Sei sulla pagina 1di 115

Rivista digitale di cultura progressiva

Numero 4 - Dicembre 2015

Speciale Coscienza di Zeno:


Retrospettiva ed
intervista esclusiva
e r a e l li n lo a d
ar a ei
C a m vo d d o w
C h i ve d
l us i : i l
Pubblicazione a-periodica. Esce quando e come può - Distribuzione gratuita

e s c e g a lo
In r

Play it Louder:
la loudness war

Fiaba: intervista esclusiva a Deviazioni Progressive:


Bruno Rubino Retrospettiva Katatonia
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

INDICE
Numero 4 - Dicembre 2015
Rivista Digitale di Cultura
Editoriale pag. 3
Progressiva
Alla Corte di Urania pag. 6
Da un'idea di Silvio Leccia
Interview: Fiaba pag. I2
Pubblicazione a­periodica.
Esce quando e come può.
Cirrus Minor: Greenslade pag. 25

Distribuzione gratuita:
Prog Story: Landberk pag. 2
www.facebook.com/
RottersMagazine
Note Classiche: Il pianoforte preparato pag. 3I

Direttore: Silvio Leccia


Special: Coscienza di Zeno ‐ La Notte anche di
sleccia@libero.it
giorno pag. 3

Grafica e impaginazione:
Deviazioni Progressive: Katatonia pag. 57
Silvio Leccia
Deeper Understanding: Lo Shoegaze pag. 69
Redazione:
Yuri Abietti, Michele Colucci,
Report: Osanna pag. 76
Giovani De Liso, Silvio Leccia
e Italo Testa.
Morte a 33 Giri: Episodio II pag. 78
Questo numero è stato fatto da:
Yuri Abietti, Francesco Cimminiel­
Angolo dell'Audio: Loudness war pag. 8O
lo, Giovanni De Liso, Giuseppe Di
Spirito, Silvio Leccia, Italo
Recensioni: pag. 83
Testa.
La musica che gira intorno: pag. IIO
Tutti gli articoli pubblicati nella rivista

sono proprietà esclusiva del Rotters’

Magazine, ed i diritti morali appartengono ai

loro autori.I testi sono rilasciati Non ti piace il contenuto del magazine, pensi di poter scrivere
conlicenza Creative Commons Attribuzione ­ di meglio? Unisciti a noi!!!
Non commerciale Non opere derivate 3.0 Ci sono diverse figure che un volenteroso può ricoprire:
Italia.CC BY­NC­ND 3.0

Ogni volta che usi o distribuiscii contenuti - Redattore. Colui che ha voglia di leggere quanto scritto da
della rivista devifarlo secondo i termini altri, correggere le bozze, suggerire miglioramenti ai pezzi che
della suddetta licenza, che va comunicata con ha ricevuto. Un redattore decide insieme agli altri la direzione
chiarezza:http://creativecommons.org/licenses che il giornale deve prendere, i contenuti del numero ecc.
/by­nc­nd/3.0/

- Collaboratore. E' colui che vuole scrivere, possibilmente pezzi


articolati, e che è disposto a seguire i consigli che arrivano
dalla redazione. Ma se non vuoi scrivere e vuoi aiutarci con le
In copertina: Poster "Alla Corte di Urania". immagini o con l'impaginazione il tuo aiuto è benvenuto!
Cover Concept: Italo Testa 2
Logo di Matteo Salzano
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Editoriale
La marea sta cambiando?

E' in un momento particolare che esce questo numero 4. In edicola si trovano collane dedicate ai
classici del prog, una rivista tutta dedicata alla musica che amiamo, Prog, addirittura su Rai 1 (sebbene
alle 6 del mattino) Guido Bellachioma viene intervistato sul "nuovo corso" del progressive e il Papa fa
un disco prog!
Ma oltre questo vi è stato un mare di concerti: Fabio Zuffanti in giro per l'Italia, Dream Theater,
Queensriche, Steven Wilson, David Gilmour. Ma anche i festival, Veruno musica o
progressivamente a Roma, o il festival di Torino, un happening di prog a Sapri (Re- Prog con 5 band)
ed il pubblico che in certi casi diventa numeroso e con età media finalmente al di sotto dei 30 anni
(come per il concerto di Wilson a Roma). All'estero, volendo, le cose vanno ancora meglio, vedi il
festival di Loreley che come sempre è molto seguito con oltre 10000 presenze.

La produzione di dischi è continua e proficua (Barrock Project, Coscienza di Zeno, Unreal City tanto
per citarne alcuni molto apprezzati all'estero), con una certa risonanza anche su giornali non di settore.
E vi è anche il ritorno alla produzione discografica di mostri sacri come Osanna o David Gilmour.

Insomma, dire che il prog è morto, come molti asseriscono, sembrerebbe cosa veramente azzardata! E
allora, parafrasando il titoto di una canzone di Waters, la marea sta cambiando? (il finale alternativo
della versione berlinese di The Wall).

Insomma... non è tutto oro quel che luccica. Diciamo che volendo vedere il bicchiere mezzo vuoto c'è di
che lamentarsi. Per spiegare le operazioni editoriali (almeno quelle delle grandi casi editrici) basta
pensare che ormai a comprare giornali nelle edicole sono solo i cinquantenni e quindi la riproposizione
di dischi prog in edicola non è altro che il segno del tempo che passa. Se poi è vero che nei concerti di
Wilson l'età media è molto bassa, basta pensare che questa sale tantissimo nei concerti dei veterani
(come avvenuto nel concerto degli Osanna al Maschio Angioino di Napoli, l'11 giugno scorso, o al
concerto dei Musical Box il 1 Novembre sempre a Napoli) e questo getta un velo di preoccupazione sul
destino della nostra musica preferita.

Dal mio punto di vista, un fatto è certo: se se ne parla e se la parola gira, non può che far bene! Magari
anche solo per sbaglio o curiosità qualche ragazzo può incappare in un disco prog e innamorarsi
perdutamente come è avvenuto a noi tanti anni fa!
Ma se il prog non muore, molti dei suoi protagonisti ci stanno lasciando. Da quando non ci leggete ad
oggi ci hanno lasciati grandi artisti, icone del genere, basti pensare a Chris Squire o Rodolfo Maltese.
Ma di questo veramente non possiamo nulla ed è il segno del tempo che inesorabilmente passa per
tutti.

E' poi un momento particolare per il nostro buon vecchio Rotters' Magazine, visto che siamo reduci
dall'organizzazione di un evento nella nostra città (di cui parleremo in questo numero) ma soprattutto

3
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

dall'essere stati nominati dal giornale di cui parlavamo prima, Prog appunto, tra chi contro tutte le
avversità, continua a parlare di progressive. Ne siamo rimasti sorpresi e inorgogliti per il semplice fatto
di essere stati notati. E di questo non possiamo che ringraziare Guido Bellachioma che sta facendo
veramente tanto per il nostro ambiente.
Il momento del Rotters' Magazine è particolare perché giunge in questo strano periodo di
cambiamento nella mia vita personale e professionale, che si innesta in tutto il resto e ci fa chiedere,
visto che va tutto così bene, se effettivamente abbia ancora senso il continuare quest'avventura.
Sì, avete capito bene, sto pensando di fermarmi, ma come sempre accade, questo dipenderà
soprattutto da voi, se le copie distribuite di questo numero saranno maggiori delle oltre 400 del
numero precendente, e se quindi, riterrete che la nostra voce sia ancora da ascoltare.
Insomma lo scopriremo solo vivendo!

Ma bando alle tristezze e vediamo cosa vi aspetta in questo numero che vi apprestate a leggere.
Anche questo è stato per me un altro numero molto interessante, da cui ho imparato qualcosa. Ad
esempio personalmente ho imparato molto dall'articolo scritto dal nuovo collaboratore Michele
Colucci a cui diamo il nostro gioioso benvenuto. Bello il pezzo di Italo Testa sullo Shoegaze di cui
sapevo poco o niente.
Mi sono divertito, come sempre, a leggere la seconda puntata della rubrica di Yuri Abietti. Sempre
bello poi leggere di quei "minori" (solo perché meno conosciuti al grosso pubblico, piuttoste che agli
affezionati come noi) di Francesco Cimminello, o della nuova puntata della prog story di Giuseppe di
Spirito.
Da parte mia mi ha molto interessato scambiare quattro chiacchiere con la Coscienza di Zeno ed è
stato interessante leggere l'intervista retrospettiva ai Fiaba di Italo Testa.

E colgo l'occasione qui, parlando dei Fiaba, di scusarmi con quanti sono stati contattati da tempo e
hanno fornito il materiale per questo numero, per l'enorme ritardo nella pubblicazione (prevista
inizialmente per Luglio). Purtroppo è stato un periodo veramente molto denso che ci ha tenuto
lontano dalla nostra creatura, ma forse anche per questa lontananza abbiamo confezionato questo
numero con maggior amore.
Ad ogni modo, per farci perdonare, abbiamo pensato di regalarvi il concerto che i Camera Chiara
hanno tenuto nella manifestazione "Alla Corte di Urania". Spero che la cosa sia gradita. L'indirizzo per il
download lo trovate a fondo pagina. Unica accortezza è che il download è limitato a circa 200 di voi, in
quanto abbiamo un limite di 10 Gbyte a mese per lo scambio file. Chi vorrà potrà poi trovare il file sul
bandcamp dei Camera Chiara.

Grazie a tutti per leggerci e aspettateci per l'epifania per un numero tutto speciale... forse l'ultimo! Nel
frattempo un sincero augurio di Buone Feste a tutti!

Silvio Leccia

https://app.box.com/s/uk92rorm904wopz1ggmdwoh0oimwowg1

Il link è valido fino al 6 Gennaio 2016

4
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Rotters' Magazine non è un prodotto editoriale ma un progetto libero ed indipendente senza finalità di lucro.
Tutte le immagini presenti nella rivista appartengono ai rispettivi titolari di diritti e la loro pubblicazione è
stata autorizzata per gentile concessione degli autori e delle label di distribuzione. Il loro uso e riproduzione
sono, pertanto, assolutamente vietati in base alle norme vigenti in materia di copyright.
Fedeli a quest’etica di comportamento, si è deciso di non inserire le immagini delle copertine dei dischi per le
quali, al momento della chiusura della rivista, non è ancora giunta una risposta alla nostra richiesta di
autorizzazione.
Alcune immagini e foto provengono dalla rete web e sono da considerarsi di dominio pubblico perché
sprovviste di indicazioni di copyright e, quindi, mancanti dei requisiti previsti dall’art. 90 l. 633/41 della legge
sul diritto d’autore. Ove riteniate che un’immagine sia di vostra proprietà, vi preghiamo di darcene avviso,
contattando la Redazione.
Anche gli inserti pubblicitari rientrano nella nostra dichiarazione d’intenti e, pertanto, non rispondono a
nessun tipo di logica commerciale bensì rappresentano scelte contestuali alla promozione di quei dischi, siti
web o iniziative artistiche e culturali che, a giudizio del Rotters’ Magazine ed in piena onestà intellettuale,
meritano di essere segnalati.
Lo stesso dicasi per le campagne informative di sensibilizzazione a favore di fondazioni ed associazioni
impegnate nella battaglia per la salvaguardia dei diritti civili, sociali, educativi o votate alla ricerca e tutela
della salute e dell’ambiente.
Ringraziamo coloro che hanno collaborato in varia misura, o anche solo indirettamente, alla realizzazione
della rivista e, in special modo, le etichette discografiche contattate che hanno dato la loro massima
disponibilità.

Rotters' Magazine... social!

5
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Alla Corte di Urania


Silvio Leccia e Italo Testa

<< La corte di Urania è un luogo particolare, dove musica e astronomia non hanno confini, e
suoni terreni si confrontano e fondono con suoni stellari. È un luogo in cui il suono è usato per
meglio comprendere sia la natura umana che quella stellare! >>

6
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015
Dal sito web della manifestazione...
alcume immagini
17:30, permetterà al visitatore
Il titolo della manifestazione astronomiche, mentre Fabio
di accedere alle strutture più
cita uno dei dischi da sempre band ci daranno
inte res san ti dell 'Osservatorio: il Zuffanti e Z
ritenuto emblema del
atis simo Planetario, degli spunti interessanti di
roc k: In the cou rt of get ton
progressive ssione su come
son King dei Kin g dov e la notte è anche di giorno, rifle
the Crim l'astronomia possa divenire
il bellissimo e ricchissimo
Crimson, dove al re cremisi metafora di situazioni ben più
la più dol ce Mu seo , ma anc he il Cerchio
abbiamo sostituito terrene. E a impreziosire la
sa dell 'Ast ron om ia. Me ridi ano, una struttura,
Urania, mu serata ci sarà il contributo di
ent e com e il seg nale ten uta splendidamente, che
Esattam Jenny Sorrenti cantante dei
conserva il fascino degli anni
proveniente da una sorgente Saint Just (gruppo progressive
da mo lti tren ta del '900 e che fa rivivere
celeste è compos to
do di lavorare degli napoletano degli anni '70).
gre ssiv e roc k è un il mo
fattori, il pro A fine del concerto le
ere " mu sica le astr onomi di quel periodo.
"non gen osservazioni (se le condizioni
Nel frattempo, in
dove confluiscono
Aud metereologiche le
molte influenze, consentiranno), e
dal jazz, al folk , questa volta
alla musica eccezionalme
classica, nte ad
ovviamente il affiancare i
tutto inserito in telescopi del
una matrice UAN ci sarà il
rock. nostro
Ma la telescopio da
similitudine 40cm di diametro
non è solo in cupola. È un
nella evento
complessità eccezionale, e solo
del messaggio, ma per pochi: infatti
itorium
nella matrice evocativa che solo chi prenoterà
verrano proiettati, a
questa musica contiene (basti velocemente la visita potrà
rotazione, dei brevi
pensare alla musica dei Pink entrarvi non essendo la
documentari e avrete a
Floyd, dei Genesis o dei già struttura adatta ad ospitare un
disposizione un ricercatore per
citati King Crimson) che ben si largo numero di persone. Cosa
fare le vostre domande e
addice a descrivere il cielo che che vale anche per il cerchio
togliervi le vostre curiosità. Poi
evoca da sempre meraviglie e meridiano, per il museo e per il
ci sarà il seminario scientifico
curiosità alimentando la nostra planetario. Nella pagina
che illustrerà, con un
passione. dedicata troverete tutte le
linguaggio comprensibile ai
Così quest'anno ci è venuto di istruzioni su come acquistare i
neofiti, come le stelle possano
festeggiare queste due biglietti e fare le prenotazioni
produrre un suono e
passioni, unendole: si parlerà in modo da assicurarvi la visita
ascolterete il "suono" delle
(o ascolterà) quindi di musica, alla struttura che preferite o,
stelle.
avendo in mente l'astronomia, perchè no, a tutte le strutture,
Alle 20:00 comincia la
e di astronomia avendo in e il programma dettagliato
dimostrazione di come
mente la musica, in della manifestazione.
Astronomia e Progressive Rock
un'atmosfera informale per il Per il resto, spero che cogliate
siano complementari. I
solo piacere di condividere le l'occasione di giocare un po'
Camera Chiara
nostre conoscenze e le nostre con la scienza e ascoltare un
commenteranno con i loro
passioni con voi. po' di musica "strana" con noi. 7
brani interamente strumentali,
Il pomeriggio, si comincia alle
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Mi ero ripromesso di organizzare un evento Non volendo andare fuori città, cosa che
prog nella mia città, per cercare di capire le avrebbe potuto creare diversi problemi logistici,
difficoltà incontrate da musicisti e organizzatori puntiamo al teatro, anche per proporre una
e poterle poi scrivere in un articolo a ragion serie di date, per far diventare il teatro un luogo
veduta. Nell'organizzazione avevo pochi punti di raduno per gli appassionati Prog della città
fermi: che fosse in un posto decoroso e che gli
artisti coinvolti venissero pagati! L'occasione 2. Burocrazia e spese
arriva da un contatto fb: Fabio Zuffanti mi
chiede se riesco a organizzare qualcosa per lui Parlando con il gestore del teatro
in concomitanza con il suo concerto a Fasano comprendiamo che per organizzare un evento è
del 12 Giugno. necessario:
Tenendo presente i miei punti fermi, mi a) fare un contratto agli artisti (è necessario
preoccupo dapprima di garantire la copertura giustificare entrate e uscite e rilasciare fattura a
delle spese vive: vitto e alloggio. Grazie alla fine serata).
"sponsorizzazione" del Rotters' Magazine e del Mi informo alla SIAE e il minimo sindacale è 18
Rotters' Club il problema viene subito risolto. euro ad artista.
Chiedo poi a Fabio una certa "elasticità" nel b) Bisogna pagare una quota fissa alla SIAE che
compenso assumendosi parte del rischio: dipende dal numero di posti a sedere.
assicurate le spese, il compenso dipenderà solo Nel nostro caso, 100 posti, la tariffa era intorno
dai biglietti venduti. ai 70 euro.
accetta il rischio e quindi si passa alla c) Bisogna pagare il 10% del biglietto alla SIAE.
seconda fase: la location. d) Il teatro ha le luci, ma fisse e il tecnico delle
luci è da pagare a parte.
1. la location e il movimento sul e) Il pagamento dell'IVA essendo noi dei privati
social doveva essere calcolato al 22% e non al 10%
come per un teatro o un'associazione.
Dopo un rapido sondaggio per i vari pub che
solitamente propongono musica dal vivo, e Facendo rapidi calcoli, considerando il
ricevuto un'accoglienza marziana (del tipo ma pagamento del teatro, per rientrare in queste
che volete?) capiamo che se non è un'agenzia di spese avremmo dovuto imporre un biglietto
booking a proporre un artista non c'è possibilità maggiore dei 10 euro e riempire il locale, cosa
di realizzare alcun evento. non banale.
Dopo questo inutile ma doveroso passaggio Anche l'inserimento di un gruppo spalla non
(che in caso positivo ci avrebbe liberato anche aiutava perchè sebbene avrebbe aumentato il
del problema del service e delle luci) ho pubblico, avrebbe aumentato il costo del
cominciato a coinvolgere alcuni gruppi locali contratto (due gruppi, 10 musicisti). Inoltre si
per sondare la loro disponibilità e voglia di cadeva nella logica di suonare per gli amici e i
organizzare l'evento. parenti dei membri dei gruppi partecipanti,
La risposta è entusiasta e proprio grazie a ciò venendo meno a quella missione che da sempre
veniamo a conoscenza di un paio di posti contraddistingue il Rotters: il sottotitolo del
possibili: un agriturismo ai piedi del castello di club afferma infatti "per la diffusione del Rock
Baia e un teatro in una chiesa sconsacrata, in Progressivo". Quindi volevamo evitare situazioni
una zona difficile della città, il quartiere Sanità, strambe in cui pur partecipando 100 spettatori,
noto soprattutto per eventi di cronaca nera, solo 10 erano effettivamente interessati e gli
anche recenti, ma che negli anni '80 era sede di altri solo "sostegno" di questo o quell'altro
un locale innovativo come il Diamond Dogs (a gruppo amico.
Marzo scorso, gli è stata dedicata anche una Queste considerazioni, ma soprattutto le beghe
mostra fotografica) burocratiche, mi hanno fatto preferire di
8
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

organizzare l'evento nell'istituto di ricerca in cui persona che avrebbe garantito il service se la
lavoro, che ha un bellissimo auditorium, non manifestazione fosse stata realizzata in teatro.
adatto al Rock, ma assolutamente decoroso. Avevamo scelto i Camera Chiara come gruppo
di apertura per il tipo di musica (strumentale)
Parlo con Zuffanti che accetta di suonare senza che si prestava al luogo e fortunatamente
luci, convinco il direttore dell'Osservatorio ad proprio loro si mostrano disponibili ad accollarsi
una manifestazione scienza/musica Rock ed il il problema del service e addirittura di registrare
gioco è fatto! Alla musica di Fabio e di quelli che in multi traccia l'intera manifestazione.
accetteranno poi di essere il solo gruppo spalla,
i Camera Chiara, decidiamo di affiancare un 4. Logistica
seminario sul suono del Sole, una visita al
planetario, al museo, alla cupola, e dopo il Italo si prende carico della logistica e del
concerto, osservazioni con telescopi dell'unione vettovagliamento per il giorno della
astrofili napoletani. manifestazione, a me il compito di vendere i
biglietti, organizzare i divulgatori, preparare il
3. Il service. seminario divulgativo e non so quante altre
beghe. Ma alla fine arriva il giorno della
Appena stabilito la diversa location e i limiti manifestazione.
necessari (solo una band avrebbe potuto
accompagnare Zuffanti) il fervore iniziale di 5. L'evento.
tutti gli altri scema e converge nella
realizzazione di quella che poi è stata un'altra Come mi aspettavo, l'auditorium viene riempito
bella manifestazione a Sapri, il Re-Prog. (circa 220 persone, per lo più giovani e genitori
Di fatto però perdiamo la collaborazione della con bambini), e tiro un sospiro di sollievo.

9
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Com'è andata? Direi che le parole dei Camera che in ambito Prog si può fare poco, non
Chiara scritte qualche ora dopo il concerto comprendendo che è in queste occasioni che
descrivano quanto accaduto, ma soprattutto ci bisogna cooperare per realizzare in futuro spazi
ripagano degli sforzi fatti (vedi box). d'espressione che sono vitali per la nostra
musica e soprattutto nella nostra città che è
6. Conclusioni fuori da tempo dai percorsi live legati al Rock.
Ma sono convinto che non sia questo il caso e
Dal nostro punto di vista l'esperienza è stata sia stato solo una serie di impedimenti
positiva, sia per noi organizzatori che per i personali a non aver consetito la presenza di
musicisti. tutti gli amici al bellissimo concerto che è stato
Per noi, abbiamo avuto la dimostrazione che se "Alla corte di Urania"
ci si impegna un evento è possibile crearlo E per il futuro? Ci sarà una seconda edizione?
sebbene a costo di una sponsorizzazione che è Come detto il nostro intento era duplice: avere
l'unico vero limite di quanto abbiamo fatto: è materiale per scrivere quest'articolo (in modo
impensabile ripetere con questa formula da renderci conto direttamente di cosa significhi
l'esperienza fatta, si è in netta perdita e non organizzare un evento Prog) e cercare un posto
pensabile fare sempre da mecenati per il solo per eventalmente ripetere negli anni l'evento.
amore del Prog. E' necessario trovare sponsor, Avrete anche capito che nel secondo intento
ma questi non arrivano se non siamo abbiamo miseramente fallito: sebbene
associazione (in quanto vogliono fattura da l'Osservatorio non avrebbe problemi a replicare,
detrarre...). Quindi per continuare ad di fatto è una fatica immane organizzarla (visto
organizzare di queste belle cose è necessario che ci si deve occupare di due eventi in uno!) e
prendere decisioni e impegnarsi in tal senso. senza un riscontro anche d'immagine, visto che
Per i musicisti, a parte l'esperienza così ben la sponsorizzazione del Rotters è conosciuta
descritta dai Camera Chiara, si è avuta la solo tra i musicisti ed ora da voi.
possibilità di suonare davanti ad un pubblico Inoltre l'auditorium non consente una facile
vergine, in un contesto adeguato che gestione della strumentazione elettrica ed è
permetteva un ascolto attento. costoso da "illuminare" (ogni azione implica un
Sebbene a fine serata (dopo oltre tre ore di contratto / appalto essendo un ente pubblico).
musica) molti erano ad osservare con i Ma l'impedimento più grande è la
telescopi, più di 100 persone sono rimaste fino sponsorizzazione: non si può organizzare, come
alla fine, dimostrazione che quando la musica è già detto, in sicura perdita un evento all'anno.
di qualità si riesce a comunicare la propria Bisognerebbe escogitare mezzi di sostegno
passione. Inoltre, diversi cd sono stati venduti, a (raccolta fondi internet, vendita di gadget o
riprova che un discreto interesse per i musicisti altro), costituirci associazione e cercare
coinvonti c'è stato. sponsor... insomma passi ben precisi che forse
Ci sono poi delle riflessioni un po' amare su solo il direttore sarebbe deciso a compiere.
alcuni aspetti di quanto accaduto. Quindi siamo contenti di questa bella
Ad esempio mi è dispiaciuto che nessuno di esperienza, ma riteniamo che non ce ne sarà
quanti erano conivolti all'inizio siano poi venuti una seconda... ma chissà.. state sempre
alla manifestazione, dando chiaramente sintonizzati, il Prog è bello per la sua
l'impressione del "se non suono io non imprevedibilità!
m'interessa". Magari sbaglio, ma di fatto questo Per una recensione di quanto avvenuto,
è il risultato, sebbene sia cosa comune anche in musicalmente parlando, vi aspettiamo nel
un contesto musicale diverso come quello del prossimo numero dove non toccheremo questi
Metal. argomenti così tediosi.
Se questo fosse veramente il pensiero, è chiaro 10
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Ringraziamento dei Camera Chiara


Abbiamo già ringraziato il Rotters' Magazine e Silvio Leccia per l'occasione fornitaci, ma adesso cercheremo
di far capire anche a voi, in particolare ai nostri amici musicisti, perché sentiamo di dover ribadire ancora il
nostro Grazie!
Chi ha letto il programma dell'evento avrà sicuramente immaginato una giornata ricca, avvincente, piacevole.
Ma i partecipanti hanno vissuto qualcosa in più.
Abbiamo visto persone arrivare lì per semplice curiosità, forse anche con un pizzico di diffidenza e insicurezza;
le ho viste poi mutare espressione e, felicemente sorprese, restare per ascoltare il concerto con entusiasmo.
Immaginate un auditorium al completo, immaginate un pubblico reattivo e coinvolto dalla vostra musica, gente
che in quel momento si diverte grazie a te e con te! Un musicista non può desiderare di meglio. Forse è uno
scenario non sorprendente quello appena descritto, ma i nostri colleghi sanno bene quanto sia purtroppo
divenuto raro e prezioso di questi tempi; un po' come il rispetto per il nostro lavoro, cortesia e attenzione che,
invece, ieri abbiamo ricevuto in abbondanza.
La nostra esibizione ha preceduto quella meravigliosa di Zuffanti+ZBand che è considerato oggi il più
importante rappresentante del prog italiano di “nuova generazione" (
https://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Zuffanti ) ma nonostante l'onore e l'emozione (fortissima), non abbiamo
vissuto la nostra partecipazione all'evento come quella di un "gruppo spalla", al contrario, grazie al clima
informale e alla simpatia dei singoli membri della band, siamo stati a nostro agio sentendoci parte di una bella
festa tra amici! Ce ne torniamo a casa soddisfatti, con un bel ricordo e con un paio di interessanti scoperte, tra
cui il suono delle stelle e dei pianeti, un nuovo intercalare, belìn, e la scoperta del perché sarebbe consigliabile
che il fonico e il musicista non siano la stessa persona - non tanto per la qualità del risultato, alla fine più che
positivo, quanto per la qualità dei polmoni ... per maggiori informazioni chiedete pure al nostro batterista (vi
dirà che è stato bello mettersi alla prova anche in questo). Ringraziamo chi ha partecipato, il pubblico presente
(fantastico), il Rotters' Club e Magazine per quello che fanno per la musica e per gli artisti, l'Osservatorio
Astronomico di Capodimonte che ha messo a disposizione il bell'auditorium, e la ZBand per l'esibizione e
l'esempio di professionalità. Se le "prossime volte" fossero tutte così... Alla prossima!

11
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Fiaba
Interview

di Italo Testa
Sin dal giorno dopo lo speciale anni '90 nello scorso numero, mi ero reso conto che molti
protagonisti di quel decennio non erano stati interpellati o erano stati solo citati, soprattutto per la
mancanza di spazio. E' emersa quindi la necessità di ampliare lentamente il discorso su quegli anni,
con altri protagonisti. Grazie a Loris Furlan, nell'ormai lontano Marzo 2015 mi metto in contatto con
un gruppo che esplose esattamente a metà degli anni '90 e che continua ancora oggi ad andare
avanti, soprattutto grazie ad uno spettacolo dal vivo veramente coinvolgente: i Fiaba. E chi meglio
della mente di questo gruppo che mischia arditamente folk, metal e prog poteva proseguire il
discorso aperto su quel decennio nel numero scorso? Ecco il risultato delle mie quattro chiacchere
digitali con un sempre disponibile Bruno Rubino.

Ciao Bruno, cominciamo a parlare di come ti cui ho inciso Ancient oak e The acoustic
sei appassionato alla musica e alla batteria. resonance of the soul. Ho anche realizzato un
Quali sono state le tue prime esperienze nel singolo / video clip con gli Atrium italiani
mondo musicale in qualità di musicista? intitolato Autunno e curato la produzione artistica
dell'album Musikaall degli Alembic Virtual ed in
Ciao Italo. Ho iniziato come tastierista, mi sono seguito lavorato in studio come turnista con
dedicato alla batteria in un secondo tempo alcuni solisti come Salvatore Salice nell’album
quando ho scoperto l’ Heavy Metal. Alla fine degli Cosa penserai di me e Antonio Arcidiacono nei
anni '80 ho iniziato a suonare con diverse i cd Sulle ali di una moto e Potere.
formazioni h.m. ed hard rock siciliane dell’epoca
tra le quali: - Ironclad Fire; - Shide (so che Ci descrivi i primi passi del progetto Fiaba?
attualmente c’è un’altra formazione che usa lo Come nacque l’idea? Come mai la scelta di un
stesso nome); - Crow Nest; - Ydra (all’epoca più nome in italiano per una band Hard-Rock?
di una band italiana aveva un nome simile Ydra /
Hidra etc…), con i quali realizzammo l'album In pratica ho semplicemente cercato di realizzare
Ydra 1; - gli Alzheimer (da poco ho scoperto che la band con il sound che avrei voluto sentire e
anche in questo caso c’è una band che nella quale mi sarebbe piaciuto suonare e che,
attualmente usa questo nome); - Neoria, con i secondo il mio gusto, all’epoca non esisteva
quali ho registrato l’ album Centofiori 90; - gli ancora.
Arabesque, con cui ho fatto l’album omonimo; - Iniziammo con la realizzazione di un demo,
i Tequila Sunrise; - Ancient Oak Consort con musicassetta corredata da un originale case 12
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

periodo molto più recente,


anche se radio e t.v. degli anni
'70 hanno allietato la nostra
infanzia con molta di quella
musica e con canzoni di svariati
cantautori come Branduardi e
De Andrè.

Ci racconti come arrivasti alla


prima line-up? Oltre al tuo
riconoscibilissimo drumming,
tutta la storia dei Fiaba è
accompagnata
dall’espressività di Giuseppe
Brancato. Ci racconti come si
è mantenuto nel tempo
questo sodalizio?
trasparente bicolore, il famoso XII l’Appiccato
che venne allora accolto in modo Durante il mio periodo di militanza negli
entusiasticamente unanime da parte delle più Alzheimer conobbi Giuseppe, che era il loro
grandi testate italiane ed estere dell'epoca. cantante... già allora gli parlai dei Fiaba
come: THUNDER, IRON PAGES, METAL SHOCK, descrivendo la figura del “giullare cantore”...
ROCKERILLA, H.M., METAL HAMMER, RUMORE, dopo un anno dalla mia uscita dal gruppo lo
FLASH, MUCCHIO SELVAGGIO ecc… chiamai e gli dissi che volevo la sua voce sul
Non so perché ti stupisci per la scelta di un nome demo che stavo realizzando per quel progetto.
italiano per una band italiana che canta in Tutti, compreso lui, erano convinti, ascoltando i
italiano, forse dovresti chiedere ai Metallica provini registrati da me, che il mio timbro vocale
perché hanno fatto questa scelta! (sorride) fosse più adatto del suo per quel genere di cose,
mentre io lo ritenevo troppo cantautorale ed ero
Quali band italiane e straniere sono state le convinto che servisse un mio alter ego “invasato“
vostre prime influenze? per rappresentare la “follia" di quel giullare, con
una voce irritante ed irriverente che non avesse
Ascoltavamo per lo più band
straniere di estrazione Heavy
Metal, come molti che
seguivano quel genere, penso,
del tipo: Iron Maiden,
Queensryche, Manovar, Metal
Church, Omen, Scorpions e
naturalmente Fates Warning,
Watchtower, Sieges Even e
molte altre. Personalmente
conoscevo tutta la discografia
degli Inti Illimani e ascoltavo
altri LP di musica andina di
gruppi meno famosi. Gli ascolti
Prog, contrariamente a quanto
si possa pensare, sono di un 13
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

quei toni caldi, da menestrello, per intenderci musicassette prima di capire come funziona quel
tipo “cantastorie delle gesta di Robin Hood”. meccanismo li.
Dovetti convincere Brancato anche perché lui
allora cantava solo in inglese con un timbro alla In generale, quale idea hai del ruolo delle
Klaus Meine ed un’impostazione più vicina a label italiane per lo sviluppo
quella di Geoff Tate, cantante che lui adorava, dell’underground musicale nazionale negli
uno strano ibrido insomma… Ad ogni modo anni ’90? Nello speciale del numero scorso è
registrai con Cosimo Tranchino, allora bassista emerso dalle parole dei musicisti intervistati
del gruppo, un provino di C'è un posto nel bosco e (Zuffanti dei Finisterre, Banchero del Segno
Il fauno bevve l'acqua della sorgente con la voce di del Comando, Black Jester, Nigris dei
Brancato.. prendemmo quella cassetta, Dunwich) che esse giocarono un ruolo
uscimmo dallo studio di registrazione e salimmo importante per far nascere una scena
in auto per sentirla in tutta tranquillità. Dopo un Progressive e Prog Metal negli anni ’90, ma
primo ascolto ci guardammo in faccia e dicemmo anche che commisero molti errori ed
all’unisono, entusiasti : << Bellissimo! Non ingenuità che impedirono a quella scena di
c'entra un c...! >>. Da allora, nei mesi successivi, affermarsi. Sei d’accordo con questa analisi?
coinvolgemmo Andrea Quartarone per
registrare le parti definitive delle due chitarre e
realizzammo il primo Appiccato. Le
straordinarie recensioni convinsero tutti,
compreso Brancato, che quella era la voce
giusta e Giuseppe si è via via sempre più
immedesimato nel personaggio dando anche
un apporto creativo personale... ne Lo sgabello
del rospo addirittura ha pure scritto delle parti
di testo. Adesso nessuno immaginerebbe i
Fiaba senza Giuseppe Brancato e con un’altra
voce, ma non è sempre stato così.

Veniamo al vostro esordio, XII – L’Appicato,


su Mellow. Ci racconti come è avvenuto il
contatto con Moroni e Perrino?

Tutto è avvenuto grazie a Loris Furlan che


lesse una di quelle recensioni, acquistò il demo
e apprezzò il nostro lavoro, fece così ascoltare i
nostri pezzi a Mauro Moroni e Ciro Perrino
che capirono cosa stavamo facendo.

Due numeri fa, parlando con la cantante dei


Presence, Sophya Baccini, è emerso che loro
ricevettero molti rifiuti da parte delle major
a cui sottoposero il loro primo demo. E nel
vostro caso? Avevate pensato ad una major
per ottenere un contratto discografico?

E' un percorso che abbiamo fatto tutti credo,


sprecando un numero inenarrabile di
14
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

produrre ciò che una major non produrrebbe,


essa diventa solo una piccolissima etichetta
inutile. A conclusione di questa risposta ti
racconto un piccolo aneddoto che ti farà capire il
livello di queste cose. Sono venuto a conoscenza,
in quel periodo, di un episodio nel quale una
major ha contattato una indipendente italiana
(non faccio il nome poiché mi vergogno per loro)
perché interessata ad una delle sue band
proponendogli una coproduzione (per una cifra
abbordabilissima) l’indipendente rifiutò l’offerta
senza neanche informare il gruppo che al limite
avrebbe anche potuto, volendo, autoprodursi.
Credo che fino ad oggi quei ragazzi non lo
sappiano nemmeno, quel gruppo comunque non
esiste più.

Torniamo alla musica.


Parlando dell’Appiccato, non possiamo non
Penso ti riferisca alle indipendenti e non alle soffermarci sui Sogni di Marzia, secondo me
major quando parli di label italiane che hanno una delle suite più importanti di quegli anni,
fatto qualcosa per l’underground. Mettendo da prima di tutto per l’architettura musicale, ma
parte le major quindi, le indipendenti hanno soprattutto per le liriche. Credo avrai avuto
fatto molto grazie a quegli appassionati che mille volte la domanda su quali siano i temi
hanno cercato di far venire fuori alcune realtà nascosti dal bellissimo testo e non voglio
italiane quando ancora registrare un LP o un CD annoiarti. Per questo ti racconto la mia
era un traguardo e non un punto di partenza, la interpretazione “d’epoca”: Marzia in realtà
tecnologia non era quella di adesso, i costi erano non ha nessun bambino ma sogna di averne
differenti e tutto ciò aveva un senso. Il disastro è uno e tutti gli incontri (Nontelodico, il merlo)
avvenuto quando alcune di queste non sono altro che proiezioni del suo
“indipendenti” (senza peraltro averne i mezzi) subconscio che tentano di farle accettare la
hanno assunto gli atteggiamenti peggiori delle realtà. Mi ero convinto di questa
major creando una selezione tra le band da interpretazione soprattutto leggendo l’ultimo
produrre, che secondo loro avrebbero potuto
vendere 2 dischi in più, e quelle “troppo di
nicchia”, addirittura pretendendo di intervenire
sul piano della produzione artistica, dalla
copertina degli album agli arrangiamenti il che, a
quei livelli, mi pare quantomeno ridicolo. Negli
anni '70 persino le grosse etichette discografiche
avevano un atteggiamento diverso, producendo
uno o due artisti che funzionavano a livello
commerciale facendo da traino alla label e
contemporaneamente portando avanti altre
realtà economicamente minori ma di grande
spessore artistico. Premessa l’opinabilità del
gusto e quella della commerciabilità di un
prodotto, quando una indipendente smette di 15
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

verso (lacrime e sangue che tingono il letto al passaggio puberale di una bambina durante un
mattino). Inoltre, credo che il seguito (Il sogno: alla fine di questo, come hai detto tu, si
bambino coi sonagli) non risolva gli enigmi risveglierà sul letto bagnato da lacrime e sangue,
visto che non c’è più la vera protagonista del lacrime che sono dolore di trasmutazione per la
brano del 1994, ma solo il bimbo che prende perdita della fanciullezza e l’inizio dell’età matura,
coscienza del suo essere “cantore” e che sangue, il menarca, che è ferita per l’accadimento
secondo me in fondo non è altri che lo stesso e iniziazione. Il bambino coi sonagli sarebbe il
essere che ruba il bambino del brano del 1994 figlio realmente avuto da Marzia una volta
(così come suggerito nel finale “Oggi è ieri”). diventata adulta che, attraverso i racconti della
Tu cosa ne pensi? Ho profanato troppo un esperienza onirica fatta dalla madre, ripercorre
testo che considero “sacro”? in sogno quei territori e chiude in quella
dimensione una sorta di cerchio carmico, un iter
Che tatto! … testo “ sacro “ non l’aveva ancora che lo porterà ad indossare le vesti del giullare
detto nessuno. Piccola premessa: XII l'appiccato e cantore. Non si sa se la storia sia circolare e
I sogni di Marzia, proprio come I Racconti del quindi se egli stesso sia, contemporaneamente, il
giullare cantore e Il Bambino coi sonagli sono due bambino rapito e colui che lo rapisce ne I sogni di
lavori che noi abbiamo sempre considerato a se Marzia o se solo uno dei due personaggi. Ciò che
stanti sin dalla pubblicazione dei demo tape, che si evince è che quel mondo probabilmente cerca
Mauro Moroni, per ragioni editoriali (durata un cantore che lo rappresenti, un “gran rimatore“
dell’album), ha deciso di inserire nello stesso cd. che narri le sue storie.. non si sa neanche se il
Difatti pubblicammo a posteriori una tiratura giullare cantore sia uno solo dalla notte dei
limitata di un mini cd de I sogni di Marzia proprio tempi o se di volta in volta nei secoli questi si
per sottolineare l’indipendenza tra questi due passino il cappello a tre punte a mò di testimone.
album. Essendo un sogno, tutto ciò che accade è
sognato, su ciò che poi sia un sogno potremmo Passiamo al Capello a tre punte, appunto
disquisire all’infinito. I sogni di Marzia parla del uscito due anni dopo. Come mai passaste alla 16
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

nella scena, avevate contatti con altre band


italiane? Ti sentivi in qualche modo parte di
quella scena?

Sono in ottimi rapporti con Claudio Nigris,


siamo andati anche assieme a vedere gli Yes…
pensa un po', (non avrei mai immaginato allora
che un giorno avrei collaborato con Wakeman),
all’epoca con Claudio ci sentivamo spesso, ora è
da un po' che non ci si vede e colgo questa
occasione per salutarlo. Ho conosciuto Enrico
Paoli dei Domine, con lui abbiamo visto i Dream
Theatre a Firenze, conoscevo i Mas nada, li ho
aiutati a trovare il contratto per il loro primo
album e ho assistito alle registrazioni del disco in
uno studio dalle parti di Venezia. Saluto anche i
Black Jester, sono stato ospite loro durante una
Lizard? Cosa ricordi di quel passaggio?
sessione di prove. C’era un minimo di
corrispondenza epistolare con molte altre band
Fu proprio per l’amicizia con Loris Furlan e il
ma non voglio monopolizzare questo spazio per
piacere di fare un disco assieme. Moroni, da
mandare saluti a tutti, naturalmente non era
persona intelligente, fu molto disponibile e non ci
l’epoca di internet, ora sarebbe diverso, ci si
fece nessun problema anche se eravamo sotto
sentiva molto poco. In realtà non mi sono mai
contratto con la Mellow. Moroni e Furlan sono
sentito parte di una scena anche perché, come
due degli esempi sopra citati di appassionati che
mi fece notare il grande Salvo Fallucca, non c’è
hanno fatto e fanno veramente tanto in Italia per
mai stata in Italia una “scena Fiaba”, pagando
la musica.
comunque un dazio per questa allora
inetichettabilità... abbiamo avuto comunque la
Il disco è chiaramente il proseguo
fortuna di essere apprezzati dai progsters che ci
dell'Appiccato dal punto di vista delle sonorità
consideravano Metal e dai metallari che ci
e rappresenta un viaggio ancestrale
consideravano Prog.
attraverso personaggi veri e inventati: in
generale, da quali fonti traevi e trai
E nel meridione? Cosa succedeva? A Napoli
ispirazione?

Abbiamo sempre considerato tutti gli album “


raccolta“ come un unico disco, quindi Appiccato /
Cappello a tre punte / Racconti del giullare cantore
come un proseguo e suite come I sogni di Marzia
/Il bambino coi sonagli e concept come Lo sgabello
del rospo / La pelle nella Luna come dei lavori a se
stanti. L’ispirazione deriva nell’ordine da semplici
suggestioni dell’ immaginazione, film, sogni, fatti
realmente accaduti e racconti in genere.

Allargando un po’ lo sguardo sul panorama


italiano, la metà degli anni ’90 fu un periodo
molto prolifico per il genere progressive.
Sebbene voi foste effettivamente un unicum 17
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

avevamo i Presence ed il Notturno facendo musica di altri.. bisogna essere molto


Concertante; ed in Sicilia, oltre i Fiaba? motivati per fare musica propria in Italia e non
mi sento di biasimare nessuno se si da
Mi vengono in mente i nostri amici Malibran, e all’intrattenimento per lavorare, è una cosa che
anche qua concedimi un saluto speciale al abbiamo fatto e facciamo un po' tutti... fare
grande Giuseppe Scaravilli e gli Edit per musica propria oggi sa più di vocazione che di
quanto riguarda il Progressive. Gli Apogeo che carriera, parlo ovviamente di progressione nella
erano più sul Folk... c’era poi una notevole scena musica, non di grosse produzioni fatte a tavolino
Metal, ti parlo comunque solo dei musicisti che su cliché collaudati che si possono definire
ricordo al momento e con i quali ho avuto dei musica propria solo per il fatto che i brani
contatti... ne sto scordando tanti altri e me ne pubblicati sono inediti. Anche allora avevamo dei
rammarico ma dovresti chiedere a persone bravissimi artisti in Italia costretti a minimizzare
competenti come appunto Salvo Falucca.. io la loro creatività in favore di ciò che il mercato
sono praticamente un ignorante in materia. credeva fosse commerciale.

Ma esisteva veramente una scena italiana in Cosa successe fino allo Sgabello del Rospo?
quel periodo? Era veramente cambiato Sembravate lanciatissimi, ed invece,
qualcosa rispetto agli anni ’80? passarono 5 anni prima di risentire vostre
nuove. Questa sorte toccò anche ad altri
Credo che ci sia sempre stato fermento in Italia gruppi, come ho documentato nella prima
ma che cambi tutto e in peggio, nel senso che ci parte dello speciale e le ragioni di solito erano
sono sempre meno possibilità a livello legate alla scarsità delle opportunità live, a
professionale per gli artisti: in genere, ciò che era problemi di line-up, fino a questioni legate
possibile negli anni '70 non lo era più negli '80 e alla direzione musicale da prendere. Nel
così via. Nonostante i mezzi a disposizione, oggi, vostro caso? Quale fu la ragione del vostro
per esempio, c’è un rifiorire delle cover band per ritardo nella pubblicazione del terzo disco?
il fatto che nei piccoli circuiti è più facile suonare 18
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

All’epoca volevamo realizzare qualcosa di nuovo parametri di produzione dell’etichetta. Dopo che
infischiandocene di ciò che ci si aspettava da noi: nel tempo hai sentito una serie di menate come :
realizzammo un demo live di alcuni brani del << il pezzo non apre >> o << potrebbe essere un
concept, tre etichette si dimostrarono interessate grande successo come un flop incredibile >>,
ma al momento della produzione si tirarono quando senti l’ennesima stronzata la prendi a
indietro... ce ne fu una quarta addirittura che ridere. Anche qui il buon Furlan, oltre che amico,
disse che facevamo sempre le stesse cose si dimostrò persona lungimirante perchè l’album
paragonando Lo sgabello del rospo al resto della uscì per la Lizard. Andai personalmente a
produzione Fiaba (anche un imbecille si sarebbe Firenze e trovai la distribuzione Audioglobe per
accorto della differenza). Un episodio divertente il disco, distributore che da allora rimase un
riguarda una neo etichetta che diceva di voler canale importante per pubblicazioni di altre
produrre Heavy Metal e contemporaneamente band in seguito prodotte dalla Lizard. Ironia
Prog e Folk...ci sembrò l’ideale per quell’album! della sorte, Lo sgabello del rospo vendette
Premetto che nel frattempo anticipammo le egregiamente, fu osannato dalla critica e a
spese di registrazione autofinanziandoci il tutt’oggi è considerato uno dei nostri migliori
master del disco tramite i concerti, tra cambi di album.
formazione e incidenti in sala di registrazione del
tipo "fonico che per sbaglio cancella alcuni brani Ho sempre giudicato però lo Sgabello del
terminati“ passarono quindi alcuni anni e poi Rospo un concept inquietante, musicalmente
spedimmo il master.. ricordo che mi trovavo in molto influenzato da Pleasant Shade of Grey
macchina col mio amico Fabio Puglisi dei Soul dei Fates Warning, in cui hai trasformato
Basement e alla guida Paolo Boffo allora innocue rane in lamie tentatrici (La stanza dei
produttore dei Dirotta su Cuba... mi arriva la profumi) ed in cui il protagonista vive
telefonata del responsabile della neo label che esperienze non del tutto piacevoli a mio
mi fa i complimenti per il lavoro raffinato potente avviso. A distanza di anni, come consideri
e originale, ma che dice però non rientrare nei quel concept, che rappresentò anche un

19
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

cambio stilistico che tuttora permane nel


sound dei Fiaba?

Sei la prima persona che fa un parallelismo tra


questi due album, a parte l’opinabilità del tuo
paragone e l’accostamento, del quale sono
onorato, a questo grandissimo gruppo,
considera che Lo sgabello del rospo è stato
composto nel '95 e Pleasent shade of Gray è
una pubblicazione del '97. A meno di non
conoscere i Fates Warning di persona in quel
periodo (cosa che mi avrebbe fatto un immenso
piacere) ed ascoltare in anteprima l’album, non
sarebbe stato fisicamente possibile esserne
influenzati. Sono rimasto sempre stupito del
fatto che quell’album sia stato così poco capito
dai produttori e così tanto apprezzato da critici e
al nostro sound canonico, tecnicamente più
pubblico. Io e Brancato, specialmente,
complesso senza però scadere mai a mio avviso
pensavamo che non avrebbe incontrato i gusti di
nel virtuosismo gratuito.. certo è che molti
chi già ci seguiva dai lavori precedenti e ci
credevano prima di quell’album che il nostro
aspettavamo definizioni, sulle scelte stilistiche,
sound fosse dettato più da nostri limiti tecnici
che invece inspiegabilmente sono state attribuite
che da scelte stilistiche.. a distanza di anni non
a La pelle nella Luna che personalmente ritengo
cambierei una virgola sul piano prettamente
un disco più vicino al nostro sound minimalista.
compositivo, ciò non toglie che si poteva
Lo sgabello del rospo è senza dubbio un album
sicuramente eseguire e registrare meglio (come
molto psichedelico e ricco di innovazioni rispetto
gran parte delle nostre produzioni) ma in quelle

20
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

condizioni abbiamo fatto un miracolo e per me scena italiana? E i Fiaba come affrontarono la
ha sempre contato più il contenuto della forma. diffusione della pirateria e la morte del
mercato discografico così come lo si
Per curiosità, puoi dirci qualcosa di più su conosceva prima?
cosa rappresenta “la città delle rane” e la sua
“biblioteca”? E quel letto di ninfee? Mi pare che tu abbia già descritto perfettamente
la situazione dell’epoca nella tua domanda,
La Città delle Rane è semplicemente una sorta di diciamo che i Fiaba sono stati tra i pochi
capitale del regno di Acquaria, il mondo narrato sopravvissuti, dell’epoca. Come abbiamo
nella storia, il letto di ninfee è il giaciglio di affrontato la cosa?… passione? follia? forse
Gebbia, la regina dei funghi, quando Pauro, il entrambe le cose, fai tu.
protagonista, viene invitato a giacere con lei, la
regina descrive le ninfee come viscide e I dvd che pubblicaste in quegli anni (i
morbide... mi interessava quell’immagine per far bellissimi video di Angelica ed il Folletto del
notare similitudini e differenze tra anfibi e umani Salice e proprio de I sogni di Marzia) furono
nella concezione estetica delle cose, l’uso del un tentativo di offrire una nuova dimensione
termine morbide come aggettivo condiviso da artistica all’ascoltatore? Come vedi in
entrambi e del termine viscide, invece, solo per retrospettiva quella scelta commerciale?
gli anfibi Vecchia biblioteca l’ho utilizzato solo per
evocare la forma dell’insieme delle nicchie ne “la Se avessimo voluto fare una qualche scelta
stanza dei profumi “ dove si trovano le “essenze commerciale non avremmo dovuto mettere su i
che gli umani non conoscono” custodite dalle Fiaba! Sono stato sempre un appassionato di
rane. cinema e scenografia, e questo ci ha consentito,
anche grazie all’apporto del mio grandissimo
Come era cambiata in quei primi anni 2000 la amico videomaker, Pierluigi Cavarra, di 21
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

diventano fiabe oscure in cui realizziamo che


l’uomo è dominato dal fato, spesso avverso
(come nel caso del pescatore del Luccio), e
contro cui nulla può. Sei d’accordo con questa
visione fatalistica?

Vedo che sei più attratto dall’aspetto meno


“elettrico” delle nostre produzioni. Il “fato”, se
esiste, è mistero.. vero è che è spesso nominato
nelle fiabe, non penso poi che ci sia un tendere
nel tempo a racconti più malinconici per quanto
mi riguarda, anche perché la pubblicazione dei
brani non è cronologica rispetto alla
composizione, quindi nei vari dischi si trovano
canzoni scritte in quel periodo ed altre anni
prima. Un pò in tutti i nostri racconti si trova una
realizzare con sacrificio cose impensabili per struggente malinconia di fondo, come di un
altre band underground dell’epoca.. oggi mondo ormai perduto... credo che sia parte della
chiunque ha a disposizione fotocamere con magia delle canzoni dei Fiaba e che le fiabe,
ottiche intercambiabili e programmi di video tradizionali, siano di per sè un po “oscure”. Ne
editing per una resa molto professionale ma "La gatta cenerentola” ad esempio, credo che la
allora non era così: i costi abbordabili protagonista uccida la matrigna fracassandole la
riguardavano al massimo il formato super v.h.s., testa col coperchio di un baule e nella stesura
abbiamo comunque pensato sempre originale di Biancaneve la matrigna è costretta ad
all’immagine come ad un gioco, considerando il indossare delle scarpe di ferro arroventate e a
fatto che la musica deve rendere da sola a dimenarsi finché non stramazza al suolo
prescindere. Chi ascolta i Fiaba, in cuffia, al buio, esanime… Se ci fai caso, io, sono un po più,
deve emozionarsi senza bisogno di immagini o diciamo, “delicato“ nelle narrazioni…
altro. Look e scenografie devono rimanere
solamente una evocazione autoironica di quello Veniamo a oggi. Innanzitutto, come giudichi
che facciamo, una “messa in scena“ da giullari l’evoluzione della scena musicale nazionale
che evochi il grottesco e lo sberleffo, proprio per ed internazionale negli ultimi dieci-venti
essere una proposta “seria” non possiamo essere anni? Cosa è cambiato rispetto a quando hai
seriosi, altrimenti risulteremmo ridicoli, devo dire iniziato? Segui qualche genere o gruppo in
che la comprensione di questa proposta visiva particolare?
richiede un minimo di intelligenza, sensibilità e
gusto peculiare per questo genere di cose, che Oggi non seguo generi o gruppi in particolare,
non è da tutti e crea una certa autoselezione di ascolto quello che mi incuriosisce e/o mi
pubblico, cosa che non ci dispiace per niente e ci emoziona. Tralasciando poi ciò che è stra-
diverte parecchio. famoso in Italia e all’estero e che per quanto mi
riguarda da un punto di vista strettamente
Nel 2005 esce I Racconti del giullare cantore, artistico potrebbe fare a meno di esistere, non
che secondo me vanta almeno 3 capolavori: conosco molto, ascolto poco e non ho elementi
La fuga dell’elfo, I sogni nel sacchetto ed il sufficienti per rispondere alla tua domanda.Mi
Luccio della Fontana. E ci metto anche la trovi anche qui un perfetto ignorante, magari ci
meravigliosa “il lustra stelle”, singolo uscito sono artisti interessanti e innovativi nella scena
qualche tempo dopo. Rispetto agli esordi però undergound che non conosco soltanto per
i tuoi racconti si fanno più malinconici, pigrizia, spero che ci siano musicisti che in
22
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

questo momento facciano qualcosa di personale


e innovativo, per il momento vedo persone con
una elevata capacità tecnica come standard e
uno stile massificato che realizzano dei bei
prodotti gradevoli all’ascolto che, immagino per
ragioni diciamo discografiche, non hanno
spostato la musica già sentita di una virgola.
Personalmente preferirei ascoltare più arte,
magari fatta male e meno artigianato fatto bene.

Quando nessuno più ci credeva, eccovi


tornare nel 2012, con un nuovo ispiratissimo
concept, La pelle nella Luna. Come è andato a
livello di vendite?

Incredibilmente bene considerati i tempi in cui


viviamo e la pirateria audio, abbiamo sempre più sempre anche da consorzi umani di matrice
estimatori e siamo felici di questo. diciamo più “urbana”, non credo a causa di una
ignoranza relativa dovuta ad una cultura, nel
Nel preparare l’intervista, sto riascoltando La senso di costume, o ad un’altra, ma piuttosto
Piccola Greta e volevo invitarti a questa attribuibili ad una pochezza interiore che
riflessione conclusiva. Specialmente nei vostri riguarda parte dell’umanità, in quanto tale, a
ultimi dischi, le tue storie hanno spesso come prescindere. Quel tipo di ambientazione “
sfondo un mondo bucolico che, lungi bucolica“ mi ha sempre ispirato, al livello poetico,
dall’essere idilliaco, è popolato spesso da nelle canzoni, essendo composizioni realizzate
personaggi gretti apparentemente normali per i Fiaba ed è per questo che gli accadimenti
che cercano nel loro ambiente soprattutto de La pelle nella luna ad esempio, di cui fa parte
sicurezza e tradizione, e che hanno paura dei La piccola Greta, si svolgono in quel contesto. Mi
“diversi” (siano essi mostri, animali, o piacerebbe pensare che, la frase dei contadini
“freak”). In molti casi, la loro paura li spinge a poveri delle fiabe, magari con sei figli a carico, nel
compiere atti infamanti verso innocenti e momento in cui trovano un bambino
verso animali, e alla fine si ha la sensazione abbandonato, del tipo: << Lo porteremo a casa
che i veri mostri siano loro. Volevo chiederti con noi, sarà quel che Dio vorrà!>> si
se e quanto queste storie siano influenzate contrapponga all’ immagine contemporanea di
dalla tradizione contadina del sud Italia. E in una donna che commette un infanticidio
caso positivo, qual è secondo te la relazione abbandonando suo figlio in un cassonetto
tra questa cultura e la società attuale della dell’immondizia. In realtà, la cultura contadina,
nostro meridione? Quanto è vero il luogo sicuramente ricca di valori che abbiamo perduto,
comune secondo cui il ritorno ad una cultura è anche quella di un piccolo industriale della
contadina ci aiuterebbe a riscoprire i “veri” terra che taglia un albero, anche se bello e pieno
valori della vita? Lascio a te la parola per una di vita, solo perché non da frutti, perché non
conclusione di questa chiacchierata. “rende”, che disbosca per seminare e che tiene
un solo cagnolino di una cucciolata sopprimendo
Credo che quel tipo di “cultura contadina“ sia gli altri perché ciò fa economia al suo cortile, un
comune a tutta l’Italia, che ci sia un comun pò come il cittadino che abbandona il suo cane in
denominatore tra le culture contadine del sud e autostrada perché ciò fa economia alle sue
del nord, penso anche che gli “atti infamanti “ dei vacanze. A volte le femmine di alcuni animali,
quali tu parli possano essere e sono compiuti da dopo aver partorito, cannibalizzano i propri 23
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

cuccioli, chi è il mostro? Forse tutti, forse ai Fiaba e ti saluto autocitandomi:


nessuno, non mi sentirei comunque di
mitizzare troppo la cultura contadina e, ciò da <<Liberarmi dal dolore d’esser uomo io vorrei>>.
cui traggo ispirazione, riguarda noi in quanto
umani. A tal proposito, non sapendo cos’è il p.s.
bene e il male e non essendo detentore della (non metterlo come titolo per l’intervista!
verità assoluta, contrariamente, a quanto pare, (sorride) )
alla maggioranza delle persone che popolano il
nostro pianeta, chiudo ringraziandoti per lo
spazio e l’attenzione che hai riservato a me ed

Il debutto dei Fiaba rimane per molti versi un disco unico sia per il panorama progressive che
per quello metal italiano. Mai in Italia fino ad allora un disco prog aveva fatto ricorso a ritmiche e
armonie decisamente metal e mai fino ad allora un disco metal in italiano era stato arricchito di
elementi folk e progressivi. E l'essere un crocevia ideale tra i due generi è stato a lungo un
problema per i Fiaba che hanno dovuto spesso fare i conti con l'eredità di un disco praticamente
perfetto. Sin dall'opener Il richiamo dello Stagno siamo proiettati in quel mondo sospeso tra
fantasia e realtà che farà la fortuna dei nostri (si pensi al concept Lo Sgabello del Rospo): le
ritmiche mediterranee si sovrappongono ad una base metal per dare luce ad un'ibrido folk metal
innovativo per un'epoca che non aveva ancora visto l'esplodere di band quali Ensiferum o
Eluivete. Sebbene non sia un concept, le canzoni si legano perfettamente, da C'è un posto nel
bosco, al Signore dei Topi, fino allo Spaventapasseri. Non ci sono assoli o parti strumentali
eccessive, tutta la sezione strumentale è al servizio della recitazione sopra le righe di Brancato e
delle storie bucoliche ma inquietanti ideate da Rubino, una sorta di King Diamond italiano per
la sua capacità di scrittore/musicista. Stupisce anche la produzione pulitissima, una rarità per
l'Italia del tempo, produzione che si esalta nell'acustica Viene L'Angelo e nel Fauno, che riprende il
tema folkeggiante dell'opener. E si arriva
all'immortale I Sogni Di Marzia. Il brano spicca anche
solo perchè occupa praticamente metà del disco di
esordio (7 brani in tutto, struttura che richiama molto
dischi anni prog anni '70). Del testo, aperto a molteplici
interpretazioni, parliamo nell'intervista. Qui ci
soffermiamo sulla musica: la prima parte (rapimento del
figlio di Marzia) è un bellissimo arpeggio acustico su
cui si innesta il tema portante del brano; la seconda
parte (ricerca del bambino da parte di Marzia) riprende i
temi dell'album con numerosi cambi di ritmo che
seguono la storia (come succedeva nei vecchi dischi di
King Diamond); la terza parte (il sogno nel sogno di
Marzia) è quella che passa alla storia, vicina ai
Candlemass di Nightfall e i Fates Warning di No Exit, si apre con un arpeggio struggente per
poi arrivare ad un tappeto ritmato che sfocia di nuovo in un arpeggio inquietante e un ritornello
struggente che ricorda anche gli Iron Maiden dei primi due dischi (Remember Tomorrow, Prodigal
Son); la quarta parte (Marzia ritrova il bambino) riprende il tema principale fino a riproporre in
un classico finale a spirale il riff iniziale. Capolavoro assoluto! Consigliamo vivamente la visione
su YouTube del video, assolutamente professionale e che descrive perfettamente in immagini la
storia di Marzia. Dopo ormai 20 vent'anni l'appiccato stupisce ancora per la sua freschezza e
l'innovazione che seppe infondere nel progressive italiano degli anni '90.
24
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Cirrus Minor

Greenslade
di Francesco Cimminiello

I Greenslade, anche se non noti come le band facenti parte del famoso “triangolo progressivo”
(King Crimson, Genesis, Yes) si devono necessariamente considerare fra i maggiori esponenti del
Progressive inglese, una band – per chi non la conoscesse – sicuramente da rivalutare, e che ha
saputo produrre, ottimi album, se pur inferiori al suo esordio.
Anche la copertina dell'omonimo album, dalle atmosfere “fiabesche” e dai toni tenui, è una delle
tante e meravigliose icone del Progressive Rock, opera del grande Roger Dean (noto copertinista
degli Yes) che per l'occasione creò il folletto “Greenslade”.

I Greenslade sono una band sorta nel 1971 in nuove idee di Dave Lawson, cantante dalla
inghilterra e che prende il nome dal suo voce acuta e tastierista affascinato
fondatore e tastierista Dave Greenslade. dall'elettronica e da quei nuovi giocattoli
Quest'ultimo era stato, nell'epoca tardo/beat, chiamati sintetizzatori.
il pianista e organista dei Colosseum, band In passato Lawson era stato il cantante /
jazz rock che alla fine degli anni ‘60 aveva tastierista (e anche chitarrista) dei Web, una
composto ed eseguito una delle prime suite band che mescolava già primi semi
rock: Valentyne Suite. Fu proprio dopo la Progressive Rock, con sonorità blues, soul,
pubblicazione di detta suite che Dave black music e soprattutto quelle atmosfere
Greenslade sentì quell'esigenza che all'inizio cupe che Lawson porterà poi con sé nei
degli anni ‘70 investì i musicisti di quell'epoca, Greeenslade.
e cioè il bisogno di cambiare e di lasciarsi A questo punto mancava la sezione ritmica, ed
trasportare da quel fiume in piena che ecco che Dave Greenslade porta nella band il
avremmo chiamato in futuro Progressive bassista dei Colosseum, Tony Reeves – che
Rock. nel frattempo si stava occupando di
produzioni discografiche (e che produrrà i
Dave Greenslade approfitta, quindi, dello dischi dei Greeenslade) – e uno dei tanti
scioglimento dei Colosseum nel 1971 per (talentuosi) batteristi sedotti e abbandonati
concretizzare il suo nuovo progetto, e decide dai King Crimson di Robert Fripp, Andy Mc
di unire la sua formazione jazz e classica con le Cullogh (aveva suonato la batteria nell'album 25
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Lizard). strumentali dei musicisti; una canzone cupa ed


All'inizio, siccome Dave Greenslade aveva nel ariosa allo stesso tempo, movimentata e
cassetto molto materiale da lui composto, fra pacata, dolce ed aggressiva, una perfetta
testi e musiche, che avrebbe dovuto suonare e armonia fra complessità strumentale e melodia
cantare, si era pensato di produrre un suo Pop.
album solista, ma poi visti i contributi degli altri Si prosegue con la strumentale An english
musicisti (soprattutto di Lawson, che poi western, composizione un po' più folk, sempre
divenne il paroliere ufficiale negli album composta da Greenslade, che in chiusura
successivi), fu chiaro che Greenslade sarebbe riprende il tema del brano di apertura rivelando
stata una band a tutti gli effetti. così di essere la parte seconda di una mini suite
La formazione è atipica e anticiperà quella di oltre 10 min.
degli italiani Banco del Mutuo Soccorso: la The drowing man è una canzone che si apre con
caratteristica è la presenza di due tastieristi un intro enigmatico suonato sulle note basse
complementari (uno al piano/ organo/ dell'organo per poi aprirsi in una ninna nanna
mellotron, e l'altro ai sintetizzatori ARP) che dolce per piano elettrico, per poi esplodere,
duellano con assolo e che intrecciano tappeti infine, in una specie di samba che vede
armonici non scadendo mai in virtuosismi fine alternarsi organo e piano fender rhodes,
a se stessi. batteria e percussioni. Temple song è un'altra
La voce, talvolta dolce, più spesso aggressiva, ninna nanna per vibrafono e piano elettrico,
ma sempre e comunque melodica, sembra con una voce dolce ed androgina di Lawson,
anticipare alcune voci Hard Rock ed Heavy con atmosfere quasi orientaleggianti, con tanto
Metal degli anni '80. di gong e percussioni varie, che vede danzare
Il basso è uno strumento solistico, melodico e basso, tastiere di vario genere con cori e flauti
brillante, che spesso si abbandona a pregevoli (del mellotron).
assolo, quasi a voler colmare l'assenza di Melange è la composizione strumentale
chitarra; la batteria è fantasiosa, precisa, dal composta collettivamente dalla band ed è una
tocco leggero e che mette in risalto la grande summa di tutta la musica dei Greenslade. C'è
preparazione tecnica di Mc Cullogh. tutto: piano elettrico e atmosfere jazz, assolo
Anche le atmosfere sono atipiche, sembrano meravigliosi e fantasiosi di un basso (Fender
prendere spunto da quelle favole acustiche dei precision) che manda in saturazione le valvole
Caravan, ma incupite e avvolte in un alone dell'amplificatore creando un suono distorto
oscuro che si alterna a brevi sprazzi di luce e di molto “chitarristico”, c'è il pianoforte acustico,
ariosità. Le tastiere non si distinguono c'è l'organo, gli archi del mellotron, il
facilmente: mellotron, organo e pianoforte sintetizzatore, tutti strumenti che fanno da
vengono suonati e impastati in modo tale da sottofondo ad un interminabile (bellissimo)
fondersi in un unico strumento. Il sintetizzatore assolo di basso fatto passare attraverso un
è suonato poco, è pizzicato in modo da effetto “wha” ed attraverso un echo a disco.
riempire i vuoti delle altre tastiere, ma in Anche Dave Lawson si ritaglia un suo angolino
questo disco non ci sono solenni assolo di di gloria col brano What are you doin' to me, sue
moog come siamo abituati a sentire negli ELP o liriche e musiche di questa canzone
Yes dello stesso periodo. sostanzialmente Pop che esordisce con un
arpeggio oscuro ed aggressivo per organo
La prima fatica si concretizza nel 1973 con Hammond per poi esplodere in una cavalcata
l'omonimo album. In apertura, il brano hard rock con un sintetizzatore che “canta”
Feathered friends, scritto da Dave Greenslade all'unisono con la voce; batteria aggressiva,
che sintetizza in quasi sette minuti tutta la voce stridula ed atmosfere cupe scandite dai
filosofia musicale della band e le singole abilità cori e dai violini del mellotron.
26
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Tutto si zittisce all'improvviso in un finale Jazz basso che rientrerà nel suo ruolo meno
per vibrafono e piano elettrico come il sopirsi “solistico”.
alla sera del moto irrequieto dell'anima. Negli album succesivi (Spyglass Guest, Time
Chiude l'album una composizione And Tide) Dave Greeenslade imporrà
strumentale, Sundance, un brano sinfonico l'ingresso di un chitarrista, Clem Clemson
composto da David Greenslade, con un'intro (anche lui, suo vecchio compagno
malinconico per pianoforte acustico, poi si proveniente dai Colosseum) e il sound della
passa dalla classica al jazz, con David band registrerà un ritorno a certe atmosfere
protagonista assoluto che gioca sulle sue jazz rock ma anche molto vicine a quel pop
tante tastiere; un finale, quindi, colorato, fra tipico della seconda metà degli anni ‘70;
pianoforte, piano elettrico, organo, mellotron intanto le personalità di Greeenslade e
e sintetizzatori; il brano alterna cavalcate Lawson si distingueranno sempre di più sino
veloci e più propriamente Rock a lunghe allo scioglimento della band avvenuta alla fine
pause riflessive, come quella per pianoforte degli anni ‘70.
acustico che chiude l'album con un finale
decisamente più sinfonico e sognante. Dave Greenslade potrà finalmente dedicarsi
Un disco che dalla critica specializzata è ad una carriera solista (poco brillante) per poi
ritenuto uno dei punti alti del Progressive riunire la band negli anni ‘90, durante la
Rock inglese. rinascita del Prog, questa volta senza Lawson
alla voce.
Il successivo album – uscito subito dopo, Verranno così prodotti diversi album Live
sempre nel 1973 – Bedside Manners are (1999), Large Afternoon (2000), The full
extra, è un altro piccolo gioiello, che vede edition live 2001 (2002), Feathered Friend
Dave Lawson farsi sempre più strada (2007), di cui il più interessante resta il disco
all'interno della band, imponendosi come con le registrazioni (rare) dei concerti che
autore, compositore, e quindi darà più spazio raggruppano sia la tourné del '73 sia quella
alla sua incantevole voce e ai suoi synth, alle del '75 (con il chitarrista nell'organico).
sue atmosfere cupe e alle sperimentazioni
d'avanguardia; mentre c'è meno spazio per il

Rotters' Club
per la diffusione del progressive rock
www.rottersclub.net
www.facebook.com/rottersclub2002

27
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Landberk ‐‐ Indian Summer


Prog Story

(I996, Record Heaven)


di Giuseppe di Spirito

Quando nei primi anni '90 il mondo del Progressive cominciava a mostrare una vivacità
maggiore rispetto al decennio precedente tre gruppi svedesi riuscirono a catturare un bel po'
di attenzioni. Se gli Anglagard restano oggi quelli probabilmente più amati e gli Anekdoten i
più costanti, i Landberk sono senza dubbio i più sottovalutati...

brumose ed una chitarra minacciosa.


I Landberk, come i loro colleghi già citati,
Di Riktigt akta esce lo stesso anno una
hanno mostrato da subito delle influenze
versione con testi in inglese, mentre due anni
crimsoniane abbastanza marcate, sia per
dopo One man's tell another segna un
l'ampio utilizzo del mellotron, sia per certe
ulteriore passo di avvicinamento verso una
soluzioni sinfoniche che rimandavano ai primi
piena maturità.
album di Fripp e compagni.
Il live Unaffected del 1995 (che in origine
Eppure, nonostante dei riferimenti
doveva essere allegato ad un numero della
abbastanza evidenti, fin dall'esordio del 1992
celebre fanzine italiana Melodie &
con Riktigt akta, i Landberk, più dei loro
Dissonanze, poi mai uscito) precede di un
connazionali maggiormente seguiti, hanno
anno la pubblicazione di quello che è il canto
cercato un percorso personale, provando a
del cigno dei Landberk, intitolato Indian
distaccarsi da qualsiasi cliché attraverso una
Summer.
proposta che, pur mostrando riferimenti al
romanticismo dei primi King Crimson, vedeva
Si tratta di un album controverso,
anche una malinconia più tipicamente
caratterizzato da un sound ancora più
nordica, parzialmente debitrice del Progg
compassato e misterioso dei suoi
svedese degli anni '70 e pronta ad insinuarsi
predecessori, eppure assolutamente
nel cuore degli ascoltatori con atmosfere
meraviglioso, ma non così facile da inquadrare 28
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

per chi si aspettava e voleva ancora forti tinte maestoso mellotron.


cremisi e timbriche comuni nei lavori Prog. Subentrano le parti cantate, più dirette che in
passato eppure stravaganti e si va avanti fino
Ancora oggi, probabilmente, in molti non ai sei minuti con questo Rock moderno, che
hanno capito in pieno lo straordinario lavoro comincia a pennellare scenari sonori desolati
fatto dai Landberk con questo disco. eppure incantevoli.
D'altronde, si sa, il famoso/famigerato "progfan E' con i nove minuti di All around me che si
medio" si esalta per la spettacolarizzazione del entra nel vivo di Indian Summer. Questo
sound, per i tecnicismi, per i tempi dispari, per brano ci introduce le caratteristiche che
tastiere sinfoniche a tutta forza, per le saranno maggiormente presenti nell'album: un
timbriche vintage, per i netti rimandi ai grandi andamento lento, dettato da ritmi
colossi dei seventies. particolarmente compassati, melodie vocali
dirette, ma tutt'altro che scontate, la
Ebbene, poco e niente di tutto questo si trova malinconia a regnare sovrana, la chitarra di
in Indian Summer! Fiske che tratteggia scenari sonori particolari,
In Indian Summer troviamo ritmi morbidi, una il solito mellotron che prova a spingere la
malinconia ancora più accentuata e quasi musica verso sentieri sinfonici che in realtà
disturbante in alcuni frangenti, un grandissimo non vengono mai raggiunti, dei crescendo
senso per la melodia, la ricerca di emozionanti che non sfociano mai in momenti
un'orecchiabilità immediata, ma che pure aggressivi.
mantenga le distanze dal pop più banale, un Meravigliosi gli ultimi tre minuti strumentali,
guitar-playing sobrio, personale, a volte dall'elegantissimo lavoro di basso e batteria,
distorto senza eccessi e composizioni raffinate con il mellotron in sottofondo e le sue note
con timbri e momenti solisti che non era cosÏ lunghe, mentre la chitarra si lancia in un lungo
facile trovare in quegli anni. e coinvolgente assolo.
Quasi in contrapposizione a questa traccia
Ma andiamo con ordine. Il cd si presenta in segue 1st of May, che vede i Landberk
una classica confezione jewel-case ed una impegnati nell'altro lato di una stessa
copertina dalle tinte chiare e tenui in cui spicca medaglia: un Rock ancora diretto, ma più
il grembo di una donna incinta. conciso e dai ritmi più veloci e dalla chitarra
Il libretto è molto avaro di informazioni, quasi hard stemperata solo dalla voce pulita di
contiene qualche altra immagine legata alla Helje.
cover e brevissimi estratti dei testi dei brani; Altri brani "up-tempo" che mostrano queste
non è neanche indicata la line-up del gruppo. peculiarità sono Dustgod e Dreamdance.
La formazione ve la indichiamo noi: ne fanno I wish I had a boat e, soprattutto, Why do I still
parte Stefan Dimle (basso), Reine Fiske sleep (quest'ultima considerata da molti il
(chitarre), Patric Helje (voce), Jonas Lindholm capolavoro dei Landberk) ci riportano a quelle
(batteria) e Simon Nordberg (tastiere). In più, atmosfere elegiache e ai ritmi lenti.
sono presenti come ospiti Sara Isaksson alla Se la prima mostra una delicatezza ancora
voce, Lotta Johansson al sax e Sebastian maggiore con alcune indovinate trame
Oberg al violoncello. acustiche, con la seconda, in quasi otto
minunti, l'alone di tristezza si fa ancora più
Tocca a Humanize il compito di aprire il disco marcato, con la voce di Helje che si fa ancora
(che dura circa quarantasette minuti e mezzo) più sofferta ed il climax viene raggiunto
e inizia con mezzo minuto d'atmosfera, con quando interviene l'ospite Sara Isaksson
curiosi suoni di una chitarra che poi detta il riff ammaliando l'ascoltatore col suo canto da
che ci fa entrare nel vivo del brano insieme al sirena.
29
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

L'ultimo brano è rappresentato dalla title-track


Reine Fiske resterà molto attivo in altri ambiti,
ed è una conclusione indolente e perfetta di
a partitre dal progetto Morte Macabre creato
Indian Summer, con cinque minuti quasi
insieme Stefan Dimle e a musicisti degli
stranianti, in cui chitarra e voce portano quasi
Anekdoten, dando vita ai Paatos ancora con il
agli estremi quel senso di malinconia che ha
contributo di Dimle e suonando e collaborando
inondato l'album fin dalle prime battute.
con numerosi altri artisti, tra i quali segnaliamo
Dungen, Trad Gras Och Stenar, Elephant9,
Col senno di poi si può dire che Indian
The Amazing.
Summer, sotto molteplici aspetti, è un album
che ha anticipato i tempi: troviamo il Post-Rock
Storie ancora affascinanti, alle quali consiglio di
prima del Post-Rock, soluzioni a cui Steven
avvicinarvi, anche se non sono riuscite a
Wilson arriverà solo qualche lustro dopo,
ripetere la magia dei Landberk e di Indian
persino idee sviluppate maggiormente dai
Summer.
Radiohead negli anni a seguire.

Sono stati scomodati gli artisti più svariati per


individuare le scelte sonore adottate dalla band
svedese in Indian Summer, dagli eroi del Prog
King Crimson e Van der Graaf Generator ai
Talk Talk, passando per David Sylvian, Joy
Division, Radiohead e persino U2 e Cure.

La realtà è che le influenze restano tali e si


percepisce chiaramente che il quintetto
svedese non vuole ripercorrere le orme di
nessuno e punta a lasciare le proprie creando
un disco che è rimasto davvero unico, che può
essere considerato, a ben vedere, l'ultimo passo
di una naturale evoluzione che ha portato i
Landberk degli esordi a una maturità
spiazzante, diventando molto più introspettivi,
ma regalando emozioni a volontà con un pugno
di canzoni perfette e dagli arrangiamenti
sopraffini.

Se Indian Summer fosse stato un best seller


come OK computer oggi sarebbe
probabilmente visto come album
imprescindibile e pietra miliare del periodo;
è rimasto invece circoscritto a quella nicchia che
è il mondo Prog; si arriva così a quello che può
essere un vero e proprio paradosso: l'album
sembra troppo di confine per il progfan e
troppo legato al Progressive per attecchire ad
un mercato più ampio.
Forse è stata questa la sua condanna e la
condanna dei Landberk.
30
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Note Classiche

Il pianoforte preparato
di Michele Colucci in arte Venovan

Dal 900 la sperimentazione musicale è arrivata al superamento delle possibilità timbriche che uno
strumento classicamente aveva. Il pianoforte ha avuto particolare attenzione essendo simbolo
della cultura classica che si aveva intenzione di superare. In quest’articolo parliamo di alcune
tecniche comunemente usate dal pianista sperimentale, in particolare del pianoforte preparato.
Per pianoforte preparato s’intente una tecnica musicale che consiste nell'introdurre materiali vari
tra le corde del pianoforte: viti, chiodi o altri oggetti metallici, pezzi di gomma o altro materiale
smorzante, lamelle o altri oggetti vibranti, che vengono applicati sulle corde.

Il Novecento è stato il secolo della del ‘900 per iniziare a vedere le prime forme di
sperimentazione: tutti percepivano il dovere di sperimentazioni. Ciò che viene fatto in Europa
superare "il Limite" creando così "un qualcosa" è strettamente legato alla casualità, basti
di non convenzionale. Il teatro dell’arte e il pensare all’artista dadaista Marcel Duchamp,
teatro della musica, oggi definiti come il quale realizza una composizione a tre voci da
performance artistica e performance musicale, eseguire in maniera aleatoria.
sono stati la base della sperimentazione; basti L’opera Errata Musical, scritta nel 1913,
pensare che ci si è spinti alla non realizzazione prevede, infatti, che la partitura venga eseguita
del prodotto oppure alla dissacrazione in maniera aleatoria, cioè con l’utilizzo di un
dell'accademismo tramite l’ esplorazione dado.
creativamente distruttiva. Le parti dello spartito vengono eseguite nella
La prima forma di sperimentazione musicale si successione determinata dal lancio di un dado
manifesta in America nel primo ‘900 con il qualche istante prima dell’esecuzione.
pianista compositore e teorico musicale Henry La partitura è stata realizzata per tre voci:
Cowell con cui l’esplorazione sperimentale si Madeleine, Yvonnee (due sorelle di
concretizzò soprattutto in un nuovo approccio Duchamp) e Marcel.
al modo di suonare lo strumento. Duchamp era ossessionato dal numero tre e
In Europa, invece, bisogna aspettare la metà non a caso, per l’esecuzione veniva usato un

31
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

dado a forma di piramide, dove i numeri si aver stupito il mondo con la sua performance
trovavano negli angoli delle facce triangolari. dal titolo 4 minuti 33, lascia il pubblico stupito
ma, allo stesso tempo riesce a provocare e a
A parte la composizione di Duchamp, i mettere in crisi il mondo accademico.
musicisti europei sono rimasti ostili alla Cage non annuncia la sua performance, non
sperimentazione musicale fino agli anni ’70, dice nulla al pubblico tranne che alla madre, la
forse perché il tutto era legato ancora alle quale sapeva tutto quello che sarebbe
tradizioni, basti pensare a Stockhausen e accaduto durante la sua esibizione cioè
Berio i quali cercano di superare l’armonia "NULLA".
semplicemente allargando le possibilità Il pianista sale sul palco in maniera classica, si
acustiche del pianoforte (aggiungendo tasti presenta cioè come un pianista dell’800
allo strumento), senza però superare la classico con frac e papillon, si siede al grande
limitazione dello strumento e quindi del pianoforte, posiziona gli spartiti, schiaccia il
suono. pedale di sustain, guarda l’orologio e mentre
sta per poggiare le mani sulla tastiera rimane
Ritornando in America, come detto, Cowell è immobile per 4 minuti e 33 secondi.
stato il primo pianista sperimentale che ha Dopo pochi secondi si percepisce il brusio
esplorato atonalità, politonalità, poliritmia e delle persone che rimangono atterrite dalla
modi musicali; è stato inoltre inventore dei provocazione eseguita dal maestro.
clusters, aggregati di note vicine ottenuti Cage con questa performance apre un nuovo
premendo con mani, braccia o qualunque altra mondo musicale, quello del silenzio, facendo
cosa sulla tastiera del pianoforte, pubblicati comprendere alle persone che l’assenza di
per la prima volta nel 1916 con l'opera suono non esiste, dato che è l’essere vivente
Dynamic Motion. stesso che, essendo macchina, emette rumore
produce suono.
La tecnica del cluster è alla base del
modernismo musicale, che è stato un gesto Cage è considerato l'inventore del pianoforte
dissacrante nei riguardi della classicità. preparato, con la pubblicazione del brano
Questa tecnica non è basata sull'improv- Bacchanale del 1938, composto per la
visazione, dato che l’intervallo di note da danzatrice Syvilla Fort.
suonare è riportato in partitura. L'opera era stata scritta per ensemble di
Per comprendere il potenziale dei clusters percussioni ma, non potendo disporre di tale
basti ascoltare le due Sinfonie per 21 ensemble, Cage trasportò la composizione sul
pianoforti, scritte da Daniele Lombardi pianoforte, dentro il quale introdusse materiali
(pianista, compositore e artista visivo italiano) vari, trasformando lo strumento in un
verso la fine degli anni novanta del ‘900. ensemble piano-percussion con sonorità che
andavano dalla marimba a piccoli tamburi,
Sempre all'inizio del novecento Cowell passando per suoni metallici simili a campane.
introduce un secondo modo di suonare il
pianoforte, (string piano) toccando Il pianoforte è sempre stato considerato infatti
direttamente le corde con le mani uno strumento percussivo, dato che le corde
(pizzicandole o percuotendole). vengono percosse dai martelletti:
Questa tecnica ha dato il 'La' al suo più grande l’introduzione di oggetti sulle corde crea così
allievo John Milton Cage (Los Angeles, 5 un suono armonico percosso.
settembre 1912 – New York, 12 agosto 1992) . Con l'introduzione delle preparazioni, il
pianoforte veniva dissacrato e sottratto in
John Milton Cage, compositore, teorico parte della sua armonicità ma assumendo un
musicale e scrittore statunitense, famoso per carattere ritmico. 32
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

A seconda della preparazione (che crea Il Rock, il Progressive Rock e la


un’alterazione della tensione delle corde sperimentazione del pianoforte.
ottenendo una “scordatura voluta”) possono
prevalere le percussioni atonali perdendo Il mondo del Rock e del Progressive Rock non è
completamente il classico suono armonioso. In rimasto fuori dalla sperimentazione
questo modo lo strumento assume un valore contemporanea, basti pensare a Frank Zappa
ritmico dove in alcuni casi prevalgono le che, su una partitura, indicava un cluster dove
percussioni atonali e non più il classico suono il pianista doveva sedersi con le natiche sulla
armonioso. L'inserimento di oggetti crea tastiera, oppure al Banco del Mutuo
un’alterazione della tensione delle corde Soccorso, dove il pianista Nocenti chiede in
dando vita ad una scordatura voluta. sala di registrazione di registrare un suono
anomalo generato dal rovesciare un secchio di
chiodi sulle corde del pianoforte (durante le
La sperimentazione continua registrazioni di Darwin ndr).
Il gesto gli fu negato.
E' negli anni '70 del novecento che s’inizia a Così il pianista racconta:
pensare al pianoforte come strumento per più << Mi sono intrufolato di notte nello studio di
musicisti. registrazione per campionare la mia
Sappiamo tutti che il pianoforte è nato come sperimentazione >>.
strumento per uno o al massimo 2 musicisti, Infine afferma:
con le classiche composizioni a 4 mani, ma con << La cosa più difficile è stata quella di rimuovere
Stephen Scott, compositore americano, il tutti i chiodi dal piano armonico del pianoforte
tutto cambia. >>.
Anche il tastierista degli Area, utilizza il
Scott riesce a comporre partiture per pianoforte preparato in Antropofagia (Cramps,
pianoforte preparato per 10 musicisti, 1977), arrivando addirittura ad introdurre una
sviluppando così la tecnica bowed piano, bistecca di manzo sulle corde del pianoforte.
presa in prestito da C. Curtis-Smith (inventore
della tecnica del 1972).
Per chi volesse sapere di più sull'autore
La bowed piano prevede l’utilizzo di un grande dell'articolo: http://www.venovan.com/
pianoforte a coda suonato da un insieme di
dieci musicisti che utilizzano vari materiali per
mettere in vibrazione le corde: crine, filati di
nylon ecc., creando un suono simile a
un'orchestra. Scott ha fondato la Bowed
Piano Ensemble nel 1977, per la quale
compone rimanendo fedele alle armonie
minimaliste.

Oggi il più grande sperimentatore, del


pianoforte preparato è il compositore e
pianista tedesco Volker Bertelmann in arte
Hauschka che è riuscito a fondere elettronica
e preparazione, modificando addirittura i
riverberi naturali durante l’esibizione.

33
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

La Coscienza di Zeno
La notte anche di giorno
Special

Silvio Leccia

Immagini di: Maurizio "Maz" Raso, Enrico Rolandi, Davide Merlo,


Athos Enrile, Marina Montobbio, Paolo Infusini, Lutz Diehl, Ilaria
Paderi, Francesca Frescia, Paolo Botta e Priscilla Jamonea

Incontriamo il gruppo genovese che alla terza prova in studio si dimostra in un particolare
stato di grazia compositivo. E' quindi il momento opportuno per tirare un po' le somme di
quanto fatto e conoscere questa bella realtà italiana un po' più approfonditamente.

Benvenuti nel nostro “salotto telematico”, mi fa “coscienziosità” ritenuta necessaria per la ns.
molto piacere avere la possibilità di fare musica… Altra storia invece per quanto
quattro chiacchiere con voi e potervi riguarda l’ultimo innesto: Domenico Ingenito.
“presentare” a chi, magari, ancora non vi Dopo Sensitività, maturò in noi l’esigenza di
conosce.
esplorare più a fondo il percorso che avevamo
intrapreso con la title track e con “La
Cominciamo con le cose più semplici. Ci
temperanza”. Questi due brani, a mio avviso,
raccontate come vi siete conosciuti?
hanno spinto i CdZ ad inserire uno strumento
acustico e da qui la ricerca di un violinista
[Stefano] Tramite un'inserzione in cui cercavo
arrivato in questo caso tramite annunci.
un bassista. Si presentò il Guidi Colombi e, da
[Luca] – Gabriele, il bassista che ho ora
allora, divenimmo amici e compagni di viaggio.
ritrovato in CdZ, è stato il primo a parlarmi di
Io entrai in CdZ, formata allora solamente da
rock progressive, quando ancora facevo le
Gabriele e Andrea. E incominciò il cammino...
medie nei primi anni Novanta! All'epoca
(Gabriele) A dire il vero il percorso che ha
ascoltavo prevalentemente blues, soul, amavo
portato alla costituzione di CdZ è molto simile
moltissimo la musica nera. Però alcune delle
ad altre formazioni: dall’idea di un singolo,
cose che mi passava Gabriele mi avevano
piano piano si riallacciano rapporti con
davvero colpito, qualcosa si stava fermando
musicisti con i quali si è collaborato negli anni,
nel mio cuore. Poi ho incontrato nel 1999 il
si ricercano persone tramite annunci e così via.
batterista Andrea Orlando: entrambi eravamo
In CdZ si è partiti da un nucleo iniziale formato
nella band del musical “Merlin – The Rock
dal sottoscritto, Andrea Orlando e Alessio
Opera”, scritto da Fabio Zuffanti e Vicky
Calandriello per poi, nel giro di un anno,
Heward. Quel periodo è pieno di bellissimi
inserire in organico Stefano Agnini, Davide
ricordi: suonammo Merlin a Roma alla
Serpico e Andrea Lotti. Successivamente
presenza di mezzo Banco del Mutuo
Andrea Lotti lasciò il gruppo e venne
Soccorso. Poi molte date liguri e una molto
sostituito da Luca Scherani, il quale dopo aver
bella in Francia alla prima edizione del
collaborato con noi per qualche live entrò in
Crescendo Festival. Il legame con gli altri
CdZ in quanto possessore di quella
componenti, pur conoscendoli in qualche 34
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

modo, si è creato e poi rafforzato in seguito al pubblico non verrà istruito seriamente a
mio ingresso nel gruppo, nel periodo fra partire dalle scuole dell’obbligo, ma questo
l'uscita del loro primo album e la sarebbe un discorso troppo lungo da
composizione dei brani per il secondo: loro analizzare in questa sede. Insomma… chi
erano rimasti senza tastierista, e mi chiesero di suona prog oggi se ne faccia una ragione… non
aiutarli con alcuni concerti che avevano in si guadagna. Detto questo cosa rimane?
programma. Ma una volta iniziato a studiare i Rimane la passione per un genere che nella
brani, ne ho apprezzato meglio il valore, e ho sua stessa definizione è ricercare sempre
proposto loro il mio ingresso nel gruppo a qualcosa di nuovo. Resta la voglia di divertirsi
titolo definitivo. “incastrando” le varie parti che ognuno degli
elementi ha composto, di sorprendersi perché
Dalla vostra produzione, molto regolare (un un’idea sull’arrangia-mento che sembrava
disco ogni due anni), si evincono, a mio farlocca una volta eseguita risulta essere
avviso, due cose: tante idee musicali, ma quella vincente, o ancora l’emozionarsi perché
soprattutto un grande impegno nel portare in quel momento stai suonando qualcosa che
avanti il progetto. Sicuro che ognuno di voi ti piace infinitamente. Suonare così vuole dire
non viva dei proventi delle vostre vendite, però lavorare per il pane dalle 8 alle 10 ore
mi viene la curiosità: è un limite non vivere ogni giorno e nel tempo libero, quello che
della vostra musica? rimane tra la famiglia e altri impegni, suonare
suonare e suonare ancora. A volte ci si chiede
(Gabriele) Vivere di solo progressive oggi è perché lo si fa … ma poi, magari dopo mesi,
pressoché impossibile, facendo una facile senti Il giro del cappio e tutti i tuoi dubbi
battuta si può affermare che in pochissimi svaniscono in quei 5 minuti e rotti e da quel
possono permettersi una pizza suonando momento sei nuovamente pronto a ripartire
unicamente prog. E’ un dato di fatto questo col “sacrificio/gioia” che altro non è che
difficilmente controvertibile fino a quando il suonare non professionalmente. Ovvio che se
35
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Ci descrivete il vostro
modo di comporre?

[Luca] – Anche sul modo


di comporre si è cercato
di cambiare, di non
ripetersi. Per esempio,
nel secondo album
“Sensitività” abbiamo
pensato che sarebbe
stato interessante se
ognuno di noi avesse
composto almeno un
brano. E così ciascuno
ha iniziato a scrivere. Poi
le idee hanno iniziato a
tutti avessimo più tempo probabilmente la ns intersecarsi e ognuno di
musica potrebbe essere migliore, ma non è noi ha contribuito di volta in volta anche al
neanche detto questo… a volte le canzoni brano altrui, ma quell'idea iniziale ci ha portato
migliori sono quelle pensate velocemente o a seguire schemi compositivi che sarebbero
meglio “cadute dal cielo”. stati difficili da pianificare a priori. Invece su
[Luca] – Non saprei dire se è un limite. Forse sì, “La notte anche di giorno” è nata prima la
forse no: molte persone che conosco e che musica, per entrambe le suite. I testi sono
vivono di musica, hanno spesso preferito arrivati dopo, scritti da Stefano Agnini.
rinunciare alla propria creatività per battere (Gabriele) Infatti uno dei ns. obiettivi è il non
strade meno artistiche ma più sicure. E allora ripetersi, o quanto meno ripetersi il meno
forse questo non è troppo diverso dal fare un possibile. Luca ha descritto bene il percorso
lavoro esterno alla musica. E in particolare alla fatto per il ns. “Sensitività”, il quale ha seguito
musica in cui si crede! Finora, anche se le un iter diverso nella composizione rispetto agli
difficoltà non mancano, sono riuscito a altri due dischi. Per il primo disco invece è
conciliare il lavoro “non musicale” con l'attività quello che è stato composto maggiormente in
artistica parallela. Finchè questo sarà possibile, sala prove, non a caso è forse quello più
meglio non porsi il problema di dover immediato dei tre lavori. Con l’esordio siamo
scegliere: i tempi sicuramente non sono dei partiti da dei canovacci musicali di Stefano e
migliori, non si può certo essere schizzinosi! Ad da quelli abbiamo iniziato a lavorare
ogni modo ritengo la mia attività artistica all’integrazioni di parti ed arrangiamento.
particolarmente affollata di progetti e (per Ricordo ancora la fatica nell’arrivare alla fine
fortuna) di soddisfazioni: oltre al lavoro con della composizione de “Nei cerchi del legno”,
CdZ, partecipo a molti progetti di Fabio anche se poi il risultato finale s’è rivelato
Zuffanti, ho diversi gruppi coi quali mi piuttosto appagante per tutti noi.
esibisco abbastanza regolarmente e porto [Stefano] Parlo per me: il mio personale modo
avanti un percorso solista. di comporre è canticchiare brani pressoché
[Stefano] Lavoro come fonico PD e, ogni tanto, completi nella testa. Poi, soiltamente elaboro
ci scappa una colonna sonora per cui: no, non l'idea al pianoforte. A meno che non si tratti di
è un limite. Anzi, è tutto perfettamente partiture sviluppate mentalmente con
integrato. timbriche già precise.
36
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Parliamo del vostro ultimo lavoro: “La Mettere in musica e sotto i riflettori di tutti
notte anche di giorno”. Il suono del violino, e al giudizio di tutti queste storie, non vi ha
nell’ultimo lavoro, caratterizza molto, in qualche modo preoccupato, eticamente
timbricamente, l’intero progetto. La cosa è parlando?
stata voluta o semplicemente è venuta
naturale? [Stefano] Sì, Serena faceva parte del mio
gruppo esteso di amici con i quali condivido la
[Luca] Penso che la scelta sia stata dettata passione per la musica dark e metal. La notizia
principalmente da due fattori: da un lato c’è della sua scelta è arrivata in un momento
l’amore che molti di noi hanno per il sound dei particolare per me e mi ha colpito molto. Per
Quella Vecchia Locanda, di sicuro un punto quanto riguarda Bianca Orsi, la conobbi nel
di riferimento molto sentito da diversi corso di un’intervista per un format di Radio
elementi del gruppo. In più, il mio ingresso nel Tre, per il quale dovevo riprendere l’audio. Per
gruppo non ha portato solo un tastierista, ma rispondere all'altra domanda, assolutamente
anche la mia esperienza nell’arrangiamento di no, credo sia un doveroso omaggio a due
elementi orchestrali. Nel secondo album figure che sono quasi emblematiche nel loro
abbiamo avuto Sylvia Trabucco come percorso di vita.
graditissima ospite al violino. Sylvia è una Naturalmente, le loro vicende sono state
professionista fantastica, con un curriculum ampiamente riscritte e romanzate. Il fatto che
veramente impressionante… Ahinoi quindi gli amici di Giovane figlia l’abbiano riconosciuta
anche troppo impegnata per pensare anche e si siano commossi, vuol dire che il messaggio
solo lontanamente di entrare nel gruppo come che ho tentato di inviare, ovvero di non
elemento stabile (questo mese per esempio lasciarsi travolgere dalla vita ma di affrontarla
ha suonato addirittura in Cina!). Per la con orgoglio a testa alta, ha raggiunto il suo
promozione live di Sensitività e per la scopo.
composizione del terzo album abbiamo deciso
di inserire il violino come elemento stabile, e Sebbene diverse caratterialmente, ad
per un anno circa il ruolo è stato coperto accomunare queste due donne è la
egregiamente da Domenico Ingenito. sofferenza del vivere. Una si è arresa ad
(Gabriele) Indubbiamente poi col terzo disco è essa, l’altra l’ha gestita forse con la sua
nata in noi la necessità di rinnovarci, da qui la arte. Nella musica si avverte una
scelta di percorrere una strada che con sensazione di rimpianto, di malinconia: è
“Sensitività“ era stata appena accennata con rassegnazione contro certe ferite che la
la title track stessa e La temperanza. In pratica vita ti procura e da cui non si può guarire
abbiamo voluto sorprendere inserendo il mai?
violino e tentando di far conoscere
un’ulteriore sfaccettatura della personalità [Stefano] Sicuramente, come scrive Ammaniti,
della Coscienza di Zeno. Un lato della nostra
musica più classico, che nel nostro esordio <<I ricordi sono zombi che ti uccidono
quasi manca-va forse per il motivo che Luca è instillandoti una nostalgia che ti leva il respiro>>.
poi entrato ufficialmente in formazione solo L’importante è non rimanerne vittime ma
col nostro secondo lavoro. attuare delle strategie di difesa che, nel mio
caso, possono essere riassunte in una forma di
Come è nata l’idea di parlare di queste due arte-terapia. Io scrivo, soprattutto, per
donne in particolare? Le conoscevate? E’ necessità, non per una ricerca estetica fine a
stato difficile scrivere di persone reali? sé stessa.
37
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

elevare il nostro discorso musicale. Prima di


I miei complimenti a Stefano che ha scritto
lavorare ad un disco nuovo si fa sempre la
dei testi molto belli ed efficaci, con
summa del lavoro svolto precedentemente ed
immagini appropriate. Mi chiedevo se nella
insieme abbiamo notato di come nella nostra
scelta del tema, non ci fosse anche
musica ci fossero brani molto eterogenei tra
conoscenza di quanto si scrive: quel
loro… da qui è nata l’esigenza, forse si
malessere delle due donne, risuona anche
potrebbe chiamare pure la sfida, di fare un
in voi? (essendo personale potete
disco che fosse un flusso musicale unico e
assolutamente ignorare la domanda).
quindi staccarsi momentaneamente dalla
[Stefano] Credo che un interesse innato per
forma canzone. I due brani di LNADG sono
l’introspezione e per l’osservazione dei
diversi tra loro… profondamente diversi.
comportamenti umani mi abbia aiutato a
Tuttavia il desiderio di rendere tutto
sentire empaticamente queste persone. Però,
omogeneo ha fatto sì che si tentasse di creare
nel periodo in cui scrissi Giovane figlia e i due
due mondi vicini ma opposti (anche a partire
brani de La Curva di Lesmo (progetto con
dai due titoli). Due mondi che suonano
Fabio Zuffanti, che quando leggerete queste
musiche diverse, ma che sono stati creati dalle
righe sarà uscito da circa un mese), non mi
stesse mani.
sentivo felice per varie vicende personali e
Come avete contattato l’artista che si è
penso che questa sensazione di inadeguatezza
occupato del bellissimo artwork?
si avverta. D’altra parte, per trasmettere la
[Stefano] Prisicilla (Jamone) è una mia amica.
verità, bisogna prima averla sperimentata su
Bravissima. Il suo stile mi faceva impazzire
di sé.
perciò l'ho contattata e ci ha esposto le sue
La scelta della suite è stata una necessità
idee.
formale? Voglio dire il mood del disco è ben
(Gabriele) Come detto ritengo che un gruppo
focalizzato dall’inizio alla fine, senza che
musicale, qualunque genere esso suoni, non
questo risulti monotono. La compattezza
può limitarsi a suonare. Nel ns. caso è
timbrica di tutto il disco era un vostro
importantissimo il contenuto dei testi, e di
obiettivo? Non vi siete sentiti “imbrigliati”
conseguenza l’estetica delle grafiche ha
nella scelta della forma di scrittura?
sempre avuto un ruolo fondamentale nei
[Luca] Noto con malcelata gioia che la
nostri lavori. Nei tre dischi si è sempre tentato
domanda continene già una parte della
di collegare l’immagine al testo; ad esempio
risposta! Almeno per il tuo gusto, l’obiettivo è
Priscilla Jamone, l’artista che ha concepito le
stato raggiunto! Spero ovviamente che il
grafiche de “La notte anche di giorno” ha
maggior numero di ascoltatori sia d’accordo
pensato di disegnare due donne che
con te. L’obiettivo che ci siamo posti era
potessero rappresentare le due protagoniste
proprio questo: dopo due album accolti con
del disco e di mettere in copertina una sua
grande e inaspettato calore dal pubblico,
visione della Storia. Per la copertina poi c’è da
abbiamo provato ad alzare l’asticella e tentare
dire che il gruppo ha sempre lasciato quasi
la strada “difficile”. Chiaramente il rischio di
carta bianca agli artisti che man mano si sono
sbagliare tutto clamorosamente era alto, ma
succeduti nel collaborare con noi; ovviamente
in quel caso la tua domanda sarebbe stata
CdZ indicava la via poi stava al grafico capire
posta in maniera diversa!! Eh eh! Ne approfitto
dove andare, richiedendo correzioni solo in
quindi intanto per ringraziarti, oltre che per la
minima parte, più che altro per la maggior
domanda anche per la recensione!
parte delle volte si è trattato di scegliere tra
(Gabriele) come dice Luca sicuramente
due o tre opzioni a dire il vero.
quando abbiamo iniziato a lavorare a La notte
Facciamo un passo indietro con Sensitività.
anche di giorno il nostro obiettivo era quello di
Disco diverso, ma ovviamente nel DNA del 38
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

gruppo. La melodia continua ad essere la vera, tuttavia se penso ad esempio a Nei cerchi
protagonista, anche se, liberi dalla forma del legno (uno dei nostri brani più apprezzati in
suite si rappresentano diverse facce del assoluto) sento che CdZ è maturata oggi, ma
proprio carattere. Il passaggio di Luca da che alla fine il seme originario è sempre lo
ospite a membro del gruppo quanto ha stesso. Se oggi dovessimo entrare in studio e
cambiato le dinamiche compositive? fare una versione nuova di Nei cerchi del legno
(Gabriele) L’entrata di Luca nel gruppo è stata tutto suonerebbe diverso… sicuramente
assolutamente fondamentale per creare il inseriremmo flauti, violini, violoncelli, fiati… tutto
sound che contraddistingue CdZ. Senza Luca sarebbe più curato ma sono sicuro che
oggi saremmo molto diversi, lui, come comunque il tutto alla fine suonerebbe come
accennava prima, è anche arrangiatore e CdZ, esattamente come l’originale. Questo per
questo ci ha permesso di limare delle piccole far capire che ai tempi del nostro esordio i mezzi
incongruenze che si potevano scorgere nel erano diversi, l’esperienza era minore e tutto
nostro esordio. Sicuramente l’innesto di Luca “necessariamente” suonava più “naìf”.
ci ha fatto crescere molto maturando e Concludendo c’è una parte di nostri ascoltatori
personalizzando la ns. musica. Questo è che rimpiange il nostr esordio ed una parte che
indubbio. apprezza la nostra evoluzione… Noi coscienziosi
Se Sensitività è maggiormente accostabile invece, non essendo umanamente obiettivi,
alla vostra ultima fatica, si discosta rispetto troviamo che in ogni disco ci siano momenti
al primo omonimo proprio nella minor riusciti e altri un po’ meno, ma ci risulta difficile
presenza del sintetizzatore, che devo renderci conto di quanto possa essere coeso o
ammetterlo, in certi casi lo sento anche meno un nostro lavoro. Tuttavia è innegabile che
forse troppo protagonista nel primo lavoro. il primo disco sia stato il lavoro che ha avuto la
Il vostro omonimo, sebbene episodio gestazione più lunga, anche perché la
notevole, è forse meno coeso. Avete la formazione definitiva la si è trovata dopo
stessa sensazione? parecchio tempo, e forse proprio questo periodo
(Gabriele) Quando mi capita di parlare di CdZ di tempo ha fatto si che effettivamente il nostro
con qualcuno spesso mi viene fatto notare di esordio risulti meno coeso rispetto agli altri
come forse si sia persa quell’immediatezza che nostri lavori.
era presente nel primo. Insomma… alla fine c’è Alla fine di ogni disco vi è più rimpianto per le
una parte di nostri ascoltatori che rimpiange il cose che non siete riusciti a fare o
nostro esordio ed una parte che apprezza la soddisfazioni per le cose realizzate? Dopo il
nostra evoluzione vostro esordio, ad esempio, avevate voglia di
Credo che questa osservazione sia in parte piantarla lì o fame di farne un altro? E ora?
39
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

[Stefano] Ogni disco per me è un piccolo fortemente positiva: difficilmente si raggiungono


miracolo, una gioia da condividere e le livelli di stress e rabbia apprezzabili e consistenti
eventuali difficoltà passano in secondo piano. per cose a cui non teniamo. Quindi più il ricordo
Io sarei pronto a ripartire ora. della costruzione di alcuni passaggi mi riporta un
(Gabriele) non ci fossero rimpianti sarebbe bruciore nell’animo e più mi sento di affermare
molto strano… anzi direi che non averne è che mai lo cambierei, nemmeno di una virgola!
praticamente impossibile. Ritenere che si sia Specialmente se parliamo di CdZ. Ogni brano è
fatto un lavoro perfetto è come sostenere che frutto di una commistione di stili, umori,
non ci si potrà mai superare ed scottature del cuore… Guai a pensare di
automaticamente scatterebbe il meccanismo modificare il prodotto finito. Si romperebbe
dell’autocelebrazione senza contare che quella magia.
l’entusiasmo dello “scoprire” nuova musica si (Gabriele): sette teste da far andare d’accordo
spegnerebbe di conseguente. Per il resto non sono poche. In questa frase credo si possa
condivido le parole di Stefano: ogni disco è un intuire la mole di lavoro, non solo musicale, che
miracolo… una gioia pura che nulla potrà ogni disco ha sulle spalle. Andare sempre tutti
inficiare. Ammetto che terminato il primo disco d’accordo è impossibile e qualche tensione è
a causa della lunga gestazione, la tentazione di inevitabile, ma credo che, come sostiene Luca,
scioglierci era forte, ma poi giorno dopo anche questo sia un fattore positivo per CdZ. Ad
giorno, commento dopo commento, esempio descrivere musicalmente il suicidio di
recensione dopo recensione, ci siamo resi una ragazza non può contemplare la calma, non
conto che avevamo prodotto della musica che può essere affrontato con dei sorrisi. Ognuno si
a noi personalmente piaceva e che sente responsabile di ciò che scrive e suona… e
sorprendentemente piaceva anche al pubblico questo rende estremamente serio il suonare
prog!!! Senza parole, senza mai accennare alla insieme. Se parlassimo di elfi e fate, cosa che a
tempesta passata, alla fine siamo andati avanti dire il vero nel prog si fa fortunatamente sempre
consci che lo stare insieme fosse la cosa meno, il conflitto sarebbe pesante ma lo stesso
giusta… si rende necessario quando si parla di temi
Vi andrebbe di raccontarci un po’ il dietro le estremamente delicati. Detto questo comunque
quinte, le difficoltà dei vostri tre lavori? la Coscienza ha poi la fortuna di avere al proprio
[Luca] Molti di noi hanno esperienza in studio interno 4/5 compositori, più o meno prolifici, e
con altri progetti, ogni disco ha una storia a sé. questo porta ad uno scambio di mille idee e di
Penso di poter parlare a nome di tutti se conseguenza di mille decisioni prese che alla fine
affermo che i lavori per CdZ assumono una ci hanno portato a quello che personalmente
spinta emotiva particolare, magari non sempre trovo il ns lavoro più completo e complesso “La
positiva, che però risulta poi percepibile nel notte anche di giorno”. Insomma non si
risultato finale. Mi è capitato davvero di costruisce una casa senza mattoni laddove i
suonare per CdZ trasportato da emozioni e mattoni sono le parole ….Quindi ben venga il
ansie che poi hanno donato maggiore sudore causato dalle convinzioni di ognuno!!!
drammaticità a un tema o a una mia Questa è la fortuna di CdZ!!!
interpretazione. La prima volta che ho sentito il Quanto, quello che è stato fatto negli album
testo di “Il giro del cappio” ho avuto i brividi, precedenti influisce quanto fatto nei
sono rimasto affascinato dal livello di poesia, successivi?
mescolata alla crudezza e alla serietà [Luca] – Tantissimo! Perchè il primo obiettivo è
dell’argomento, raggiunto da Stefano. Questo quello di migliorare, non ripetersi.. e spesso
si è aggiunto alle ansie e ai litigi che spesso anche tentare nuove strade. Comunque quando
accompagnano un lavoro di questo tipo. si inizia a lavorare ad un album nuovo, a mio
Questo è da leggersi a mio parere con valenza parere, il primo proposito deve essere quello di 40
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

alzare l'asticella. discorso musicale attuale. Non è detto che


(Gabriele) Assolutamente! Tantissimo! Luca ha prendere in considerazioni tutte le critiche sia
espresso la mia stessa idea. Migliorarsi e necessariamente un bene, ma di carattere non
soprattutto non ripetersi. Adesso, anzi tra poco, riesco a fare finta di nulla ed andare dritto per la
inizieremo a lavorare per il quarto disco mia strada.
(sarebbe bello farlo uscire per i ns 10 anni, nel
2017) e le idee che guideranno la struttura Cosa c'è in preparazione? Musica nuova?
sono già fondamentalmente diverse da quelle Live?
che ci hanno portato a concepire “La notte (Gabriele) Al momento siamo in fase di
anche di giorno”. Ecco … questo … è “rastrellamento” delle idee per iniziare a creare
fondamentale, mantenere quella che noi l’atmosfera del quarto disco. Una cosa è certa …
chiamiamo “coscienziosità” ma al contempo tenteremo di virare una quarta volta, senza però
tentare di essere un po’ diverso lavoro dopo discostarci dalle peculiarità musicali che spero ci
lavoro. distinguano. Probabilmente a partire da gennaio
[Stefano] Direi nulla. s’inizierà a scrivere, l’obiettivo è quello di fare
uscire il disco per l’ottobre 2017 … giusto per i 10
E il vostro pubblico? Quanto la loro risposta anni di CdZ (il tempo passa!!!). Abbiamo tempo
“condiziona” quanto fate? insomma per tentare di fare un buon lavoro …
[Stefano] Totalmente avulso da ciò, io faccio Nel frattempo i vari coscienziosi saranno
quello che mi ispira il momento. Anche perché impegnati in vari progetti paralleli: io e Luca
altrimenti dovremmo accontentare troppi fan porteremo avanti un progetto “particolare”
di filoni diversi e impazziremmo. Anzi, mi piace assieme a Guglielmo Mariotti, Alessio
molto giocare con le aspettative degli continuerà il suo percorso con i Nags, Stefano
ascoltatori. ;) inizierà assieme a Fabio Zuffanti il secondo de
[Luca] - Un po' di condizionamento è inevitabile. “La curva di Lesmo” e così via …In pratica CdZ sta
Più che altro si tratta di rapporti umani diretti divenendo un gruppo cosmopolita! Mani che
con chi si è affezionato alla nostra musica, non suonano altrove, ma sempre senza trascurare
possiamo certo parlare di enormi riscontri in l’Amatissima Coscienza…
termini di vendite! La stagione del progressive
rock in classifica è finita da un bel pezzo. Anche [Luca] Abbiamo in programma alcuni concerti
se tuttora escono dischi che meriterebbero tale con amici e colleghi per noi molto importanti.
gratificazione. Dicevo rapporti umani diretti nel Abbiamo appena diviso il palco con i Panther &
senso che facciamo tesoro di come viene Co., gruppo “fresco di pubblicazione” con un
accolto un nostro nuovo album dalle persone album d’esordio molto interessante. Poi
che stimiamo per competenza, professionalità suoneremo in Olanda insieme agli Unreal City,
e ragioni affettive. ormai affermati e al secondo album. In
(Gabriele) Domanda complessa. Da insicuro programma per la prima metà del 2016 c’è
cronico quale sono, io sono attento ad ogni anche una data con gli Ubi Maior, gruppo attivo
critica mossa sull’operato della Coscienza. da diversi anni, ma ora trainati da una nuova
Tutte le osservazioni le immagazzino e le linfa e da un ottimo nuovo album grazie
rielaboro per capire se, secondo il mio punto di soprattutto a quell’autentico vulcano di Marcella
vista, hanno un valore o meno. Tutto ciò che Arganese. Stiamo trattando anche altre date
viene esposto dev’esser preso in all’estero, specialmente dove ci siamo accorti di
considerazione, altrimenti non v’è margine di avere un ottimo seguito!
miglioramento. Se come gruppo non fossimo
stati attenti a ciò che ci veniva consigliato negli Grazie della pazienza e delle risposte! Alla
anni probabilmente non saremmo arrivati al prossima! 41
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

La CDZ e le case Onestamente sono davvero in ambito internazionale, dove


discografiche pochi i casi in cui chi ha gestito se a scrivere è l'artista, la mail
autonomamente il proprio viene cestinata.
Visto che si auto produce disco sia riuscito alla fine a Se a scrivere è il produttore, si
tutto, cioè ormai chiunque produrre un prodotto di fascia apre un canale di dialogo.
può farsi il suo cd nella sua alto. Da questo nasce la Tutto dipende da quanta
“cantina”, qual è il senso e il necessità di appoggiarsi ad una strada l'artista vuole che il suo
ruolo delle case casa discografica, un’azienda prodotto faccia.
discografiche? che possa sopperire le lacune
che inevitabilmente si Com’è il vostro rapporto con
[Stefano] Quello che dovrebbe presentano in corso d’opera. la vostra casa discografica
essere? Garanzia di qualità, Senza contare che questo (la AltrOck/Fading Records)?
promozione e distribuzione, genere è prevalentemente Come l’avete scelta? Inoltre,
seguire e consigliare suonato da non professionisti, quanto manca la palese
l'eventuale nuova proposta: musicisti che dedicano tanta mancanza di promozione che
insomma trait d'union tra passione sullo strumento ma solitamente le case
artista e pubblico, senza che che comunque il pane se lo discografiche operano sulla
l'artista debba vendere i cd per guadagnano altrove e che mancanza effettiva di spazi
strada o fare il giro dei negozi quindi alla Musica possono musicali per la vostra
con gli scatoloni dedicare il tempo che il loro musica?
(Gabriele) Io parto dal vero lavoro concede. Anche da
presupposto che questo fattore nasce la (Gabriele) Il rapporto con la
l’autoproduzione abbia i suoi necessità di appoggiarsi a delle nostra casa discografica è
pro e contro. I vantaggi assoluti case discografiche. ottimo. Più che noi ad aver
di questo tipo di operatività [Luca] – Per molti aspetti la scelto la Fading records… e da
sono la libertà più completa e domanda è più che lecita: un allora si collabora
la totale assenza di costrizioni e artista che riesce a vendere strettamente; tanto che
tabù nel proprio lavoro. I 500 copie del suo album almeno una mail
contro invece sono le enormi autoprodotto, ha guadagnato “programmatica” alla settimana
difficoltà che si possono molto di più di uno che tramite con Marcello Marinone la si
incontrare nel “gestire” la etichetta ha raggiunto una scambia. Poi ci sono i momenti
propria musica, non tutti sono tiratura di 2000 copie. Però di stanca, ma in media ci si
abili musicisti, tecnici del suono questo è un mero discorso muove tutto programmando
e promoter economico. Appoggiarsi a una con la casa discografica.
contemporaneamente. label significa avere la Purtroppo, come hai accennato
Anzi direi che le persone, o le supervisione sul prodotto di tu nella domanda, gli spazi per
formazioni, che seguono un qualcuno che ha molta più suonare progressive non sono
percorso totalmente autonomo esperienza. Un orecchio davvero sufficienti
a partire dalla composizione esterno, critico, ma comunque numericamente, senza contare
fino ad arrivare alla dalla parte di chi crea. Anche che questo tipo di musica, così
distribuzione sono davvero dopo la pubblicazione, per come altri generi “ricercati”,
rarissime. quanto riguarda le vendite, hanno comunque bisogno di
Ci vuole molto coraggio e l'etichetta può spingere il ambienti studiati e soprattutto
soprattutto una competenza prodotto molto più in là di di spazi gestiti da persone
molto al di sopra della media quanto farebbe l'artista coi competenti. Senza nulla
per potersi permettere un suoi soli contatti. Poi sono togliere a generi più fruibili un
certo discorso. moltissimi i posti, specialmente conto è suonare con basso, 42
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

batteria, chitarra e voce… un farsene una ragione. E (in ad avere un approccio


conto è farlo con basso, buona parte) rivolgere la distaccato nei confronti della
batteria, tastiere (una marea), promozione altrove. propria musica.
chitarra, voce, violino,
violoncello e flauto come sta Avreste, a vostro avviso, E credo che effettivamente,
facendo ad esempio CdZ nei giovamenti nel rapporto con come dice Luca, Marcello ci
suoi ultimi concerti. un produttore? A me sembra abbia dato una grossa mano a
Da tutto questo l’enorme che le cose migliori che maturare un linguaggio che
difficoltà di riuscire a fare una escono in giro, sono quelle inspero sia abbastanza originale
promozione seria per i gruppi cui c’è una persona con nel panorama musicale
della propria scuderia: pochi grande personalità, un italiano.
spazi buoni e spesso gestiti da produttore in nuce che
persone inaffidabili rendono riesce a mantenere salda la Come vedete la situazione
tutto veramente arduo da barra del progetto, mentre musicale italiana? La palese
gestire. molte altre uscite difettono assenza di un filtro
Senza contare che attualmente proprio per una certa effettuato dalle case
la concorrenza è davvero tosta, incertezza, che ne pensate discografiche, e la
soprattutto dei gruppi stranieri voi? proclamazione a capolavoro
e suonare all’estero diventa di qualsiasi uscita da parte
ogni giorno più complesso [Luca] – Nel nostro genere ci delle webzine e dei giornali
vista la vasta offerta di sono produttori di grande musicali più diffusi in rete,
formazioni valide. cultura e carisma, ho avuto (e sono un limite (drogando il
ho tuttora) la fortuna di mercato), o visto che oggi
[Luca] – Personalmente posso lavorare con questi. Parlando tutto è ascoltabile prima di
parlare del rapporto con proprio dell'esperienza CdZ, acquistare, l’importante è
l'etichetta di CdZ e con Marcello Marinone ha dato che se ne parli e basta?
parecchie altre etichette con alcune svolte importanti agli
cui regolarmente collaboro: ultimi due album in fase di [Luca] – Siamo in un periodo di
posso affermare che i lavorazione. grandissima confusione, tutti
produttori in gamba ci sono, possono farsi il disco anche in
hanno gusto e cultura. Li (Gabriele) Un produttore come casa e nessuno ha
conosco, li ho visti lavorare. quelli di una volta sarebbe tempo/voglia di ascoltare tutto
Anche qui ci possiamo “manna” per qualsiasi gruppo; quello che gli viene proposto!
ricollegare alla domanda purtroppo al giorno d’oggi il Dal punto di vista degli artisti,
precedente sulla situazione ruolo di questa figura è mutata le speranze di visibilità sono
italiana: se questi produttori, rispetto ad un tempo, a meno per certi aspetti aumentate.
che ho apprezzato come che non si parli di ambienti che
lungimiranti e attenti, gravitano attorno alle “major”, Ma dal punto di vista
preferiscono non promuovere ma nel prog italiano non si dell'ascoltatore tutto questo
(o promuovere poco) in Italia, li “corre” questo rischio. ventaglio di offerta ha fatto
capisco perfettamente. precipitare la media
Vediamo spopolare personaggi A questo punto è soprattutto qualitativa.
tali da far accaponare la pelle, utile una persona che divenga E con lei è precipitato, a mio
sentiamo chiamare “artisti”dei obiettivo quando ascolta i parere, il senso critico medio
figuri dotati di discutibilissimo nuovi brani e quindi scorgerne per molti ascoltatori: per
talento. Le radio più grandi i difetti che un musicista non questo penso sia diventato
ormai lavorano così, conviene potrà scorgere non riuscendo molto più facile gridare al 43
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

capolavoro e rischiare di essere vivo del “ricorso storico” si ha la stroncature di dischi da parte
presi seriamente! netta sensazione di essere delle critiche mediatiche indie
I capolavori per fortuna sono “pionieri di ciò che verrà”. per cui non credo che il
rari, e non credo li stiano Senza polemica e senza mercato sia drogato da
facendo quelli della mia offendere nessuno proclami (saturo, sì): il filtro
generazione: credo di attualmente, soprattutto in siamo noi utenti e, in un certo
appartenere ad un periodo di Italia, i gruppi prog più in auge modo, lo siamo sempre stati.
passaggio molto tormentato, i sono anagraficamente “anziani” Negli anni, in definitiva resta
capolavori li ha fatti chi ora si per poter dar via ad una quello che ascoltiamo e la
gode le giuste soddisfazioni di rivoluzione musicale vera e stessa critica di settore fatica a
una vita passata a seminare, e propria Insomma la ns. riconoscersi in un caleidoscopio
di capolavori ne faranno le generazione è probabilmente virtuale dove si miscelano sacro
generazioni future se di passaggio, nella speranza e (tanto ma tanto) profano.
troveranno la strada per uscire che gli attuali 20enni possano Certo è che l'effimero oggi non
da questo momentaccio. fare meglio di noi (e sono dura più nemmeno un'istante
Noi dobbiamo solo continuare sicuro che così sarà visto che il di gloria. Ma la stessa qualità
a fare dischi e fare sempre del mercato attualmente sta del pop commerciale è
nostro meglio: guai a fermarsi. “aprendosi” verso suoni nuovi, spaventosamente bassa
quando per nuovi s’intende rispetto persino agli anni '80.
(Gabriele) Sono d’accordo con “inusuali”).
Luca. Soprattutto quando Come dice Luca … noi
sostiene che questo sia un dobbiamo solo fare musica …
periodo interlocutorio per il guai a fermarsi.
progressive: è evidente che in
questi anni ci sia una ripresa [Stefano] Io ho letto anche
del genere e più che essere nel pesanti e, talvolta, opinabili

44
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

La CDZ ed il metal (Gabriele) Se c’è una cosa della quale non si


potrà mai accusare CdZ … è proprio quella
Come giudicate certi strani percorsi di seguire le tendenze attuali. Da sempre,
fatti da gruppi Metal (come Opeth o cioè dall’ormai quasi lontano 2007, la
Anathema), una vera esigenza artistica Coscienza ricerca suoni diversi dalla moda.
o meramente commerciale? E come mai Come gruppo siamo sempre stati d’accordo
il Prog viene visto come soluzione all’unanimità sulla necessità d’orientarsi su
commerciale (riuscendo pure ad avere un progressive più melodico e che si
un buon riscontro di pubblico) da altri rifacesse anche un certo settore del
generi mentre gabbia da chi il Prog l’ha cantautorato italiano degli anni settanta
sempre fatto? (Mauro Pelosi e Stefano Testa ad esempio)
nonché a i tanti gruppi minori di quegli anni
[Stefano] A mio parere bisogna considerare come gli Alusa Fallax. L’innesto poi in
entrambi gli aspetti. Sicuramente, l'innesto formazione di Luca ci ha portato ad
Prog nel Metal, ormai sdoganato, viene dal esplorare poi anche l’integrazione tra
desiderio da parte di musicisti molto strumenti acustici e quelli elettrici, per noi
tecnici di misurarsi con materiale più questa ad esempio è una ricerca prioritaria.
complesso. D'altronde, il Metal è un Adottare il metal, o tutte le sue varianti,
genere che è sempre in evoluzione, basti snaturerebbe troppo il ns. sound, senza
pensare alle mille sottoetichette. contare che sempre nell’intento di creare un
Secondariamente, di base molti musicisti discorso “personale” tendiamo ad usare
hanno uno stesso background che guarda maggiormente la String Orchestra piuttosto
sia all'Hard anni '70 che al che il “pluripremiato” mellotron.
Trash/Black/Doom anni '80. Cito due casi Insomma tentiamo di diversificarci anche
particolari: il death prog degli Amorphis perché, ad essere onesti, a volte proviamo
come i bellissimi dischi degli Arcturus mi ad essere più “duri” ma per poi accorgerci di
sembrano nascere da una sincera voglia di non essere credibili. I Deep Purple sono
sperimentare. una cosa … gli Ange un’altra.
Altre operazioni colossali, magari sono Questioni di persone che suonano uno
meno genuine e cavalcano una presunta strumento e dei loro differenti approcci alla
onda. Ma, da buon frequentatore del musica insomma…
mondo Metal ligure, posso dire con [Luca] – Sono sempre stato per direzioni
certezza che il metallaro duro e puro lontane dagli innesti più duri, ma parlo per
vende lo stesso e ha ugualmente seguito, me: non per tutta CdZ.
groupies comprese! Mentre chi osa andare Le vie più eteree le ho cercate per quanto
verso altri lidi, a volte è guardato con riguarda alcune sonorità tipiche degli
sospetto. strumenti a tastiera.
Ma vorrei anche indicare una terza via, che è
A quanto si vede e si sente, pare che quella che forse preferisco: c'è un modo più
l’evoluzione di certo modo di comporre sinfonico di comporre, che coinvolge
Prog debba necessariamente passare strumenti acustici di provenienza classica e
attraverso o l’innesto di elementi più etnica.
duri derivanti dal Metal, o per vie più È quello che spesso propongo nel mio
eteree floydiane (alla Wilson per percorso solista, e che ho portato per certi
intenderci). Come vi rapportate con aspetti in Hostsonaten (che comunque già
queste due ricette che generano grandi andava in questi direzione anche prima del
ortodossie nel nostro ambiente? mio arrivo) e in CdZ.
45
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

La CDZ e gli altri... differenza d’età con i personaggi di Alex a Milano, in Italia credo si
storici del prog italiano portano soffra un po’ di provincialismo e
Qual è il vostro rapporto con a costituire un rapporto più di superficialità rispetto alla
le altre band che suonano il forte a volte, soprattutto per il puntualità organizzativa che si
vostro tipo di musica? senso d’ammirazione che si riscontra all’estero. Qui da noi
prova nei confronti di alcune spesso sono gli stessi gruppi che
[Stefano] Splendido. Molti sono figure. Recentemente ci è sono costretti ad organizzare
amici con i quali scambiare capitato di condividere il palco eventi e serate, proponendo
opinioni e scherzare. con il Castello d’Atlante che scambi “culturali” con altri
[Luca] - In alcuni casi i rapporti annoverava tra i musicisti tale gruppi nella speranza di
sono davvero molto buoni, Toni Pagliuca. ottenere un ingaggio decente
spesso condividere il palco si è Ebbene … io sono rimasto anche solo fuori provincia.
tradotto in una stima reciproca pietrificato ad ammirarlo e Purtroppo la situazione in Italia
molto forte. Parlo di colleghi pensavo “è lui che ha composto è questa. Per quanto riguardo
“contemporanei”, ma anche di il tema di moog di “Maggio”!!!!” invece la musica credo che
personaggi che il genere Avendo fisso questo pensiero l’Italia, dal punto di vista
l'hanno costruito e reso grande, alla fine non sono praticamente compositivo, non abbia nulla da
gente che fino a 15 anni fa riuscito a parlargli. Con i invidiare con ciò che viene
ascoltavo sui dischi... Forse coetanei invece spesso si tratta creato all’estero, anche se a mio
sognando proprio quello che mi di un rapporto alla pari, che avviso in un’ottica di produzione
sta capitando ora! varia di volta in volta ma che vera e propria di strada il
(Gabriele) Direi sempre buoni, però, come già detto, rimane Belpaese ne ha ancora da fare.

fortunatamente l’ambiente non sempre come minimo molto Il gap tra dischi nostrani e i
è troppo avvelenato da corretto. prodotti scandinavi o britannici
concorrenze spietate, come si sta lentamente assottigliando,
magari si può pensare o Come vedere l’ambiente tuttavia, soprattutto per una
sembrare. italiano a confronto con ragione d’investimenti credo, le
Ovvio con alcune persone leghi quanto avviene all’estero? differenze ci sono ancora e
di più, con altre di meno ma (Gabriele) Parlando della piuttosto evidenti.
tutto rimane nel rispetto più dimensione “live” e tenendo ben [Luca] – All'estero ci sono molti
totale. conto di rare eccezioni come ad festival importanti, qualcuno ho
Forse, bisogna ammetterlo, la esempio il Festival Ver1 e La Casa avuto la fortuna e l'onore di
46
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

bazzicarlo da musicista. In Esiste oggi, a vostro avviso, Maschera di Cera e i


alcuni casi ho trovato grande una vera “scena” progressive recentemente, credo, quasi
organizzazione e invidiabile italiana? riformati Finisterre. Insomma
risposta di pubblico. Viviamo [Stefano] Sì. solo in questa città l’offerta è
da decenni una certa invidia [Luca] Sicuramente sì. ampia e valida... e sottolineo il
cronica verso quanto avviene Ed esistono anche delle sotto- soffermarsi solo su Genova,
all'estero... realtà molto forti, come la altrimenti l’elenco diverrebbe
Eppure qualcosa finalmente si scena genovese, quella davvero lungo. La scena
sta muovendo anche qui da milanese, la scena attorno a progressive italiana procede,
noi: il festival di Veruno è Bologna... C'è grandissimo con qualche intoppo, ma dopo
ormai una realtà consolidata, fermento e ci arrivano molti qualche anno di
che coinvolge nomi sempre nuovi dischi di progetti tentennamenti parrebbe
più prestigiosi. A Milano c'è La interessantissimi. procedere verso tempi
Casa di Alex, alla quale sono Recentemente sono rimasto migliori.
molto legato perchè davvero molto positivamente colpito
l'ho vista crescere: lo staff ha da Le radici del male – Auguriamocelo tutti.
a poco a poco hanno L'albero del veleno. Anche il
migliorato ogni aspetto della progetto NichelOdeon di
gestione live. Il palco, Claudio Milano ha sfornato
l'impianto, la backline... Un prodotti di grande qualità.
gruppo di persone ha creduto [Gabriele] Esiste, esiste…
in un progetto e ha costruito eccome!
quello che ora è una Città come Genova, Milano,
bellissima realtà. Poi c'è a Bologna e Roma pullulano di
Genova il Cancello del formazioni che producono
Cinabro, il Club Giardino buona musica nel nostro
vicino a Verona... E proprio in genere. Solo per citare i
questi giorni sto scoprendo gruppi genovesi si possono
una realtà importante a Sud, elencare il Segno del
capitanata proprio da Rotter's Comando, il Tempio delle
Magazine! :-) Clessidre, i Fungus, la 47
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

E per chiudere... La CDZ ... a ruota libera!


Risposte "libere" a domande in liberta'!

di comprare un disco orientato autoproduzione che in molti


Che ne pensate dello
verso il RIO preferisco casi può essere più redditizia
streaming e di siti come
ascoltarlo, magari pure dello stesso prodotto
progstreaming, che
assimilarlo. Così credo facciano i pubblicato sotto la benedizione
permettono l’ascolto del cd
molti utenti di questi siti; poi è di un'etichetta più quotata.
appena uscito per un limitato
ovvio che non tutti acquistino il
tempo?
disco, magari tanti lo scaricano, (Gabriele) Sicuramente è un
ma intanto la tua musica è ottimo strumento per poter
[Stefano] Ottimo veicolo
“girata intorno” e questo è uno ampliare le possibilità di un
promozionale. Poi c'è chi li
degli scopi primari per i quali si prodotto migliore: “più spendi, e
"rippa" dalla rete e li diffonde
combatte… nei limiti del tuo gusto, più
anche dopo il periodo limitato
otterrai”. Insomma un conto è
ma, alla fine, in un genere come
Come vedete il fenomeno del avere un budget di 3.000,00 €,
il nostro, ami possedere
fundrising? In ambito musicale un conto è averne uno da
l'oggetto disco.
probabilmente i primi a 5.000,00 € (a volte basta
[Luca] – Chi ascolta l'album,
sperimentarne gli effetti davvero poco per fare la
chissà... magari se ne innamora!
(positivi) furono i Marillion, da differenza), e ovviamente sto
Un ascoltatore su dieci decide di
allora più o meno ci si vede parlando di cifre piuttosto
comprarlo. Tre su dieci
inondati da richieste di basse. Ovviamente quando ci si
decidono di partecipare al
anticipi da tantissime band e avvicina al fundrising bisogna
concerto del gruppo ascoltato.
iniziative, magari tutte pure essere consapevoli di
Se non ci fossero progstreaming
meritevoli, ma ha senso tutto quanto si “vale” sul mercato o
e i canali similari, l'album
ciò e quanto alla fine, in almeno averne una vaga idea …
comunque si troverebbe sui siti
questo contesto, il giudizio del chiedere 10.000,00 € per il
pirata! Ci sono stati momenti in
pubblico condiziona il lavoro prossimo disco di CdZ sarebbe
cui ho anche pensato che in giro
finale? un’utopia irraggiungibile,
si trovassero più link pirata del
discorso diverso se invece si
mio secondo album solista di
[Luca] – Ho acquistato tramite cercassero 2.000,00 € o giù di lì.
quante fossero effettivamente
crowdfounding molti prodotti Comunque questo potrebbe
le copie vendute! Quindi ben
che ho trovato ottimi. Mi essere uno strumento che CdZ
vengano i canali come
vengono in mente per esempio potrebbe prendere in
progstreaming.
Made in Belgium II degli Aranis considerazione proprio in virtù
e Sapere Aspettare di Roberto del fatto che si è sempre in
(Gabriele) Assolutamente utile.
Tiranti. Li ho comprati a scatola cerca di un miglioramento
Per noi musicisti è un’enorme
chiusa, quando ancora costante anche da un punto di
vetrina, un’occasione unica per
dovevano entrare i studio di vista dell’investimento.
poter “mostrare la mercanzia”.
registrazione: ho dato fiducia ad Sembrerà banale e forse venale
Come accennava Luca, questo
artisti che stimo molto e ho ma purtroppo per fare musica
canale è utilissimo per chi,
potuto contribuire in qualche oggigiorno bisogna “verificare”
prima di comprare, vuole farsi
modo al prodotto finale. parecchi aspetti e sicuramente
un’idea del disco.
L'artista probabilmente, quello economico non è
Personalmente, ad esempio,
potendo “saggiare” in diretta la trascurabile; ovvio che in primis
sono un ascoltatore al quale
stima attorno a sé, ne viene rimanga la Musica da curare e la
piace molto il sinfonico e alcune
condizionato durante il lavoro. Passione che ne deriva nel
cose di neo-prog … quindi prima
Parliamo di una forma di semi- crearla, ma il “lavoro” di una 48
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

formazione musicale non si ferma dispari è assolutamente relativa, ci sarebbero così tante persone
a comporre, arrangiare e suonare. ci sono un sacco di casi in cui un che lo suonano e lo ascoltano.
Purtroppo … non più. 4/4 può ingannare l’orecchio Una lingua muore quando non
“travestendosi” da tempo viene più utilizzata, un genere
[Stefano] Non sono totalmente a composto. La tecnica non musicale fa altrettanto.
favore del fundrising, né alle dev’essere altro che lo strumento [Luca] – Che non sanno cosa si
produzioni dal basso per quanto con il quale esprimere il tuo perdono!! è come seguire la
anche nel cinema indipendente messaggio. Se la tua proprietà di musica classica ignorando tutto il
sia la norma. E' un falso sogno, un linguaggio è ampia, sicuramente '900 e i compositori
mito da sfatare: ormai è troppo le tue possibilità d’esprimerti e contemporanei come Massiaen,
diffuso ed invadente e si fatica a farti comprendere saranno Dallapiccola, Shostakovich,
riconoscere chi veramente è maggiori, così accade anche nella Stravinskij o Gershwin! Spesso
meritevole e chi cerca solo di musica: più padroneggi la tecnica sono gli stessi media ad operare
raggranellare spiccioli o di e più riesci a rendere chiara la tua un vero ostracismo verso il
proporre prodotti già idea. genere, questo ha certo
precedentemente rifiutati dal contribuito a inculcare il concetto
mercato. Il pubblico, alla fine, Cosa direste a chi asserisce che “1977” nei più distratti.
premierà soprattutto gli artisti del il Prog è finito nel 1977? Sicuramente è nostro dovere
deja vu. Il pubblico di solito non andare avanti e non badare a
condiziona il lavoro, lo finanzia a [Stefano] E' vero. C'è stato già il questa diffusa convinzione,
scatola chiusa o sulla scorta di neoprog. Ora siamo nell'era del altrimenti davvero il prog
una tessera, di un trailer, di un post-prog. ;) finirebbe! Piccolo aneddoto
demo. personale tragicomico: in molti
(Gabriele) Non esistono limiti contesti in cui ho presentato un
Ma il Prog è per forza tempi anagrafici per datare un mio lavoro (una partitura, un
dispari? La complessità non movimento musicale. La musica è arrangiamento) talvolta poi
diventa un limite? espressione, linguaggio e quindi è incluso fra i lavori premiati, ho
impossibile delimitarne un inizio volutamente omesso di
[Stefano] No, non è necessario il ed una fine. Cito solo un titolo per menzionare le parole “prog”, “rock
tempo dispari! Quello italiano è chi non è avvezzo a seguire il progressivo”, “progressive rock”
pop progressivo che ha le sue progressive abitualmente e che nella scheda di presentazione.
radici nella garage beat, il 4/4 ci potrebbe risultare assolutamente Chissà se parlando liberamente
sta benissimo, si possono sempre sconosciuto: “1000 autunni” di delle mie “frequentazioni” prog
spostare gli accenti. Ske del 2011, e quindi ben 24 l’esito sarebbe stato diverso…
anni dopo la famigerata
[Luca] – Sicuramente! Il prog è prematura dipartita del prog.
l'idea, l'arrangiamento, il guizzo Facciamo ascoltare questo disco…
creativo. Non necessariamente la e poi vediamo se si riesce ancora
complessità o il tempo dispari. Fra a sostenere che il genere sia
i miei album preferiti nella storia morto. Va bene, si parla di
del prog italico, c'è quel “Dentro un’opera che alcuni potrebbero
l'invisibile” dei Genfuoco... che definire “derivativo” in alcuni tratti
non eccelle certo per complessità ma che secondo me negli ultimi
tecnica! anni rappresenta una delle
assolute eccellenze che ancora
(Gabriele) La forza nel prog è nel questo genere può fornire ad un
suo ricercare suoni e soluzioni attento ascoltatore. No, no… il
nuove. La questione dei tempi prog non è morto, altrimenti non 49
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Coscienza di Zeno
Discografia commentata
italiano della band. Cambiamenti di ritmo,
sottolineati dal synth molto in primo piano ma
ben supportato dalle chitarre e dall’ottima
sezione ritmica, per un viaggio all’ultimo respiro
che fan trascorrere i primi sette minuti
piacevolmente interessati e coinvolti in quanto
si ascolta. Gatto Lupesco riporta il climax ad
un’ambientazione più riflessiva. Il cantato, in
italiano, è convincente, il testo intrigante, con le
immagini evocate dal pianoforte e dal solito
lavoro al synth.
Ma è Nei Cerchi del Legno che il vero carattere
dell’opera comincia ad emergere: intersezioni di
strutture, di ambientazioni classiche con altre
più moderne, dove si sente che chi compone è
La coscienza di Zeno
italiano, e ha ascoltato molti classici del prog
Anno: 2011
italiano. Il pianoforte è usato come un Virgilio
Etichetta: Mellow
nei meandri del pezzo: riportandoti in sentieri
Formazione: Gabriele Guidi Colombi / basso;
sicuri quando le digressioni ritmiche e
Andrea Orlando / batteria; Alessio Calandriello /
sinfoniche ti portano a vedere paesaggi lontani
voce; Davide Serpico / chitarre; Andrea Lotti /
e in parte inquietanti. La terza sezione del
tastiere, chitarra; Stefano Agnini / tastiere
brano (lungo 13 minuti) è forse la più riuscita,
dove il pianoforte da il là al synth, che poi lascia
Il disco di esordio è quasi una dichiarazione
il posto al solo di chitarra. Assolutamente
d’appartenenza. Con autorevolezza si esplorano
pregevole la fattura del tutto facendo trasparire
diverse strade del Prog facendo comprendere
una grande sensibilità negli arrangiamenti oltre
all’appassionato l’enorme potenzialità del
che nella composizione di tutto il brano. Il
gruppo. Innesti New Prog in un contesto di Prog
fattore precipitante, continua sulla strada
classico italiano, profumi Folk e cambi di tempo
segnata dando anche un senso di continuità al
e ambientazione magistralmente tenuti.
discorso iniziato dal brano precedente.
Unica pecca del lavoro sono le tante strade
E’ forse il brano più lirico e sognante, con il
intraprese nei vari brani che possono essere
synth a dettare la melodia, e la sezione ritimica
sinonimo di incertezza, ma anche di tante idee.
a sostenere quanto avviene su, nella chiave di
Altra nota negativa può essere l’uso eccessivo
violino. Senza strafare, si cambia ritmo e si
di certi timbri (come il synth) ma anche di un
intravvede la chitarra elettrica sullo sfondo a far
voler usare necessariamente tanti cambi di
aumentare la tensione, fino all’assolo, che
tempo che in certi casi penalizzano le tante
risolve la tensione creata. Il lavoro alla chitarra
belle idee melodiche che invece sono state
è pregevole, donando al pezzo quel quid che
scritte. Insomma un gran bell’esordio, che farà
me lo fa preferire agli altri. Il ritorno al cantato è
contento molte persone, ma che soprattutto fa
segnato da un stacco tipicamente Genesisiano,
intravvedere la grande levatura di cui è
ma come per tutte le altre composizioni non si
composta questa band. Il disco si apre con
ha una sensazione di deja vu: il che fa capire
Cronovisione, uno strumentale caratterizzato
come gli ascolti pregressi siano interiorizzati e
all’apertura dal classico suono New Prog del
non fonte di mera riproposizione. Il basilisco,
synth.
pezzo Folk con la fisarmonica che gli dà un
Ed è di matrice Prog Mark II l’impianto
qualcosa di “francese” aggiunge alla timbrica del
dell’intero pezzo, dove però è chiaro il DNA
disco quel non so di esotico. La canzone che è 50
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

una ballata “sporcata” dal synth qua e la, ci fa


godere delle capacità del gruppo
nell’imperticarsi in sonorità più “unplagged”
lasciando le trame intricate dei brani
precedenti.
Nel secondo brano strumentale del disco, Un
insolito baratto alchemico, si ritorna in un
ambiente claustrofobico con la chitarra e
l’organo che ti trascinano nei meandri di questa
lunga traccia. Il flauto non riesce a stemperare,
l’ossessiva sezione ritmica, anzi esalta un certo
fattore straniante che la composizione porta
con sé.
E’ il classico pezzo Prog, che assume un maggior
sentore di “classico” proprio per la presenza
dell’organo e del flauto. A centro brano,
finalmente la tempesta si acquieta, il flauto ci
Anno: 2013
presenta il pianoforte, e come spesso accade
Etichetta: Fading Records
nelle composizioni Prog, ci si gode la quiete. Ma
Formazione: Gabriele Guidi Colombi / basso;
questa ovviamente dura il giusto prima che
Andrea Orlando / batteria; Stefano Agnini /
l’animo torni ad essere tormentato dalla
sintetizzatori; Alessio Calandriello / voce;
sezione ritmica e dalla ricorsività del pianoforte,
Davide Serpico / chitarre; Luca Scherani /
oltre all’arrivo della chitarra a decretare la fine
tastiere
del brano che si chiude enigmatico. Il
pianoforte apre spodestato poi da un tappeto
Il secondo lavoro può essere ancora più
di tastiere, per l’ultimo lungo pezzo di questa
complicato del primo. Se la voglia di
primo lavoro del gruppo genovese: Acustica
espressione e la determinazione può aiutare a
Felina. Torna la voce che canta con grande
superare le difficoltà in un primo lavoro, nel
teatralità il testo sognante che ruba suggestioni
successivo c’è da capire la direzione in cui si
dal mondo delle fiabe. E’ il brano che preferisco
vuole andare e soprattutto non scontentare i
dell’album, l’energia giusta, il synth tenuto sotto
tanti estimatori conquistati. Infatti il primo
controllo senza essere troppo invadente, tutto
lavoro dei nostri ha avuto un’ottima accoglienza
fuso con la buona sezione ritmica e si gioca,
e i due anni di attesa non hanno fatto che
divertendosi e facendo divertire. I cambi di
aumentare le aspettative. Ma i CdZ affrontano
ritmo sono sempre funzionali al testo e
la loro seconda prova con piglio deciso, senza
finalmente emerge anche il basso che traccia
ripetersi e mostrando la voglia di continuare ad
una breve apparizione nella cifra melodica del
esplorare pur rimanendo perfettamente
brano. Il testo è bello e cantato veramente
riconoscibili e senza snaturarsi. Il pianoforte
bene. Ed è proprio il cantato il punto di forza
apre il disco e La città di Dite comincia a fluire
del brano oltre il bell’assolo di chitarra sul finire
possente nella sua drammaticità.
della canzone. Non ci poteva essere migliore
La drammaticità, sottolineata dall’uso del solo
chiusura per quest’esordio che ribadiamo
pianoforte, sfocia nella tempesta che arriva con
merita il vostro ascolto attento.
l’inserimento di tutti gli strumenti e della voce.
Un inizio semplicemente spettacolare da
togliere il fiato. Impossibile non sorridere e
sentire un brivido che ti percorre la schiena,
quando la chitarra giganteggia appena
51
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

La CDZ e loro fonti di ispirazione

Quali sono i vostri musicisti di riferimento, quelli che magari da ragazzini sognavate di
emulare con il vostro strumento?

[Luca] – Come dicevo, quando ero alle medie, un certo bassista iniziò a istruirmi sull'universo prog.
E alcuni dischi in particolare si rivelarono decisivi per la mia formazione: quello che più di tutti mi
cambiò la vita, fu Trilogy degli ELP. Poi sicuramente Ommadawn di Mike Oldfield e Thick as a
Brick dei Jethro Tull. Le dita che osservavo con maggiore attenzione in quel periodo
appartenevano a Keith Emerson, Rick Wakeman, Vittorio Nocenzi, Patrizio Fariselli.
(Gabriele) Io invece fui istruito dal classico fratello maggiore, che conosce bene anche Luca, e da
qui la mia prima passione … gli ELP!!! Poi da quel punto si partì alla ricerca di tutto ciò suonasse
simile a loro o che quanto meno avesse dei suoni di tastiera. Crescendo poi qualcuno mi prestò un
basso e fu amore a prima vista, da allora i miei miti sono divenuti John Wetton in primis, poi Chris
Squire, Richard Sinclair, anche se ultimamente mi accorgo che inconsapevolmente Pete
Trewavas mi ha ispirato parecchio nel corso degli anni.
[Stefano] Devo proprio dirlo? A me piacevano i Comus e gli Psychic TV (noto gruppo industrial,
nd.r.)!

Se proprio dovreste, ci confessate quali sono i dischi che vorreste aver fatto voi? (diciamo
dal 1990 in poi, altrimenti sarebbe troppo facile).

[Luca] – Roqueforte (Aranis), Sacrament (White Willow), La cura del tempo (Niccolò Fabi), Da A ad
A (Morgan)
(Gabriele) La disciplina della Terra (Ivano Fossati), The secret migration (Mercury Rev), Apple
Venus (Xtc) e Ever (IQ) per dire giusto i primi che mi vengono in mente.
[Stefano] Quelli di Burzum (noto gruppo Black Metal, n.d.r.)

supportata dalle tastiere e dal basso. E poi la sostengono più direttamente la linea vocale:
quiete, piombando nella riflessività appena qualsiasi altra cosa sarebbe stonata, non riesco
introdotta da un synth (finalmente domato!) e a spiegare, ma tutto quanto fatto è un cesello di
dal cantato che mi è sempre piaciuto ma qui suoni e composizione. Anche quando il synth
acquista ulteriori doti teatrali ed espressive. diventa protagonista e comincia la cavalcata a
Avrete forse compreso che questo pezzo mi centro brano, non può sfuggire il lavoro della
piace molto: tutto funziona alla perfezione dai tastiera nel sottofondo che svolazza senza
tappeti di mellotron, al synth, ai cambi di invadere ma dando ulteriore dinamicità al
ambientazione. Ogni volta che metto questo lavoro del synth. La frase melodica è ripetuta
disco, è impossibile andare avanti senza varie volte dal synth, ma poi si torna al
rimanere quasi col rimpianto che il pezzo pianoforte e alla voce.
finisca! E quella malinconia del ricordo comincia ad
Ma se possibile ci si può superare. Sensitività insinuarsi nel profondo e a risuonare in noi. Il
con i suoi 12 minuti e passa, porta ad un livello testo melanconico di questo brano è veramente
ancor superiore il mood del primo pezzo. Il ben evidenziato dalla musica che riesce a
cantato iniziale, è una dichiarazione d’intenti: sottolineare la progressione verso stati emotivi
qui governa la melodia, e tutto viene scritto in sempre più cupi e nulla può il solo di chitarra
funzione d’essa. Bello il lavoro alla chitarra che cerca di divincolarsi e portarci su altri lidi.
classica, che nel sottofondo accompagna la Ma il finale, con il violino, il synth, il lavoro sul
voce, mentre basso batteria e tastiera, rullante del batterista, è una continua 52
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Qual è il senso oggi di una recensione? Serve più alla band come misuratore del polso dei
gusti dell’ambiente, o ai lettori per decidere se acquistare o no?
[Stefano] Se si è lungimiranti, serve ad entrambi.
[Luca] – La recensione di solito la vivo come motivo di soddisfazione, se positiva. In particolare, a
me piace quando tra le righe leggo sincero entusiasmo. Questa è una cosa che spesso noto anche
nelle recensioni di dischi altrui: l'entusiasmo è secondo me facilmente riconoscibile, specialmente
ora in mezzo alla ventata di buonismo piuttosto percepibile che spesso banalizza e accomuna
tutte le nuove uscite, belle e brutte, in un unico calderone. Molte mie passate pubblicazioni, al di
fuori di CdZ, hanno subito anche forti stroncature. Ne ho fatto tesoro: mi hanno fatto bene,
specialmente se ben motivate. Sono in ottimi rapporti con ascoltatori che hanno scritto alcune di
queste stroncature, l'apertura mentale alla bocciatura deve venire innanzitutto dall'artista.
(Gabriele) Una recensione serve per diffondere una propria opinione riguardante un lavoro, sia
positiva sia negativa. E’ comunque fondamentale che essa sia scritta sempre nel rispetto degli
artisti e che soprattutto tutto ciò che si scrive sia contestualizzata al periodo d’uscita del disco di
cui si parla. Affermare oggi che Mispleaced Childhood, a trenta anni dalla sua uscita, sia un disco
con suoni pessimi vuole dire fare una pessima critica, vuole dire che non si è in grado di collocare
anagraficamente un disco e non rendersi conto di cos’era la musica in quegli anni. E tutto questo
questo ha davvero poco senso… Fortunatamente ci sono tante persone che comunque hanno
passione e riescono ad esprimerla egregiamente scrivendo recensioni comunque professionali.
Ad un gruppo una recensione del proprio lavoro è utilissima … per mille ragioni. Per prima cosa,
nel caso il riscontro sia positivo, serve a rinvigorire l’entusiasmo: una recensione ottima crea
amalgama e voglia di andare avanti uniti verso un obiettivo. In secondo luogo,
indipendentemente dal riscontro positivo o negativo, una critica è sempre strumento di crescita,
di maturazione e di apprendimento. Nel corso degli anni abbiamo imparato molto dalle critiche,
alcuni percorsi sono stati interrotti in virtù di molteplici obiezioni rivolte al ns. lavoro. Sicuramente
non è semplice accettare ed analizzare una critica, tuttavia bisogna sforzarsi d’accettarla nel bene
o nel male in quanto anche attraverso le osservazioni di terzi passa la via della maturità.

progressione di emozioni, quasi a farti momento più intimistico dove il cantato


trattenere il respiro e non riuscendo ad comincia la narrazione, mentre la sezione
immaginare (anche dopo che il pezzo lo hai ritmica attende e accompagna. Sono la chitarra
ascoltato così tante volte) la risoluzione di tutta e il synth a sviluppare il brano che diventa
questa tensione. E resti lì sospeso tra un sempre più romantico col passare del tempo. Si
pianoforte quasi jazzato e la chitarra elettrica e aspetta un po’ per tutto il brano
anche un po’ cattiva che fraseggiano, e poi il quell’accelerazione, quel cambio di atmosfera
cambio di ritmo… insomma così tante idee che in realtà non arriverà. Tutto ben fatto, ma il
compositive che sfociano alla fine nell’urlo del brano non ci convince come i precedenti, pur
synth… finalmente desiderato, liberatorio e restando piacevole fino alla fine.
inebriante. Breve, ma intrigante intermezzo, il Tensegrita resta la mia preferita. Il carattere
pezzo più breve dell’album, Tenue, sostenuto nostalgico del testo è accompagnato dalla
dal pianoforte per tutti i suoi 3 minuti di durata, melodia e da una canzone che ti fa piombare
ha l’effetto di un sorbetto a limone tra due indietro nel mondo che forse meglio sanno
pietanze dal gusto forte. plasmare i CdZ, la malinconia e la nostalgia.
Chiusa 1915 infatti, riprende con l’arpeggio del Così è particolarmente apprezzabile le parti di
synth cose sentite anche nel disco di esordio. Il pianoforte che ritimicamente conduce nelle
duello tra synth e pianoforte vede quest’ultimo varie parti di cui è composto il brano. Il synth
come vincitore strappando l’apertura per il fraseggia e fa sentire la sua presenza, ma tutto
cantato. Il pianoforte infatti ci trasporta al conduce al pianoforte che da solo richiama tutti 53
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

all’ordine, il cantato, le tastiere ,tutti ritornano


alla strada principale e il prezzo si avvia alla
conclusione e…
<< suona la campanella della scuola >>.
Pauvre Misere comincia con la chitarra che
fraseggia invitando il sintetizzatore ad unirsi. Un
pezzo che presenta tanti, forse troppi,
cambiamenti di tempo, per un ritorno ad un
Prog più muscolare che melodico. Un po’ stona
con quanto fatto in precedenza, e non riesce a
convincermi molto. Ben inteso, è comunque un
bel brano, ma è come se mancasse quel quid
che ti coinvolge. I tanti cambiamenti di
ambientazione, restano divertenti ma non mi
sembrano “necessari” come invece avveniva
nelle tracce precedenti. Insomma mi sembra un La notte anche di giorno
mostrar le proprie indubbie capacità. E neppure Anno: 2015
il bel cantato riesce a convincermi relegando Etichetta: Fading Records
questa traccia tra quelle, per me, meno riuscite. Formazione: Gabriele Guidi Colombi / basso;
Andrea Orlando / batteria; Stefano Agnini /
La temperanza mischia un po’ le carte, ritorna il sintetizzatori; Alessio Calandriello / voce;
violino supportato come al solito dal pianoforte, Davide Serpico / chitarre; Luca Scherani /
il ritmo incalzante introduce la voce. tastiere; Domenico Ingenito / Violino
Interessante il gioco voce/chitarra/pianoforte: la
voce detta una frase, ripresa dalla chitarra, poi Il terzo capitolo della storia della Coscienza di
dal pianoforte e poco dopo dal basso. Il violino Zeno è un’opera ambiziosa in forma e
e il flauto poi portano al momento più riflessivo, contenuti. Sebbene molti artisti Prog affermino
con la bella chitarra e il flauto finalmente che sia semplice costruire suite, pensare ad una
assoluto protagonista. doppia suite per formare un album ci vuole un
La chitarra classica, interroga un pianoforte che certo coraggio. Ma al di là della forma sono i
ricama il suo fraseggio in attesa del synth temi affrontati ad essere molto interessanti. Le
risolutivo ci porta alla parte finale condotta dal due suite, sono, infatti, incentrate sulla vita di
pianoforte e proprio questo strumento darà due donne dalla vita molto difficile e dalla
chiusura al brano e al disco (proprio come lo recente scomparsa. La descrizione delle due
aveva aperto). Insomma un gran pezzo, che donne, dalla vita diversa ma unite in un passato
però forse perde al confronto di quanto fatto drammatico, è ottenuta, dalla band genovese,
(veramente tanto) nelle prime 4/5 tracce. Ad con agilità e piglio da maestri. Le due donne
ogni modo il disco supera le aspettative e sono forse uno lo specchio dell’altra: una
conferma le grandi doti compositive e giovane, ma con tanti problemi psicologici al
strumentali del gruppo, lasciando ben sperare punto da non avere vissuto la sua fanciullezza,
per il terzo lavoro. quasi nata vecchia, mentre l'altra anziana che
rivive la sua infanzia immersa nella violenza
della guerra, una donna bambina allora e che
che rivendica quella spensieratezza giovanile
che le è stata in qualche modo rubata. In verità
dal racconto della donna matura, si narra di
un’infanzia semplice, come tutte, con le voglie di
diventare grande, con le curiosità sul sesso, 54
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

sebbene circondata dalla bruttura della guerra, scendiamo in dettaglio L’inizio della prima
dai cadaveri che galleggiano sul Po. Insomma suite, affidato alla voce che sfocia nell’entrata
siamo quasi solo noi ad accorgerci del pericolo del violino e del synth che quasi ti fanno vedere
incombente quando l’allora ragazzina fa la l’altalena che volteggia nel testo mentre la
staffetta per i partigiani, quasi a voler sezione ritmica discreta sostiene il tutto, è forse
dimostrare che la fanciullezza è uno stato uno dei migliori inizi di un disco. Poi il
mentale così magico da riuscire a sopravvivere cambiamento di ritmo mentre parlano i dottori,
ad ogni bruttura. Questo se l’animo della e il primo brano “a ritroso” fa capire che
persona è in grado di sopportare le tensioni del musicalmente la CdZ c’è ed è a servizio delle
mondo esterno, ma a dimostrazione che questo tante parole di cui è composta Giovane Figlia. Le
non è possibile per tutti, accelerazioni e i
vi è la vicenda della cambiamenti sono
giovane malata, che sola dettati dai vari
sopporta la conseguenza protagonisti che
di un’infanzia di malattia. prendono voce e corpo
E ovviamente vive la in questa prima
notte anche di giorno, cioè canzone:
vede il brutto in ogni serenità/malinconia
cosa come la quando c’è riflessione,
depressione porta a ritmo sostenuto
vivere, e infine decide quando parlano i
per il terminare le sue medici, ritmo
sofferenze. Ma chi siamo claustrofobico quando
noi per giudicarla? E sono i “giudici” a
come dice la CdZ parlare. Insomma tutto
nemmeno Dio potrà fatto naturalmente
farlo. Musicalmente il bene, con spunti
disco è la naturale evoluzione del marchio CdZ, melodici molto riusciti. Si continua con la
dove il lato melodico prende totalmente il malinconia assoluta sovrana con il bel lavoro al
timone del progetto, asservendo alle proprie violino che cesella, fraseggia, introduce, mai
esigenze tutta la tavolozza timbrica della band. invadente ma necessario. E quando la tensione
Tavolozza timbrica che si arricchisce con il si risolve, la durezza de Il giro del cappio ti
violino presente in maniera stabile che si piomba addosso con la forza di un maglio
innesta a perfezione senza eccedere o trasportato dalle ali di una farfalla. Resta,
stravolgere il sound del gruppo. I lato melodico questo, il brano più riuscito della prima suite ed
dicevamo che è tutto imperniato in quel il mio preferito di tutto l’album. Non vi sono
sentimento malinconico che avevamo già variazioni della formula usata nel resto della
intravisto essere congeniale alla band nei due suite, al primo posto la voce che detta la
lavori precedenti (basti pensare a La citta di dite melodia, cambiamenti di ritmo vengono
o Sensitività del precedente lavoro). Proprio a evidenziati ora dal violino ora dalle tastiere, o
causa di questa malinconia diffusa, e solo per dalla chitarra. Ma i break sono brevi perché le
questa, la musica prodotta può ricordare la parole da dire sono tante, e quindi si ritorna
Locanda delle Fate. Ad ogni modo, garbo, subito sul binario tracciato dalla melodia. La
tanto garbo è stato usato per raccontare queste formula è forte e funziona rendendo naturale il
storie così crude, e quando la musica si fa più confluire dei brani gli uni negli altri, e riuscendo
cattiva è il violino a stemperare o il synth a a lasciare immutato il climax senza annoiare. In
smussare, quasi a voler mantenere il distacco questo i CdZ dimostrano tanta maturità e
da una storia che può solo fare male. Ma spessore nella composizione e negli 55
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

arrangiamenti. Altro bel momento è in Quiete donne violentate). La musica sostiene, come
Apparente, dove viene ripetuto il testo iniziale, e sempre, e ora ti meraviglia con un
poi lasciate libere di viaggiare le tastiere bell’intervento di chitarra che fa poi salire la
cambiando atmosfera e umori fino a confluire tensione che porta alla risoluzione con il
in impromptu pour s.z. con il suo pianoforte e classico sintetizzatore e poi di nuovo alla voce
violino. E la fine arriva con rabbia in Lenta ne La Staffetta dove ritroviamo la bimba
discesa all’averno, grande, veramente grande il cresciuta che collabora con la resistenza.
lavoro del vocalist che su di sé ha la L’intermezzo sinfonico prepara al cambiamento
responsabilità di trasmettere la tensione del di umore che arriva con l’intermezzo di
testo, bravi tutti i musicisti a rifinire, cambiare pianoforte che mette un po’ di calma e ordine a
atmosfere, quasi pelle nell’ambito dello stesso quanto fin qui fatto e ci prepara alla conclusiva
brano chiudendo degnamente la prima lunga Come statua di dolore. Ed è proprio il piano con
suite. Madre antica è una suite diversa pur il bel sintetizzatore ad aprire l’ultima traccia di
suonando come la prima parte del disco. Qui il questo disco. La chitarra richiama senza
violino diventa più cattivo e anche l’hammond invadere un mood più cattivo, mentre flauto e
tende ad incupire l’atmosfera. La malinconia violino cercano di addolcire. Ma il brano ha il
lascia il posto quindi ai toni più cupi di una compito di chiudere non solo Madre antica,
sofferenza quasi più materiale e angosciante. Il infatti <<Due donne per fissarle alla memoria>> e
flauto, il synth duettano mentre il violino cerca la conclusione diventa sintesi delle due storie e
di trovare una ragione al fraseggio così melodie sentite in Giovane Figlia vanno a
interlocutorio che attende lei, la regina confluire in quanto fatto finora chiudendo,
dell’album, la voce. E quando questa arriva, il fatemelo dire, con gran classe. Se amate il Prog
violino diventa quasi gitano e quando cede è il italiano, se amate il sinfonico, non potete poi
synth a sostenere. Belli poi i momenti più non innamorarvi della chiusa strumentale dove
riflessivi con violoncello, pianoforte e voce che chitarra, violino e sintetizzatore dialogano e
comincia a descrivere la bimba protagonista. E ricamano intessendo la melodia che pian piano
così la storia si dipana, e la musica diviene sfuma per lasciarci ancora un po’ sospesi nel
colonna sonora di un film mai realizzato ma che mondo di queste due donne. E se amate
i CdZ ti fanno vedere con una semplicità comprare cose fatte con il cuore, fatte bene,
disarmante. Ci si affeziona alla bambina in direi con amore, fatevi del bene e acquistate
Cavanella dove le cose semplici dell’infanzia e questa grande opera d’arte onesta e sincera
dell’adoloscenza vengono descritte in che fa bene come un bel bicchiere di vino rosso,
contrapposizione alla bruttura della guerra non ve ne pentirete!
(cadaveri che galleggiano sul Po, deportati, Silvio Leccia 56
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Katatonia
Deviazioni Progressive

di Italo Testa

Continua il nostro viaggio nelle realtà progressive di oggi con un passato nel metal estremo. Dopo
gli Anathema è la volta degli svedesi Katatonia. Partiti da un death doom catacombale, oggi sono
tra le punte di diamante della K-Scope di Steven Wilson: scopriremo quali sono stati le influenze
degli svedesi e perchè oggi sono considerati tra i gruppi più innovati del prog metal.

I Katatonia si formano nel 1991 attorno alle


Registrato nella prima metà del 1992 negli
figure di due adolescenti svedesi dei dintorni
studi di Dan Swanö (lo ricordaterete come
di Stoccolma affascinati dall’Heavy Metal ma
leader degli Edge of Sanity) su una cassetta
soprattutto dalla nascente scena locale Death
blu che si adattava ai colori della spettrale
Metal (Entombed, .. ) e dal tape trading: Jonas
copertina, l’EP fa presto il giro dei tape traders
Renske e Anders Nyström. Aiutati, come
e va rapidamente esaurito. Musicalmente, il
molti loro compagni di avventura, da una sorta
demo presenta già ben delineati i tipici
di “Welfare musicale” che permetteva a giovani
trademark del suono dei primi Katanonia, un
band di provare gratuitamente in centri
Death Metal melodico impreziosito da inserti
culturali messi a disposizione dalle
di tastiere al tempo tutt’altro che scontate.
municipalità (pensate alla differenza con i
Fortemente influenzato da Gothic dei
nostri “centri sociali” occupati), il duo comincia
Paradise Lost (uscito l’anno precedente), i
a raccogliere idee per il primo demo. Ispirati
nostri rallentano ulteriormente le trame degli
da un fumetto sul Golem, scelgono come titolo
inglesi inserendo molti più stacchi atmosferici
God is Dead, scritto però in ebraico, Jhva
e spettrali, come testimoniato dall’intro e
Elohim Meth, per sottolineare l’aura maligna
dall’outro e soprattutto dalla lunga e disperata
che i due volevano donare alle loro
Without God che sarà ripresa anche sul debut,
composizioni e alla loro immagine
e che rappresenta uno dei picchi dei primi
(utilizzeranno solo per questo demo il
Katatonia. Palace of Frost è un brano che
corpsepainting tipicamente Black Metal). 57
ricorda i Tiamat di Clouds e si fa apprezzare
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

perché comincia a mostrare inserti New Wave per certi versi più profetico, in quanto
che saranno molto più marcati negli album a l’accelerazione (si fa per dire) a metà canzone
venire. Northern silence è il brano meno farà da asse portante della canzone Scarlet
riuscito, con il basso sempre in evidenza ma Heavens che diventerà, come vedremo, lo
troppo debitore dei primi Darkthrone, spartiacque della carriera dei nostri. Dopo la
specialmente nel cantato. versione risuonata di Without God, con qualche
Il passo successivo al demo è la registrazione coro e tastiera in più, arriva il primo
del primo LP. Dopo aver firmato per la No capolavoro, Velvet Thorns of Drynwhyl. E qui i
Fashion records per un solo album, i nostri nostri, sia liricamente che musicalmente,
passano il resto del 1992 in sala di danno il meglio di sé: con un riffing alla
registrazione ma il debut Dance of December Gathering ma una interpretazione più intensa
Souls, per problemi legati all’etichetta e al suo intessono la litania di accompagnamento di un
proprietario, che in funerale nottuno
pratica cede per nella foresta che
necessità finanziarie tuttora mette i
diritti e master ad una brividi:
casa di distribuzione (la
House of Kicks) non << Silently the night
vede la luce se non alla birds fly, Their last
fine del 1993, quando scream my eternal
capisaldi del genere dirge, Under the full
come Serenades degli moon a funeral, In the
Anathema, As the forest. >>
flower withers dei My
Dying Bride, Always La capacità di variare
dei Gathering e Icon genere è evidente
dei Paradise Lost nella progressione
avevano già fatto la centrale Black Metal
loro comparsa nei e nel finale che i
negozi da parecchi mesi. Il ritardo provocherà Tiamat metteranno a fuoco in Wildhoney. Ma
la non inclusione dei Katatonia nell’ondata di non si ha tempo di rifiatare perché cominciano
successo del Gothic Metal di metà anni ’90 e i 13 minuti di Tomb of Insomia che dopo un
questo sarà paradossalmente per loro una inizio tirato vira sulla New Wave più notturna
fortuna. con il break centrale, anch’esso cuore della
Dance of December Souls, per chi scrive, è uno successiva metamorfosi, ed un finale che
dei dischi più belli della scena Death Metal diventa quasi “solare” con i tappeti pop anni
melodica degli anni ’90. Dopo la classica intro, i ’80. Capolavoro che chiude degnamente un
nostri si lanciano nel doom lancinante di lavoro che è già intriso di quei semi di
Gateways of Bearevement, otto minuti in cui progressione stilistica che i Katatonia
tappeti di tastiere accompagnano il riffing mostreranno più avanti.
portante, uno schema praticamente inventato Dance of December Souls andò bene dal punto
dai Paradise Lost in Gothic e che sarà ripetuto di vista della vendite e della critica e portò in
innumerevoli volte negli anni ’90. I Katatonia dote ai Katatonia qualche data di supporto.
però aggiungono la capacità di ricamare Influenzati dal revival Gothic che stava
musicalmente il riff portante, come faranno gli prendendo piede nell’ambito del Death Metal
Anathema in Serenades e soprattutto nell’ EP a partire dal 1993-94, i Katatonia si avvicinano
Pentecost III. In Silence Enshrined è l’episodio ai Sisters of Mercy, Fields of the Nephilim e
58
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

The Mission. Swano con Sacrificed da The Spectral


Il risultato è l’ EP For Funerals to come (1995) e Sorrows). Il risultato è ottimo e sfocia in una
lo split con i Folk Metallers Primordial, mini suite di dieci minuti che rinuncia per la
intitolato Scarlet Heavens (1996), primi atti prima volta al growl a favore di un approccio
della collaborazione dei nostri con la con clean vocals che spiazza i pochi fortunati
Avantgarde Music di Roberto Mammarella che riescono ad accaparrarsi il 10’’ limitato.
che fiuta l’enorme potenziale della band. Sebbene i nostri non riproporrano più dei
For Funerals to come è il classico EP di brani come Scarlet Heavans, alcune idee lì
transizione di una band che andava presenti ben presto giungeranno al
cambiando pelle. L’opener, Funeral Wedding compimento in una nuova forma più coerente
condensa in sé il passato, con il death alla Edge e focalizzata. Per far ciò mancava ancora
of Sanity di Purgatory Afterglow e gli stacchi qualche ingrediente ed i Katatonia dovettero
acustici tipici dell’esordio, ma anche il futuro attendere due confusi anni prima di vedere le
con la cavalcata alla loro idee realizzate.
Fields of the Nephilim del
capolavoro Elyzium Nel frattempo, a cavallo
della seconda metà tra il 1995 ed il 1996, dal
della song. Shades of punto di vista della
Emerald Fields è un visibilità, tutto
episodio Death-Doom sembrava essere
interlocutorio mentre il pronto per il lancio in
finale lasciato alla grande stile dei
coppia title-track + Katatonia, incluso un
Epistel avrà una grossa tour europeo
influenza su bands organizzato dalla
come Novembre o Unholy Records, tour
Forgotten Tomb, in che purtroppo non
quanto costruita su un andrà in porto. La
unico arpeggio delusione porta un
depressivo che si ripete come un mantra momento di pausa nel gruppo, aggravato
inquietante per circa tre minuti, facendoti anche dal crescente impegno di Anders nei
immaginare tutta la desolazione della vita di suo solo projects Diabolical Masquerade (il
un serial killer che attende le sue vittime in un primo disco è un capolavoro di Symphonic
bosco dimenticato. La versione rimasterizzata Black) e Bewitched e di Jonas nel side project
contiene due bonus, Black Erotica e Love of the chiamato October Tide (che con il bellissimo
Swan, due episodi più canonici che ricordano Rain Without End riproponevano il sound dei
gli Anathema e i Pyogenesis, con strofe doom primi Katatonia).
alternate a stacchi atmosferici. Nel complesso I due amici in pratica si stavano prendendo un
quindi l’ EP post-debut conferma i nostri ad un momento di pausa per capire dove dirigere la
altissimo livello. nave dei Katatonia.
Nello split con i Primordial, invece, i Considerate le diverse strade che avevano
Katatonia si distaccano dal Death melodico e preso i due nei rispettivi solo projects,
cercano di immettere nella struttura musicale direzioni emblematiche della effettiva
del precedente EP elementi come il basso separazione che avvenne nel mondo del
pulsante di acts neo gotici come i Rosetta Death Metal a metà anni ’90 (Black Metal e
Stone o i Two Witches (un esperimento Gothic Metal) stupisce non poco che i due si
tentato in parallelo dal loro produttore Dan ritrovano d’accordo sull’ascolto di una band
59
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

molto particolare, gli inglesi Slowdive e di un gruppi più innovativi, primi fra tutti gli
album, Souvlaki, manifesto del movimento Arcturus della Masquerade Infernale, gli In
Shoegaze. Flames dell’immortale Whoracle, gli Ulver del
Di questo genere molto particolare e molto violento Nattens Madrigal, i Dimmu Borgir di
influente parliamo in altra sede. Qui ci Enthrone Darkness Triumphant e appunto i
limitiamo a dare credito ai Katatonia di aver Katatonia di Brave Murder Day.
creato, usando le loro stesse parole, la
versione Metal dello Shoegaze, che con Brave Murder Day è un classico per molti versi:
piccole variazioni portò dritti dritti al dalla scelta del titolo che unisce i primi tre
Depressive Black Metal. brani (appunto Brave, Murder, e Day) alle
soluzioni adottate in fase di registrazione e dei
Brave Murder Day suoni adottati, tutto
(1997) è il disco che ne concorre a rendere
venne fuori, questo disco della
impreziosito metà del 1997 un
ulteriormente dalla episodio
presenza dietro al imprescindibile per il
microfono di un certo Death Metal in
Michael Akerfeldt, generale e del Gothic
buon amico dei nostri Metal in senso lato in
e che aveva già particolare. Brave
suonato come Murder Day può
seconda chitarra in essere infatti
qualche sparuta data a considerato Gothic
metà ’90. La Metal solo per il
sorprendente e per passato dei nostri,
certi versi “innaturale” visto che le soluzioni
unione di Metal e cercate dagli svedesi,
Shoegaze ebbe un doppio effetto per i e per certi versi osteggiate da Dan Swano che
Katatonia. Da una parte li allontanò ancora di li produceva (e che probabilmente avrebbe
più dal successo, ma dall’altro, voluto dirigerli verso i lidi più commerciali dei
paradossalmente, li aiutò a ritagliarsi una Crematory o dei Darkseed) sono del tutto
nicchia di affezionati che permette loro di innovative. Le chitarre, oltre l’armonizzazione
vivere ancora adesso. D’altronde, quel 1997 classica dei nostri, mostrano diversi riverberi e
non fu fortunato per la maggior parte delle echi (evidenti soprattutto nella versione
band che avevano sfruttato commercialmente remastered del 2006) sin dall’opener Brave,
l’esplosione del Goth Metal. I Paradise Lost mentre la struttura da mini suite oscura, tipo
pubblicarono il controverso One Second per la Scarlet Heavens, permea la successiva Murder,
EMI firmando la loro (per fortuna temporanea) con numerosi cambi per nulla scontati. Ma il
condanna all’oblio, come delusero anche i vero cambio di passo innovativo arriva con
Tiamat di Deeper Kind of Slumber. Solo i Day, lentone mid-tempo oscuro e deprimente,
Gathering quasi ripeterono l’exploit di in cui emergono prepotenti le influenze degli
Mandylion con il bellissimo Nighttime Birds Slowdive di Dagger o When the Sun hits, e
(tra i cui singoli vi era Kevin’s Telescope con una fanno capolino anche i Type 0 Negative che
cover inedita come b-side, indovinate di chi? all’epoca, con October Rust, avevano già
Proprio degli Slowdive, When the Sun Hits). ampiamente dilatato lo spettro
Quel 1997, in ambito estremo, invece premiò dell’Alternative Metal verso confini più oscuri
60
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

e gotici. Una parte non secondaria la giocano


le vocals di Mikael Akerfeldt, mai così ispirato
e coinvolgente (se non forse su Damnation).
Le influenze Shoegaze continuano su
Rainroom, con il suo muro di chitarre che
sembra trasportarti nei vortici della tristezza
del protagonista, salvato momentaneamente
dai rallentamenti Doom alla My Dying Bride di
metà song, per la verità gli ultimi che
troveremo su un disco dei Katatonia. Infatti
ben presto la canzone vira verso lidi che
adesso definiremmo depressivi, alla Alcest e
Forgotten Tomb, ma che allora erano ancora
considerati semplice Gothic Metal. Il passato
Death-Doom, con le sue distorsioni ed i suoi
assoli, torna nell’introduzione di 12 (anche nel rispetto alle suites depressive di Brave Murder
testo, che cita il precedente EP), ma è solo una Day.
impressione perché subito i cambi che Sounds of Decay può essere considerato il
mescolano New Wave e Death movimentano il completamento di Brave Murder Day (oggi non
brano fino al baratro acustico centrale ed il avrebbe senso far uscire prima il full lenght e
finale malinconico.Il disco si chiude con una subito dopo a distanza di qualche mese un EP
nuova elegia in stile Shoegaze: l’arpeggio ma il viceversa), e non solo come una raccolta
iniziale sembra chiamare la voce di Neil di (all’epoca) tre out-takes delle sessioni di
Halstead degli Slowdive, ed invece una voce registrazione (Untrue è stata aggiunta
registrata ci getta in un’angoscia se possibile nell’edizione rimasterizzata del 2013).
maggiore (una scelta che molti altri tra cui gli
Shining riproporranno negli anni a venire), Paradossalmente meglio prodotto di Brave
angoscia che svanisce solo grazie ad un Murder Day, Sounds of Decay presenta tre
growling sofferto ed un drumming ossessivo brani che sono sicuramente non all’altezza dei
che cercano di strappare l’anima del sei brani del full lenght ma danno una buona
protagonista dai suoi gorghi della tristezza. indicazione di dove si stavano dirigendo i
Sebbene i limiti dovuti alla produzione al nostri. Ad esempio in At last ed Inside the Fall, si
tempo costituirono un ostacolo alla comincia a sentire il sound delle chitarre di
comprensione dell’opera, Brave Murder Day si Discouraged Ones, ma soprattutto una
è ormai conquistato con il tempo un posto di struttura più tipicamente da “canzone”, con un
assoluto rilievo tra i fans dei Katatonia, e loro minutaggio limitato, pochissimi stacchi
stessi hanno reso omaggio a questo acustici, nessuna cavalcata, ed un andamento
capolavoro inserendo Day nel monumentale che gioca su un unico riff. Questo
live acustico del 2015 Sanctitude, uscito per la cambiamento non andrà giù a parecchi fan
K-scope. che già con Discouraged Ones avranno da
ridire, per non parlare della pietra della
In quello stesso anno (1997) i Katatonia discordia, Tonight’s Decision del 1999. L’out-
rilasciano anche l’ EP Sounds of Decay che take dell’EP è però una breve gemma
mostra nuovi segni di cambiamento e progressiva oscura che farebbe la fortuna di
registrano (ai Sunlight studios dopo anni molti gruppi e da sola vale l’acquisto della
all’Unisound) il nuovo disco Discouraged Ones, versione rimasterizzata in 10’’. Da notare
con un approccio al songwriting più immediato anche l’interno dell’artwork con una finestra di
61
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

casa abbandonata che ritroveremo in astratti e dei Paradise Lost di Draconian


Damnation degli Opeth. Times, con un testo che riecheggia la perdita
dell’amore o dell’amicizia nelle nebbie (acque
Discouraged Ones per in questo caso) del
chi vi scrive è solo un tempo, ben
gradino al di sotto di rappresentate dalla
Brave Murder Day, successiva
mentre per molti è il strumentale
più bello dei Instrumental,
Katatonia. caratterizzata da un
bellissimo assolo. Il
Il mood depressivo è disco si chiude con
fin troppo presente Distrust, con un
grazie alla voce di incedere che ricorda
Jonas Renske che qui gli HIM meno
non fa rimpiangere commerciali e i
l’amico Akerfeldt ed Paradise Lost di Icon.
anzi aumenta il senso La versione
di angoscia rimasterizzata
nell’ascoltare i passaggi sofferti dell’opener I contiene come bonus Quiet World, tristissima
break (un classico ormai) e di Statemate, in cui ballata suicidal ispirata dagli Slowdive di When
è ben i nostri inseriscono la chitarra Smithiana the Sun hits e che era presente nel
di Pornography in un rifferama ancora limitatissimo EP Saw you Drown, oggi
essenzialmente Metal. reperibile solo a cifre da capogiro, e Scarlet
Gli Slowdive e le loro armonie vocali ritornano Heavens (la cui presenza è del tutto fuori luogo
nel sound della ultra-depressiva DeadHouse, per quanto visto sopra).
che si chiude addirittura con il canto delle
balene, a cui è impossibile non commuoversi. Il 1998 non fu il momento più adatto per
Con Relention i Katatonia cominciano a pubblicare questo nuovo disco (si pensi che il
spiazzare i loro fan: la canzone è breve, il maggior successo in ambito estremo fu
ritornello orecchiabile, quasi radiofonico: Cruelty and the Beast dei Cradle of Filth).
intendiamoci, la canzone è ovviamente triste, Discouraged ones non fu un grande successo e
ma non ha quell’aura oscura che aveva nemmeno portò nuove date live ma ebbe un
ammantato Brave Murder Day e per molti grosso riscontro dal punto di vista della critica.
questo sarà l’inizio della fine per i Katatonia. Forse con lo zampino dell’amico Akerfeldt, i
In effetti il brano è troppo breve, privato com’è nostri riescono quindi ad accasarsi alla
di ogni parte strumentale e ci si lascia Peaceville, e registrano Tonight’s Decision, un
volentieri andare all’ascolto della successiva ulteriore passo avanti per la band che si
Cold Ways, che riscopre i rallentamenti ed i allontana sempre di più dai suoi esordi,
suoni del precedente disco. Si arriva quindi a facendo strada ad un altro sottogenere, il
Gone, un breve gioiello acustico che ricorda i Depressive Rock che altri gruppi (Lifelover)
primi Anathema, e alla coppia Last Resort - seguiranno con grande successo.
Nerve, due mid-tempo quasi gemelli che
ricordano i Cure post-Disintegration di Wish. Tonight’s decision, va detto subito, è il disco
L’ultima parte del disco si apre con il che completa la seconda transizione dei
capolavoro Saw You Drown, che nella sua Katatonia, idealmente raffigurata dalla
brevità condensa gli echi degli Slowdive più bellissima copertina in cui il corvo di Brave
62
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Murder Day prende il vocals troppo stentate


volo da uno spettrale e senza gli usuali
binario abbandonato. arpeggi armonici che
Per chi scrive, questo caratterizzavano i
debutto su Peaceville, Katatonia di qualche
dopo due masterpiece anno fa. Delle due
su Avantgarde è un pò bonus della ristampa,
inferiore alle attese. No Devotion e
Il trittico iniziale fa ben Fractured, sicuramente
sperare: l’opener For My la seconda mostra
Demons è un’ottimo maggiori spunti
mid-tempo con un interessanti con ottime
grande ritornello ed un ritmiche e una
grande testo (<< You prestazione vocale
would never sleep at decisamente migliore
night, if you knew what di alcuni episodi del
I've been through, and full lenght.
this thought is all I have to trust upon when light Intendiamoci, Tonight’s decision è comunque
is gone >>), I am Nothing invece comincia a far un buon album, un capolavoro addirittura se
intravedere delle trame Prog Metal simili ai paragonato a quanto prodotto oggi dall’80%
Fates Warning di Pleasant Shade of Grey, In delle band estreme e anche dagli stessi
death a song è un bellissimo item Gothic Metal Katatonia, ma per quell’epoca, in cui
che suona come la versione più pesante degli l’industria discografica cominciava solo a
HIM (non stupisca questo parallelo visto che sentire le noie del file sharing selvaggio, e in cui
gli HIM in quel periodo toccavano l’apice molti gruppi partorivano ottimi dischi (si pensi
compositivo con Razorblade Romance). agli Anathema di Alternative 4, ai Cradle of
Had to (leave) è un buon episodio Doom, Filth di Midian e agli Opeth di Still life in
mentre This Punishment è un breve intermezzo ambito Death, ai Gathering dello sperimentale
acustico quasi Grunge. doppio How To measure a Planet o ai Dream
In Right into the bliss sembrano tornare le Theater di Metropolis part II) risultò “solo” un
melodie disperate di Discouraged Ones (in album di transizione comunque acclamato
particolare Deadhouse) ma i due episodi dalla critica, se non dai vecchi fans.
seguenti, No Good can come of this e Strained,
sono molto deludenti, e specialmente il Il deal con la Peaceville spinge così i nostri a
secondo, sebbene vergato da ottime lyrics (<< pubblicare più materiale e cercare di arrivare
I'd like to try to live my life again, I'd like to see a quel successo che ancora manca. Gli anni
where I was going wrong >>) sembra un intorno ai 2000 sono così i più fruttuosi per i
tentativo riuscito male di singolo radiofonico. Katatonia che realizzano due LPs e due EPs
Le cose migliorano con la ballata oscura di A nel giro di 2 anni (dal 2001 al 2003). Last fair
darkness coming, in cui tornano quegli echi Deal gone down e Viva Emptiness, che
Shoegaze che si erano persi nel lavoro chiudono il terzo periodo (inaugurato con
precedente, e con la cover Nightmares by the Tonight’s decision) dei nostri sono figli di nuovi
Sea di Jeff Buckley, che comunque resta fuori ascolti dei Katatonia (Tool, A perfect circle,
luogo. Il disco si chiude con la “lunga” Black perfino Tori Amos).
Session (7 minuti), il brano più epico e
progressivo, con numerosi cambi di atmosfera, Last Fair.., in particolare, è un album che ha
dal Gothic al Prog Metal, con la sola pecca di influenzato molte altre band estreme a partire
63
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

dall’artwork (un bagno lurido e devastato in un highlight è Teargas, un bellissimo arazzo


piccolo appartamento in città, simbolo depressivo che richiama ancora i Cure di
dell’abbandono e dell’isolamento che ognuno Disintegration e i Ride, ma che in realtà
di noi soffre nelle nostre città moderne, costituisce il prototipo del nuovo Katatonia
copertina ormai abusata da gruppi di sound: ritmiche dispari incastonate in una
Depressive Black Metal). struttura bridge che fa crescere il pathos nel
Ma il disco del 2001, per chi scrive, chorus. Da questa descrizione non è possibile
rappresenta soprattutto un grandissimo passo non riconoscere qualcosa che i Porcupine
avanti rispetto a Tree e Steven Wilson
Tonight’s decision ed faranno qualche anno
uno dei capolavori dei dopo. Transpire è l’ideale
Katatonia. anello di congiunzione
Qui, tutti i tasselli vanno tra i nuovi e vecchi
al loro posto sin Katatonia con richiami
dall’opener distorti al Neo Prog anni
Dispossession, ormai ’90. Tonight’s music è
diventato un classico, in invece, sin dal titolo,
cui gli Slowdive l’anello di congiunzione
incontrano i Cure di con Tonight’s decision,
This Twilight Garden, con una strofa dimessa
specialmente nel riff di ed il ritornello che
chitarra. Il passo avanti esplode, ma stavolta
è una produzione senza inutili
migliore in cui anche le scimmiottamenti degli
tastiere cominciano a fraseggiare HIM.Clean Today presenta inizialmente una
intensamente con la chitarra per aumentare il chitarra Smithiana molto riconoscibile ma è
pathos della composizione fino al finale quasi solo una breve ispirazione perché subito
ethereal. Capolavoro! veniamo investiti da una ritmica progressiva
La successiva Chrome trascinante e per nulla
eccelle per un gotica. Si ritorna in lidi
bellissimo fraseggio depressivi con The future
melodico chitarra- of Speech, in cui fanno la
basso tanto da far comparsa dei violini
tornare in mente Brave, tristissimi ed un tappeto
ma è sul ritornello che di tastiere Neo
le tastiere finalmente Progressive che
guidano Renske nel sostengono uno
dare il meglio di sé. La struggente testo (<< My
produzione della prospects have become
batteria, opera del less promising/ I find it
nuovo arrivato Daniel hard to believe in
Liljekvist non fa altro anything/ Seems I lost my
che aumentare il mood world and so I lost my
urbano della track e con faith/ And I can't go back
le loro ritmiche guidano l’ascoltatore fino alla to where I've been/ A brand new day, It can't get
breve ma intensa We must bury you, episodio worse, Hear myself say, It can't get worse >>).
molto strano ma ben riuscito. Il secondo Altro capolavoro.
64
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

A Passing Birds è un episodio molto semplice in parte ad una qualità delle canzoni
che può ricordare un certo Pop raffinato degli oggettivamente minore, in parte ad una
anni ’80, come anche Sweet Nurse, in cui spicca mancata focalizzazione degli obiettivi che i
uno splendido giro di chitarra ed un ritornello nostri volevano perseguire. Ancora una volta
molto azzeccato. Il disco si chiude degnamente una copertina con una strada grigia ci
con Don’t tell a soul, in cui una breve intro (che introduce in un mondo di dolore e
sarà ripresa anni dopo dagli Opeth, indovinate depressione. Queste sensazioni non devono
dove?) lascia spazio a ritmiche alla Fields of trarre in inganno perché Viva Emptiness è un
the Nephilim per poi far esplodere un grande disco Prog Metal con i fiocchi sin dall’opener
assolo di Nystrom come da tempo non li Ghost of the Sun, in cui a tratti sembra risentire
ascoltavamo. i Sieges Even di Steps con un sound moderno
Teargas e Tonight’s music sono i singoli scelti quasi Metal Core. Sleeper invece è un episodio
con ben quattro tracce non incluse nell’album. riuscito solo a metà, con un ritornello in
Sulfur è un bellissimo mid tempo con un intro ritmiche dispari ed un bel break acustico
di atmosfera acustica ed una strofa che ricorda centrale che le rendono accettabile fino al
gli Slowdive più veloci, inframmezzata a lunghi climax finale (caratterizzato dalla triste
stacchi lugubri. Altro capolavoro. March 4 consapevolezza che << you die now >>).
invece è più lineare, e ricorda maggiormente il Criminals mischia i Paradise Lost elettrici di
mood di Tonight’s decision. Help me disappear fine millennio con le atmosfere pulsanti care ai
(dal singolo di Tonight’s music) riprende Placebo, specialmente nel ritornello, mentre A
ritmiche care ai Porcupine Tree di Stupid premonition è una bellissima ballata sussurrata
Dream e vocals tipiche dei Cure di Wish con con atmosfere notturne che ritroveremo nei
una strofa ed un ritornello molto azzeccati ed successivi platter.
è per questo un ennesimo capolavoro, mentre Se con Will I arrive ritorniamo in territori Prog
O' How I Enjoy The Light è un’ottima cover del Metal con ritmiche stoppate che ricordano i
cantautore americano Will Oldham. Voivod degli anni ’90, Burn the remembrance si
addentra in territori Progressive Metal alla Tool
Discorso un po’ diverso per l’album del 2003, con tanto di assolo e tessuto sonoro alienante.
Viva Emptiness, album più difficile, ostico e Il disco prosegue così altalenante, tra mid
pesante del predecessore e che, come tempo elettronici alla Paradise Lost con break
Tonight’s Decision, per chi scrive è una spanna angosciosi (Wealth, Complicity, Evidence),
sotto i capolavori dei nostri.La ragione è legata episodi tirati ma poco riusciti (Walking by a
wire), ballate oscure alla Cranes di Wings of Joy
(One year from now), e ballate più solari
(Omerta) fino al finale inaspettato Inside the City
of Glass, che segna quasi un ritorno al passato,
con il basso pulsante che si alterna alla
chitarra finalmente cattiva e il tappeto di
tastiere orrorifiche che disegnano armonie
simili ai migliori In Flames e Dark Tranquillity
e ai Paradise Lost di Icon. Capolavoro che
però non risolleva del tutto le sorti del disco
con il quale i Katatonia, nonostante riscontri
di critica e di pubblico nelle date live, ancora
non riescono a fare il salto di qualità che nel
frattempo hanno fatto i loro amici degli Opeth
con Blackwater Park e soprattutto Damnation.
65
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Tre anni passano nell’auto-organizzare dei ritmiche serrate Progressive Metal, mentre
concerti durante i quali vengono pubblicate Rusted rappresenta un buon esempio di come i
due ottime compilation che consigliamo a chi Katatonia adesso riescano a giocare anche sui
si avvicina per la prima volta ai Katatonia: dettagli della produzione di chitarre e tastiere
Brave yester Days e The Black Sessions. Quasi (si ascolti il break centrale come esempio di
inconsapevoli dell’influenza nei confronti di armonie costruite su livelli stratificati). Increase
giovani band che nel frattempo hanno dato è un altro episodio a metà strada tra la ballata
vita al genere Depressive sussurrata e le sfuriate
Rock e Depressive Black violente del Metal Core e
Metal (i nostrani per questo un po’
Forgotten Tomb, ripetitivo, mentre il
Shining, Lifelover) e al singolo July incanta per lo
Post-Black Metal (Alcest) splendido arpeggio, le
o attive in altri generi ritmiche sostenute e lo
come il Metal Core splendido ritornello. The
(Daylight Dies), il Prog Itch è un altro episodio
Rock (Riverside) ed il un po’ debole mentre le
Rock Alternativo (Klimt sorti del disco vengono
1918), i nostri lavorano riabilitate dal finale di A
nel frattempo a nuova Journey through Pressure,
musica e nel 2006 che ripropone le note
registrano un altro malinconiche di Tonight’s
album, The Great Cold Distance, che decision e Discouraged Ones.
finalmente riesce a farli uscire dall’anonimato Le vere perle di questa stagione dei Katatonia
(entrano nella top 10 svedese) grazie anche ad sono nascoste nei due EP a supporto del disco,
un rinnovato interesse della Peaceville nei in questo caso Deliberation e July e vanno sotto
confronti del gruppo, dettato dalla rinascita il nome di Code against Code ed Unfurl,
dell’interesse verso sonorità che travalicano i quest’ultima una delicata ballata acustica con
confini del Metal. La nuova attenzione si pattern di batteria elettronica che
materializza in un EP (July) e un live album accompagnano i sussurri rassegnati al dolore
(Live Consternation, 2007) a cui segue nel di Renske.
2009 Night is the New Day.
The Great Cold Distance rappresenta per i Vero capolavoro, e soprattutto passaggio
nostri un nuovo momento di transizione che li chiave per comprendere un disco come il
porterà dritti verso i lidi progressivi di oggi. successivo platter, che comparirà solo nel
L’album è molto sperimentale sin dall’opener 2009. Da ricordare anche i non disprezzabili
Leader, che riprende il discorso interrotto tre mid tempos Displaced e Dissolving bonds,
anni prima con le ritmiche dispari e le comparsi nell’Ep My Twin.
progressioni Metal Core, mentre Deliberation
non nasconde le influenze dei Porcupine Tree Night is the new day è, invece a parere di chi
specialmente nella strofa mentre il ritornello scrive, il miglior disco della quarta e per ora
ricorda i fasti di Last Fair Deal Gone Down. Soil’s ultima fase dei Katatonia, perfetta colonna
song è una ballata elettronica in cui la sonora di sere autunnali. Qui sono condensate
prestazione di Renske ritorna sui massimi la tensione di Viva Emptiness, le atmosfere di
livelli, mentre My Twin si erge dal resto grazie Last Fair Deal, e le sperimentazioni di The
ad ambizioni Post-Rock dei Depeche Mode di great cold distance. L’opener Forsaker è uno
Ultra. In Consternation e Follower ritornano le splendido affresco notturno con uno dei
66
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

migliori stacchi che i Katatonia abbiano mai molto particolare. Dopo il mid tempo un po’
creato. anonimo di Ashen, si ritorna su lidi progressivi
La batteria ricomincia ad essere il perno delle con la meravigliosa conclusione di Departer, in
ritmiche su cui Renske racconta dei mali cui i nostri rielaborano la lezione dei Muse e
dell’uomo perso nella giungla urbana durante dei Marillion di Marbles. Capolavoro e degna
il mattino e per il quale la notte è il momento conclusione di un grande disco. Ma non finisce
di sollievo. The longest Year ha un incedere qui, perché un altro highlight, Sold Heart, è
drammatico ed enfatico presente sull’ EP del 2010
che si apre lentamente The Longest year: siamo
su una batteria fredda al cospetto di un’altra
e precisa, mentre la superba ballata oscura
quasi commerciale che richiama alla mente i
ballata Idle Blood Porcupine Tree più
riprende le atmosfere riflessivi.
di Unfurl e le
drammatizza in un Il 2009 è importante per
crescendo l’incontro dei Katatonia
coinvolgente. con un nuovo
management, la
Onward into battle è Northern Music, che
un’altra semi-ballata gestisce Paradise Lost,
elettronica con un Opeth ma soprattutto
bellissimo ritornello ed un gioco ritmico di Porcupine Tree i quali si fanno supportare
basso e batteria straniante, mentre le proprio dai Katatonia nella parte scandinava
successive Liberation e The Promise of Deceit del tour di The Incident. E’ il momento che dà
sono episodi alla Tonight’s decision un po’ inizio alla nuova vita dei Katatonia i quali
sottotono. Si ritorna su standard elevati con pubblicano Dead End Kings ed il live
Nephilim, caratterizzata da un intro alla My celebrativo Last Fair Deal Gone Night con la
Dying Bride, e da un ritornello tristissimo (<< Peaceville per poi accasarsi con la K-scope
Loving mother, He has come To take your son >>) con la quale per ora hanno pubblicato solo
con tanto di inquietante La-la. La successiva A una riedizione acustica di Dead End Kings, e un
new night presenta un andamento sincopato nuovo live acustico Sanctitude, tra i quali si
che sarà ripreso molte inserisce il bellissimo EP
volte da gruppi Post- pubblicato per il Record
Prog Metal come i Store Day del 2014,
Tesseract. Kocytean.

Con Inheritance E arriviamo a quello che


ripiombiamo nelle per ora è l’ultimo disco
atmosfere liquide e dei nostri, Dead End Kings
soffuse dei Porcupine (risuonato e ripubblicato
Tree di fine anni ’90, come Dethroned &
mentre con Day and Uncrowned circa un anno
the Shade ritroviamo dopo). Diciamo subito che
tempi dispari immersi l’album non è il migliore
in neri ritmi con un che i nostri abbiano
ritornello dissonante scritto e forse non è
67
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

nemmeno il migliore biglietto da visita per gli Venendo proprio ai giorni nostri, citiamo
ascoltatori della K-Scope, nuova casa brevemente il 10’’ Kocytean, che invece è una
discografica. Tuttavia, le canzoni sono tutte su raccolta di b-sides e sembra ispirarsi proprio
ottimi livelli, a partire dall’opener The Parting e alle compilation di questo tipo che hanno fatto
soprattutto dalla splendida The One you are storia in ambito rock (si pensi a b-sides
looking for is not here ricorda non poco alcune themselves dei Marillion, ma anche Japanese
delle cose Dreams dei
migliori dei Cure, Pisces
Gathering Iscariot
con un degli
chorus da Smashing
brividi. Pumpkins,
Hypnone è un Sci-fi
toccante mid- Lullabies dei
tempo che Suede) in cui
introduce la ritroviamo
ballata The perle come
Racing heart, Unfurl o Sold
in cui Heart e due
arrangiament inediti,
i in stile Second e The
Porcupine Act Of
tree rendono Darkening
il mood progressivo. Dopo l’aggressiva che però stavolta poco aggiungono al full
Buildings, costruita su una chitarra ritmica e dei length.
sintetizzatori impazziti, si arriva a Leech,
nuovamente a metà tra ballata sussurrata e In conclusione, la storia dei Katatonia sembra
progressioni elettriche e all’interlocutoria essere ancora tutta da scrivere. Come per gli
Ambitions, prima del Anathema, e gli Opeth
capolavoro Undo You che per certi versi, la vera
si dipana su tappeti di sfida che attenderà i due
synth e fraseggi di chitarra sodali Anders e Jonas
melanconici prima delle sarà quella di convincere
sfuriate di Lethean, in cui si i nuovi ascoltatori che un
riconoscono soluzioni care passato così glorioso in
ai Porcupine Tree di Fear of ambito metal (anche
a Blank Planet e agli estremo) non può non
Opeth più recenti. Le fornire nuovi spunti e
conclusive First prayer e linfa vitale anche in
Dead Letters alternano ambito Post-Progressive
invece arpeggi atmosferici Rock.
e depressivi a ritmiche
dispari su tappeti di
tastiere e synth oscuri, e
chiudono degnamente un disco che seppur
non un capolavoro, resta comunque una
release importante per capire dove sono
arrivati oggi i Katatonia. 68
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Deeper understanding
Lo Shoegaze molto più importante, che a sua volta
Un anno chiave per i Katatonia è il 1991, non diventerà il punto di riferimento di giovani
solo perché è l’anno in cui Anders e Jonas band: i Porcupine Tree. L’anima di cui stiamo
decidono di formare la band, ma anche perché parlando è l’ala più diafana e androgina del
in quell’anno in UK esplode il fenomeno indie, movimento indie: lo shoegaze, appunto.
movimento guidato da
Primal Scream e Stone
Roses (per citare solo due
nomi) che giunge sulle
copertine delle riviste di
musica e nei piani alti delle
classifiche dopo 5-6 anni di
gavetta underground. Per un
curioso parallelismo, negli
Stati Uniti, nello stesso anno,
esplode il fenomeno
Nirvana, punta dell’iceberg anch’esso di un Più che un sotto-genere musicale, lo shoegaze
circuito indipendente, guidato da band come fu una corrente (ed una propria e vera scena
Sonic Youth e Dinosaur Jr., basato sulle per certi versi, sebbene non legata ad una sola
college radio che parte e si sviluppa sotto città, bensì principalmente ad una regione, la
traccia a partire dal 1981 proprio fino al 1991. Scozia) all’interno del movimento indie con
Il successo di critica dello shoegaze prelude alcune caratteristiche ben definite. Con
all’esplosione del brit-pop in UK, quello dei Shoegaze (letteralmente “guardare la scarpa”)
Nirvana al grunge degli anni ’90. Il successo di infatti si indica un insieme eterogeneo di
indie e grunge demolisce prima di tutto l’heavy bands accumunate soprattutto dal tipo di
metal, che aveva dominato negli anni ’80, ma suono proposto, caratterizzato da voci
modifica per sempre anche la musica rock e femminili e maschili eteree e/o sussurrate, e
pop più generalista. Il cambio al vertice non è da chitarre elettriche molto distorte ed
casuale perché ormai l’heavy metal e l’hard effettate che danno all’ascoltatore la
rock avevano ormai raggiunto i loro apici, sia sensazione di ascoltare quasi un sottofondo
dal punto di vista creativo che di successo. indistinto in cui suoni e voci si rincorrono e si
Infatti, subito prima dell’esplosione sovrappongono tra loro senza soluzione di
dell’undeground, che si può far risalite al 24 continuità. Il pattern musicale che ne esce fuori
settembre di quell’anno (uscita di Nevermind), è indefinibile e quasi evanescente e sfuocato
i Van Halen e gli Skid Row entrano al primo come le copertine delle principali bands: gli
posto di Billboard, Bryan Adams con la ballad strati di effetti chitarristici e vocals sono
Everything I do resta al primo posto in UK per talmente astratti che l’ascoltatore è costretto
tutta l’estate, i Metallica del Black Album si per forza di cose a interpretare da solo la
insediano nella top 3 di Billboard, e i Guns & musica con le proprie emozioni e quindi ad
Roses degli Use your Illusion vendono in una iniziare un proprio personale viaggio
settimana un milione di copie. In uno speciale introspettivo.
precedente abbiamo visto che quell’anno è un Il termine Shoegaze viene usato la prima volta
anno importante di svolta anche per il da alcuni giornalisti inglesi a causa dalla
progressive metal. Qui invece, ci soffermiamo timidezza mostrata dai gruppi durante le
su una delle anime del movimento indie in esibizioni dal vivo (e da qui il guardare per
Inghilterra per la sua influenza futura sui terra le proprie scarpe per non guardare negli
69
Katatonia ma soprattutto su un altro gruppo occhi il pubblico). Molto probabilmente, più
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

che per la loro talvolta ripetitive,


timidezza con testi misteriosi e
(certamente musicisti quasi non-sense con
che si il progressive? A tal
contrapponevano al proposito, non è
mainstream non inusuale trovare nei
potevano avere forum specializzati
atteggiamenti affermazioni di
spavaldi alla Axl Rose questo tipo:
o Motley Crue) i Totally different
gruppi dovevano per worlds. The songs in
forza di cose tenere those genres are
sempre sotto usually pretty simple,
controllo le loro just with a ton of
pedaliere e le effects processing.
effettistiche a causa Plus shoegaze evolved
del sound prodotto. from new wave,
Comunque sia, al alternative, and indie
termine del 1991, anno in cui vede la luce (maybe grunge too). There's no prog connection”
Loveless dei My Bloody Valentine (di cui [(Prog e shoegaze) sono mondi totalmente
parleremo dopo) viene coniato il termine oggi differenti. Le canzoni in quel genere sono
utilizzato, e cioè dream pop (ebbene sì, i Sigur usualmente molto semplici, solo con tonnellate di
Ros vengono da qui) proprio per chiarire effetti. In più lo shoegaze è una evoluzione della
ancora di più i riferimenti al suono celestiale new wave, dell’alternative e dell’indie (e forse
che caratterizza i gruppi. Al contrario, una pure il grunge). Non c’è connessione alcuna]
chiave di lettura più in linea con la tradizione In questo giudizio ritornano alcune note
giornalistica post-punk vede nel termine misconcezioni sul progressive (cioè idee innate
dream pop anche e soprattutto un significato non corrette dal punto di vista musicologico),
sociale, in particolare la presa di coscienza dei tra le quali la totale incompatibilità del prog
rampolli della classe media della futilità ed con la new wave e l’indie e la necessità, per una
inutilità di ogni impegno politico ed il desiderio canzone che vuole essere progressive, di avere
conseguente di perdersi in una realtà parallela una struttura musicale complessa ed intricata.
in cui dimenticarsi delle delusioni della vita Su entrambe queste idee si continua a
politica e personale. Per quanto possa dibattere nelle comunità di appassionati, e si
sembrare bizzarro, questo aspetto sarà la potrebbero riempire quattro-cinque numeri
maggiore eredità dello shoegaze e del dream del magazine. Noi qui ci soffermeremo
pop sulla musica rock in generale, che proprio soprattutto sulla prima, perché più che
dalla fine degli anni ’80 perse la volontà e la descrivere lo Shoegaze con i suoi mille aspetti
forza di modificare la realtà sociale circostante e gruppi ci occuperemo non solo della sua
per diventare essenzialmente solo uno connessione, ma addirittura della sua
strumento per evadere dalla realtà. influenza sul progressive.
Come detto, lo shoegaze, essendo parte del
Da questa descrizione sommaria, ci si può movimento indie, non nasce nel 1991 ma ha
ragionevolmente chiedere cosa ha a che fare precursori ben piantati negli anni ’80. Esso
una corrente indie nata alla fine degli anni ’80 prese linfa essenzialmente da due gruppi,
e defunta praticamente agli inizi degli anni ’90, curiosamente entrambi scozzesi ma molto
popolata da musicisti dall’immagine eterea e diversi tra loro, i Cocteau Twins, e i Jesus and
quasi asessuata e da canzoni brevi, semplici, Mary Chain. Entrambi i gruppi non erano 70
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

tecnicamente
Shoegaze, ma
presentavano
delle
caratteristiche che
i gruppi shoegaze
avrebbero poi
sviluppato a pieno.
Il trio scozzese dei
Cocteau Twins
incideva per la
4AD, etichetta
indipendente
inglese che nel suo
rooster
di una canzone” perdeva di senso con i
annoverava alcune realtà degli anni ‘80 che
Cocteau Twins) ma una specie di alfabeto
avrebbero influenzato enormemente la
fonetico su cui il resto del gruppo, Robin
musica indipendente negli anni ’90. Due su
Guthrie e Simon Raymonde, costruivano un
tutte, i Dead Can Dance, che avrebbero
tappeto raffinato e iper-sintetizzato di basso,
marchiato a fuoco il gothic metal anni ’90 con
chitarra e batteria. La chiave per comprendere
l’alternarsi di voce maschile / femminile ma
lo Shoegaze è tutta nell’introspezione
anche il black metal atmosferico e, appunto, i
necessaria all’ascoltatore per dare un senso a
Cocteau Twins, che invece influenzarono la
musica come quella prodotta dei Cocteau
nascita dello shoegaze. I Cocteau Twins
Twins: il rapporto con le melodie spesso
concentrarono nella prima parte della carriera,
stranianti si lega a doppio filo allo stato
tra il 1982 ed il 1984 (anno del capolavoro
d’animo dell’ascoltatore e diventa spesso
Treasure), la loro
tutt’uno.
produzione più
I Jesus and Mary Chain,
propriamente gotica per
fondati dai fratelli Jim e
poi letteralmente inventarsi
William Reid, sono l’altro
un ibrido che mescolava il
polo da cui si svilupperà lo
gothic degli esordi con
Shoegaze. Probabilmente
atmosfere strumentali più
la loro spinta innovativa si
riflessive e contemplative,
fermò al primo disco
appunto “eteree”, a partire
Psycho Candy (1985) e ai
dal 1986 (Victorialand) e
primi singoli dove le
fino al 1996, anno
melodie alla Beach Boys e
dell’ultimo disco (Milk and
la psichedelia dei Velvet
Kisses). Il disco culmine di
Underground erano
questo secondo periodo è
modernizzati con tocchi
forse Heaven or Las Vegas
punk alla Ramones. Il suono degli scozzesi,
da cui praticamente tutto lo shoegaze ed il
tuttavia, con chitarre zanzarose e voce filtrata
dream pop saranno influenzati a partire dalla
risultava molto diverso da quello plasticoso
copertina di luci sfuocate, per finire al basso
basato su tastiere e synth tipico delle
cupo e alla chitarra sognante. Il tratto
classifiche inglesi del 1984-85. Per tale motivo i
caratteristico del gruppo erano i vocalizzi
Jesus and Mary Chain furono precursori
celestiali di Elisabeth Frazer, la quale non
anche dell’estetica indie no-synth che si
usava la lingua inglese per i testi (anzi, il “testo 71
affermò nei '90s. Purtroppo, già dall’album
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Darklands del 1987 però i nostri anni '60 ma tentavano anche di dire qualcosa
abbracciarono un suono più accessibile in cui di nuovo, mescolando melodie dei primi Who
scimmiottavano i Rolling Stones più cattivi, con le distorsioni dei Jesus and Mary Chain
cercando di spaventare come Robbie Smith o del primo album ed una voce filtrata che
i Sisters of Mercy ma risultando soltanto sembrava provenire da mondi lontani.
appena meno commerciali degli U2. Tuttavia la L’album diventa straniante a causa delle
loro idea di rendere ascoltabile la distorsione atmosfere profondamente diverse che in esso
elettrica più rumorosa grazie ad un cantato convivono ed è l’ideale prefazione al
distaccato e per questo etereo era ormai stata successivo e fondamentale Loveless,
catturata da altri gruppi della stessa etichetta, pubblicato dopo una lunga gestazione (iniziata
la Creation. ad inizio 90) ed una manciata di singoli alla fine
del 1991.
Questa etichetta ha ricoperto un ruolo Il distacco dal revival 60s dei Primal Scream è
fondamentale nello sviluppo della musica qui evidente: il muro di chitarre distorte
inglese a partire dalla fine del cosiddetto mediante la tecnica della glide guitar (cioè
periodo post-post (1978-1984) incarnando tutta moudulare il timbro della nota usando
l’estetica ed i clichè anti-80s alternative ed direttamente un tremolo sulla chitarra)
indie che avrebbe dominato nei 90s (Oasis su produce una sorta di drone (cioè un suono
tutti). Il peccato originale, o il merito principale, ripetuto e sostenuto) che sembra uscire fuori
della Creation fu modificare l’essenza stessa dalla casse ed avvolgere l’ascoltatore sin dalla
del post-punk: non più gruppi che usavano i prima nota di To Here Knows When in modo da
sessanta per trarre energia e creare nuova far risaltare ancora di più le eteree linee vocali
musica, ma usare i sessanta ed il post-punk di Kevin Shields e Bilinda Butcher. Un
stesso (depurato di alcuni elementi come la esempio è il singolo Soon, che ripete
politica, la fusione con la musica nera, la ossessivamente un riff sfuggente e quasi mal
sperimentazione) come fonte di citazioni accordato, campionato per circa 7 minuti.
continue (ed il brit-pop sarà il culmine di Nell’album sono presenti ancora i retaggi del
questo atteggiamento). Nel rooster della passato ma il disco in generale suona molto
Creation troviamo nello stesso periodo dei avanti per il tempo, grazie anche all’aiuto di
primi Jesus and Mary Chain i padrini degli Alan Moulder, che in precedenza aveva
Oasis e degli Stone Roses, cioè i Primal prodotto proprio i Jesus and Mary Chain di
Scream e tre anni più tardi, dopo una gavetta Automatic, ed in seguito a questo disco
di realease indipendenti, anche un gruppo che produrrà i Nine Inch Nails e gli Smashing
seguì un percorso inverso di tutti gli altri Pumpkins di Siamese Dreams e Mellon Collie.
compagni di etichetta, partendo cioè dal I My bloody Valentine sulla scia del successo
citazionismo 60s dei primi EPs ed arrivando ad di Loveless passeranno alla Island ma si
una nuova forma di espressione, appunto i My sarebbero sciolti prima di rilasciare alcunchè
Bloody Valentine, il gruppo Shoegaze per per la major, forse presagendo la direzione
eccellenza. musicale che l’etichetta avrebbe imposto loro
ed in tal modo preservando la loro memoria e
Confusi con i gruppi che in UK ispireranno il la loro influenza.
brit pop ed in America il grunge (Sonic Youth,
Dinosaur Jr.), non sorprende che i My Bloody Parallelamente ai My Bloody Valentine nel
Valentine siano rimasti ai fans del progressive rooster della stessa Creation muovono i loro
essenzialmente sconosciuti. Eppure già dal passi gli altri due gruppi che formano una
primo disco Isn’t it Anything del 1988 i nostri ideale triade Shoegaze, e cioè i Ride e gli
dimostravano che non erano affatto dei cloni Slowdive, che incarnano due anime molto
che si limitavano a rinverdire i trip acidi degli diverse della scena. Maggiormente legati alle 72
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

radici 60s e vicini in un certo senso al Brit Pop i lato allontana i nostri dalla direzione
primi, più vicini alle radici gotiche (non per commerciale dei Ride e dall’altro, grazie ad un
niente il nome del gruppo è una canzone di mix perfetto tra i Floyd più intimisti e i Cure
Siouxsie and the Banshees) e progressive dei più oscuri, apre le strade a nuovi generi (come
Pink Floyd i secondi. vedremo più avanti).
I Ride esplodono con Nowhere nel 1990, Sebbene bellissimo, il disco fu un po’ snobbato
grazie anche ad un pugno di singoli che dalla critica a causa dell’eccessiva aura
entrano nella Top 40 UK. melanconica e soffusa dalle linee vocali di Neil
Il disco è tuttora riguardato come un classico Halstead e Rachel Goswell, scambiata spesso
dell’indie per brani come Seagull o per pigrizia, ma soprattutto perché il gruppo
Kaleidoscope, ma soprattutto dello Shoegaze non andava verso i lidi che la critica voleva. Gli
grazie a Dreams Burn Down, Paralysed, e la Slowdive raggiungeranno il loro apice creativo
title track (che si chiude con le onde del mare con Blue Day nel 1992 (specialmente in Shine)
che si vedono in copertina). Grazie al loro ma soprattutto nel 1993 con il loro secondo
personalissimo mix di Cure e psichedelia, i disco, Souvlaki, che contiene quattro classici
Ride si ripeteranno con Going Blank Again che molti gruppi in pochissimi anni mandano a
(prodotto indovinate da chi? Ma proprio Alan memoria: il bridge di 40 days verrà copiato
Moulder!) del 1992, che suona più infinite volte dai gruppi Ethereal (vedi dopo),
commerciale ma ugualmente influente come il When the sun hits influenzerà il gothic metal più
debutto in ambito initmista dei Gathering,
mainstream, se si pensa alle Dagger e Here She Comes
similitudini proprio con il anticipano lo slow-core di
coevo Wish dei Cure (che già Low e Red House
si erano avvicinati a Painters, Melon Yellow sarà
sfumature shoegaze con ripreso dai Katatonia in
Disintegration) e soprattutto Discouraged Ones. Per il
al debutto omonimo dei 1993, Souvlaki è
Suede del 1993. Purtroppo completamente fuori posto,
però i Ride, al contrario dei visto che in quello stesso
My Bloody Valentine, si anno esce ad esempio
erano ormai l’omonimo dei
irrimediabilmente avvicinati Suede,altrettanto bello ma
alle tentazioni da classifica del brit pop e dopo meno triste e più dandy, Iin Utero dei Nirvana
l’ancor più commerciale Carnival of Light e lo e Siamese Dreams degli Smashing Pumpkins.
spento Tarantula si scioglieranno, lasciando
l’amaro in bocca per quello che sarebbe
potuto essere. La melanconia dei nostri non è incanalabile nel
mainstream, non ha alcuna speranza e viene
Gli Slowdive esordisco anche loro come i loro rimossa. Snobbati dalla critica e dal pubblico, i
colleghi My Bloody Valentine e Ride con una nostri pubblicheranno un ultimo fantastico
serie di EP, che all’epoca servivano per testare disco, Pygmalion, centrato su sonorità eteree e
la band anche dal vivo, e pubblicano il primo dilatate e per questo forse ancora più
disco Just for a Day, un po’ in ritardo, proprio influente per certe band come i Katatonia ed i
nel 1991. In questo esordio le musiche si fanno Porcupine Tree (si pensi all’opener di 16
molto più oscure ed eteree rispetto ai colleghi minuti Rutti o alla ballata psichedelica e
di scuderia: mentre Brighter è il tributo bucolica di Blue Skes and Clear). Un disco così
necessario ai Cocteau Twins di Heaven or Las provocatorio non poteva avere successo, anzi
Vegas, Catch the breeze è il gioiello che da un indispone ancora di più la Creation che li 73
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

licenzia una settimana Un’ altra corrente


prima dell’uscita del disco praticamente generata
preferendo dedicarsi al dallo Shoegaze è il post-
successo degli Oasis di black metal. Come detto
What’s the Story Morning nella retrospettiva dei
Glory. Per nostra fortuna, Katatonia, Brave Murder
perchè così facendo la Day e soprattutto Last
Creation lasca nascere la Fair Deal Gone Down sono
leggenda degli Slowdive dischi che mostravano
che permette loro di essere come fosse possibile
ancora annoverati come la mescolare voci abrasive o
band più influente dello addirittura in growl con il
Shoegaze almeno in muro del suono distorto
ambito estremo. tipico dei My Blood
Come testimonia il rapido scioglimento dei My Valentine. Ma ancor prima dei Katatonia, i
Bloody Valentine e degli Slowdive (ma anche primi a sperimentare questo tipo di
quello dei Ride che avverrà solo qualche anno commistione furono i nostri connazionali
dopo) l’eredità dei gruppi shoegaze non Novembre di Wish I could dream it again, in
diventò evidente fino alla fine degli anni ’90 e cui i pattern distorti di chitarra
seguì diramazioni molto diverse. Anzi, gli stessi accompagnavano linee melodiche che
gruppi delle correnti nate o sviluppatesi come alternavano voci pulite a growl.
gemmazione spontanea dallo Shoegaze Sebbene ancora acerbo, l’esordio dei romani è
mentre le band che ne avevano forgiato il il primo esempio di post-black metal. Negli
suono caratteristico stavano concludendo la anni a venire, soprattutto dopo l’esplosione dei
loro parabola non erano consapevoli di quanto Katatonia, molti altri gruppi hanno unito
Loveless o Just for a Day fossero stati Shoegaze e musica estrema a partire dagli
importanti. Alcest di Souvenirs d'un autre mondee (2007),
gli Ordo Templi Orientis di Distances of Cold
Questo è il caso dell’Ethereal. Tra il 1991 ed il (2010), i Deafheaven di Sunbather (2013) e gli
1995, sulla scia degli All About Eve, dei Autumn for Crippled children di Try Not to
Cocteau Twins e degli Slowdive, nacque e si destroy everything you love (2013).
sviluppò questa corrente che rivitalizzò nei 90s’
il gothic rock degli anni ’80. Centrata sulla label I Katatonia e molti dei gruppi post-black metal
americana Project e sul gruppo del suo su citati non solo utilizzano o hanno utilizzato
fondatore Sam Rosenthal, i Black Tape for a un muro di suono tipicamente Shoegaze nei
Blue Girl, questa corrente del gothic era loro dischi ma hanno spesso adottato anche
caratterizzato da voci femminili eteree che un approccio tipicamente progressive alle loro
volavano su tappeti di tastiere, droni e chitarre canzoni, cambiando, all’interno della stessa
distorte o acustiche. Le atmosfere erano quasi canzone, atmosfere e generi, muovendosi con
sempre depressive e quasi mai indulgenti abilità dal folk al death. Per tale motivo,
verso l’ascoltatore che veniva immerso in un smentendo le misconcezioni con cui abbiamo
mondo di dolore in cui l’unica luce è proprio la aperto, è accaduto ciò che nessuno pensava,
voce angelica che guida le danze. Il gruppo per cioè che una corrente indie nata dagli anni ’80
eccellenza sono i Love Spirals Downwards, e dall’attitudine anti-rock del post-punk si è
che in due album (Idylls, 1992, Ardor, 1994) infine fusa con un genere che proprio negli
condensano le principali caratteristiche anni ’80 sembrava essere stato ucciso dal punk
dell’Ethereal. e soprattutto dal post-punk stesso.
Come è potuto accadere? Essenzialmente 74
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

perché lo stesso Shoegaze può essere


considerato un figlio della sperimentazione Fabio Zuffanti sullo Shoegaze
musicale come chiave per trovare nuove vie
non battute. Una accezione che fa tornare alla Agli albori degli anni Novanta, complici gli
mente il Krautrock dei Tangerine Dream articoli che apparivano su Rockerilla, mi
(precursori strumentali dell’ethereal), ed i appassionai allo Shoegaze. Ciò che mi
Floyd più lisergici. Ma al tempo stesso, come attraeva di questo genere erano i possenti
visto, anche lo Shoegaze ha lasciato un muri sonori creati dalle chitarre nei quali il
‘impronta sul progressive moderno. In canto (spesso armonizzato) sembrava
particolare, l’eredità dello Shoegaze è affondare. Era un contrasto molto forte tra
diventata più chiara solo dopo i primi dischi le essenze fragili e melodiche delle voci e il
solisti di Steve Wilson, sebbene l’impronta fuoco del tessuto strumentale; ciò spingeva
eterea dei My Blooody Valentine fosse la mia mente verso dimensioni abissali e
evidente già in Synestesia ed Always Never (da psichedeliche, mi sembrava realmente di
Up the Downstair) e in tutto The Sky Moves cadere dentro la musica. Le mia "shoegaze-
Sideways dei Porcupine Tree. top-3" è composta da Nowhere dei Ride, il
punto massimo, Just For A Day dei
Dei dischi solisti di Wilson, soprattutto il primo magnifici Slowdive e Whirlpool dei
Insurgentes risente della lezione della Chapterhouse (contenente Autosleeper
Shoegaze sin dalle iniziali Harmony Korine e forse la più bella shoegaze-song assieme a
Abandoner o nella sognante Signifcant Other Seagull dei Ride). Tanti sono i gruppi che, a
figlia degli Slowdive meno depressivi. Ma è un volte di straforo, entrarono a far parte del
po’ tutta la produzione della K-scope che combo che si guardava i piedi; Loop
risente di questa eredità: dai cinematografici (krauteggianti e Hawkwindiani), Spaceman
Nordic Giants di A seance of dark delusions, 3 e la loro propaggine Spiritualized, My
ai nostrani No Sound di A sense of loss (che Bloody Valentine, Lush, Pale Saints,
ricordano maggiormente gli Slowdive ed il Curve, Seefeel, i primi Verve e molti altri.
low-core) per finire agli ultimi Tesseract e ai Alcuni di questi sono stati un po' precursori,
Lunatic Souls. Anche fuori dalla K-scope altri hanno seguito la moda, altri ancora
troviamo riferimenti allo shoegaze, ad hanno proposto "aperture" varie
esempio nei Riverside più elegiaci o negli (elettronica, pop, ecc...) ma i tre album citati
Ulver più minimalisti. sopra rappresentano secondo me i punti di
maggiore equilibrio e bellezza. Discorso a
Per concludere, lo Shoegaze fu sì un effimero parte merita una band, tra le mie preferite
tentativo da parte dell’underground di in assoluto, che ha concentrato
conquistare le charts con la sperimentazione magistralmente essenze shoegaze con
musicale ed una sorta di ingenuità figlia della istinti progressive in un mix inedito e molto
disillusione del post-punk: al contempo però intrigante, sto parlando dei Levitation. Di
fu anche una delle ultime correnti davvero loro consiglio la raccolta di singoli ed EP
innovative che il rock ricordi, come Coterie e il primo album Need For Not.
testimoniato dalla tante bands che ancora oggi Ascoltateli e capirete da chi siano state
fanno ad essa riferimento. influenzate band come Porcupine Tree e
molte altre appartenenti al K-Scope sound
dei nostri giorni.

75
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Report

Osanna
Palepolitana
presentazione
museo PAN Napoli
di Giovanni De Liso

Un nuovo disco di inediti a distanza di del disco Canzone Amara (un favore che Sofia
quattordici anni dall’ultimo Taka Boom (anche ha restituito a Lino, che aveva prestato la sua
se Rosso Rock ne conteneva un paio) voce per La Porta Dell’Inferno sull’album Big
presentato al museo PAN di Napoli. Ecco che Red Dragon).
Lino Vairetti mostra ai suoi fan, in anteprima Sul palco, accanto a Lino, introdotti da Iossa e
nazionale, il doppio CD Palepolitana. Aymone, l’assessore alla cultura del Comune
Per farlo sceglie la mostra Rock, di Napoli Nino Daniele, lo scultore Lello
manifestazione organizzata da Carmine Esposito e il giornalista Guido Bellachioma,
Aymone e Michelangelo Iossa giunta ormai fresco di stampa con la sua bella rivista Prog
alla quinta edizione. La kermesse – che in Italia Magazine.
passato ha ospitato mostri sacri del Vairetti spiega la genesi del nuovo disco,
progressive quali Fish e Tony Levin - sottolineando come ha volutamente calcato la
quest’anno dedica un ampio spazio alle mano sulla napoletanità della band per dare
memorabilia del compianto Pino Daniele e un’immagine della città diversa da quella
una mostra fotografica sui Pink Floyd del Live pittoresca e negativa che emerge a guardare i
At Pompeii. media e certi film (riferimento neanche troppo
Superato a fatica il groppo in gola nel vedere velato a Gomorra).
delle maxi foto dei giovanissimi Gilmour e Ecco così che Lino è andato a ripescare due
Waters, saliamo le scale del museo PAN e brani della storia napoletana attribuiti ad
raggiungiamo il secondo piano dove è già tutto anonimi, Fenestra Vascia e Michelemmà e li ha
pronto per la presentazione. Tra il folto completamente rivisitati lasciando immutate
pubblico notiamo subito Jenny Sorrenti e solo le parole. Ce li fa ascoltare in presa diretta
Sofia Baccini, quest’ultima ospite in un brano scatenando il pubblico presente che batte le 76
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

mani a ritmo di aiutato a muovere i


musica, in una primi passi della sua
gustosa anteprima gloriosa carriera. A
del concerto che di lì testimonianza di
a pochi giorni si questo, sulla parete
sarebbe tenuto al adiacente la
Maschio Angioino. presentazione
Palepolitana è campeggiano le foto
comunque un disco che lo stesso Vairetti
squisitamente aveva scattato ad un
progressive, il imberbe Daniele per
genere di cui gli la realizzazione del
Osanna tengono suo primo singolo Ca
ancora alta la Calore (poi
bandiera nel italianizzato in Che
mondo, visto che la Calore) e la chitarra di
band è reduce da un proprietà di Lino che
trionfale tour in Pino aveva usato
Giappone. E proprio una vecchia conoscenza proprio in quella session. Lino ricorda
del progressive, il mitico Dave Jackson, vi sinceramente anche le divergenze personali
suona il flauto coronando una collaborazione con Daniele e la loro separazione lungo tutto
con la band napoletana che va avanti da anni. l’arco della carriera del chitarrista napoletano,
L’album è doppio (e Lino coglie l’occasione per divergenze però messe da parte proprio
annunciare che uscirà presto una versione in nell’ultimo periodo per far posto ad una
vinile con tanto di bonus track!) e il secondo cd ritrovata amicizia culminata nell’invito che
è una rivisitazione di Palepoli, il capolavoro Pino Daniele rivolse agli Osanna di
degli Osanna del 1973. Vairetti dichiara di partecipare al concerto tenuto a Napoli a
aver volutamente risuonato il disco in maniera dicembre 2013 in cui il bluesman partenopeo
simile alla versione originale inserendo però radunò tutti i principali artisti della città. E
alcuni frammenti che all’epoca furono esclusi proprio sulle immagini del 2013 di Pino
dalla registrazione e che ha recentemente Daniele che canta Il Mare insieme agli Osanna
ritrovato. Sarà quindi interessante per coloro termina la presentazione, un po’ come un
che hanno amato questo disco andare a cerchio che si chiude o, se vogliamo, un
scovare le differenze rispetto alla prima testimone che ripassa nelle mani degli Osanna
edizione, sapendo che le nuove inserzioni che con Palepoli avevano portato il Prog
risalgono comunque all’epoca della napoletano nel mondo e che dopo più di 40
realizzazione del disco. anni continuano a farlo.
Ma Osanna da sempre vuol dire anche teatro
ed ecco che la presenza di Lello Esposito sul Nella sezione dedica alle recensioni potete
palco dà l’occasione a Vairetti per mostrare il trovare la nostra recensione a Palepolitana.
set fotografico realizzato per il ricco booklet
dell’album proprio negli studi realizzativi dello Un resoconto del concerto verrà pubblicato
scultore con l’intera band truccata da nel numero di Gennaio in cui vi saranno
pulcinella moderni in mezzo a quelli realizzati raccolti tutti gli eventi live a cui abbiamo
dallo scultore napoletano. assistito nel 2015.
Infine non poteva mancare un omaggio a Pino
Daniele. Lino ricorda di averlo conosciuto
quando ancora non era famoso e di averlo 77
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Morte a 33 Giri

EPISODIO II : LA ZONA DEL CREPUSCOLO


di Yuri Abietti

Morte a 33 Giri, rubando il titolo italiano dell'horror-rock Trick or Treat del 1986, è una nuova
rubrica che si occuperà di esplorare i legami tra la musica – in particolar modo la musica Rock,
Hard-Rock, Prog ed Heavy Metal, e il mondo dell'orrore, che sia su pellicola, su carta stampata, in
forma di telefilm, fumetto o poesia.
In questa seconda puntata parliamo di una serie televisiva importantissima per quanto riguarda
l'immaginario horror, fantascientifico e “weird”: la famosa Twilight Zone ovvero, nel nostro Paese,
Ai Confini della Realtà. Buona lettura!

italiano, ma tant'è.
Sicuramente molti di voi ricorderanno qualche
episodio di Ai Confini della Realtà, una serie
Questa serie ha influenzato moltissimi scrittori
televisiva antologica creata negli Stati Uniti da
e artisti di ogni disciplina, da Steven Spielberg
Rod Serling nel 1959 che, in questa o quella
a Stephen King – tanto per citare due dei miei
reincarnazione, ha continuato a far venire
“Stefani” preferiti – nonché diversi musicisti, i
incubi alle nuove generazioni fino al 2003, con
più famosi tra i quali, probabilmente, sono la
“spin off” al cinema, in vari libri e fumetti.
Prog-Rock band canadese Rush.
La serie presentava puntate autoconclusive
Costoro, infatti, hanno deciso di scrivere una
slegate tra loro – non connesse, quindi, da una
canzone ispirata a due episodi della serie e di
trama o da personaggi comuni - ed era,
intitolare tale brano proprio The Twilight Zone,
sostanzialmente, la versione televisiva di
come omaggio all'opera di Serling.
riviste “pulp” come “Astounding Stories” o
Il brano è uscito nell'album classico 2112, del
“Amazing Stories”, dove venivano pubblicati
1976, e prende spunto da Will the Real
racconti brevi o romanzi a puntate di autori
Martians Please Stand Up (in italiano: Chi è il
che hanno fatto la storia della fantasy, della
Vero Marziano del 1961, ventottesimo
fantascienza, del mistero e, naturalmente,
episodio della seconda stagione) e Stopover in
dell'horror.
a Quiet Town (in italiano Sosta in una Città
Come abbiamo detto in apertura, il titolo
Tranquilla, del 1964, trentesimo episodio della
originale della serie è The Twilight Zone, cioè la
quinta stagione).
Zona del Crepuscolo - un titolo decisamente
più poetico di quello scelto per il mercato 78
Il primo episodio è una variazione sul classico
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

dramma della paranoia anti-sovietica di quegli I finali a sorpresa sono un marchio di fabbrica
anni: due poliziotti indagano su un incidente in della Zona del Crepuscolo, e questo episodio
una zona dove ci sono stati rapporti di non fa alcuna eccezione.
avvistamenti UFO e interrogano gli occupanti Sfortunatamente, anche in questo caso il testo
di un “diner”, passeggeri di un pullman il quale dei Rush rischia di rovinarvi la sorpresa...
ha dovuto fare sosta per via di un ponte
pericolante sulla strada. << You wake up lost in an empty town
L'autista afferma che sul pullman c'erano solo Wondering why no one else is around
sei passeggeri, ma nel ristorante ce ne sono Look up to see a giant boy
sette. Chi è, dunque, l'infiltrato alieno caduto You've just become his brand new toy
con il disco volante? No escape, no place to hide
Il finale, naturalmente, è a sorpresa... Anche se Here where time and space collide...>>
la parte delle “lyrics” della canzone ispirata a
questo episodio rischia di fare grossi spoiler in Ai Confini della Realtà doveva piacere davvero
merito: tanto ai Rush, considerato che hanno messo
nei “credits” dei ringraziamenti a Rod Serling
<< A pleasant faced man steps up to greet you non solo su 2112 ma anche sull'album
He smiles and says he's pleased to meet you precedente, Caress of Steel, nonché su quello
Beneath his hat the strangeness lies successivo, A Farewell to Kings.
Take it off, he's got three eyes E non dovevano essere i soli! Canzoni ispirate
Truth is false and logic lost alla Twilight Zone sono state composte e
Now the fourth dimension is crossed... >> pubblicate da band come gli Iron Maiden (un
singolo tratto da Killers, il loro secondo album
Nel secondo episodio, invece, seguiamo le del 1981) nonché da altre band come i 2
disavventure di una coppia sposata che, dopo Unlimited, i Golden Earring, l'artista Ska
una notte di bagordi, si risveglia al mattino in giamaicano Baba Brooks e i Manhattan
una casa sconosciuta. Transfer.
Marito e moglie, uscendo ad esplorare la città Oh, e non dimentichiamo, per tornare nel Bel
in cui si trovano, scoprono presto che tutto Paese, Ai Confini della Realtà di Sergio Caputo
sembra finto, come sul set di un film: i telefoni (tratto dal meraviglioso Storie di Whisky
non sono collegati, il frigo contiene cibi di Andati del 1988) che, per essere onesti, con lo
plastica, l'intera cittadina è disabitata. show ha in comune solo il titolo... Ma rimane
Persino il treno, che sentono fischiare, non fa una canzone assolutamente splendida!
che girare in tondo e tornare nella stazione da
cui è partito.

L'Autore
Yuri Abietti (Torino, 1971) è cantante dei Silver Key, band Neo-Prog milanese che, nel primo album (In
the Land of Dreams - Ma.Ra.Cash Records 2012) ha scritto brani ispirati ai lavori di Lovecraft e
Chambers, nonché scrittore di racconti del brivido apparsi in diverse antologie come L'Ultimo
Incantesimo, Ore Nere, Nel Buio e Creepypasta, disponibili su Amazon e www.dbooks.it.

79
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Audio

The loudness war


dell'

di Silvio Leccia

Figlia del nostro tempo, è una guerra che sta caratterizzando la produzione musicale dell'ultimo
Angolo

ventennio. Molte sono le vittime illustri. Il Black album dei Metallica è solo la punta dell'iceberg.
La guerra si riferisce al comportamento delle varie Major e studi di riegistrazione nel registrare a
volumi sempre più alti fino ad arrivare ai limiti fisici del supporto CD. Inizialmente era una pratica
per realizzare file ad uso delle radio e dei supporti poveri, poi esteso praticamente per tutti.
In questo articolo cerchiamo di porre le basi per una piccola azione di contrasto a questa comune
pratica che danneggia il buon ascolto.

Nella guerra del volume, da un lato una visione commerciale viene principalmente ascoltata in
superficiale del prodotto musicale vince e macchina o via cuffie attraverso un cellulare:
prevarica sul rispetto delle intenzioni artistiche avere alla fonte una traccia con un volume
del lavoro registrato, dall'altro viene alto, assicura una maggiore piacevolezza della
mortificato anche il rispetto di chi, tra i fruizione del prodotto acquistato!
compratori del prodotto, vuole ascoltare con
cura la musica acquistata. Visto così non ci sarebbe nulla di male: avere
Ma cerchiamo di capire cosa si intende per un file con un volume più alto non crea
“loudness war” (appunto guerra del volume). E’ problemi particolari, e magari chi ha un hi-fi
molto comune ritenere una registrazione può abbassare la manopola del volume e il
migliore di un’altra se la prima ha un volume gioco è fatto, tutti contenti!
maggiore. Diversi esperimenti di psicoacustica In realtà, purtroppo, la situazione non è così
lo dimostrano, ma questo accade per diverse semplice. Molti produttori ed ingegneri del
ragioni fisiche: con un volume maggiore si suono hanno spinto così in alto il volume da
percepiscono più facilmente le frequenze essere costretti a ridurre la dinamica
anche più basse (che per essere ascoltate originaria, essendo il supporto e il metodo di
necessitano comunque di energia per far registrazione digitale limitato per sua natura.
muovere i woofer delle casse), ma anche tutti
gli altri dettagli della registrazione vengono Cosa significa questo? Semplice, se un brano
percepiti con maggiore distinzione e messa a ha dei volumi più bassi in un determinato
fuoco. Da qui la scelta da parte dei produttori punto per poi crescere in un altro, questi due
e delle major di aumentare il volume delle punti vengono avvicinati “appiattendone”
registrazioni considerando che la musica l’effetto voluto dall’artista stesso. 80
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

L’effetto che si nota immediatamente è che sensibilizzare ascoltatori, musicisti e produttori


anche a basso volume si sente senza problemi a rispettare la natuare dinamica della musica
la linea di basso, la cassa della batteria, la prodotta.
chitarra in sottofondo, la voce ecc, perché di Un software molto diffuso, scelto per le
fatto sono tutti a quasi lo stesso volume! nostre misure, è DR
Questa cosa è un grande vantaggio per le (http://www.dynamicrange.de/).
radio, o per l’ascolto in auto o per strada con le Se si dà in pasto un cd intero, il software vi dirà
cuffie, come dicevamo, insomma per quei brano per brano l’intervallo dinamico coperto
riproduttori più economici in ambienti tra dal vostro cd. Il risultato, in decibel, è un valore
l’altro nemmeno tranquilli (se si pensa ai tanti numerico di cui dobbiamo imparare ad avere a
rumori presenti mentre viaggiamo in auto per che fare.
la città). Se si ha un valore minore o uguale a 7 la
Inoltre la codifica da wave a mp3 ne trae un musica è molto compressa, da 8 a 12 si è nella
ulteriore vantaggio, visto che quanto si poteva norma, per valori superiori la dinamica è
perdere nella codifica viene, in parte, ottima.
preservato dalla compressione audio. Ma tutto Ovviamente i numeri vanno presi con le pinze.
ciò, è chiaro, non è risolvibile nell'abbassare il Ad esempio, dopo diversi esperienze ho
volume dell'amplificatore: se lo faccio non scoperto che, personalmente, i valori sotto a
limito solo l'esuberanza di alcune parti 10 mi creano qualche disturbo, altre persone
musicali, ma tutto lo spettro sonoro viene possono avere altri valori di riferimento,
abbassato causando l'insoddisfazione essendo la soglia della fatica d'ascolto molto
dell'ascolto (perché magari non sento bene le personale.
parti di tastiera o della voce) costringendomi Inoltre, poiché il valore viene dalla misura di
ad alzare di nuovo il volume e ripiombando di un minimo e un massimo di pressione
nuovo nel fastidio d'ascolto in un circolo a cui musicale, è evidente che determinati generi
un amante del buon ascolto è costretto a fare musicali possono avere una dinamica bassa,
senza averne alcuna colpa. perché per natura non sono, appunto
dinamici! Un esempio può essere un genere in
E’ evidente, infatti, che un ascolto prolungato cui vi sono poche variazioni, come capita per
di un disco intero registrato in questo modo, certi dischi di elettronica.
affatichi l'ascoltatore, con il conseguente Quindi non è detto che un valore piccolo del
abbassamento del volume o peggio DR (e quindi una compressione alta) faccia
cambiamento del cd! subito dichiarare che quel disco sia stato
Questo, in un mercato fatto di tanti singoli usa registrato con forte compressione. Come
e getta, non è un problema, ma lo è per chi è sempre ci vuole giudizio.
invece abituato ad ascoltare un cd dall’inizio
alla fine, come generalmente fanno i fruitori Bisogna quindi stabilire una scala al fine di
della musica Prog. Inoltre si perdono i pieni riconoscere se un disco è volutamente
che l’artista voleva darci con la conseguente registrato in maniera compressa o meno.
perdita di emotività… insomma un disastro Cerchiamo di comprendere quali sono i valori
artistico! medi aspettati per il nostro genere musicale.
I miei riferimenti li ho calcolati dai miei cd, ma
Cosa si può fare per difendersi da questa esiste una banca dati che potete consultare:
pratica di registrazione? almeno i gruppi più famosi si trovano in tutte
Abbiamo pensato che l'unico modo è quello di le varie edizioni dei loro cd. Il link è:
misurare il range dinamico di tutti i dischi che http://dr.loudness-war.info (ed è divertente
recensiamo, al fine di accendere un piccolo notare come il range dinamico decresca negli
faro sulla questione nella speranza di anni a parità di musica!) 81
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Innanzitutto prendiamo come riferimento solo possiamo dire che la registrazione è


le prime versioni delle stampe dei classici del sicuramente volutamente compressa.
nostro genere (vedi nel box tutti i dischi C’è poi da capire volutamente da chi?
misurati), questo perché le ristampe In realtà ormai è tecnica diffusa quella del
successive risentono della moda del momento volume alto. Quindi molti artisti vanno in
e dell’aumento del volume. Basta far notare buona fede a registrare il loro cd e ottengono
che la prima stampa su cd di Selling England lo stesso trattamento che si ha per Fedez o
by the pound ha un intervallo dinamico (DR) di Moreno anche se la loro musica non deve
13, mentre l’ultima ristampa, quella definitiva andare per radio! Quindi, musicisti che state
(e meno male) ha un DR di 10. Lo stesso leggendo… fate attenzione a chi c’è dietro il
accade se si guardano gli intervalli dinamici mixer! Poi è evidente che per le
della PFM o dei Banco, che passano dai 13 autoproduzioni, la scarsità di mezzi e
iniziali a 8-9 delle versioni successive. conoscenze, limitano ancora di più le
Quindi limitiamoci alle prime stampe in cd dei possibilità d’intervento dello studio di
classici del genere. Si ottiene allora che il registrazione in fase di missaggio, ma almeno
valore medio del sinfonico è 12 e del Prog proviamo ad avere qualcosa di
Metal è 11 Degli altri generi non abbiamo qualitativamente ascoltabile!
prime versioni in CD, quindi se qualcuno
volesse fare lo stesso lavoro e ce lo comunica E ribadiamo: il valore dell'intervallo dinamico
saremo lieti di pubblicare le sue misurazioni. non è un giudizio sulla qualità delle
Concludendo se andiamo di molto sotto, ad composizioni ma solo della produzione del
esempio un disco di sinfonico con DR 8, disco!

Lista in continua evoluzione Sinfonico


: Tarkus(12)
: Vroom(9), Red(11), In the court of Crimson King(12)
: Ever(13)
: Misplaced Childhood(10), Brave(12), Fugazi(13)
: The Snow goose(10)
: Selling England by the pound(12) , A trick of the tail(12)
: amused to death(14)
Wish You Were Here(12)
Ys (11)
: Photos of ghosts(11)
: Collage(12), Felona e Sorona(12)

Lista in continua evoluzione Prog Metal

Dream theater: When dream and day unite(12) Images & Words(11), Awake(9), A change of
seasons(9)
Fates Warning: No Exit(14), Perfect Symmetry(14), Parallels(11), Pleasant Shade of Gray(7)
Queensrÿche: Operation Mindcrime(13 , Empire(13 , Operation: Livecrime(11 , Promised Land(9
Rush: Chronicles(14 82
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Recensioni
DR Legenda

Valore di rifermiento Sinfonico: 12

Valore di riferimento Prog Metal : 11

di Giuseppe Di Spirito, Silvio Leccia e Italo Testa

Arena - The unquiet sky un Manzi in palla, ma soprattutto con un


2015, bridge da brividi ed una conclusione sinfonica
A sorpresa, dopo quattro anni dal controverso che lascia il segno. Secondo highlight del disco.
Seven Degrees of separation e dieci dal Saltiamo rapidamente Oblivious to the Night
deludente Pepper's Ghost, ritroviamo gli che introduce No chance Encounter, episodio
Arena con un disco degno di attenzione e che piuttosto piatto ma abbellito da una pregevole
consigliamo vivamente di ascoltare se avete fuga con un ottimo assolo di chitarra. Dopo la
amato la fase di mezzo dei nostri, quella che strumentale Markings on a Parchment, il disco
comprendeva i tre lavori da The Visitor a comincia a mostrare segni di cedimento, con
Contagion che li videro allontanarsi dai cliché due stanchi episodi, monotoni soprattutto nei
neo progressive di Songs from the Lion's Cage banali chorus, come la title track e What
(95) e Pride (96). Happened Before. Si ritorna su territori
Clive Nolan dimostra ancora di essere un progressivi con Time Runs out e Returning the
song writer elegante e raffinato come pochi, Curse che risollevano parzialmente le sorti del
Mick Pointer dà come al solito il suo nascosto disco grazie soprattutto ad una Clive Nolan in
ma fondamentale contributo, e Paul Manzi è grande spolvero nelle parti soliste. Unexpected
un ottimo cantante che non ha molto da Dawn è una strana ballad, quasi Hard Rock,
invidiare agli storici singer John Carson, Paul senza il feeling giusto e che non aggiunge
Wrightson o Rob Sowden. Intendiamoci, il molto ma serve solo ad aumentare la
disco ha una parte centrale molto giù di tono, suspense per il capitolo finale Traveller Beware,
ma nel complesso è godibile se non si hanno che riprende i temi lirici e strumentali presenti
pretese di capolavoro da un gruppo con oltre nel lavoro, e si rileva un ambizioso ma per
20 anni sul groppone. L'opener The Demon fortuna riuscito tentativo di rinforzare le trame
Strikes, dopo una intro alla Gazza Ladra, ci degli Arena con robuste dosi di melodia e
presenta subito le vicende del protagonista ritmiche serrate a cui è impossibile non
(l'album è ispirato ad un breve racconto di mettersi a fare headbanging (!) alternate a parti
fantasmi dell'autore inglese a me sconosciuto più tranquille e atmosferiche: davvero un
Montague Rhodes James, Casting the Runes) finale inatteso che ti spinge a premere di
con un drammatico riff di chitarra che sostiene nuovo play.
un chorus epico e solenne, ottimo antipasto Detto dell'ottimo lavoro di produzione, a cui
per un album che presenta già alla seconda però da sempre gli Arena ci hanno abituato,
traccia un highlight come How did it come to Unquiet Sky si staglia nettamente al di sopra
this? che ricorda le struggenti ballad dei primi dei due lavori precedenti, pur rimanendo
tre dischi, senza dimenticare l'influenza dei comunque un gradino sotto anche Contagion.
migliori Pendragon e Marillion che da sempre Ciononostante un buon ritorno che fa ben
hanno caratterizzato i nostri. sperare per il futuro di un gruppo a cui
The Bishop of Lufford poteva essere un ottimo dobbiamo molto. Range Dinamico = 8
opener, con cascate di synth mischiate ad un
riff che ben si adatta al testo oscuro recitato da Italo Testa 83
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Astrolabio - La solitudine dei numeri pari ascoltare. Si capisce che i ragazzi si divertono
2015, molto in questo Hard Prog che non è mai di
maniera. Molto affiatata la sezione ritmica,
che diventa la vera forza in un genere come
quello proposto, perfetta la chitarra o il sinth
a sottolineare i cambi di tempo. Insomma
tutto molto ben fatto.
Ma è il lato più meditabondo che esalta la
sensibilità dei musicisti. Brie Collage,
Fotografie, Non ricordo, i piccoli strumentali
(Aurora, Corso di Eurostima) sono dei pezzi più
ariosi che si liberano della forma Hard-Prog
degli episodi più dissacranti lasciando il posto
alla fantasia.
Dopo la breve Aurora, strumentale con solo
chitarra, infatti è nella floydiana Fotografie,
che gli Astrolabio sorprendono e convincono.
Se l’uso della chitarra e delle atmosfere, come
Gli Astrolabio (Michele Antonelli – voce, detto, ricorda i Pink Floyd, il synth fa
chitarra, flauto traverso; Alessandro spostare l’attenzione verso un Rock Sinfonico
Pontone – batteria; Massimo Babbi – tastiere più canonico, creando una miscela di grande
e Paolo Iemmi – voce, basso) sono un gruppo effetto.
veronese formatisi nel 2009, al loro esordio Corso di eurostima è un piccolo affresco quasi
(se si esclude il demo autoprodotto e uscito Folk, con chitarra e violoncello che ci prepara
nel 2012 Temperato demo(dé)). al più movimentato Servito.
Il flauto insieme all’uso del sinth riporta la Ma, come dicevamo, il gruppo ci è piaciuto in
loro musica a cose degli anni ’70 e l’uso di Non ricordo aperto dal flauto sostenuto dal
soluzioni Hard (nella chitarra ma anche nella piano rodhes, mentre la chitarra arpeggia i
sezione ritmica), fa ricordare i Jethro più suoi accordi. Il brano acquista, poi, quella
energici. giusta cattiveria che non fa che enfatizzare i
In realtà ad un primo ascolto stavo per cambiamenti di ritmo che portano la musica
declinare l’invito alla recensione, in quanto ad atmosfere più riflessive, con crescendo in
non avevo capito lo spirito della musica del tensione ben fatto che sfocia, alla fine, in
gruppo: sentire palesi rimandi a brani arci atmosfere bucoliche con il flauto a condurre e
noti del mondo Prog, citati in maniera così concludere. A mio parere il miglior brano
esplicita mi aveva fatto fraintendere lo scopo. dell'album.
La verità è che il gruppo, formato da musicisti Insomma un disco intelligente e divertente,
di talento, ha una forte tendenza dissacrante dove ognuno può sentire quello che ha voglia
come lo dimostrano i brani più brevi ed di sentire trovando qualcosa di interessante
energici dell’album in cui vengono citati In the da ascoltare.
Court of Crimson King dei KC (in E’ stato detto Forse la sola prestazione vocale non mi ha
tutto), o i Jetrho Tull (in 31 Aprile) o i Genesis convinto, ma vista questa opera prima sono
(nella cover di Pugni in tasca dei Ribelli, con convinto che i ragazzi non potranno che
Regoli come ospite!) ma anche la sigla del meravigliarci nelle prossime uscite. Da tenere
noto programma “Il pranzo è servito” (in sotto stretta osservazione (e se potete, da
Servito). Tutti questi episodi sono bei brani dal vedere dal vivo!). Range dinamico = 8.
ritmo tirato con intrecci di flauto e chitarra o
sinth e Hammond, molto piacevoli da Silvio Leccia 84
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Barock Project - Skyline linea melodica del pezzo. La romanticità del


2015, Artalia gruppo emerge quindi con forza fino a che è
la chitarra, coadiuvata dall'ottimo lavoro della
sezione ritmica (Eric Ombelli alla batteria), a
cambiare faccia al brano mostrando il lato più
duro della band: intrecci ben riusciti tra
tastiere e chitarra accelerazioni e
rallentamenti, per una grande ubriacatura
sinfonica. Ma come vedremo questo è quanto
avverrà praticamente in tutto l'album.
Skyline ha tinte folkeggianti, con il suo inizio
chitarra e voce, per poi cambiare atmosfera
con la chitarra che chiama all’appello tutti gli
altri musicisti per supportare il cantanto che
diventa un po’ più cattivo, senza però
cambiare il carattare quasi bucolico del pezzo.
Marco Muzzuoccolo infatti si alterna tra
chitarra elettrica e classica interpretando al
I Barock project, band animata da Luca meglio il brano, che diventa quasi un’altra
Zambini, arriva alla quarta prova in studio cosa solo verso la fine quando chitarra e
dopo l’ultimo apprezzatissimo Coffee in sezione ritmica prendono il sopravvento. Così
Neukolln rilasciato per la Musea Records nel ci si appresta a chiudere il brano tra ritmi
2012. Per questa nuova prova si cambia cadenzati, tastiere e il flauto traverso di
ancora casa discografica (i primi due album Vittorio De Scalzi che impreziosisce anche
vengono rilasciati per Musea Records e con il cantato il pezzo E’ però in The long est
Mellow) approdando all’attenta Artalia che sigh che il gruppo, a mio avviso si supera. Una
non ha lesinato sforzi nella realizzazione di bellissima linea melodica cantata in maniera
questo ambizioso progetto, coinvolgendo impeccabile, un’atmosfera densa, tenuta dal
nomi di spicco dell’ambiente progressivo: pianoforte, e tutti gli altri a servizio di quanto
Vittorio De Scalzi è ospite nella title-track, avviene nella chiave di violino. Ma come fin
mentre tutto l’artwork è curato da Paul qui accaduto il cambiamento è dietro l’angolo
Whitehead! E’ quindi con curiosità che ci e quindi l’atmosfera quasi serena, si fa
apprestiamo all’ascolto di questo Skyline nella marziale con il ritmo deciso e la chitarra che
speranza che ripaghi dei tre anni d’attesa e come sempre scompagina quanto fin qui
soprattutto che sia all’altezza di quanto creato. Il synth vola e richiama il tema
realizzato in precedenza. Il disco apre con la melodico e il cantato ci riporta indietro
pirotecnica Overture, dove sebbene in ricominciando a risalire in tensione ma
evidenza le grandi abilità alle tastiere di Luca questa volta senza soluzione visto che il tutto
Zabbini, tutti gli altri musicisti non sono da va a sfumare a chiudere il pezzo.
meno; viene creata così una “sigla” In Gold accordi di chitarra e un pianoforte
prendendo spunti da cose che si vedranno con il suo arpeggio interrogante ci conducono
nei vari brani (per questo il titolo all’interno di quest’altro gioiellino del disco. La
evidentemente), trascinante e divertente sezione ritmica entra con determinazione
senza essere mai banale o di maniera. A senza però rompere la linea melodica, ve ne
calmare le acque il pianoforte con qualche sarà tempo dopo. E così il pezzo va avanti fino
fioritura barocca, apre Tired dove il bravo al consueto cambiamento di atmosfera che
Luca Pancaldi (voce) prende il timone della puntualmente arriva con il riff più cattivo di
85
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

chitarra e sezione ritmica più cattiva e episodi precedenti. La versione giapponese


determinata. Ma in chiusura si ritorna alle contiene un secondo CD con due brani di cui
atmosfere più romantiche con pianoforte e The Book of life è un gran bel brano molto
voce e il violino a rinforzare la drammaticità romantico di oltre 10 minuti e Fool’s Epilogue
del momento. RoadKill ha uno sviluppo più dell'album precedente in versione live.
lineare con un crescendo naturale, fino al riff Che dire, i Barock Project hanno da sempre
più cattivo e una batteria che pesta sui tom, dimostrato di avere una forte personalità e
svelando il suo animo più Hard (nei limiti del idea della direzione da intraprendere per il
contesto). E’ infatti la chitarra a condurre il loro progetto. La loro musica molto evocativa,
gioco divertendosi e facendoci divertire può far pensare a ELP o ai Jethro Tull, a volte
introducendo il flauto traverso prima che si ai Genesis, ma anche alla PFM o alle Orme
ritorni a ritmi più pacati e a terminare il brano per il gran gusto della melodia, giusto per
un po' come è cominciato. The Silence of Our citare dei mostri sacri italiani, eppure nessuno
Wake di nuovo presenta chitarra e voce per di questi accostamenti danno giustizia a
cominciare ma le trame diventano ben presto quanto prodotto a testimonianza del fatto che
più complesse con l’introduzione della ormai Zambini ha una maturità compositiva
chitarra prima e delle tastiere poi con la tale da aver ampiamente interiorizzato i
sezione ritmica che comincia a dettare un po’ riferimenti citati, riuscendo a far la sua musica
legge per smuovere le acque. Un bel basso in senza necessità di rimandare a cose già
evidenza (con suono percussivo, quasi slap) sentite da uno o l’altro gruppo del passato.
sostenuto dalla batteria sostiene la chiave di Grande musica che si accompagna con i bei
violino senza snaturare il pezzo, dando quel testi di Antonio De Sarno vero quinto
pizzico di vivacità senza stravolgere. Molta elemento della band.
fantasia e cura degli arrangiamenti avendo il Se vogliamo trovare un limite in quanto
gruppo, a quanto pare, la necessità di rendere proposto sicuramente esso è nella ripetibilità
estremamente dinamico l’ascolto, pur della formula: sebbene ogni brano sia
mantenendo la drammaticità del tema originalissimo e fantasioso, il fatto di ritrovarsi
melodico. In The Sound of Dreams si comincia sempre un cambiamento d’umore e
sottovoce, con il piano che sottolinea gli d’ambientazione diventa poi non più una
accenti, il flauto a ripetere la melodia vocale, sorpresa, ma qualcosa di scontato, visto che
questa volta fino alla fine del brano. Ci quasi ogni brano ha due facce ben distinte.
aspettiamo un episodio più dinamico dopo Ma lasciando stare queste cose che sono
questo brano così tranquillo e infatti Spinning peccatucci veniali, questo disco deve essere
Away non tradisce le aspettative con le sue acquistato da ogni amante del genere, non c’è
tante soluzioni, passaggi di testimone tra scelta: è un’opera ben congeniata, con una
tastiere chitarra e voce, sezione ritmica bella cover (di Paul Whitehead) con un ospite
incalzante e i consueti violini barocchi. illustre (Vittorio De Scalzi) e musica capace di
In A winter’s night , il cantato sospeso crea soddisfare il palato di ogni amante del
un’aurea effettivamente invernale per la sinfonico… che volete di più? Range
conclusione di questo disco. Il brano è un dinamico = 8
pezzo lineare, oserei dire semplice, visto
quanto fatto in precedenza, dove le tastiere e Silvio Leccia
la chitarra vengono usate per sostenere la
linea melodica cantata piuttosto che cambiare
l’atmosfera creata. E’ in realtà un pezzo più
corale dove la continuità è contrapposta al
cambiamento di atmosfera scelto negli
86
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Breznev Fun Club - Il misantropo felice Yugen sono tra i paladini più apprezzati degli
2015, Altrock Productions ultimi dieci anni, potrebbe trovarsi di fronte
una nuova gemma da adorare.
Avevano destato grande impressione con il D'altronde basterebbe leggere dopo i credits
loro esordio di cinque anni fa, che raccoglieva riservati ai musicisti a cosa si può andare
composizioni risalenti agli anni '90 e che incontro, dove ironicamente viene indicato
mostrava sia un indirizzo Jazz-Rock che
canterburiano memore dei trascorsi di
Hatfield and the North e National Health << nessuno dei musicisti ha subito
sia una propensione verso territori più vicini al maltrattamenti durante le registrazioni
R.I.O. dell'album>>.
I Breznev Fun Club fanno oggi il bis con Il
misantropo felice, album con brani composti Album che tra l'altro è un concept, visto che
tra il 1997 ed il 2001 (ma registrati tra il 2011 e narra il breve sogno pomeridiano di un uomo
il 2014) e che pone l'accento fortemente sulla fino al catartico risveglio, tenendo sospeso,
voglia di avanguardia del gruppo. esattamente come avviene nella fase onirica,
Siamo in quest'occasione di fronte ad un puro l'ascoltatore in un'atmosfera surreale e che
Chamber Rock di discendenza Univers Zero, spinge verso percorsi labirintici dai quali
senza i toni dark del combo belga, ma con sembra non esserci uscita. Range dinamico =
quella che si presenta come vera e propria 10
piccola orchestra pronta a lanciarsi in sonorità
avventurose e di non facile ascolto. Giuseppe Di Spirito
Rocco Lomonaco si contorna per l'occasione
di ben diciassette musicisti e di una cantante
mezzo-soprano che si esprime in vocalese
(anche se stiamo parlando di un cd quasi
interamente strumentale) e crea un'opera
ostica, che necessita molteplici ascolti, anche
per chi è avvezzo a questo tipo di Prog, prima
di riuscire a districarsi adeguatamente tra le
note che scorrono.
Si affrontano, così, otto tracce di geometrica
precisione, con le quali l'ensemble si spinge
anche oltre il lavoro proposto dai compagni di
etichetta Yugen, in un turbinio di dissonanze,
suoni e colori complessi, portando agli estremi
i discorsi di Avant-Prog e dei bozzetti
sperimentali del Frank Zappa di Uncle Meat.
Alla fine è difficile dare un giudizio assoluto su
un album che si presenta così coraggioso e
perfetto formalmente, ma anche un po'
troppo freddo e sicuramente estremo.
Qualcuno potrebbe affogare o "solo" rimanere
senza fiato nei vortici avanguardistici creati
questa volta dai Breznev Fun Club,
terminando a fatica l'ascolto; ma chi si sta
dilettando con il R.I.O. moderno, di cui i citati
87
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Ciccada - The finest of miracles Cyrax - Pictures


2015, Fading Records 2015, Bakerteam Records

Dopo l'apprezzato A child in the mirror,


pubblicato nel 2010, i Ciccada sfornano un
nuovo album, sempre grazie alla Fading
Records, che sembra destinato a seguire e
migliorare le già buonissime impressioni
lasciate con il debutto. Anche in questa
occasione siamo di fronte ad un Prog di
estrazione sinfonico-romantica, ma nel quale
fanno capolino anche Folk raffinato,
morbidezze canterburiane ed elementi di
musica da camera diretti e lontanissimi
dall'avanguardia. Durante l'ascolto dei circa
tre quarti d'ora di The finest of miracles capita
spesso di ascoltare passaggi che portano alla
mente opere e artisti che provengono da un
po' tutte le epoche e latitudini del prog. Dopo averci incuriositi con l'esordio
Citando Camel, Renaissance, Anthony Reflections, tornano i milanesi Cyrax con
Phillips, Caravan, Flairck, Finisterre, questo nuovo platter che mostra una indubbia
Hostsonaten, White Willow, Groovector, crescita rispetto al pur buono esordio.
Quidam probabilmente già si può intuire Musicalmente i nostri fanno dannatamente
l'indirizzo perseguito da questa band. E sia molto più sul serio, focalizzando
ben chiaro, nonostante i molteplici punti di maggiormente rispetto all'esordio le parti
riferimento che si possono intravedere non si strumentali e gli onnipresenti, ormai marchio
avverte mai l'impressione di qualcosa di di fabbrica, cambi di ritmo e atmosfera.
prevedibile, di scontato, di banale. Le Questa ricerca musicale del dettaglio va
influenze sembrano davvero tante, ma sono certamente a scapito di una facile fruizione del
indirizzate verso un prog romantico prodotto: non troverete ritornelli orecchiabili e
convincente e pieno di fascino che davvero nemmeno armonie alla Helloween, ma
puÚ coinvolgere fortemente gli amanti del sicuramente un disco che cerca per quanto
genere. Merito dell'amalgama di suoni caldi, possibile una via personale al Prog Metal.
dei timbri variegati che ad una Che le cose siano cambiate in meno di due
strumentazione tipica affiancano archi e fiati anni lo si intuisce sin dall'opener Cyrax, dal
in abbondanza e di una soave voce femminile ritornello ultradissacrante (<< Cyrax - we're
che incanta immediatamente. La suite finale, Cyrax, Spreading the metal is our destiny, Cyrax -
che dà il titolo all'album e che è composta we're Cyrax, Power of metal is like a kick in the
dalle ultime cinque tracce, chiarisce al meglio teeth>>) ma dalla chiara matrice Metal anni '80.
il percorso dei Ciccada, facendo intrecciare
strumenti acustici ed elettrici con un eleganza Sono infatti i Savatage di inizio carriera che
rara, spingendo su melodie sognanti, vengono in mente non solo per la parafrasi del
calibrando con estrema precisione i più ritornello preso da Power of the night (Raise
classici cambi di tempo e di atmosfera e the fist of the metal child) ma anche per il
dando anche quel tocco un po' esotico ritornello che ricorda molto l'epica Sirens.
derivante dal cantato in greco, lingua madre
della band. Range dinamico = 10 Si va in territori Romeriani (Symphony X di
Giuseppe Di Spirito
88
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

fine anni '90) con la seguente The 7th Seal, Deaf Heaven - New Bermuda
gustoso affresco Prog Metal con numerosi 2015, Anti/Epitaph
cambi e cori e perfino un violino che guida le
danze e pregevoli assolo neoclassici di tastiera
e chitarra.

La seguente Cockroach spiazza l'ascoltatore


con un ritmo iniziale quasi Nu-Metal che
diventa nuovamente Progressive nello stacco
centrale mentre il cantato decisamente sopra
le righe rivela le buoni doti di Marco Cantoni.

Nella successiva These Greenvalleys i nostri


giocano con il Symphonic Metal degli Epica e
Nightwish mentre si ritorna in zona Dream
Theater con la breve ma molto variegata
Oedipus Rex, cattiva e cadenzata grazie agli
innesti di tastiere su un tappeto ritmico di
Visto lo speciale sullo Shoegaze in allegato a
solos tipicamente Power.
questo numero, non potevamo lasciar fuori
dallo spazio recensioni chi dal 2011 porta
Si arriva quindi a Shine through Darkness, suite
avanti un discorso prettamente post-
divisa in tre parti. Nella prima parte domina
progressivo, tentando di amalgamare Black
inizialmente una tastiera neoclassica che lascia
Metal e, appunto, la corrente Indie più
però subito lo spazio a ritmiche Thrashy
femminea ed eterea, lo Shoegaze. Dopo i
inframmezzate a passaggi più epici e riflessivi.
capolavoro Sunbather, i nostri osano ancora di
La seconda e terza parte invece mischiano i
più ponendosi come punta di diamante di un
Fates Warning di Perfect Symmetry con gli
genere, il Post-Black Metal, che continua a
Epica, pur mantenendo grazie a ritmiche
trasformarsi e regalare nuove forme di
tipicamente metal anni '80 e vocals incisive una
espressione musicali. L'opener Brought to the
impronta fortemente personale.
water è un ottimo biglietto da visita: 8 minuti e
mezzo che presentano dapprima un
Si chiude, come in Reflections, con la strana
parossistico Black Metal fino al break che
jam Phunkrax, ibrido che non avrebbe sfigurato
distorce i Cure di Disintegration o i Ride di
su qualche album dei Red Hot Chili Peppers.
Nowhere, per poi unirli in un finale mozzafiato.
Primo highlight! Luna è se possibile molto più
In conclusione, detto della evocativa copertina
tirata, praticamente una lunga cavalcata
e della potente produzione che mette in risalto
metalcore in cui si inseriscono trame
tutti gli strumenti, possiamo tranquillamente
depressive di chitarre stranianti alla Forgotten
raccomandare nuovamente i Cyrax a chi vuole
Sons e aperture elegiache alla Slowdive,
esplorare vie alternative e molto personali nel
mentre Baby Blue è molto più sperimentale,
panorama Prog Metal nazionale e inter-
caratterizzata com'è da un basso pulsante New
nazionale. Range dinamico = 5.
Wave che dialoga con le atoniche cavalcate
Black Metal e break Thrash che non fanno altro
Italo Testa
che preparare l'ascoltatore agli splendidi
affreschi Shoegaze e depressivi che conducono
il brano per mano nei territori degli Slowdive e

89
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

dei Lush. Come Back inizia esattamente come suo esordio del 1978. About Face mi è
finisce Baby blue, con la chitarra impazzita di sembrato più un oggetto commerciale che una
Kerry McCoy che sembra riprendere il tema di volontà artistica mentre al contrario, On an
Kiss me kiss me kiss me dei Cure dell'anno di Island è stata un’esigenza, una fotografia di un
grazia 1987, prima di esplodere in un riffing momento molto particolare della sua vita,
Thrash assassino alla Metallica. Infine, dove appunto il ritirarsi in solitudine era cosa
abbiamo il brano più "delicato", Gifts for the necessaria. Musicalmente, però anche On an
Earth, che parte con una cavalcata oscura in cui Island mi è risultato eccessivamente rilassato
è in evidenza un basso pulsante che nella sua dilatazione dei tempi riuscendomi a
accompagna l'ascoltatore in territori acustici non farmelo gradire malgrado il grande
dove la furia Black Metal è stemperata fino a rispetto per l’artista.
diventare una ballad acustica Hard Rock: E vediamo quindi cosa c’è in questo nuovo
nuovo highlight del disco! Rattle that lock.
In conclusione, se non avete ancora avuto il Il breve strumentale d’apertuda, 5 A.M., ricorda
coraggio di entrare nel mondo dei un po’ le cose rilassate di quanto fatto nel
Deafheaven, questo New Bermuda è il lavoro precedente On a Island. Ma come sempre non
ideale, che si candida già da subito a disco si resta insensibili al richiamo ancestrale del
dell'anno. Essenziale e caldamente consigliato suono della chitarra di David.
a chi è interessato a scoprire nuovi territori del Rattle that lock è il classico brano easy rock
progressive metal. Range dinamico = 7. patinato. Piacevole l’ascolto, tutto prodotto
magistralmente, ma semplicemente non
Italo Testa prende più di tanto. Nemmeno il lavoro alla
chitarra risolleva le sorti di un brano che nelle
David Gilmour - Rattle that lock
intenzioni è sicuramente pretenzioso ma
2015, Sony
alquanto vuoto in contenuti. E non serve l’aiuto
Quando un grande personaggio del passato alla chitarra di Manzanera a risollevare le sorti
produce un nuovo album è sempre un evento. segnate dall’inizio del brano.
Se poi si pensa a Gilmour che nella sua , composto in parole e musica da
carriera solista ha prodotto solo 4 dischi Gilmour, è un pezzo più interessante,
(escludendo il live del 2008) la notizia meditabondo nel suo procedere, giocato tra
dell’uscita di questo lavoro è stata un gran tastiere e chitarra classica a sostegno o come
notizia. sostituta della voce. Il procedere quasi
Bello l’artwork, e sfogliando il libretto, arricchito grottesco, circense viene spazzato via ora
da belle foto in bianco e nero di David e Polly dall’elettrica ora dalla voce.
Samson, la curiosità diventa quasi Ricorda un po’ cose sentite in The Division
spasmodica. Scopriamo, infatti che nel disco Bell, ma è un brano che risolleva e crea
vengono ospitati dei veri mostri sacri della curiosità nel resto del disco.
musica: Crosby e Nash, Philip Manzanera in Ma proprio quando si ha voglie di volare si
veste anche di coproduttore, Robert Wyatt, ripiomba di nuovo nelle atmosfere sospese di
saltano subito all’occhio. A boat lies waiting, fino all’arrivo del pianoforte
Le musiche sono per la maggior parte di David che dà una direzione al brano. Ospiti alla voce
mentre i testi come nel precedente On an Crosby e Nash, ma diciamo che visto l'utilizzo
Island sono, tranne che in un caso, della fatto, potevano anche non esserci.
compagna di vita Polly Samson. Si passa così al più energico Dancing right in
Ma veniamo finalmente al contenuto musicale. front of me che, sebbene più dinamico, non
Qui la questione si fa delicata. Personalmente decolla mai, restando rilassato e quasi estatico:
della sua carriera solistica ho apprezzato solo il sembra quasi che David abbia paura di
90
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

eccedere o di ripetere cose già scritte (infatti Lvtum - Adam


nel solo finale di chitarra sembra di sentire 2015, Lizard Records
qualcosa da The Division Bell). Ad ogni modo
un buon brano da risvolti anche inaspettati
come il solo di piano su ritmo jazzy nella parte
finale.
Nella drammatica In any tongue non si fanno
miracoli e tutto resta lì, infiocchettato per bene
ma senza riuscirmi a coinvolgere. Il rullante
suonato distante e il solo di chitarra finale
risollevano di poco le sorti di quanto fin qui
fatto.
Beauty strumentale interessante che ha la
pecca di finire quando ci si aspetta la “portata”
dopo tanto interessante antipasto.
Piano e chitarra, infatti, creano bene
l’aspettativa ma non vi è la svolta, l’affondo che
ci si aspetterebbe. Peccato.
La divertente e jazzy The woman with the yellow Dopo L'albero del Veleno, nuovo disco
dress è un riuscito ritratto di donna e strumentale per una formazione della scuderia
finalmente l’ospite emerge sebbene nello Lizard, questa volta un concept sul primo
sfondo. Wiatt suona il corno inglese e uomo (Adamo appunto) ad opera dei LVTUM.
accompagna con discrezione David facendo da Formazione anomala a 4 questa dei LVTUM,
contraltare al suono grasso del sax. con due bassisti "stereofonici" (Carlo Bellucci a
E’ di fatto il terzo pezzo che ha destato il mio destra, Isacco Bellini a sinistra), un tastierista
interesse. (Mike Marchionni) e un batterista
Con Today sì torna un po’ sui sentieri tracciati (Alessandro Marchionni).
con la title track, niente di travolgente ma E' probabilmente voluto il gioco di parole insito
gradevole e a tratti più interessante (nella nel nome (lvtum --> lutum--> argilla) ad
ritmica) di Rattle that lock. indicare la precarietà della condizione
And then… Bella la chitarra e l’atmosfera dell'uomo o anche i piedi di argilla di colui che
creata, che per certi versi ricorda i Camel vorrebbe domninare la terra come un Dio ed
(incredibile questa cosa, salto dalla sedia anche invece ne rimane punito: i nove brani infatti ci
io nello scriverla, ma è così). guidano in varie fasi della "vita" o "storia"
Così lo strumentale nei suoi 4 minuti chiude il dell'uomo, dalla plasmazione alla caduta.
disco con un tono particolarmente malinconico Il suono è grasso e corposo, con una buona
e d’effetto, invogliando a dare un’altra dose di orginalità, pur mantenendo chiari
possibilità, un altro ascolto nella speranza di riferimenti ai King Crimson di Red e Starless
trovare questa musica nel resto del disco. and Bible Black, e al post-progressive alla
Peccato che le intenzioni di Gilmour non siano Tesseract.
queste e si resta, ad ogni ascolto, sempre un Session I ci introduce nel concept con una
po’ delusi. Range dinamico = 12. cadenza ritmica quasi ossessiva, prima di una
pausa cosmica di riflessione. la successiva
Silvio Leccia Twalking ripete lo schema ma con una riuscita
migliore, più ariosa grazie all'inserto di tastiera
e allo stacco insieme minaccioso e
meditabondo che ricorda gli Anekdoten di
91
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Vemod. The dreamers rievoca invece qualche Decisamente uno degli highlight italiani del
dimenticato sceneggiato italiano anni '70 in 2015 questo disco dei Maya.
bianco e nero, complice una intro recitata che Daniele Chierichetti (tastiere), Alessandro
racconta l'allucinazione della realtà. Dopo Quadrelli (basso), Ale Mognoni (chitarre) e
l'intermezzo Internal disease decisamente più Mirco Petocchi (batteria) per l'occasione
moderno nell'approccio, si arriva alla tarantella ingaggiano Marco Sivo alla voce e soprattutto
Post Metal di Tremorz che ben documenta il Alessandro del Vecchio (AOR God prestato
passaggio dalle certezze al dubbio del dalla Frontiers) alla produzione e mixaggio e
protagonista. La successiva Gnosis è una realizzano un gioiello esattamente a metà tra
bellissimo affresco notturno con sprazzi di AOR e progressive per la gioia degli orfani
Goblin e di New Wave, mentre Hybris, con i degli Elektradrive da un lato e dei Labyrinth
suoi numerosi cambi di tempo ed atmosfere, ci dall'altra. Non ci si lasci ingannare dall'iniziale
riporta in territori più Post-Metal. pulsare quasi Street Metal di Kukulkan: il
Il pezzo che ho apprezzato di più è la lunga brano si inerpica subito in un ritornello
Fthonos Theon: anche se non ci sono le chitarre, eccezionale degno dei migliori Labyrinth ed
qui tutta la sezione ritmica sa ritagliare spirali un cambio strumentale degno dei migliori
armoniche che lasciano spazio sia a cavalcate Queensryche di Rage for Order ed Empire. E
esaltanti che a momenti più riflessivi. già con Spirit i servigi alla consolle di
Highgligth del disco, senza dubbio. La Alessandro del Vecchio si sentono eccome:
conclusiva Nemesi meritava più spazio per intro di piano, tappeto ditastiere che lo
poter sviluppare con maggiore completezza un sorregge, tempo dispari in crescendo,
tema a tratti spaziale, a tratti più cano- ritornello struggente, tutti ingrendiendi di uno
nicamente crimsoniano. degli highlight del disco che non sarebbe
Detto dell'ottima produzione e della evocativa sfigurato in Big City degli Elektradrive. Ma
copertina, non ci resta che augurare ai Lvtum non si riesce a respirare che partono subito le
di capitalizzare quanto più possibile su questo tastiere di Treasure World, che con il suo
Adam in modo da affinare la propria proposta incedere Prog Metal e la prestazione
e renderla sempre più personale. Range superlativa del buon Sivo alla voce sul
dinamico = 6. ritornello, e non ultimo un assolo
Italo Testa petrucciano/maideniano ispiratissimo, si
trasforma in un secondo highligth del disco.
Maya- The prophecy us broken Basta così? Nient'affatto, perchè con la title
2015, track si sprofonda in territori più
propriamente progressivi con le tastiere a
rincorrere le chitarre in una cavalcata
esaltante. Si rifiata con lo splendido mid
tempo Fight che ricorda gli Athena di Inside
the Moon. Strangers ha un'attacco alla
Savatage e rimane solo un'onesto pezzo
Metal, mentre The Chosen ones riechieggia gli
ultimi Vision Divine. Si ritorna ad atmosfere
Power AOR con The day after, con un bridge
azzeccatissimo ed un assolo alla Ritchie
Sambora che faranno la felicità di tutti gli
amanti del genere. La chiusura è affidata a
Deja-Vu, vero bignami del Power melodico che
non può non richiamare nelle parti cantate i
momenti più intensi di Return to Heaven 92
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Denied dei Labyrinth e nelle parti forse non adatti alla band. Invece, su disco la
strumentali i Dream Theater post 1999 storia cambia e di molto, sin dall'atmosferico
mischiati agli Elektradrive di Due: un terzo intro Ukiyo-E che ben introduce l'opener The
highlight. Angel Lies Dying, mid-tempo che presenta
In conclusione, detto ancora della produzione un'ottimo cross-over tra Dream Theater e
di classe ad opera del mastermind Depeche Mode che tra stacchi atmosferici e
Alessandro Del Vecchio che dona al disco la una strofa con cantato alla Athena esplode in
veste professionale che dovrebbe aiutare i un ritornello che si stampa subito nella mente,
nostri a sfondare soprattutto sul mercato con un giro di tastera che ricorda i primi
estero, ribadiamo l'assoluta validità di questo Labyrinth; ottimo anche la parte finale in
Prophecy is Broken che non fa sfigurare i growling in pieno stile Periphery. Si arriva
Maya di fronte ai colossi di questo 2015 in quindi a J. , brano più standard ma ugualmente
ambito Power quali Stratovarius, Cain's orecchiabile e ben costruito, con un crescendo
Offering e Kamelot. Range dinamico = 6. ritmico che esplode in un giro di tastiera
davvero ben riuscito prima di gettarsi nella più
Italo Testa classica cavalcata Prog Metal. Primo highlight
del disco. Only blue è una ballata emozionante
tra Seventh Wonder, Steven Wilson e ultimi
Queensryche, in cui spicca la prestazione di
Massimo Piubelli, mentre Caged è una più
Methodica - The Silence of Music classica suite alla Dream Theater di
2015, VREC Metropolis dove però trovano spazio anche
break più atmosferici Post-Prog e quasi
marziali. La successiva The Lord of Empty Spaces
è invece la traccia secondo me riuscita meglio,
non solo perchè ricorda nel titolo
un'immortale canzone degli Eldritch, ma
soprattutto perchè riesce a a dimostrare che i
nostri sanno giocare anche di fioretto,
impreziosendo i dieci minuti della mini-suite
con atmosfere ricercate, aperture melodiche, e
cavalcate sinfoniche con duelli tastiera-chitarra
come negli anni '90. Destruction of Idols è
l'episodio meno riuscito, sebbene presenti
spunti interessanti specialmente nel cantato
versatile di Piubelli, ma si ritorna subito ad
ottimi livelli con Ukiyo-E che riprende l'intro ed
evolve come uno strumentale dei Dream
Confesso che mi ero perso l'esordio dei Theater specialmente nella parte delle tastiere
nostrani Methodica nel lontano 2009 e e che introduce adeguatamente la grande
(Searching for Reflections, Undergroud sorpresa, cioè la cover di Firth of Fifth dei
Symphony) e per questo mi ero stupito della Genesis. Irriconoscibile all'inizio per la
loro presenza al Pistoia Blues Festival in mancanza del familiare solo di piano, attira
compagnia di Vision Divine, Queensryche e l'ascoltatore in spire sempre più pesanti,
Dream Theater. Devo dire che anche la loro gradualmente e lentamente fino all'altrettanto
prestazione in quell'occasione non mi aveva famoso assolo hackettiano che qui è
eccessivamente colpito, complice suoni live interpretato in chiave moderna, meno
93
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

autocelebrativo e sinfonico ma comunque rispetto alle grandi prove del passato. Ci può
funzionale all'impianto del brano. Se un merito essere del vero in quanto appena affermato,
questa cover ce l'ha, è sicuramente ricordare a eppure, ripetuti ascolti di questo lavoro fanno
tutti che i Genesis hanno inventato la apprezzare sempre di più il nuovo parto dei
progressione tipica tastiera - chitarra che il francesi. Si potrà avvertire l'assenza della
Prog Metal canonizzò nei '90 e solo per questo potenza vocale e del brio che caratterizzavano
diventa highlight assoluto del disco, anche Esprit d'amor (Pavanes è quasi interamente
perchè appena finisce il disco ti fa premere di strumentale, se si eccettuano tre tracce), o si
nuovo play. Bella copertina, buona la potranno notare minori legami con il Rock
produzione, anche se si sarebbe potuto fare di sinfonico dei primi album, ma il gruppo
più specialmente per migliorare il suono della mostra ancora una vivacità invidiabile ed una
batteria. In conclusione i Methodica ci capacità di creare pezzi intensi, coinvolgenti e
sorprendono con quello che potrebbe essere raffinati. In brani dal breve minutaggio sono
uno dei dischi dell'anno: speriamo soltanto che capaci di condensare una carica di energia ed
non perdano ulteriori treni facendo il terzo una classe innata come pochi possono
disco tra sei anni. Range dinamico = 6. riuscirci.
Se l'incipit Javary & Montago mostra subito una
Italo Testa verve frizzante, con ritmi spediti e chitarre e
tastiere che si intrecciano, ecco che in seguito
si incontrano contaminazioni a tutta forza,
Minimum Vital - Pavanes
melodie che sanno di medioevo (La pavane),
2015, Musea
intriganti rimandi classicheggianti (Suite en
poussière de lune e L'enfance des sages), molto
Folk-Rock con sensazioni latine o esotiche
(derivanti anche dall'utilizzo di strumenti
acustici e particolari quali oud, saz e
percussioni varie), una canzone tradizionale
riarrangiata (Le prisoner hollandais) e tanto
altro ancora. Valadon, Saladin, Sur tes pas e
Ende limbo sono invece i momenti che
mostrano maggiori legami con il passato.
Tirando le somme sembra che la band abbia
voluto mantenere l'immediatezza che è
sempre stata una sua caratteristica, puntando,
però, su sentieri un po' diversi rispetto al
Quando un gruppo ha oltre venticinque anni passato. La musica è anche abbastanza
di carriera alle spalle e ha scritto pagine diretta, ma di sicuro per un disco che per la
importantissime del Prog degli anni '90 ogni maggior parte è strumentale non si può certo
nuova uscita discografica riserva aspettative parlare di scelta commerciale. Tutto scorre
altissime. Per di più, se il nuovo album è un con gradevolezza e ad ogni ulteriore ascolto
doppio la curiosità e l'attesa di ascoltarlo appare più meritevole, tra picchi di notevole
crescono a dismisura. Forse è per questi tensione e qualche leggero calo qua e là; non
motivi che il primo approccio a Pavanes può sarà il top della carriera dei Minimum Vital,
lasciare qualche incertezza sulla qualità dei ma Pavanes è un album validissimo che va ad
Minimum Vital di oggi: le impressioni occupare un ulteriore interessante tassello di
immediate, infatti, sembrerebbero quasi una discografia di qualità media molto
indicare una band che ha perso brillantezza elevata. Range dinamico = 9.
94
Giuseppe Di Spirito
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Moto Armonico - Down to Timavo nel cantato di Luca Adami. Ed arriviamo alla
2014, Andromeda Relix title track, che descrive il percorso del fiume
Timavo ed al contempo un viaggio nel passato
del protagonista: idea molto interessante che
viene sviluppata in questa mini suite in cui si
passa da una prima parte tirata ad un
intermezzo strumentale che presenta vari temi
intrecciati tra loro, prima di una terza parte
rilassata e sognante che ricorda gli Yes e gli
Shadow Gallery, fino al finale catartico in cui il
fiume ritorna alla superficie come anche la
coscienza del protagonista del proprio passata.
Highlight del disco! Life è a metà tra una ballad
che ricorda gli Athena di Inside the Moon o i
Last Warning di From the Floor of the well e i
Dream Theater di Train of Thought, che sfuma
in Nowhere Land, forse un po' frammentaria e
poco focalizzata, in cui il pesante riff portante
Confesso che mi erano sfuggiti questi Moto
non aiuta a decollare nemmeno la parte
Armonico, ennesima creatura del sottobosco
centrale maggiormente ispirata con tastiere
veronese (Astrolabio, Rosenkreutz, Logos,
che aprono un pò il brano. The forest at the
Carillon, capitanati da Patty Simon, di cui i
edge of time è l'ideale intro, anche qui a metà
Moto Armonico erano la backing band) che
tra Time Machine e Athena, alla suite finale,
arriva al secondo disco grazie alla sempre
Cracks, che subito si presenta con tempi
attenta Andromeda Relix. Rispetto ai
sincopati alla Pain of Salvation, prima di
compagni di etichetta qui siamo su territori più
addentrarsi in virtuosismi alla Symphony X e
metallici: i Dream Theater sono i riferimenti
sfociare in un break alla Threshold in cui il
che vengono subito in mente ascoltando
canto e la chitarra del mastermind Uccio
l'opener The Shadow, anticipata dal breve
Ghezzer duettano ben supportati da un'
strumentale The Beginning, che vive su un riff
atmosfera drammatica creata dalle tastiere di
supportato da ottime tastiere. Sand Holder si
Christian Pasin, fino al finale sinfonico in cui i
distende inizialmente su un giro alla Dream
Pink Floyd sono mescolati ai Dream Theater
Theater (Metropolis part 2 era), prima di
dell'ultima era. Secondo highlight del disco!
esplorare territori bucolici cari agli Shadow
Detto di una produzione non sempre
Gallery nella lunga parte centrale per poi
all'altezza, che ricorda per questo i dischi della
ritornare circolarmente al riff iniziale.
scena italiana prog metal anni '90, questa
Revolution è caratterizzato da un giro di tastiere
seconda fatica dei Moto Armonico è un
quasi AOR, mentre Spring Time è una quasi-
episodio che fa ben sperare nel terzo disco,
ballad che ondeggia tra atmosfere rarefatte e
che siamo sicuri rappresenterà il disco della
più dense, quasi alla Alice in Chains (non
maturità del gruppo. Range dinamico = 7.
stupitevi, i nostri hanno anche registrato una
song per un tributo a Kurt Cobain). Arcana è
Italo Testa
molto più riuscito come lento, sia come testo
che come struttura musicale che ricorda i
Savatage di Gutter Ballet. Con Ipnothic Snake
ritorniamo nei territori del teatro del sogno,
con forti innesti di robusto Hard Rock tricolore
alla Vanexa e Time Machine, specialmente
95
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Myrkur - M uno dei pezzi più progressivi, con un cantato


2015, Relapse indolente Shoegaze alla Alcest che
dolcemente ti trasporta nel mondo
oscuro/silvano della Bruun. Highlight del disco!
Si rifiata con l'intermezzo Volvens Spadom
(divinazione), brano etereo ma solenne, quasi
alla Dead Can Dance di Aion, il cui tema
ritroviamo nella successiva Jeg er GUden I er
Tjenerne (Io sono Dio e i Servitori), forse l'unico
episodio sotto tono, quasi indeciso nella
direzione da prendere. Dopo un'altra
struggente intro, Nordlys (luci del Nord), ecco
Mordet (Assassinio), che dopo una apertura alla
Darkthrone viene impreziosita da innesti di
tastiere inquietanti alla In The Woods, prima
di ritornare al riff principale. In Byssan lull
(Rifugio) la nostra riesce addirittura a ritrovare
la magia perduta della giovane Kari
Rueslatten al tempo del bellissimo EP di
esordio dei Third and the Mortal, Sorrow
E dopo tanta attesa, finalmente arrivò il mentre nella convincente In Dybt i Skoven (Nel
momento per la bella Myrkur di dare un bosco profondo) la nostra riesce a far
seguito al fortunato omonimo EP di esordio convivere New Wave alla Cure con Alcest e
che tanto clamore sollevò lo scorso anno. Va Cocteau Twins, mentre Skadi (dolore)
subito detto che il debutto su lunga distanza presenta un ottimo ed interessante alternarsi
della bionda danese Amalie Bruun, qui di atmosfere Folk nordiche, quasi viking, con
accompaganata da una band in carne e ossa raggelanti intermezzi Black, mentre il compito
(Teloch dei Mayhem al basso ed il batterista di chiudere il disco è affidata allo struggente
Oyvind Myrvoll), non tradisce le attese, strumentale notturno Norm.
seppur riproducendo forse troppo fedelmente In conclusione, il disco è certamente ben
il sound, ma sopratutto il mood, che avevamo curato e stacca la maggior parte delle uscite
imparato ad amare dal primo EP dello scorso attuali sul mercato, lasciandosi ascoltare più e
anno. Troviamo quindi di nuovo i riferimenti più volte (essendo di durata limitata, soli 37
agli Ulver più Folk e progressivi della metà minuti, e questo è un pregio) confermando il
anni '90 (quelli di Bergatt per intenderci) che progetto Myrkur come un'ottima realtà del
marchiavano a fuoco l'esordio, ma anche il variegato panorama Post-Black Metal. D'altro
tentativo di includere il suono di band meno canto, la produzione di Garm degli Ulver forza
note ma non per questo meno influenti, quali i un po' la mano su manierismi Black e Folk,
Third and The mortal o i nostrani Dunwich. non lasciando secondo me piena libertà al
Si parte subito bene con una memorabile gruppo. Se quest'ultimo vuole veramente
Skøgen Skulle Dø (la meretrice dovrebbe competere con realtà come Alcest,
morire), ottimo biglietto da visita che unisce Deafheaven o gli stessi redidivi Arcturus
inserti Folk a sfuriate Black Metal da brivido su dovrà necessariamente fare un passo avanti e
cui aleggia la voce eterea della nostra, a cui decidere sulla direzione da intraprendere in
segue Haevnen (Vendetta), interessante ibrido futuro. Range dinamico = 10.
tra il Symphonic Black Metal degli Emperor ed
un Gothic Doom alla Theatre of Tragedy dei Italo Testa
primi tre dischi, contrasto cui contribuisce
anche una produzione volutamente lo-fi nelle
parti più violente. Onde born (figli maledetti) 96
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Nosound - TEIDE 2390 in cui la voce di Erra ci accompagna sognante


2015, KScope fino al ritornello cadenzato che ben
rappresenta la tensione tra il mondo dei dei
Non poteva esserci occasione migliore di ricordi e la realtà, tema ricorrente nella
questo live per recensire la prima volta i produzione dei nostri.
NoSound sul nostro Magazine.
Caso ha voluto infatti che questo live sia nato Con il secondo brano Fading Silently si va
in occasione di un evento molto simile a quello indietro nel tempo fino a Sense of Loss, il
da noi organizzato in piccolo lo scorso giugno primo disco con la Kscope, in cui le influenze
all'Osservatorio Astronomico di Capodimonte Shoegaze erano più marcate, in cui il senso di
con "Alla Corte di Urania": stiamo parlando perdita dell'amore emerge da ogni nota
dello Starmus Festival, organizzato sofferta, fino all'assolo liberatore.
all'Osservatorio di Tenerife TEIDE a 2390 metri
sul livello del mare, in cui si intrecciano Si va ancora indietro nel tempo con Places
conferenze divulgative sull'astronomia, mostre remained (da Lightdark, originariamente uscito
e concerti musicali. su Burning Shed nel 2008 e ristampata su
Kscope nel 2013), in cui le reminiscenze New
Un po' come noi, anche gli organizzatori dello Wave e gotiche emergono nelle tastiere
Starmus si sono rivelati dei fans della musica notturne ed opprimenti fino ad una apertura
Rock in generale e del Prog in particolare, visto alla Porcupine tree del periodo Lightbulb sun.
che tra gli ospiti nel 2014 vi era Rick
Wakeman, e appunto i Nosound. Dallo stesso disco viene ripescata anche la
Il risultato è un ottimo compendio del gruppo, malinconica Kites, in cui emergono i Katatonia
centrato come è ovvio sull'ultimo disco in di Discouraged Ones specialmente nei break
studio Afterthoughts, ma che comunque tocca strumentali e atmosferici, e Cold Afterall,
anche episodi dagli altri dischi. Per chi non li maggiormente floydiana almeno nell'inizio
conoscesse, i Nosound sono capitanati dal acustico, per poi proseguire come una
cantante e polistrumentista Giancarlo Erra e versione attualizzata degli Slowdive di
suonano come la cosa più vicina che abbiamo Souvlaki, fino al classico assolo gilmouriano
in Italia agli Anathema e ai Katatonia, con che chiude il pezzo.
spruzzi dei Porcupine Tree più psichedelici
degli anni '90. La ritmata The Anger Song ci riporta ad
atmosfere meno rarefatte ma pur sempre
In talune parti possono ricordare gruppi eleganti, simili ai Marillion di Marbles.
Shoegaze quali gli Slowdive, ed una corrente Si va quindi indietro fino al disco di esordio con
indie degli inizi anni '90 nota come Low-Core Idle End in versione più breve, ma pur sempre
(Red House Painters, Low), ma in grado di emozionare specialmente nella
essenzialmente i nostri si sono evoluti parte dell'assolo che dal vivo risulta ancor più
costantemente dal 2005 (anno del loro esordio convolgente, per poi ritornare all'ultimo disco
con Sol29) fino a raggiungere un proprio sound con Wherever You are, molto vicina agli
quasi inconfondibile che appunto trova in Anathema di Wheater Systems e Distant
questo live la definitiva ribalta. Satellites.
Si arriva quindi all'assoluto highlight del disco e
Il disco si apre con l'arpeggio di In my Fears (da della produzione dei Nosound, e cioè
Afterthoughts), che ricorda da vicino Leave the Paralysed. Qui le influenze del Post-Shoegaze
past behind dei Fates Warning, che però anni '90 dei Low (si ascolti Lullaby da I could
subito si trasforma in una ballata psichedelica live in Hope del '94) e dei Cranes di Forever
97
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

(sempre del '94) sono evidenti nell'intro che si Osanna - Palepolitana


apre poi con le ritmiche alla Porcupine Tree di 2015, Afrakà
Fear of Blank Planet, ma è il break Shoegaze
cantato in italiano che rende magnifico il
brano: impossibile restare insensibili alla
nostalgia per qualcosa di perduto come
emerge dal testo accorato di Erra:

<< c'è una porta che ho chiuso per sempre senza


neanche pensare, c'erano cose dietro che non
potrò mai ricordare>>.

Con I miss the ground ci si ritrova su atmosfere


alla Gathering di inizi anni 2000, mentre con la
ballata A New Start (dall'introvabile EP At the
Pier) si ritorna su lidi più bucolici e progressivi,
per poi finire con la storica The moment she
knew dell'esordio Sol29, epico strumentale che
tra "echi" Progressive floydiani, Shoegaze e Dopo 14 anni dall’ultimo lavoro in studio,
Ethereal Dark effettivamente restituisce la cifra (escludendo gli inediti in Rosso Rock), l’attesa
artistica raggiunta dal gruppo e chiude per il nuovo lavoro degli Osanna era diventata
degnamente un bellissimo live che potrebbe spasmodica.
perdere l'ambita palma di disco dell'anno solo Soprattutto visto che era legato a quel mostro
perchè è una (ottima) raccolta dal vivo di un sacro che è Palepoli, riferimento sia della
gruppo che aspettiamo al prossimo passo per discografia del gruppo napoletano che del
la definitiva consacrazione. prog italico.
è un doppio che celebra Palepoli
Se mai ci sarà una seconda edizione di "Alla oserei dire completandolo con la maturità
Corte di Urania", state sicuri che cercheremo di degli anni.
portare a suonare in suolo italiano una delle Se, infatti, in Palepoli è palese il sentimento di
più grandi band nostrane! Range dinamico = rabbia verso questa città (Napoli) complicata e
12 malata al punto da suggerire di scappare via,
col tempo i toni si sono ammorbiditi
Italo Testa riconoscendo la grandezza della cultura
napoletana e riuscendo a scorgere i tanti lati
positivi che questa offre.
E quindi in Palepolitana, il primo cd, viene
esaltata la napoletanità attraverso gli occhi del
cibernauta, simbolo di modernità, che si rifugia
nella metropolitana venendo a contatto con le
radici di questa città.
Nel secondo disco vi è risuonato Palepoli,
senza stravolgimenti rispetto all’originale e con
l’inserimento di alcune parti (piccole a dir la
verità) che erano state tagliate per ragioni di
spazio nell’edizione originale.
E’ questa quasi una presa di possesso della
98
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

formazione attuale (Lino Vairetti, voce, non si tratti di una vera e propria suite, i singoli
Gennaro Barba batteria, Nello D’Anna basso, brani si prestano ad essere miscelati gli uni agli
Pako Capobianco alle chitarre, Sasà Priore al altri quasi a voler sottolineare il flusso delle
piano e tastiere, Irvin Vairetti voce, tastiere) emozione e l’idea del viaggio nella napoletanità
delle partiture d’epoca, quasi a poterne ora che viene fatto.
rivendicarne il diritto sacrosanto di poter Ma senza lasciare il tempo a riflessioni il
suonare Palepoli per i teatri italiani. Non v’era pianoforte arpeggia selvaggio in An To Train.
questo bisogno, a dire il vero, da anni ormai la Grande lavoro della mano sinistra, che solo per
nuova formazione si è assestata e dimostra questo ricorda lo stile di Nocenzi (e scusate se
ottimi livelli sia nelle riproposizioni live dei è poco).
classici della band, che ora possiamo dire, di comincia con il pianoforte che
affiatamento nella realizzazione di musica trova quiete al suo tormento ritornando ad
nuova. essere riflessivo.
Ad impreziosire la musica prodotta l’intervento E in Anni di Piombo la melodia prende il
di illustri ospiti: il fidato David Jackson al sopravvento, in un brano che ha quasi i toni
sassofono e flauto, l’amica Sophya Baccini alla della ballata molto dolce, toni che fanno
voce, Gianluca Falasca al violino e Angelo volontariamente a pugni con il titolo e il testo
Salvatore al flauto. con chiari riferimenti alla violenza che prende il
sopravvento nelle vie di Napoli spesso e
Ma cerchiamo di descrivere con maggior volentieri.
dettaglio quanto racchiuso nella bella Il nostro viaggio continua poi con Palepolitana.
copertina realizzata da Lino per l’occasione e La title track dominata dall’energica chitarra il
soprattutto la musica nuova. cui riff, sfocia in un brano ritmato, è di chiara
Apre le danze Marmi. Il mare, una tastiera e matrice Osanna.
chitarra riflessiva, introducono la voce di Straniante l’armonica a centro brano, bello il
Vairetti che descrive l’arrivo dell’alieno e il suo solo di Hammond che lascia il posto alla
correre per i meandri delle gallerie. chitarra: tutto fluisce come una macchina ben
E’ quasi un’invocazione, una preghiera al fine di oliata mostrando il grande gusto negli
essere portati alla fonte della cultura a cui si arrangiamenti e tanto affiatamento.
appartiene. Made in Japan torna a mettere un po’ di calma
Il flauto poi, ci introduce a Fenesta Vascia dove dal subbuglio creato dalla title track, anche
Lino canta con Sophya Baccini questa una ballata tranquilla mentre con
Il pezzo nella sua classicità ben si innesta in Canzone amara intrisa da tanta melodia di
Marmi e crea la giusta tensione che sfocia nel chiara ispirazione alla tradizione partenopea
ritmo “tarantellato” di Michelemmà. Arrivano con la bella voce di Sophya a duettare con
così diritti diritti alla tradizione partenopea, Lino. A chiudere questo momento Letizia un
antichi versi ripescati con musiche composte breve strumentale che con il suo arpeggio di
per l’occasione. chitarra è quasi la fine morale di questo
Il tutto fluisce e confluisce magistralmente nel viaggio.
ritmo jazzato di Santa Lucia che sfocia poi in , infatti è un pezzo energico, una
quelle tipiche cavalcate a la Osanna. “sigla” in cui si decantano le bellezze che la
Bellissimo il lavoro alla chitarra, che senza città possiede. Sebbene musicalmente sia ben
strafare, fraseggia e riporta il pezzo alle strutturata, è il brano che al sottoscritto è
atmosfere iniziali. E con questo brano gli piaciuto meno proprio per il testo forse fin
Osanna piazzano un poker ben piazzato in troppo “pubblicitario”.
apertura. Da qui si comprende che, sebbene L’opera finisce di nuovo con il suono del mare
e con il testo duro di Profugo, che forse c’entra
99
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

poco con quanto fin qui detto, o forse si Genesis.


riferisce ai tanti emigranti che da Napoli sono Quello con i Fyreworks? Troppo New-Prog.
andati via, ma che ha il giusto impatto emotivo La musica dei Magenta? Solite cose e a tratti
e chiude il disco con grande effetto. persino troppo orecchiabile.
Insomma una gran bella prova questa degli Il progetto con i Kompendium? Troppo
Osanna, che nel 2015 continuano a produrre ambizioso.
musica di gran qualità, ad avere l’intelligenza di Il suo disco solista intitolato Sanctuary, di cui ci
far tesoro delle esperienze passate e di occupiamo? Una sbiadita copia del Mike
riproporre anche un loro classico (Palepoli) Oldfield dei tempi d'oro.
arricchendolo con musica nuova, facendo
sentire “vero” il disco più che un’operazione Forse bisognerebbe ascoltare con maggiore
commerciale fine a se stessa. attenzione prima di sparare sentenze che
E sebbene abbiamo cercato di descrivere ogni mostrano anche una certa superficialità.
singola canzone, Palepolitana va ascoltato Non è questa la sede per smontare punto per
nella sua interezza per apprezzarne tutte la punto le critiche ricevute durante l'arco della
sua ricchezza di contenuti musicali. Insomma carriera, quindi concentriamoci proprio su
non crediate di trovare un’operazione Sanctuary.
nostalgica: Palepolitana è testimonianza della
grande passione e voglia di suonare di questo Reed non ha mai nascosto l'ammirazione che
grande gruppo del Prog italiano. Range nutre verso Oldfield ed ha voluto a suo modo
dinamico = 8 omaggiarlo con un cd che è chiaramente
ispirato alle prime opere discografiche
Silvio Leccia dell'autore di Tubular bells.
Similmente all'Oldfield degli esordi, si è chiuso
in studio con un gran numero di strumenti
Robert Reed - Sanctuary (campane tubolari comprese, ovviamente), ha
2014, Tigermoth Productions limitato l'apporto di contributi esterni solo per
parti vocali corali e femminili e per il bodhran
Spesso e volentieri il mondo del Prog è suonato da Tom Newman e ha realizzato una
incomprensibile. splendida suite divisa in due parti,
La parola capolavoro viene usata (e sprecata) caratterizzata da un mix di stili diversi, dal
tante volte e a sproposito per nuove Rock al Folk, passando per la musica Classica.
produzioni che in realtà lasciano ben più di un Si alternano morbidi passaggi acustici e slanci
punto interrogativo. diretti da chitarre elettriche robuste,
atmosfere suggestive, un romanticismo
Vengono individuati geni e salvatori della sognante, momenti epici e maestosi, il tutto
patria che non inventano nulla di nuovo, né con timrbi scelti accuratamente e combinati in
riescono a dare al mondo del Prog la visibilità maniera tale da creare un fascino senza
dei giorni migliori (utopia che, a quanto pare, tempo.
ancora illude qualcuno).
E poi un personaggio come Robert Reed, Mai si era avuto modo di ascoltare qualcosa di
attivo sulle scene da circa un ventennio con cosÏ vicino a Tubular Bells, Hergest Ridge e
numerosi progetti non viene preso troppo sul Ommadawn ed è chiaro che l'intento di Reed
serio e la sua musica riceve spesso critiche non è quello di creare un capolavoro o di
aspre e ingiustificate. copiare quanto fatto da una leggenda senza
un briciolo di idee.
I suoi album con i Cyan? Troppo cloni dei
100
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Qui siamo di fronte ad un omaggio sentito, alla formazione originale con i nuovi La Torre e
riproposizione di un sound affascinante che Lundgren come nuovi innesti, le due
partedagli anni '70, ma che viene portato con formazioni sono arrivate ad un accordo legale
abilità ai giorni nostri. e quindi adesso possono concentrarsi sulle
nuove uscite. Diciamo subito che, come
E per Robert Reed è l'ennesima occasione per previsto, i due dischi sono molto diversi tra
dimostrare la sua bravura. Perchè Robert loro ma anche che, contrariamente a quanto
Reed ha gusto. Ha talento. era prevedibile sulla base di alcuni lavori del
E' un compositore sempre ispirato. recente passato, la qualità di entrambi i dischi,
Non inventa nulla, ma le sue opere, che siano soprattutto quello di Tate è
derivazioni di New Prog, di Rock Sinfonico, o di sorprendentemente buona. Detto questo,
suite oldfieldiane, non deludono e tendono però, resta comunque un certo rammarico
sempre a mostrare una qualità medio-alta. perchè la somma delle due parti è lontana
dall'essere quello il gruppo era e sopratutto
Si segnala anche che nella confezione di molto lontana da quello che ha rappresentato
Sanctuary, oltre al cd, è presente un DVD la sua musica per il metal. Per chi volesse una
bonus contenente tre video promozionali e dei recensione breve: il gruppo che ha mantenuto
mix sia stereo che surround dell'album. Range il nome si focalizza su uno zoccolo duro di fans
dinamico = 10. cercando di riproporre sonosrità diciamo figlie
del primo EP e di The Warning. Tutto bene, ma
Giuseppe Di Spirito praticamente della sperimentazione di Rage
for Order e Promised Land, o dell'Hard Rock
cromato di Empire non c'è traccia. Tate, con
Queensryche - Condition Human un monicker che lui stesso ammette essere
2015, Century Media necessario per far riconoscere il marchio di
Operation Mindcrime - fabbrica, invece propone qualcosa a cavallo tra
2015, Operation Mindcrime II (2006) e le ultime
prove soliste, riproponendo però la formula
del concept album per recuperare quei fans che
lo hanno ormai abbandonato da tempo.
Purtroppo, non possiamo farci troppe illusioni
su quante tracce lasceranno queste nuove
uscite. Se il pubblico di Pistoia fa fede, il
tentativo del nuovo gruppo con il vecchio
nome è fallito in partenza, visto che IL classico
Eyes of a Stranger non era conosciuto affatto,
accolto con una freddezza che lascia sbigottiti,
tanto più che quello stesso pubblico si esaltava
anche con le ultime non grandissime suite dei
Dream Theater. Come è possibile tutto ciò?
Molto semplice: i fans della prima ora ('83-'84)
furono subito sostituiti da quelli di Rage for
Order ed il grosso del pubblico fu acquisito dai
nostri nel periodo di massima espansione
Come nel 2013, ci ritroviamo a recensire
metallica con i due dischi successivi (appunto
contemporaneamente i dischi di quelli che una
Operation e Empire). Non tenendo conto della
volta erano gli imperatori del prog metal, cioè i
parte che li seguì solo per Silent Lucidity, logica
Queensrcyhe. Divisi tra Geoff Tate e i 3/5 della
101
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

avvicina alle ritmiche complesse di Rage for


vorrebbe i nostri si rivolgessero al pubblico che
Order, se non fosse per un ritornello assurdo
li apprezzò e rimase con loro con Promised
che si chiude con "Evolution calling". Con
Land e quindi ripartissero da lì. Invece
Hellfire si cerca di andare ai tempi di En Force
abbandonando quelle sonorità eleganti e
ma sembra di ascoltare invece una cover dei
sofisticate, e sbandierando solo la possibilità di
Sanctuary di Into the Mirror Black a causa di
rifare dal vivo Queen of the Reich o En Force, è
LaTorre che imita Warrel Dane che imitava
chiaro che i "veri" fans considerano questo
proprio il Tate di En Force: sommando una
nuovo gruppo solo un gruppo di cover, che
chitarra che suona come su Empire, avrete
quindi non vale la pena andare a vedere, se
l'idea di quanto i nostri stiano disperatamente
non quando passa vicino (vedi il successo della
cercando di riproporre suoni che ormai non gli
data romana). Allo stesso modo, il tentativo di
appartengono più. Toxic Remedy e Selfish Lives
Tate è destinato a fallire, per una ragione
sono due buoni riempitivi, mentre la qualità si
molto più semplice, legata alle ultime uscite del
alza finalmente con Eye9, dominata dal basso
cantante. Tate ormai è come il protagonista
di Jackson (unico autore) che affranca i nostri
del film Birdman. E' consapevole di aver scritto
dal passato e ne aggiorna il suono ad oggi, e
pagine fondamentali, di essere stato un
soprattutto con il lento Bulletproof, in cui i
grandissimo songwriter, ma in un periodo
nostri non giocano ad essere i Queensryche di
favorevole, fine '80 inizi '90 in cui si potevano
ieri, ma sfidano le nuove generazioni degli
piazzare blockbuster come Operation e Empire.
Avenged Sevenfold o Trivium con atmosfere
Dove aver tentato altre strade, vuole provare a
sognanti e ricche di tensione ed un ottimo
guadagnarsi un'altra reputazione, accreditarsi
ritornello. Con The Hourglass si ritorna su
presso un altro pubblico che però lo snobba.
territori in cui la chitarra di Wilton fraseggia
La sua voce interiore, il "birdman", che nel suo
come ai bei tempi fino al cambio di atmosfera
caso è Nikki, il protagonista borderline di
finale, finalmente un colpo degno dei nostri. Si
Operation, però gli suggerisce la via facile di
continua su ottimi livelli con le atmosfere
rifare un nuovo concept ancora su di lui: la
acustiche di Just us che sembrano richiamare
strada è già stata battuta nel 2006 e non ha
Bridge da Promised Land, mentre All There was
portato benefici, anzi ha ulteriormente alienato
è un altro capitolo senza senso per i
i suoi vecchi fan (come ogni sequel
Queensryche visto che richiama gli
malpensato) e quindi Tate segue adesso una
Halloween meno ispirati. Dopo il cupo intro di
sorta di strada di mezzo, un concept senza
The Aftermath, si arriva finalmente all'highlight
Nikki e sopratutto senza la musica di Nikki. Il
del disco, la title track. Qui si viaggia su sonorità
risultato è comunque perdente perchè i vecchi
vicine ad alcune cose di Empire (Della Brown)
fan non lo seguono più perchè sanno che non
ma poi quando arriva il break si capisce dove i
può più ricreare le atmosfere di Operation, ma
nostri vogliono andare a parare: Roads to
nemmeno quelle di Empire e Promised Land e
Madness è infatti la guida dell'accelerazione
nuovi non ce ne sono, perchè il linguaggio più
che domina gran parte della canzone prima di
Rock e stradaiolo non gli appartiene. Detto
ripiombare in un gelido mondo grazie ad un
questo, vale comunque dare un ascolto a
break simile a quelli di King Diamond negli anni
questi dischi? Secondo noi, come nel 2013,
'80 o a quelli dei Queensryche stessi di Before
prendete i brani migliori e godetevi i due
the Storm, prima del finale con tanto di cori alla
gruppi ma insieme, da soli hanno poco senso.
suite Siter Mary. Insomma un gran bel pezzo, se
I nuovi Queenryche partono con un opener
non fosse per una continua aura ruffiana di
un pò debole, Arrow of Time, piatta up-tempo
deja-vu che impedisce di ascoltarlo senza
caratterizzata da un buon ritornello ma molto
chiedersi "dove l'ho già sentito"?
semplice, simile ai primi Savatage. Le cose
migliorano con Guardian, che musiclamente si
102
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

pezzi migliori del lotto, in cui spiccano un


ottimo ritornello ed una strofa davvero da
brividi. Ottimo pezzo e highlight del disco. The
stranger è un brano oggettivamente brutto ma
serve nell'economia del concept (viene
presentato credo il cattivo) e purtroppo anche
il seguente Hearing voices non è all'altezza. Per
fortuna arriva On Queue, un ottimo lento che
assomiglia alle ultime cose di Tate su King and
Thieves, metre l'altrettanto raffinata (con
inserti di violino) Kicking in the door ci rimanda
alle batture finali di Operation II. Il disco si
chiude con The Fall, mid tempo atipico su cui
Tate parla da protagonista e ne riassume il
dramma, con un ottimo crescendo
drammatico con un sax nervoso che lascia la
Come detto, Tate, accasatosi a sorpresa dalla voglia di ricominciare da capo per vedere di
nostrana Frontiers, tenta invece la carta di un capire qualcosa in più sul concept, e questo è
concept addirittura spalmato su tre dischi. un inequivocabile buon segno. Sappiamo che
Questo The Key è il primo, ma il nostro la Frontiers ha i mezzi e le possibilità di
assicura che gli altri due capitoli sono già supportare alla grande il disco di Tate, forse
pronti. Di cosa parla The Key? Il plot pare anche di più della major Century Media: ma
riguardi un software ed il codice per sappiamo anche che il management
decrittarlo, ma non è dato sapere di più: in napoletano non perdona (non può permettersi
questo primo capitolo ricompare un errori) e non dà seconde possibilità, neppure ai
protagonista che viene inseguito per qualcosa grandi nomi. Tate deve vendere e bene, se
che ha da qualcuno molto in alto; il disco vuole veder terminata la trilogia e convincere i
sembra quindi ripercorrere le tappe di una fan dei Queensryche che questo è un buon
storia simile a Operation, un plot che adesso disco, sotto molti aspetti migliore di quello dei
chiameremmo cospirazionista. Ma le suoi ex compagni: sarà molto difficile, anche
similitudini, si fermano qui. Dopo l'intro perchè il pubblico frontiers conosce a memoria
choices, Burn ci fa ripiombare nella Operation ed Empire e questo The Key ne è
disperazione di Hear in the now frontier, con comunque lontano. Mi sa che ne vedremo
quel suono impastato e mal prodotto da cui delle belle nei prossimi mesi. Range dinamico
tutto il male incominciò, ma per fortuna ci per entrambi i dischi = 7.
pensa Re-inventing the future a farci capire che
Tate sa ancora emozionarci con strofe tirate e Italo Testa
ritornelli che elevano la sua voce ed
interpretazione ad ottimi livelli. La differenza
tra lui e La Torre è tutta qui: Tate è ancora un
interprete, La Torre un esecutore e le cose
sono ben diverse. Si prosegue con l'ottimo
tempo dispari della notturna Ready to fly, che
assomiglia a qualcosa di American Soldier e con
un'apertura simile a Chasing blue sky, per poi
arrivare alla Mansoniana Life or death?, uno dei

103
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Corrado Rustici Trio - Blaze and bloom - Live incomincia ad inserire Vettese tra rifiniture
in Japan particolare e fughe coinvolgenti; infine tocca
2014, autoproduzione alla chitarra di Rustici, che spinge per un po'
Uno dei più talentuosi chitarristi italiani anche verso soluzioni care ad un altro maestro
pubblica un po' a sorpresa nel 2014 questo live quale Joe Satriani, prima di indirizzare il tutto
registrato quattro anni prima che mostra al verso un Jazz-Rock di qualità e carico di groove.
meglio la sua arte. Sul palco giapponese del Live davvero travolgente, consigliatissimo a chi
Club STB 139 di Tokyo, Corrado Rustici (lo ama il lato tecnico della musica, ma anche a chi
ricordiamo con i Cervello e con i Nova, oltre vuole scoprire meglio un artista di enorme
che produttore di grande successo e di artisti talento della Fusion progressiva tricolore.
notissimi) è accompagnato da altri due virtuosi Range dinamico = 8.
dello strumento, Peter Vettese alle tastiere (e Giuseppe Di Spirito
ai bass pedals) e Steve Smith alla batteria e il
documento Blaze and bloom - Live in Japan fa
Selvans - Lupercalia
capire la potenza di fuoco di queste macchine
2015, Avantgarde
da guerra. Non esattamente un "classico"
power trio, il gruppo assemblato evidenzia una
perizia tecnica formidabile, fuori dal comune,
con composizioni lunghe ed articolate che
permettono ai musicisti di sbizzarrirsi al meglio
e di ritagliarsi spazi solistici in cui possono
andare su di giri e superare ogni limite. Già
l'opener Sushumna's dance, in poco più di sei
minuti, mette in chiaro le cose, con una fusion
esplosiva, non distante dalla maestria di un
colosso di nome Allan Holdsworth. Eppure
non siamo al cospetto di quelle soluzioni
sonore acrobatiche e senz'anima che danno un
senso di freddezza; magari ogni tanto i
musicisti eccedono in virtuosismi, ma riescono
sempre a mantenere elevato il livello di
coinvolgimento e di feeling, merito anche di
qualche pezzo meno tirato, come Lazarus pain, Non sembri una bestemmia, ma la
la rielaborazione di The princess and the frog di Avantgarde del buon Roberto Mammarella si
Narada Michael Walden (già proposta con i candida come migliore etichetta prog nostrana
Nova), o del momento melodico Chiudi gli in questo 2015. Prog qui va inteso come
occhi, ballad intrigante, cantata, che sposta la attitudine a spingere i confini musicali più in là,
musica su territori più raffinati e con e su questo i gruppi dell'etichetta prendono
divagazioni pianistiche jazz di bell'effetto. Tra spunto dalla musica estrema di metà anni '90 e
le altre cose rimarchevoli il bellissimo recupero la ampliano con le più disparate influenze, dal
di Vimana ancora dal repertorio dei Nova e la folk al thrash, dal progressive classico alla new
spettacolare conclusione di Live cloud, vera e wave. Dopo aver prodotto i Downfall of Nur, il
propria apoteosi di una performance Movimento d'Avanguardia Ermetico, e i
straordinaria. In questo quarto d'ora finale si Dystopia Na, la Avantgarde piazza sul
parte con Sid Smith impegnato in un vero e mercato a breve distanza di tempo anche il full
proprio show solistico alla batteria (creando length di questi due lugubri figuri dell'Italia
ritmo non solo con lo strumento, ma anche centrale, anch'essi mascherati, chiamati
104
con la voce); dopo qualche minuto si
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Selvans, che giungono a questo debutto dopo minuti che spaziano dalle atmosfere pagane
un'ottima prova su EP (Clangores Plenilunio). Il alla Ordo Equitum Solis e Dunwich,
sound della band è un ottimo Progressive mescolate a sfuriate in doppia cassa degne dei
Black Metal con riusciti innesti Folk, sulla scia di migliori Dimmu Borgir e recitati psichedelici
October Falls e Fen. Ma i nostri non si quasi floydiani, ovviamente incattiviti a dovere.
limitano a riproporre una formula cara ai Si arriva così alla fine dell'ora di durata del
vecchi In the Woods e agli Ulver, bensì la disco praticamente senza accorgersene, con la
arricchiscono con lunghe digressioni musicali e sensazione che anche se non la si può definire
cambi di atmosfera mozzafiato. Il tutto condito strettamente Progressive, la proposta dei
da una personale interpretazione dei miti della Selvans va sicurametne nella direzione di
nostra terra italica pre-romana, ricchi di spingere più in là i confini del Black Metal e del
atmosfere crepuscolari e pagane tipiche Post-Prog attuale. Da provare senza pregiudizi
dell'appennino, tematica non del tutto per trascorrere insieme al Dio Pan un'ora di
innovativa (si pensi agli Ordo Equitum Solis) mistico rapimento! Range dinamico = 6
per il panorama estremo bel paese, ma Italo Testa
sempre intellettualmente appagante. Se
l'opener Matavitatau sembra richiamare alla
mente il Black Metal più canonico, già con Sintonia Distorta - Frammenti d'incanto
Versispellis i nostri cominciano a macinare 2015,
atmosfere epiche con innesti sinfonici alla
Emperor. Il brano si muove agile dal quasi
orecchiabile ritornello alle sfuriate più veloci e
ed epiche, per poi cambiare ritmo a metà e
strada con l'innesto di sintetizzatori e flauti
silvestri, che sfociano in una progressione
finale esaltante. Primo highlight del disco! O
Clitumne! invece suona proprio come
un'invocazione ad un dio pagano, con passaggi
lenti ed oscuri che si alternano a sfuriate in
screaming lancinante in cui trova spazio il
suono sinistro della siringa di Pan. Hirpi Sorani
(dal nome di antichi sacerdoti di Soranus,
appunto noti come Hirpi Sorani o "Lupi di
Soranus" nella lingua Sabina) presenta una
breve intro che subito si trasforma in una I Sintonia Distorta esistono da quasi 20 anni,
splendida cavalcata viking, intensa e eppure questa è la prima vera pubblicazione
drammatica fino allo stacco centrale, in cui del gruppo formato da Simone Pesatori
l'orchestrazione epica ricorda i mai troppo (voce), Simone Prestini (chitarre), Giampiero
rimpianti Lymbonic Art. Scurthìn è invece il Manenti (tastiere), Fabio Tavazzi (basso),
pezzo più debole del lotto, un pò prevedibile e Matteo Sabbioni (batteria).
privo di atmosfere memorabili anche per la Questo Frammenti d'incanto è un ottimo
mancanza di un apporto lucido dei compendium per chi è appassionato di
sintetizzatori. Il finale è invece affidato alla sonorità Power-Progressive italiche.
suite N.A.F.H, acronimo di Not another frivolous Sin dall'opener, Anthemyiees i nostri mettono
Hymn come riportato nel booklet, che subito in chiaro i loro riferimenti, primi Secret
racchiude in sè tutti gli elementi che rendono i Sphere e Labyrinth, su tutti.
Selvans una realtà da tenere d'occhio: 17 Impossibile restare indifferenti a quei giri di
105
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

tastiere e dai cori alla Time never come e Scent Solaris - Marsbéli Kronikak II
of Human desire che ritroviamo in Cantastori, 2014, Solaris Music Productions
inno a tutti i poeti e i jester tristi del nostro
amato genere. Menta e Fragole non sfigura al Uno dei più bei dischi Prog degli anni '80 è
cospetto delle Power ballad più ispirate dei sicuramente Marsbeli Kronikak degli
Rhapsody o dei mai dimenticati Athena, ungheresi Solaris, a parer di chi scrive da top 5
mentre con Il suono dei Falsi Dei ci avviciniamo di quel decennio. Per un gruppo nato in Est
a territori AOR, pur rimanendo molto salda Europa in quel periodo non era facile, tuttavia,
l'impronta Power, facendo così avvicinare i andare avanti e dopo un secondo album
nostri ai Vision Divine di Streams of intitolato 1990, bellissimo anche questo, ci fu lo
Consciousness. Il Canto della Fenice è forse scioglimento. Ma la storia della band è andata
l'episodio più ambizioso dell'album con avanti, tra reunion a sorpresa, il grave lutto per
numerosi cambi, assolo ispiratissimi e che la perdita del chitarrista Istvan Cziglan, nuove
tuttavia avrebbe benificiato di un break separazioni, pubblicazioni d'archivio ed altri
atmosferico centrale per poter esprimere al progetti musicali e si giunge nel 2015 ad un
meglio il suo potenziale. nuovo capitolo discografico, che riporta
In No need a show emerge qualche influenza indietro nel tempo, fino a quel magico esordio
addirittura dei Timoria dei tempi di Francesco del 1984.
Renga (e sia ben chiaro che è un Questa seconda parte della loro visione sonora
apprezzamento), mentre si sfocia in territori delle Cronache Marziane avviene attraverso il
AOR con la pioggia di tastiere anni '80 di sound che li ha resi celebri tra gli appassionati.
Pioggia di vetro, con un Pesatori in grande Quindi aspettatevi quel Rock Sinfonico
spolvero sul bellissimo ritornello. personale, con qualche divagazione spacey
Nella terza ballad, I ponti di Budapest, si floydiana, tanto flauto sia nei momenti più
sentono richiami dei Labyirinth di metà anni melodici che in quelli più vivaci, interventi
2000, mentre si ricomincia a fare sul serio con vocali femminili e pregevoli interazioni
il Progressive AOR di classe di Clochard, incerta strumentali elettroacustiche tra i musicisti.
forse nel bridge a metà canzone che rompe un Non manca qualche colpo a sorpresa, come gli
po' l'atmosfera tesa. Si chiude il tutto con la indovinati inserimenti di sassofono o le
lunga Il vento dei pensieri, che, come l'opener, atmosfere che sembrano voler far avvicinare
richiama alla mente i Secret Sphere e i Vision mondo classico e World Music all'inizio della
Divine più melodici. seconda traccia.
La produzione sembra all'altezza del prodotto, Ci sono meno effetti elettronici rispetto al
sebbene un lavoro migliore in fase di mixaggio primo Marsbeli Kronikak, ma Attila Kollar e
avrebbe evitato la sensazione di un suono a soci realizzano un prodotto che va in chiara
volte non compatto con le chitarre sovraincise continuità stilistica con il vecchio lavoro, merito
alle tastiere. In conclusione un gran bel disco, di belle trame fiabesche, che alternano
consigliatissimo sin dalla belissima copertina a momenti maestosi e spunti di rara eleganza.
chi, come è il sottoscritto, è cresciuto a pane e Chi ha amato i Solaris ritrova quella band
Power Progressive italico anni '90. Range capace di ammaliare con un'impronta ben
dinamico = 8. precisa; ripetere il capolavoro era opera
improba, ma gli ungheresi si mostrano
Italo Testa comunque molto ispirati e aggiungono altri tre
quarti d'ora di grandissima musica nella loro
carriera. Range dinamico = 7.

Giuseppe Di Spirito
106
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Soul Secret - 4 naturali dell'opera di ormai dimenticate band


2015, Golden Core Records come Glory Hunter, Athena e Last Warning
(tutte attive nella metà anni '90). Ma non solo:
nel disco sentirete anche richiami ai
Symphony X e ai Seventh Wonder,
specialmente nella buona prestazione di Lino
di Pietrantonio alla voce. Si comincia con On
the Ledge, splendido opener del disco, che
come da manuale introduce i temi del disco
mischiando Metropolis Part II nella parte
iniziale, Awake nei break atmosferici e Train of
Thoughts nella fuga finale. Our Horizon è un
classico mid-tempo con numerosi cambi che
guidano l'ascoltatore dai territori usuali del
teatro del sogno agli Enchant di Blueprint of
the world attraverso assolo mozzafiato ed un
ritornello azzeccattisimo. Si tira un attimo il
fiato con K, ballata introdotta da un arpeggio
Confesso che non conoscevo i miei conterranei acustico malinconico e notturno e che si apre
Soul Secret ed è per questo che appena verso il finale in un crescendo che mi ha
saputo che suonavano all'Hades nello scorso ricordato i dischi solisti di James Labrie
Marzo mi sono fiondato per acquistare tutta la (Mullmuzzler). E con As I close My eyes si arriva
loro discografia (non particolarmente nutrita a all'highlight del disco: il triste giro di tastiera è
dir la verità, con 3 album in 7 anni) e verificare perfetto per descrivere il momento
la resa live dei nostri. Di quella serata drammatico del protagonista imprigionato tra
parleremo nel prossimo numero con una passato e futuro ed introdurre la successiva
intervista rilasciataci dal gruppo a fine Traces on the Seaside che inizia con
esibizione. Qui ci soffermiamo su questo 4, l'inquietante rumore delle onde che si
concept album centrato sui flashbacks di un infrangono sulla sabbia per poi evolversi in un
uomo che intenderebbe suicidarsi, e che è crescendo drammatico nello splendido
davvero stata una piacevole sorpresa. ritornello.
Mentre infatti Flowing Portrais e Closer to Capolavoro e highlight del disco che qui chiude
Daylight già mostravano una songwriting la prima parte. La seconda parte si riapre con
intricato e accattivante, con questa terza prova una Turning the Back Page dalla struttura un po'
i nostri arrivano alla definitiva maturità che prolissa e un ritornello non felicissimo, e con lo
speriamo apra loro porte ben più importanti strumentale Silence che permette di riprendere
del seppur valido locale napoletano. Per la tensione del racconto che riprende
sgombrare subito il campo da dubbi, i Soul praticamente con la tenera In A Frame in cui
Secret non fanno nulla per nascondere le loro spicca l'assolo petrucciano, con la sostenuta
influenze Dream Theater. La sezione ritmica My Lighthouse e la cavalcata Power-AOR di
ad opera di Antonio Vittozzi (chitarre), Downfall il cui finale di piano struggente
Antonio Mocerino (batteria) e Claudio introduce la conclusiva suite The white Stairs,
Casaburi (basso) riprende spesso l'approccio sedici minuti che ricalcano la lezione del teatro
di Awake e di Images and Words. Eppure, un del sogno di Octavarium o Silver Linings. Dal
qualcosa presente nelle tastiere del punto di vista delle lyrics, come atteso, qui si
mastermind Luca di Gennaro (tastiere) e nelle risolvono i dubbi del protagonisti e numerosi
melodie dei ritornelli, li pone come prosecutori temi musicali del disco fanno di nuovo
107
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

capolino fino allo struggente tema che suggella veramente fatica a comprendere accanimenti
degnamente il lieto fine in cui il protagonista si critici. Fermo restando che la capacità di
sveglia di nuovo nel suo letto e con il suo dividere è già il sintomo inconfutabile di una
amore ignaro della notte travagliata trascorsa. dimensione di successo qualunque sia il punto
Un grande pezzo per un disco superlativo che di vista di partenza, qui stiamo parlando del
si candida per la nostra top 5. Se i ragazzi miglior disco del 2015 e per tale motivo non
sapranno mantenere le aspettative di questo 4 potevamo non afferare la patata bollente. Così,
il prossimo sarà il disco della definitiva complice anche l'uscita della raccolta
consacrazione per i Soul Secret. Range Transience (per ora solo su vinile limitato) alla
dinamico = 6. fine ho infilato (letteralmente) la recensione di
Hand Cannot Erase nell'ultimo posto
Italo Testa disponibile. Perchè HCE è il miglior disco prog
del 2015? Semplicissimo: per la qualità di ogni
singola canzone, e per i testi. Il fatto che sia un
quasi-concept non fa altro che aumentarne il
Steven Wilson - Hand Cannot Erase - Transience fascino a dismisura, visto che il nostro è
2015, K-Scope riuscito a tradurre temi complessi e
controversi come l'isolamento e l'abbandono
Alla fine la patata bollente è capitata a me. con una semplicità ed una drammaticità
D'altronde avevamo rimandato tanto, troppo, disarmanti.Anzi, i temi sono trattati in maniera
e parlare adesso di questo disco uscito a spiraleggiante, creando una progressione ch
marzo poteva sembrare inutile, visti i fiumi di aumenta di volta in volta il pathos e la
inchiosto digitale che già ha fatto versare. Un frustrazione per una vita senza sbocchi.
caso analogo accadde lo scorso anno con il Contesto urbano e post-moderno, quindi, ma
controverso Pale Communion degli Opeth. Qui affrontato con una scrittura che fa largo uso di
però si va oltre: mentre per gli Opeth la metafore e allusioni, tanto care al Gabriel dei
divisione dei pareri era attesa, tanto tempi d'oro. Per questo, e per altri motivi di cui
particolare è stato il percorso evolutivo (o vi parlerò a breve, Wilson, sin dal ricercato
involutivo) degli svedesi, per Wilson la partita look, è la reincarnazione perfetta di quella mid-
si gioca tutta all'interno del mondo progressive upper class inglese che nei primi '70 sfornò i
e porta con sè gli strascichi comunque di una Genesis e che vent'anni dopo generò My
evoluzione (o involuzione) come è stata quella Bloody Valentine, Slowdive e appunto, i
dei Porcupine Tree. Se si aggiunge il fatto che Porcupine Tree. Per questo Wilson dimostra
comunque Wilson ha cominciato a far ancora una volta che una musica come il
conoscere il suo nome con progetti e progressive non poteva non essere inglese e
rimasterizzazioni di classici anche ad un non poteva non rinascere, se rinascita è, e se la
pubblico di non stretta osservanza marea cambierà, necessariamente inglese.
progressiva, la capacità polarizzatrice Detto questo, essenzialmente HCE può essere
dell'occhialuto leader diventa facilmente ridotto a sole tre canzoni, altrettanti classici del
comprensibile. Meno comprensibile è la progressive come dovrebbe suonare oggi:
disparità di atteggiamenti nei confronti di una Ancestral, che con i suoi cambi di atmosfera
proposta musicale che sta evolvendo proprio che volano da King Crimson, Genesis, Opeth
come era facile attendersi dopo le prime prove e Dream Theater, praticamente rappresenta
soliste del nostro, a partire da Insurgentes fino un'enciclopedia dello scibile progressivo dal '70
a The Raven that refused to sing. Inoltre, se la ad oggi; Happy Returns, ballata urbana e al
divisione dei pareri sembrava plausibile con tempo stesso bucolica in cui non si riesce a
Pale Communion, in quanto il disco era molto trattenere una lacrima ogni volta che la si
altalenante nella qualità delle canzoni, qui si fa sente, e Routine. Su Routine non mi soffermerò
108
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

sul tema lirico, molto attuale e personale per Rock per i compagni). Negli episodi più
ogni adulto che si ritrova ad essere genitore in psichedelici come la mini-suite centrale Home
questi tempi cupi. Come per i due singoli del invasion/Regret #9, Wilson suona invece quello
precedente album (Drive Home e la titletrack), il che i Floyd avrebbero potuto suonare in quello
brano deve essere ascoltato guardando il stesso decennnio, mentre negli episodi più
lugubre video, che è parte integrante dell'idea commerciali come la title track, il nostro dimostra
alla base del pezzo. Riprendendo il parallelo di essere poco al di sotto dei Cure di Wish, per
con i Genesis, dal punto di vista musicale, ispirazione e capacità di farti cantare sotto la
Routine è una sorta di Firth of Fifth o Cinema doccia qualcosa di tremendamente serio. Se per
Show degli anni 2000. Qui il nostro riprende la caso non l'avete ancora comprato, c'è sempre
struttura di Drive Home, prima parte lenta, tempo per farvi il miglior regalo di Natale degli
break acustico, climax finale, attualizzandola ultimi dieci anni, magari in vinile accoppiandolo
con una progressione finale in cui i migliori con la raccolta Transience
Gathering duettano con gli Anathema. Di questa compilation uscita a sorpresa a fine
Solo queste tre composizioni sono capolavori anno, c'è ben poco da dire: la scaletta pesca da
fuori quota! Ma, come in ogni buon concept, a tutti e quattro i dischi, se si include anche la
causa della storia raccontata, tutto il disco ha raccolta di cover dello scorso anno, e presenta
lo stesso sapore. Ed è un sapore molto amaro come "inedito" una versione nuova di Lazarus dei
perchè pesca nelle ansie del nostro presente, Porcupine Tree, che il nostro ha anche incluso
iperconnesso eppure così isolante. Per nella scaletta dei concerti a supporto dell'ultimo
descrivere le altre canzoni dal punto di vista disco. Ritroverete quindi il riff Radiohead
musicale, anni '80 è la parola chiave per corredato dalle aperture spaziali alla Pink Floyd
comprendere perchè il disco non stanca di Harmony Korine, le ballate stranianti Postcard e
nemmeno dopo mesi dalla sua uscita. Come Significant Other (in cui l'influenza dello shoegaze
intuibile da quanto scritto finora, Wilson ha e dei Cocteau Twins è evidente), il mood sixties
portato qui alla sublimazione la formula post- della title track di Insurgentes, e la genesiana The
progressive di Insurgentes con le sonorità più Pin Drop. Dopo la versione extended di Happy
vintage di The Raven.. aggiungendo a sorpresa Returns, omaggio doveroso a HCE, ecco il nuovo
però ulteriori atmosfere dall'underground di tuffo nel passato con la tipicamente porcospinica
quel periodo, prendendo ispirazione Deform to Form a Star e la cover di Thank You di
soprattutto dalle produzioni più eteree, Alanis Morissette, in verità l'episodio più inutile.
sperimentali ed anche gotiche del periodo, Infine, nel terzo lato, troverete un quartetto da
come evidente nell'autocelebrante Perfect Life brivido: si comincia con la nevrotica Index, quindi
(in cui si elencano, con uno splendido gioco si risale al singolo per eccellenza, la titletrack di
narrativo gruppi più o meno undeground HCE, si afrronta il passato con la delicata e
come i Dead Can Dance o i This Mortal Coil, nostalgica Lazarus, e si chiude con la drammatica
non si sa quanto ispirazione di Wilson per Drive Home. Certo, il nostro poteva riempire
questo diso) o nella breve e citazionista anche il quarto lato aggiungendo qualche altra
Transience. Negli episodi più canonicamente estratto e questo è l'unico punto debole. Se però
progressivi, come 3 Years Older, il nostro non badate a questo dettaglio, se amate i brani
recupera sonorità che si pensava essere più atmosferici e riflessivi del nostro, se volete un
smarrite dalla metà degli anni '70, mostrando ideale completamento di HCE, ma anche un utile
plasticamente come avrebbero potuto compendio dell'evoluzione (o involuzione) della
evolvere, per mantenere ancora il paragone, carriera del nostro fate Transience vostra a tutti i
Peter Gabriel ed i Genesis negli anni '80 se costi. Range dinamico = 12 e 10.
non avessero virato verso altri lidi dettati dal
contesto storico (post-punk per Gabriel, Pop- Italo Testa
109
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

La musica che gira intorno...

Nel mio peregrinare a zonzo per le strade e per il web, la mia curiosità mi fa soffermare anche su musica
che non è strettamente pertinente alle tematiche di questo webzine. Ma si tratta pure sempre di musica
e poichè riscontra il mio interesse, magari, facendomi stereotipo dell'ascoltatore prog medio, può
interessare anche qualcuno di voi. Quindi voi che avete orizzonti musicali ampi, vi presento queste prime
tre band che non hanno quasi nulla in comune tra loro.
E' un viaggio che vi propongo: partiamo dalla città e dai suoi suoni, per raggiungere un luogo immerso
nella natura, con cascate, e foreste verdeggianti per poi proseguire e raggiungere il deserto, che
anch'esso ha il suo fascino e le sue bellezze!
Buona lettura e buon viaggio con i Rewout, Lial Fail e Tuna de tierra.

troviamo in questo disco?


Innanzitutto due cantanti, un
maschio e una femmina (la
copertina è la fusione dei visi dei
due vocalist) che si innestano
perfettamente nei capitoli scelti.
Ad aprire è Xana Vazquez de
Prada con la sua bella voce in No
One to Blame dove il lavoro alla
chitarra è interessante, su un
ritmo deciso e fantasioso.
A primo impatto ricorda
qualcosa degli Skunk Anensie,
ma è il cantato a fuorviare, visto
che il costrutto del brano è più
acido e malato, decisamente
addolcito, però, dalla linea
melodica del cantato.
Domenico Simonelli ha una
voce calda e si presenta con la
dolce Extract of life una ballata
ravvivata dal bel lavoro
Definire la musica dei Rewout: Il gruppo mostra al primo disco, fantasioso alla batteria suonata
loro stessi si definiscono insieme alle ovvie ingenuità della da Massimo Aletta che nello
Alternative Rock, io direi post prima uscita (questione di sviluppo sfocia in un classico
Grunge, dove la musica diventa missaggio, voce femminile mid-tempo.
più tagliente si possono sentire troppo sopra la musica, ad Il testimone passa a Xana in
influenze ad esempio dei Foo esempio) un certo feeling nel Contraddictions, per un brano più
Fighters. costruire un album: la loro prima dinamico dove le chitarre si
Quindi se non vi piace il genere opera risulta così godibile e incattiviscono e il basso gioca
potete anche non continuare a divertente, oserei dire fresca. guidando nei vari stop and go che
leggere… e sbagliereste! Lo so sto tergiversando... cosa il brano possiede.
110
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Ma il lato più dolce è ancora una dall’ottimo lavoro alle chitarre prima volta il disco. E’ un brano
volta interpretato da Domenico che creano muro e cesellano nel semplice, melodico, e dall’animo
Simonelli che in I wish I was mad background, mentre il piano Rock e con quel lavoro alla
dà ancora prova di avere un usato con parsimonia, non fa chitarra molto ricercato che è
certo feeling con i brani più che sottolineare gli accenti fino più vicino al mio mondo.
riflessivi. La canzone è infatti una all’accelerazione nel finale. Altro Il disco è fatto col cuore al punto
ballata guidata da pianoforte e bel momento. che i proventi degli acquisti
voce mentre sul fiinire, la Xana sospira ma Mother Nature vanno alla ONLUS “Camilla La
chitarra fa cambiare l’atmosfera, comincia con il suo temporale, Stella Che Brilla” che da anni si
inacidendo quanto fatto ma ed è ancora lei a tessere la linea occupa di migliorare la vita a
senza che la linea melodica melodica fino all’entrata degli bambini diversamente abili
venga spezzata. Un buon altri strumenti che la affetti da malattie rare. Anche
momento. accompagnano discreti. solo per questa ragione
Spetta a It’s all good a far tornare Conosciamo così anche il lato andrebbe acquistato, ma come
su territori più cattivi la musica più romantico e dolce di Xana avrete capito, nelle tracce c'è
del gruppo. Xana si trova a suo che dimostra di sentirsi a suo tanta sostanza e quindi date
agio su questi territori agio anche in questi frangenti un'ascolto in giro e fatevi un
sfoggiando le sue indubbie più eterei. regalo! Range dinamico = 7.
capacità vocali e il gruppo si Rush, dal bellissimo lavoro alla
diverte a supportarla. Il brano chitarra, è un altro Silvio Leccia
semplice e diretto nel ritornello bell’episodio… Il terzo che mi ha
è complicato e impreziosito conquistato quando ascoltai la

Vuoi far recensire sul Rotters' Magazine il lavoro della tua band?

Il Rotters' Magazine precisa che non si accettano demo per recensioni. I dischi delle recensioni
vengono regolarmente acquistati al fine di sostenere "materialmente" i gruppi che investono di loro
tempo e sforzi che devono pur essere riconosciuti da qualcuno.
Ovviamente ciò comporta una certa "selezione" dei dischi che poi recensiamo.
Per evitare questo effetto selettivo, i gruppi che volessero porre alla nostra attenzione il loro lavoro,
basta segnalarci un link dove poter ascoltare la loro musica via streaming o dove poter avere i file ad
una risoluzione decente (diciamo almeno 128 kbps, se si parla di mp3). Noi ascolteremo e se ispirate
una recensione, acquisteremo il disco e faremo la recensione. Ovviamente la recensione non sarà
necessariamente positiva… si avete capito bene acquisteremo anche dischi che non ci sono piaciuti ma
che abbiano suscitato una qualche nostra riflessione.

111
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Edoardo Franco cesella e


sostiene amalgamando
perfettamente quanto fatto dagli
altri strumenti.

Segnalare l’una o l’altra canzone


ha poco senso, ma il disco apre
bene con Restless Eyes, con la
voce maschile su accordi di
chitarra e poi con l’entrata della
sezione ritmica conosciamo
anche la bella voce di Sabella, il
violino poi a cesellare il tutto per
un brano che ci introduce
perfettamente nel mondo
bucolico dei Lia Fail.
Ma vi sono umori anche più forti
come si sente nella linea di
basso della successiva Lonely
Anguish o meglio in Just a Breath
Ho conosciuto i Lia Fail grazie affreschi bucolici, arricchiti dal dove il ritmo si fa più cattivo
ad un brano realizzato per la bel violino di Willj Amadori o anche con il suono del violino e
commemorazione di Peter dal violoncello di Simone de violoncello ad incupire.
Steele cantante e bassista dei Montanari, dal flauto di Andrea Sicuramente uno dei brani che
Type O negative. Il brano è Carboni e da due cantanti, preferisco. Ma appunto tutto
contenuto in una compilation Sabella Spiga, dalla voce l’album è bello, non stanca, non
realizzata dalla web-zine argentea. e il già citato Andrea annoia e la voglia di giocare e
DarkItalia e ascoltabile qui: Carboni dalla voce più calda. Il sperimentare la si capisce anche
https://darkitalia.bandcamp.com tutto viene poi arricchito da da come termina il disco. Il
/album/this-man-of-steel. strumenti più facili da trovare in brano finale è infatti molto
Il brano in questione, Green Man un contesto Rock quale il affascinante: The Soldier nei suoi
cover del brano contenuto pianoforte di Saverio Tesolato e 9 minuti, racchiude una prima
nell’album del 1996 October la chitarra di Edoardo Franco. parte nelle corde fin qui usate
Rust mi ha conquistato per il suo Ma il tutto funziona in maniera dai Lial Fail ma che dopo 4
sound così raffinato e per la gran strepitosa grazie all’intelligente minuti circa si zittisce per un
bella voce del vocalist Andrea (perché mai invadente) lavoro minuto e si conclude poi con il
Carbone. Così contatto Nico della sezione ritmica (Nico recitato di Andrea e dal bel
Solìto il bassista della band e Solìto al basso e Giuseppe pianoforte a sostegno.
senza fronzoli chiedo l’album Sansolino) che con fantasia Insomma l’unica cosa che non mi
Cynical Stones. Album sostengono e portano quasi sul piace di questo gruppo, come
vecchiotto ormai del 2011 ma palmo della mano l’intera eterea dicevo all'inizio, è la poca
l’unica cosa che mi dispiace e sezione di violino. produttività, comprensibile visto
che non ve ne siano seguiti altri! Il pianoforte di Saverio Tesolato le problematiche che la musica
La musica dei Lia Fail può è fondamentale poi, per guidare, vive oggi e unico conforto è
facilmente cadere nell’etichetta innestare e dipanare la melodia sapere che ogni tanto riescono a
folk elettrico. Brevi episodi, dei pezzi, mentre la chitarra di strappare un concerto in quel di 112
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Bologna. A proposito, inutile Se avete voglia di esplorale, se questo cd, non ve ne pentirete!
dirvelo, se potete, non mancate certo Folk vi piace, se avete Range dinamico = 8.
ad un loro concerto; il voglia di avere un bel disco da Silvio Leccia
divertimento e il rapimento in ascoltare nei momenti tranquilli
lande lontane è assicurato! della vostra vita, fate vostro

sentite in zona Wilson.


E non è solo la voce a ricordarmi
certe soluzione del signor
Wilson, la chitarra e le sue
escursioni mi ricordano certe
cose dei primi Porcupine Tree,
ma il tutto ricondotto a questo
genere che ho scoperto che
qualcuno chiama Stoner.
Ash è veramente interessante nei
suoi cambi di ambientazione, e
sebbene si sta viaggiando nel
deserto sotto il sole, qui le
montagne vicine offrono
paesaggi variegati e
movimentati. Molto coinvolgente
il finale con il crescendo della
batteria e così sette minuti e
mezzo passano in un istante.
La breve El Paso de la tortuga ci
riporta un po’ all’ambientazione
di Red Sun, ma con maggiore
Una ventina di minuti per questo dell’aria calda, la chitarra ci
fantasia nelle percussioni.
Episode 1: Pilot un EP dl trio introduce al primo brano Red
Quest'ultimo brano mi ricorda
Tuna de Tierra (Alessio De Sun. La batteria con il suo ritmo
più cose psichedeliche alla
Cicco alla chitarra e voce, stanco, la voce sussurrante
Quicksilver per intenderci. Ma il
Luciano Mirra al basso e trasmettono il caldo del sole. Il
brano ha la sua autonomia,
Jonathan Maurano alla pezzo nei suoi quasi nove minuti
dimostrando che la band ha
batteria) che terrò fortemente non stanca anche perché con il
grande maturità e identità
sotto osservazione. passare del tempo la chitarra
musicale.
La copertina scelta rende molto s’incattivisce e la batteria diventa
Unico difetto di questo EP è che
bene la musica contenuta nel cd. più decisa e presente pur senza
è breve! E’ un assaggio, alla fine
Un sentiero nel deserto assolato, cambiare di fatto il mood del
si vorrebbe sentire di più e
un viaggio che magari non è pezzo.
speriamo vivamente che il
scontato, visto le dune e le Il viaggio, infatti, è segnato, e
gruppo componga al più presto
buche che possono trovarsi alle brevi deviazioni fatte
altro materiale per far uscire un
lungo la strada, ma che durante il brano si torna poi a
long length che acquisterò con
sicuramente vale la pena del come si è cominciato per
estremo piacere. Intanto mi
viaggio vista la bellezza dei chiuderlo direi degnamente.
godo questo Episode 1 e voi che
paesaggi e lo stare finalmente Ash comincia con una chitarra
aspettate?
solo con te stesso. più interrogativa, e la sezione
Range dinamico = 5
Quasi un miraggio, ad ogni ritmica qui è più decisa e cattiva
Silvio Leccia
modo traballante nei vapori mentre il cantato mi ricorda cose 113
Rotters' MAGAZINE Numero 3 - Dicembre 2015

A‐periodico, fatto a
mano, con cura, amore
e passione. Nessun
fine tranne che
condividere la nostra
passione!
Il tutto al costo di
un "like"!

E ricorda, non diffondere


questo file, diffondi il link
dove scaricarlo!
114
Rotters' MAGAZINE Numero 4 - Dicembre 2015

Rotters' Magazine
Nel prossimo numero...
Istruzioni per l'uso

Il Magazine è a-periodico quindi per


sapere la data di pubblicazione del
numero successivo è necessario tenere
d'occhio la pagina fb.

Perché togliamo l'accessibilità al link Speciale Live 2015


dopo due mesi?
Per due ragioni, la prima è perché un Tutti i concerti che il direttore ed il vicedirettore
mensile, in edicola, non lo trovate oltre il hanno avuto la fortuna di vedere nell'anno apperna
mese successivo (c'è la resa). Vogliamo che terminato
chi ci segue aspetti il numero e lo scarichi
in tempo proprio come per l'acquisto in
edicola: cerchiamo, così di creare Le recensioni delle ultimissime uscite del 2015.
un'aspettativa in chi ci segue.

Come faccio ad avere i numeri


precedenti?
Tutto il materiale di queste pagine, finisce
nelle pagine del Rotters' club, che è
sincronizzato con le nostre uscite (il
materiale del numero precedente è fruibile
sul sito appena pubblicato il numero
successivo).
Chi fosse impaziente, basta chiedere sulla
pagina fb, e vi verrà dato un link per
scaricare il numero richiesto. Inoltre,
generalmente la settimana precedente la
pubblicazione del nuovo numero,
riattivaimo tutti i link ai numeri precedenti.

Il Rotters' MAGAZINE supporta tutte le label che


coraggiosamente continuano a produrre album di musica
progressiva (nel senso omnicomprensivo del termine).

Se si vuole visibilità su queste pagine, basta consegnare una


locandina, del formato voluto, alla risoluzione di 150 dpi. Saremo
lieti di supportarvi dandovi spazio, che è sottinteso, assolutamente
gratuito.

Per ulteriore informazioni contattate il direttore o scriveteci su


www.facebook.com/RottersMagazine
115

Potrebbero piacerti anche