Sei sulla pagina 1di 4

119-122 Casi febbraio.

qxp_Casi maggio 27/02/17 15:21 Pagina 119

CASI INDIMENTICABILI
in Pediatria ambulatoriale

Tre diagnosi sofferte di situazioni cliniche relativamente rare, davvero indimenticabili: ostinarsi nel ragionamento clinico e nella
ricerca delle cause ha spesso rilevanti ricadute anche in termini di scelte terapeutiche.

UNA FEBBRE RICORRENTE E UNA MUTAZIONE male, allontanando ancora il sospetto di malattia di Crohn. L’asso-
CHE VALE DOPPIO ciazione tra la febbre e la faringodinia, riscontrata anche al mo-
mento del ricovero, potrebbe far pensare alla PFAPA (Periodic Fe-
Lorenzo Mambelli1, Adriana Fumarola2, Federico Marchetti1 ver, Aphtous stomatitis, Pharyngitis, Adenitis), seppure l’esordio clini-
1
UOC di Pediatria e Neonatologia, Ospedale di Ravenna, co dovrebbe essere più precoce (Nur ha già compiuto 5 anni e
AUSL della Romagna mezzo) e la durata della febbre dovrebbe essere maggiore; tutta-
2
Scuola di specializzazione in Pediatria, Università di Ferrara via i pochi giorni di febbre di Nur non permettono di procedere
alla somministrazione di steroide come criterio ex adiuvantibus.
Nur (nome di fantasia) è una bambina italo-tunisina che giunge alla L’origine mediterranea di Nur (mamma del Sud Italia e papà tuni-
nostra attenzione all’età di 5 anni, dopo un recente viaggio nel sino), però, è fortemente suggestiva di un’altra causa infiammato-
Nord Africa, per febbre. La mamma ci racconta che la febbre di ria di febbre ricorrente. Con questo sospetto, che tuttavia tenia-
Nur è, da 6 mesi, puntuale e sempre uguale a se stessa, compare mo ancora nel cassetto, decidiamo di dimettere Nur, ormai apire-
a cadenza settimanale e dura 2-3 giorni (di solito il fine settima- tica. A distanza di una settimana Nur torna a trovarci: la febbre è
na); è preceduta da brividi e accompagnata a malessere, cefalea e tornata e anche il dolore addominale crampiforme! Ancora una
saltuariamente ad addominalgia diffusa e faringodinia, con picchi volta gli indici di flogosi risultano aumentati, in assenza di altera-
massimi di 38,5-39 °C. Il paracetamolo riduce la temperatura cor- zioni significative dell’esame emocromocitometrico. In presenza
porea, ma a distanza di una settimana la febbre torna, e torna di un essudato tonsillare, vogliamo toglierci l’ultimo dubbio e,
sempre! Ma quando passa Nur vive nel benessere completo. Non considerando la possibilità seppur remota di una PFAPA, eseguia-
c’è storia di calo ponderale né alterazioni significative dell’alvo. mo una unica somministrazione di steroide per os, senza benefi-
Agli esami ematochimici riscontriamo un aumento lieve degli indi- cio rapido. Non ci resta che fare un ultimo prelievo, quello per la
ci di flogosi (PCR 56,2 mg/l, VES 35 mm), in calo alla dimissione, genetica della febbre mediterranea familiare (FMF), e intraprende-
con emocromo nella norma; durante la degenza buone condizioni re una terapia quotidiana con colchicina all’iniziale dosaggio di 0,5
generali. L’ipotesi infettiva viene indagata tramite l’esecuzione di mg/die, successivamente aumentato a 1 mg/die.
sierologie per Epstein-Barr virus (EBV) e HIV, la reazione di Wi- Nur non presenta più la sua puntuale febbre settimanale né i do-
dal-Wright, con risultato negativo. La radiografia del torace mo- lori addominali. L’esito dell’esame genetico arriva: eterozigosi per
stra un affastellamento bronco-vasale in peri-ilare superiore de- la mutazione M694V del gene MEFV. La bambina appartiene al
stro, facendo sospettare un focolaio flogistico in atto, pur essen- gruppo di pazienti con FMF che non presentano una omozigosi né
do questo poco compatibile con lo sfebbramento e la negativizza- una doppia eterozigosi per le mutazioni finora conosciute della
zione della PCR spontanei; eseguiamo, tuttavia, la Mantoux per FMF. La sua diagnosi, tuttavia, è certa: la clinica lo è. A ulteriore
escludere la tubercolosi (TBC) e il Quantiferon, negativi. Per il re- conferma della diagnosi decidiamo dopo 2 mesi di terapia di so-
cente viaggio in Tunisia, eseguiamo la ricerca del parassita malari- spendere la colchicina: la ricaduta con febbre e dolore addomina-
co: negativa; in considerazione dell’anamnesi positiva per graffio di le a rapida risoluzione è immediata. Alla ripresa del farmaco alla
gatto richiediamo la sierologia per Bartonella henselae, anch’essa dose di 1 mg/die la bambina non ha avuto più nessuna sintomato-
negativa. logia, con attenuazione della nausea e dei dolori addominali che
Escludiamo l’origine neoplastica della febbre tramite l’esecuzione aveva inizialmente, dovuti alla colchicina.
di ecografia addominale con particolare attenzione a eventuali al-
terazioni epato-spleniche e presenza di masse, radiografia del to- La febbre mediterranea familiare è una malattia autoin-
race per studio del mediastino, fundus oculi, tutti con esito nega- fiammatoria caratterizzata da episodi febbrili autolimitantesi che
tivo; l’esame emocromocitometrico e la lattato-deidrogenasi possono essere accompagnati da attacchi di sierosite (dolore ad-
(LDH) risultano peraltro normali. dominale, pleurite, artrite) e da rash cutaneo in alcuni casi. Dal
Non sembra trattarsi di un quadro di immudeficienza: le immuno- punto di vista epidemiologico, è comune nelle popolazioni del Me-
globuline seriche sono nella norma; nessun riscontro di neutrope- dio Oriente, interessando soprattutto le popolazioni mediterra-
nia in corso di episodio febbrile; sottopopolazini linfocitarie e nu- nee: arabi, nordafricani, ebrei sefarditi e aschenaziti, turchi, armeni.
mero assoluto di linfociti nella norma per l’età, nessun segno di È una malattia genetica, ereditata con modalità autosomica reces-
localizzazione di una eventuale infezione. siva, dovuta a mutazioni a carico del gene MEFV che mappa sul
Restano dunque le cause infiammatorie della febbre ricorrente; in braccio corto del cromosoma 16 (p13.3) e codifica per una pro-
fondo le caratteristiche della febbre le ricordano molto, con au- tenia di 781 amminoacidi, la pirina/marenostrina; fa parte dell’in-
mento degli indici di flogosi, in assenza di chiari segni di localizza- flammosoma che comprende diverse proteine che, interagendo
zione, e benessere nei periodi finestra tra un episodio febbrile e tra loro, inducono l’autocatalisi della pro-caspasi-1 in caspasi-1,
l’altro, con negativizzazione degli indici di flogosi (che osserviamo con conseguente attivazione dell’interleuchina 1-beta, potente ci-
nei momenti successivi al ricovero). tochina pirogena endogena. La pirina/marenostrina ha, in partico-
Dosiamo gli anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili (ANCA), la lare, un’azione inibitoria sulla conversione della pro-caspasi-1 in
complementemia, gli anticorpi anti-Saccharomyces cerevisiae caspasi-1, determinando così una down-regolazione della cascata
(ASCA) e la calprotectina fecale (nel sospetto di una malattie in- infiammatoria. Una sua mutazione ne determina un mal funziona-
fiammatoria cronica intestinale - MICI- , seppur poco probabile mento, con conseguente attivazione incontrollata della citochina
per la storia negativa per alterazioni significative dell’alvo e calo pirogena interleuchina 1-beta, responsabile degli episodi febbrili. È
ponderale), negativi; l’ecografia dell’ultima ansa ileale risulta nor- stato inoltre dimostrato che la proteina in questione è espressa

Medico e Bambino 2/2017 119


119-122 Casi febbraio.qxp_Casi maggio 27/02/17 15:21 Pagina 120

CASI INDIMENTICABILI
in Pediatria ambulatoriale

dai neutrofili maturi, dalle cellule dendritiche e dai fibroblasti della La diagnosi definitiva si basa sulla presenza di due criteri maggiori
sinovia; durante gli episodi febbrili, le cellule infiammatorie migra- oppure un criterio maggiore e due minori; la diagnosi probabile si
no a livello delle sierose e rendono così ragione della sintomato- esegue invece sulla base della presenza di un criterio maggiore e
logia clinica dolorosa della malattia. un criterio minore.
L’esordio si ha generalmente tra i 5 e i 15 anni, nonostante ci sia- Durante gli episodi febbrili ricorrenti nessun test di laboratorio è
no esordi più tardivi; gli episodi febbrili risultano a rapida insor- diagnostico, anche se un elemento caratterizzante è l’incremento
genza, breve durata e remissione spontanea e si associano a una o degli indici di flogosi nella fase acuta (spesso leucocitosi neutrofila
più sierositi e/o manifestazioni cutanee. La loro frequenza è varia- e soprattutto incremento di fibrinobeno, PCR, VES). Un indice
bile: da uno a settimana a uno ogni 3 mesi. La febbre è l’elemento diagnostico e prognostico, inoltre, è il sieroamiloide A.
principale del quadro clinico, è presente nella quasi totalità degli Essendo stato clonato il gene MEFV, è possibile avere anche una
attacchi e può essere preceduta da brivido; la temperatura cuta- diagnosi molecolare di malattia. Le mutazioni più frequenti sono
nea raggiunge valori tra 38 e 40 °C e la durata varia in media da cinque (M694V, V726A, E148Q, M680I, M694I), dirimenti in circa
24 a 96 ore. Il dolore addominale è quasi sempre presente duran- il 60% dei casi. I laboratori di analisi molecolare ricercano esclusi-
te le crisi e può anche precedere la febbre; più spesso è un dolo- vamente le cinque mutazioni più frequenti, ma esistono altre mu-
re addominale diffuso, ma può essere localizzato e mimare un’ap- tazioni e finora ne sono state riconosciute più di 50; la maggior
pendicite o una colecistite oppure, se localizzato posteriormente, parte di queste mappano sull’esone 2 e sull’esone 10 del gene
una colica renale o una malattia infiammatoria pelvica acuta. MEFV e consistono in mutazioni missenso.
La natura subdola di tale sintomatologia è responsabile degli in- Essendo la FMF una malattia autosomica recessiva, la diagnosi ge-
terventi chirurgici a cui circa il 30-40% dei pazienti va inutilmente netica è positiva in caso di omozigosi o doppia eterozigosi, cioè in
incontro. Da non dimenticare inoltre il quadro clinico di peritoni- presenza di due mutazioni sul locus del gene MEFV (una su un alle-
te con addome teso e non trattabile, segno di Blumberg positivo, le e una sull’altro allele). Tuttavia circa il 25% dei pazienti, come
peristalsi torpida e a volte evidenza di livelli idro-aerei alla diretta nel nostro caso, presenta una singola mutazione dimostrabile, pur
addome e falda ascitica all’ecografia addome. avendo una storia clinica tipica e una risposta positiva al tratta-
L’interessamento articolare è la terza manifestazione clinica, in mento con colchicina, e il 10-20% nessuna mutazione. In particola-
termini di frequenza, della FMF. Clinicamente si possono distin- re, alcune varianti del gene MEFV (M694V, M694I, M680I), gene-
guere artralgie transitorie, mono- o oligo-artriti acute (più fre- ralmente associate a un fenotipo più severo, possono associarsi
quenti), artriti protratte o croniche. Altre manifestazioni cliniche più spesso a uno stato di eterozigosi; queste mutazioni infatti sono
possono essere il dolore pleurico acuto, il dolore scrotale, la pe- ad alta penetranza. È stato ipotizzato che la presenza di tali muta-
ricardite (poco frequente), la cefalea e le lesioni simil-eripelioidi. zioni ad alta penetranza identifichi un gruppo di pazienti con feno-
Queste ultime sono caratterizzate da lesioni dal diametro fino a tipo classico, caratterizzato principalmente da dolori addominali,
10-15 cm, eritematose, calde, rilevate, localizzate tra l’anca e il gi- pleuriti, dolore toracico ed episodi febbrili brevi; bambini con una
nocchio sulla superficie anteriore della gamba o sul dorso del pie- eterozigosi per MEFV, invece, presentano un quadro fenotipico in-
de, sempre transitorie. termedio, con una minor prevalenza di manifestazioni cliniche clas-
La complicanza più temibile a lungo termine è rappresentata dalla siche e tratti comuni con la PFAPA, come in una sindrome overlap.
amiloidosi e in particolare dalla amiloidosi renale, che si verifica Alcuni studi hanno cercato di trovare risposta a tale evenienza, se-
circa nel 60% dei pazienti non trattati e si manifesta inizialmente quenziando interamente il gene MEFV di gruppi di pazienti con sin-
con proteinuria. È stata riscontrata una correlazione tra maggior gola mutazione, sia le regioni esoniche che gli introni, non ricono-
rischio di sviluppare amiloidosi e mutazione M694V, in particolare scendo però la seconda mutazione in nessun caso. Si è dunque
se in omozigosi. concluso che lo screening attualmente in atto, con la ricerca delle
L’indicazione terapeutica è quella di iniziare il più presto possibile cinque mutazioni più comuni, è sufficiente, in presenza di sintoma-
la terapia con colchicina (alla dose di 0,5-1 mg/die), un alcaloide tologia clinica chiara, per porre diagnosi di FMF e iniziare il trial
naturale in grado di modulare la risposta infiammatoria, inibendo con colchicina. In assenza di diagnosi molecolare certa, dunque, il
la mitosi cellulare e la degranulazione dei polimorfonucleati. Si è test genetico non inficia la diagnosi di FMF che rimane perciò prin-
visto che la colchicina è in grado di prevenire e ridurre gli episodi cipalmente clinica. La buona risposta al trattamento con colchicina
ricorrenti in circa l’80-90% dei pazienti. La sua somministrazione è elemento fondamentale come nel nostro caso.
può tuttavia avere effetti collaterali a cui prestare attenzione; tra i
più frequenti quelli gastrointestinali (nausea, dolore addominale,
vomito) che tendono ad attenuarsi nel tempo. Più rari sono quelli Bibliografia di riferimento
• Akar S, Solmaz D, Kasifoglu T, et al. Different disease subtypes with di-
ematologici (leucopenia, piastinopenia) e cutanei (rash e alopecia) stinct clinical expression in familial Mediterranean fever: results of a clu-
e neurologici (convulsioni, paralisi ascendente). Nei casi che non ster analysis. Rheumatology (Oxford) 2016;55(2):343-6.
rispondono o rispondono in modo parziale alla colchicina (1-2 ca- • Ben-Chetrit E, Peleg H, Aamar S, Heyman SN. The spectrum of MEFV cli-
si su 10) può essere utilizzato (in associazione con la colchicina) nical presentations - is it familial Mediterranean fever only? Rheumatology
(Oxford) 2009;48(11):1455-9.
un inibitore dell’interleuchina 1 (anakinra o canakinumab), con • Ben-Zvi I, Herskovizh C, Kukuy O, Kassel Y, Grossman C, Livneh A. Fa-
percentuali di successo estremamente elevate. milial Mediterranean Fever without MEFV mutations: a case-control study.
La diagnosi di FMF (che è l’elemento caratterizzante e indimenti- Orphanet J Rare Dis 2015;10:34.
cabile del nostro caso) si basa principalmente sulla clinica. Sono • Booty MG, Chae JJ, Masters SL, et al. Familial Mediterranean Fever with
a single MEFV mutation: where is the second hit? Arthritis Rheum 2009;
stati elaborati diversi criteri clinici, i più utilizzati sono i criteri di 60(6):1851-61.
Tel-Hashomer, suddivisi in criteri maggiori e minori. I maggiori • Calligaris L, Marchetti F, Tommasini A, Ventura A. The efficacy of ana-
sono: 1. episodi ricorrenti di febbre e sierositi; 2. amiloidosi di ti- kinra in an adolescent with colchicine-resistant Familial Mediterranean Fe-
po AA, in assenza di patologie predisponenti; 3. risposta alla col- ver. Eur J Pediatr 2008;167(6):695-6.
• Federici S, Calcagno G, Finetti M, et al. Clinical impact of MEFV muta-
chicina. I criteri minori sono: 1. episodi febbrili ricorrenti; 2. eri- tions in children with periodic fever in a prevalent Western European
tema erisipela-like; 3. FMF in un parente di primo grado. Caucasian population. Ann Rheum Dis 2012;71(12):1961-5.

120 Medico e Bambino 2/2017


119-122 Casi febbraio.qxp_Casi maggio 27/02/17 15:21 Pagina 121

CASI INDIMENTICABILI
in Pediatria ambulatoriale

SARCOIDOSI PEDIATRICA: ESISTE DAVVERO?


Mattia Giovannini1, Michele Luzzati1, Giovanna Ferrara2,
Teresa Giani3, Gabriele Simonini3, Rolando Cimaz3
Università di Firenze; 2Università di Trieste
1

3
SODc Reumatologia, Ospedale Pediatrico Meyer, Firenze
Halima è una bambina di 12 anni che giunge all’attenzione del
pediatra curante in benessere, se non per astenia e calo ponde-
rale nell’ultimo mese. All’esame obiettivo viene riscontrata epa-
tomegalia non dolente e non associata ad altri segni clinici. Al-
l’ecografia dell’addome si evidenzia fegato di aspetto disomoge-
neo, linfoadenopatia addominale e neoformazione ipoecogena
solida posta davanti al tripode celiaco (35 x 13 mm) compatibile
con elemento linfonodale (Figura 1). La paziente viene inviata al
reparto di Pediatria per approfondimenti diagnostici.
All’esame obiettivo iniziale si evidenziano milza e fegato palpabili,
linfonodo inguinale destro di 1 cm e linfonodo in sede sovracla-
veare, con rimanente obiettività nella norma. Durante la degen-
za vengono effettuati esami ematochimici con riscontro di ane-
mia microcitica sideropenica (Hb = 9,8 g/dl, MCV = 65,5 ft, fer-
ritina = 4 ng/ml), VES e PCR nella norma, funzione renale, pro-
teine totali e protidogramma nella norma, lieve incremento delle
lipasi e degli acidi colici con amilasi nella norma; l’esame delle
urine è nella norma. Oltre a ciò vengono valutati: sottopopola- Figura 1. Ecografia addome: fegato disomogeneo, linfoadenopatia
zioni linfocitarie, immunoglobuline, marker tumorali risultati nella addominale, formazione davanti al tripode celiaco di 35 x 13 mm
ad aspetto linfonodale, milza disomogenea e ingrandita.
norma e striscio di sangue periferico che non evidenza blasti. Le
indagini infettivologiche risultano inoltre negative (Mantoux e
Quantiferon compresi). Nel sospetto di una malignità, si proce- Sulla base di questi risultati sono stati eseguiti ulteriori accerta-
de a indagini strumentali per approfondire il quadro. Nessuna al- menti sul tessuto epatico con colorazioni istochimiche e sono
terazione all’Rx del torace. La risonanza magnetica dell’addome emerse nodularità CD68+ suggestive di microgranulomi. Aven-
superiore e inferiore con metodo di contrasto conferma l’au- do escluso altre diagnosi e avendo reperti istologici suggestivi in
mento di dimensioni del fegato e la sua disomogeneità struttura- due diversi tessuti (linfonodi e fegato) è stata quindi posta la dia-
le con alcune zone di alterazione del segnale nodulari e altre gnosi di sarcoidosi.
confluenti. Oltre a ciò vengono segnalate un aumento di dimen- Durante il ricovero le condizioni della bambina sono sempre ri-
sioni della milza (con zone di alterazione del segnale nodulari an- maste buone, ed è sempre stata apiretica.
che a questo livello) e formazioni nodulari multiple con morfolo- Considerata l’ipertrofia linfonodale e i segni di iniziale iperten-
gia di linfonodi in zona ilare epatica, mesenterica, lomboartica, sione portale, dovuti alla compressione dei vasi epatici, è stata
presso la retrocavità degli epiploon e la maggiore a davanti al tri- impostata inizialmente terapia con prednisone 40 mg/die, e in
pode celiaco (diametro > 3,5 cm). seguito terapia di fondo con micofenolato mofetile.
Nel dubbio di una malattia linfoproliferativa sistemica si procede La ragazza è tornata alla nostra attenzione a un mese dalla dimis-
a biopsia epatica e linfonodale ecoguidata. La biopsia dimostra sione per la visita di controllo: è stato riscontrato buono stato
negatività delle PCR (Polymerase Chain Reaction) per potenziali generale, epatomegalia e lesioni eritematose lineari alla radice
agenti di patologie infettive su materiale linfonodale mentre evi- degli arti, nessun altro segno clinico.
denzia a livello linfonodale flogosi granulomatosa necrotizzante
come di tipo sarcoideo e a livello epatico note di flogosi aspecifi- Take home message
ca. Successivamente vengono eseguiti calcemia, fosforemia, ACE 1. Anche se rara, la sarcoidosi pediatrica esiste, la diagnosi è di
(Angiotensin-Converting Enzyme), valutazione cardiologica comple- esclusione e bisogna dimostrare i reperti tipici in almeno due
ta, valutazione oculistica completa e mediante lampada a fessura, tessuti diversi
che risultano tutti nella norma. 2. Le modalità multiformi di presentazione di questa patologia
A questo punto, dato il quadro bioptico, emerge la necessità di sistemica possono rendere molto difficile la sua identificazio-
eseguire approfondimenti a livello polmonare: le prove di funzio- ne.
nalità respiratoria evidenziano lieve restrizione e diminuzione 3. In caso di alterazioni evidenti all’esame obiettivo sono utili
della diffusione alveolo capillare; si decide quindi di eseguire una accertamenti di primo livello anche se il paziente sembra in
TAC del torace ad alta risoluzione con metodo di contrasto che pieno benessere.
dimostra tralci fibrosi diffusi e multipli linfonodi ingranditi (sede
paratracheale destra, origine dei tronchi sopra aortici - TSA -, Bibliografia di riferimento
sottocarenale di cui il maggiore in tale sede di 30 x 17 mm, peri- • Fauroux B, Clément A. Paediatric sarcoidosis. Paediatr Resir Rev 2005;
cardiofrenico, ascellare bilateralmente e lungo i vasi mammari). 6(2):128-33.
L’indagine broncoscopica con analisi del liquido di lavaggio bron- • Ozsurekci Y, Cengiz AB, Duzova A, et al. Pediatric-onset adult type
sarcoidosis: a case report. Arch Argent Pediatr 2015;113(6):e336-40.
coalveolare ha rivelato: macrofagi 70%, neutrofili 4%, linfociti • Shetty AK, Gedalia A. Childhood sarcoidosis: a rare but fascinating di-
26% con rapporto CD4/CD8 = 9,2 (patologico > 3,5). sorder. Pediatr Rheumatol Online J 2008;6:16.

Medico e Bambino 2/2017 121


119-122 Casi febbraio.qxp_Casi maggio 27/02/17 15:21 Pagina 122

CASI INDIMENTICABILI
in Pediatria ambulatoriale

DOLORE TORACICO nite basale sinistra. Dopo quattro giorni, in post-ricovero, la bam-
bina è asintomatica, con esami nella norma (PCR 0,35 mg/dl, anti-
Mohammad Reza Eshraghy, Franco Garofalo corpi anti-micoplasma negativi).
Pediatria, Ospedale degli Infermi, Biella Due settimane dopo, a casa, vi è stata una ripresa in apiressia del
dolore, acuto, intenso, a fitte, alla base destra, irradiato verso la
Presso il nostro reparto viene richiesto il ricovero per una ragaz- loggia renale e la cresta iliaca, senza tosse. Assistiamo a un nuovo
za di 16 anni visitata a domicilio per una puntata febbrile e dolore rialzo degli indici di flogosi (la PCR è nuovamente 4,56 mg/dl) e la
toracico vivo, senza traumi recenti né anomalie cutanee evidenti. radiografia del torace è negativa. Un mese dopo viene nuovamente
Un accertamento radiografico del torace ha dimostrato un “tenue ricoverata. Anche stavolta il dolore toracoaddominale è invariato,
addensamento della trama basale a sinistra”. Viene inviata con dia- l’obiettività cardiopolmonare priva di rilievi patologici, Giordano
gnosi di polmonite basale sinistra. La ragazza nega tosse, specifica positivo a destra, rialzo degli indici di flogosi (GB 13.700, N 8000,
che il dolore aumenta con atti respiratori profondi ed è compar- linfociti 2300, PCR 6,31 mg/dl), creatinina e urine nella norma, en-
so all’improvviso, insieme alla puntata febbrile, localizzandosi alla zimi epatici e pancreatici nella norma, feci per parassiti negativi.
base del torace, anteriormente, in una zona che indica a mano Nella norma C3 e C4, ferritina lievemente aumentata, incremento
aperta dall’epigastrio, al fianco sinistro. di alfa 1, 2 e beta globuline. Eseguiamo anche un’ecografia all’addo-
All’ingresso l’obiettività rivela frequenza respiratoria (FR) 22 apm, me che descrive la presenza di ispessimento dell’ultima ansa ileale
frequenza cardiaca (FC) 89 bpm, pressione arteriosa (PA) 110/75, con linfonodi reattivi. La risonanza magnetica fallisce per crisi di pa-
assenza di alterazioni della fonesi, del fremito vocale tattile (FVT), nico. Abbiamo iniziato allora terapia con idratazione, piperacillina +
del murmure vescicolare (MV). L’auscultazione del cuore e la pal- tazobactam e ceftriaxone con nuovo miglioramento clinico, negati-
pazione dell’addome sono indifferenti, la manovra di Giordano vizzazione della PCR, ma semplice diradamento delle crisi di dolo-
debolmente positiva a sinistra. re, che continuano a essere acute, molto intense, accessionali, lo-
Rialzo degli indici di flogosi agli esami effettuati GB 14.000, N calizzate alla base del torace, ora a destra, ora a sinistra.
9800, PCR 4,69 mg/dl (vn < 0,5 mg/dl). La tipologia del dolore, lo strano andamento della flogosi, l’appa-
In attesa degli anticorpi anti-micoplasma iniziamo con l’idratazio- rente tendenza del dolore a spostarsi di sede, la negatività degli
ne, la terapia antibiotica con macrolide più amoxicillina + acido strumentali meno invasivi ci portano allora a eseguire una TAC to-
clavulanico e, vista la persistenza del dolore, aggiungiamo predni- racica: diagnosi di tromboembolia polmonare e trombosi
sone 1 mg/kg/die con beneficio immediato. Sei giorni dopo la pa- venosa profonda. La ragazza assumeva estroprogestinici, pre-
ziente è asintomatica, i parametri vitali sono normali, gli esami in scritti secondo le linee guida della Società Italiana di Ginecologia
fase di normalizzazione (GB 11.300, N 5600, piastrine 460.000, senza screening trombofilico di base. Risulterà essere portatrice di
PCR 2,58 mg/dl). Viene dimessa in terapia con amoxicillina + aci- mutazione trombogenica del gene MTFR. L’anamnesi familiare e
do clavulanico e claritromicina. La diagnosi di dimissione: polmo- personale (mirata, a posteriori) era negativa per trombofilia.

122 Medico e Bambino 2/2017

Potrebbero piacerti anche