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Esercizi svolti - Modulo 6

Esercizio 1
Si consideri un ciclo frigorifero ideale in cui il fluido evolvente è ammo-
niaca. Il fluido entra nel compressore come vapore saturo secco con h3 =1417
kJ/kg e ne esce allo stato di vapore surriscaldato con h4 =1713 kJ/kg. All’u-
scita del condensatore l’ammoniaca diventa liquido saturo secco con h1 =297
kJ/kg. Se la portata di ammoniaca è di 2 kg/min, si determinino: la potenza
meccanica richiesta dal compressore, il calore sottratto alla sorgente a bassa
temperatura, quello ceduto al condensatore e il COP. Rappresentare quali-
tativamente lo schema di impianto e il ciclo termodinamico sui piani p-h e
T-s.

Soluzione
Le trasformazioni sono rappresentate qualitativamente nei piani T-s e p-h
in Fig. 1.1, mentre lo schema d’impianto è riportato in Fig. 3.1

Figura 1.1: Rappresentazione della trasformazione sui piani T − s e p − h.

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Figura 1.2: Rappresentazione dello schema d’impianto.

Per il calcolo della potenza spesa dal compressore è immediato scrivere:


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P = ṁ(h4 − h3 ) = kg/s · 296 kJ/kg = 9, 87 kW (1.1)
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Il calore sottratto alla cella frigorifera e invece pari al calore assorbito dal-
l’ammoniaca nel processo di evaporazione. Considerando che la trasforma-
zione 1-2, che si realizza nella valvola di laminazione, può essere considerata
una isoentalpica, si ha h1 ≈ h2 , questo calore è dato da:
Q̇e = ṁ(h3 − h2 ) = ṁ(h3 − h1 ) = 37, 3 kW (1.2)
mentre il calore ceduto all’ambiente durante la condensazione, è pari a:
Q̇u = ṁ(h4 − h1 ) = 47, 2 kW (1.3)
Si osservi che, per il primo principio della termodinamica, si può facil-
mente verificare che:
Q̇u − Q̇e = 9, 9 kW ≈ P (1.4)
A questo punto è banale calcola il COP:
1 h3 − h2
COP = = = 3, 78 (1.5)
Q̇u /Q̇e − 1 h4 − h3

Esercizio 2
Si voglia raffreddare una portata di aria di 0,3 kg/s per un impianto di
condizionamento da 25 ◦ C a 15 ◦ C in una batteria di raffreddamento in cui

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il fluido refrigerante è R-22. La batteria di raffreddamento costituisce l’eva-
poratore di un ciclo frigorifero in cui la pressione inferiore è di 8 bar e la
temperatura della sorgente calda è pari a 30 ◦ C. Il compressore ha un rendi-
mento isoentropico pari a 0,8. Determinare la portata di fluido refrigerante,
la potenza assorbita dal compressore e il coefficiente di prestazione del ciclo.
Si supponga un ∆T = 10◦ C tra la sorgente calda e la temperatura del re-
frigerante durante la condensazione. Rappresentare qualitativamente il ciclo
termodinamico sui piani p-h e T-s.

Figura 2.1: Rappresentazione della trasformazione sui piani T − s e p − h.

Per raffreddare la portata d’aria portandola da 25 ◦ C a 15 ◦ C occorre


estrarre la seguente potenza termica dal flusso:

Q̇ = cp,aria ṁaria ∆T = 1, 0045 kJ/(kgK) · 0, 3 kg/s)(25◦ Ca15◦ C) = 3, 01 kW


(2.1)
dove cp,aria si è calcolato considerando che Raria = 8,314/28,9 = 0,287 kJ(kgK)
= cp − cv e che k = cp /cv = 1,4. In condizioni stazionarie, la potenza termica
prelevata dal flusso d’aria è pari alla potenza termica assorbita dal fluido
refrigerante durante l’evaporazione.

Q̇ = Q̇e = ṁr (h3 − h2 ) (2.2)


Poiché in tali impianti il punto di fine evaporazione cade sulla curva limite
superiore, sapendo che la pressione che regna nell’evaporatore è di 8 bar, è
possibile dalle tabelle del vapor saturo ricavare l’entalpia di fine evaporazione
e la temperatura di saturazione (T3 = 15,45 ◦ C, h3 = 255 kJ/kg, s3 = 0, 906
kJ/(kgK)).

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Figura 2.2: Estratto delle tabelle del vapor saturo del refrigerante R-22.

Supponendo poi un ∆T = 10◦ C tra sorgente calda e refrigerante nel


condensatore, sappiamo che la temperatura di saturazione alla pressione del
condensatore è di 30◦ C + ∆T = 40◦ C e quindi la pressione di condensazione
è di 15,3 bar, interpolando nella tabella in Fig. 2.2. Dalla stessa tabella,
si ottiene che h1 = 94, 5 kJ/kg, ma essendo la 1-2 una isoentalpica, si ha
anche che h1 = h2 . In definitiva, dalla (2.2) si può ricavare la portata del

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refrigerante:

Q̇ 3, 01 kW
ṁr = = = 0, 0187 kg/s (2.3)
h3 − h2 255 kJ/kg − 94, 5 kJ/kg

Per il calcolo della potenza assorbita dal compressore è necessario determi-


0
nare il punto 4 . Partiamo dalla considerazione che la 3-4 è una isoentropica,
per cui l’entalpia del punto ideale 4 è determinabile dalle tabelle del vapore
surriscaldato, utilizzando p4 = 15,45 bar e s4 = s3 ed interpolando. Si ottiene
h4 ≈ 270 kJ/kg.

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Figura 2.3: Estratto delle tabelle del vapore surriscaldato del refrigerante
R-22.
Conoscendo il rendimento del compressore è immediato calcolare la po-
tenza spesa dal compressore:
h4 − h3
PC = ṁr = 0, 35 kW (2.4)
ηC
0
L’entalpia del punto 4 reale è data da:
h4 − h3 0 h4 − h3
ηC = 0 ⇒ h4 = + h3 = 273, 75 kJ/kg (2.5)
h4 − h3 ηC

e quindi il calore ceduto durante la condensazione sarà:


0
Q̇u = ṁr (h4 − h1 ) = 3, 35 kW (2.6)

A questo punto è banale calcola il COP:


1 h3 − h2
COP = = 0 = 8, 56 (2.7)
Q̇u /Q̇e − 1 h4 − h3

Esercizio 3
Si consideri un impianto di condizionamento che deve fornire 12 kW ter-
mici ad una locale per mantenerne la temperatura a 20◦ C, quando fuori si
hanno 5◦ C. A tal fine si utilizza una pompa di calore che impiega R-22. Que-
sto fluido esce in condizioni sature sia dall’evaporatore che dal condensatore.
Supponendo che si abbia un ∆T = 10◦ C tra sorgente calda e refrigerante nel
condensatore e tra sorgente fredda e refrigerante nell’evaporatore, si calcoli-
no la portata di refrigerante, la potenza richiesta dal compressore e il COP.
Rappresentare qualitativamente il ciclo termodinamico sui piani p-h e T-s.

Figura 3.1: Rappresentazione della trasformazione sui piani T − s e p − h.

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In condizioni stazionarie, la potenza termica prelevata dal flusso d’a-
ria è pari alla potenza termica ceduta dal fluido refrigerante durante la
condensazione, per cui:

Q̇ = Q̇u = ṁr (h4 − h1 ) (3.1)


Supponendo poi un ∆T = 10◦ C tra sorgente calda e refrigerante nel con-
densatore, sappiamo che la temperatura di saturazione alla pressione del
condensatore è di 20◦ C + ∆T = 30◦ C e poiché il punto di fine condensazione
cade sulla curva limite inferiore, dalle tabelle di Fig. 2.2 si ha:

p1 = 12 bar
h1 = 81, 90 kJ/kg
Con un ragionamento analogo, supponendo poi un ∆T = 10◦ C tra sorgente
fredda e refrigerante nell’evaporatore, sappiamo che la temperatura di satu-
razione alla pressione del condensatore è di 5◦ C − ∆T = −5◦ C e poiché il
punto di fine evaporazione cade sulla curva limite inferiore, dalle tabelle di
Fig. 2.2 si ha:
p3 = 4, 25 bar
h3 = 248, 16 kJ/kg
s3 = 0, 934 kJ/(kgK)
Essendo la 1-2 una isoentalpica, si ha anche che h1 = h2 . Per il calcolo
del punto 4, partiamo dalla considerazione che la 3-4 è una isoentropica,
per cui l’entalpia del punto ideale 4 è determinabile dalle tabelle del vapore
surriscaldato, utilizzando p4 = p1 =12 bar e s4 = s3 ed interpolando in
Fig. 2.3. Si ottiene h4 ≈ 273, 9 kJ/kg.
In definitiva, dalla seguente si può ricavare la portata del refrigerante:
Q̇u 12 kW
ṁr = = = 0, 0625 kg/s (3.2)
h4 − h1 273, 97 kJ/kg − 81, 90 kJ/kg
La potenza spesa dal compressore sarà:
PC = ṁr (h4 − h3 ) = 1, 61 kW (3.3)
Dal primo principio della termodinamica:
Q̇e = Q̇u − PC = 10, 39 kW (3.4)
A questo punto è banale calcola il COP:
1
COP = = 7, 45 (3.5)
1 − Q̇e /Q̇u

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