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ESPERIMENTO IN LABORATORIO

CREAZIONE DI UNA PILA


MATERIALE:
- 4 becher in vetro
- Una scatola porta becher
- Una piastra per coprire i becher
- Due provette ricurve in vetro per il ponte salino
- 2 lamine di zinco puro (Zn)s
- 1 lamina di rame puro (Cu)s
- 1 lamina di argento puro (Ag)s
- Solfato di Rame (CuSO4)aq
- Solfato di Zinco (ZnSO4)aq
- Nitrato di Argento (AgNO3)aq
- Nitrato di Ammonio (NH4NO3)aq
- Cavi elettrici
- Voltometro analogico (sensibilità 0,1)
- Voltometro digitale (sensibilità 0,01)
- Cotonfioc
- 2 diodi
- LED
PROCEDIMENTO PRIMA PILA(Zn e Ag)
Versare nel primo becher ZnSO4 e nel secondo AgNO3 e posizionarli all’interno della scatola. Dopo aver
coperto la scatola inserire nella propria fessura le lamine solide, lo Zn nello ZnSO4 e l’Ag nell’AgNO3;
preparare il ponte salino: riempire fino all’orlo la provetta curva, sigillare con il cotonfioc e asciugare molto
bene. Attaccare alle lamine solide i cavi, uno utilizzato per collegare assieme le lamine, per far passare gli
elettroni e due al voltometro, al polo positivo l’Argento e a quello negativo lo Zinco, fatto ciò, inserire il
ponte salino, la reazione comincerà e si potrà vedere sul voltometro la carica.
Voltometro analogico: 1,5 V
Voltometro digitale: 1,49 V
Dai risultati positivi segnati dai voltometri, differenti per la loro sensibilità, si può dedurre che la pila è
spontanea, potrà fornire energia. In questo caso lo zinco è l’anodo, di conseguenza la lamina sarà consumata
poiché perde elettroni, si ossida, mentre l’argento è il catodo, qui la lamina sarà più grande poiché acquisisce
elettroni, si riduce. Infine si può dedurre che senza ponte salino la reazione non è bilanciata e non avviene.
PROCEDIMENTO SECONDA PILA (Zn e Cu)
Versare nel primo becher ZnSO4 e nel secondo CuSO4 e posizionarli nell’apposito posto nella scatola e
chiudere con la piastra. Inserire poi nella propria fessura la lamina di metallo, Cu nel CuSO4 e Zn nello
ZnSO4, preparare poi il ponte salino, identico alla batteria prima avendo sempre l’accortezza di asciugarlo da
possibili gocce uscite. Dopo aver preparato il ponte salino collegare i cavi alle lamine, uno per collegarle
assieme, per far passare gli elettroni, e altri due per collegare le lamine al voltometro, uno che collega lo
zinco al polo negativo e uno che collega il rame al polo positivo. Collegati i cavi inserire il ponte salino, per
collegare i due becher e bilanciare la reazione, così da far cominciare la reazione e si potrà vedere due
risultati sui i due voltometri.
Voltometro analogico: 1.0V
Voltometro digitale: 1,09V
Invertendo poi i poli, quindi collegando lo zinco al polo positivo, mentre il rame al polo negativo si vedrà
che il voltaggio segnato dei voltometri sarà opposto.
Voltaggio analogico: -1,0V
Voltaggio digitale: -1,09V
Dai risultati positivi dei voltometri, anche in questo caso si può dedurre che la pila è spontanea, la reazione
avviene senza il supplemento di energia. Anche in questo caso lo zinco sarà l’anodo, poiché si ossida, mentre
il rame sarà il catodo perchè, riducendosi, acquisisce elettroni facendo diventare la lamina più grande. Anche
in questa batteria, il ponte salino serve per bilanciare la reazione, senza il quale non avverrebbe.
Invece invertendo i poli, si può notare che la pila non avviene spontaneamente, quindi avrà bisogno di
energia per funzionare.
PROCEDIMENTO PILE IN SERIE (Zn, Ag e Zn, Cu)
Mantenendo le due pile, precedentemente formate, nella propria posizione, collegandole assieme si avrà la
carica di due pile. Prima di tutto si collega a un diodo il polo positivo della prima pila, in questo caso
l’argento; poi, attraverso un cavo elettrico, si collegano le due pile, ovvero si collegano il polo negativo della
prima, lo zinco, con il polo positivo della seconda, il rame, in questo modo le due pile vengono messe in
serie; in seguito, viene collegata al polo negativo della seconda pila, lo zinco, un diodo; per concludere si
collegherà ai due diodi un LED.
Possiamo quindi notare che il LED, nel momento in cui sarà collegato a tutti e due i diodi si accenderà. Si
può dedurre quindi che l’energia prodotta delle due pile, sommate produce il voltaggio necessario per un
piccolo LED. Anche in questo l’anodo delle due batterie sarà sempre lo zinco, mentre il catodo della prima
sarà l’argento e quello della seconda il rame.

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