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SISTEMA

Insieme di elementi che funzionano insieme quali unità collettive.

Secondo Hall e Fagen: insieme di oggetti e di relazioni tra gli oggetti e i loro attributi.

Sistema aperto e sistema chiuso:

apertoammette continuo scambio di energia e materia con l’ambiente, in continua evoluzione,


caratterizzato da equilibri dinamici.

chiusocomporta la separazione dall’ambiente circostante

RELAZIONE INPUT/OUTPUT

Nel sistema gli elementi possono essere INPUT di un processo e, tramite trasformazione, diventano
prodotto (OUTPUT). Di base si identificano processi di intermediazione input-output e trasformazione

es. legnomobile

INPUTOUTPUT

TRAFORMAZIONE

SISTEMA FEEDBACK

Segnale che permette di regolare la propria azione sulla base di risultati ottenuti. Se questi si discostano da
parametri prefissati, il sistema è in grado di modificare opportunatamente il proprio funzionamento così da
ottenere il risultato programmato.

Feedback positivomantiene il sistema in continuo cambiamento, così da poter modificare determinati


parametri

Feedback negativoagisce in modo che il sistema funzioni sempre allo stesso modo, negando le eccessive
variazioni

MODELLI DI SISTEMI

-Modello LINEARE (dal seme al supermercato)

-Modello CIRCOLARE (recupero dello scarto tramite la riutilizzazione)

-Modello RETICOLARE (un esempio il km0, dove il consumatore compra in aziende locali)

-Modello CONTESTO (come una matrioska, esempio sistema agroalimentare italiano in quello europeo)
BIOECONOMIA

Si riferisce alla produzione sostenibile di risorse biologiche rinnovabili e alla conversione di tali risorse e dei
flussi di rifiuti/scarti in prodotti industriali a valore aggiunto, quali alimenti, mangimi, prodotti a base
biologica e bioenergia.

Di base sono attività economiche connesse allo sviluppo, all’invenzione, alla produzione e all’uso di prodotti
e di processi biologici all’interno di 4 macro-settori: -alimentare

-foreste

-bioindustria

-bioeconomia marina

AGRICOLTURA

E’ la pratica di coltivare il suolo allo scopo di ottenere prodotti utili all’alimentazione dell’uomo e degli
animali e materie prime indispensabili per numerose industrie. E’ arte, qualcosa di artigianale che coincide
in un incrocio tra conoscenza dell’ambito ed esperienza.

INDUSTRIA BIOBASED

Utilizza risorse biologiche rinnovabili nei processi industriali innovativi per produrre beni, prodotti e servizi
partendo da biomasse. Riguarda quindi i settori industriali che tradizionalmente utilizzano risorse
biologiche come materiale principale ed altri, per i quali le biomasse sono parte del portfolio delle materie
prime.

Le sfide di questo ambito:

-passare gradualmente verso la sostituzione di risorse non rinnovabili con risorse rinnovabili

-ridurre la dipendenza da risorse scarsamente disponibili

-condizione necessaria: sostenibilità dei prodotti e dei processi biologici. La sostenibilità è un fattore chiave
in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere le
possibilità delle generazioni successive.

Ridurre gli effetti


ambientali es.
inquinamento
Deve esserci profitto ILVA

Deve essere
utile per la
maggior parte
delle persone
SISTEMA ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE: SUBSTRATI E SISTEMI

Nel sistema dell’alimentazione e della nutrizione si identificano una serie di nessi causali risorse-
produzione-consumo-nutrizione-salute. Troviamo inoltre 3 importanti subsistemi: produzione, consumo e
nutrizione. Vi è uno stretto rapporto con il sistema di governo ed al suo interno circolano beni privati,
pubblici e comuni.

Fattori biofisici: materiali, aria, acqua, terra

Risorse dall’ambiente del sistema

Fattori sociali: capitale umano, economico


I subsistemi operano come componenti in un ampio sistema e svolgono ruoli specializzati, in rapporto tra
loro e nel contesto della divisione del lavoro del sistema.

Produttore

Nella produzione si producono le risorse o le merci. La merce viene fatta circolare dall’economia di mercato
e c’è una distinzione per le 3 forme di destinazione

DONO
MERCATO
AUTOCONSUMO
Circolazione
Relazione prezzo/bene organizzazioni sanitarie
es. mensa dei poveri

Nella trasformazione avviene la trasformazione industriale dei prodotti agricoli, l’organizzazione di grande
e piccola scala e la conservazione seguita dallo stoccaggio.

Nella distribuzione avviene il trasferimento dell’output al consumatore tramite l’ingrosso, il dettaglio e la


grande distribuzione.

Consumatore

L’acquisizione implica l’approvvigionamento degli alimenti e la scelta del periodo di consumazione da parte
del consumatore: può optare per un consumo immediato o posticipato.

La preparazione consiste nella trasformazione degli alimenti in cibo immediatamente consumabile, tramite
risorse fisiche e conoscenze.

Il consumo richiede la scelta del cibo secondo stili e modelli.

Nutrizione

La digestione porta all’assimilazione del cibo che viene trasformato in nutrienti. Macronutrienti,
micronutrienti e acqua entrano in circolazione nel corpo.

Il trasporto consiste nel trasferimento dei componenti del cibo negli specifici “siti” del corpo.

Nell’utilizzazione i nutrienti promuovono la salute quando sono presenti in sufficiente ammontare ai fini
delle funzioni fisiologiche (eccesso o insufficienza possono causare malattie).
RIVOLUZIONE AGRICOLA CLASSICA

La progressiva concentrazione della proprietà terriera e la riduzione dei terreni destinati all'uso comunitario
permisero lo sfruttamento più adeguato dei terreni da parte di imprenditori che avevano maturato una
mentalità capitalistica. La loro attività fu orientata al mercato e quindi verso produzioni che garantissero i
massimi profitti nel commercio a largo raggio, svincolate dalle esigenze dirette della comunità contadina.

La rivoluzione portò ad un incremento della produttività della terra e del lavoro che iniziò in Europa
occidentale prima della rivoluzione industriale. La conseguenza di questa fu l’aumento della produzione
degli alimenti ed il soddisfacimento della popolazione.

Produttività del lavoro: Prodotto(ton)/Lavoro(ore)

Produttività della terra: Prodotto(ton)/Superficie(ha)

Conseguenze dell’evento:

cambiamento a livello istituzionale (abolizione della servitù della gleba con istituzione delle terre comuni)

diffusione su larga scala di metodi e attrezzi più efficaci (rotazione, prime macchine agricole)

basata in larga scala su risorse fornite dalla stessa azienda agricola

Produttività e funzione di produzione +lavoro che terra

livello di
produzione
più alto più
che ci si
allontana
dall’origine
La rivoluzione agricola classica ebbe inizio nei Paesi Bassi, in Inghilterra e successivamente nella Francia
settentrionale, per poi diffondersi in altre aree dell’Europa occidentale.

SPECIALIZZAZIONE

Gli agricoltori possono concentrare conoscenze, competenze, attrezzature su poche iniziative


imprenditoriali, questo comporta incremento di produttività e miglioramento delle competenze.

Come conseguenze: sviluppo delle monocolture

separazione delle produzioni vegetali da quelle zootecniche

MECCANIZZAZIONE

Le operazioni agricole (semina, raccolta, mungitura, alimentazione degli animali ecc.) vengo
progressivamente meccanizzate, anche grazie al fatto che la specializzazione rende queste operazioni
ripetitive dunque suscettibili di essere svolte da macchine che sostituiscono il lavoro mano e animale.

DIFFUSIONE DI FERTILIZZANTI E DI MEZZI CHIMICI PER IL CONTROLLO DELLE MALATTIE

I fertilizzanti chimici e i mezzi farmaceutici per il controllo delle malattie delle piante e degli animali ha
caratterizzato fortemente lo sviluppo dell’agricoltura nel XX secolo.

INDUSTRIALIZZAZIONE DELL’AGRICOLTURA

Diffusione della meccanizzazione e dei prodotti chimici, applicazione di scoperte in campo genetico e
biochimico → forte trasformazione dell’agricoltura, ma anche:

▪ Concentrazione dei mercati agricoli

▪ inquinamento delle falde acquifere

▪ riduzione della biodiversità

▪ inquinamento della catena alimentare

RIVOLUZIONE VERDE

Consiste nella diffusione di semi ad varietà ad alta resa, combinata con la diffusione di mezzi tecnici utili alla
loro coltivazione. Ciò ha portato ad un aumento della produttività.
Crescita delle produzioni agricole

▪Aumento della prosperità degli agricoltori

▪Riduzione delle importazioni

▪Diffusione di imprese agrarie capitaliste

▪Aumento del re-investimento dei profitti in agricoltura

▪Crescita industriale

▪Sviluppo dell’occupazione rurale

▪Cambiamento dell’atteggiamento degli agricoltori

L’agricoltura deve rispettare l’ambiente, magari anche tramite l’istituzione di una società green. Si stabilisce
un orientamento generale, un’agricoltura multifunzionale, in modo da offrire non solo prodotti agricoli ma
anche servizi come il miglioramento del paesaggio. Esempio Toscana e Umbria, c’è una buona produzione
dell’olio d’oliva e l’olivo fa parte del paesaggio rurale. Il paesaggio è bello, racconta storie secolari e,
siccome si fruisce tramite la vista, non è un bene privato. Bisogna per questo riconoscere il ruolo degli
agricoltori.

In Umbria la biodiversità si mantiene promuovendo la diversità alimentare. Le linee europee impongono


regole che portano ad una standardizzazione però bisogna comunque seguire il modello europeo.

POPOLAZIONE E CIBO

La popolazione mondiale è in tendenza di crescere e la crescita racchiude in sé aspetti problematici.


L’aumento demografico varia da paese a paese, in Africa ad esempio è velocissimo mentre in altri paesi è
più lento. Considerazione necessaria è che se la popolazione cresce diminuisce inevitabilmente la quantità
di cibo.

Nel 1900 vi sono state diverse carestie e sono state causate principalmente da un malfunzionamento
economico oppure da cattive scelte politiche (in quest’ultimo caso il cibo c’è, ma non circola).

I problemi di fondo sono legati alla povertà e sono maggiori nei paesi più sviluppati. Sono limitati nelle
famiglie che hanno il proprio appezzamento di terra, mentre diventano più importanti quando si passa a un
mondo più industrializzato.

Per chi non produce, il consumo di cibo dipende solo ed esclusivamente dal reddito, pertanto non è la
scarsità di cibo a determinare la carenza ma la povertà. Il consumo è dipendente dal paniere di beni e
servizi che gli individui possono comprare per sé. L’importante è disporre cibo in maniera adeguata e
riuscirsi a nutrire in modo dignitoso, rispettando così i diritti umani. Rientra in questo ambito la teoria del
consumatore, secondo cui esso punta a vivere il meglio possibile. Se non ha disponibilità economica
sufficiente non mangia e viene a mancare il rispetto del diritto. In questi casi ci si serve delle organizzazioni
caritatevoli oppure si agisce tramite formule di intervento.

C’entra anche la tecnologia, nei paesi meno sviluppati manca e si tramuta in un abbassamento delle
capacità produttive.

Questo scenario è reso oggettivamente più complesso dalla globalizzazione. Le politiche commerciali, il
flusso internazionale dei capitali, le migrazioni ecc. accrescono l’instabilità delle possibilità di migliorare la
sicurezza alimentare sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo.
SICUREZZA ALIMENTARE

Si definisce come uno stato di accesso fisico ed economico permanente di tutta la popolazione agli alimenti
sani e nutrienti di cui necessita per soddisfare i propri fabbisogni e le proprie preferenze alimentari per
condurre una vita sana e attiva.

È garantita attraverso meccanismi di mercato e tramite normative.

La DISPONIBILITA’ è il primo dei fattori che determina la sicurezza alimentare; consiste in un’adeguata
offerta di cibo di buona qualità.

L’ACCESSIBILITA’ è la possibilità per ciascuna persona di scegliere cibi nutrienti dato il livello di reddito, i
prezzi e le condizioni di salubrità formale e informale.

Sistema imprese agricole/industriali


Garantiscono che il diritto sia rispettato
Stato

Se manca la disponibilità economica

Manca il diritto alla sicurezza alimentare

SOVRANITA’ ALIMENTARE

Consiste nel diritto delle popolazioni a disporre cibo appropriato in termini salutistici e culturali prodotto
attraverso approcci adeguati sotto il profilo ecologico e tramite metodi sostenibili, nonché il diritto a
definire i propri sistemi alimentari e agricoli.

Tutto è centrato su processi economici. La sicurezza alimentare è evidentemente uno stato che riflette le
modalità e la coerenza secondo cui processi economici, sociali e politici si realizzano nel quadro delle
dimensioni globali dell’economia contemporanea.

Le conseguenze della carenza alimentare sono:indisponibilità di nutrimento (condizione in cui una


persona, nel periodo di un anno, non è in grado di acquisire abbastanza cibo da soddisfare i fabbisogni
energetici minimi)

denutrizione (risultato dell’indisponibilità di cibo e/o della


scarsa alimentazione)

malnutrizione

fame

Cause delle condizioni di insicurezza e di fame: insufficienza del ruolo dei mercati

povertà

Queste due cause sono in risalto con la crisi del 2008 che ha cambiato i prezzi incidendo sulle capacità di
approvvigionamento
TITOLARITA’

Disporre di risorse sulla base di commercio, produzione, lavoro ed eredità.

Ci può essere un problema di scarsa quantità di cibo, ma il ruolo della famiglia è primario. La famiglia è
un’organizzazione che pensa al nutrimento dei propri componenti e fa parte del sistema.

Il diritto al cibo è come il diritto all’istruzione, in quanto è qualcosa di inalienabile.

Il fattore fondamentale che garantisce gli accessi è il reddito. Gli interventi sono:

aumento del reddito

aumento della produttività agricola

sviluppo reti di protezione


programmi di intervento alimentare

cambiamenti politici, istituzionali ed educativi

C’è poi la situazione opposta, ovvero l’eccesso di cibo: 1,5 miliardi di persone soffrono delle conseguenze
dell’eccesso del consumo di cibo. I costi sociali della malnutrizione da eccesso sono talmente rilevanti da
avere indotto la ricerca di interventi di regolazione alimentare e di promozione di cambiamenti culturali.

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