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1637-1680 Dubbi e incertezze:Progetto Italiano 13/05/2011 15.

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polisillabi ossitoni, accento grafico sui

ni (ma a Roma, colloquialmente, è pos- calza «calzino», più da uomo che da don- aggiunge che alcuni editori (come Ei-
sibile ce lo facciamo uno spaghetto [o spa- na (o della Befana). naudi per antica tradizione) pongono ac-
go] allo scoglio?, e va diffondendosi lasa- Da ultimo, esistono varianti locali: centi acuti sulla i e sulla u (virtú). La
gna: la lasagna di mamma non si batte). alcune sono plurali, ora meno usate di percezione della differente funzione del-
un tempo, diverse dall’➔italiano stan- l’accento acuto o grave non è immedia-
3. Solo al singolare dard: ginocchi ~ ginocchia dal singolare ta, e ancora meno lo è la certezza del
Hanno il solo singolare i nomi: ginocchio; orecchi ~ orecchie dai singola- corretto impiego. Un ruolo non trascu-
(a) di mesi o festività: aprile, Natale ri orecchio e orecchia (quest’ultimo ora- rabile nell’alimentare confusione è svol-
(ma si ha anche natali come in abbiamo mai specializzato per «pieguzza in an- to anche dalla scuola, che da tempo non
passato insieme molti natali); golo di pagina»). Lo standard presenta insegna la distinzione e non censura
(b) di elementi chimici o metalli: però le forme camminare ginocchioni, l’uso frequente dell’accento ‘a barchet-
idrogeno, rame (ma esiste, traslato, i fer- non *ginocchione, e tirata d’orecchi, non ta’, che sostituisce in un solo tratto i di-
ri: ferri chirurgici, del mestiere, cottura *d’orecchie. stinti acuto e grave; sono quindi errori a
ai ferri, ecc.; sono anche in uso locuzio- A. V. tutti gli effetti scritture come partiră,
ni come gli ori di famiglia, lucidare gli ar- bebĕ, o Perŭ.
genti, ecc.) (➔ neutro); A. V.
(c) la maggior parte dei nomi astrat- polisillabi ossitoni,
ti (➔ astratti, nomi): pazienza, coraggio,
fede (ma le fedi, quelle nuziali); esistono accento grafico sui preposizioni
anche cattiverie, villanie, ecc. (➔ nomi);
(d) di sensazioni fisiche: fame, sete 1. Accento sui monosillabi 1. Categorie di preposizioni
(ma è in uso sonni: ho fatto bei sonni); e i polisillabi Le ➔ preposizioni formano un gruppo
(e) di elementi unici: ovest, equatore. Una delle funzioni dell’➔accento gra- di nove elementi invariabili (► variabili
fico è quella di indicare quale tra le sil- e invariabili, parole). Sono: a, con, da, di,
4. Categorie a parte labe di una parola sia accentata, cioè ab- in, per, su, tra e la sua variante fra.
Categorie a parte sono i nomi di massa bia prominenza rispetto alle altre. A queste preposizioni proprie si ag-
(➔ massa, nomi di) come quelli di ali- L’accento può essere distintivo coi mo- giunge l’insieme eterogeneo composto
menti: riso, latte, pane (ma è possibile i nosillabi: è copula ~ e congiunzione, né da:
pani, letterale con riferimento a «picco- ~ ne. Nei polisillabi che si distinguono (a) le preposizioni cosiddette impro-
le pagnotte» o traslato per forme simili solo per la posizione dell’accento, esso prie, fatto di parole che hanno anche al-
ma d’altro materiale: pani d’hashish; an- non è marcato nell’➔ortografia italia- tre funzioni (tipicamente ➔ avverbi):
che possibili i caffè / i the, con riferi- na (negli esempi seguenti lo si nota solo contro, oltre, ecc.;
mento alle «tazze / tazzine di»); e quelli per evidenza): àncora ~ ancóra, càpitano (b) le locuzioni preposizionali (➔
di stato o condizione: pulizia (ma fare le ~ capitàno. È però obbligatorio segnar- preposizionali, locuzioni), risultanti
pulizie), sudiciume. lo sui polisillabi che abbiano l’ultima dalla combinazione di una preposizione
sillaba accentata (ossitoni o, secondo la impropria + una propria: fuori da, insie-
5. Altre particolarità terminologia tradizionale, tronchi): ca- me con. Questa categoria può incorpora-
Alcune parole, come capo, hanno plura- pitanò (passato remoto di capitanare). re, magari tra due altre preposizioni, an-
le per i soli sensi traslati: i capi mafia, i che un nome: in cima a, per mezzo di,
capi d’abbigliamento, per sommi capi, non 2. I polisillabi ecc.
per il senso letterale («testa»). Il gruppo dei polisillabi con accento gra-
Per alcuni nomi, soprattutto astrat- fico è nutrito e contiene, tra gli altri: 2. Preposizioni articolate
ti, il significato del singolare è di tipo di- (a) gli invariabili in -tà: felicità, li- Le preposizioni proprie possono, con
verso da quello del plurale: cattiveria bertà e in -tù: gioventù, servitù (hanno l’eccezione di tra / fra e di per (ma ne so-
«condizione di chi è cattivo» ~ cattiverie comune origine da forme latine ‘taglia- no attestate occorrenze fino alla metà
«atti o gesti cattivi»; carognaggine «stato te’ per apocope: felicitatem, servitu- del Novecento: si pensi al proverbio
di chi è una carogna» ~ carognaggini «ge- tem); uscirsene pel rotto della cuffia), legarsi
sti o atti da carogna»; gentilezza «condi- (b) molti esotismi adattati: scimpan- all’articolo determinativo singolare e
zione di chi è gentile» ~ gentilezze «atti o zé, colibrì; plurale, maschile e femminile, secondo
gesti gentili»; sporcizia «stato di ciò che (c) le forme di prima e terza persona uno schema piuttosto regolare: da a + i
è sporco» ~ sporcizie «atti o cose spor- singolare del ➔ futuro: mangerò, corre- si ottiene ai, da a + gli agli, da da + i dai,
che»; villania «condizione di chi è villa- rà, dormirò e (con l’eccezione dei verbi da da + gli dagli e così via.
no» ~ villanie «atti da villano». Natural- in -ere) di terza persona singolare del Vanno però notati alcuni dettagli:
mente, in tutti i casi precedenti, il passato remoto: mangiò, dormì; (a) la l dell’articolo raddoppia: dallo
singolare significa anche «atto di …». (d) i composti di monosillabi: nonti- scafo, sulla camicia;
Per altri nomi astratti, il plurale nel scordardimé, tiramisù, doposcì, gialloblù, (b) di cambia in de: l’abbaiare del ca-
senso indicato si ottiene con un nome di lunedì e i ► numerali con tre: ventitré, ne, delle belle canzoni;
appoggio: eroismo ~ atti di eroismo centotré, ecc. (in questi casi, però, le gra- (c) in cambia in ne: nella vecchia fat-
(*eroismi); educazione ~ segno di educa- fie non accentate, benché non corrette, toria, nello spazio;
zione (*educazioni). sono abbastanza frequenti). (d) le forme articolate con + articolo
L’accento grafico si scrive su tutte le determinativo non sono più pienamente
6. Affinità e divergenze vocali finali toniche, salvo che su alcuni accettate nello scritto: se è ammesso col
Alcune parole dotate di diverse forme di monosillabi (il Po, un po’; ► accento gra- (col cavolo che ci vado) e tollerato coi
plurale hanno significati diversi (ancor- fico). Nel caso di e e o può indicare an- (scherza coi fanti, lascia stare i santi), col-
ché riconducibili intuitivamente al sen- che, attraverso l’inclinazione del segno, lo, cogli, colla e colle sono forme (in com-
so del singolare) a seconda del plurale il ➔ timbro: aperto in però (accento gra- petizione con altre parole: il collo, cogli la
impiegato: bracci «di mare» ~ braccia ve), chiuso in perché (accento acuto). prima mela, colla/e industriale/i) arcaiche
«umane»; cigli «di strada» ~ ciglia «uma- L’italiano ha poche parole che termini- e popolareggianti cui è sempre meglio
ne»; fondamenti «filosofici» ~ fondamen- no in o accentata (cocoricò, falò, filò, oblò, preferire le forme ‘estese’: con lo, con gli,
ta «d’edificio»; membri «di un organo col- popò, e poche altre). ecc.
legiale» ~ membra «umane»; muri «di Davanti a parole che cominciano per
abitazione» ~ mura «di città»; ossi «d’ani- 3. Confusioni vocale, le preposizioni articolate che ter-
mali» ~ ossa «umane». In volumi a stampa anche recenti ci si minano in vocale si elidono (➔ elisione;
Esistono anche casi di variazioni più può imbattere in esempi di accenti gra- ► apostrofo), ma solo al singolare: nel-
esigue: calze «collant» solo da donna ~ vi al posto di acuti o viceversa. A ciò si l’istante, sull’albero. Di preferenza, non

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pronomi e aggettivi relativi, usi impropri dei

si elidono al plurale: è raccomandabile allora lasciando la preposizione nella (8) c’era un negozio che le serrande
evitare scritture come negl’istanti o al- forma indipendente e l’articolo separa- erano chiuse
l’erbe, usate solo in testi di secoli prece- to in La Stampa, una pagina di I promessi
denti o per esigenze metriche. sposi. Questa soluzione, benché più lo- (c) di cui + ne:
gica della precedente, è del tutto inusi-
(9) sono cose di cui non ne voglio
3. Reggenze tata.
parlare
L’impiego delle preposizioni proprie (c) La soluzione più frequente oggi
può risultare complicato nei casi di consiste nel fondere la preposizione con (d) dove con valore temporale:
➔ reggenza. Ad es., in fidarsi di qualcu- l’articolo del titolo, scrivendo dunque
(10) in questi tempi, dove il bisbiglio
no, la scelta della preposizione non ob- una cronaca della Stampa, una pagina spesso maschera incertezza, non è
bedisce più ai criteri relativamente si- dei Promessi Sposi, andiamo all’Aquila. poco («La Stampa» 18 maggio 07)
stematici ravvisabili nei complementi In tali casi l’inconveniente sta nel fatto
(per cui a indica «verso», da «provenien- che l’articolo che è parte del nome del- Comune invece a tutti i livelli di lin-
za», con «unione», ecc.), ma segue un cri- la testata viene attratto dalla preposizio- gua è che «in cui» con valore di comple-
terio arbitrario. Perché infatti dire fi- ne e può non risultare chiaro che invece mento di tempo (il giorno che lo vidi).
darsi di qualcuno e non fidarsi con fa parte del titolo. Ma la grafia è molto
qualcuno? più coerente con la pronuncia. 2. Pronome e antecedente
A complicare le cose contribuiscono Alcune incertezze possono riguardare il
numerose parole, che pur essendo affi- 2. Altri casi rapporto tra il pronome e l’antecedente.
ni o appartenenti allo stesso campo di si- Come accennato, queste accortezze val- Di norma i due elementi sono imme-
gnificato, hanno reggenze preposiziona- gono per: diatamente contigui (sono andata dal me-
li diverse: fidarsi di qualcuno ha come (a) titoli di opere letterarie, pittori- dico che mi ha consigliato), a meno che
opposto diffidare di chiunque, ma anche che, musicali, ecc.: Manzoni è l’autore de non si abbia una costruzione ‘giustap-
affidarsi a qualcuno e fare affidamento I Promessi Sposi; si badi, però, che quan- posta’:
su qualcosa, oltre a diffidare qualcuno dal do il riferimento è metonimico (l’auto- (11) non ha mai detto che i suoi
fare qualcosa e aver fiducia in qualcuno. re per le opere), preposizione e articolo parenti dovrebbero essere
I verbi e le locuzioni verbali con reg- possono fondersi: nel Manzoni delle Odi invitati. Senza i quali per altro
genza sono numerosi e si contano a cen- si ritrovano […]; non si azzarderebbe a venire al
tinaia i casi in cui si possono creare dub- (b) toponimi: lavoro a L’Aquila; ricevimento
bi: amico di qualcuno o con qualcuno (c) nomi commerciali, di ristoranti e
(amico a qualcuno è meridionale, e at- simili: l’accoglienza de L’Alveare; o una costruzione con ‘estraposizione’
tinge al dialetto); ti ringrazio di tutto (d) denominazioni ‘onorifiche’, so- (cfr. Cinque 2001: 462-465 e 486):
quello che fai o per tutto quello che fai; ca- prattutto con soprannomi a valenza (12) crede di non aver ostacoli davanti
pace di cantare cede a capace a cantare in d’antonomasia: un libro su Il Migliore a sé che non possa abbattere o
una parte d’Italia. Il dizionario è l’uni- (Palmiro Togliatti). aggirare
co punto di riferimento per incertezze di A. V.
questo tipo. Vi sono tuttavia casi in cui il relati-
A.V. vo non è correlato all’ultimo elemento
ma a un altro ancora precedente che è
pronomi e aggettivi parte di un ➔ sintagma nominale com-
preposizioni davanti a relativi, usi impropri dei plesso:
nomi e titoli 1. Nessi relativi
(13) senza tenere conto della
pubblicazione, mercoledì, dei
Nell’italiano più informale, innanzitutto verbali di un incontro al Senato
1. Tre soluzioni per un problema orale e marginalmente anche scritto, cir- del luglio scorso durante il quale
Diversi ➔ nomi e ➔ titoli (di opere, colano spesso nessi relativi semplificati il governatore Fazio rivelò che
film, libri, ecc.) italiani hanno, come che, spesso attestati sin dall’antichità (su- [...] («Corriere della sera»
parte integrante l’➔articolo determi- gli usi di che cfr. D’Achille 1990: 205-260), 29 dicembre 1995)
nativo (L’Aquila, I promessi sposi). Tale sono divenuti oggi caratteristici della va-
struttura appare spesso nel titolo di mol- rietà neostandard, confinando in taluni ca- Sono dunque da evitare forme di di-
ti quotidiani e periodici: «il manifesto», si con quella ➔ substandard (➔ CHE poli- stacco tra antecedente e relativo che im-
«Il Messaggero», e anche di case editri- valente; ➔ colloquiale, lingua; cfr. plichino rischi, foss’anche minimi, di
ci: «il Mulino» (si noti, per inciso, la sin- Berruto 1987: 123-134; Fiorentino 1999: incomprensione: si veda
golare oscillazione delle maiuscole). 170-181). (14) il linguaggio specialistico produce
Quando tali denominazioni sono prece- Le tipologie di nesso più ricorrenti parole che spesso fanno inorridire
dute da ➔ preposizioni si creano diver- sono quattro:
si tipi di esitazioni e dubbi. i puristi, che magari sembrano
(a) che invariabile con clitico di ri- poco utili («Corriere della sera»
Le soluzioni sono tre. presa:
(a) La soluzione tradizionale consiste 17 settembre 1995, cit. in
(1) la persona che [= con cui] ci ho Serianni 2006a: 160)
nello scindere la preposizione dall’arti-
colo riducendola alla forma di ‘radice’: parlato ieri dove il secondo che si riferisce non, co-
in diventa ne, di diventa de, ecc. In tal (2) la persona che [= di cui] te ne ho me ci si aspetterebbe, a puristi, ma a pa-
modo il titolo rimane integro e l’artico- parlato ieri role. Solo il contenuto consente invece di
lo si evidenzia come suo componente: (3) è uno che [= a cui] gli piace il individuare l’antecedente in una frase
un articolo de La Stampa; compare ne La cinema come:
Stampa; una pagina de I promessi sposi. (4) è un problema che [= da cui] non
se ne esce (15) un articolo del Giornale [...] tira
Le preposizioni che non variano, com-
ponendosi, nella forma, rimangono tali (5) è un posto che [= in cui] non ci in ballo il fratello di Fini, che
e quali: scrivo a La Stampa, esce con La riesci a vivere accoglie Berlusconi al pranzo con
Stampa, ecc.). Tale soluzione, praticata (6) è uno che [= su cui] ci puoi contare un gelido “questa è la goccia [...]”
in epoche precedenti, è oggi sentita co- («Corriere della sera» 19 febbraio
(b) che invariabile senza clitico di ri- 2010)
me burocratica e di fatto accantonata. presa:
(b) La soluzione precedente non è dove il che si riferisce non a il fratello ma
apprezzata da tutti anche perché ne e de (7) ho saputo di un tipo che il figlio al suo complemento di Fini.
isolatamente non esistono. Si rimedia rubava S. T.

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