Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Punti Manuale
Punti Manuale
2- ARISTOTELE
● Origine della polis: ex arches
● 3 fasi per arrivare a polis
○ Famiglia
○ Villaggi
○ Polis
● Differenza uomo e animale: logos → giusto/ingiusto
● Cittadinanza: giustificazione schiavitù
● Forme di governo: forza del potere per utile comune
○ Molti
○ Pochi
○ Uno
● Amicizia: pluralità → polis = homonoia
● Giusto della polis:
○ Giusto per natura
○ Giusto legale
● Forme di democrazia
○ Schema top down + bottom up
4- MACHIAVELLI
● Segretario + ragionare dello stato
● Politica nel tempo
○ Cicli naturali e cicli culturali
○ Due diagnosi epocali
■ Crisi repubblica romana
■ Debolezza mondo moderno
● Rapporto fortuna-virtù: gli uomini possono intervenire e battere la fortuna
● Antropologia negativa:
○ Squilibrio tra desideri uomo e limiti storia
○ Mala contentezza
○ Correttivo natura umana: leggi
● Religione degli antichi e religione dei moderni
● Comunità politiche come corpi misti
○ Umori
■ Grandi
■ Popolo
● Due forme di governo
○ Principato: fondazione o rifondazione di un corpo politico = ordinare
■ Centauro
○ Repubblica: dispiegamento ordini, leggi = mantenere
■ Roma, tumulti, potere popolo
● Doppio sguardo → comparazione
● Fine azione politica: continuità corpo politico
● Limite azione politica: ricerca e realizzazione male minore
7- ROUSSEAU E IL CONTRATTUALISMO
● Teoria contrattualistica cambia nel tempo
● Tradizione britannica vs teoria tradizionalista e teoria organicistica
○ Esponente tradizionalismo: Filmer: uomini devono obbedire al sovrano assoluto
○ VS nuovo modello contrattualistico: autorità = volontà umana
● Rousseau: rinnovamento + critica a proprietà → diseguaglianza economica
● Confronto con Hobbes: radice del male nella civiltà non nello stato di natura
● Per ordine giusto → volontà generale vs volontà di tutti
○ Concetto di sovranità
○ Monismo (vicino a Hobbes)
● Dopo Rousseau, Kant
Dai lavori “archeologici” degli anni Sessanta e “genealogici” dei settanta, il leitmotiv è il rapporto
soggetto -“giochi di verità”, inteso come sistema di produzione della verità. Questa non è al di
sopra della storia = trovare le modalità con cui si son divisi V/F “veridizione”. In questi giochi
l’essere si costituisce (storicamente) come esperienza, mix di sapere, normatività e soggettività.
Archeologia è la nozione delle ricerche degli anni sessanta per cui si cerca una storia delle
condizioni di possibilità delle conoscenze più che una storia delle conoscenze: un sistema che
scavi le narrazioni che han permesso il nascere di una certa conoscenza [non esclude il potere,
parla anche di “altre epistemologie”.
Genealogia è la nozione che guida la ricerca della nascita del soggetto in relazione al potere:
bisogna sbarazzarsi del primo e trovarne la genealogia, intesa come sua costituzione, nella trama
storica. “Genealogia come storia che tenga conto della costituzione di saperi, discorsi” che non
postuli un “soggetto trascendente rispetto agli avvenimenti che la sua identità ricopre nella
storia”.
Questo concetto si pone come sapere antimetafisico, anti-essenzialista e
anti-piramidale/causale della realtà sociale, vista come una rete di relazioni: vi è un primato
delle pratiche su soggetti e oggetti, che sono il correlato di pratiche eterogenee.
Fondamentale nella genealogia rispetto al concetto di potere è la critica all’idea che questo si
eserciti solo in modo giuridico-negativo [interdizione e porre limiti], e concepirlo anche come
tecnico-positivo: “produce discorsi, forma sapere, è una rete produttiva che passa per il corpo
sociale”.
Biopolitica: se fino al XVII il potere sovrano era caratterizzato dal diritto di vita e morte, dopo
sorge il bio-potere, la cui finalità è gestire la vita, produrre delle forze e ordinarle più che
piegarle. Questo assume due forme principali, che hanno come obiettivo il corpo e la
popolazione:
1. Anatomo-politica del corpo in quanto macchina, le sue abitudini, crescerlo come utile e
docile integrato a sistemi di controllo. Questi meccanismi producono le “discipline”
2. Bio-politica della popolazione e corpo-specie come supporto ai processi biologici:
nascita, proliferazione e morte, salute e longevità. Questo si esercita tramite controlli
legislatori.
La disciplina prende di mira l’individuo e il suo corpo tramite “normazione”, introduzione di un
modello ottimale, per cui è “normale chi si conforma alla norma”. Si parte dalla norma per
determinare il normale e l’anormale. Al contrario nei dispositivi biopolitici viene prima il normale
e la norma è dedotta, si fissa a seguito dello studio delle normalità: non è normazione quanto
normalizzazione.
Da quando il potere si esercita positivamente sulla vita possiamo parlare di tanatopolitica come
maggior peso della morte: incentrato sul razzismo, la messa a morte è sia vittoria sul nemico che
eliminazione del pericolo biologico.
Biopotere e capitalismo: il primo ha permesso al secondo (tramite disciplina come apparato
produttivo e biopolitica della popolazione come produzione di popoli funzionali all’economia) di
affermarsi.
Liberalismo: non rispetta le libertà date ma “consuma le libertà”: per funzionare ha bisogno che
ve ne siano, consuma queste libertà, le produce e deve con misure di controllo gestirle: oscilla
tra produzione-limitazione-distruzione della libertà. [vediamo l’analogia controllo-libertà
nell’interventismo del Welfare o dall’interventismo nell’economia per evitare i monopoli]. Il
mercato e la circolazione di uomini e cose è il “luogo di veridizione” della pratica governamentale
liberale, che la necessita.
Se le relazioni di potere sono mobili, giochi in cui si cerca di dirigere la condotta dell’altro, giochi
strategici tra libertà, gli stati di dominio si danno quando si bloccano le relazioni di potere, si
immobilizzano. Le relazioni di potere non sono necessariamente violente quanto volte a
“governare”: nella violenza una parte è passiva, nella relazione di potere si ha una “azione su
azione”, che presuppone riconoscere l’alter come soggetto = il potere si esercita solo su soggetti
liberi.