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DELLA DIOCESI DI RAGUSA


PERIODICO D’INFORMAZIONE
ANNO XXXVIII - N. 680
FEBBRAIO 2023

Abbi cura di lui


QUARESIMA
3 Non di solo pane
Messaggio di Quaresima di mons. Giuseppe la Placa

Abbi cura di lui


5 Il dolore e la guarigione

Sommario
Riccardio Roccella
6 La XXXI Giornata del Malato in Diocesi
Emanuele Occhipinti
Periodico iscritto
8 Vivo il dolore ogni secondo
Letizia Dimartino

In Diocesi
Reg. Trib. RG n.71 del 6.12.1977 9 Come Cristo Servo: il diacono
ROC n. 1954 Mario Modica
11 Un popolo di sacerdoti che celebra
Direttore Responsabile Vincenzo Guastella
Mario Cascone 13 Fratelli sotto l’ombra della Madre
Francesco Barone
Condirettore
Alessandro Bongiorno
14 L’unità tra le chiese
16 Fratelli e sorelle
In redazione, segreteria e Fernando e Dario
amministrazione 17 Parlare con il cuore al cuore degli altri
Gabriella Chessari 18 Esiste ancora una cultura della vita?
Via Roma, 109 Ragusa Enrico Giordano
Tel. 0932646419 19 La benedizione alle mamme e ai neonati
insieme@diocesidiragusa.it
20 Il vescovo incontra e benedice i fidanzati
Stampa 21 Accompagnare le fragilità
Non solo libri srl Nicandro e Delizia Prete, Don Tonino Puglisi
nonsololibrisrl@gmail.com 22 Consultorio familiare, nuovo presidente
23 Don Franco Forti autentico dono di Dio
Impaginazione a cura di
Gabriella Chessari 24 Brevi diocesane

Numero chiuso Chiesa e Società


18 febbraio 2023 25 Giornata contro la tratta di persone
26 La carezza di Dio su Masha e Nika
Mario Tamburino
27 Alla riscoperta delle radici dei Giarratanesi
Sac. Giovanni Cavalieri
Attualità
28 Quel bene prezioso della libertà
Direttore
Gli alunni della II B nuovo ordinamento
Emanuele Occhipinti 30 Presto nuove rotte da e per Comiso?
Francesca Cabbibbo
Assistente Siprituale 31 Alfredo Cospito un caso o una persona?
Giuseppe Di Corrado Vito Piruzza
32 Ragusa e il mecenatismo
Segreteria e amministrazione Annapaola Giannelli
Gabriella Chessari 33 Nasce ad Acate un cenacolo culturale
Tel. 0932646460 34 Il fenomeno degli anziani che vivono da soli
comunicazioni sociali@ Saro Distefano
diocesidiragusa.it
Un Amico in cucina
www.diocesidiragusa.it 35 Rubrica a cura di
Diocesi di Ragusa Emiliano Amico
QUARESIMA
in3

NON DI SOLO PANE


Messaggio di Quaresima 2023
Ritorno all’essenziale
Fratelli e sorelle carissimi, come ogni anno all’inizio della
Quaresima, con la celebrazione del Mercoledì delle ceneri,
la Liturgia ci traccia il cammino verso la Pasqua riproponen-
doci tre pratiche penitenziali per vivere il tempo quaresimale
come un viaggio di ritorno all’essenziale: la preghiera, l’ele-
mosina e il digiuno.
Tre opere, ci ricordano i Padri, che non possono essere
divise, separate, ma che sono una cosa sola e ricevono vita
l’una dall’altra: «Il digiuno è l’anima della preghiera e la mi-
sericordia è la vita del digiuno. Colui che ne ha solamente
una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perciò chi
prega digiuni. Chi digiuna abbia misericordia» (Pietro Cri-
sologo, Discorso 43).
Nel messaggio per la Quaresima di quest’anno, vorrei in-
vitarvi a riflettere sulla pratica del digiuno, provando a co-
glierne il valore e il senso per la nostra vita cristiana.
Nonostante sia stato quasi del tutto cancellato dal vocabola-
rio e dalla pratica cristiana, i testi della liturgia e le letture
bibliche del tempo di Quaresima continuano, però, a parlare
abbondantemente di digiuno.

Perché il digiuno?
Come sappiamo, la pratica del digiuno è conosciuta presso
tutti i popoli. Fin dai tempi più remoti, infatti, si digiunava
quando ci si trovava in situazioni di pericolo o si era colpiti
da sventure, quando la grandine o le cavallette distruggevano
i raccolti o le piogge tardavano ad arrivare. Questo sacrificio
volontario aveva lo scopo di commuovere Dio, placarlo, con-
vincerlo ad intervenire o a porre fine ai suoi castighi.
Il profeta Isaia ci racconta l’esperienza del popolo di
Israele che, tornato dall’esilio di Babilonia, vedeva che le
promesse fatte dai profeti tardavano a realizzarsi (cfr. Is 58,
7-10). Invece della sospirata pace che doveva regnare nella
comunità, si era instaurata una società dominata da arrivisti fossimo sottoposti a mortificazioni e rinunce?» (Is 58,3).
e profittatori. Ovunque c’erano violenze, angherie, discor- La colpa del mancato cambiamento – spiega loro il profeta
die. Per convincere Dio a intervenire e porre rimedio a que- Isaia – non è però del Signore, ma del modo errato di prati-
sta situazione, si decide allora di annunciare un digiuno care il digiuno, ridotto a una sterile autopunizione, a una do-
nazionale, rigoroso, severo. E però, nulla cambia. Tutto con- lorosa penitenza. Questo digiuno non ottiene alcun risultato
tinua come prima e in molti si insinua il sospetto che la pra- perché, è vero che sottopone il corpo a privazioni, ma non
tica del digiuno sia inefficace: «Perché digiunare – ci si cambia il cuore.
chiede – se il Signore non ascolta ed è come se non ci Continua a pag. 4
in 4 QUARESIMA

NON DI SOLO PANE - Messaggio di Quaresima 2023


Il digiuno gradito a Dio fratelli. Questo è il digiuno gradito a Dio: «Che tu divida il
Qual è, dunque, il digiuno gradito a Dio? E soprattutto: tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici
oggi ha ancora senso parlare di digiuno? C’è, infatti, chi con- privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra e che
sidera l’antica prassi penitenziale come un retaggio di una tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne?» (Is
spiritualità cristiana ostile alla corporeità dell’uomo e chi, 58, 6-7). Il digiuno senza la carità non serve e non giova a
invece, lo ritiene un anacronistico ascetismo, espressione di nulla.
esteriorità e puro formalismo. Sta di fatto che all’uomo mo- La verità e l’autenticità del digiuno risiede nella crescita
derno è più facile far comprendere le motivazioni di una nella carità, nell’amore fraterno, unico metro su cui dev’es-
“dieta” alimentare o di uno “sciopero della fame”, piuttosto sere misurata anche ogni forma di ascesi cristiana: «Se nel-
che il valore religioso del “digiuno”: un mezzo, cioè, che la l’ora dell’orazione – scrive San Vincenzo de’ Paoli – avete da
tradizione della Chiesa ha da sempre riconosciuto quasi portare una medicina o un soccorso a un povero, andatevi
come “sacramento” della propria conversione a Dio. tranquillamente. Offrite a Dio la vostra azione, unendovi l’in-
Diciamo, allora, che non solo ha senso, ma è addirittura tenzione dell’orazione. Non dovete preoccuparvi e credere
necessario ritornare a parlare di digiuno. Dire che oggi la di aver mancato, se per il servizio dei poveri avete lasciato
pratica del digiuno abbia perso il suo senso, oltre che negare l’orazione. Non è lasciare Dio, quando si lascia Dio per
una cosa affermata e praticata per tanti secoli, sarebbe come Iddio, ossia un’opera di Dio per farne un’altra. Se lasciate
negare l’esempio di Gesù stesso nel deserto. Naturalmente, l’orazione per assistere un povero, sappiate che far questo è
si tratta di tornare a parlarne nella sua più giusta compren- servire Dio. La carità è superiore a tutte le regole, e tutto
sione, e cioè quella di mezzo rispetto al fine. deve riferirsi ad essa. È una grande signora: bisogna fare ciò
Il digiuno, infatti, non è fine a se stesso, non riguarda solo che comanda» (Ufficio delle Letture del 27/09, memoria del
l’astenersi dai cibi e dalle bevande, ma include anche una ne- Santo).
cessaria ricaduta positiva nella vita: c’è, infatti, un intimo le-
game fra il digiuno e la conversione della vita, il pentimento Una riserva di felicità
dei peccati, la preghiera umile e fiduciosa, l’esercizio della Carissimi fratelli e sorelle, approfittiamo allora di questo
carità fraterna e la lotta contro l’ingiustizia: «Ritornate a me tempo di grazia della Quaresima per prenderci cura di chi ci
con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti – ci ri- è vicino, per farci prossimi – come ci ricorda papa Francesco
corda il profeta Gioele –. Laceratevi il cuore e non le vesti» – a quei fratelli e sorelle che sono feriti sulla strada della vita
(Gl 2, 12-13). (cfr Lc 10,25-37). La Quaresima, infatti, è tempo propizio
Certamente il digiuno del corpo è importante, ma solo se per cercare, e non evitare, chi è nel bisogno; per chiamare,
collegato con l’intenzione di convertirci e cambiare stile di e non ignorare, chi desidera ascolto e una buona parola; per
vita, altrimenti serve soltanto come benessere per il nostro visitare, e non abbandonare, chi soffre la solitudine. Met-
fisico. La pratica del digiuno, se staccata dal desiderio di con- tiamo in pratica l’appello a operare il bene verso tutti, pren-
versione a Dio e dall’esercizio della carità fraterna, diventa dendoci il tempo per amare i più piccoli e indifesi, gli
semplice ritualità, puro formalismo esteriore. abbandonati e disprezzati, chi è discriminato ed emarginato
(cfr Fratelli tutti, 193)
La carità… la verità del digiuno In questo tempo di Quaresima, riscopriamo la pratica del
Ecco, allora, qual è la chiave per comprendere il senso e il digiuno per coltivare lo stile del Buon Samaritano che si
valore del digiuno: la carità: «Se parlassi le lingue degli uo- china e va in soccorso del fratello sofferente (cfr Deus caritas
mini e degli angeli – dice San Paolo –, ma non avessi la carità, est, 15), privandoci anche di qualcosa per aiutare i nostri fra-
sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che stre- telli in difficoltà: «Il poco, se condiviso con amore, non fini-
pita» (1Cor 13,1). Senza la carità, tutte le altre virtù non sa- sce mai, ma si trasforma in riserva di vita e di felicità»
rebbero tali in senso assoluto, perché – ci ricorda San (Francesco, MQ 2021).
Tommaso, mancherebbe loro quella disposizione verso il no-
stro fine ultimo, che è Dio stesso (S. Th, II-II, q. 23, a. 7). È Buona Quaresima a tutti.
la carità che dà senso al nostro digiuno, è la carità che ci in-
dirizza verso Dio, che ci unisce a Lui e ci avvicina ai nostri + Giuseppe La Placa, Vescovo
in
Il dolore e la guarigione: 5

la sinfonia del malato scritta da Dio


P
roprio così: “abbi cura di lui” è il titolo che Papa
Francesco ha voluto dare alla XXXI Giornata
Mondiale del Malato.
E non mi sembra casuale che nel 1992 l’allora Papa
Giovanni Paolo II abbia scelto di avviare questa ricor-
renza specificatamente l’11 febbraio, giorno in cui nel
1858 la Madonna è apparsa alla giovane Bernadette.
Così come non è una coincidenza che il già Papa Eme-
rito, Benedetto XVI, abbia scelto lo stesso giorno del
2013 per dimettersi, da successore di Pietro, per motivi
di salute. Non sono coincidenze, io li chiamo: segnali.

Abbi cura di lui


Avere cura dell’Altro non può essere inteso come una
modalità che non tenga conto della situazione specifica
alla quale ricondurre il nostro intervento di assistenza e,
per l’appunto, di “cura”, nel senso di attenzione all’Al-
tro, alla sua condizione psicologica, affettiva, sociale;
non solo fisica.
Lourdes, con i suoi ammalati, è il riferimento più evi-
dente e riconosciuto come luogo dove la Madre di Gesù,
nei suoi incontri con Bernadette, ha sottolineato il ruolo
universale della persona malata, ma non dobbiamo es-
sere riduttivi nei suoi confronti anche perché le precarie
condizioni fisiche spesso celano una grande forza spiri-
tuale che ha bisogno di essere “letta” da chi sta vicino
all’ammalato e lo “ascolta”. Non serve, infatti, essere speciali per diventare utili
Come la Madonna ha “ascoltato” la semplice preghiera all’Altro, è sufficiente far sentire che gli siamo vicini: “io
di un ammalato terminale che è andato a Lourdes grazie ci sono, non sei solo, ti sono accanto perché ho cura di
all’aiuto economico ricevuto e che, ai suoi piedi, le ha ri- te”.
volto questa preghiera: “se mi guarisci ti prometto di ve- In occasione di un pellegrinaggio a Lourdes di qualche
nire ogni anno, come umile barelliere, per servire gli anno addietro, un volontario accompagnava un malato
altri”. in barella alla Grotta.
Non ha parlato la sua bocca ma il suo cuore e la Madre Era una bella giornata di maggio, nel tratto di ritorno
di Cristo ha interceduto presso il Figlio, guarendo dalla Grotta all’ospedale dove era ospitato, ad un certo
l’umile pellegrino malato. In questo spartito della vita, momento, l’ammalato alza la mano e chiede di fermarsi;
dove la parole sono scritte dai Profeti e la musica, com- rimangono in sosta per un discreto tempo fino al suo
posta da Gesù e pubblicata dagli evangelisti, l’autore e gesto che indicava la ripartenza.
direttore d’orchestra rimane sempre Lui: Dio, l’Onni- Il volontario era rimasto silenzioso accanto al malato,
potente. rassicurante. Giunti in ospedale, prima di separarsi, la
A noi rimane la scelta di fare parte o meno della sua or- persona malata ha rivolto il suo grazie, dicendo: “scu-
chestra, e non è importante quale strumento siamo chia- sami se ti ho fatto perdere tempo ma sai, a casa mia, di-
mati a far suonare. steso sul letto, non vedo mai il cielo”.
Primo violino o semplice piattino per Lui hanno la La sinfonia del malato, scritta da Dio, spesso è causa
stessa valenza perché, facendo parte dei suoi suonatori di lacrime di gioia.
ne determiniamo la completezza della sinfonia. Riccardo Roccella
in 6 La XXXI Giornata del Malato in Diocesi

Al bivio tra cura ed indifferenza


«Così il buon samaritano
cambia le cose e genera
un mondo più fraterno»
N
on vorremmo rischiare che la XXXI Giornata Ma soprattutto insieme agli ammalati, alle persone con
Mondiale del Malato, celebrata diffusamente disabilità ed ai volontari che se ne occupano, nonché con
Abbi cura di lui

anche nella nostra Diocesi, si risolva nella pub- il personale medico, infermieri e personale ausiliario. La
blicazione del Messaggio del Papa, “Abbi cura di lui”; prima attenzione del vescovo è stato l’abbraccio con i ma-
tentiamo di attenzionarlo, guidati sapientemente dal no- lati: «Un particolare saluto desidero rivolgere soprattutto
stro vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, che ha ce- a voi, carissimi malati qui presenti e a quanti si uniscono
lebrato in cattedrale la Giornata insieme con il vicario, a noi con la preghiera l’offerta della loro sofferenza. Il ve-
don Sebastiano Roberto Asta, con don Giorgio Occhi- scovo vi saluta con vivo affetto, assicurando un ricordo
pinti, direttore dell’Ufficio Pastorale della Salute e con speciale nella preghiera per voi e per le persone che vi
don Giovanni Filesi, responsabile dei ministri straordi- stanno accanto». Prendendo spunto dal Messaggio del
nari dell’Eucarestia. Papa, definito «parole cariche di amore verso di chi sof-
fre», mons. La Placa ha sottolineato il significato della
Giornata che «ci ricorda e ci insegna innanzitutto il va-
lore della prossimità ai nostri fratelli ammalati. Essi, oltre
alla necessità delle terapie mediche, hanno soprattutto
bisogno di vicinanza fraterna per essere confortati, aiu-
tati e sorretti in un momento difficile della loro vita. Ma
c’è anche un aiuto, altrettanto importante, che non può
mancare alla persona malata: quello di essere accompa-
gnata e sostenuta spiritualmente, illuminata sul senso da
dare alla propria condizione di fragilità, e cioè l’acco-
gliere la sofferenza come partecipazione al mistero della
morte e risurrezione di Cristo, da cui scaturisce quel-
l’amore di offerta di sé che sorregge anche quando si è
crocifissi dal male. E il Signore Gesù che aiuta a portare
la propria croce con amore, a vivere la malattia come mo-
mento di partecipazione alla salvezza di sé stessi e del
mondo intero».
L’esperienza del dolore e della malattia – che «fa parte
della nostra esperienza umana», come esordisce il Papa
– pur nel dramma umano che essa arreca, assume un par-
ticolare significato nell’ottica della fede cristiana poiché
«le situazioni di fragilità ci mettono in modo speciale a
contatto con la croce di Cristo, ci avvicinano alla sua vita,
ci rendono più simili a lui.
in7

E solo nella fede, infatti, che è possibile accedere al- stiano che vuole sentirsi parte del cammino comunitario.
l’esperienza della fecondità del dolore, della malattia, «Il malato, — ha detto il vescovo usando un’immagine

Abbi cura di lui


della sofferenza per la vita e la maturazione del corpo mi- che ci costringe ad abbandonare l’indifferenza ed a fare
stico di Cristo che è la Chiesa. Anche nelle condizioni una scelta – è spesso una persona posta al bivio tra pas-
più disperate, anche se bloccati a letto o immobilizzati, santi indifferenti e il buon samaritano, in cui l’uomo per-
stando ai piedi della croce assieme alla Madonna, l’am- cosso e abbandonato al bordo della strada è la pietra
malato può collaborare in modo del tutto speciale alla d’inciampo tra una fraternità negata e la compassione di
gloria del Regno di Dio su questa terra e alla salvezza chi sceglie di fermarsi e aiutare (...): due passanti, con-
degli uomini e del mondo intero». In questo pensiero si siderati religiosi, vedono il ferito e non si fermano. Il
rivela tutta la sostanza della pastorale della salute che la terzo, invece, un samaritano, uno che è oggetto di di-
Chiesa diocesana cura con attenzione, mettendo al cen- sprezzo, è mosso a compassione e si prende cura di quel-
tro la persona ammalata «parte attiva della missione della l’estraneo lungo la strada, trattandolo da fratello. Così
Chiesa». La cura per le persone ammalate o il cammino facendo, senza nemmeno pensarci, cambia le cose, ge-
insieme alle persone con disabilità, nella semplificazione nera un mondo più fraterno».
del linguaggio comune erroneamente assimilate alle per- Parole rilanciate a ciascuno che dimostrano con quali
sone ammalate ed invece protagoniste della vita eccle- iniziative si può rifare una comunità a partire da uomini
siale e diversamente energiche nell’opera di e donne che fanno propria la fragilità degli altri e che si
evangelizzazione, non è quindi mera filantropia o eser- oppongono a una società dell’esclusione. Ed è proprio
cizio di svago a favore di persone che non hanno piena con questo esempio evangelico che la Chiesa (e il cri-
autonomia nella mobilità. «È esercizio sinodale per im- stiano) deve continuamente misurarsi se vuole essere
parare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che «un valido ospedale da campo», secondo la felice defini-
è vicinanza compassione e tenerezza». Prendersi cura zione usata da Papa Francesco. «Amando e servendo gli
del malato e di tutte le fragilità umane è perciò un fatto ammalati – ha concluso mons. La Placa, come a voler
propriamente ecclesiale e di tutta la comunità. Una cura dare un mandato ad ognuno – amiamo e serviamo Gesù.
non demandata ai volontari di ogni benemerita associa- Nei nostri occhi, sul nostro volto, nei nostri gesti, nelle
zione, così affezionati e carini con la loro divisa colorata nostre carezze, nella nostra vita essi dovranno vedere
piena di mostrine e simboli di devozione, ma di ogni cri- l’amore di Dio. Siamo chiamati, tutti noi, a realizzarlo
nella nostra vita, facendoci prossimo verso i nostri ma-
lati, sostenendoli dal punto di vista fisico e spirituale, ac-
«La persona ammalata compagnando i loro famigliari, cercando e suscitando
modalità nuove di presenza, dialogando con le istitu-
parte attiva zioni, che hanno bisogno non solo di cittadini obbe-
dienti, ma anche propositivi, collaboranti nella ricerca
della missione della Chiesa» del bene comune».
Emanuele Occhipinti
in Una testimonianza

Vivo il dolore ogni secondo


8

ma trovo bella la mia vita


P
arlo di me ma perché possa arrivare agli altri: Ogni Sono invalida civile. Il viaggio non esiste da una vita.
qual volta posso farmi fare uno shampoo dopo Non posso ricevere persone in visita perché mi stanco
varie precauzioni mi faccio il segno della croce moltissimo anche se sto a letto. Viene solo mio fratello
sempre. Avviene non tutte le settimane purtroppo… In ogni settimana ma non sempre ed è un’ora difficilissima.
inverno la doccia quasi me la scordo. Maria mi lava o a Poi chiedo perdono a me stessa e prendo un farmaco.
letto o a pezzi davanti al lavandino mentre io tremo e Riempio la casa di oggetti belli e quadri e cuscini e
prego. Ho la glicemia che si alza e ogni tanto mi portano compro di tutto aiutata dai commercianti che fotogra-
un dolce e allora lo mangio con gran senso di colpa e poi fano e poi ho vestaglie stupende e camicie da notte e
devo misurare il valore ma sono felice nei momenti in spille luccicanti e divento bambina e mi ritengo fortunata
cui posso averlo. Molto felice. in ciò e ringrazio un qualunque Dio. Scrivo ed è dono
Compro libri in eBook perché non posso facilmente enorme e ne ho una contentezza interiore.
Abbi cura di lui

reggerli cartacei, ma esiste il Kindle e lo benedico. Così Guardo il cielo fuori sugli Iblei e ogni mattina mi alzo
come tutto ciò che è tecnologico e mi viene incontro. con dolori enormi ma penso che ho avuto due case che
Non posso andare in auto e quando ci si sposta al mare mi hanno salvato la vita e così tante badanti che la hanno
vado per il viaggio di andata e quello di ritorno dopo due salvata a me e alla mia famiglia. Sono grata per sempre e
mesi e prendo tre medicine e sto in grande ansia perché lo ricordo a me stessa in ogni attimo di esistenza.
niente deve succedermi e meno che mai una frenata Oggi ho pranzato a letto distrutta. Ho abiti che pian-
anche infinitesimale. Rischio troppo. E giungo a casa gono negli armadi. Naturalmente non ho fine settimana
trasformata in viso e devo coricarmi immediatamente né domeniche. Né gite né ristoranti da decenni.
esausta. Ho bisogno di compagnia costante. La mia vita io la trovo bella! Fatta di molto. Di molti.
Non sono mai andata a trovare i miei figli e Dio solo sa Interessante assai. Ho conosciuto gente grande e impor-
cosa loro hanno in cuore e ciò che hanno perso. Non tante. Sono attenzionata da moltissimi. E mi piace stare
esco da ormai dal 2014 e non potrò uscire mai più. Senza in casa. Tanto.
se e senza ma. Non desidero la vita degli altri né ritengo ingiusto il
Il dentista è un problema enorme e così fare una riso- mio stato né ho invidie, senza indulgere nella profondità
nanza magnetica che non posso fare sebbene mi neces- del dolore fisico e di quello che vivo in ogni secondo.
siti tanto tanto. Non posso farmi fare una piega ai capelli.
Nessuno può sfiorarmi in alcun posto del mio corpo. Letizia Dimartino
Il 24 marzo nella basilica Santissima Annunziata di Comiso
il vescovo imporrà le mani al seminarista Mario Modica DIOCESI
in 9

Come Cristo Servo: il diacono,


espressione della chiamata
al servizio della Chiesa
N
el dicembre del 2019, al terzo anno del mio cammino
di formazione in seminario, mentre venivo ammesso
tra i candidati all’Ordine Sacro, dinanzi al vescovo e
alla Chiesa diocesana ho pronunciato il mio «Eccomi» e mi
sono impegnato a portare a termine la mia preparazione, per
essere pronto ad assumere nella Chiesa il ministero che a suo
tempo mi sarebbe stato conferito per mezzo del sacramento
dell’Ordine.
Quel tempo che mi si prospettava dinanzi adesso si è fatto
vicino e la sera del prossimo 24 marzo, nella solennità del-
l’Annunciazione del Signore, per l’imposizione delle mani e
la preghiera di ordinazione del Vescovo Giuseppe, diventerò
diacono.
I giorni che sto vivendo e che mi separano dall’ordinazione
diaconale sono intrisi di gratitudine e gioia, stupore e trepi-
dazione. La gratitudine scaturisce dal far memoria di tutto il
cammino compiuto finora. Sono consapevole che Dio ha gui-
dato e guida i miei passi e scrive insieme a me il suo disegno
d’amore per la mia persona e per la sua Chiesa. Vivo la gioia
di essere stato guardato da Dio e scelto dalla Chiesa per il
ministero ordinato e, allo stesso tempo, la consapevolezza
dei miei limiti. Per questo mi stupisco ancora della fiducia di
Dio nei confronti degli uomini e, in particolare, della mia L’esperienza di Chiesa che ho vissuto fin da bambino è ma-
persona. turata in questi anni.
C’è poi la trepidazione perché la chiamata al ministero so- La Chiesa alla quale ho sempre guardato come ad una fa-
vrasta ogni logica umana: sarebbe impossibile attuarla senza miglia, è la stessa Chiesa a cui guardo sempre più come
il dono della grazia di Dio. corpo del Signore che cresce grazie all’Eucaristia celebrata
Mi sento immerso in un tempo forte nel quale mi sento e condivisa, Chiesa che è madre e maestra.
chiamato a rileggere la mia storia alla luce della presenza del Sono giunto ad una grande consapevolezza: al di fuori di
Signore in essa. In particolare, scorgo nel tempo del semi- questa esperienza di comunione ecclesiale non avrei mai po-
nario quanto di più bello abbia ricevuto in dono dal Signore. tuto scegliere di seguire il Buon Pastore sulla strada verso il
La preghiera e i sacramenti, la formazione e la direzione spi- ministero ordinato, né di svolgere alcun altro compito o ser-
rituale, la stessa vita comunitaria mi hanno aiutato a prendere vizio nella comunità cristiana. Ogni vocazione e ogni servizio
coscienza della mia dignità di figlio amato dal Padre, a risco- nella Chiesa, infatti, hanno in Gesù la loro origine e il loro
prire il dono della mia chiamata battesimale alla vita nuova massimo esempio.
in Cristo e nella sua Chiesa, ad accogliere l’altro come fra- Il sacramento dell’Ordine, nel grado del diaconato, con-
tello perché figlio di Dio, come me. forma colui che lo riceve a Gesù Servo.

Continua a pag. 10
in10 DIOCESI

Come Cristo Servo: il diacono, espressione della chiamata al servizio della Chiesa
Continua da pag. 9
Il diaconato, infatti, sottolinea l’umiltà di Cristo e la sua tima cena possiamo trovare il monito più grande di questo
spogliazione: egli svuotò se stesso assumendo una condi- dono d’amore: prendete e mangiatene tutti, questo è il mio
zione di servo, diventando simile agli uomini, e umiliò se corpo offerto per voi; prendete a bevetene tutti questo è il
stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di mio sangue versato per voi (Cf. Mt 26,26-28; Mc 14,22-24;
croce (Cf. Fil 2, 7-8). Il servizio alla Chiesa, nella Chiesa e Lc 22,17-20).
ad ogni uomo e donna ha come orizzonte alto il dono di sé, L’importanza del ministero dei diaconi nella Chiesa ha
della vita, come Gesù che «non è venuto per farsi servire, ma portato, in particolare dopo il Concilio Vaticano II, a svilup-
per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc pare una riflessione più ampia e completa su questo grado
10, 45). In una Chiesa che è tutta ministeriale, tutta dedita al dell’Ordine Sacro, che ha condotto a ripristinare il diaconato
Regno di Dio e all’umanità a cui essa è inviata, il diacono è nella forma permanente. Questo ministero ordinato non
chiamato, con il suo compito, a ricordare e ravvivare questa viene conferito soltanto a coloro che, a tempo debito, sa-
chiamata al servizio, che è propria di tutti i battezzati. ranno ordinati presbiteri, ma anche a uomini celibi o sposati,
Il diacono è chiamato in primo luogo ad annunciare il Van- perché non manchi mai, nella comunità cristiana, il fonda-
gelo, proclamando la Parola del Signore nella liturgia, spie- mentale servizio diaconale.
gandola ai fedeli nell’omelia e nella catechesi. Per questo, Il rito dell’ordinazione diaconale si svolge nella celebra-
durante il rito di ordinazione, il Vescovo consegna al nuovo zione eucaristica presieduta dal vescovo. Subito dopo la pro-
diacono il libro dei Vangeli. clamazione del Vangelo, dinanzi al popolo viene chiamato il
Il diacono è anche definito come il ministro del calice. Il candidato che pronuncia il suo «Eccomi» e un presbitero
centro della vita della Chiesa è infatti la celebrazione eucari- chiede al vescovo che questo fratello possa essere ordinato
stica perché la comunità cresca sempre più nell’amore. Il dia- diacono. Dopo l’omelia, il vescovo chiede al futuro diacono
cono aiuta il vescovo e i presbiteri servendo l’altare del di assumere alcuni impegni riguardanti il ministero. Tutta
Signore durante l’Eucaristia. Egli tiene nelle sue mani il ca- l’assemblea, quindi, invoca l’aiuto della Chiesa del cielo con
lice e lo “porge” al popolo di Dio. Il legame con il calice del le litanie dei Santi. Il momento più importante del rito è co-
Sangue del Signore fa del diacono un’espressione visibile stituito dall’antico e significativo gesto dell’imposizione
della carità di Cristo. Proprio per questo, prima della pre- delle mani del vescovo sul candidato e dalla preghiera di Or-
ghiera di ordinazione, il vescovo chiede al candidato: «Tu dinazione nella quale, per bocca del vescovo, la Chiesa
che sull’altare sarai messo a contatto con il corpo e sangue chiede al Signore l’effusione dello Spirito Santo perché for-
di Cristo vuoi conformare a lui tutta la tua vita?». «Sì, – ri- tifichi con i suoi doni il candidato e possa compiere fedel-
sponde il candidato – con l’aiuto di Dio, lo voglio». mente l’opera del ministero di diacono. Il nuovo diacono
Investito del Sacro Ordine, il diacono ha anche il compito viene rivestito degli abiti propri del suo ministero, cioè la
di guidare la preghiera della comunità, amministrare il bat- stola posta trasversalmente dalla spalla sinistra al fianco de-
tesimo, assistere e benedire il matrimonio, portare il Viatico stro e la dalmatica. L’ordinato poi, come già accennato, ri-
ai moribondi e presiedere il rito delle Esequie. ceve dal Vescovo il libro dei Vangeli come segno visibile del
Chi, come me, riceve il diaconato in vista dell’ordinazione compito di annunciare la parola di Cristo. Infine, il nuovo
presbiterale, sceglie liberamente di consacrare il proprio ce- diacono scambia un abbraccio di pace con il vescovo e gli
libato, perché, con cuore indiviso, possa dedicarsi comple- altri diaconi. Celebrando il rito dell’ordinazione diaconale
tamente al servizio di Dio e dei fratelli. In questi anni mi sono nel giorno dell’Annunciazione del Signore si sottolinea mag-
persuaso che la chiamata al sacerdozio ministeriale sia ac- giormente il richiamo alla spogliazione di Gesù, Verbo di
compagnata da quella al celibato. La seconda non è sempli- Dio che si fa uomo e servo per amore.
cemente una conseguenza della prima. E come ogni Mentre contempliamo il mistero dell’Incarnazione, guar-
chiamata che è dono, anche quella al celibato va custodita. diamo anche a Maria. In lei scorgiamo un’immagine stu-
Origine e modello della scelta di vivere nel celibato è certa- penda del servizio suscitato dall’accoglienza della Parola di
mente l’Eucaristia, non soltanto in un orizzonte prettamente Dio nel cuore. A lei, serva del Signore, affidiamo ogni voca-
spirituale ma specialmente nella concretezza del vissuto quo- zione e ministero!
tidiano. Nelle parole di Gesù sul pane e sul vino durante l’ul- Mario Modica
A Mascalucia il corso di formazione permanente dei presbiteri

Un popolo di sacerdoti che celebra


N
ei giorni 6 e 7 febbraio 2023, nella Casa di Esercizi da un luogo caro a Gesù e, di seguito, a tutta la comunità cri-
spirituali dei Padri Passionisti in Mascalucia, si è stiana: il Cenacolo. Alludendo al vangelo dell’Ultima Cena
svolta la seconda trance del Corso di Formazione (cfr. Lc 22,14), don Domenico ha affermato che Gesù ha
permanente dei Presbiteri della nostra diocesi, dal titolo: avuto l’esplicita volontà di portare i discepoli al “piano su-
«L’Ars Celebrandi. Un popolo di sacerdoti che celebra periore” e lì si è donato attraverso le specie eucaristiche.
“l’amore più grande”». Anche nel racconto evangelico dei discepoli di Emmaus (cfr.
I trentasei sacerdoti di questo secondo turno hanno vissuto Lc 24,13-35), questi riconoscono il Messia all’interno del Ce-
insieme i due giorni di aggiornamento, nei quali hanno avuto nacolo, nel momento in cui Cristo svela il senso delle Scrit-
modo di approfondire l’importanza della Celebrazione eu- ture e spezza il pane per loro (cfr. MR, Prefazio V/a).
caristica e il suo decoro. Dunque, il Cenacolo è il centro della vita di fede, è grembo,
Per aiutare i nostri cari presbiteri a riflettere su questa te- luogo generativo, in quanto il Signore Gesù si consegna ma
matica sono venuti in aiuto tre relatori, che hanno dato il loro è anche il luogo da dove inizia la missione evangelizzatrice
prezioso apporto teologico, pastorale e umano. dei discepoli di Gesù, come riporta il brano del Vangelo di
Il relatore che ha tenuto i primi due approfondimenti te- Giovanni al cap. 20, là dove si parla del dono dello Spirito
matici, nella mattinata e nel pomeriggio del primo giorno, è Santo che Cristo ha fatto ai suoi discepoli dopo la resurre-
stato ancora una volta don Domenico Messina, sacerdote zione, il giorno di Pentecoste.
della diocesi di Cefalù e già docente di Liturgia nella Facoltà In secondo luogo, il relatore ha parlato dell’identità rituale
Teologica di Sicilia, in Palermo. Il professore don Dome- dell’omelia e delle sue connessioni pastorali, una tematica
nico, autore di svariate pubblicazioni in campo teologico-li- di grande importanza nella vita ministeriale dei nostri pre-
turgico, ha affascinato l’intero uditorio parlando, in primo sbiteri. Don Domenico ha rappresentato il sacerdote come
luogo, del percorso che la Celebrazione eucaristica compie un contemplativo della Parola di Dio e del popolo alla quale
partendo dal desiderio di Cristo all’Ars celebrandi, cioè al- è riferita. L’omelia – afferma don Messina – permette alla co-
l’arte di celebrare. munità di essere attratta dalla Parola e conduce la comunità
Facendo riferimento alla Lettera apostolica Desiderio de- all’Eucarestia; essa rivela non solo il progetto del Padre ma
sideravi di Papa Francesco (2022), don Domenico è partito anche il suo dinamismo.

Continua a pag. 12
in12 DIOCESI

Un popolo di sacerdoti che celebra


Continua da pag. 11

Nella mattina del secondo giorno di aggiornamento pasto- neato l’importanza della preparazione dell’azione liturgica:
rale, il nostro vescovo monsignor Giuseppe La Placa, ha te- la Messa ha bisogno di essere preparata; bisogna scegliere
nuto la terza relazione presentando l’arte della presidenza con cura i canti che si abbinano alla Parola di Dio del giorno,
liturgica. Il vescovo ha sottolineato il decoro e il grande ri- bisogna scegliere canti di facile svolgimento e che siano co-
spetto da dare alla Celebrazione eucaristica, invitando i sa- nosciuti dalla maggior parte dell’assemblea. È importante
cerdoti ad allontanarsi da una celebrazione abitudinaria, che che tutti, nella diversificazione dei compiti e dei ministeri,
in alcuni casi può assumere delle connotazioni sciatte. Nel contribuiscano a “costruire” insieme la Celebrazione. Non
momento della presidenza liturgica il presbitero è “Alter si può vivere la Liturgia da consumatori ma bisogna essere
Christus”, cioè è Cristo stesso che presiede, che proclama protagonisti, assumendo tutti il ruolo di celebranti.
la Parola e che si dona attraverso l’Eucarestia. Dunque, i Alla fine di ogni relazione, i sacerdoti si sono divisi in quat-
gesti e le parole del sacerdote devono essere luogo epifanico tro gruppi di studio, in cui hanno avuto modo di confrontarsi
del Mistero di Cristo. Inoltre, se l’Eucarestia – afferma il ve- e di condividere le proprie esperienze, le loro difficoltà e le
scovo Giuseppe – è azione di grazie, allora attraverso di essa loro conoscenze.
il presbitero può imparare ad assumere lo stupore del rin- Il Corso di Formazione permanente è stato un momento
graziamento e della riconoscenza; se è memoria dell’offerta arricchente, che ha permesso ai nostri presbiteri di prendere
della vita, da essa è spinto a lasciarsi coinvolgere in questa fiato dalla routine quotidiana e di ripartire con una grinta in
azione compiuta da Cristo a favore dei fratelli; se è comu- più, avendo voglia di vivere ancora con più intensità l’im-
nione essa lo orienta sempre più all’unità con Dio e con gli mensa Bellezza del Mistero eucaristico.
uomini. Vincenzo Guastella
L’ultimo intervento è stato tenuto il pomeriggio del 7 feb-
braio da don Girolamo Alessi, direttore del nostro Ufficio
Liturgico diocesano, il quale ha presentato accuratamente il
Il Cenacolo è il centro
tema della musica e del canto nella Liturgia. Don Gino ha della vita di fede,
sottolineato l’importanza fondamentale del canto nella Ce- è il luogo da dove inizia
lebrazione eucaristica, che non deve fungere da riempitivo,
men che meno un’esibizione solistica. La Messa – afferma
la missione evangelizzatrice
don Alessi – è un canto di lode continuo che, presbitero e dei discepoli di Gesù
assemblea, coralmente, rivolgono a Dio. Inoltre, ha sottoli-
DIOCESI 13
in

Fratelli sotto l’ombra della Madre


Il Vescovo e la comunità del Seminario in pellegrinaggio a Siracusa

L
o scorso 3 gennaio, noi giovani del Seminario, in- Rettore, la Basilica Santuario che lo stesso papa San Gio-
sieme al nostro vescovo Giuseppe, ci siamo recati a vanni Paolo II ha voluto dedicare. Li, come ben sappiamo, si
Siracusa per vivere una esperienza intensa e ricca di trova custodito il quadretto originale che ha lacrimato e, me-
fraternità. La meta non è stata scelta casualmente: sotto lo mori della grazia ricevuta poco prima durante la celebra-
sguardo attento e provvido della Madre, infatti, ci si riscopre zione, coralmente con nostro padre e pastore abbiamo
sempre fratelli, figli dello stesso Padre. Proprio la volontà elevato a Maria la lode con le parole dell’antifona Sub Tuum
nostra e del nostro vescovo di guardare a Maria ha condotto Praesidium, sotto la protezione di Maria, infatti, abbiamo
e scandito il tempo della nostra giornata. Appena arrivati a posto noi stessi, gli uni gli altri, e a lei chiediamo di interce-
Siracusa, prima tappa del nostro itinerario è stata la casa della dere perché si consolidino sempre più i vincoli di unità e fra-
lacrimazione, in via degli Orti 11, dove siamo stati accolti ca- ternità all’interno della nostra comunità. Nel pomeriggio
lorosamente da alcuni fedeli laici e da don Aurelio Russo, abbiamo poi visitato le catacombe di San Giovanni e la Cat-
rettore della Basilica Santuario, i quali con zelo e amore ci tedrale Metropolitana. Con stupore ci siamo immersi nella
hanno raccontato nel dettaglio l’evento della lacrimazione storia che da secoli caratterizza la nostra bella isola, storia di
del quadro della Madonna, avvenuto proprio fra quelle mura cristiani e di santi che, accogliendo la Parola dell’ Evangelo,
domestiche nei giorni fra il ventinove e agosto e il primo set- hanno avuto il coraggio di lasciarsi provocare da essa e di vi-
tembre del 1953. Subito dopo, proprio lì, fra quelle mura che vere seguendone gli insegnamenti.
sono testimoni di questo miracolo, con il nostro vescovo ab- Concludendo, carissimi amici, voglio ricordare quanto San
biamo celebrato l’Eucarestia. Molteplici sono stati i senti- Giovanni Paolo II disse nella sua omelia, il 6 novembre 1994:
menti che hanno permeato il cuore di ciascuno di noi: primo «Le lacrime della Madonna appartengono all’ordine dei
fra tutti è la gioia. Gioia grande per aver potuto celebrare segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella
l’Eucarestia che è segno di unione fraterna con il nostro ve- Chiesa e nel mondo». Alle lacrime preziose di Maria, alle
scovo, pastore e guida della nostra Chiesa ragusana. È quali Gesù nulla può rifiutare, affidiamo ciascuno di noi, la
emersa poi la gratitudine a Dio per averci dato in dono di nostra vita fraterna e quanti pregate per noi e ci accompa-
Maria come madre ai piedi della Croce del Suo Figlio, e per gnate con la vostra discreta e silenziosa presenza. La Vergine
averci riunito come famiglia attorno all’Altare sotto lo Madre interceda per noi perché si compia l’opera che il Si-
sguardo materno e premuroso della Vergine Santissima. gnore ha iniziato in ciascuno di noi.
Dopo l’Eucarestia abbiamo visitato, accompagnati dal Padre Francesco Barone
in14 DIOCESI
La Settimana di preghiera
occasione di crescita spirituale e di fraternità

«L’unità tra le chiese diventi


il respiro dell’umanità»
A
nche a Ragusa si è celebrata la Settimana di Preghiera dell’unità. Stasera chiedo che l’unità tra le chiese diventi il
per l’unità dei cristiani. L’appuntamento è stato sen- respiro dell’umanità». Daniele Passaretta ha detto: «Se vo-
tito e partecipato e ha rappresentato un’occasione di gliamo costruire qualcosa dobbiamo demolire le barriere,
crescita spirituale e di fraternità tra chiese di diverse deno- costruire con la pace.
minazioni. È Gesù che dà solidità al nostro progetto: realizzare il di-
Due i momenti comunitari che si sono svolti, entrambi a segno di Cristo: che tutti siano una cosa sola». Mario Bas-
Vittoria: il primo, il 19 gennaio, nella chiesa Anime sante del sotto ha invitato ad «aprire il cuore allo spirito che sparge la
Purgatorio; il secondo, il 23 gennaio, nella chiesa cristiana gioia nei nostri cuori e ci fa vivere come fratelli», don Salva-
pentecostale Gospel Forum. tore Converso ha paragonato l’unità tra le diverse chiese al-
Le due iniziative sono state promosse da sette chiese cri- l’opera di una orchestra musicale, dove «strumenti diversi
stiane: la Chiesa cattolica, la Chiesa cristiana avventista del eseguono ciascuno delle melodie che compongono un’unica
Settimo giorno, la Comunità Evangelica Luterana di Sicilia, armonia, delle armonie che rapiscono il cuore». La pastora
la Chiesa ortodossa romena (parrocchia Santa Melania), la Giovanna Stallone ha concluso: «Siamo diversi, non divisi».
chiesa cristiana pentecostale di Santa Croce Camerina, la In apertura della celebrazione sono stati ricordati due pio-
chiesa cristiana pentecostale Nuova Creazione di Scoglitti e nieri dell’ecumenismo, morti di recente: il pastore penteco-
la chiesa cristiana pentecostale Gospel Forum di Vittoria. Vi stale Antonio Stallone e il ragusano Peppino Dimartino, tra
hanno preso parte il vescovo di Ragusa Giuseppe La Placa, i fondatori di Rinnovamento nello Spirito nella diocesi. che
il pastore avventista Daniele Passaretta, padre Nicolae Chir- hanno mosso i primi passi per costruire la fraternità tra le di-
cos, della chiesa ortodossa, Gisela Salomon, della chiesa lu- verse chiese cristiane.
terana, il pastore Giuseppe Micieli, il pastore Giuseppe Di grande impatto, la testimonianza di suor Cristina
Decorato, la pastora Giovanna Stallone. Budău Roşu, delle Suore Carmelitane Missionarie. Dal 3
Il tema di quest’anno, “Imparate a fare il bene, cercate la gennaio 2022 le suore sono presenti a Marina di Acate, nel
giustizia”, tratta dal Libro di Isaia, è stato scelto e preparato cuore della fascia trasformata, dove abitano migliaia di im-
dal Consiglio delle Chiese cristiane del Minnesota (Stati migrati che lavorano nelle serre, talvolta in condizioni di
Uniti d’America) e dal Consiglio ecumenico delle Chiese. grave disagio abitativo e sociale. Suor Cristina ha raccontato
Alla preparazione dei temi hanno partecipato anche migranti l’esperienza di un Vangelo vissuto accanto agli ultimi, i mi-
e vittime di razzismo. Il Minnesota, infatti, ha vissuto la di- granti e soprattutto i bambini. Le sue parole hanno dato con-
scriminazione razziale (nel 1862 fu teatro della grande ese- cretezza al tema della Settimana di preghiera Imparate a fare
cuzione di massa di 38 indigeni Dakota, nel marzo 2021, un il bene, cercate la giustizia e alla proposta dei cristiani del
agente di Polizia di Minneapolis uccise il giovane afro-ame- Minnesota per cercare la giustizia, aiutare gli oppressi, gli
ricano George Floyd, suscitando proteste e manifestazioni ultimi, i più poveri.
di riprovazione e di protesta in tutto il paese
I due appuntamenti di Vittoria sono stati un’occasione di
condivisione tra fratelli. Le riflessioni, nelle due chiese, sono Don Salvatore Converso
state proposte dal vescovo monsignor La Placa, dal pastore «Come un’orchestra musicale
avventista Daniele Passaretta, dall’assistente pastore pente-
nella quale strumenti diversi
costale Mario Bassotto, dal sacerdote don Salvatore Con-
verso. eseguono ciascuno delle melodie
Monsignor La Placa ha detto: «Alla fine Dio ci chiederà se che compongono un’unica armonia,
siamo riusciti ad amare, a realizzare il sogno di Dio, il sogno delle armonie che rapiscono il cuore»
DIOCESI 15
in

A Scoglitti la Preghiera ecumenica per le donne


“H o sentito della vostra fede”
(Efesini 1:15-19) sarà il tema
della celebrazione della Giornata Mon-
provincia, le Nazioni Unite nel 1971
hanno deciso di adottare la politica di
“un’unica Cina”, e di conseguenza Tai-
costali costituiscono la “base opera-
tiva” e coinvolgono donne delle altre
confessioni Avventiste, Metodiste, Bat-
diale di Preghiera 2023. Insieme alle wan ha perso il seggio all‘ONU. I rap- tiste, Valdesi, Ortodosse ed altre.
donne di Taiwan, che hanno preparato porti commerciali però sono stabili e La preghiera si svolgerà giovedì, 2
la preghiera di quest’anno, ci riuniamo forti con paesi in tutto il mondo, dato marzo 2023, alle ore 16,00 presso la
come ogni anno il primo Venerdì del che Taiwan esporta tecnologie high- chiesa Santa Maria di Portosalvo, Sco-
mese di Marzo (per motivi organizzativi tech, intelligenza artificiale, elettrodo- glitti, con la partecipazione dei bambini
quest’anno si terrà giovedì, 2 marzo). mestici ecc. del catechismo. Siete tutti invitati.
Intorno a tutto il globo preghiamo con L’immagine emblematica per il 2023
le stesse parole, cantiamo le stesse can- è stata creata dall‘artista Hui-Wen
zoni riflettendo sugli stessi temi cen- Hsiao. Ha voluto dare valore alla bellis-
trali come la fede, la convivenza in pace, sima e unica fauna e flora dell‘isola,
l’ambiente e la gratitudine. segno di vita e di speranza. Le donne
Taiwan è un’isola di circa 36.000 chi- nel disegno pregano guardando verso
lometri quadrati, situata nella regione l'oscuro, ma la luce l’attraversa: spe-
del Pacifico occidentale, al centro degli ranza che il velo sul loro futuro incerto
arcipelaghi dell'Asia orientale e sudo- si tolga e la salvezza sia vicina.
rientale. È uno stato che ufficialmente Nella provincia di Ragusa celebriamo
non esiste. Taiwan si considera uno la Giornata Mondiale di Preghiera da
stato sovrano, ma è riconosciuto come oltre 25 anni in un’unità ecumenica sta-
tale solo da pochi paesi nel modo, per- bile. Donne della chiesa Cattolica, del
ché la Repubblica Popolare Cinese ri- suo movimento dei Focolari, della
vendica il potere su Taiwan come sua chiesa Luterana e di varie chiese Pente-
in16 DIOCESI
La XXVIII Giornata mondiale della Vita consacrata

Fratelli e sorelle
in missione sulla via della santità
S
orelle e fratelli per la missione: è il tema proposto per La festa si compie in cattedrale a Ragusa con la presenza
la XXVII Giornata mondiale della vita consacrata, ce- del nostro vescovo mons. Giuseppe La Placa, il 2
lebrata nell’annuale ricorrenza festiva della “Presen- febbraio.«Tutti insieme – ha ricordato – siamo membra della
tazione di Gesù al Tempio”. Chiesa: e la Chiesa è in missione dal primo giorno, inviata
Nella nostra Diocesi ci siamo preparati all’evento con una dal Signore Risorto, e lo sarà fino all’ultimo, con la forza del
veglia di preghiera tenutasi a Ragusa Ibla, presso il mona- suo Spirito. Nel Popolo di Dio, inviato a portare il Vangelo
stero delle Benedettine dell’Adorazione Perpetua del SS. Sa- a tutti gli uomini, voi consacrati avete un ruolo peculiare, che
cramento, giorno 1 febbraio. Radunati attorno a Gesù deriva dal dono particolare che avete ricevuto: un dono che
Eucarestia, per celebrare le meraviglie dell’amore di Dio dà alla vostra testimonianza un carattere e un valore speciali,
nella vita a Lui consacrata alla luce della Sua offerta al Padre per il fatto stesso che voi siete integralmente dedicati a Dio
per tutta l’umanità, i religiosi presenti sono stati aiutati dalle e al suo Regno, in povertà, verginità e obbedienza. Se nella
monache ad immergersi nel clima di preghiera. Un momento Chiesa ognuno è una missione, ciascuno e ciascuna di voi lo
intenso, vissuto con l’invito a fare memoria “del primo è con una grazia propria in quanto persona consacrata. O un
Amore”, pronti a conformarci al Signore che tutto si offre in religioso è santo o ha fallito, perché il religioso è chiamato,
pienezza per donarci vita e salvezza. Parole, canti, gesti di alla luce del suo rapporto con Dio, a impegnarsi totalmente
luce per portare il proprio spirito a “rinnovare la Fede che e andare oltre i limiti del proprio carattere, per prendersi
ci fa essere pellegrini verso il futuro; perché per sua natura cura del prossimo e donarsi senza risparmio».
la vita consacrata è Pellegrinaggio dello Spirito, alla ricerca Anche noi postulanti dei frati minori di Sicilia, in cammino
di un Volto che talora si manifesta e talora si vela” (Benedetto di discernimento presso la fraternità francescana di Chiara-
XVI). Il delegato episcopale per la Vita consacrata, don An- monte Gulfi, siamo grati di aver vissuto queste giornate, il-
tonio Cascone, esorta alla riflessione con alcune parole di luminanti e nutrienti.
papa Francesco: «Da che cosa siamo mossi? È lo Spirito A concludere i tempi di preghiera nei locali della cattedrale
Santo a muovere i nostri propositi o lo spirito di questo un pasto frugale per condividere quanto ciascuno ha portato:
mondo?»; e continuando: «che cosa vedono i nostri occhi? ulteriore momento di comunione che si è dipanato in incon-
Sanno “vedere dentro” e “vedere oltre” per scorgervi la pre- tri di gioia! Suore, religiosi, consacrate laiche e dell’Ordo
senza di Dio»; e ancora «che cosa stringiamo tra le braccia? virginum che in semplicità hanno sperimentato la fraternità
Dio ha messo suo Figlio tra le nostre braccia perché acco- nel Nome del Signore.
gliere Gesù è l’essenziale». Fernando e Dario
Parlare con il cuore
al cuore degli altri
L’omelia del vescovo in occasione della celebrazione
di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti

P
arlare con il cuore al cuore degli orizzonti alla speranza e alla pace. infondere fiducia e speranza. Di questa
altri: questa la missione che il ve- Come ha ricordato il vescovo, citando missione, i giornalisti e gli operatori
scovo, monsignor Giuseppe La proprio San Francesco di Sales, oc- della comunicazione devono sentirsi
Placa, ha affidato ai giornalisti e agli corre quindi un “cuore che parli al particolarmente investiti».
operatori delle comunicazioni sociali, cuore”. Ma, ha aggiunto monsignor La Concludendo la sua omelia, il ve-
riuniti per celebrare San Francesco di Placa, oltre e prima di parlare agli altri scovo ha augurato ai giornalisti e agli
Sales. Nella cappella del vescovado, alla con il cuore, occorre «imparare a par- operatori della comunicazione di «at-
presenza delle autorità, del segretario lare al proprio cuore». tingere sempre al vostro cuore quando
provinciale dell’Associazione della Parlare con il cuore significa, ha detto siete chiamati a scrivere un pezzo o a
Stampa, Sonia Iacono, e della comunità ancora il vescovo nel corso dell’omelia, comunicare una notizia: liberare il bene
dei giornalisti, il vescovo ha ispirato la «rendere ragione della speranza che è dal male, l’eternità dalla provvisorietà
sua omelia al messaggio del Papa per la in noi e farlo con mitezza, utilizzando il dell’attimo, la speranza dalla contin-
57esima Giornata mondiale delle Co- dono della comunicazione come un genza, a volte brutale, del fatto che si
municazioni sociali, “Parlare con il ponte e non come un muro» e, da que- racconta, possa essere sempre l’ispira-
cuore”. Uno stile che deve diventare sto punto di vista, Francesco di Sales zione del vostro essere e della vostra
prassi non solo per i giornalisti ma un può essere preso come modello. «Con missione».
po’ per tutti anche perché gli odierni la sua dolcezza e il suo stile amorevole
mezzi di comunicazione consentono a – ha ricordato il vescovo – è stato ca- Testo e video dell’omelia
tutti di poter raccontare storie, fatti, pace di accogliere ed entrare in rela-
emozioni e troppo spesso si lanciano zione con chiunque ha incrociato il suo
messaggi che mirano a colpire e ferire cammino». Per il vescovo è allora «ne-
l’interlocutore, ad alzare un muro di cessario recuperare un linguaggio sem-
ostilità verso chi manifesta un pensiero plice ed essenziale che consenta di
diverso dal nostro. entrare nel cuore e nella mente della
E allora “parlare al cuore” è la medi- gente».Oggi la comunicazione, ha ag-
cina che può far guarire una comunica- giunto più avanti, «ha più che mai biso-
zione “malata” e schiudere nuovi gno di questa infusione d’amore per
in18 DIOCESI
Ricco di spunti l’incontro-dibattito
con il teologo professor Antonino Sapuppo

Esiste ancora una cultura della vita?


I
n occasione della 45esima Giornata diano, neanche quando i media ci rife- della vita umana nel tempo della soffe-
per la Vita si è tenuta a Vittoria una riscono di tragiche situazioni in cui la renza, nel tempo della morte, il rispetto
conferenza dal titolo “Esiste ancora vita viene messa a rischio. della vita nascente sono dei “princìpi
una cultura della vita?” nello splendido Eventi apparentemente disparati, ma primi” dal catechismo, li insegniamo
scenario del teatro “Vittoria Colonna”. che nascono da un disagio esistenziale, nelle nostre università, ma devono «di-
Don Vincenzo Guastella, vicario par- dalla stessa visione dell’uomo, delle ventare vita, diventare pratica».
rocchiale di Acate, ha presentato il re- persone, dell’embrione, del malato, Il nucleo del nostro contributo alla
latore, il professor (nonché sacerdote) degli immigrati, delle donne e dei po- cultura della vita è Cristo, crocifisso e
Antonino Sapuppo, direttore e docente poli: una cultura dello “scarto” per ci- risorto, «icona di un servizio alla vita e
di Teologia morale, Bioetica e Antro- tare papa Francesco. Questa cultura di non alla morte: ci mostra come è possi-
pologia sessuale presso “Studio Teolo- fronte ai problemi offre “la morte come bile cogliere il valore di tutte le espe-
gico San Paolo” di Catania e docente di risposta pronta, economica, imme- rienze, a condividere le stagioni
Elementi di bioetica presso il corso di diata”. difficili, ci guida a lasciarci sfidare dalla
specializzazione in Farmacia ospeda- A queste sfide come rispondiamo noi voglia di vivere dei deboli, dei poveri…
liera della stessa città. cattolici, che alcuni, come il filosofo ci esorta ad educare le nuove genera-
Naturalmente alla base è stato posto Umberto Galimberti, accusano di ado- zioni al futuro, al rispetto del creato,
il messaggio dei Vescovi “La morte non rare “un cielo vuoto”? Forse è vero che alla gratitudine”, ad aiutare “coloro che
è la soluzione” anche perché il tema a volte puntiamo tutto sul rito disto- spendono la propria vita per il bene
della vita, come ha sottolineato il rela- gliendoci dalla “focalizzazione sulla degli altri, incoraggiando e promuo-
tore stesso, è un argomento tanto vasto persona”, come dire “Vanno a Messa, vendo».
che richiede di approfondirne un ma, quando escono, è come se non ci Come una lente d’ingrandimento che
aspetto alla volta. È un tema che permea fossero stati”. «Nella cultura della vita ci fa vedere quello che già c’è, ma che
la realtà di ognuno di noi anche se non – continua – c’è qualcosa che passa at- non percepiamo così «la fede, dal punto
tutti sono disposti a fermarsi per con- traverso un’onestà intellettuale, di vista strumentale, è il mezzo attra-
templarlo, presi dal tran tran quoti- un’onestà politica». La salvaguardia verso cui vedi ciò che l’occhio non rie-
sce a scorgere, ma c’è»: la dignità
trascendente dell’altro.
Se queste cose non scendono dall’in-
telletto al cuore rimangono convinzioni
teoriche: citando Benedetto XVI «Le
verità interrogano l’intelletto, ma al
cuore non bastano le parole vuole ri-
sposte». «Cerchiamo – ha esortato alla
fine – anche noi col nostro e nel nostro
microcosmo di relazioni, nei gruppi,
nelle comunità di percepire la ricchezza
di una vita che chiede soprattutto al mo-
mento della prova e della sofferenza
uno sguardo di compassione e d’aiuto
per non rovinare ciò che Dio in Cristo
ha realizzato col concederci l’intelli-
genza di capire che la vita è un grande
dono da salvaguardare».
Enrico Giordano
Celebrata la Giornata per la Vita

La benedizione alle mamme e ai neonati


L
a benedizione del vescovo alle c’è veleno di morte” sono state pro- e benedetto i neonati e le mamme in at-
mamme e ai neonati. Nei reparti mosse in spirito sinodale dagli uffici tesa. «È stato – ha don Giorgio Occhi-
Ostetricia e Neonatologia del- diocesani e la Consulta per le Aggrega- pinti, direttore dell’ufficio diocesano
l’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa zioni Laicali, con la collaborazione del per la Pastorale della salute – un mo-
e Guzzardi di Vittoria si è rinnovato Centro Aiuto alla Vita di Ragusa. mento molto significativo, ricco di con-
l’appuntamento che caratterizza la ce- Come gesto concreto di vicinanza alle tenuti, che ci fa guardare avanti con
lebrazione della Giornata per la vita. In mamme che decidono di portare avanti speranza».
entrambi i presidi ospedalieri, i volon- la gravidanza nonostante situazioni di
tari del Centro di Aiuto alla Vita hanno difficoltà, il Centro di aiuto alla Vita ha
donato delle primule, simbolo della lanciato la campagna di adozione per 18 Lanciata la campagna
vita, alle mamme. La visita del vescovo mesi di una mamma cui sarà assicurata per l’adozione
è stata molto apprezzata dalle mamme. vicinanza e tutto il necessario per af- di una mamma
Il vescovo si è soffermato qualche mi- frontare sia la gravidanza che i primi
nuto con ciascuna di loro prima di im- mesi di vita del piccolo. La prima ado-
che porta avanti
partire la sua benedizione sia alle zione è stata annunciata dalle comunità la gravidanza
mamme che ai piccoli che da poco si dei frati e delle suore carmelitane di Ra- nonostante si trovi
erano affacciati alla vita. Le iniziative gusa. in situazione di difficoltà:
della 45esima Giornata per la Vita, sul In precedenza, il cappellano del-
tema“La morte non è mai una solu- l’ospedale Giovanni Paolo II, don Gior- la prima sottoscrizione
zione. Dio ha creato tutte le cose per- gio Occhipinti, aveva animato, al è della comunità dei frati
ché esistano; le creature del mondo reparto di Ostetricia, una preghiera di e delle suore carmelitane
sono portatrici di salvezza, in esse non ringraziamento per i curanti del reparto
in20 DIOCESI
Rinnovato l’appuntamento promosso
dall’ufficio per la Pastorale familiare

Il vescovo incontra e benedice i fidanzati


«Ogni coppia immagine di Dio Amore»
D
omenica scorsa 140 fidanzati di 10 parrocchie del di corda a tre per significare l’ascolto della Parola come pre-
vicariato di Ragusa e dei paesi montani hanno cele- senza viva di Dio nella coppia; di una matita perché la coppia
brato insieme al vescovo, monsignor Giuseppe La sia uno strumento per realizzare il disegno di Dio.
Placa, la ricorrenza di San Valentino. L’incontro con i fidan- «La rete – hanno evidenziato i direttori dell'ufficio per la
zati sarà replicato domenica 19 a Comiso, nella parrocchia di Pastorale familiare, Delizia e Nicandro Prete, che hanno pro-
Santa Maria delle Stelle, per le coppie dei vicariati di Comiso mosso l’incontro – è stato il simbolo dell'incontro e ha vo-
e Vittoria. Il vescovo ha benedetto ciascuna delle coppie, ri- luto dare enfasi al tema della chiamata ad un discepolato
cordando loro di essere «immagine di Dio che è Amore» e maturo, cioè a quella missionarietà che riguarda lo specifico
sottolineando come il compimento del progetto cui la coppia degli sposi cristiani. Abbiamo augurato ai fidanzati presenti
è chiamata è la famiglia. «Siete chiamati – ha aggiunto – ad di gettare le reti e prendere il largo, nella consapevolezza che
essere sacramento, segno visibile dell’amore della Santissima Dio Padre risponderà in abbondanza e pienezza alla pro-
Trinità, a realizzare la comunione trinitaria nell’unità del- messa di felicità che è dentro il cuore di ciascuno di loro».
l’uomo e della donna nella relazione, comunione di dona- Ad arricchire l’incontro le testimonianze di alcune coppie:
zione reciproca che lo Spirito Santo cementa facendo dei due «La scelta di sposarsi – hanno detto Giulia e Vincenzo della
una carne sola. Amarsi nell’intimo mistero della Trinità. È parrocchia Sacro Cuore – è la scelta di amare se stessi e la
questo il compimento del progetto di Dio sulla coppia». persona che ti sta accanto per tutta la vita. Accettarsi con i
Prepararsi al Sacramento del matrimonio è quindi prepa- nostri pregi ma soprattutto i difetti perché l’amore non si di-
rarsi a un progetto dello Spirito Santo. «Si deve amare questo mostra solo quando va tutto bene anzi è proprio nei momenti
progetto, perché – ha spiegato il vescovo ai fidanzati – aman- di difficoltà che bisogna amarsi e amare l’altro. Bisogna farlo
dolo si possa realizzare nella vita delle coppie per testimo- come fa Dio con noi che ci ama e ci accetta anche nei mo-
niare l’amore del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, menti più difficili. La scelta di unirsi in matrimonio in chiesa,
amore che dona, amore che accoglie, amore che unisce». al giorno d’oggi, risulta estremamente non convenzionale.
A ciascuna della coppie presenti è stato fatto dono di una Siamo quei coraggiosi come ci definisce il Papa che sentono
candela, simbolo di intimità e calore nella coppia; di un Ro- il bisogno di consacrare la propria Unione davanti a Cristo».
sario per alimentare la preghiera;-di cartoncino di Qoelet e
DIOCESI 21
in

Il percorso formativo “Amoris Laetitia” dell’Ufficio per la pastorale della Famiglia

Accompagnare le fragilità
A
ccompagnare le fragilità è stato il tema del secondo mento, il cantiere dei piccoli passi e il cantiere del balsamo
incontro del percorso formativo “Amoris Laetitia” della misericordia.
pensato dall’Ufficio per la pastorale della Famiglia. «Il nostro incontro – ha affermato un gruppo di coppie che
Può rappresentare un piccolo passo in più da compiere verso ha vissuto questa esperienza – ha avuto da subito il carattere
il raggiungimento dei nuovi mondi all’interno del dinamismo dell’autenticità, perché ci siamo scoperti reciprocamente,
del cammino sinodale. L’appuntamento dello scorso 22 gen- curati dal balsamo della misericordia. Il racconto delle nostre
naio si inserisce nel cammino a tappe che vuole offrrire fragilità sia di coppia che come famiglia all’interno di una co-
un’occasione di crescita e formazione familiare e pastorale. munità, ci ha spinti a riconoscere i segni della misericordia
Grazie alla presenza del caro don Antonio Carcanella, già di Dio. Ci siamo detti la sofferenza della separazione, le dif-
direttore regionale dell’Ufficio Famiglia della Cesi e oggi ficoltà nel formare una nuova famiglia dopo l’esperienza di
membro dell’Ufficio Famiglia e Vita della diocesi di Caltagi- un divorzio e di sentirsi parte della comunità, ma anche la
rone, le 20 coppie di animatori presenti e iscritti al percorso, gioia che si prova nel far felici gli altri a partire dalla propria
attraverso la metodologia della conversazione spirituale e felicità e infine abbiamo riconosciuto attraverso l’identifica-
dentro i lavori di gruppo, hanno avuto la possibilità di con- zione con il figlio maggiore e minore, che Dio agisce costan-
dividere esperienze di fragilità delle loro relazioni familiari, temente nella nostra vita servendosi degli altri, di tutti gli altri
nonché di guardare con uno sguardo di misericordia chi vive attraverso il balsamo della misericordia. Ciò ci spinge a dare
situazioni di separazione, divorzio o nuova unione, grazie quello che abbiamo ricevuto».
anche agli orientamenti pastorali che don Antonio Carca- Questo appuntamento ha fatto seguito a quello del 27 no-
nella ha presentato come esperienza della loro diocesi. Il vembre, rivolto agli animatori di pastorale familiare, durante
confronto è stato utile e arricchente, ai presenti è stato fatto il quale è stato affrontato il tema “Fare chiesa in casa, quale
dono di un sussidio pastorale che aiuterà gli animatori ad at- spiritualità coniugale e familiare”?
tuare il cap. VIII di Amoris Laetitia nei gruppi famiglia delle
loro comunità di appartenenza, attraverso quattro piste di ri- Nicandro e Delizia Prete
flessione: il cantiere della fragilità, il il cantiere del discerni- Don Tonino Puglisi
in
22 DIOCESI
Eletto e già all’opera il nuovo consiglio direttivo

Consultorio familiare “Don Taddei”


Piera Cataudella nuova presidente
P
iera Cataudella è la nuova presi- di nuovi progetti e di relazioni sempre cino durante i sette anni di presidenza,
dente del Consultorio familiare più strette con gli altri consultori sici- Agata Pisana evidenzia come «senza
“Don Romolo Taddei”. liani e con la confederazione nazionale. queste braccia operose che cerchiamo
Succede ad Agata Pisana che lascia la Ma sono stati anche anni segnati dalla di essere al Suo servizio, tante persone
presidenza dopo sette anni. Piera Ca- morte del nostro don Romolo. Sento bisognose d’aiuto non avrebbero po-
taudella sarà affiancata da un consiglio non solo il suo insegnamento e la sua tuto trovare ciò che cercavano. Ma non
direttivo composto da Massimo Russo testimonianza in tutto ciò che abbiamo avrebbero potuto ricevere nulla anche
(vicepresidente), Angelo Battaglia (te- potuto fare, ma anche la sua presenza senza il supporto generoso e concreto
soriere), Agata Pisana, Ines Ottaviano, costante dall’Alto. La fiducia nel suo della Diocesi: come già aveva fatto
Gianna Chessari e Lucia Diara (consi- aiuto ha alimentato i tanti momenti dif- mons. Paolo Urso, anche i vescovi
glieri). ficili che abbiamo vissuto e con lui, mons. Carmelo Cuttitta e mons. Giu-
Confermati la direttrice Maria Pina oggi, possiamo essere davvero contenti seppe La Placa ci sono stati sempre ac-
Cascone e il consulente ecclesiastico del cammino fatto. Suo dono ho visto canto, ci hanno concesso l’uso dei
padre Giuseppe Pecorella. anche la grande sintonia che si creata locali, ci hanno sovvenzionato con i
«Sono stati anni – ha scritto Agata Pi- con i direttori che lo hanno succeduto, mezzi finanziari indispensabili per con-
sana congedandosi dalla presidenza – l’amicizia che si respira fra noi tutti tinuare a svolgere il nostro servizio. Su
ricchi dii tanto servizio e tanti eventi operatori e la forza di azione comune: questa strada, con la nuova Presidente
come i festeggiamenti per i 40 anni di un calore che è davvero presenza spiri- e il nuovo consiglio direttivo, conti-
attività del consultorio, l'ingresso nel tuale e Grazia». nuiamo!».
Runts in qualità di Ets, la realizzazione Ringraziando quanti le sono stati vi-
Il rettore del Santuario di Gulfi ci ha lasciato lo scorso 5 febbraio
DIOCESI 23
in
Don Franco Forti autentico dono di Dio
La sua spiritualità segnata dalla vocazione artistica e
dalla devozione alla Vergine

«G
razie padre Franco per essere stato un dono di suoi studi alla Pontificia Facoltà “Marianum” di Roma per
Dio»: con queste parole la comunità del San- specializzarsi in Mariologia, ma soprattutto nel corso di tutta
tuario di Gulfi ha salutato don Franco Forti che la sua vita sacerdotale. Amava la Madonna con tutto il suo
lo scorso 5 febbraio è tornato alla Casa del Padre. Lo ricor- cuore, e il suo cuore, puro e semplice come quello di un fan-
dano il vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, il presbiterio ciullo, ha esultato di gioia quando gli comunicai che l’avrei
diocesano, la parrocchia di San Nicola, il santuario di Gulfi, nominato Rettore del Santuario Mariano di Chiaramente. Mi
l’intera Diocesi di Ragusa e, in particolare, le parrocchie commossero le sue lacrime di gioia e le parole di gratitudine
Santa Maria di Portosalvo in Scoglitti, San Giuseppe in Co- che uscirono dalla sua bocca per ringraziare il Signore per
miso, Resurrezione in Vittoria, Sacro Cuore in Vittoria, San questo grande dono che, tramite il Vescovo, stava ricevendo.
Giovanni Battista in Santa Croce Camerina e Maria Ss. An- E nei pochi mesi in cui ha svolto il suo ministero pastorale al
nunziata in Comiso dove ha svolto il suo ministero sacerdo- Santuario, aveva già cominciato a imprimere la sua persona-
tale. «Da poco – è il ricordo della comunità del Santuario di lissima impronta per far crescere sempre più la devozione
Gulfi – avevi iniziato il tuo ministero per noi e in mezzo a noi del popolo alla Vergine Maria, non solo con le iniziative li-
e nella brevità della tua esperienza a San Nicola e Santuario turgiche e culturali che aveva in animo di promuovere, ma
ti sei fatto apprezzare per il tuo sorriso, la tua disponibilità a soprattutto con la sua testimonianza sacerdotale di forte im-
conoscere tutti e la tua sincera e profonda devozione alla Ma- pronta mariana».
donna che ti rendeva felice per questo servizio a cui il ve-
scovo ti aveva chiamato. Grazie Padre Franco per essere stato
un dono di Dio, grazie per averci voluto bene, grazie perché
nella brevità del tempo siamo stati arricchiti del tuo ministero
sacerdotale. La Madonna di Gulfi, di cui non vedevi l’ora di
festeggiare la festa, sia ora lei ad accoglierti nella pasqua
eterna».
La devozione alla Vergine Maria è stata ricordata anche dal
vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, durante l’omelia
delle esequie. «La spiritualità sacerdotale di Padre Franco è
stata fortemente segnata – ha detto il vescovo – da due pe-
culiari caratteristiche: la vocazione artistica e la sua devo-
zione alla Vergine Maria. Padre Franco ha messo a servizio
della comunicazione della fede il suo talento artistico realiz-
zando delle opere che si possono ammirare e apprezzare
nelle varie parrocchie che lo hanno avuto come pastore.
Padre Franco – ha aggiunto – amava il bello perché era un
uomo buono, e le sue opere non sono altro che l’espressione
visibile di quella bontà d’animo che ha caratterizzato la sua
vita e il suo ministero sacerdotale». L’altro aspetto peculiare
della spiritualità di padre Franco era l’amore per la Madonna
e «alla Vergine Maria – ha ricordato ancora il vescovo du-
rante l’omelia – aveva consacrato non solo il suo cuore ma
anche la sua mente, approfondendone i misteri sia durante i
in 24 BREVI DALLA DIOCESI

A Monterosso le reliquie di Santa Lucia


E vento storico per la comunità par-
rocchiale di Monterosso Almo che
ha ricevuto la visita delle reliquie di
la medesima proveniente dal Monastero
della Concezione di Siracusa; i piccoli
calzari hanno suole di pelle sottilissima
Santa Lucia. In particolare l’omero si- con stringhe di cuoio e foderate con
nistro e i due frammenti di cannella del raso rosso.
braccio sinistro, che il popolo comune- L’arciprete don Giuseppe Antoci, il

A nche per la Quaresima di


quest’anno l’ Ufficio Catechi-
stico Diocesano ha ideato un Sussi-
mente chiama “dito di Santa Lucia”,
donato dal Cardinale di Venezia Marco
vicario parrocchiale don Salvatore Gia-
quinta e il diacono Giovanni Agostini,
Cè all’allora Arcivescovo di Siracusa le campane a distesa e i fedeli hanno ac-
dio per le parrocchie per aiutare i monsignor Lauricella il 13 dicembre del colto le reliquie accompagnate dall’av-
ragazzi a vivere in maniera più in- 1988. vocato Giuseppe Piccione, presidente
tensa il cammino quaresimale con Esso si custodisce in una preziosa della Deputazione della Cappella di
Cristo e incontro a Cristo. teca argentea di forma rettangolare. Il Santa Lucia e da Fra’ Daniele Francesco
Reliquiario ad ostensorio, per i fram- Cugnata, parroco della Basilica santua-
menti di cannella è stato eseguito invece rio Santa Lucia al Sepolcro di Siracusa.
Inquadra nel 1931, per volontà dell’Arcivescovo Durante la visita sono stati program-
e Giacomo Carabelli. mati l’incontro con i docenti e gli stu-
scarica Nella teca dalla forma ovale sono col- denti delle scuole, la processione dalla
locati i frammenti ossei. Le scarpette in- Chiesa di San Giovanni Battista al San-
vece rimangono custodite in quella che tuario Diocesano dell’Addolorata e un
una volta era la cassetta che conteneva momento di catechesi.
Nuovo assistente tutte insieme le Reliquie di Santa Lucia, Angelo Schembari

diocesano dei
Pellegrinaggio a Lourdes dal 3 al 6 giugno
Gruppi di preghiera
di Padre Pio L’ ufficio per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport organizza il pel-
legrinaggio a Lourdes dal 3 al 6 giugno 2023 (4 giorni, 3 notti), guidato

I l vescovo, monsignor Giuseppe La da don Giovanni Piccione. La partenza è prevista da Ragusa, Comiso, Vittoria
Placa, ha nominato il sac. Maurizio e Chiaramonte Gulfi (Coffa).
Di Maria assistente diocesano dei La quota comprende trasporto aereo, trasferimento aeroporto-hotel e vice-
Gruppi di preghiera di Padre Pio, al versa, sistemazione in hotel (camera doppia), assistente tecnico-religioso, assi-
posto del compianto sac. Giovanni curazione medico-bagaglio. Si paga a parte un supplemento per chi volesse una
Meli. camera singola. È necessario essere in possesso di documenti validi per l’espa-
Don Maurizio è attualmente parroco trio. Inoltre per i minorenni, per le iscrizioni e per altre varie informazioni ri-
della Chiesa Maria Regina di Ragusa e volgersi a don Giovanni Piccione (338 3297439).
vicario giudiziario del Tribunale I posti sono garantiti per i primi 40 partecipanti con il primo acconto da ver-
Ecclesiastico. sare entro il 28 febbraio.
In preghiera con gli Uffici per le Migrazioni,
la Pastorale sociale e Liturgico CHIESA E SOCIETÀ 25
in

Giornata contro la tratta di persone


M
ercoledì 8 febbraio, nella me- Il fenomeno ha visto nell’ultimo anno stro agire la “dignità” di ogni essere
moria liturgica di Santa Giu- l’aggravarsi della propria incidenza a umano. “Camminare insieme” anche
seppina Bakhita (suora del causa dell’aumentare della condizione in questo caso si traduce – ricordano –
Sudan che da bambina fu vittima della di vulnerabilità dovuta a conflitti armati, in una “conversione spirituale” che ge-
tratta, diventata simbolo universale del- crisi climatico-ambientale, violenza ge- neri azioni di impegno e cambiamento
l’impegno contro la schiavitù) si è cele- neralizzata. La tratta colpisce nel reale. Impariamo a riconoscere e a
brata la nona Giornata mondiale di mondo milioni di persone, soprattutto prendere consapevolezza dei processi
preghiera e riflessione contro la tratta donne e bambini, particolarmente fra- sociali, economici e culturali alla base
di persone.“Camminare per la Di- gili a causa delle diseguaglianze econo- del fenomeno, a fissare lo sguardo con
gnità” è stato il tema scelto per que- miche, sociali, familiari, culturali e cuore attento sulla vita e sui percorsi di
st’anno. Gli uffici per la Pastorale delle religiose. chi si trova in situazione di sfrutta-
Migrazioni, per la Pastorale sociale ed A questo proposito padre Rosario mento, per promuovere azioni e per-
il lavoro e Liturgico hanno promosso Cavallo, Renato Meli e padre Gino corsi di cura, inclusione e speranza e
una giornata di preghiera per unirsi alla Alessi, direttori rispettivamente degli costruire una società basata sulla cul-
preghiera ecumenica e sensibilizzare e uffici per la Pastorale delle Migrazioni, tura dell’incontro e della pace».
stimolare la riflessione sul fenomeno per la Pastorale sociale ed il lavoro e Li-

«La dignità
dello sfruttamento legato al traffico di turgico, ripropongono all’attenzione di
persone che da tutto il mondo vengono tutti le dure parole di Papa Francesco
reclutate, trasferite e costrette a lavo- («La tratta di esseri umani è una ferita di ogni essere umano
rare e vivere in condizioni di violenza aperta sul corpo della società contem-
ed abuso. Una traccia per una veglia di poranea, un flagello sul corpo di Cristo. come orizzonte
preghiera è stata inviata a parrocchie, È un crimine contro l’umanità) e rilan-
comunità religiose e agli uffici dioce- ciano «l’invito a “camminare insieme”, del nostro agire»
sani. tenendo fisso come orizzonte del no-
in
26 CHIESA E SOCIETÀ

La fiaccolata che ha attraversato Ragusa per invocare libertà per il popolo iraniano

La carezza di Dio su Masha e Nika


«A
zadì! Azadì!». Il suono Ed eccomi qui, insieme ad alcuni stu- nali per avere “mosso guerra a Dio”.
della parola che in per- denti e colleghi, a sfidare la fredda se- Cosa risponde al loro dolore? Forse
siano significa “libertà” rata invernale, per partecipare al gesto non basta una manifestazione. Cosa è,
percorre il corteo che attraversa il cen- promosso da Amnesty International, infatti, la libertà, di questa generazione
tro di Ragusa. Il gesto pubblico di mer- dalla Consulta studentesca e da una mi- o di quelle che verranno, se la vita fini-
coledì, 1 febbraio, è solo uno dei tanti riade di aggregazioni laicali cattoliche. sce nell’ingiustizia del nulla?
realizzati in tutto il mondo sull’onda «Donna, vita, libertà!», grido ad alta Da genitore e da insegnante vorrei
dell’indignazione per le condanne a voce pensando a Mahsa Amini e Nika fare arrivare a quei padri e a quelle
morte di tanti giovani iraniani, ragazze Shakarami, le cui storie abbiamo letto madri, la mia gratitudine. Gratitudine
e ragazzi, colpevoli unicamente di vo- in classe all’inizio dell’anno scolastico. per avere, in qualche modo, educato i
lere affermare, qui e ora, la propria li- Solo se facciamo vibrare in noi il grido loro figli ad amare la libertà fino a dare
bertà di esprimersi, di decidere, e dell’altro, uomo o donna che sia, infatti, la propria vita per affermarla. So che i
persino di sbagliare. Non mi capita l’umano che c’è in noi non si atrofizza. miei alunni impareranno dal gesto dei
spesso di partecipare a una manifesta- E il grido di chi non teme di mettere in loro figli molto di più di quanto po-
zione, neppure in forma di fiaccolata. gioco la propria vita non può non inter- tranno mai apprendere dalle mie pa-
«Ragazzi – avevo detto in classe ai pellarci nel profondo. role.
miei alunni impegnati a preparare la In piazza San Giovanni, gli organiz- Da cristiano vorrei ringraziarli per
Giornata in cui si ricorda la Shoà – la zatori ringraziano quanti hanno dato avermi ricordato che Dio ha dato la li-
memoria non riguarda tanto il passato, vita alla fiaccolata. bertà alle sue figlie e ai suoi figli perché
e non consiste nello schierarsi - a po- «Le religioni non calpestano i diritti ha il gusto di essere amato liberamente.
steriori - dalla parte degli oppressi. degli esseri umani», scandisce il re- Vorrei dire ai genitori di Mahsa e
Essa si esercita piuttosto come respon- sponsabile dei cooperatori salesiani Nika e di tutti gli altri ragazzi uccisi in-
sabilità che investe ciò che accade nel della città invitando a firmare la peti- giustamente, che i loro figli non morti
presente. È possibile, infatti, che la sto- zione che Amnesty International indi- inutilmente.
ria si ripeta, ma la modalità con cui i rizzerà all’Ambasciata Iraniana a Roma. Non basta una fiaccolata, ci vuole la
fatti accadono è ogni volta diversa e Penso ai genitori dei ragazzi uccisi carezza di Dio.
sempre i nostri sguardi rischiano di es- dalla polizia morale iraniana, o di quanti
sere rivolti altrove». sono stati condannati a morte dai tribu- Mario Tamburino
In occasione dell’anniversario del terremoto
che distrusse il Val di Noto CHIESA E SOCIETÀ 27
in
Visita a Cerretanum (Terra Vecchia)
alla riscoperta delle radici dei Giarratanesi
I
l borgo, ubicato su una rocciosa paglia che impedisce sia l’accesso al traccia. Attraverso una trazzera regia, si
collina di Monte Lauro a 700 metri sito archeologico sia la vista della topo- scende verso l’abitato dove a metà col-
di altitudine, di origine vulcanica e grafia dell’antico abitato. Nel giorno lina, si incontra la Chiesa Parrocchiale,
con 2.800 abitanti, si chiamava “Cer- stabilito, il Gruppo ha raggiunto la ter- dedicata a Maria Annunziata. Si tratta
retanum-Jarratanae” dal latino “cerrus” ramotata Cerretanum. Si respirava di una costruzione rettangolare e sulla
(querceto) per i numerosi boschi di un’aria purissima e ricca di ossigeno. trave della porta centrale vi era un alto-
querce della zona collinare della Sicilia Che panorama! Un Paese esposto a rilievo raffigurante un Angelo col giglio
orientale. mezzogiorno, pieno di luce solare, ac- in mano davanti alla Madonna. Questa
Nel calendario storico, l’11 gennaio cerchiato da verdi boschi e solcato a si- scultura oggi manca e chi sa dove si
del 1693 segna la fine del suddetto nistra dal fiume Irminio e a destra dal trova. Lo scrivente ha fatto delle ricer-
borgo a causa del terribile terremoto torrente Meli con tre mulini ad acqua e che e forse la troverà nascosta nella casa
che fece crollare l’intera Val di Noto. I parecchie nivere. di qualche privato.
sopravvissuti di Cerretanum si diedero La prima tappa dell’escursione è stata Nella vallata, si trova una costruzione
subito da fare e ricostruirono con co- il Castello del Principe. Entrati dalla rettangolare con le mura di pietre nere
raggio straordinario il loro Paese più a parte alta del sito, il primo monumento laviche di qualche metro di altezza pe-
sud, in contrada Poi, dove il 26 agosto è il Castello. Si accede attraverso un rimetrale. Si tratta della Chiesa dedicata
1693 nacque ufficialmente la seconda arco, costruito sul muro di cinta in pie- all’apostolo San Bartolomeo, patrono
ed attuale Giarratana, definita la Perla tra lavica nera e si apre alla vista l’im- di Cerretanum. Nel tempo preterre-
degli Iblei. Ogni anno, in quasi tutte le mensa vallata verde dell’Irminio che moto, la Chiesa era affollata da tanta
città della zona iblea, in data 11 gennaio, sorge dal Monte Lauro, scende verso gente, oggi è piena di tane di conigli,
vengono organizzati incontri di pre- Giarratana, scorre nella valle di Ibla, avvoltoi e di rovi spinosi e pungenti.
ghiere, processioni ed altro per far me- passa da Scicli e si versa nel Mediterra- Che delirio! Il resto del Paese non é vi-
moria dello storico “Terremoto”e neo con una notevole portata di acqua. sibile a causa della trascuranza umana e
tramandarlo alle nuove generazioni. Sulla spianata del Castello, sono visibili del disinteresse.
Il gruppo del Giarratanesi, residenti una base quadrata di calcareo bianco e Il Gruppo, dopo aver osservato lo
a Ragusa, in questi ultimi tempi, ha vo- una scala in pietra bianca che va verso il stato attuale del sito storico, ha elevato
luto realizzare una visita all’antica Cer- basso, ma è inaccessibile. Ai piedi del a Dio una devota preghiera cui sono se-
retanum,(indicata come “Terra Castello, si nota la costruzione di una guite alcune riflessioni culturali ben
Vecchia”), per conoscere più da vicino Chiesa, dedicata a Sant’Antonio, pro- elaborate dalle quali si è preso atto
la radice storica della loro origine. tettore dei contadini e degli animali. come la nuova Giarratana fu costruita
Oggi le macerie dell’antico borgo Col terremoto, non rimase pietra su ad immagine di Cerretanum.
dormono sotto una fitta ed estesa ster- pietra e l’erba cresciuta nasconde ogni Nelle Chiese dell’attuale Città sono
conservati e visibili statue, oggetti sacri
e paramenti provenienti da Terra Vec-
chia. Negli anni passati, un parroco
aveva dato vita ad un museo parroc-
chiale di un certo valore storico, presso
la Chiesa Madre, il tutto sotto la super-
visione della Soprintendenza di Ra-
gusa. Oggi quel museo è scomparso del
tutto.
Sac. Giovanni Cavalieri
in
28 ATTUALITÀ
Gli studenti del liceo scientifico di Ragusa
hanno incontrato un ex detenuto nel contesto di un percorso di
Educazione civica sulle libertà personali

Dal carcere al riscatto, la sofferenza


e il diritto alla seconda possibilità
Libertà personali: niente è scontato. Ma uno degli insegnamenti più importanti che gli studenti
Possiamo sintetizzare così il senso dell’incontro che lo hanno appreso dall’esperienza vissuta è che bisogna sempre
scorso 8 febbraio gli studenti della II B n. o. del liceo scien- dare una seconda possibilità agli altri e di non giudicare una
tifico “E. Fermi” di Ragusa hanno avuto, nei locali della persona in base agli errori commessi in passato.
chiesa parrocchiale di San Pio X, con un ex detenuto, Car- Difatti il motivo principale dell’incontro è stato quello di
melo Mirabella. dare la possibilità, a giovani adolescenti ragusani, di avere
Si è trattato di un momento, particolarmente significativo, un faccia a faccia con una persona che, nonostante gli sbagli
del percorso di Educazione Civica, coordinato dalla profes- fatti in precedenza, ha deciso di accogliere la seconda chance
soressa Gabriella Mazza, che ha coinvolto tutti gli studenti che gli è stata offerta e di tornare sulla retta via.
delle seconde classe del nuovo ordinamento del liceo ( IIA Mirabella infatti è stato individuato per parlare della sua
n.o., IIB n.o, II C n.o, II D n.o) e dei rispettivi docenti im- esperienza con gli studenti della II B n.o. perché il suo pen-
pegnati a riflette sulla libertà negata. timento faccia riflettere e faccia comprendere l’importanza
Gli studenti hanno preso atto di come il diritto alla libertà di dare fiducia alle persone che si sono macchiate di gravi
sia spesso sottovalutato e di come chi ne gode pienamente reati, e hanno avuto la capacità di pentirsi.
non riesca a comprendere cosa provano coloro che non pos- Riuscire a perdonare è, senza dubbio, un percorso che può
sono usufruirne. essere più o meno lungo in base alla gravità dell’errore com-
Tra questi, naturalmente, ci sono i detenuti nelle carceri messo e che impiega una mente e un cuore aperti per riuscire
italiane che, essendo macchiati di reati, anche gravi, e di con- a dare fiducia alla persona in questione.
seguenza condannati a scontare una pena che li costringe in
carcere, soffrono per la della mancanza di libertà. Lilla Anagni

Quel bene prezioso della libertà


L
a libertà è un concetto sottile e propria storia e esperienza, per mettere Questo lo pensava anche Carmelo,
quasi impercettibile quando la si in guardia i giovani sui tanti rischi pre- oggi un uomo segnato dall’avere speri-
possiede, ma incredibilmente senti nel mondo intorno a noi. mentato quanto sia brutto vivere senza
preziosa quando la si perde. È facile sbagliare, nella convinzione essere liberi. E per liberi non inten-
Anche ciò che sembra banale, come che la libertà personale è un diritto a cui diamo la possibilità di fare ciò che si
guardare il sole fuori dalla finestra, ri- tutti abbiamo accesso in qualità di cit- vuole, ma la capacità di vivere, come
sulta impensabile per chi il sole può ve- tadini italiani grazie alla nostra Costitu- donne e uomini liberi, una vita digni-
derlo solo dal riflesso di una piccola zione. tosa e serena .
finestrella. Altrettanto facile è sottovalutare il Quella in carcere, come emerge dal
Ad averne compreso l’importanza è fatto che essa ci possa essere sottratta, racconto di Mirabella, è una vita fatta di
sicuramente Carmelo Mirabella, un ex quindi per quale motivo ci dobbiamo privazioni e momenti di sconforto che
detenuto impegnato nella chiesa San preoccupare se questo non accadrà mai hanno totalmente modificato il suo
Pio X, che ha deciso di condividere la e vivremo sempre liberi? modo di vivere e vedere le cose.
ATTUALITÀ
in 29

«Ventitré ore su ventiquattro rin- Nel carcere, inoltre, incombe una ge- a non ricadere nei propri errori e distin-
chiuso in una cella di ferro su un letto nerale aria di oppressione che, qualche guere il bene dal male anche se esso è
scomodo e con persone sconosciute, volta, porta i detenuti a togliersi la vita, rappresentato dai propri amici, perché
ma che imparerai a conoscere, perché nonostante l’aiuto psicologico che, un’amicizia può cessare di vivere ma la
anche loro condividono con te la stessa però, il alcuni casi risulta inadeguato a libertà personale no.
bruttissima esperienza. E quell'ora svolgere una funzione rieducativa. Il carcere, infatti, è un’esperienza che
d’aria che ti viene concessa ogni giorno «Quando entri lì non puoi avere segna per sempre la vita di un ragazzo
sembra svanire in un istante. Non sa- aspettative» sono state le prime parole e che lo rende soggetto a discrimina-
pere le ore del giorno: l’unico modo di Carmelo. zioni al di fuori della struttura.
per distinguere il giorno dalla notte e Basti pensare al concetto di acco- La vita lì è sicuramente difficile, ma
che il tempo scorreva era guardare la glienza carceraria che consiste in un avete mai pensato a questa una volta
piccola finestrella dalla quale passavano isolamento totale che può variare dai 2 fuori?
i raggi del sole, raggi di speranza». ai 15 giorni. Oltre ai molteplici traumi causati
A chi vive in prigione, tuttavia, non La cella sembra essere ancor più dall’esperienza, un giovane si trova a
manca soltanto la libertà e la consape- stretta e soffocante quando si è giovani fare i conti con un futuro di cui ha perso
volezza del trascorrere del tempo. Al e con un intero futuro davanti: «La le redini e un curriculum che ne com-
contrario di come si pensi, infatti, non notte sentivo ragazzini piangere senza prometterà la vita futura. Sarà quindi fa-
bisogna pensare che cibo e altri averi sosta e cercare la mamma». cile per chi esce dal carcere ricadere
essenziali siano scontati da possedere Il racconto di Carmelo ci ha fatto ri- negli stessi errori.
in carcere. Piuttosto, questi sono con- flettere, abbiamo sentito le sue parole
siderati un bene preziosissimo e, come quelle di un padre che si rivolge
spesso, sono di qualità estremamente ai propri figli, ricordando loro quanto Gli alunni
scarsa e inadeguata. sia importante essere attenti, nella vita, della II B nuovo ordinamento
Nel 2022 dati in crescita ma non ancora sufficienti per garantire diritto alla mobilità
e prospettive di sviluppo per il territorio che gravita sull’aeroporto

Presto nuove rotte da e per Comiso?


A
eroporto di Comiso: mille in- del 3,9 per cento rispetto al 2019. altri scali. Puntiamo anche a che si
terrogativi. L’aeroporto di Co- Per la stagione estiva Ryanair do- possa investire sull’aeroporto i pro-
miso ha avuto, nel 2022, vrebbe intensificare le rotte e il numero venti della tassa di soggiorno».
364.735 passeggeri. Un numero ancora di rotazioni: sono previsti dei voli per Altro tassello è la continuità territo-
lontano dal record di 460.000 passeg- Bruxelles Charleroi (tre volte la setti- riale: era stata avviata, sia pure in mo-
geri di qualche anno fa, ma che comun- mana), Bologna (tre volte la settimana), dalità ridotta con Alitalia che si era
que permette di riportare in positivo il Pisa (tre giorni la settimana), Bergamo aggiudicata il servizio verso Roma e Mi-
tasso di crescita dello scalo. L’aumento (tre volte la settimana), Malpensa, lano con tariffe agevolate per i residenti
del numero di passeggeri è un dato co- Roma Fiumicino (cinque giorni la set- in Sicilia. Ma a ottobre 2021, allorché
stante in tutti gli aeroporti italiani, in timana) e Treviso (tre rotte settima- Alitalia ha chiuso i battenti, anche que-
particolare negli aeroporti minori: Co- nali). sto servizio si è fermato. Dovrebbe es-
miso non fa eccezione. L’amministratore delegato Nico Tor- sere indetto un nuovo bando ma, dopo
Il dato è in crescita se rapportato al risi fa sapere che sono state avviate sedici mesi, nulla è ancora accaduto. Le
2019 e al 2021, mentre si omette il dato delle trattative per portare a Comiso gli somme residue e ancora disponibili do-
del 2020, quando gli scali italiani fu- aeromobili di un’altra compagnia aerea vrebbero permettere di indire il nuovo
rono chiusi per mesi a causa della pan- che dovrebbe garantire alcuni voli sia bando. La continuità territoriale do-
demia e la mobilità venne verso città europee che verso altre città vrebbe permettere di portare a Comiso
drasticamente ridotta. del Nord e centro Italia. nuove rotte e nuovi servizi e garantire
Secondo i dati di Assoaeroporti, nel «Le trattative sono avviare e – spiega un buon numero di voli per Roma e per
2022 il numero dei voli è cresciuto del – speriamo però di poter avere presto Milano per servire adeguatamente il
19,2 per cento rispetto al 2021 e dell’11 nuove rotte su Comiso e di incremen- territorio. Attualmente molti passeg-
per cento rispetto al 2019: nessun dato tare le rotte già esistenti. Al contempo, geri sono costretti a volare da Catania
di raffronto è possibile con il 2020, stiamo cercando di programmare il fu- perché le poche tratte esistenti non
quando l’aeroporto, a causa della pan- turo, incontrando i sindaci, le associa- permettono di garantire un servizio
demia, rimase chiuso per parecchi zioni di categoria, i sindacati: serve adeguato.
mesi. Il numero di passeggeri è aumen- un’operazione di co-marketing per in- Francesca Cabibbo
tato dell’83 per cento rispetto al 2021 e centivare le rotte così come avviene in
ATTUALITÀ
in 31

Le strumentalizzazioni non giovano alla serenità delle decisioni


Alfredo Cospito un caso o una persona?
Il “caso Cospito” ha occupato le pagine della cronaca per carico dell’assistenza dei cittadini che sono sottoposti alla
diversi giorni: proviamo a riassumere in estrema sintesi. sua tutela.

A
lfredo Cospito è un anarchico che già nel 1991 rifiu- Quello che ritengo inopportuno è caricare le situazioni
tandosi di prestare servizio militare ha avuto i primi personali, specie in situazioni di sofferenza, di valore sim-
guai con la giustizia, ma si è trattato di un reato che bolico.
non desta allarme sociale e soprattutto di matrice ideologica È stato a mio avviso inopportuno caricare di enfasi la visita
e come diversi altri casi simili ha ricevuto la grazia del Presi- a Cospito con una delegazione di quattro parlamentari tra
dente della Repubblica. A distanza di anni Cospito viene poi cui un ex ministro della giustizia, ma ancora più inopportuno
condannato a 10 anni e otto mesi per avere sparato nel 2012 l’attacco politico, peraltro maldestro sia nei toni che nell’uti-
al polpaccio (nel linguaggio degli anni di piombo “gambiz- lizzo di strumenti quali le notizie riservate del Ministero, e
zato”) all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Ro- tutta la polemica che ne è conseguita, ma ripeto, non voglio
berto Adinolfi; mentre è in carcere viene riconosciuto nemmeno entrare nel merito dei torti e delle ragioni.
responsabile di avere piazzato nel 2006 due bombe artigia- Quando una persona diventa un “caso” rischia sempre di
nali in un cassonetto vicino alla scuola per carabinieri di Fos- perdersi di vista la sua umanità e di diventare oggetto di stru-
sano, esplosione avvenuta di notte senza vittime, per questo mentalizzazione.
reato è stato condannato a 20 anni di reclusione. Non ho gli elementi per giudicare la correttezza della de-
In seguito, mentre Cospito sta già scontando da circa sei cisione del Ministro Nordio e non ho nessun dubbio sulla
anni la pena, il ministro della Giustizia a maggio dello scorso sua buona fede, ma comunque l’esposizione mediatica di cui
anno decide di modificare per 4 anni il regime carcerario di è stato oggetto questo “caso” non è stato sicuramente un
Cospito in carcere duro ex art. 41bis, per impedire al dete- buon viatico per una decisione serena.
nuto tramite i contatti con l’esterno di esercitare la leader- Soprattutto quando si decide della vita delle persone che
ship del gruppo anarchico di cui fa parte; nel frattempo il sono sempre e comunque “carne e sangue” prima che “fa-
processo che lo ha condannato a suo tempo approda in Cas- scicoli” e “casi” auspicherei che si creasse una bolla che isoli
sazione e la corte decide a luglio 2022 (ma le motivazioni dalle polemiche e dalle campagne mediatiche.
sono pubblicate il 17 ottobre) che il reato relativo alle due Vito Piruzza
bombe, va considerato strage di stato con finalità terroristi-
che e che quindi la pena iniziale va rimodulata potendo arri-
vare fino all’ergastolo. A questo punto Cospito decide di
iniziare per protesta uno sciopero della fame che si protrae
dall’ottobre 2022. Il ministro Carlo Nordio ha nei giorni
scorsi deciso di mantenere il detenuto in regime di 41bis.
Per una corretta valutazione della vicenda è bene chiarire
che il regime di 41bis non è una “pena”, è una norma studiata
per i mafiosi per evitare che dal carcere continuino a coman-
dare le loro strutture criminali, e che è utilizzabile anche per
i terroristi (in atto pare che Cospito sia l’unito detenuto ter-
rorista al 41bis). E allora tutto questo chiasso?
Considero legittimo che un cittadino, anche se detenuto
per reati gravi ritenga ingiusto il trattamento cui è sottopo-
sto, e che per questo attui forme di protesta non violenta, ci
dispiace se attui questo con modalità che mettano a rischio
la sua incolumità; e peraltro è doveroso che lo Stato si faccia
in
32 ATTUALITÀ

Ragusa e il mecenatismo
L’
Associazione Astrofili CISA ha organizzato nel di Montechiaro seguendo l’idea di fondare una città che as-
mese di ottobre 2020 una passeggiata a Ibla per similasse i principi urbanistici dettati dalla teleologia del
ricordare l’attività scientifica e di ricerca dello tempo.
scienziato Gian Battista Hodierna. L’incontro consisteva in Mi sono chiesta se Ragusa, espropriata dei suoi mecenati
una passeggiata nei luoghi di vita dell’astronomo commen- e di conseguenza dei suoi scienziati, non abbia più ritrovato
tati da letture tratte dalle opere dello scienziato. Abbiamo quella forza di ricerca e di curiosità verso il mondo ma attui
visto e sperimentato, attraversando Ibla, dove sia vissuto, solo un ripiegamento su sé stessa. Chi potrebbe rappresen-
qual’ era l’ambiente in cui si è formato e ha dato seguito alle tare oggi il mecenatismo che apra ad un disegno meta-urba-
sue ricerche. nistico, meta-sociale? Quale personalità istituzionale o quale
Fu aiutato, sostenuto dalla famiglia Arezzi-Tomasi, i quali gruppo potrebbe raccogliere il desiderio di coltivare una vi-
erano molto religiosi e soprattutto curiosi e appassionati per sione della città che sia da stimolo, rinnovamento ‘visiona-
la ricerca scientifica. La Tomasi quando rimase vedova ri- rio’? Abbiamo parlato abbondantemente della spinta creativa
tornò nella sua Palermo e in seguito, le furono attribuiti i ter- del dopo terremoto del 1693 e molto è stato fatto negli ultimi
ritori di Palma di Montechiaro nell’Agrigentino, ove stabilì anni: attenzione alla Vallata Santa Domenica, rinnovo del-
la sua definitiva dimora. Tutta la famiglia si trasferì e i figli l’area dello Scalo Merci, la metropolitana di superfice, ecc.
continuarono l’opera dei genitori favorendo l’attività di ri- Ma ci vuole qualcos’altro: un sogno da realizzare per riem-
cerca del Gian Battista Hodierna che nel frattempo aveva se- pire di contenuti quei luoghi che senza ‘sogni’ sono destinati
guito la famiglia divenuta sua mecenate. Gian Battista a rimanere vuoti. Ragusa annulla la storia e i personaggi che
Hodierna era un prelato e scienziato allo stesso tempo. E’ l’hanno creata nel bene e nel male. Abbiamo avuto urbanisti
probabile che abbia contribuito a pensare la nuova città – Mario leggio-, medici, psichiatri, politici che hanno dato
Palma di Montechiaro secondo il progetto teologico di una un contributo importante alla città ma non sono sufficiente-
Gerusalemme. mente ricordati. Queste persone hanno coltivato dei ‘sogni’.
Si è ancora alla ricerca di un testo che comprovi questa idea Questi ‘sogni’ oggi dove sono? Dove sono i mecenati oggi?
urbanistica del desiderio di fondare la nuova città di Palma Annapaola Giannelli
La fondazione promuoverà cultura e amore per la lettura
Nasce ad Acate un cenacolo culturale
La dirigente scolastica ha donato 4000 libri alla biblioteca Mnemosine

U
n cenacolo culturale nel cuore di Acate. Una biblio- e delle tradizioni del territorio, ma potrà anche dare sostegno
teca privata, oggi ricca di più di 4000 volumi, di- per gli alunni in difficoltà diventando punto di riferimento
venta un presidio culturale a disposizione dei per tutti». Il nome prende origine dalla mitologia greca:
giovani e dei bambini, ma anche degli adulti. Mnemosine è figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra). «Ho
Nasce la “Fondazione Maria Giovanna Baglieri”: il luogo scelto questo nome – spiega Baglieri - perché secondo il
centrale, il cuore pulsante sarà la «Biblioteca Mnemosine», mito, ella fu la prima a scoprire il potere della memoria e dare
situata nel centro storico di Acate, a pochi passi dai “Quattro il nome alle cose. La personificazione della memoria con una
Canti”. La Fondazione è stata costituita il 19 gennaio scorso. divinità riconosce la funzione fondamentale del ricordare per
L’atto costitutivo è stato sottoscritto dalla fondatrice Maria la preservazione della storia dell’umanità. La Biblioteca
Giovanna Baglieri che ha donato alla fondazione i locali, la vuole essere un luogo accogliente che preserva e tramanda i
vasta sala e le stanze attigue che fungeranno da laboratorio valori fondamentali della vita e dell’umanità. Mnemosine
e sala lettura. Baglieri, già dirigente scolastica, oggi in pen- dunque è il simbolo perfetto per la biblioteca, luogo della
sione, ha regalato alla neonata fondazione anche i suoi libri cultura per eccellenza, dove la memoria è conservata nei
e altri volumi ricevuti in donazione. libri». Sono già stati organizzati alcuni laboratori di lettura
La Biblioteca Mnemosine vuole essere un luogo di incon- e laboratori di archeologia, curati dalle scrittrici Annalisa Di
tro e di scambio, un punto di riferimento per la comunità, Gennaro, Sonia Baglieri e Marta Galofaro.
ma anche un luogo che potrà contribuire a far nascere e a Con la fondazione, è stato costituito anche il primo organo
rinsaldare l’amore per i libri, soprattutto nelle giovani gene- d’amministrazione. Ne fanno parte, insieme alla fondatrice,
razioni. Essa si pone anche come presidio di contrasto alla anche tre membri di diritto: il sindaco, il dirigente scolastico
povertà educativa. e il parroco pro tempore. Il primo organo di direzione della
«La Biblioteca Mnemosine – spiega Maria Giovanna Ba- fondazione è così costituito da Giovanni Di Natale, Salvatore
glieri – vuole essere un dono prezioso al paese che amo. Panagia e don Mario Cascone. Ad essi si aggiungono due
L’obiettivo è promuovere la lettura e la cultura, suscitare membri eletti, con mandato triennale: Gianluca La Lisa, che
l’amore per i libri. Vogliamo dare un’opportunità a tutti, ma sarà il tesoriere e Giovanni Bennardello, segretario. La Bi-
anche creare un luogo di aggregazione sano per i giovani. blioteca sarà aperta per i visitatori e per coloro che vorranno
Questo luogo potrà promuovere la conoscenza della storia usufruirne.
in
34 ATTUALITÀ
Il fenomeno degli anziani che vivono da soli
senza uno straccio di rapporto umano

È il dramma della nostra società,


non chiamiamolo dramma della solitudine
S
empre, e dico sempre, i giornali odori provenire dall’appartamento una sua nipote è andata, non ha avuto
(cartacei, online, televisivi, anti- dell’anziano”) non è, non può essere risposta al citofono. Da lì l’intervento
chi, radiofonici, neonati, seri, un dramma della solitudine. È piuttosto delle forze dell’ordine e dei vigili del
buffoneschi) danno notizie di questo il dramma della nostra società. Della Fuoco che hanno sfondato la porta
tipo titolando “ennesimo dramma della moderna civiltà che ha ormai del tutto d’ingresso all’appartamento. Immagino
solitudine”. perduto il vero senso, il significato pro- la scena. Uguale a quella di altre cento
Accade quando un uomo o una donna fondo della morte e quindi della vita. La volte anche solo limitandoci al nostro
perde la vita da solo, in casa, senza nes- moderna società che permette – senza territorio provinciale.
suno accanto. E a maggior ragione se la che nessuno si faccia scrupolo quanto- Non riesco a intravedere soluzioni a
notizia viene data molto tempo dopo il meno di riflettere sul dato – che anziani breve, e tantomeno facili. Ma è un dato
momento della morte, che infatti è sem- vivano da soli senza uno straccio di rap- che molti nostri anziani vivano da soli
pre “stabilito dal medico legale”. porto umano, senza qualcuno che ne (e nel prossimo futuro saranno sempre
Certo, si dirà, quella persona è morta possa avere cura e vicinanza, contatti, più numerosi, “grazie” alla medicina e
da sola, in casa propria, senza qualcuno anche solo una telefonata, una breve vi- ancora di più alla drastica e costante ri-
che l’assistesse all’ultimo respiro, senza sita. duzione delle nascite). Soli.
una mano che stringesse la sua. L’ultimo giorno di gennaio dell’anno Io ero bambino mezzo secolo fa. E i
Quindi è morto solo. Quindi un 2023 una signora di Scicli, di novanta miei nonni vivevano con noi, in casa,
dramma della solitudine. anni, è stata trovata morta nella sua che non era propriamente una reggia.
E invece no, cari colleghi titolisti. Chi casa. Quartiere Strada Nuova. Viveva E mio nonno morì nel suo letto – a 68
muore solo non è vittima della solitu- senza telefono, e forse anche per que- anni, con accanto la moglie, i tre figli,
dine. Chi muore è sempre solo al mo- sto la sua morte è stata scoperta solo al- generi e nuora e una pattuglia di nipoti
mento del trapasso. Ma il morire da cuni giorni dopo l’evento, e solo perché a salutarlo per l’ultima volta. Sua mo-
solo in casa, e coll’aggravante che la alcuni parenti “non avevano notizie” glie, mia nonna, morì quattro anni
salma venga scoperta molto tempo della congiunta. Certo, se la parente dopo, a 64 anni, da sola. Era agosto e
dopo (e quante volte solo perché i vicini non ha il telefono le notizie puoi averle tutti noi eravamo a Mazzarelli. Lei da
del condominio hanno “sentito cattivi solo se vai a trovarla. Tant’è che quando sola a Ragusa. A scoprire il cadavere un
mio cugino, poche ore dopo che un’al-
tra mia cugina era andata a trovarla.
Quella morte senza nessuno accanto,
seppure per poche ore, non venne mai
accettata da mia madre, da sua sorella e
suo fratello. Non se lo perdonarono
mai. Ma quella era ancora l’antica civiltà
rurale degli iblei, seppure ai suoi ultimi
e sofferti giorni.
Adesso siamo globali, moderni. E i
nostri nonni li lasciamo vivere da soli,
ed è già tanto se gli facciamo uno
squillo, ma a patto che abbiano il
Brondi o un vecchio Motorola.
Saro Distefano
Un Amico in cucina
Rubrica a cura di Emiliano Amico

Petto di pollo intero e farcito


Il petto di pollo intero è uno dei tanti modi
in cui potete preparare il petto di pollo
molto saporito, morbido e anche light!
Un secondo piatto originale e molto gu-
stoso, ideale per chi è stanco del solito
petto di pollo e vuole portarlo in tavola in
maniera insolita. Avrete bisogno di pochi
ingredienti, ma otterrete una preparazione
deliziosa. Questo piatto è ideale per una

La ricetta...
cena in famiglia, magari accompagnato da
una fresca insalata.

RICETTA PER
2 PERSONE
Guarda la
INGREDIENTI
video ricetta • 2 Petti di Pollo interi
PREPARAZIONE • 100 Gr Crema di Carciofi
10 minuti • 6 Pomodori Secchi
COTTURA • 150 Gr Provoletta
15 minuti • Q.b. Olio Extra Vergine di Oliva
TEMPO TOTALE
• Q.b. Pepe Verde
25 minuti
• Q.b. Sale

ISTRUZIONI
• Metti due bacchette ai lati del petto
di pollo e taglialo a fette di mezzo cm
circa. Le bacchette ti impediranno di an-
dare fino in fondo quindi le fette reste-
ranno unite.
• Farciscile con crema di carciofi, po-
modori secchi, olio e sale. Spolvera di
pepe, metti un filo d’olio e vai in friggitrice
ad aria (oppure forno ventilato) per circa
10 minuti.
• Sforna, aggiungi la provoletta a pez-
zetti, se vuoi una spolverata di parmigiano
e inforna altri 5 minuti finché la provoletta
non si sarà sciolta.
www.emilianoamico.it

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