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LE FUNZIONI DELL’AGRONOMIA
L’agronomia
L’agricoltura
alimentare
Sicurezza → ngarantiscono
orme cogenti (obbligo di legge) -
la tutela dei diritti:
produrre alimenti sani
sul lavoro
prevenire incidenti sul lavoro
→ norme
ambientale (ecocompatibilità)
Sostenibilità volontarie -
qualificano i sistemi di produzione: sociale (rispetto dei diritti dei lavoratori)
economica (efficienza)
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UD2. LUCE E TEMPERATURA
Radiazione solare e radiazione terrestre
è distinta in
radiazione ultravioletta a lunghezza d’onda più corta (230-400 nm) → parte invisibile
3 tipi principali: luce visibile a lunghezza d’onda intermedia (400-760 nm) → parte visibile
radiazione infrarossa a lunghezza d’onda più lunga (760-4 000 nm) → parte invisibile,
trasporta calore
La radiazione terrestre è l’energia emessa dalla Terra nello spazio quando, durante la notte, si raffredda:
è costituita da radiazione infrarossa molto lunga (> 4 000 nm).
La luce
l’intensità determina:
la crescita delle piante → attraverso la fotosintesi
la forma e il colore delle piante → attraverso la fotomorfogenesi
la qualità (composizione della radiazione luminosa) è responsabile:
Influenza la vita delle piante in molti modi: della distribuzione geografica delle piante
la direzione da cui proviene la luce determina:
l’orientamento nello spazio delle piante → fototropismo →eliotropismo
la periodicità (alternanza di periodi di illuminazione e di buio) determina:
l’orientamento nel tempo delle piante → fotoperiodismo
La temperatura
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UD3. L’ACQUA
L’acqua
Ha diverse funzioni
costituisce l’80% del corpo dei vegetali
sali minerali nella linfa grezza →
attraverso lo xilema
trasporta composti all’interno della pianta
è un reagente della fotosintesi
composti zuccherini nella linfa elaborata →
attraverso il floema
Il bilancio idrologico
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UD4. L’ARIA
L’aria
azoto (N2)
ossigeno (O2) → prodotto della fotosintesi
biossido di carbonio (CO ) → reagente fondamentale per la fotosintesi
È una soluzione gassosa che contiene:
2
altri gas
L’aumento della concentrazione della CO2 nell’atmosfera è una delle principali cause dell’aumento dell’effetto serra → riscaldamento
globale
I venti
direzione
Sono caratterizzati da: velocità
intensità
costanti
Possono essere: periodici
locali
positivi (alcuni)
aumento del ricambio di CO2
Sulle piante hanno effetti: impollinazione delle piante anemofile
negativi (molti)
aumento dell’ET
alterazioni della crescita
allettamento delle piante erbacee
stroncamenti e sradicamenti di alberi
ostacolo all’impollinazione delle piante entomofile
assorbimento di CO2
ossigenazione dell’aria
Le piante riducono i loro effetti dannosi attraverso: fissazione di polveri
regolazione termica e igrometrica dell’atmosfera
riduzione dell’inquinamento acustico
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UD5. FUNZIONI E FORMAZIONE DEL TERRENO
Il terreno
fisico
Ha diversi aspetti: chimico
biologico
sostanze liquide
È un sistema aperto dove avvengono continui scambi di: con le radici delle piante e
composti chimici gli organismi edafici
La pedogenesi
un flusso
È la formazione del suolo; è contemporaneamente: roccia madre→ composti minerali solubili
un ciclo
composti minerali solubili → piante → animali
→
→
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Classificazione climatica dei terreni
autoctoni propriamente detti → composizione uguale
a quella della roccia
Terreni autoctoni → derivano dalla roccia madre sottostante: madre
löess
La tessitura à composizione % delle particelle solide che compongono il terreno, suddivisa in:
scheletro (particelle con diametro > 2 mm)
terra fine (particelle con diametro ≤ 2 mm), a sua volta suddivisa in:
sabbia (2 ÷ 0,02 mm) → conferisce scarsa coesione e scarsa capacità di ritenzione idrica
limo (0,02 ÷ 0,002 mm) → conferisce limitata coesione
argilla (< 0,002 mm) → conferisce elevata coesione e buona capacità di ritenzione idrica
in base alla loro tessitura i terreni si classificano in:
sciolti → ricchi di sabbia e poveri di argilla → facilmente lavorabili ma trattengono poco l’acqua
argillosi→ →
ricchi di argilla e poveri di sabbia tendono a compattarsi e trattengono molto l’acqua
di medio impasto → hanno una tessitura equilibrata → terreni più idonei per tutte le colture
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Rapporti tra acqua, aria e terreno
Quando l’acqua è in eccesso può provocare: nei terreni piani → ristagno idrico → asfissia radicale
nei terreni inclinati → ruscellamento → erosione del terreno
L’aria nel terreno ha una composizione diversa da quella atmosferica: è più povera di O2 e più ricca di CO2.
Il profilo verticale del terreno è composto da diversi strati, che sono, a partire dall’alto:
suolo → parte esplorata dalle radici delle piante, suddivisa in:
strato attivo → ricco di O e di microrganismi aerobi
strato inerte → più povero di O
2
Le caratteristiche topografiche influenzano il valore agronomico dei terreni e la loro lavorabilità; esse sono:
la giacitura → inclinazione della superficie del terreno rispetto al piano orizzontale; si distinguono:
terreni piani, con superficie orizzontale → facilmente lavorabili
terreni inclinati, con pendenza più o meno accentuata → più difficilmente lavorabili
l’esposizione → orientamento della superficie dei terreni inclinati rispetto ai punti cardinali:
la migliore è l’esposizione a sud, seguita da quella ad ovest e poi da quella ad est
la peggiore è l’esposizione a nord, che riceve meno luce e meno calore
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UD6. CARATTERISTICHE CHIMICHE E BIOLOGICHE DEL TERRENO
Caratteristiche dell’aspetto chimico del terreno
La sostanza organica → insieme di tutti i composti di origine biologica presenti nel terreno
favorisce la creazione della struttura →
aspetto fisico meccanico
è una riserva di elementi nutritivi →aspetto chimico
substrato necessario alla crescita dei microrganismi →
aspetto ecologico
I colloidi → particelle in grado di trattenere sulla propria superficie cationi nutritivi; i più importanti sono:
→
l’argilla, colloide elettronegativo conferisce compattezza al terreno
l’humus, colloide elettronegativo → conferisce sofficità al terreno
La biomassa edafica → costituita dagli organismi che vivono nel terreno, è composta da numerosi gruppi:
batteri → procarioti che compiono molte trasformazioni biochimiche nei terreni neutri e alcalini
funghi → organismi eterotrofi che compiono molte trasformazioni biochimiche nei terreni acidi
virus e micoplasmi → parassiti intracellulari che vivono a spese di molti organismi
protozoi → protisti eterotrofi che sono in grado di attaccare le sostanze organiche
alghe → organismi autotrofi che contribuiscono all’ossigenazione del suolo
attinomiceti → organismi che contribuiscono alla degradazione delle sostanze organiche
macrofauna → organismi allo stato larvale o adulto, molti dei quali contribuiscono alla creazione della struttura del
suolo
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UD7. GLI ELEMENTI NUTRITIVI
Caratteristiche generali degli elementi nutritivi
61
→
Il fosforo (P) forme assorbite dalle piante HPO4––, H2PO4–
funzioni principali
costituente fondamentale dei fosfolipidi, dei nucleotidi e di molti enzimi
trasportatore dell’energia chimica all’interno della cellula vegetale
conseguenze delle carenze
ridotta e più lenta crescita dell’apparato radicale delle piante
diminuzione dello sviluppo di fiori, frutti e semi
conseguenze degli eccessi
sviluppo più elevato dell’apparato radicale
maturazione anticipata dei frutti
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Il potassio (K)→ forma assorbita dalle piante K+
funzioni principali
importante attivatore enzimatico associato a molti enzimi
regolatore dell’equilibrio osmotico della cellula vegetale
influenza notevolmente la qualità e la conservabilità dei prodotti
conseguenze delle carenze
formazione di zone necrotiche sui margini e sulle punte delle foglie
peggioramento della qualità dei prodotti
conseguenza degli eccessi
induzione della carenza di altri elementi nutritivi, in particolare Mg++
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UD8. LE RISORSE BIOLOGICHE
Struttura e funzioni delle piante
parete cellulare
Cellula vegetale →
la più piccola parte capace di funzionare
in modo autonomo costituita (dall’esterno all’interno) da:
membrana plasmatica
citoplasma
nucleo
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Le risorse fitogenetiche
Le modalità di propagazione
La riproduzione → propagazione per via gamica in seguito alla fecondazione dei due gameti
determina la ricombinazione dei caratteri nella discendenza
può avvenire in 2 modi diversi:
autogamia → entrambi i gameti provengono dalla stessa pianta
le piante autogame hanno un’elevata uniformità di caratteri
meno frequente →
allogamia → i gameti provengono da piante diverse →
più frequente
le piante allogame hanno un’elevata variabilità genetica
per favorire la fecondazione incrociata le piante hanno elaborato diversi adattamenti, tra cui:
dioicismo → presenza di fiori maschili e femminili su piante diverse
dicogamia → maturazione in tempi diversi dei gameti maschili e femminili
Tutte le specie che vivono in un ecosistema instaurano con gli altri organismi dei rapporti di diverso tipo:
mutualismo +|+ associazione tra organismi che traggono reciproco vantaggio leguminose e batteri azotofissatori che
dalla loro convivenza (simbiosi mutualistica) vivono nelle loro radici
commensalismo 0|0 associazione tra organismi che vivono nello stesso ambiente prati polifiti di graminacee e leguminose
senza danneggiarsi a vicenda
competizione –|– associazione tra organismi che concorrono a sfruttare copertura vegetale di piante della stessa
la stessa risorsa, che è insufficiente a soddisfare i fabbisogni specie troppo fitta
di tutti gli individui presenza di piante infestanti
predazione +|– si verifica quando gli individui di una specie (predatori) si nutrono insetti fitofagi che si nutrono di parti di
a spese degli individui di un’altra specie (prede) pianta
parassitismo +|– si verifica quando gli individui di una specie (parassiti) ricevono malattie fungine e batteriche delle piante
nutrimento e/o protezione a spese di un’altra specie (ospiti)
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UD9. MECCANICA AGRARIA
UD10. MACCHINE OPERATRICI E SICUREZZA
Le macchine agricole
Il trattore è l’elemento fondamentale che ha consentito lo sviluppo della meccanizzazione delle operazioni colturali
in agricoltura
è una macchina semovente
dotata di un proprio motore
definita centrale mobile di potenza
fornisce alle macchine operatrici:
energia meccanica, che viene utilizzata per:
→
la traslazione dislocamento delle macchine
→
la rotazione movimento dei meccanismi
energia idraulica
energia elettrica
Le macchine operatrici
non sono dotate di un proprio motore
svolgono quasi tutte le operazioni colturali
hanno la funzione di sostituire e/o facilitare il lavoro dell’uomo; possono essere:
→
trainate dal trattore agiscono per trascinamento e vengono chiamate in folle
→
azionate dal trattore i loro organi si muovono attivamente e vengono chiamate comandate
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Gli organi di trasmissione del trattore
L’albero motore è all’origine del movimento di tutti gli altri organi ed è collegato a questi per mezzo di sistemi di
trasmissione, utilizzati per trasmettere il moto rotatorio tra un albero conduttore (motore) e un albero condotto
secondo la disposizione degli alberi si possono usare diversi sistemi:
nel caso di alberi coassiali, con la stessa velocità angolare→ giunti
nel caso di alberi convergenti, nel loro punto d’incontro→ ruote coniche, dentate o di frizione
nel caso di alberi paralleli:
→
se sono vicini ruote dentate o di frizione
→
se sono lontani cinghie o catene
I principali organi di trasmissione sono:
le ruote dentate → utilizzate per la trasmissione meccanica
gli organi di trasmissione deformabili, utilizzati con alberi distanti e a elevata velocità di rotazione; sono:
→
cinghie leggere, silenziose, non necessitano di lubrificazione
catene→ più pesanti, rumorose, necessitano di lubrificazione
→
i giunti collegano direttamente gli alberi coassiali; possono essere:
→
rigidi non consentono l’opportunità di interrompere il collegamento
di sicurezza → hanno lo scopo di limitare la coppia massima trasmissibile tra i due alberi
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Gli organi di collegamento e azionamento delle macchine operatrici
Le macchine operatrici sono collegate al trattore per mezzo di diversi dispositivi; i più importanti sono:
→
l’attacco a tre punti con sollevatore idraulico utilizzato per:
trasmettere lo sforzo di trazione alla macchina operatrice
alzare o abbassare gli attrezzi per mezzo del sollevatore idraulico
il gancio di traino→ utilizzato per:
trainare le macchine operatrici
accoppiare il trattore con macchine di grosse dimensioni
presa di potenza (pdp) → utilizzata per:
l’azionamento di alcuni meccanismi delle macchine comandate, che per il loro movimento utilizzano
l’energia fornita dalla pdp, che proviene dal motore
distributore idraulico → utilizza l’energia idraulica fornita dal motore
collegamenti elettrici → utilizzano l’energia elettrica fornita al motore
La stabilità del trattore è un fattore di sicurezza molto importante per garantire l’incolumità dell’operatore, in
particolare nei terreni in pendenza
i principali rischi riguardano:
→
il ribaltamento laterale dovuto all’instabilità trasversale
l’impennamento → dovuto all’instabilità longitudinale
per prevenire i rischi di incidenti è previsto l’obbligo di installazione su tutti i trattori di:
telai di sicurezza omologati
telai di protezione
un sistema di ritenzione del conducente → cinture di sicurezza
L’ergonomia → disciplina che si occupa dell’integrazione tra lavoro dell’uomo, macchine e ambiente di lavoro
prescrive di adottare sistemi per adattare l’ambiente di lavoro alle capacità dell’uomo, che comprendono:
la progettazione delle macchine
la definizione dei metodi di lavoro e di produzione
l’idoneità e il comfort del posto di lavoro; in particolare per i trattori riguarda:
la progettazione del posto guida con alcuni accorgimenti come:
adeguata imbottitura del sedile e dei braccioli
possibilità di regolare il sedile in profondità e in altezza
utilizzazione di ammortizzatori che attutiscono i movimenti del sedile
volante regolabile in altezza e profondità
adeguato riscaldamento e ventilazione della cabina
isolamento della cabina dalle vibrazioni con l’uso di stabilizzatori
insonorizzazione della cabina con pannelli fonoassorbenti
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UD11. LA GESTIONE DELLA PRODUTTIVITÀ
Tecniche per aumentare l’intercettazione della luce
utilizzare colture intercalari→ specie a ciclo breve che si coltivano negli intervalli tra la raccolta di una coltura
principale e la semina della successiva, evitando di lasciare il terreno nudo
preferire le varietà autunnali a quelle primaverili
effettuare semine precoci: tra le varietà primaverili scegliere quelle in grado di germinare
a temperature piuttosto basse
utilizzare colture permanenti → che coprono il suolo ininterrottamente per diversi anni
prolungare il LAD (= durata dell’apparato fotosintetico)
le foglie
→ lottare contro gli agenti fitopatogeni che attaccano
l’aumento della fittezza d’impianto in molte piante tessili da fibra (es.: lino, canapa)
rami laterali, che danno fibre di qualità più scarsa
→ riduce la crescita dei
Le modificazioni del fotoperiodo sono possibili solo in ambiente protetto (serra); le modalità principali sono:
riduzione della lunghezza del giorno durante l’estate → favorisce la fioritura delle piante brevidiurne
riduzione della lunghezza e/o della continuità del periodo di buio → con l’illuminazione artificiale
stimola la fioritura delle piante longidiurne durante l’inverno
previene la fioritura delle piante brevidiurne
consente di ottenere più generazioni di una stessa specie nell’arco di un anno
regolazione diversificata del fotoperiodo per differenti varietà della stessa specie, effettuata in serre diverse
consente di ottenere la fioritura contemporanea di diverse varietà a scopo di incrocio
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Tecniche per utilizzare l’effetto serra
La difesa dalle alte temperature (> della critica massima) può essere effettuata scegliendo diversi mezzi:
mezzi passivi → sono di tipo preventivo → i più utilizzati in Italia
scegliere le specie e le varietà adatte - come quelle a maturazione precoce
anticipare le semine
utilizzare l’irrigazione climatizzante
mezzi attivi → utilizzati soprattutto nelle zone tropicali
copertura delle piante con cannicciate, graticci o apposite reti
allevamento di piante da ombra, come le palme
La difesa dalle basse temperature (< della critica minima) può essere effettuata scegliendo diversi mezzi:
mezzi passivi → sono di tipo preventivo → i più utilizzati nelle zone con pericoli di brinate dannose
scegliere le zone adatte per l’impianto di coltivazione (es.: evitare i fondovalle)
scegliere le specie e le varietà adatte - le più resistenti al freddo
controllare le sorgenti di aria fredda - utilizzando frangivento
prolungare il periodo di accestimento dei cereali
favorire un’adeguata lignificazione dei tessuti nelle piante arboree
mezzi attivi → agiscono direttamente per contenere l’abbassamento di temperatura
protezione diretta delle piante correnti, film plastici, tessuto non tessuto
adozione di forme di allevamento basse, che durante l’inverno vengono completamente coperte
dalla neve → coibente termico
utilizzazione di mezzi schermanti (nebbie artificiali), che evitano la dispersione del calore
utilizzazione di mezzi dinamici (grandi ventilatori), che impediscono la stratificazione dell’aria
utilizzazione di mezzi termici, che mettono calore nell’ambiente, tra cui i più importanti sono:
il riscaldamento dell’aria → combustione di materiali per mezzo di bruciatori
l’irrigazione a scopo termico:
per scorrimento durante l’inverno (prati marcitoi)
per aspersione (antibrina) nei frutteti
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UD12. LA GESTIONE DELL’ACQUA IN ECCESSO
La gestione dell’acqua in eccesso nei terreni piani
→ le scoline di prima raccolta sono disposte lungo i lati maggiori dei campi
cavalcapoggio
modificare la pendenza → le più importanti sono:
terrazzamento → i ripiani sono sostenuti da muretti a secco
ciglionamento → i ripiani sono sostenuti da ciglioni inerbiti
prevenire l’erosione profonda → la più importante è:
rittochino → le scoline di prima raccolta seguono le linee di massima pendenza
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UD13. LA GESTIONE DELL’ACQUA IN DIFETTO
La misurazione del deficit idrico
diversi parametri:
→
Lo strato attivo del terreno è il serbatoio di acqua per le piante la quantità di acqua che esso contiene varia in base a
→
la riserva idrica del terreno quantità di acqua che può trattenere, dipende:
dall’ampiezza del serbatoio→ profondità dello strato attivo
→
dalla quantità del deflusso superficiale
dalla quantità del deflusso sottosuperficiale
ruscellamento
il consumo idrico delle colture → in particolare la sua distribuzione nell’arco dell’intero ciclo colturale
la quantità delle precipitazioni→ in particolare la sua distribuzione nell’arco delle stagioni
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I principali sistemi di irrigazione
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UD14. LA GESTIONE DELLA RISORSA ARIA
Tecniche di concimazione carbonica
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UD15. LA GESTIONE DELLA FERTILITÀ FISICA DEL TERRENO
Classificazione delle lavorazioni
Le lavorazioni del terreno sono il principale strumento per migliorare la sua fertilità fisico-meccanica.
lavori di preparazione →
creare e/o ripristinare la stabilità strutturale
specie nei terreni in cui la struttura si degrada
necessari interventi periodici che vengono eseguiti
regolarmente a cadenza solitamente
principali
facilmente annuale
interventi periodici che seguono i lavori
lavori di preparazione
complementari
preparare il letto di semina → per creare le condizioni
ottimali per la semina e/o l’impianto delle colture
di preparazione principali, eseguiti
prima della semina e/o dell’impianto
interventi periodici eseguiti dopo la
creare e/o mantenere le migliori condizioni di crescita per
lavori di coltivazione semina e/o l’impianto delle colture e
le colture, dopo la messa a dimora (semina o impianto)
prima della loro raccolta
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Condizioni di lavorabilità del terreno
Le condizioni ottimali di lavorabilità del terreno dipendono da diversi fattori, di cui i più importanti sono:
la coesione → forza che tiene legate le particelle del suolo
è direttamente proporzionale alla percentuale di argilla contenuta nel terreno
tende a diminuire nei terreni molto umidi
l’adesione → capacità che hanno le particelle del suono di attaccarsi alla superficie degli organi lavoranti
è direttamente proporzionale al grado di inumidimento del suolo
la plasticità→ proprietà che hanno i terreni di cambiare la propria forma se sottoposti a sollecitazioni
meccaniche e di conservare cambiamenti nel tempo
è direttamente proporzionale alla percentuale di argilla contenuta nel terreno
tende ad aumentare con il grado di inumidimento
lo stato di tempera → momento ottimale per eseguire le lavorazioni del terreno; si ha quando:
il terreno ha una buona plasticità
il grado di inumidimento è medio (il terreno non è né troppo umido né troppo secco)
Le lavorazioni che vengono eseguite per modificare il profilo colturale sono operazioni che richiedono costi elevati;
le principali sono:
messa in coltura di terreni incolti→ il profilo colturale non è adatto a ospitare una coltivazione
il dissodamento è l’intervento principale → consiste in una lavorazione profonda (50 ÷ 80 cm)
il decespugliamento e il diboscamento sono interventi che vengono eseguiti prima del dissodamento se il
terreno è ricoperto da vegetazione arbustiva o arborea
approfondimento dello strato attivo
precedentemente una coltura erbacea
→ quando si vuole impiantare una coltura arborea su un terreno che ospitava
lo scasso è l’intervento principale → consiste in una lavorazione molto profonda (80 ÷ 150 cm)
modificazione della tessitura → nei terreni in cui si presenta particolarmente squilibrata
lo spietramento è l’intervento principale → eliminazione dello scheletro del terreno
spianamento della superficie → quando il terreno presenta notevoli irregolarità
Le lavorazioni che vengono eseguite per creare e/o ripristinare la stabilità strutturale si distinguono in:
lavorazioni preliminari → vengono eseguite solo in caso di necessità; esse sono:
l’estirpatura→ eliminazione delle erbe infestanti quando sono presenti sul terreno
la trinciatura dei residui di coltivazione→ se questi permangono sul terreno
l’aratura → il più importante lavoro di preparazione del suolo
modalità di esecuzione in pianura:
→ lavoro rovesciatore
a colmare
a scolmare
alla pari
alla Fellemberg
modalità di esecuzione in collina:
a rittochino
di traverso
→
profondità dell’aratura varia secondo la profondità delle radici della coltura:
→
superficiale 20 ÷ 30 cm
→
di media profondità 30 ÷ 40 cm
profonda→ > 40 cm
→
lavorazioni alternative eseguite nei terreni sciolti non in grado di raggiungere una struttura
→
la zappatura rotativa lavoro rimescolatore
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La preparazione del letto di semina
Le lavorazioni che vengono eseguite per mantenere le condizioni di crescita ottimali delle colture sono:
lavori di coltivazione, chiamati anche consecutivi, eseguiti tra la semina e la raccolta; i principali sono:
l’erpicatura → lavoro eseguito dopo la semina quando è necessario portare il terreno sui semi
la rullatura → lavoro eseguito allo scopo di favorire il contatto tra il terreno e i semi
la rincalzatura → lavoro eseguito nell’interfila per coprire con la terra il colletto delle piante
controllare le infestanti
la sarchiatura → lavoro eseguito nell’interfila a diversi scopi: migliorare l’areazione degli strati superficiali
del suolo
aumentare la velocità di infiltrazione dell’acqua
la scarificatura → lavoro eseguito nei prati poliennali
per favorire l’areazione periodica del suolo
La sequenza tradizionale delle lavorazioni del terreno prevede l’esecuzione di molti interventi; questo fatto comporta:
una parziale disgregazione della struttura che si è appena ripristinata
un costo notevole, sia in termini economici che energetici
Per evitare questi problemi si può far ricorso a tecniche alternative; le più importanti sono:
minimum tillage → esecuzione di più lavori contemporaneamente con strumenti misti
no tillage→ semina diretta sul terreno senza eseguire lavori di preparazione
→
ridge-tillage lavoro di preparazione eseguito solamente nell’interfila
lavorazione a due strati → sostituisce i lavori di preparazione con 2 sole operazioni:
una ripuntatura profonda → lavoro discissore eseguito in profondità
una lavorazione superficiale → eseguita con strumenti rimescolatori
la pacciamatura → copertura del terreno con materiali vari, eseguita per diversi scopi:
mantenere costante la temperatura
controllare la crescita delle erbe infestanti
conservare l’acqua presente nel terreno evitando l’evaporazione
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UD16. LA GESTIONE DELLA FERTILITÀ CHIMICA E BIOLOGICA DEL TERRENO
Classificazione dei fertilizzanti
L’apporto di fertilizzanti al terreno è il principale strumento per migliorare la sua fertilità chimica.
ammendanti sostanze in grado di migliorare la struttura del suolo, come la sostanza organica
mente sulla fertilità fisico-meccanica
→ agiscono prevalente-
correttivi sostanze in grado di modificare la reazione del suolo
sostanze che migliorano la fertilità chimica del suolo, apportando dosi aggiuntive di uno o più elementi
nutritivi; si suddividono in:
concimi concimi inorganici
elevate
→ costituiti da quantità definite di elementi nutritivi in concentrazioni piuttosto
→
fertilizzanti organici costituiti da un’elevata quantità di sostanza organica, che contiene diversi
elementi nutritivi in concentrazioni generalmente limitate
La correzione dei terreni con reazioni anomale può essere effettuata con diverse tecniche, tra le quali:
correzione dei terreni acidi → eseguita allo scopo di alzare il pH
→
calcitazioni arricchiscono il terreno di ioni Ca++, che sostituiscono progressivamente H+
debbio → combustione delle stoppie, che lascia sul terreno ceneri a reazione alcalina
correzione terreni alcalini di assorbimento (ricchi di Na+)
gessatura → somministrazione di gesso (CaSO4 . 2H2O), che forma solfati di sodio (Na2SO4)
vengono dilavati sottraendo parte di Na+ dallo strato attivo
→ questi
irrigazioni a scopo dilavante con acque povere di sali → portano in profondità parte di Na+
coltivazione di specie pioniere (es.: riso) → assorbono attivamente Na+
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La formulazione del piano di concimazione
Prima di effettuare un intervento di fertilizzazione è opportuno formulare un piano di concimazione, allo scopo di:
effettuare una concimazione equilibrata, che:
consente alla pianta di crescere nel modo migliore
mantiene un equilibrio tra i microrganismi edafici
ridurre i costi → la spesa per i concimi è una componente importante per il bilancio aziendale
prevenire fenomeni di inquinamento → causati da eventuali eccessi di elementi nutritivi
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La concimazione chimica
I concimi chimici sono sostanze che forniscono al terreno gli elementi nutritivi principali (N, P, K)
si suddividono in 3 tipi, in base al numero di elementi in essi presenti:
concimi semplici → contengono un solo elemento
concimi complessi binari → contengono 2 elementi
concimi complessi ternari → contengono 3 elementi
sono caratterizzati da diversi parametri; i principali sono:
il titolo→ percentuale in peso del principio attivo
la reazione → valutata in due modi diversi:
la reazione in soluzione acquosa
l’effetto residuo determinato nel suolo:
concimi a residuo neutro → utilizzabili in tutti i tipi di terreno
concimi a residuo acido → utilizzabili soprattutto in terreni a pH alcalino
concimi a residuo alcalino→ utilizzabili soprattutto in terreni a pH acido
la solubilità → determina il tipo di utilizzazione
la disponibilità nel tempo → durata dell’effetto dei concimi, che possono essere:
a pronto effetto→ disponibili immediatamente per le piante
a lento effetto→ disponibili solo dopo un certo tempo
a lenta cessione→ gli elementi vengono rilasciati in piccole quantità per un lungo periodo
80
Le modalità di esecuzione della concimazione
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UD17. LA GESTIONE DELLA FERTILITÀ BIOLOGICA DEL TERRENO
La fertilizzazione organica
La qualità della sostanza organica somministrata dipende da diversi parametri, tra cui i più importanti sono:
la sua composizione → ricchezza di elementi nutritivi ed equilibrio tra i vari elementi
il suo potere ammendante → capacità di migliorare la stabilità strutturale del terreno
il rapporto C/N → deve essere il più possibile vicino a quello dell’humus (9 ÷ 11)
il contenuto di microrganismi → parametro fondamentale per migliorare la fertilità biologica del terreno
basso
→
terricciato di letame (circa 12 mesi) ha un rapporto C/N ottimale e un contenuto di acqua molto
Le biomasse sono costituite dalle frazioni biodegradabili dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica
vengono prodotte in buona parte dalle attività del settore agroalimentare
contengono materiali organici, i quali possono essere trasformati in:
energia → produzione di biogas
sostanze utili per la crescita delle piante → produzione di compost
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La gestione dei rifiuti
La quantità di rifiuti prodotta annualmente continua ad aumentare e ciò costituisce un grave problema ecologico → per
risolverlo è stata adottata la strategia delle 4 R:
→
ridurre produrre meno rifiuti, riducendo il volume degli imballaggi
→
riutilizzare alcuni contenitori, come quelli di vetro e di plastica dura, possono essere usati più volte
→
riciclare con la raccolta differenziata buona parte dei materiali possono diventare materie seconde
→
recuperare i rifiuti non riutilizzabili e non riciclabili possono essere bruciati per produrre energia
La raccolta differenziata è una strategia adottata nel sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani, con lo scopo di separare
ogni tipologia di materiali potenzialmente riciclabili; al loro interno si può distinguere:
la frazione umida (scarti alimentari)→ può essere trasformata in compost
la frazione secca → può essere ulteriormente suddivisa in:
secco riciclabile (vetro, carta, plastica, alluminio)
secco non riciclabile (tutti gli altri materiali)
Lo smaltimento delle materie seconde in agricoltura può essere effettuato seguendo alcune precauzioni:
i fanghi di depurazione di origine industriale e i rifiuti solidi urbani possono essere utilizzati purché:
venga effettuato un controllo preventivo dei potenziali inquinanti in essi contenuti
venga valutato il loro reale potere fertilizzante
i liquami→ deiezioni animali, liquide e solide, non unite alla lettiera
sono considerate veri e propri rifiuti da smaltire, poveri di elementi nutritivi
possono essere convenientemente utilizzati negli impianti per la produzione di biogas
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UD18. LA GESTIONE DELLE RISORSE BIOLOGICHE
Gli obiettivi del miglioramento genetico
Gli obiettivi moderni sono più complessi, e si possono riassumere nei modi seguenti:
migliorare l’adattamento delle piante all’ambiente → maggiore resistenza alle malattie
migliorare l’efficienza fisiologica della pianta→ migliore risposta alla somministrazione dei fattori produttivi
migliorare la regolarità della produzione → evitando forti oscillazioni delle rese
adattare le piante a condizioni climatiche differenti → ampliando l’areale di coltivazione
I metodi di miglioramento genetico sono diversi a seconda del tipo di specie su cui intervengono:
piante autogame → hanno una limitata capacità di adattamento; i metodi più usati sono:
la selezione massale → metodo empirico
all’interno di una popolazione si sceglie un certo numero di piante che presentano caratteristiche
migliori e si coltivano in campi comuni
la selezione per linea pura → metodo scientifico
all’interno di una popolazione si scelgono alcuni individui dotati di particolari caratteristiche di pregio
che vengono propagati in campi separati
piante allogame → hanno una buona capacità di adattamento; i metodi più usati sono:
la costituzione di varietà sintetiche → metodo scientifico
all’interno di una popolazione si scelgono gli individui migliori, che vengono propagati per via
agamica (cloni) e coltivati in un campo di polincrocio
la popolazione derivante dagli incroci multipli forma una varietà sintetica
la produzione di ibridi commerciali → metodo scientifico
sfrutta il fenomeno dell’eterosi → lussureggiamento degli ibridi
si incrociano tra loro da 2 a 4 linee pure, ottenendo degli ibridi che riuniscono in sé le
caratteristiche positive di tutti i progenitori
piante propagate per via vegetativa; i metodi più usati sono:
la selezione clonale → metodo scientifico
all’interno di una popolazione si scelgono gli individui migliori, che vengono propagati per via
agamica (cloni) e coltivati in campi separati
dopo diversi anni di selezione, in cui si scartano i cloni meno validi, si ottiene un numero
limitato di nuovi cloni
le mutazioni gemmarie indotte → metodo che consente di inserire nuovi caratteri nel genotipo
vengono indotte delle mutazioni in alcune gemme utilizzando agenti mutageni
si separano i nuovi individui portatori di caratteristiche migliorative, i quali vengono propagati
per via agamica mediante selezione clonale
le loro caratteristiche vengono a lungo verificate in campi sperimentali
84
I rapporti tra gli organismi
I metodi di controllo delle erbe infestanti, dei fitofagi e delle malattie possono essere di diverso tipo:
85
UD19. I SISTEMI DI COLTIVAZIONE CONVENZIONALI
UD20. VERSO UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
I sistemi di coltivazione
L’azienda agraria in cui vengono applicati sistemi di coltivazione costituisce un agroecosistema, che è:
un’unità a struttura gerarchica
suddivisibile in più piccole unità di gestione:
campi coltivati
insieme di colture
allevamenti di animali
contraddistinta da quantificabili:
flussi di energia
cicli della materia
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I sistemi di coltivazione tradizionali
la coltivazione mobile → basata sullo sfruttamento della fertilità naturale del terreno dovuta alle ceneri prodotte in
seguito all’incendio della vegetazione spontanea
viene ancora praticata nelle foreste tropicali→ slash and burn
i sistemi a maggese → consistono nel lasciare periodicamente a riposo il suolo dopo averlo coltivato per uno o due
anni con colture depauperanti
in base all’utilizzo dei campi nel periodo di riposo, si distinguono:
il maggese nudo → il terreno viene mantenuto spoglio da qualsiasi vegetazione
il maggese vestito→ il terreno viene lasciato inerbire spontaneamente
in base alla sua durata complessiva, si distinguono:
l’avvicendamento biennale → nel quale si alternano:
un anno di coltivazione di una specie cerealicola (depauperante)
un anno di riposo (maggese)
l’avvicendamento triennale → nel quale si alternano:
un anno di coltivazione di un cereale a ciclo autunno-primaverile
un anno di coltivazione di una pianta a ciclo primaverile-estivo
un anno di riposo (maggese)
→
I sistemi di coltivazione intensivi tradizionali hanno rivestito una grande importanza storica
utilizzazione permanente di tutti i campi dell’azienda; i principali sono:
→ sono caratterizzati da
→
i sistemi intensivi irrigui basati sulla periodica somministrazione artificiale di acqua al terreno
consentono di incrementare notevolmente la produttività delle colture
permettono di evitare di lasciare a riposo il terreno per uno o più anni
vengono utilizzati storicamente nelle vallate di grandi fiumi (Nilo, Indo, Fiume Giallo)
la rotazione continua con leguminose → primo esempio di avvicendamento continuo
il prato di leguminose sostituisce l’anno di riposo migliorando la fertilità chimica del terreno
questo sistema è stato introdotto in Europa più di tre secoli fa
la rotazione continua con colture da rinnovo → altro esempio di avvicendamento continuo
si introducono nella rotazione precedente le colture da rinnovo
piante a ciclo primaverile-estivo miglioratrici dell’aspetto fisico-meccanico del terreno
questo sistema è stato introdotto in Europa nell’Ottocento in seguito all’introduzione della meccanizzazione
agraria
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I sistemi di coltivazione odierni
I sistemi di coltivazione odierni costituiscono i principali modelli di coltivazione oggi impiegati; essi sono:
l’agricoltura convenzionale→ sistema più utilizzato nei Paesi sviluppati
richiede l’impiego di una notevole quantità di mezzi tecnici (concimi, agrofarmaci, macchine)
l’impiego di prodotti chimici è limitato solo dal rispetto dei tempi e delle dosi consigliate
→
modelli caratteristici monocoltura e allevamento intensivo
→
l’agricoltura biologica sistema introdotto da più di vent’anni e oggi in crescita
esclude l’impiego di mezzi chimici di sintesi (agrofarmaci e concimi industriali)
non consente la produzione extrastagionale delle colture
si basa su alcuni principi fondamentali:
il rispetto della stagionalità
il mantenimento della fertilità del terreno
la valorizzazione della biodiversità
l’attenzione alla salvaguardia degli equilibri ambientali
→
modelli caratteristici rotazione delle colture, allevamenti non intensivi
→
l’agricoltura integrata sistema più recente, oggi in crescita
si pone diversi obiettivi:
razionalizzare l’uso dei mezzi tecnici
ridurre al minimo l’impiego di prodotti chimici di sintesi
scegliere le tecniche a minor impatto ambientale
si basa sull’uso di alcune tecniche specifiche:
il monitoraggio costante dei fitofagi e delle malattie delle piante
l’integrazione delle forme di controllo delle avversità
l’uso razionale dei concimi, basato sulle indicazioni del piano di concimazione
→
modelli caratteristici agricoltura e allevamento ecosostenibili
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L’agroecologia: una nuova frontiera per i sistemi agroalimentari sostenibili
Le prospettive future dell’agricoltura sostenibile richiedono nuove sfide; le più importanti sono:
la difesa e la valorizzazione dell’agrobiodiversità
l’introduzione della contabilità ambientale a livello di costi/benefici che utilizza parametri misurabili
indicatori agro-ecologici, in grado di effettuare confronti tra sistemi e colture diverse
la progressiva integrazione tra politiche ambientali e politiche agricole
la realizzazione di ricerche finalizzate allo studio di tecniche e sistemi sostenibili
la valorizzazione dei prodotti ottenuti con l’agricoltura sostenibile
la diffusione della cultura della sostenibilità in tutta la popolazione
L’agricoltura biologica è considerata un caso particolare di agricoltura sostenibile; i suoi principali obiettivi sono:
lavorare secondo natura piuttosto che cercare di dominarla
garantire agli animali allevati adeguate condizioni di vita → benessere animale
evitare tutte le forme di inquinamento che possono derivare da tecniche agricole
assicurare ai produttori condizioni di vita soddisfacenti e un ambiente di lavoro sano
tener conto dell’impatto sociale ed ecologico del sistema agricolo
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COME STUDIARE UNA COLTURA ERBACEA
Importanza economica e diffusione
Origine e domesticazione
Domesticazione della coltura → area/e dove è stata per la prima volta coltivata
caratteristiche dei progenitori selvatici
diffusione nel corso della storia
Classificazione botanica
Descrizione botanica
sottospecie, gruppi varietali, varietà
loro caratteristiche distintive:
botaniche
agronomiche
Descrizione morfologica
maturazione
VOLUME B
sottofasi
Esigenze ambientali
Esigenze di:
temperatura
ottimali, minime, massime
acqua
terreno
pH, tessitura
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Varietà
Caratteristiche merceologiche delle principali varietà
loro classificazione
Tecnica colturale
Collocazione nell’avvicendamento
Aspetti agronomici
Ciclo di coltivazione
calendario di coltivazione
sistemazione e preparazione del terreno
tecniche di semina epoca
densità
concimazione esigenze nutrizionali
epoche
modalità
irrigazione epoche
modalità
controllo delle infestanti specie avventizie più comuni
modalità di intervento
controllo delle principali avversità avversità più comuni
modalità di intervento
raccolta rese produttive
epoca
modalità
Qualità e utilizzazione
Parametri di qualità
composizione nutrizionale
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UD 1. MORFOLOGIA E FISIOLOGIA DELLE PIANTE ARBOREE
Il ciclo vitale delle piante arboree
Fase improduttiva
Il sistema radicale
Zona di accrescimento
Zona di trasporto
In base all’angolo geotropico α si classifica in: espanso (30° < α < 60°)
La parte aerea
È costituita da: Branche ➔ scheletro permanente chioma ➔ non soggetta a potatura ordinaria
specializzate a fiore
suppletive
dormienti – ciclo biennale
➔ Rami di un anno: fruttificano solo nell’anno successivo a quello in cui si sono formati
% potatura: 50%
92
Fioritura e fecondazione
tardiva
anemofila – agente: vento
dicogamia
AI morfologica
vegetativa
divisione cellulare
I modelli di accrescimento dei frutti sono di 2 tipi: a doppia sigmoide ➔ frutti non climaterici
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Durante la maturazione si verificano numerose trasformazioni biochimiche. Le principali riguardano:
➔ gli acidi organici si riducono nei frutti a polpa consistente il frutto diventa meno aspro
sono costanti nei frutti a polpa non consistente i frutti si conservano più a lungo
Si verificano inoltre alcune anomalie durante l’accrescimento dei frutti. Le principali sono:
A) In tutti i frutti
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UD 2. PROPAGAZIONE E IMPIANTO DELLE PIANTE DA FRUTTO
I metodi di propagazione
Caratteristiche dell’innesto
➔ franchi derivano da una varietà coltivata della stessa specie della marza vigorosi
➔ selvatici derivano da una varietà selvatica della stessa specie della marza vigorosi
➔ nanizzanti derivano da una specie diversa, ma affine, rispetto alla marza poco vigorosi
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Le principali condizioni per assicurare l’attecchimento degli innesti sono:
➔ perfetta coincidenza tra i tessuti del portinnesto e della marza
➔ presenza di tessuti vitali sia nel portinnesto sia nella marza
➔ rispetto della polarità: estremità prossimale della marza a contatto con il portinnesto
➔ elevata affinità tra portinnesto e marza
➔ esecuzione dell’incisione alla giusta profondità e con tagli netti e precisi
Esecuzione dell’impianto
L’impianto è un’operazione complessa che necessita di una serie di lavorazioni. In ordine cronologico:
Lavori preliminari – lavori da eseguire se necessario
➔ spianamento del terreno se la superficie presenta notevoli irregolarità
➔ drenaggio in presenza di elevata piovosità e terreni poco permeabili
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UD 3. LE TECNICHE DI COLTIVAZIONE DEI FRUTTETI
La gestione del terreno richiede interventi periodici di diverso tipo, che vengono eseguiti nell’interfila e/o sulla fila.
I principali sono:
➔ lavorazioni meccaniche
➔ inerbimento controllato totale o parziale
temporaneo o permanente
➔ diserbo chimico
➔ pacciamatura
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Gestione del bilancio nutrizionale
Gli interventi di fertilizzazione nelle piante da frutto si svolgono secondo le seguenti modalità:
➔ concimazione di impianto eseguita una tantum all’atto dell’impianto
• scopo: fornire gli elementi necessari all’accrescimento delle giovani piantine
➔ concimazione di produzione eseguita da quando il frutteto entra in produzione
• scopo: restituire al terreno la quota di asportazione
• 2 epoche: invernale: 100% P2O5 e K2O – da 1/3 a ½ N
primaverile: rimanente parte di N
Tendenze attuali: integrazione dei metodi di controllo, monitoraggio continuo, diagnosi differenziale.
SÌ NO NO SÌ
MALATTIE CRITTOGAMICHE
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UD 4. POTATURA E RACCOLTA
Gli scopi della potatura
ottimizzare il LAI
di riforma
Straordinaria: di ringiovanimento
di risanamento
in base alla lunghezza dei rami: corta (taglio di molti rami, su ognuno poche gemme)
cimatura
Principali interventi complementari:
spollonatura
taglio di ritorno
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Le forme di allevamento
forme in volume espanso ➔ vaso emiliano – piramide – globo
La potatura di produzione
Si effettua in 2 momenti:
1) potatura secca – eseguita durante il riposo vegetativo di intensità variabile, a seconda della specie e dei rami a frutto
Il diradamento dei frutti viene effettuato in alcune specie per evitare una produzione eccessiva.
La potatura meccanica – con barre falcianti – poco selettiva – si effettua solo per colture industriali
Raccolta
distacco dei frutti dalla pianta
convogliamento dei frutti nei cassoni di raccolta
Consiste in un insieme di operazioni coordinate:
eventuale cernita dei frutti sul posto
trasporto dei cassoni al centro aziendale
• distacco manuale – molto selettiva – non danneggia i frutti destinati al consumo fresco
La raccolta meccanica – con macchine scuotitrici – poco selettiva – si effettua solo per colture industriali
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UD 5. QUALITÀ POST-RACCOLTA E CONSERVAZIONE
I principali requisiti di qualità
corrispondenza al “dichiarato”
fisico-meccaniche
assenza di alterazioni chimiche
I principali requisiti sono:
biologiche
assenza di contaminanti
calibrazione
Quelli più utilizzati sono gli indici oggettivi, che si distinguono in 2 categorie:
colore di fondo
Lavorazioni post-raccolta
Trattamenti post-raccolta
pulitura e lavaggio
Tecniche di conservazione
La conservazione della frutta fresca è una tecnica usata allo scopo di prolungare il periodo di commercializzazione.
Per attuarla si utilizzano grandi celle frigorifere.
temperatura
concentrazione di O2 e di CO2
Principali tecniche: refrigerazione – si abbassa la temperatura
Origine e domesticazione
Domesticazione della coltura ➔ area/e dove è stata coltivata per la prima volta
caratteristiche dei progenitori selvatici
diffusione nel corso della storia
Classificazione botanica
Famiglia, genere e specie
Specie coltivate
Descrizione botanica
sottospecie, gruppi varietali, varietà
loro caratteristiche distintive:
botaniche
agronomiche
Descrizione morfologica
sottofasi
Esigenze ambientali
Esigenze di:
temperatura
ottimali, minime, massime
acqua
terreno
pH, tessitura
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Principali cultivar, propagazione e forme di allevamento
Principali cultivar
Scelte tecniche
descrizione
calendario di maturazione
criteri di scelta
Propagazione
portinnesti
Forme di allevamento
forme tradizionali – descrizione
forme moderne – realizzazione
Coltivazione
Potatura
Tecniche di coltivazione
potatura di allevamento
potatura di produzione
meccanizzazione
Tecnica colturale
gestione del terreno
gestione del bilancio idrico
gestione del bilancio nutrizionale
principali avversità e controllo
Raccolta
tecniche di raccolta
meccanizzazione
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