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SBLOCCA

I PRONOMI DIRETTI
E IL PASSATO PROSSIMO

Il mio metodo infallibile


per non sbagliarli più

© Irene Language Coach


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1

Quando iniziamo a studiare una lingua, il metodo è


fondamentale: studiare gli argomenti a caso, senza
seguire una linea che collega un argomento a un altro,
può portare tanta confusione.

Il passato prossimo per gli studenti stranieri di lingua


italiana è un argomento molto grande da studiare e
praticare: bisogna affrontarlo con un metodo preciso!

Per questo, ho deciso di scrivere questa guida: vorrei


aiutare più studenti possibili con un metodo semplice ed
efficace, che li possa aiutare a raggiungere i risultati
che desiderano senza frustrazione.

In questa guida ci occuperemo di due argomenti


grammaticali che quando si uniscono, creano qualcosa
di nuovo: il passato prossimo e i pronomi diretti.

Prima di iniziare, però, è utile un ripasso che aiuti tutti a


partire dalle stesse basi.

Pronti? Via!

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IL PASSATO PROSSIMO IN ITALIANO:


COME SI FORMA.

In italiano il passato prossimo è un tempo composto:


questo significa che si forma con due parti distinte: un
verbo di aiuto e la nostra azione vera e propria,
coniugata al participio passato.

VEDIAMO UN ESEMPIO CHE PRENDE LA TEORIA


E LA METTE IN PRATICA

LAVORARE (FORMA BASE ALL’INFINITO)

IO LAVORO (INDICATIVO PRESENTE)

IO HO LAVORATO (PASSATO PROSSIMO)

Se analizziamo bene la forma del passato prossimo


notiamo che è formato da:

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La forma del participio passato cambia in base al verbo.


Per questo devi ricordare che:

i verbi regolari che terminano in -ARE (come lavorare) hanno il


participio che termine in -ATO (lavorATO).

i verbi regolari che terminano in -ERE (come cadere) hanno il participio


che termina in - UTO (cadUTO);

i verbi regolari che terminano in -IRE (come partire) hanno il participio


che termina in -ITO (come partITO).

Poi, esistono i participi passati irregolari che dovrai


memorizzare con pazienza e non tutti insieme.

Insieme al verbo AVERE, anche il verbo ESSERE aiuta


a creare il passato prossimo di alcuni verbi specifici
(alcuni verbi di movimento, i verbi riflessivi, verbi di
stato e cambiamento). La creazione del passato con il
verbo essere è questa.

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ESEMPIO CON IL VERBO ANDARE

ANDARE (FORMA BASE ALL’INFINITO)

IO VADO (INDICATIVO PRESENTE - ATTENZIONE VERBO


IRREGOLARE)

IO SONO ANDATA - IO SONO ANDATO

NOI SIAMO ANDATE - NOI SIAMO ANDATI (PASSATO PROSSIMO)

Come hai modo di vedere da questo esempio, il


passato prossimo con il verbo essere ha una
particolarità: il participio passato è sensibile al genere e
al numero.

Quindi ATTENZIONE! Abbiamo forme diverse in base


alla persona o alle persone che fanno quell’azione.

Fatto questo importante ripasso, vediamo ora come si


combina il passato prossimo con i pronomi diretti.

I pronomi diretti in italiano sono piccole parole che ci


aiutano a non ripetere l’oggetto della nostra frase.

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Per un tuo ripasso, ti lascio la tabella che ho creato per


renderti tutto più chiaro.

Cosa succede quando combiniamo il passato prossimo


con i pronomi diretti?

Analizziamo il passato prossimo in combinazione con i


pronomi LO E LA attraverso un esempio.

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1) Hai visto Marco? No, non ho visto Marco.


In italiano non posso fare questa ripetizione (Marco
nella domanda e Marco nella risposta): sono obbligata a
usare un pronome dello stesso genere e numero che
può aiutarmi a non ripetere “Marco”. Questo pronome è
“LO”.

Hai visto Marco? No, non lo ho visto. > non è ancora


perfetta. La pronuncia di “non lo ho visto” è cacofonica,
suona male. La “H” in italiano è muta e prende il suono
vocalico di “O”. Devo “rinunciare” a una delle due vocali
per creare un suono migliore. Ecco che la frase corretta
diventa:

Hai visto Marco? No, non l’ho visto. > la “O” del
pronome diretto scompare, metto l’apostrofo.

Sembra tutto a posto, ma proviamo a sostituire “Marco”


con “Elena”, quindi con un oggetto femminile, singolare.

2) Hai visto Elena? No, non la ho visto. NON


CORRETTA. Usiamo la regola dell’apostrofo che
abbiamo usato sopra.

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Hai visto Elena? No, non l’ho vista. MAGIA! La “A” del
pronome diretto scompare e il participio passato è
OBBLIGATO a cambiare la sua forma anche se è un
verbo che forma il passato prossimo con “avere” (da
visto a vista)

Allo stesso modo, funzionano anche i pronomi diretti


plurali LI e LE.

2) Hai visto Marco e Luca? No, non li ho visti [ LI =


maschile, plurale e sostituisce Marco e Luca]

3) Hai visto Elena e Lucia? Sì, le ho viste ieri. [LE =


femminile, plurale e sostituisce Elena e Lucia]

Quindi attenzione alla combinazione passato prossimo


e pronomi diretti perché cambiano anche la forma del
participio passato dei verbi con “AVERE”.

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COSA SUCCEDE CON GLI ALTRI PRONOMI (MI, TI, CI, VI)

Con gli altri pronomi questo cambio NON è obbligatorio.

Abbiamo incontrato Paolo ma non ci ha salutato (cioè


lui non ha salutato noi) CORRETTO.
Abbiamo incontrato Paolo ma non ci ha salutati
CORRETTO.

Carla, chi ti ha portato qui? Mi ha portato Paolo. (cioè


Paolo ha portato me) CORRETTO
Carla, chi ti ha portata qui? Mi ha portata Paolo
CORRETTO.

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COSA SUCCEDE CON IL NE PARTITIVO

Quando uniamo la particella NE con il passato


prossimo, succede la stessa cosa che abbiamo visto
nelle frasi qui sopra.

ATTENZIONE: questo cambio funziona solo quando il


NE è partitivo, cioè quando mi aiuta a comunicare una
sola parte di un quantità generale.

Quanti libri hai comprato oggi? Ne ho comprato uno.


(NE = un libro)
Ne ho comprati due. ( NE = due libri)

Quante pagine hai letto? Ne ho lette poche. (NE =


poche pagine)

Quante sigarette hai fumato oggi? Ne ho fumata solo


una. (NE = una sola sigaretta)

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Siamo arrivati alla fine della nostra guida


dove hai fatto un bellissimo viaggio dentro
questo argomento della lingua italiana:
come hai visto, il metodo e l’esercizio sono
fondamentali. BUONO STUDIO!

© Irene Language Coach


Sono Irene, Neurolanguage Coach® certificata specializzata nell’insegnamento dell’italiano agli
stranieri. Le lingue straniere sono la mia passione: sto studiando la mia quarta lingua, il
portoghese.

Sono nativa italiana e parlo inglese e spagnolo. Questa mia passione mi aiuta ad essere
un’insegnante migliore: capisco perfettamente quali sono le difficoltà di uno studente di lingue.
Le vostre difficoltà con l’italiano sono le stesse che ho avuto io con l’inglese e lo spagnolo e che
ho con il portoghese.

Dal 2021 insegno solo online la mia splendida lingua e a gennaio 2023 ho realizzato il mio
sogno: aprire la mia scuola di italiano online con il progetto Italiano Quotidiano.

Sui social mi trovi come Irene Language Coach: una comunità molto attiva che ha raggiunto più
di 120.000 followers in poco tempo dalla sua apertura.

© Irene Language Coach

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