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Review

Reviewed Work(s): Le opere by Dionigi Areopagita and Enrico Turolla


Review by: Piero Scazzoso
Source: Aevum, Anno 32, Fasc. 1 (GENNAIO - FEBBRAIO 1958), pp. 88-89
Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Stable URL: https://www.jstor.org/stable/20859099
Accessed: 09-05-2020 03:36 UTC

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88 RECENSIONI

Dionigi Areopagita, Le opere, Versione e interpretazione di Enrico Tu


rolla, un vol. di pp. 353, Padova, Cedam, 1956.

Si tratta della prima traduzione italiana PoXixvi des ps.-Dionysius Areopag., in ? Scho
completa del Corpus Areopagiticum. L'au lastic, XXVII, Heft I, 1952, p. 4); e la
tore, dopo aver citato (p. 7) la traduzione tesi del presunto occultamento dei libri
della Gerarchia celeste ad opera del Gian esoterici dello pseudo-Dionigi non e con
nini (Firenze 1921) afferma che ? il resto siderata dagli studiosi degna di nota
non ha avuto espressione ed interpreta (cfr. R. Rouques, Denys VAreopagite, in
zione nella nostra lingua*. E' noto in ?Diction. Spir. Ghr.?, Paris 1954, fasc.
vece che altre versioni del Corpus Areo XVIII, c. 249 e R. P. Festugiere O. P., La
pagiticum in lingua italiana sono state Revelation d'Hermes Trismegiste, Paris 1950
compiute. perd paraialmente: ad esem I, 319-324).
pio abbiamo la traduzione della Teolo
gia Mistica a cura di P. O. Pera (Firenze Allo slancio sincero del Turolla nel com
1943). battere certo ipercriticismo moderno, scet
II lavoro del Turolla si divide in due tico e negativo (anche H. Ball, citato da
parti: lo studio introduttivo (pp. 11-14), H. V. von Balthasar S. I., Das Scholien
e la traduzione (pp. 47-349); segue un werk des Iohannes von Skythopolis, in
breve indice (pp. 351-353). Le due parti ?Scholastik? XV, 1940, p. 17, vede nello
meritano una discussione separata. Da storicismo della ricerca moderna Finca
quanto FAutore dice a delucidazione della pacita ad intendere Faccordo generale di
mistica areopagitica, si rileva un entu un'opera), alia sua polemica contro le tesi
siasmo e un trasporto sincero per Pargo fondamentali dello Stiglmayr (Dionigi e
mento, purtroppo raramente corroborati un falso e si deve identificare con Severo
da un'adeguata preparazione teologica ne di Antiochia), di H. Koch (Dionigi dipende
cessaria a chi affronti problemi di tale strettamente da Proclo) e dello Honigmann
natura. II concetto che il Turolla ha della (Dionigi e Pietro lTbero), non corrisponde
mistica in generale e di quella dionisiana perd un'adeguata impostazione scientifi
in particolare e piu poetico ed estetiz ca del problema, per cui egli si permette
zante che fondato su di una profonda con arbitrio di spostare lo pseudo-Dionigi
conoscenza del misticismo e dei suoi ca di circa quattro secoli alFindietro nella
pisaldi. Infatti egli considera la spiri storia: ?Re&ta che ad Alessandria, nel
tualita come qualcosa di vagamente ro secondo secolo e piu probabilmente nella
mantico, una specie di evasione riservata prima meta del secondo, non troppo lonta
a pochi privilegiati ed eletti, e non un no da Filone, morto verso il 50 d. C, e
richiamo destinato a tutto il corpo so in ogni caso prima di Clemente nato nel
ciale del Cristianesimo. Una frase come 150, e forse vissuto Fignoto Autore di
questa: ?troppo esso (il mistico) e re questi trattati... stupende testimonianze sto
moto dalla comune esperienza, troppo riche della prima eta del messaggio del
a'lnnalza... in regioni non penetrabili alia Cristo nel mondo?. (p. 39).
torbida e grassa sensibilita delle folle?
(p. 14), prescindendo dallo scarso senso Ancora oggi non e possibile rifiutare
cristiano dell'idea, che darebbe ragione a il giudizio del Cavallera (Du nouveau sur
coloro che spietatamente accusano lo pseu le pseudo-Denysl, in ?Revue d'Ascetique
do-Dionigi di neoplatonismo e percid di et de Mystique*, 1936, p. 39) quando dice:
paganesimo, non e Funica: infatti e af ? allo stato attuale del problema dionisia
fine a quest'altra ?il carattere esoterico no, i rapporti fra lo pseudo-Dionigi e Pro
degli scritti areopagitici spiega benissimo clo sono la discussione essenziale, la que
il silenzio e Fignorazione che tennero per stione preliminare da vedere, a meno di
tanti anni nascosti i libri venerandi. Ope correre il pericolo di fare del lavoro inu
re destinate a pochi... rimanevano occul tile ?. Quindi anche le questioni relative
te a bella posta ? (p. 34); parole, quest'ul all' uTT?pou<rto? e al monofisismo discusse
time, destituite di qualsiasi fondamento dal Turolla con chiarezza di logica e con
storico. L'ammonimento ripetuto sovente consequenzialita di deduzione (specie a
da Dionigi di mantenere il segreto intor p. 29 e sgg.), perdono di valore, non essen
no ai suoi scritti, potrebbe essere solo do stato preso in giusta considerazione
un artificio dello stile, pseudo-epigrafico, il problema preliminare della dipendenza
come pensa il Semmelroth (Die QsQlofi* <ju|a o meno dello pseudo-Dionigi da Proclo,

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RECENSIONI 89

Tutta la traduzione e condotta sul testo disarmonia i ritmi e le formule verso cui
del Migne, che, come si sa, deriva dall'edi il traduttore troppo indulge. Eccone alcune
zione di Anversa del 1634; non si basa fra le moltissime, scelte a caso: p. 121:
dunque su alcun fondamento critico (un'e ?l'amore di Dio e il primissimo noetico
dizione critica manchera chissa per quanto moto verso il divino ?; p. 125: ?e lo pro
tempo ancora, dato il numero stragrande clama con cio degno di partecipare alia
dei manoscritti pseudo-dionisiani). II peri consummante Eucaristia?; p. 136: ?e tu, o
colo implicito nell'accettazione di un simile santa, consumma... le noetiehe pupille no
testo e evidente a chiunque sia appena stre?; p, 177: ?a consummarne l'iniziazio
consapevole delPimportanza che ha la tra ne nella scienza piu pura rivolta alle tear
dizione manoscritta di quei neoplatonici, chiche intellezioni?; p. 204: ? i quali ar
come Proclo, e di quei padri, come lo pseu gomenti cercheremo di strappare da non
do-Dionigi, di cui manca una restituzione iniziate risate e da scherni
del testo. Nella traduzione del Turolla ogni opera
pseudo-dionisiana e accompagnata a lato
La traduzione e piuttosto elegante, redatta
pero in una prosa non scevra di inutili ri dalla numerazione e dalle lettere del Migne
cercatezze stilistiche, di indulgenze ritmiche, ed e corredata di note esplicative per i
di coloriture estetiche e di arcaismi accade passi piu importanti, di citazioni scrittu
rali e di cenni riassuntivi circa il conte
mici, che poco si confanno allo stile pseudo
dionisiano, che il Turolla stesso giustamente
nuto del testo a pie di pagina.
La fatica del Turolla merita comunque
giudica ? particolarissimo... chiuso, estatico,
un riconoscimento anche se poco contribui
sublime in monotonia?, p. 8). Una prosa
sce a chiarificare l'intricato problema pseu
piu normale avrebbe reso meglio lo stile
dell'opera pseudo-dionisiana sempre oscil do-dionisiano sul piano scientifico, perche
lante fra l'aridita ed un certo abbandono riesce comoda ed utile a coloro che aspira
no a conoscere indirettamente un autore co
lirico, provocato dalla successione stessa di
alcuni temi piu teologicamente pregnanti. munque degnissimo di studio.
Inoltre creano nel lettore un senso di inutile Piero Scazzoso

Metrofane, I canoni trinitari, a cura di G. Valentini, un vol. di pp. 99,


Fussi, Sansoni, Firenze, 1957.

Nella benemerita collezione de ?II Me stile poetico, giunge quanto mai opportuna:
lograno ? il Padre prof. G. Valentin! pubbli e si dovra essere grati a chi si e sottoposto
ca, fornito di una succinta ma adeguata al non facile lavoro di rendere italiana e
introduzione e di brevi note finali esplicati poetica una terminologia teologica cosi com
ve, il testo (su quello romano del 1886 ? con plessa, difficile e variopinta come quella di
qualche confronto con le vecchie edizioni Metrofane. A ragione e premesso un buon
veneziane ?) e la traduzione di quattro ca richiamo alle nozioni essenziali sulla Tri
noni triadici di Metrofane, vescovo di Smir nita: altrimenti un lettore sprovveduto ca
ne, del sec. IX. Non e chi non veda l'impor pirebbe ben poco e gusterebbe pochissimo.
tanza della presente edizioncina per il I temi infatti dei 4 ?toni?, di 9 odi
liturgista, per lo storico della letteratura ciascuno, all'? ufficio di mezzanotte? sono
bizantina e greca, per il teologo, per il mu affini e diversi, ma ritornano con una
sicologo. Tanto piu che i 4 canoni qui editi insistenza ed insieme novita che deve essere
sono sicuramente autentici, mentre gli altri rilevata. Approfondisce il motivo il richia
4 lo sono probabilmente, ma senza assoluta mo umano alle afflizioni, alle ? variopinte ?
certezza, dato che l'opera Oktoechos ? com passioni, alle ? circostanze ?: onde la pre
plessivamente... e attribuita a S. Giovanni ghiera acquista calore di sincerlta e luce
Damasceno?. II volumetto non ha pretese di conforto. Interessante sara l'opera anche
critiche, ma nella letteralita stessa voluta per gli studiosi di teorica della poesia: e si
(alle volte forse anche troppo spinta) della avra una prova in piu del carattere ?lumi
traduzione da un bel greco di classica mor noso ? della poesia cristiana, della norma
fologia e sintassi e di colorita aggettivazio estetica originale con cui deve essere giudi
ne bizantina, nella ricerca della frase eleva cata. Certe movenze ricordano la poesia
ta ed alquanto arcaica, nel gusto di uno trinitaria, lo splendore, l'? ineffabile? del

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