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L’elettrocultura in breve

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September 7,
2019

scritto da Andrea Donnoli

L’elettrocoltura è una tecnica che


ha dello straordinario. Messa a
punto a metà ottocento e
purtroppo dimenticata, può essere
una perfetta soluzione per
implementare un design di
permacultura.

Definizione e sviluppo
dell’elettrocoltura

Secondo la definizione del


dizionario, l’elettrocultura
è “applicazione dell’elettricità
all’agricoltura, allo scopo di
migliorare ed aumentare la
produzione”.

Nell’evoluzione storica di questa tecnica si possono identificare due


approcci principali:

1. Utilizzo di energie elettriche generate dall’uomo (esempio:


Electricity in Agriculture and Horticulture – Prof- S. Lemstrom – 1904)
2. Utilizzo di energie libere, naturali (esempio: Georges Lakhovsky – Le Onde
Cosmiche ed i circuiti Oscillanti -1932 / Justin Etienne Christofleau – Electroculture –
1920)

Le esperienze con le energie elettriche generate dall’uomo possono essere utili come
casi di studio ma, secondo i principi della permacultura, il lavoro attraverso energie
libere e disponibili in natura è certamente preferibile, inoltre, i risultati ne danno
notevole conferma e motivazione.

L’elettrocoltura è, in realtà, una tecnica molto più vasta. Comprende energie libere,
magnetocultura (con utilizzo dei campi magnetici naturali) ed altre soluzioni basate sulle
frequenze…si tratta decisamente di una nuova galassia da esplorare…

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I risultati osservati

Tra il 1850 ed i giorni nostri oltre 600 scienziati in tutto il mondo hanno sperimentato,
studiato e documentato gli effetti dei campi elettrici, magnetici, frequenziali sulle piante,
evidenziando alcuni importanti aspetti:

1. Le piante, i semi, gli animali, l’uomo, tutti gli ecosistemi sono influenzati dai campi
elettrici e magnetici
2. Lavorando all’interno di alcune soglie – di potenza e di tempo – si possono ottenere
ottimi risultati:
Incremento dello sviluppo della pianta e di tutto il suo bio-ritmo / sistema
immunitario, ne consegue: maggiore resilienza, zero trattamenti, resistenza
alle gelate, resistenza alla siccità
Migliore produzione in termini quantitativi e qualitativi, su tutti i livelli: fiore,
frutto, vegetazione
Incremento della percentuale di germinazione, riduzione dei tempi di
sviluppo
Energia sempre disponibile, che nutre le forme vitali, quindi non è necessario
aggiungere continuamente materia organica / nutrimento

In sintesi: molto meno lavoro per produrre di più quantitativamente ma soprattutto


qualitativamente.

Provare per credere

Di fronte a queste affermazioni, la maggior parte delle persone potrà essere sbalordita,
scettica o incredula, e posso tranquillamente confermare che fu la mia stessa reazione
nel 2012, quando vidi per la prima volta alcuni video sull’elettrocoltura.
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Incuriosito verso le potenzialità di questa tecnica, a novembre 2012 anche se poco
convinto, l’ho messa alla prova applicando un anello di Lakhovsky ad un acero malato.
Colpito da un fungo e ormai prossimo alla morte, avevo già previsto di tagliarlo. Se
Georges Lakhovsky era stato in grado di curare i gerani dal tumore, potevo credere che
avrei potuto salvare l’acero con lo stesso metodo.

Sorprendentemente, la primavera successiva l’albero riprese a vegetare in maniera


rigogliosa e vigorosa, con colori stupendi. Questo evento è stato per me l’inizio di un
percorso che si è integrato perfettamente con la realizzazione della mia prima food
forest con un approccio di Permacultura. In pochi mesi ho fatto test e confronti
inserendo i dispositivi su molte piante, per verificare la ripetitività dell’evento. Da allora
ad oggi ho trattato oltre 6000 piante e gradualmente visto i risultati su migliaia di casi.
Ho continuato poi ad estendere questo approccio, non solo sulle piante ma anche sugli
animali, l’acqua ed altri sistemi biologici.

Il lavoro è appena iniziato

Continuando le sperimentazioni ho poi iniziato la ricerca di informazioni, arrivando ad


alcuni documenti storici, provenienti un po’ da tutto il mondo, anche dall’Italia. Ho avuto
modo di conoscere personalmente Yannick van Doorne, il numero 1 al mondo su questo
argomento e, soprattutto, ho potuto sviluppare molti approcci sinergici con la
permacultura.

Tra le motivazioni che mi spingono ci sono, oltre ad una grande volontà di


autoproduzione di qualità, il mio amore per la natura, la condivisione, le soluzioni pulite
e con meno input. Durante il mio cammino ho incontrato persone di grandissimo valore

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ed ho capito che la natura ci gratifica con risultati incoraggianti a procedere in questa
ricerca. Esistono comunque moltissimi studi, ricerche, tesi delle facoltà di agraria di tutto
il mondo, che confermano le osservazioni ed i risultati sopra raccontati.

Ti prego, quindi, di sospendere il giudizio, perché è un lavoro da pionieri, in cui abbiamo tutti
molto da imparare e scoprire. Ognuno di noi può dare grande valore e feedback a questa
ricerca, tenendo sempre ben a mente i principi che ci ha lasciato in eredità Bill Mollison…

Cattura e fai scorte di energia “Fai il fieno finchè il sole splende”

Possiamo migliorare la nostra vitalità utilizzando energia gratuita, proveniente dal sole,
dal vento, dal campo magnetico terrestre, dagli agenti atmosferici e sempre disponibile.
Inserendo più dispositivi, posso incrementare la vitalità a tutti i livelli : Piante, Animali,
Uomo, Ecosistema. Il processo deve essere graduale. Applico, Osservo, Interagisco

Reagisci al cambiamento e usalo in modo creativo: “bisogna imparare a vedere le cose


non solo come sono ma anche come saranno”

Nuovi scenari da esplorare. Alcuni sono già stati identificati durante le sperimentazioni
ed osservazioni nel tempo, ma esiste tutto un mondo da creare e scoprire, anche per
questo motivo l’elettrocoltura, oltre a risvegliare la curiosità e la creatività delle persone
genera un grande stimolo di crescita personale, spesso spirituale.

L’elettrocoltura lavora in sinergia con tutti i principi e le etiche…mettila in pratica anche


tu partecipando al corso teorico e pratico presso l’Istituto Italiano di Permacultura il 2 e 3
novembre 2019

About Author
Pietro Zucchetti
Pietro Zucchetti e' in possesso del diploma in design di permacultura
applicata (Dip.perm.des.), ottenuto dopo tre anni e tre mesi di studio ed
applicazione dei principi della permacultura con l'Associazione
Britannica. E' stato coinvolto in differenti proggetti con il Brighton
Permaculture Trust. Ha fatto il training per insegnanti con Aranya in
Devon,Gran

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