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Per definire l’efficienza del processo di un impianto di depurazione Come è noto, il ruolo della biomassa, nel processo a fanghi attivi, è
biologico, generalmente ci si avvale di osservazioni visive e metodi quello di raggiungere due obiettivi strettamente connessi:
basati su analisi di laboratorio (a. chimiche, fisiche e test vari), che • metabolizzare la sostanza organica biodegradabile, separando
sicuramente rivestono un’importanza fondamentale per segnalare i materiali (disciolto e sospeso) contenuti nelle acque reflue (ad-
l’effetto e la natura di una disfunzione in atto ma non certo la causa sorbimento e bioflocculazione), dalla fase acquosa in scarico;
che ha determinato la stessa sull’ecosistema; l’acqua reflua, infatti, • formare fiocchi pesanti, capaci di sedimentare velocemente,
è solo una delle componenti dell’ambiente artificiale in condizioni per gravità, dall’acqua trattata.
estreme, “impianto di depurazione” (H. A. Hawkes, 1963). L’impianto,
pur se controllato, è anche, soprattutto, un’entità biologica, un am- I principi fondamentali che ne permettono il raggiungimento, pos-
biente, cioè, dove convivono comunità biotiche costituite da batteri sono essere riassunti nei quattro punti indicati nella successiva Tabel-
dispersi, ameboidi, flagellati, ciliati (sessili e natanti), rotiferi, tardigra- la 1(L. Fanizzi, 2006).
di, gastrotrichi, suttori, oligocheti e nematodi: organismi che compio-
no tutto o parte del loro ciclo vitale nell’acqua. Ognuno di essi ha
una propria tolleranza e sensibilità a determinati inquinanti o fattori 1 Il processo depurativo si avvale della capacità delle
di stress ambientale, proprie esigenze fisiche, chimiche e nutrizionali. popolazioni microbiche naturali di demolire la sostanza
Ciascuna specie, quindi, conoscendone le esigenze, può essere uti- organica presente negli scarichi, in modo da ricavarne
lizzata come “bioindicatore”, un segnale del grado di efficienza ope- materia ed energia per il proprio accrescimento e la
rato dall’ecosistema (N. Ricci, 1989). Infatti, secondo la densità e la propria riproduzione;
diversità della microfauna operatrice (c.d. biomassa), si verifica una le popolazioni che si instaurano nel fango attivo (preva-
risposta biologica tipica (performance): le specie più sensibili tendo- lentemente organismi eterotrofi), fanno parte di catene
no a scomparire rapidamente nel tempo, mentre le più resistenti si alimentari naturali (catene del “detrito”).
adattano alle nuove condizioni di processo, aumentando anche la
2 Parte del materiale da depurare sarà trasformato in
propria numerosità (vedi Figura 1, mod. P. Madoni, 2004).
“biomassa” attiva, ovvero nuovi organismi viventi.
3 In condizioni di depurazione efficiente, il materiale non
trasformato è intrappolato, insieme ai microrganismi, in
fiocchi di circa 30 μm ÷ 100 μm di diametro, aggregabili
in formazioni più grandi (fino ad 1 mm ÷ 2 mm).
4 Per ottenere un certo grado d’efficienza, bisogna forni-
re cibo ed ossigeno in quantità adeguata (ossidazione1
del substrato organico biodegradabile).
Figura 1 - Dinamica di colonizzazione biotica (oscillazioni e Tabella 1 - Quadro sinottico dei principi fondamentali del
successioni) nell’ecosistema “fango attivo”. processo di depurazione biologico a fanghi attivi.
8 l’ambiente 3/09
Quantità e qualità del refluo da trattare. Dimensioni e tipologia della struttura tecnologi-
ca dell’impianto, conformazione della vasca di ossidazione (presenza di zone anossiche).
Componenti Abiotiche
Operazioni legate alla conduzione dell’impianto (aerazione, nutrienti, ricircoli e tempi di
contatto).
Vegetazione ed Animali acquatici (decompositori: batteri, funghi e diversi flagellati; consu-
Componenti Biotiche
matori: ciliati, flagellati eterotrofi, rizopodi e piccoli metazoi).
Struttura Chimici (composizione delle acque reflue ed ossigeno disciolto), Fisici (condizioni ambien-
Fattori Abiotici tali, temperatura, luce, turbolenza) ed Alimentari (qualità e quantità dei substrati C:N:P,
rapporto F/M).
Relazioni intra - ed interspecifiche che s’instaurano tra i microrganismi (competizione, pre-
dazione, cooperazione, commensalismo, tasso di crescita, velocità di rimozione dei sub-
Fattori Biotici
strati, capacità d’immagazzinamento del cibo assorbito, capacità di produrre energia da
determinati metaboliti).
Nello Spazio Catene e reti alimentari.
Funzionamento
Nel tempo Selezione e successione ecologica
Tabella 2 - Matrice delle Componenti e dei Fattori di funzionalità dell’ecosistema artificiale “depuratore biologico”.
A somiglianza di ogni altro sistema biologico, nell’ecosistema arti- E’ stato dimostrato che i protozoi ciliati migliorano la qualità dell’ef-
ficiale controllato “impianto di depurazione”, si possono individuare fluente attraverso la predazione della maggior parte dei batteri di-
una struttura (componenti e fattori) ed un funzionamento (nello spa- spersi nel mixed liquor (C. R. Curds, 1969). In assenza di ciliati, infatti,
zio e nel tempo), così come schematizzato in Tabella 2 (L. Fanizzi, gli effluenti dell’impianto presentano un BOD5 più alto, un’elevata
2006). torbidità (per la presenza cospicua di batteri dispersi, compresi quelli
patogeni e fecali come Escherichia coli; C. R. Curds, 1969). Nella va-
L’osservazione delle comunità di protozoi, pertanto, predatori di sca di aerazione degli impianti a fanghi attivi si stabilisce, quindi, una
batteri e flagellati (rappresentanti il 5 %, in peso secco, dei solidi so- vera e propria rete trofica, il cui diagramma semplificato è illustrato
spesi nel mixed liquor; P. Madoni, 2005), può fornire importanti indica- in Figura 3 (L. Cingolani et Al., 1996, II).
zioni sull’andamento della depurazione. La fase iniziale del processo
è caratterizzata dalla presenza di specie tipiche delle acque reflue
da trattare. Queste specie “pioniere” sono rappresentate principal- LIQUAME
mente da batteri dispersi, ciliati natanti (Colpidium, Glaucoma e
Sathrophilus) e da flagellati (Bodo, Polytoma e Tetramitus) che sono
indipendenti dalla presenza di fango nella vasca di aerazione (P.
Madoni, 1996). Con il formarsi del fango attivo, infatti, esse devono BATTERI DISPERSI FLAGELLATI
E FLOCCULANTI
competere con specie meglio adattate all’ambiente e rapidamen-
te declinano.
CILIATI CARNIVORI CILIATI MICROFAGI
9 L’ambiente 3/09
Gruppo dominante Efficienza depurativa Possibili cause di disfunzione
Fango poco ossigenato; carico troppo forte; apporto di sostanze
Piccoli flagellati scadente
in fermentazione (rH < - 50 mV).
Tempo di contatto del refluo troppo breve (< 3 h);
Piccoli ciliati natanti (≤ 50 μm) mediocre
fango poco ossigenato (< 1 KgO2/KgBOD5 rimosso).
Grandi ciliati natanti (> 50 μm) mediocre Carico troppo forte (F/M > 0,5 KgBOD5/KgMLSS/d).
Ciliati Mobili di fondo buona
Ciliati sessili + Mobili di fondo alta1
Fenomeni transitori (carico discontinuo; estrazione recente di fanghi;
Ciliati sessili buona/mediocre
ricircolo insufficiente, punte di carico).
Piccole amebe nude + Flagellati scadente Carico elevato non facilmente biodegradabile.
Basso carico del fango (F/M < 0,1 KgBOD5/KgMLSS/d); refluo diluito;
Amebe con teca buona
buona nitrificazione.
Nota 1 – Secondo C. R. Curds et Al., 1970, possono essere individuate quattro classi di qualità dell’effluente depurato, basate sui seguenti valori
di BOD5:
Alta qualità (ottimale): ≤ 10 mg/L;
Buona qualità: 11 mg/L ÷ 20 mg/L
Mediocre qualità: 21 mg/L ÷ 30 mg/L
Scadente qualità: > 31 mg/L
Quando questo quadro non si presenta, l’identificazione del grup- Di colore scuro: aerazione
Diametro 20 μm ÷ 50 μm
po dominante permette di diagnosticare il particolare stato di fun- prolungata, carico troppo debole.
zionalità dell’impianto (P. Madoni, 1988). Alcuni esempi sono riportati Diametro > 50 μm Rendimento depurativo ottimale.
in Tabella 3. Sempre in relazione all’efficienza depurativa, in Tabella Grado di coesione
4, sono riportate le caratteristiche morfologiche dei fiocchi di fango Possibili cause
dei grani
attivo (C. Drakides, 1978).
Fango troppo giovane o troppo
Grani dispersi
vecchio.
Nella vasca di aerazione di impianti a fanghi attivi che operano la
nitrificazione, oltre l’ossidazione del carbonio organico biodegrada- Piccoli fiocchi ≤ 400 μm Buona sedimentabilità.
bile (BOD5), è attesa una microfauna meno abbondante rispetto ai Grandi fiocchi > 400 μm Scarsa sedimentabilità.
fanghi attivi convenzionali (F/M = 0,1 ÷ 0,20 KgBOD5/KgMLSS/d). La Fiocchi legati in una Fango troppo concentrato, ricircolo
microfauna di un fango attivo a regime è anche ben diversificata, struttura reticolare modesto.
composta da un alto numero di specie (> 10); in questo caso nessu-
na specie è numericamente dominante sulle altre oltre ad un fattore
10. Una microfauna dominata da una specie è indice di scompen- Tabella 4 - Matrice correlativa: Caratteristiche morfologi-
si trofici dovuti all’esistenza di fattori limitanti che impediscono lo che del fiocco attivo/Efficienza depurativa.
sviluppo delle altre specie favorendo le forme più tolleranti a quei
fattori (P. Madoni, 2007). Il numero e la diversità della microfauna circa 0,20 kgBOD5/kgMLSS/d (C. R. Curds ed A. Cockburn, 1970). Si
cambia secondo la qualità del liquame da depurare e le condizio- descrivono, di seguito, mediante l’utilizzo di schede sintetiche, le più
ni operative dell’impianto (G. Esteban et Al., 1992). La ricchezza in importati e comuni situazioni strutturali della microfauna, nonché le
specie tende a cambiare normalmente con il carico del fango. Il più relazioni tra la microfauna presente nel fango attivo e le prestazioni
alto numero di specie è stato osservato a carichi medi del fango di depurative dell’impianto biologico.