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GLI APPROCCI LEVEL E

CHASE PER LA
FORMULAZIONE DEL MPS
Elisa Gebennini
Elisa Gebennini Gli approcci level e chase per la formulazione
del MPS

Indice

1. APPROCCIO LEVEL E APPROCCIO CHASE --------------------------------------------- 3


2. PIANI “PURI” E PIANI MISTI ------------------------------------------------------------------ 6
3. ESEMPIO NUMERICO -------------------------------------------------------------------------- 10
BIBLIOGRAFIA ------------------------------------------------------------------------------------------ 15

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è


coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche
parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n.
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1. APPROCCIO LEVEL E APPROCCIO CHASE

La fase S&OP-MPS prevede di elaborare piani che possono


essere compresi tra due impostazioni alternative estreme che
comportano trade-off diversi tra il dimensionamento della capacità
produttiva, la forza lavoro, l’orario di lavoro, le scorte e gli ordini in
attesa di evasione.
Le alternative decisionali che si devono considerare sono:
 Approccio level: anticipare la produzione garantendo un
utilizzo livellato delle risorse critiche per far fronte alle
fluttuazioni della domanda tramite le scorte;
 Approccio chase: utilizzare l’elasticità della risorsa critica
per “inseguire” le variazioni della domanda, facendo il minimo
ricorso possibile alle scorte.

La figura che segue esemplifica i due approcci per assorbire le


variazioni di domanda attraverso la formulazione del MPS.

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L’approccio level è fondato sulla strategia della regolarità, in


quanto mantiene praticamente costante l’organico ed opera a un
ritmo di produzione stabile. Carenze ed esuberi vengono assorbiti
mediante:
 variazione del livello delle scorte,
 attesa nell’evasione degli ordini, e, eventualmente,
 vendite perse (stock out).

I vantaggi dell’approccio level sono quindi:


 un orario (e relativo costo) di lavoro stabile
 un numero molto limitato di set up.

A fronte di ciò si può verificare un potenziale deterioramento


del servizio al cliente e certamente si incorre in significativi costi
di mantenimento a scorta, oltre al rischio di obsolescenza delle
scorte a magazzino, fatto che dipende fortemente dal settore
merceologico considerato.

L’approccio chase, viceversa, adatta il ritmo di produzione a


quello degli ordini, sfruttando al massimo le leve di flessibilità ed
elasticità dell’organico (licenziamenti, assunzioni, operatori
stagionali, mobilità, part time, straordinario ecc.). In questo caso le
scorte e i relativi costi di mantenimento sono ridotti al minimo,
mentre i set up sono numerosi, frequenti e tendenzialmente assai
costosi, come pure la gestione dell’organico. Il successo
dell’approccio chase dipende quindi dalla presenza di una riserva di
addetti a rapida formazione cui attingere all’aumento degli ordini,
come pure non è trascurabile la componente motivazionale che spinge,

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in periodi di scarsità di ordini, a rallentare il ritmo per il timore di


compromettere il proprio posto di lavoro.

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2. PIANI “PURI” E PIANI MISTI

Nella pratica, gli approcci “level puro” e “chase puro” sono usati
di rado. Ad esempio, un approccio chase “puro” può essere adottato
dalle imprese che non possono immagazzinare il prodotto (ad esempio
aziende di servizio): per avere successo, però, l’approccio chase
richiede che la capacità venga adattata mediate diversi metodi, anche
se non sono tutti applicabili indiscriminatamente a tutte le tipologie
di imprese. La tabella che segue semplifica alcune tecniche per
l’adeguamento della capacità nel tempo (a cui va aggiunto ovviamente
il ricorso a terzisti esterni).

Tecnica Descrizione Punti di forza Punti di debolezza

Straordinario Il normale turno di lavoro È la forma di Il costo del lavoro cresce


viene prolungato. Di solito flessibilità più facile perché il salario orario è
l’incremento di capacità da mettere in maggiorato (ed è
produttiva non supera il pratica. È anche di ulteriormente incrementato
20-30% al massimo (in immediato utilizzo: per straordinari notturni, in
funzione del settore e delle richiede un giorni festivi ecc.). La
tecnologie), poiché il preavviso produttività del lavoro è
monte ore di straordinari regolamentato nei minore rispetto all’orario
mensili è quasi sempre confronti della forza regolare
limitato lavoro
Banca del L’impegno con la forza É simile allo C’è il rischio di esaurire il
tempo lavoro è per una somma straordinario, ma monte ore concordato
complessiva di ore per consente una prima del tempo, in caso di
periodo e non per un orario maggiore flessibilità forti variazioni della
predefinito domanda. É comunque
regolamentato in termini di
fruibilità delle ore nei
sottoperiodi e per addetto
Part time Si utilizza il part time nei È utile per Non minimizza il costo
periodi di bassa domanda conservare le del lavoro: la presenza
per far funzionare il sistema competenze della di un’unità in organico
a organico pieno nei periodi manodopera ed comporta comunque
di picco evitare l’alternarsi di costi fissi
licenziamenti e
assunzioni nel breve
termine

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Modifica Si utilizzano lavoratori Minimizza il costo I neoassunti hanno


dell’organico interinali in periodi di del lavoro comunque una produttività
domanda sostenuta e non più bassa per il periodo di
se ne fa ricorso nei periodi inserimento. Gli eventuali
di domanda limitata extracosti legati all’obbligo
di assunzione possono
pregiudicare l’efficacia del
metodo
Job enrichment Si utilizza personale È molto utile per Richiede comunque
(enlargement) polivalente in grado di reagire agli investimenti in formazione
svolgere più compiti a spostamenti di mix e rende più problematica
seconda delle necessità produttivo. È efficace la gestione delle risorse
per lo più nel breve umane (non tutti i compiti
termine, in presenza sono uguali)
di picchi improvvisi e
di breve durata

Nella pratica industriale, le imprese adottano quasi sempre


una strategia mista, maggiormente basata sull’approccio livellato
(misto level-based) piuttosto che su quello a inseguimento (misto
chase-based) a seconda del settore, delle dimensioni dell’impresa e
delle circostanze dettate dall’ambiente competitivo.
Un metodo efficace per valutare la fattibilità e le conseguenze
dell’adozione di MPS alternativi è l’utilizzo delle curve cumulative di
domanda e offerta. Ad esempio:

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In tale grafico, si è considerato di fissare l’origine dell’asse


temporale in un momento di domanda relativamente bassa, da cui
cioè ci si aspetti di affrontare un incremento di domanda: in tale
condizione, la domanda cumulata cresce in modo più che
proporzionale e, quindi, la curva che rappresenta la domanda
cumulata è concava verso l’alto (curva verde). I due piani estremi
sono:
 piano chase, rappresentato da una serie di spezzate (con
pendenze diverse, ovvero con ritmi di produzione diversi) che
“rincorrono” la domanda;
 piano level, rappresentato da una retta (non vi è variazione di
pendenza in quanto non vi è variazione di ritmo produttivo) che
intercetta la curva di domanda alla fine dell’orizzonte di
pianificazione.

Si noti che un qualsiasi piano nella zona “A” sia infattibile,


poiché non soddisfa la domanda (la produzione cumulata rimarrebbe
al di sotto della domanda cumulata).
Un qualsiasi piano nella zona “B” risulta invece certamente
dominato (ossia caratterizzato da un costo non ottimale). In
particolare, un piano nella zona “B” (come quello indicato dalla
spezzata punteggiata in rosso) prevederebbe:
 un cambio del ritmo produttivo e quindi costi di setup (non si
tratta di una retta con un’unica pendenza, ma di una spezzata
con pendenze, ovvero ritmi produttivi, diversi), e, inoltre
 scorte maggiori rispetto il piano level (se si considera un punto
qualsiasi dell’asse temporale, la distanza verticale tra le due

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curve esprime proprio le scorte in eccesso rispetto il piano


level).

Emerge, quindi, come la zona “C” sia l’unica ammissibile e, in


effetti, i piani “veri” si muovono secondo traiettorie comprese tra i due
estremi rappresentati dal piano level e dal piano chase (virtualmente
sovrapposto alla curva di domanda).

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3. ESEMPIO NUMERICO

Si consideri l’esempio rappresentato nella tabella che segue e


riferito a un sistema produttivo in cui non sia esplicitamente previsto
un vincolo stringente di capacità produttiva.

Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Domanda 16 18 20 22 24 28 30 34 36 40 43 49
Domanda
16 34 54 76 100 128 158 192 228 268 311 360
cumulata

ln questo caso risulta immediato sviluppare sia il piano level


sia il piano chase.
Il piano level ha un ritmo costante di 360/12 = 30 unità/mese e
il piano chase è virtualmente coincidente con la domanda, fatta salva
la presenza di un quantitativo minimo di scorte fisiologiche, per
tenere conto del fatto che, anche nella maggior parte delle imprese di
produzione di servizi, esiste comunque un minimo ritardo fra la
produzione e la fruizione del servizio stesso.

Si ottengono quindi i due piani seguenti:


Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Piano
30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30
level
Piano level
30 60 90 120 150 180 210 240 270 300 330 360
cumulato
Livello scorte 14 26 36 44 50 52 52 48 42 32 19 0

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Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Piano
17 18 20 22 24 28 30 34 36 40 43 48
chase
Piano chase
17 35 55 77 101 129 159 193 229 269 312 360
cumulato
Livello
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0
scorte

Si consideri ora un diverso profilo di domanda, rappresentato


nella tabella che segue, in presenza di un vincolo di capacità
produttiva di 32 unità/mese.

Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Domanda 16 16 40 40 36 16 16 0 10 8 8 10
Domanda
16 32 72 112 148 164 180 180 190 198 206 216
cumulata

Si osservi che la domanda (sul medesimo orizzonte) è di entità


complessiva inferiore rispetto al caso precedente (216 unità rispetto a
360) e che la capacità produttiva è superiore al ritmo del piano level
del caso precedente (32 rispetto a 30 unità per mese). Malgrado ciò,

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per effetto della diversa distribuzione della domanda (e, in


particolare, del picco nei periodi 3, 4 e 5) sia il piano level sia il piano
chase risultano infattibili (entrambi evidenziano stock out).
Il piano level “puro” richiederebbe infatti la produzione
costante di 216/12=18 pezzi/mesi, ma tale piano non consente di far
fronte alla domanda nei periodi centrali.

Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Piano level
18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18
“puro”
Piano level
18 36 54 72 90 108 126 144 162 180 198 216
cumulato
Livello
2 4 -18 -40 -58 -56 -54 -36 -28 -18 -8 0
scorte

Il piano chase non può seguire precisamente la domanda a


causa del vincolo di capacità produttiva, causando anch’esso stockout.

Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Piano chase
16 16 32 32 32 16 16 0 10 8 8 10
“puro”
Piano chase
16 32 64 96 128 144 160 160 170 178 186 196
cumulato
Livello
0 0 -8 -16 -20 -20 -20 -20 -20 -20 -20 -20
scorte

ln questo esempio, la soluzione di compromesso più semplice da


individuare consiste nella suddivisione dell’orizzonte in due
sottoparti:
 la prima corrisponde ai periodi 1-5 (in cui è contenuto il picco di
domanda) dove un eventuale piano chase sarebbe comunque
infattibile;
 la seconda corrisponde ai periodi 6-12.

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ln questo modo si possono predisporre due piani diversi,


entrambi fattibili, e “ispirati” ai due approcci level e chase:
 il piano misto level-based prevede di operare facendo il
minor numero possibile di cambi di ritmo (set up): nello
specifico conviene produrre a saturazione piena di capacità (32
unità/mese) nei periodi 1-5, per poi utilizzare un ritmo costante
pari a 10 unità/mese nei periodi 6-12

Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Piano misto
32 32 32 32 32 10 10 10 10 10 10 10
level-based
Piano misto level-
32 64 96 128 160 170 180 190 200 210 220 230
based cumulato
Livello scorte 16 32 24 16 12 6 0 10 10 12 14 14

 il piano misto chase-based prevede di operare rimanendo il


più possibile aderenti al profilo di domanda e utilizzando le
scorte solo laddove indispensabile: nello specifico, durante i
periodi 1-5 conviene produrre 20 unità nel primo periodo
(anticipando quindi il meno possibile) e produrre a pieno ritmo
nei periodi 2-5; mentre i periodi 6-12 non pongono problemi
poiché la domanda è inferiore alla capacità. Si noti che le 20
unità prodotte durante il primo periodo sono date dalle
quantità richieste in quel periodo (16) più le 4 quantità
richieste nei periodi 2-5 ma che non saremmo in grado di
produrre a causa del vincolo di capacità (domanda (periodi 2-5)
= 16+40+40+36=132 unità a fronte di una produzione di
32∙4=128, da cui 132-128=4 unità da anticipare)

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Mesi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Piano misto
20 32 32 32 32 16 16 0 10 8 8 10
chase-based
Piano misto chase-based
20 52 84 116 148 164 180 180 190 198 206 216
cumulato
Livello scorte 4 20 12 4 0 0 0 0 0 0 0 0

Il grafico che segue pone a confronto i due piani misti (entrambi


fattibili).

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BIBLIOGRAFIA
 Sianesi, Andrea. La gestione del sistema di produzione:
pianificazione, programmazione, controllo, misura e
miglioramento. Etas, 2014.

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