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SCHUBERT: Il Re degli Elfi

Il Lied romantico è una breve composizione, solitamente per voce e pianoforte, basata su un
testo poetico preesistente.

Nel lied si concentrano molti dei caratteri chiave del romanticismo musicale: l’affinità con la
letteratura, la dimensione cameristica (adatta ad esecuzioni raccolte e private); il ricorso a tutte le
risorse espressive del pianoforte, la concezione della musica al servizio dell’espressione.

Nel Lied Il re degli Elfi (composto nel 1815) Schubert mette in musica una ballata che Wolfgang
Goethe scrisse nel 1782.

Per la sua poesia, Goethe trasse ispirazione da un terribile fatto di cronaca, raccontato dai
giornali del tempo: la notizia di un bambino gravemente malato che il padre aveva portato con sé
in una precipitosa cavalcata notturna per i boschi, diretto verso il vicino villaggio nel tentativo di
salvargli la vita; il bambino, in preda a una fortissima febbre, dice di vedere l’Erlkönig, il Re degli
Elfi, che lo chiama a sé. Il padre cerca di tranquillizzarlo, ma non riesce a raggiungere in tempo il
villaggio per salvargli la vita.

Il testo della ballata Il re degli elfi si presta ad essere letto e recitato da quattro persone (tre
personaggi più un narratore, N= Narratore, P= Padre, F = Figlio, R= Re degli elfi)

Tuttavia il brano musicale è interpretato da un solo cantante. Per poter trasporre efficacemente in
musica il testo di Goethe, Schubert doveva quindi risolvere alcuni problemi:

● rendere ben distinguibili le voci dei tre personaggi e del narratore attraverso un solo
cantante
● differenziare i caratteri e le relazioni tra i personaggi: il padre calmo e rassicurante;
il bambino spaventato e sempre più in preda all’angoscia; il re degli elfi subdolo e
falsamente inoffensivo
● costruire un’atmosfera complessiva di urgenza e di corsa contro il tempo.

La musica di Schubert riesce a dare vita ai personaggi tratteggiati nella ballata e fornisce alle
parole una drammaticità e un senso di urgenza ancora maggiori.

N. È il padre col suo bambino

Tiene il fanciullo tra le braccia

Lo regge al sicuro, lo tiene al caldo

P. Figlio mio, perché nascondi così timoroso il tuo viso?

F. Non vedi, padre, il re degli Elfi!

P. Il re degli elfi con la corona e lo strascico?

Figlio mio, è una striscia di nebbia

R. Caro bambino, su, vieni con me!

Bellissimi giochi, farò con te

Molti fiori colorati sono sulla riva

Mia madre ha molte vesti d’oro

F. Padre mio, padre mio, e non senti

Cosa mi promette sottovoce il re degli elfi?

P. Stai calmo, resta calmo, bambino mio

Il vento mormora tra le foglie secche

R. Bel fanciullo, vuoi venire con me?

Le mie figlie ti aspettano già graziosamente

Le mie figlie di notte conducono le danze

E ti cullano, ballano e cantano per te

F. Padre mio, padre mio, e non vedi là

P. Le figlie del re degli elfi in quel luogo tetro?

Figlio mio, figlio mio, vedo esattamente:

I vecchi salici sembrano così spaventosi

R. Ti amo, il tuo bell’aspetto mi eccita

E se non vuoi, userò la forza!


F. Padre mio, padre mio, adesso mi afferra!

Il re degli elfi mi ha fatto del male!

N. Il padre spaventato, cavalca veloce

Tiene tra le braccia il bambino che geme

Raggiunge la fattoria con fatica e difficoltà

Tra le sue braccia il bambino era morto

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