasione fu indetta una giostra durante
la quale per tre giorni 12 cavalieri, detti Chavalier Verts,
combatterono con chiunque si presentava. Da qui nacque il soprannome di
Conte Verde. Partecipò alla Crociata indetta da Papa Urbano V, lasciando
come reggente la propria consorte Bona di Borbone. Ritornò nei suoi stati dopo
una serie di successi. Morì di malattia nel 1383 dopo 40 anni di regno e fu
sepolto ad Altacomba. Scompariva un prode cavaliere, che per primo intuì
essere l’Italia il luogo ideale di espansione della Famiglia. Lasciò un unico figlio,
Amedeo, che gli successe sotto la reggenza della madre.

1360-1391 Amedeo VII, il Conte Rosso, Diciannovesimo Conte di Savoia

Alla morte del padre, tale fu il lutto che Amedeo


impose al regno da volersi far chiamare il Conte
Nero; successivamente però adottò il rosso quale
suo colore e pertanto venne chiamato il Conte
Rosso. Nato nel 1360 trascorse la vita tra battaglie e
alleanze, riuscendo ad impadronirsi della Contea di
Nizza, conquistando uno sbocco sul mare. Sposò
Bona di Berry, dal quale ebbe un solo maschio,
Amedeo, che sarà primo Duca di Savoia e Papa.
Morì sovrano di ricchi e vasti domini nel 1391, forse
avvelenato (qualcuno dice dalla madre). Unico erede dello Stato sabaudo fu un
ragazzo gracile e malaticcio di otto anni, che rimase affidato alla nonna. I
feudatari si strinsero lealmente intorno al giovane difendendo lo stato e il
piccolo Conte presto sarebbe diventato Principe di una delle più importanti
casate e primo Duca di Savoia.

I DUCHI DI SAVOIA

1383-1451 Amedeo VIII, il Pacifico, Primo Duca di Savoia e Papa

Di costituzione esile e gracile, Amedeo VIII non amava


cavalcare né viaggiare né la scherma. Nacque nel 1383 e
diventerà Duca, legislatore e Pontefice. Orfano del padre
all’età di otto anni, venne affidato alla nonna Bona di
Borbone. Il suo regno, durato sessant’anni, dal 1391 al
1451, è stato il più lungo della Dinastia e uno dei più
prolifici, avendo quasi raddoppiato le terre in suo
possesso. Fu chiamato il Salomone dei suoi tempi, in quanto sovrano dotato di
grande saggezza, prudenza e ponderazione. Sotto il suo governo la Savoia
vide le prime adunanze dei tre stati. Con lui inizia la seconda epoca di Casa
Savoia: cessa infatti la serie dei Conti e inizia quella dei Duchi e si accentua
sempre più la tendenza all’espansione verso le terre italiche. Venne nominato
Duca di Savoia dall’Imperatore Sigismondo e fu sovrano oculato e saggio, tanto
da risanare le finanze dello stato, abolendo le truppe mercenarie e
sostituendole con un esercito permanente. Sposò Maria Claudina, figlia del
Duca di Borgogna ed ebbero nove figli: tra questi Amedeo che, successore del
padre, morì prematuramente e Ludovico, che con la morte del fratello Amedeo
succederà al padre. Si ritirò in convento dopo la morte della moglie e del figlio
primogenito e venne eletto il 25 giugno 1439 Papa, con il nome di Felice V.
Solo sette anni dopo rinuncerà alla tiara in favore di Papa Nicolò V. Morì a
Ginevra nel 1451 e fu sepolto a Ripaglia dove il figlio Ludovico fece erigere un
monumento.

1402-1465 Ludovico, il Generoso, Secondo Duca di Savoia

Fu il solo con questo nome a reggere lo scettro dei


Savoia. Molto generoso e di grande bontà d’animo, non
aveva il carattere adatto per governare: Principe del
Piemonte, primo a fregiarsi di questo titolo, sposò Anna,
figlia del Re di Cipro, di Gerusalemme e di Armenia.
Ebbero 18 figli, tra cui il primogenito Amedeo, che gli
succederà. Il regno di Ludovico fu turbolento e
caratterizzato da molte lotte intestine. E’ ricordato perché
fu colui che acquistò uno dei tesori più preziosi di Casa
Savoia, la sacra Sindone. Morì nel 1465 durante un
viaggio in Francia presso la corte del Re.

1435-1472 Amedeo IX, il Beato, Terzo Duca di Savoia

Nato nel 1435 successe al padre all’età di 30 anni in un


momento difficile per lo stato. Sposò Jolanda di Francia,
sorella di Re Luigi XI e figlia di Re Carlo VIII. Malato di
epilessia, spesso il regno veniva affidato alla moglie
Jolanda. Stretto alleato del Re di Francia considerati i
vincoli di parentela, si fece coinvolgere nelle guerre del
Re contro il Duca di Borgogna. Affidò definitivamente la
reggenza alla moglie nel 1469 suscitando l’ira dei fratelli che invasero la Savoia
e solo l’intervento del Re di Francia sbloccò la situazione. Ebbe 10 figli tra cui il
primogenito Carlo, morto prima di succedere al padre, Filippo I, che sarà Duca
di Savoia e Carlo I, che assumerà anch’egli il regno.

1465-1482 Filiberto I, il Cacciatore, Quarto Duca di Savoia

Nato nel 1465, succedette al padre a soli sette anni,


sotto la reggenza della madre Jolanda, che dovette
difendere il regno dai due cognati Carlo il Temerario e
Filippo Senza Terra e dal fratello Luigi XI, Re di Francia.
Quando la madre morì Filiberto aveva solo 13 anni: alla
tutela del giovane principe vennero preposti gli zii il
Vescovo di Ginevra e il Conte di Bresse. Morì
improvvisamente di malattia all’età di 16 anni (alcuni
ritengono che sia stato avvelenato). Filiberto fu
chiamato il Cacciatore per la sua passione per la caccia e fu sepolto ad
Altacomba.

1468-1490 Carlo I, il Guerriero, Quinto Duca di Savoia

Fratello di Filiberto, nacque nel 1468 e salì al trono a soli


14 anni, sotto la tutela del Re di Francia. Alla morte di
Luigi XI entrò solennemente in Torino assumendo le
redini del governo, e benché tanto giovane da essere
chiamato il Sovrano Fanciullo, guidò i suoi uomini in
battaglia con valore e difese le sue terre persino dal Re
di Francia Carlo VIII. Morì a soli 21 anni di una
rapidissima malattia ma molti parlarono di
avvelenamento. Prode soldato, generoso e di animo
liberale, seppe creare una corte in cui fiorirono poesia ed
arte. Sposò Bianca del Monferrato, appena quattordicenne, dandogli due figli,
tra cui il suo erede Carlo Giovanni Amedeo. Alla morte del marito Bianca
assumerà la reggenza, coadiuvata da un consiglio di notabili, stabilendo la
residenza e la corte a Torino.

1489-1496 Carlo Giovanni Amedeo, detto Carlo II, Sesto Duca di Savoia
Unico figlio maschio di Carlo I e di Bianca del Monferrato,
nacque nel 1489, ricevette il nome Carlo Giovanni
Amedeo, il primo dal padrino Re Carlo VIII di Francia, il
secondo dal santo del giorno in cui era nato ed il terzo
dal nonno Amedeo XI, da poco riconosciuto Beato. A soli
9 mesi rimase orfano di padre e la reggenza la assunse
la madre Bianca. Furono anni pericolosi per il Ducato,
stretto nella morsa del Re di Franca e di Ludovico il
Moro. Morì nel 1496 prematuramente: non avendo mai
regnato non viene considerato dalla maggioranza degli
storici come un sovrano.

1443-1497 Filippo II, Senza Terra, Settimo Duca di Savoia

Prozio di Carlo Giovanni Amedeo e figlio di Ludovico e


Anna di Lusignano nacque nel 1443 e fu
soprannominato Filippo Senza Terra perché nessun
appannaggio gli venne assegnato fino al 1460, quando
assunse il titolo di Conte di Bresse. Fu al servizio di Re
Carlo VIII di Francia come Gran Ciambellano, Gran
Maggiordomo e Governatore del Delfinato. Tornato in
Savoia fu nominato Governatore e Luogotenente dello stato, alleandosi con
Bianca del Monferrato. Venne proclamato Duca di Savoia e Principe del
Piemonte nel 1496 dopo la morte del piccolo Carlo Giovanni Amedeo. Dopo soli
18 mesi si ammalò e morì nel 1497. Sposò Margherita di Borbone, da cui ebbe
Filiberto, che regnerà, e in seconde nozze Claudina di Bresse, che generò 6
figli tra cui Carlo, che erediterà il trono alla morte di Filippo. Il Regno di Filippo
fu brevissimo ma riuscì a definire i confini dello stato con la Francia e ad
imprimere una forte impronta autonomistica agli affari di stato.

1480-1504 Filiberto II, il Bello, Ottavo Duca di Savoia


Successore di Filippo II, nacque nel 1480 e fu educato
presso la corte di Re Carlo VIII di Francia. Salì al trono a
17 anni e venne detto il Bello per la nobiltà nel
portamento e l’armonia delle fattezze. Esperto politico,
riuscì a rimanere neutrale e indipendente sia da Luigi XII
che da Massimiliano d’Asburgo, pretendenti al Ducato di
Milano e del Regno di Napoli. Sposò la cugina Jolanda,
che morì appena dopo il matrimonio e in seconde nozze
Margherita d’Austria, figlia dell’Imperatore Massimiliano
d’Asburgo e vedova di Giovanni di Castiglia. Morì nel
1504 dopo una caccia in circostanze misteriose. La moglie Margherita fu
mandata dal padre a governare i Paesi Bassi e chiesta in moglie da Enrico VIII
d’Inghilterra e dal Re d’Ungheria ma lei volle rimanere fedele al solo Duca di
Savoia.

1486-1553 Carlo II o III, detto il Buono, Nono Duca di Savoia

Fratello consanguineo di Filiberto II, essendo figlio di


Filippo II e Claudina di Bresse, nacque nel 1486. Il suo
regno fu caratterizzato da lunghe e disastrose guerre
causate dalla contesa tra Francesco I Re di Francia e
Carlo V Re di Spagna, per il primato imperiale. Inabile a
governare, assistette allo smembramento dei suoi stati
compiuto dalle due potenze europee. La catastrofe fu
inevitabile: perse il Piemonte e poi Torino e nel 1538 la
Francia annesse la Savoia e occupò Asti, Vercelli e
Fossano. Sposò Beatrice di Braganza, figlia del Re di
Portogallo da cui ebbe l’erede Emanuele Filiberto. Morì nel
1553. Aveva regnato 49 anni, perdendo quasi tutto il suo regno ma non fu mai
malvagio, tanto da essere sopranominato il Buono.

1528-1580 Emanuele Filiberto, Testa di Ferro, Decimo Duca di Savoia

Nato nel 1528, unico superstite di 9 fratelli, ereditò dal


padre nel 1553 quello che rimaneva degli stati sabaudi
e cioè Aosta, Ivrea, Biella, Vercelli e un lembo di terra
tra Cuneo e Nizza. Il resto era in mano a Francesco I e
Carlo V. Valoroso in battaglia accanto allo zio Carlo V,
ricevette persino uno dei più antichi e importanti decori cavallereschi dell’epoca,
il Toson d’Oro. Venne nominato Comandante della Guardia Imperiale della
Cavalleria Fiamminga fino a diventare Comandante Supremo dell’esercito delle
Fiandre. Venne nominato da Filippo II di Spagna, successore di Carlo V,
Governatore dei Paesi Bassi. Grazie ad una pace tra le due potenze europee
Emanuele Filiberto tornò in possesso dei suoi stati, la Savoia, la Bresse, Bugey,
il Piemonte, tranne Torino. In cambio dovette sposare Margherita, Duchessa di
Berry, figlia di Francesco I di Francia, da cui ebbe un solo figlio, Carlo
Emanuele. Suo principale obiettivo fu la ricostruzione dello stato, tanto da
essere chiamato il Nuovo Fondatore della monarchia di Savoia. Morì nel 1580
dopo 27 anni di regno.

1562-1630 Carlo Emanuele I, il Grande, Testa di Fuoco, Undicesimo Duca


di Savoia

Nato nel 1562, unico figlio del Duca Emanuele


Filiberto, assunse il potere quando aveva 18 anni.
Assetato di conquiste e gloria, coraggioso e
ingegnoso, impegnò tutte le sue forze a
riconquistare Ginevra, Saluzzo e Monferrato. Dal
1580 alla sua morte fu quasi ininterrottamente in
guerra per ingrandire lo stato, riuscendo a
mantenere l’indipendenza, destreggiandosi tra la Francia e la Spagna.
Nonostante il suo impegno sul campo di battaglia, si dedicò anche all’arte e al
collezionismo, accogliendo a corte artisti famosi. Prese in sposa Caterina,
infanta di Spagna e figlia di Filippo II, con gradi promesse di dote mai
mantenute. Ebbe 10 figli: il figlio primogenito morì di vaiolo a 19 anni, lasciando
quale erede Amedeo, che gli succcederà. Tra i suoi figli vi è anche Tommaso,
capostipite dei Savoia Carignano. Morì nel 1630 in piena guerra.

1578-1637 Vittorio Amedeo I, il Leone di Susa,


Dodicesimo Duca di Savoia

Secondogenito di Carlo Emanule I, nacque nel 1587.


Cresciuto alla corte di Madrid per ingraziarsi il Re di Spagna, partecipò alla
guerra scoppiata per la conquista del Monferrato, dove si distinse per valore e
coraggio. Quando salì al potere, portò sul trono la sua reputazione di soldato
valoroso e abile condottiero. In quel periodo il paese era invaso dai Francesi,
costringendo il Duca a continue guerre per difendere il proprio territorio. Morì a
soli 47 anni dopo una lunga agonia, probabilmente avvelenato, nel 1637.
Vittorio Amedeo I lasciò due figli maschi, Francesco Giacinto e Carlo Emanuele,
che diverranno entrambi Duchi di Savoia, avuti dalla moglie Maria Cristina di
Francia, che terrà la reggenza del regno per quasi undici anni fino al 1648.

1632-1638 Francesco Giacinto, Fior di Paradiso, Tredicesimo Duca di


Savoia

Fu proclamato sovrano all’età di cinque anni col titolo di


Duca di Savoia, Principe del Piemonte e Re di Cipro,
sotto la reggenza della madre Maria Cristina di Francia.
Nato nel 1632, morì pochi anni dopo per una violenta
febbre nel 1638. Di lui la storia nulla ricorda, essendo
salito al trono senza regnare.

1634-1675 Carlo Emanuele II, l’Adriano del Piemonte, Quattordicesimo


Duca di Savoia

Successe al fratello Francesco Giacinto all’età di quattro


anni, essendo nato nel 1634. La tutela e la reggenza
furono affidate, ancora una volta, alla madre Maria
Cristina di Francia fino al 1648, quando raggiunse la
maggiore età. Troppo giovane per governare, si fece
guidare dalla madre che, di fatto, fu la vera governante.
Alla morte di quest’ultima fu incapace di svolgere il suo
compito e, quindi, il regno fu funestato da guerre civili e dal conflitto tra Francia
e Spagna. Riuscito a raggiungere una precaria pace, Carlo Emanuele II si
dedicò alla restaurazione dello stato. Ebbe una particolare predilezione per
l’architettura, abbellendo la capitale Torino e rinnovando vari castelli e
fortificazioni. Sposò in prime nozze Francesca d’Orleans, figlia di Gastone di
Francia, che morì poco dopo. In seconde nozze sposò Maria Giovanna Battista,
figlia di Carlo Amedeo di Savoia-Nemours. Ebbe un unico figlio ed erede al
trono, Vittorio Amedeo. Morì ne 1675 a 41 anni e fu sepolto a Torino nella
Reale Cappella della SS. Sindone.

I RE DI SARDEGNA

1666-1732 Vittorio Amedeo II, Quindicesimo Duca di Savoia, Primo Re di


Sicilia, Primo Re di Sardegna

L’ultimo Duca di Savoia nacque nel 1666 a Torino.


Sposò Anna, figlia di Filippo D’Orleans, unico fratello di
Re Luigi XIV e di Enrichetta d’Inghilterra. Cacciò i
francesi dall’Italia riprendendosi Pinerolo e, alleatosi con
l’Impero, riuscì vittorioso nell’assedio di Torino. Ottenne
con la pace di Utrecht il Monferrato, la Lomellina,
l’Alessandrino, le Langhe, Bardonecchia e la Sicilia, che
in seguito scambiò con la Sardegna, e il titolo regio.
Ebbe 10 figli dalla moglie Anna: la primogenita Adelaide fu data in sposa al
Duca di Borgogna e darà alla luce Luigi XV, che sarà Re di Francia; l’altra sua
figlia Maria Luisa Gabriella sposerà il Re di Spagna Filippo V; il primogenito
maschio, Vittorio Amedeo, morirà a sedici anni di vaiolo; l’erede al trono fu
Carlo Emanuele. All’età di 65 anni, stanco di regnare abdicò in favore del figlio
Carlo Emanuele. Poco dopo, però, forse pentito della sua scelta, cercò di
riprendersi il trono, facendo imprigionare il figlio, quindi morì nel 1732 e fu
sepolto a Superga, nella grande Basilica costruita su suo ordine.

1701-1732 Carlo Emanuele III, il Re Laborioso, Secondo Re di Sardegna


I primi anni del suo Regno furono funestati dai conflitti
con il padre, che aveva abdicato in suo favore.
Secondogenito di Vittorio Amedeo II nacque nel 1701 e
salì al trono nel 1730 in prospere condizioni di regno,
poiché l’autorità e il titolo regio erano assicurati e il regno
era forte e ricco. Si schierò dapprima con la Francia
contro l’Austria per la supremazia della Polonia e, quindi,
con Maria Teresa d’Austria contro Francia e Spagna nel
conflitto che sconvolse l’Europa dal 1742 e in cui riportò
vittorie importanti e famose, che gli garantirono
l’estensione dei suoi territori nel Pavese, nel Novarese e
nel Tortonese. A quel punto il Re provvide ad organizzare meglio l’esercito, a
favorire il commercio e l’agricoltura e istituì l’Università di Cagliari e Sassari.
Sposò in prime nozze Anna Cristina Luigia di Baviera, figlia del Conte Palatino
del Reno; rimasto vedovo, sposò Polissena Cristina d’Assia, figlia di Ernesto
Leopoldo, che gli darà Vittorio Amedeo, Duca di Savoia e Re di Sardegna.
Scomparsa Polissena, prese in moglie Elisabetta Teresa, figlia di Leopoldo
Giuseppe, Duca di Lorena, sorella dell’Imperatore Francesco I. Rimase ancora
vedovo della quarta moglie a quarant’anni ma non prese più moglie: morì nel
1773 a 72 anni, dopo averne regnati 43.

1726-1796 Vittorio Amedeo III, il Fedelissimo, Terzo Re di Sardegna

Nato nel 1726, ebbe il titolo di Duca di Savoia. Salito al


trono all’età di 47 anni, durante le guerre sostenute dal
padre aveva dato prova del suo grande valore in battaglia.
Nella guerra con la Francia di Napoleone, Vittorio Amedeo
III, passò di sconfitta in sconfitta finché dovette firmare una
durissima pace che gli costò la perdita della Savoia, della
Contea di Nizza, oltre a Cuneo, Alessandria e Tortona.
Queste sconfitte minarono la salute del Re, che morì nel 1796 dopo 23 anni di
Regno. Aveva sposato Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, figlia di Filippo V,
che fu madre di 12 figli, tra cui l’erede al trono Carlo Emanuele.
1751-1819 Carlo Emanuele IV, l’Esule, Quarto Re di Sardegna

Salito al trono nel 1796, era nato nel 1751 in un


momento storico assai difficile. Dopo la caduta
della Repubblica di Venezia, il Regno Sabaudo
entrò nelle mire di conquista di Austria e Francia,
che volevano spartirsi l’Italia settentrionale.
Costretto da una durissima guerra tra più fronti, il
Re Carlo Emanuele IV dovette firmare un patto che
lo costrinse all’esilio in Sardegna. Dopo la sua
partenza, il Piemonte divenne, di fatto, una provincia francese e tale rimase fino
al 1814. Sposò Maria Clotilde di Francia, figlia di Luigi, Delfino di Francia. Nel
1799 quasi tutta l’Italia settentrionale fu occupata dagli austro-ungarici, che
arrivarono anche a conquistare Torino e riconsegnarono il Regno al legittimo
Re, vale a dire a Casa Savoia. In realtà il Re non riuscì mai a tornare a Torino,
tenuto quasi prigioniero dagli austriaci e trasferito a Roma, Caserta e Napoli,
dove abdicò nel 1802 a favore del fratello Vittorio Emanuele I. Morì nel 1819.
Nel frattempo Bonaparte, che aveva rovesciato il Direttorio e si era nominato
Console, scese in Italia e riconquistò tutto ciò che i francesi avevano perso,
riannettendo il Piemonte alla Francia e suddividendolo in dipartimenti.

1759-1831 Vittorio Emanuele I, il Tenacissimo, Quinto Re di Sardegna

Nacque nel 1759 a Torino, salì a trono nel 1802, dopo


l’abdicazione del fratello Carlo Emanuele IV. Restò in
Sardegna fino alla caduta di Napoleone, a seguito del
quale fu invitato a ritornare in Piemonte. Con Trattato di
Parigi del 1814 fu reintegrato di tutti i suoi Stati, ad
eccezione della Savoia, che rimase annessa alla Francia e
che sarà restituita solo nel 1815. Con il Congresso di
Genova del 1814 ricevette anche il Ducato di Genova coi
feudi imperiali di Liguria. Scoppiate le rivolte ad opera della
Carboneria, iniziarono i primi moti risorgimentali in Italia, a
partire da Napoli, dei Borboni, che concessero una Costituzione per evitare di
perdere il Regno. A seguito di ciò insorsero anche Torino ed Alessandria,
chiedendo a loro volta una Costituzione al Re, che non concesse. Abdicò nel
1821 a favore del fratello Carlo Felice, che si trovava a Modena, dichiarando
reggente del Regno il cugino Carlo Alberto di Savoia-Carignano. Morì nel
castello di Moncalieri nel 1824 e venne sepolto nella Basilica di Superga. Aveva
sposato l’arciduchessa Maria Teresa D’Austria d’Este, figlia di Ferdinando di
Lorena, nipote dell’imperatrice Maria Teresa.

1765-1831 Carlo Felice, il Fermo, Sesto Re di Sardegna

Terzogenito di Vittorio Amedeo III, nacque nel 1765 a


Torino. Dopo la perdita della Savoia mutò il proprio
titolo in Marchese di Susa e seguì il fratello in esilio in
Sardegna. Salì al trono nel 1821 a 56 anni, in un
momento storico difficilissimo e subito sconfessò
l’operato di Carlo Alberto, reggente del Regno fino a
quel momento, il quale aveva concesso la Costituzione.
Durante il suo regno fece molte buone riforme,
promosse opere di pubblica utilità e riuscì a difendere i
suoi stati dal dominio austriaco. Sposò Maria Cristina,
figlia di Ferdinando Re di Napoli, che però lo lasciò
privo di eredi. Morì nel 1831, lasciando la corona a Carlo Alberto, col quale nel
tempo si era riconciliato. Fu per sua volontà sepolto ad Altacomba. Con lui si
estinse la linea primogenita di Casa Savoia, succedendogli Carlo Alberto,
discendente di Tommaso, figlio di Carlo Emanuele I, del ramo cadetto dei
Savoia Carignano.

1798-1849 Carlo Alberto, il Magnanimo, Settimo Re di Sardegna


Figlio di Carlo Emanuele di Carignano e Maria Cristina
di Sassonia, Carlo Alberto nacque nel 1798 a Torino. Fu
educato a Ginevra e nella Parigi napoleonica e venne a
Torino solo nel 1814. Concesse la Costituzione ai
Torinesi, durante la sua reggenza. Fu soldato valoroso
alla guida delle truppe Reali francesi contro il Re di
Spagna. Salì al trono nel 1831, alla morte di Carlo Felice
e il 4 marzo 1848 concesso uno Statuto, redatto in
francese, lingua di Corte, sul modello delle Costituzioni del tempo. Iniziò lo
stesso anno le ostilità con l’Austria, dando inizio alla Prima Guerra
d’Indipendenza. Vinse le importanti battaglie di Goito, Pastrengo, Valeggio e
Governolo ma fu sconfitto a Custoza. Costretto a firmare un armistizio, sotto
pressione da parte degli austrici, non volle mai revocare il suo Statuto e riprese
le ostilità con l’Austria andando incontro ad una terribile sconfitta a Novara il 23
marzo del 1849. A seguito di tale sconfitta abdicò in favore del figlio Vittorio
Emanuele e si ritirò in Portogallo dove morì ad Oporto nel 1949. La sua salma
venne riportata in patria e inumata a Superga. Aveva sposato Maria Teresa di
Toscana, da cui ebbe tre figli: Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe del
Piemonte, Ferdinando, Duca di Genova e Maria Cristina, morta a un anno.

I RE D'ITALIA

1820-1878 Vittorio Emanuele II, il Padre della Patria, Primo Re d’Italia

La sera stessa della durissima sconfitta di Novara, il 23


marzo 1849 il Re Carlo Alberto abdicò in favore del
figlio Vittorio Emanuele II. Nato a Torino nel 1820, era
un uomo vigoroso, coraggioso ed intelligente; amante
delle donne e della caccia, aveva un carattere forte,
esuberante e schietto. Si pose a capo del movimento di
liberazione nazionale e divenne punto di riferimento per
i patrioti d’Italia. Rispettò scrupolosamente la
costituzione paterna e coadiuvato da personaggi quali
Camillo Benso Conte di Cavour, seppe accordarsi con
gli avversari e con Giuseppe Garibaldi. Si unì alla Francia, all’Inghilterra e
all’Impero Ottomano nella Guerra di Crimea dove l’esercito sardo confermò il
suo valore. Convinto da Cavour, iniziò la Seconda Guerra d’Indipendenza, che
portò alla gloriosa vittoria del 30-31 maggio 1859, con la conquista di Milano. Le
Battaglie di San Martino e Solferino chiusero brillantemente la campagna,
interrotta dall’armistizio di Villafranca. La vittoria comportò una vera e propria
accelerazione nel processo di unificazione, comportando l’annessione del
Regno di Sardegna con tutti gli stati dell’Italia settentrionale. Nel contempo, nel
1860 Garibaldi, con i suoi Mille, provocò il disfacimento del Regno delle Due
Sicilie nell’Italia Meridionale. Al Congresso di Parigi, alla presenza di tutte le
potenze europee venne affrontata la questione dell’Unità d’Italia e, dopo
l’incontro a Plombieres con Napoleone III, Nizza e la Savoia vennero cedute
alla Francia e dopo il Plebiscito, per volontà del popolo, Vittorio Emanuele II
venne proclamato Re d’Italia. Il 18 febbraio 1861 inaugurò il primo Parlamento e
all’età di 41 anni venne proclamato Re d’Italia. In seguito contribuì a completare
l’unificazione con la Terza Guerra d’Indipendenza e l’occupazione di Roma, il
20 settembre 1870. Trasferì la capitale da Torino a Firenze, nel 1871 e, quindi,
a Roma, dove morì il 9 gennaio 1878 a 57 anni. Fu sepolto a Roma nel
Pantheon. La moglie fu Maria Adelaide di Lorena, figlia minore dell’Arciduca
Ranieri, Vicerè del Lombardo-Veneto e di Maria Elisabetta di Carignano, sorella
di Carlo Alberto. Ebbero sette figli e il primogenito fu Umberto, Principe del
Piemonte.

1844-1900 Umberto I, il Re Buono, Secondo Re d’Italia

Nato a Torino nel 1844 Umberto ebbe un’educazione


molto religiosa, dominata dalla figura della nonna
materna Maria Teresa, consorte di Carlo Alberto.
Salito al trono nel 1878 prestò giuramento avanti al
Parlamento, con una nuova formula con la quale
veniva riconosciuta la subordinazione alle leggi
approvate dai rappresentanti della Nazione. I suoi
primi anni di Regno furono difficili, a causa di continue
crisi di governo e una lunga serie di disgrazie, come
l’epidemia che colpì Napoli. Con un carattere liberale
ed equilibrato, condivise sostanzialmente le idee del Governo Crispi,
rispettando il ruolo dettato per il Re dalla Costituzione. Nel 1887 appoggiò gli
accordi interazionali che portarono alla triplice alleanza con Austria e Germania.
Durante il suo Regno ebbe luogo la prima impresa coloniale, le cui tappe, con
sorti alterne, furono Dogali, Amba Alagi, Macallè e Adua. Gli ultimi anni
dell’Ottocento furono turbati da crisi economica, povertà e disoccupazione, che
portarono a gravi tumulti e disordini, tanto che all’inizio del 1900 prese piede
l’ipotesi dell’abdicazione del Re, dopo che a Milano il Generale Baca Baccaris
aveva sparato sulla folla di dimostranti. Il Re venne assassinato il 29 luglio 1900
a Monza da un anarchico. Fu tumulato a Roma nel Pantheon. Sposò la cugina
Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia che gli diede un unico figlio,
l’erede al trono Vittorio Emanuele.

1869-1947 Vittorio Emanuele III, il Re Soldato, Terzo Re D’Italia

Unico figlio di Umberto I e Margherita di Savoia,


nacque a Napoli nel 1869. Diventò Re d’Italia
all’età di 30 anni e ne regnò 46. Ebbe un’infanzia
austera e solitaria, molto attento agli studi,
soprattutto della storia. Visse la sua esperienza di
Re in modo contraddittorio, dapprima favorendo il
processo di evoluzione economica del Paese
prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale,
alla quale partecipò attivamente. Seppe tenere
alto lo spirito dei suoi soldati anche dopo la
disfatta di Caporetto e le ultime storiche battaglie sull’Isonzo, del Piave e a
Vittorio Veneto. Dopo la guerra non si oppose alla conquista del potere da parte
di Mussolini e alla trasformazione del Governo sostenuta da Giolitti, Salandra e
Nitti. Avvallò la guerra contro l’Etiopia, la Guerra di Spagna e l’alleanza con la
Germania anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Quando nel 1943 gli
alleati invasero la Sicilia, dopo che il Gran Consiglio Fascista ebbe messo in
minoranza Mussolini, lo fece arrestare e lo sostituì con il maresciallo Badoglio
che avviò le trattative di resa con gli Anglo-Americani. A seguito dell’armistizio
del 8 settembre 1943 si trasferì con la famiglia a Brindisi, rendendo possibile la
garanzia della continuità dello stato e del governo. Affidò quindi la
Luogotenenza Generale del Regno al figlio Umberto il 5 giugno 1944 e il 9
maggio 1946 abdicò. Vittorio Emanuele III morì in esilio nel 1947 ad
Alessandria d’Egitto, dove fu sepolto nella cattedrale di Santa Caterina. Sposò
Elena del Montenegro da cui ebbe quattro figli, di cui uno solo maschio,
Umberto.
1904-1983 Umberto II, il Re di Maggio, Ultimo Re d’Italia

Nato nel castello di Racconigi nel 1904, fu severamente


educato dall’Ammiraglio Attilio Bonaldi alla disciplina,
l’autocontrollo e il rispetto delle regole. Grazie al suo
aspetto avvenente ed elegante era noto con l’appellativo
di Prince Charmant. Nel 1944 divenne Luogotenente del
Regno e salì al trono il 9 maggio 1946 a seguito
dell’abdicazione del padre. A seguito del discusso
referendum del 2 giugno 1946 venne proclamata la vittoria
delle Repubblica sulla Monarchia e nella notte tra il 12 e il
13 giugno il Governo dichiarò decaduto il Re, nominando capo provvisorio dello
Stato, Alcide De Gasperi. Umberto, di fronte alla prospettiva di una guerra
civile, dopo aver assunto il titolo di Conte di Sarre, andò in esilio a Cascais, in
Portogallo, dove trascorse il resto della vita, senza abdicare. Visse in silenzio e
solitudine pagando per colpe non sue. Tacque anche quando nel 1948 la nuova
Costituzione della Repubblica Italiana vietò al Re e ai suoi discendenti il ritorno
in Patria. Fu l’ultimo Re d’Italia. Morì a Ginevra nel 1983, a 79 anni. Nessun
ministro italiano presenziò alle sue esequie, celebrate il 24 marzo ad Altacomba
in Savoia. Donò gran parte dei preziosi tesori di Casa Savoia, tra cui, al
Pontefice, donò il più prezioso di tutti, la Sacra Sindone. Sposò Maria Josè di
Sassonia Coburgo, terzogenita del Re del Belgio. Dall’unione nacquero quattro
figli: Maria Pia, Vittorio Emanuele, Maria Gabriella e Maria Beatrice. Gli ultimi
sovrani d’Italia riposano vicini, nella silenziosa quiete di Hautecombe, ancora,
purtroppo, in esilio.

http://www.grupposavoia.it/dinastia.asp

Acesso 05/01/2024 Prof.essa Lusinete Lima

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