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VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DEGLI AMMINISTRATORI

Art 2392 cc , Gli amministratori sono responsabili in solido per i danni arrecati, ci sono casi in cui
la responsabilità è di tutti gli amministratori e casi in cui la responsabilità si attenua

Occorre un nesso causale fra la violazione dell’obbligo e il danno arrecato alla società , se
l’amministratore non viola nessun obbligo, non risponde delle scelte degli altri amministratori in
quanto spesso le scelte essendo discrezionali non sempre vanno bene, perciò la responsabilità
sussiste nel momento in cui si esercita l’ operazione .
Risponde dei danni ma quando questi danni sono diretta conseguenza di una violazione di un
obbligo, occorre un nesso causale, atto posto in violazione di un obbligo e ne deriva danno per la
società .

Questa responsabilità per alcuni amministratori può essere esclusa se l’amministratore fa


annotare il dissenso nel verbale della duranza (riunione ) del consiglio dell’amministrazione , non
solo bisogna farlo annotare ma bisogna darne comunicazione al presidente del collegio sindacale,
bisogna mandare una pec al presidente del collegio.

Ci sono ipotesi in cui il CDA risponde in maniera limitata , ad esempio quando c’è l’amministratore
delegato, nel momento in cui la valutazione è fatta su informazioni non veritiere, imprecise o
parziali. In questo caso la responsabilità è limitata.

Un altra responsabilità è quella che in ogni caso gli amministratori sono responsabili solidamente
se essendo a conoscenza di fatti pregiudizievoli non hanno fatto quanto potevano per impedirne il
compimento o eliminare o attenuarne le conseguenze dannose.
Quindi responsabili in solido per violazione obblighi o non si evitano danni alla società .
Questo è il cuore della responsabilità degli amministratori, con una premessa sui doveri e la
diligenza si arriva a parlare della responsabilità degli amministratori , quando viene meno e
quando si attenua.

Cosa succede se si verifica una di queste ipotesi di violazione degli obblighi?

Se violano un obbligo o non usano la diligenza richiesta , cosa può fare la società ?
Può promuover l’azione sociale di responsabilità , chiamare in giudizio gli amministratori
chiedendo il risarcimento del danno, ciò non impicca la revoca dell’amministratore bensì ha come
obbiettivo il risarcimento del danno causato alla società per la violazione degli obblighi , questa è
la funzione dell’azione di responsabilità . ( natura contrattuale)
Questa azione è decisa dall’assemblea ordinaria, che delibera sull’azione sociale di responsabilità,
e decide il tribunale con sentenza, azione risarcitoria.
Il problema è che chi fa l’ordine del giorno (amministratori) , che è il limite di competenza di
quell’organo, delibera in assemblea solo ciò che è previsto. Gli amministratori non metterebbero
mai la responsabilità delle loro azioni nell’ordine del giorno.
In sede di approvazione del bilancio , l’azione di responsabilità può essere deliberata
dall’assemblea anche se non prevista dall’ordine del giorno , i soci potranno deliberare l’azione di
responsabilità anche se non è prevista, integrazione legale nell’ordine del giorno. Questa
integrazione è fatta soprattutto per l’approvazione del bilancio.
es: Nel caso in cui la violazione viene fatta a giugno , per poter deliberare l’azione di
responsabilità bisogna aspettare l’assemblea successiva.

Per questo motivo, con la riforma del 2003 è stato stabilito che la decisone sull’azione di
responsabilità può essere assunta dal collegio sindacale, o dai soci che rappresentano 1/5 del
capitale sociale(2393 bis) , possono promuovere azione senza passare da assemblea.

Se la decisione di responsabilità passa per l’assemblea è c’è voto favorevole di 1/5 del capitale
sociale, comporta revoca automatica degli amministratori, altrimenti se è meno di 1/5 c’è solo la
richiesta di promuovere azione di responsabilità, senza revoca.
Si può anche promuovere azione di responsabilità e chiudere il giudizio in transazione, se il danno
è di molti milioni ma gli amministratori hanno patrimonio esiguo , è inutile portare avanti un
giudizio inconcludente e si chiude in transazione l’azione di responsabilità , la transazione non è
possibile se c’è il voto contrario di 1/5 di soci .

Azione di responsabilità , si prescrive dice la legge, in 5 anni dalla cessazione dell’incarico , se si


rinuncia dall’incarico per 5 anni non si è certi che non si sia chiamati in responsabilità , può essere
quindi promossa anche nei confronti di ex amministratori l’importante è che non siano decorsi i 5
anni( maggior parte dei casi) , perché un danno arrecato da un amministratore non si vede subito
ma ci vuole tempo. Motivo per cui è importantissima l’iscrizione della carica e della revoca perché
è da quel termine che decorre il tempo di prescrizione.

La legge prevede altre 2 azioni di responsabilità , l’azione promossa dai creditori ( art 2394 cc)
consente di promuover una azione di responsabilità nei confronti degli amministratori, quando?
Per promuovere una azione di responsabilità devono esserci 2 presupposti insieme :

1) amministratore deve aver compiuto un atto che ha attentato il patrimonio della società, quindi
danno derivante dalla non conservazione del patrimonio sociale ( non una qualsiasi
violazione )
2) Il patrimonio sociale deve risultare insufficiente al soddisfacimento del credito , quindi non
basta il danno al patrimonio della società

Anche l’azione di responsabilità promossa dai creditori sociali ha sempre come scopo il
risarcimento del danno, il risarcimento non va a finire nel patrimonio del creditore ma in quello
della società , azione promossa da un creditore, ne beneficiano tutti i creditori.
Anche questa azione è contrattuale , dato che il ricavato dell’azione va a finire nelle casse della
società , è come se i creditori si surrogassero alla società ( anche se in realtà i creditori non hanno
rapporto contrattuale ).
Proprio perché l’azione di responsabilità dei creditori può essere promossa solo se ricorrono i 2
presupposti, questa azione può esserci anche con l’azione sociale di responsabilità per danni
derivanti dalla violazione di altri obblighi, le due azioni possono convivere con un limite, ovvero
che se per esempio la società deicide di rinunciare all’azione, questa rinuncia non si estende
anche all’azione dei creditori sociali, i creditori continuano la loro azione nei confronti degli
amministratori.

L’ultima azione è quella promossa dal singolo socio o terzo , può essere promossa da singolo
socio o da un terzo per i danni arrecati al singolo socio o a un terzo , però devono essere danni
direttamente nella sfera giuridica patrimoniale del socio o del terzo. ( esempio la svalutazione delle
azioni per falsamente del bilancio che non illustra la vera situazione patrimoniale della società ) ,
in questo caso il risarcimento andrà nelle casse del singolo socio o del terzo.
SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA

INTRODUZIONE GENERALE

Fino a riforma 2003, la disciplina delle SRL era rinviata alla disciplina delle SPA, c’erano
pochissime norme per la SRL ed era considerata la sorella piccola della SPA.
Dopo la riforma del 2003 si è voluto offrire all’imprenditore uno strumento del tutto alternativo
all’SPA ( esempio, non si possono emettere azioni nelle srl ), , ciò ha quindi portato
all’emancipazione, non c’è più quella norma contenitore, il tutto è disciplinato dal codice civile.
Questo è stato considerato un elemento importante anche dagli stessi imprenditori perché quello
che si è fatto , è creare uno strumento non solo alternativo alla SPA ma anche alla società di
persone , come vedremo la maggior parte delle norme dedicate alla SRL contengono la dizione:
“salvo che l’atto costitutivo non preveda diversamente”.
La SRL è considerata una società personalizzabile, si ha uno statuto normativo ma se si vuole si
possono modificare quelle regole proprio tramite lo statuto.
Ritorna nella SRL quell’intuitus personae che caratterizza la società di persone , pur essendo una
società dotata di autonomia patrimoniale perfetta nonché di personalità giuridica.
Quindi si può riassumere che è una società emancipata dalla SPA, è una società personalizzabile .
Tutto ciò si evince anche dal tema dell’amministrazione.

I principi cardine sono:

- ampia autonomia statutaria con riferimento alla struttura organizzativa della gestione della
società , permette alla SRL di adottare i sistemi di amministrazione delle società i persone
( congiuntiva , disgiuntiva, no organi)

- Garantire una disciplina organica e autonoma rispetto alla SPA, infatti sono stati ridotti
drasticamente i richiami alla disciplina della SPA, ciò ha creato e crea dei problemi in quanto al
disciplina delle SRL non è completa , determinate regole o devono essere stabilite dallo
statuto , o bisogna applicare regole di altre società ( non è prevista disciplina della revoca degli
amministratori, perciò si applica tramite analogia una norma di un’altra società )

STRUTTURA AMMINISTRATIVA DELL’ SRL


Nell’articolo 2475 è illustrata una prima disposizione della struttura amministrativa dell’SRL,
nell’articolo c’è un richiamo all’articolo 2086 ( impone agli amministratori l’adozione di una
struttura amministrativa ,organizzativa e contabile, adeguata coerente alla dimensione e la natura
dell’impresa)
La norma dice che la gestione dell’impresa spetta agli amministratori che compiano le azioni
necessarie per attuare l’oggetto sociale.
Salvo diversa disposizione dell’atto costitutivo l’amministrazione può essere affidata ad uno o più
soci .
La regola di default è che l’amministrazione può essere affidata ai soli soci e possiamo avere
amministratore unico e anche più amministratori .

L’articolo 2475 dice, inoltre, che l’amministrazione è affidata a uno o più soci, nominati con
decisione dei soci stessi.
Quindi nella SRL la nomina spetta ai soci, si parla di decisione e non di assemblea , questo
perché si può destrutturare la SRL al punto di eliminare l’assemblea e prendere decisioni come
avviene per le società di persone.
Altra modalità di nomina è con l’atto costitutivo , la differenza con la SPA è che solo i primi
amministratori possono essere nominati con l’atto costitutivo , mentre nella SRL l’atto costitutivo
deve indicare i nomi dell’interno consiglio di amministrazione, quindi tutti gli amministratori , non
solo i primi.
I DIRITTI PARTICOLARI DEI SOCI DELLE SRL
Un ‘altra modalità di nomina, è quella dell’ articolo 2468 comma 3 , si può conferire a un singolo
socio il diritto di nominare un amministratore o il diritto di essere amministratore. Siamo
nell’ambito dei diritti particolari dei soci, questa categoria dei diritti sono una serie di diritti che
possono essere attribuiti dallo statuto al singolo socio e possono essere di natura amministrativa
o patrimoniale, sono diritti che seguono la persona del socio, ciò significa che il trasferimento di
una quota non comporta il trasferimento di un diritto particola.
Fra questi diritti particolari ci possono essere diritto ad essere amministratore o nominare
amministratore .
L’ articolo 2468, afferma che per modificare o costituire un nuovo diritto particolare occorre il
consenso di tutti i soci, c’è una deroga al principio della collegialità , che porta a pensare che
valga la regola maggioritaria. ( nelle società di persone vale principio dell’unanimità , nelle società
di capitali quello maggioritario/collegiale) .

Si può eliminare l’organo amministrativo e affidare l’amministrazione ai soci?

Stando all’ultimo comma dell’articolo 2475 sembrerebbe di no, in quanto fornisce alternative al
normale funzionamento della struttura amministrativa , nell’ultimo comma dice che le operazioni
di redazione del bilancio, aumento del capitale, fusione e scissione sono di competenza
dell’organo amministrativo, questo ci porta a dire che non possiamo eliminare l’organo
amministrativo .
Siccome la stessa norma comunque consente di derogare al CDA e avere una amministrazione
non collegiale , propria delle società di persone, evidentemente il legislatore afferma dire che non
può mai essere eliminata la funzione amministrativa, cioè si può evitare che sia costituito il CDA
ma bisogna assegnare comunque la funzione amministrativa , non si può dire che
l’amministrazione spetta a tutti i soci, ma si dovrà sempre attribuire la funzione ad uno o più soci.

Il secondo comma del 2475 dice che all’atto di nomina degli amministratori si applica il 4 e 5
comma dell’articolo 2383, è la norma sulla pubblicità della nomina degli amministratori , nelle SPA
gli amministratori devono chiedere l’iscrizione della loro nomina nel registro delle impresa, questa
regola è prevista con richiamo anche per le SRL, non ci dice nulla sull’iscrizione della cessazione
dell’amministratore. C’è un vuoto normativo riguardo questa tematica.
Se l’amministrazione cessa la sua carica ,si ritiene che si debba applicare la stessa regola prevista
per la SPA, il registro delle imprese non darebbe più un’immagine veritiera della società . Quindi
anche se non previsto espressamente anche la cessazione della carica deve essere iscritta nel
registro delle imprese come lo è la nomina.

LA REVOCA DEGLI AMMINISTRATORI SRL


Manca completamente una disciplina della revoca, non si dice nulla, o meglio c’è solo una ipotesi
nel 2476 che al terzo comma afferma che in tema di azione di responsabilità, si può chiedere in
caso di gravi irregolarità nella gestione che sia adottato un procedimento cautelare degli
amministratori . Stando alla normativa diremmo che gli amministratori non sono mai revocabili ,si
può solo ottenere un provvedimento cautelare, ovvero fino a termine del giudizio si chiede al
giudice di revocarlo provvisoriamente.
Ovviamente però una cosa di questo genere è impossibile , perciò si ritiene che nonostante il
mancato richiamo , debba trovare applicazione la disciplina propria della revoca
dell’amministratore delle SPA , quindi revocare amministratore con o senza la giusta causa.
Nella SRL l’amministratore è in carica fino a revoca, non c’è una durata dell’amministrazione.

IL COMPENSO DEGLI AMMINISTRATORI SRL


Non esiste anche una disciplina in tema ricompense di un amministratore nelle SRL , mentre nelle
SPA il compenso è stabilito da assemblea o atto costitutivo.
Nelle SRL non ci sono norme dedicate al compenso , se qualifichiamo il contrato di
amministrazione come un contratto di mandato, possiamo andare ad applicare la normativa in
tema di mandato e dire che si troverà applicazione nell’articolo 1709 che si occupa del compenso
del mandatario. Anche l’amministratore della SRL ha perciò un diritto al compenso.
CESSAZIONE DELLA CARICA DEGLI AMMINISTRATORI SRL
Abbiamo visto nella SPA le varie regole nel caso in cui vengano meno gli amministratori, tutto ciò
non è previsto nella SRL, per alcuni versi questo regime può essere incompatibile con la SRL,
perché il regime della nomina della cooptazione presuppongono una durata del consiglio di
amministrazione , nella SRL non abbiamo alcun termine di durata. Queste regole non si possono
applicare per interno perché se viene meno il CDA sarà l collegio sindacale a convocare
l’assemblea, nella SRL il collegio non è obbligatorio ,salvo ipotesi dell’articolo 2477 .

COME FUNZIONA L’AMMINISTRAZIONE IN UNA SRL


Se abbiamo più amministratori (articolo 2475 terzo comma )questi compongono il CDA , la regola
è perciò uguale a quella della SPA, a sua volta il CDA può funzionare con gli amministratori
delegati.

Pur avendo un organo collegiale l’art 2475 4 comma consente che: quando è costituito un CDA ,
alcune decisioni possono essere prese mediante consultazione scritta o parere espresso per
iscritto . La differenza è che nella prima ipotesi (consultazione scritta ) il presidente del CDA fa
circolare una proposta e gli altri amministratori danno consenso o no, nella seconda
ipotesi( parere espresso per iscritto ) invece si esprime un parere su una proposta e si può
formulare una controproposta che dovrà passare a tutti gli altri amministratori. È un sistema
consentito che però richiede una espressa e decisa disciplina nello statuto.
Devono risultare con chiarezza oggetto, argomento della decisone e il consenso e i pareri su
esso. Tutto il resto deve essere previsto dallo statuto, ad esempio come deve avvenire lo scambio
, il termine della risposta , l’interpretazione del silenzio in caso di mancata risposta ecc…
Se non ci fossero tutti questi presupposti il sistema non potrebbe funzionare .
È consentito anche adottare un sistema non collegiale, l’atto costitutivo può prevedere che
l’amministrazione sia affidata disgiuntamente o congiuntamente agli amministratori ex art 2257 e
2258, c’è un espresso richiamo alle norme in tema alle società di persone .
Con lo statuto si possono prevedere anche forme ibride di amministrazione di stampo sia
personalistico che capitalistico, si possono fare ad esempio delle distinzioni riguardanti l’importo
delle operazioni ( operazione fino a 10k fatta dagli amministratori disgiuntamente, operazioni di
porto superiore scelte dal CDA ), è un sistema misto che dovrà essere stabilito dallo statuto e
indicare per quali tipi di atti si adotta CDA o altre forme di amministrazione. Sicuramente ci sarà il
CDA per la redazione di bilancio, fusione o scissione e aumento del capitale .

Ultimo problema è usare sistemi alternativi di amministrazione, ad esempio sistema dualistico e


monistico previsti nella disciplina della SPA, non previsti nella disciplina della SRL.
Quali sono i problemi che può dare un sistema alternativo in srl?

- sistema dualistico:assemblea nomina organo di controllo che nomina organo di gestione. Può
essere adottato in una SRL solo se c’è l’organo di controllo (nella srl non è obbligatorio) . Inoltre
la deroga non sta solo nella nomina ma anche nell’approvazione del bilancio che non è
approvato dall’assemblea ma dal consiglio di sorveglianza.l’articolo 2479 dice che in ogni caso
sono riservate alla competenza dei soci l’approvazione del bilancio. Ciò significa che non si
potrà mai adottare un sistema dualistico .

- sistema monistico, assemblea nomina amministratori ed essi scelgono al loro interno i membri
che comporranno l’organo di controllo. Questo sistema incontrerebbe una deroga sempre
nell’articolo 2479, perchè fra le materie perfora di competenza dei soci c’è la nomina
dell’organo di controllo, quindi anche questo sistema incontro una norma inderogabile della srl
che escludono l’applicazione di un sistema del genere nella SRL.
AZIONE DI RESPONSABILITA’ NELLE SRL

Art 2476, al pari del 2392 dellaSPA , stabilisce una responsabilità solidale degli amministratori per
i danni derivanti dall’inosservanza dei doveri imposti dalla legge o dall’atto costitutivo. Diversa è
l’ipotesi per essere esente dalla responsabilità, nella SRL la responsabilità non si estende a quelli
che dimostrano di essere esenti da colpa e abbiano fatto constatare del proprio dissenso. Quindi
bisogna prima dimostrare di essere esente dalla colpa, poi che si è fatto di tutto per evitare che
l’atto venisse compiuto e devo anche far risultare il mio dissenso formale da qualche parte ( non
c’è riferimento al verbale del CDA in quanto il CDA può non esserci).

L’altra differenza rispetto alla SPA sta nelle azioni di responsabilità sociale , che può essere
promossa dal singolo socio nelle SRL .
Questo perché il numero dei soci nelle SRL è ristretto e ha anche rilevanza la persona del socio ,è
prevista al pari di ciò che accade nella sua l’azione di responsabilità promossa dai creditori, ci
devono sempre essere gli stessi due presupposti ovvero l’insufficienza del patrimonio e il danno al
patrimonio.
Una differenza importante rispetto alla SPA è sempre contenuta nell’articolo 2476, si dice che
sono solidamente responsabili con gli amministrati, i soci o terzi che hanno intenzionalmente
deciso o autorizzato atti dannosi per la società . Nella SRL la gestione è sempre di competenza
esclusiva degli amministratori , essi in caso siano sottoposti ad azione di responsabilità dai
creditori, potranno chiamare in causa i soci .

Dal libro bisogna vedere il conflino di interessi dell’amministratore nella SPA E SRL, allo stesso
modo sempre per la SRL bisogna fare costituzione conferimenti e decisioni dei soci .

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