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Sing. Plur.
N. orator orator-es
G. orator-is orator-um
D. orator-i orator-ibus
A. orator-em orator-es
V. orator orator-es
AB. orator-e orator-ibus
Osserva che alcuni termini come pater, patris hanno subito un fenomeno fonetico
chiamato apofonia indoeuropea di grado zero: ad esempio il genitivo patris era in
origine *pateris, il dativo *pateri ecc. poi passati al “grado zero” = “patr”.
• Civitas, civitatis, f.: “La città” (Il tema si ricava togliendo la desinenza -um
del genitivo plurale, in questo caso “civitat”)
Sing. Plur.
N. civitas civitat-es
G. civitat-is civitat-um
D. civitat-i civitat-ibus
A. civitat-em civitat-es
V. civitas civitat-es
AB. civitat-e civitat-ibus
Osserva che il nominativo civitas deriva dal tema civitat+s con caduta della t
davanti alla desinenza -s.
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Elaborato da Adolfo Tomassi
Sing. Plur.
N. corpus corpor-a
G. corpor-is corpor-um
D. corpor-i corpor-ibus
A. corpus corpor-a
V. corpus corpor-a
AB. corpor-e corpor-ibus
Osserva che il nominativo neutro è coincidente con il puro tema: corpus deriva
infatti dall'originario tema *corpos con oscuramento della vocale o in u per
apofonia. Il tema attuale corpor si spiega con un ulteriore fenomeno fonetico,
chiamato rotacismo, che consiste nella trasformazione in r della consonante s
venutasi a trovare tra due vocali: corpos+is del genitivo per rotacismo = corporis,
corpos+i del dativo per rotacismo = corpori. Allo stesso modo avviene per il
frequente tempus, temporis (da *tempos+is).
Sing. Plur.
N. colli-s coll-es
G. coll-is colli-um
D. coll-i coll-ibus
A. coll-em coll-es
V. colli-s coll-es
AB. coll-e coll-ibus
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Elaborato da Adolfo Tomassi
Sing. Plur.
N. mons mont-es
G. mont-is monti-um
D. mont-i mont-ibus
A. mont-em mont-es
V. mons mont-es
AB. mont-e mont-ibus
Osserva: il nominativo “mons” deriva dal tema monti con aggiunta della -s al
nominativo e la successiva caduta della -i (a causa anche dell'accento forte sulla
penultima sillaba) e poi della t venutasi a trovare davanti a -s: monti-s allora si è
dapprima trasformato in monts poi in monss e infine in mons. In questo modo si
spiega la terminazione in -ium del genitivo plurale che in realtà è composta dalla -i-
propria del tema in vocale e la desinenza -um.
Lo stesso fenomeno è accaduto con il nome neutro ossis, trasformatosi in os al
nominativo dopo la caduta della -i, quindi il genitivo plurale esce sempre in -ium
mentre il resto della declinazione rimane uguale.
Un altro gruppo di sostantivi latini con tema in vocale -i- (femminili; neutri in -e
-al -ar) termina invece secondo questo schema che indica che il processo di
assimilazione alla declinazione dei temi in consonante era appena iniziato.
Sing. Plur.
N. pupp-is pupp-es
G. pupp-is puppi-um
D. pupp-i pupp-ibus
A. pupp-im pupp-es/pupp-is
V. pupp-is pupp-es
AB. pupp-i pupp-ibus
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Elaborato da Adolfo Tomassi
Sing. Plur.
N. mare mari-a
G. mar-is mari-um
D. mar-i mar-ibus
A. mare mari-a
V. mare mari-a
AB. mar-i mar-ibus
Osserva che anche il sostantivo neutro animal, animalis era in origine *animale,
animalis (vedi la sintesi qui sotto).
N.B: Gli aggettivi appartenenti alla seconda classe si declinano come un tema in
vocale della terza declinazione (con l'abl. sing. in -i e il genitivo plurale in -ium)
tranne alcune eccezioni che hanno il tema in consonante e dunque escono all'abl.
sing. in -e e al gen. plur. in -um (una decina in tutto): p. esempio: pauper, pauperis,
dives, divitis.
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