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1. - È toto
che il pensiero antico concreta verso conquiste
sempre nuore anche, è in particolar mcito, nel fervore agonistico del-
la polemica. Ma questa è spetto coperta, pettchiè pag frequente
eta quello di battaglare contre vn avversario, di cui non si faceva il
batne {1} Un compito difficile, ma toh per questo meno urgente, CUT
riste nella necessità di riconoscere il nome dell'autagoniste fo butti i
casi in cui si pino polemica, perché, cori,
qualche nuovo clemetto di dottrine ignote, so in e
riguarda opere per noi perdule.
Fra i sofisti Tppia deve nrer avuto noa vutevole importanza, 84
Platone lo ho introdotto come interlocatore principale due
ghi e come tino dei personaggi del Protagone, ove svolge una sua im
poriante teoria (#37 DI), Ed effettivamente sappiamo che serio
di vario argomento, Ceria Ja testimonianze c i frame
menii che gti sperano, raccolii nei Forsokratiker, non sono memerori,
Ma sn fu um sofista di notevole zilievtà, non si deve escludere che abbia
lasciato di né facto più profonde nella leiterstura
Ca, per quanto esse liano celate nella anonima di cui ho
fatto ceino sopra,
Io ebbi già occasione di rivendicare a Ippia fam-
e capitolo di Tucidide {II
84) (DI Dia, se noa mi
inganno, credo di poter offrive muovi elementi mili alla ricostra-
zione del pensiero di questo sofirta,
Nell'epistola VIT di Platone, che ormai è ritenuta de cpera
del filosofa e che deve essere stala pronta non prima
del 353 {3}, si trova quella cosidetta digressione filosofica, da consi-
possa
to".1, 1916, p, 1-18, d Mammom, op. ci. p 76 che prre idea di
vislene muita,
(Hi) Cie. per l'interpretazione di questo perso, cit, p. BA
(15) Gr. E. Kenny, Die Corta Nata, « Enmnoa XIV,
Hans RE XX 1 147.
POLEMICA CONTRO MELIA Vi EFISIGLA DI PLATONE 105
pria sol fandetento della affinità tra i simili (Flat. Prot, 337 =
D.-E.* fé Cl), È possiamo supporre che egli non il prinÈ
tipio, così tenace presso filosofi liti a questo solo proble-
mr. Poiché questo motivo della mmpotia dei simili non è formulato
«hiaramente da Platone pell'epistola VII, di modo che posa riser
dubbio se vi abbia davvero fatto allusione sebbene il citato passo
-
3411 Cir,
68 è confronti, Gli Atomi, Trade
è nota di V. E, Atri, Hari 1936, p. 194 boa 54
(32) ABFI Bo, Lo starà dana Fortiguice, Poria 1939 P-
3; Rey, Up. Paris 1946, TV, p. 214219.
{34} A. E Turion, Continulte in J. Hasrmecs, of Religion
Ethica, Edinborgb, MY, 1911, p 41°, La
n è da riconoscofe coma lorm
zions ili È Cho lo
nel Papa della gromotria ciano posteriori n puella di Antfonte, è dinestrato da
W. Au, Formprobieme de Fribem Prosa, ILetprig 1729, p. 146.
{35} Agr Rev, Op. cir, TY, p. 125-226,
{361 L, Roars, Platon, Paris 1935, pp, #1, 97, 115, + dir. P. FarfocàLLINora,
Berlin und 19288, p. 10, A.
compito, Toto VI, La I.III pp. IXXX -LXXXIIT.
114 STUDI x RICERCHE
HI e Bemeriange nu den
n
Traitàzione polemion
Dionigi: digressione filosafica. A. Contro la scritta {34}
e} che non può spisgare phrsis
(341 d),
B. L'&4f3ra {342 a) 0 la defini
zione de! vero {il cerchio vero)
(342 bd).
G, Condanna dei primi tra gre-
di della conoscenza: contra
= topa (342 #-343 a}; contro
il cerchio rensibile wow
(343 a-b): Xeyog 343 b
negg.). Necessità di wo
senziale, cioà tale da nubi
essere ffine all'idea (144 sn),
B. e la sua consta
dialettica (H4
4. la parola scritta che
noo può rivelere l'assoltito del-
l'i
(tà) Queste tipo di composizione nen ba nola a che fora quel ritorno
pasto di partenza di certi dialoghi giovanili di Platone
I, pr E08, tota 1; 1léj, anritotto, perché in questi vi tretia di win