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Progettazione orientata più alle attività che agli

obiettivi;

Declinazione di risultati indefiniti, generici e non


obiettivamente verificabili;
sviluppato negli anni ’90 dal programma europeo di
cooperazione internazionale, è stato elaborato per far Visione progettuale di breve termine, con assenza di
approccio metodologico alla progettazione
fronte a una serie di limiti e carenze riscontrate nei orientamento strategico alla sostenibilità;
progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo:
Limitato coinvolgimento dei beneficiari/destinatari;

Elaborati documentali eterogenei e spesso incoerenti


tra loro

Analisi approfondita ed esauriente del contesto di


intervento e delle problematiche individuate;

Utilizzo di strumenti partecipativi nei momenti chiave


L’articolazione del PCM è ispirata ad alcuni principi
del ciclo in modo da integrare punti di vista di SH e dei
fondanti:
beneficiari;

Integrazione dei fattori di sostenibilità nella


progettazione per promuovere benefici duraturi del
tempo.

1. Programmazione indicativa;

Il Project Cycle 2. Identificazione;


Management
Venne dunque proposto un progetto articolato in sei 3. Istruzione;
fasi che insieme ai principi di fondo avrebbero
orientato a una progettazione più solida e coerente: 4. Finanziamento;

5. Realizzazione;

6. Valutazione.

Il percorso non è lineare ma circolare, ecco perché


Le fasi del ciclo sono teoricamente progressive, ma prende il nome di ciclo di progetto: le varie tappe si
nella pratica possono essere diacroniche (ex. la susseguono seguendo un percorso ad anello, il
valutazione viene svolta durante tutto il processo). processo si rinnova continuamente partendo da un
nuovo inizio.

I progetti sono pertinenti alla strategia concordata e ai


reali bisogni dei gruppi beneficiari in quanto viene
assicurato il coinvolgimento dei beneficiari nel
processo di programmazione sin dalle prime fasi e
un’analisi esaustiva delle problematiche.
Vantaggi
I progetti sono fattibili: gli obiettivi possono essere
realisticamente raggiunti.

I progetti sono sostenibili.


Preesistono vari livelli di pianificazione che
possono rappresentare dei vincoli entro i quali
l’azione progettuale deve esplicarsi. Avere una
valida cornice programmatica può essere una
risorse per il team di progetto in quanto offre
coordinate in termini di priorità tematiche, risorse
dedicate e indicazioni sulla collaborazione, tutto
ciò mitiga il rischio di iniziative estemporanee e
fuori luogo.
È necessario tenere presente l’impianto
1. Programmazione programmatico dell’organizzazione con cui il
indicativa progetto dovrà risultare coerente, a riguardo è
buona prassi rendere accessibile a tutti i membri
dell’organizzazione la documentazione
programmatica e promuovere la conoscenza del
progetto nell’organizzazione
È anche opportuno documentarsi sui progetti in
essere di altri soggetti non coinvolti nel processo
con i quali entrare in possibili collaborazioni.

In questa fase vengono individuati, selezionati e


vagliati i problemi a cui si vuole offrire risposta e
vengono sondate le possibili soluzioni. È una fase
creativa e di assestamento in cui le idee di
partenza vengono confermate, scartate e
FASI PCM modificate tramite il confronto e coinvolgimento
con i diversi attori che devono far parte del
2. Identificazione processo.
In questa fase prende forma l’idea progettuale che
nasce generalmente dalla visualizzazione del fare,
deve poi seguire uno sforzo di razionalizzazione e
concettualizzazione che tenda all’individuazione
di una sequenza logica di azioni, risultati e
obiettivi.

Obiettivi generali e specifici;

Beneficiari;
Dall’idea progettuale si procede alla progettazione Attività e risultati attesi;
e pianificazione operativa
3. Formulazione Componenti e caratteristiche del Partenariato;
l’esito è un elaborato tecnico in cui saranno
individuati gli elementi costitutivi del progetto: Quadro economico e piano finanziario di dettaglio;
Strumenti di gestione e amministrazione;
Strumenti di monitoraggio e valutazione.
Fase in cui il progetto viene introdotto nel
finanziamento. Nel caso in cui le risorse siano già
presenti nella programmazione interna
dell’organizzazione proponente, in questa fase
dovranno essere esperiti tutti i passaggi
organizzativi interni per l’approvazione e lo
stanziamento dei fondi; è necessario verificare che
i tempi del progetto siano coerenti con quelli dei
vari adempimenti burocratici e amministrativi.
Quando le risorse debbano essere reperite
4. Finanziamento all’esterno, bisogna attivarsi per accedere ai
potenziali mercati della raccolta fondi.
Nel caso di finanziatori istituzionali sarà
necessaria la compilazione di moduli e formulari
di progettazione in
risposta a bandi o avvisi; in questi casi c’è
l’eventualità che il progetto debba essere
modificato per “piegarlo” alle indicazioni del
bando o alle aspettative del finanziatore. Riguardo
a quest’ultimo caso, molto spesso il
progetto viene formulato proprio in risposta a un
bando  rischio del progettificio

È l’attuazione delle attività programmate


all’interno del progetto nella loro prevista
sequenza temporale; in questa fase sono cruciali
gli strumenti di monitoraggio e di coordinamento.
5. Realizzazione Guidare ed esercitare la leadership
Nella fase di realizzazione assume particolare Correggere la rotta
rilevanza il Project Manager, il quale deve essere
in grado di: Comporre dissidi e riallineare risorse
Verificare i risultati

La valutazione è un processo conoscitivo in cui


FASI PCM
vengono introdotte specifiche metodologie di
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ricerca, rilevazione e misurazione al fine di
rendere disponibili elementi conoscitivi su
risultati raggiunti, fattori di successo/insuccesso,
punti di forza/debolezza; al termine di tale
processo viene formulato un giudizio di valore che
risponde alle esigenze di responsabilità sociale ed
apprendimento: si valuta per legittimare l’operato,
per verificare se c’è stato il cambiamento
prefissato e se questo cambiamento è
riconducibile al progetto, per rendere conto agli
SH, si valutare per rendere disponibili
informazioni utili al miglioramento di ulteriori
processi.
Il fattore che differenzia la valutazione dal
monitoraggio è l’attribuzione del valore. Il disegno
valutativo deve essere predisposto prima
dell’avvio al progetto (nella pratica non sempre
avviene).
a. Valutazione ex ante: prima che si entri nella
fase di realizzazione. Può essere svolta dal
finanziatore che deve scegliere tra i vari progetti e
può essere utile al team tramite un giudizio
prognostico sull’efficacia ed efficienza
dell'intervento.
b. Valutazione in itinere: viene svolta nel centro
6. Valutazione La valutazione è un processo che ricorre durante
della fase di realizzazione. Non ci si limita a
tutto il ciclo di progettazione e seconda della fase
registrare ciò che sta accadendo ma ci si interroga
processuale in cui è svolta si parla di:
sul come e sul perché sta accadendo.
c. Valutazione ex post: interviene alla fine del
progetto per vedere gli esiti

d. Valutazione d’impatto: valutazione effettuata a


distanza dalla fine del progetto per vedere gli
effetti durevoli nel tempo
Oltre al quando, è importante definire a monte
l’oggetto della valutazione: quali saranno gli
aspetti specifici su cui si baserà la valutazione.
È importante che al processo valutativo
partecipino i vari attori coinvolti e/o interessati:
viene raggiunta così la massima informazione e
un buon apprendimento organizzativo.
Il monitoraggio, a differenza della valutazione, è
un’azione finalizzata a raccogliere in maniera
Quando il monitoraggio mette in luce variazioni
sistematica e continuativa informazioni
significative rispetto a quanto inizialmente
sull’andamento del progetto durante tutta
previsto, è necessario effettuare un
l’attuazione, al fine di registrare i progressi
aggiornamento della progettazione.
ottenuti in termini di costi sostenuti, risorse
impiegate ed effetti prodotti.

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