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Il cliente assicura a UNI la fornitura di tutte le informazioni necessarie
affinch sia garantito il pieno rispetto dei termini di questo accordo da
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cliente a salvaguardia dei propri diritti in qualsiasi giurisdizione presso
la quale vi sia stata una violazione del presente accordo. L'accordo
regolato dalla normativa vigente in Italia e il tribunale competente per
qualsiasi controversia quello di Milano.
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parties. Should the action of third parties compromise observance of the
said terms of agreement, the client undertakes to collaborate with UNI to
guarantee compliance. The agreement is governed by current
standards in Italy, and in the event of dispute the competent court shall
be that of Milan. UNI reserves to undertake legal action with respect to
the client to safeguard specific rights in all aspects of jurisdiction in
which the present agreement has been breached.
NORMA
ITALIANA
UNI 11292
TESTO ITALIANO
ICS
UNI
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20137 Milano, Italia
13.220.10; 91.140
UNI
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pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
il consenso scritto dellUNI.
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UNI 11292:2008
Pagina I
PREMESSA
La presente norma stata elaborata sotto la competenza della
Commissione Tecnica UNI
Protezione attiva contro gli incendi
La Commissione Centrale Tecnica dellUNI ha dato la sua approvazione
il 19 giugno 2008.
La presente norma stata ratificata dal Presidente dellUNI ed
entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 6 agosto 2008.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte
in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terr in considerazione per leventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare lesistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
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Pagina II
INDICE
1
RIFERIMENTI NORMATIVI
TERMINI E DEFINIZIONI
4
4.1
4.2
5
5.1
5.2
5.3
5.4
figura
figura
6
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
6.7
CARATTERISTICHE FUNZIONALI
7
Generalit...................................................................................................................................................... 7
Impianti elettrici .......................................................................................................................................... 7
Drenaggi ........................................................................................................................................................ 7
Riscaldamento ............................................................................................................................................ 8
Sistema di scarico dei fumi .................................................................................................................. 8
Fissaggio ....................................................................................................................................................... 8
Esempi di sistema di fissaggio ................................................................................................................. 9
Estintore ...................................................................................................................................................... 10
7
7.1
7.2
7.3
7.4
figura
APPENDICE
(informativa)
A.1
A.2
A.3
LOCALI ESISTENTI
11
Generalit................................................................................................................................................... 11
Modifica sostanziale ............................................................................................................................. 11
Requisiti minimi ....................................................................................................................................... 11
BIBLIOGRAFIA
UNI 11292:2008
12
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Pagina III
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Pagina IV
RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o
revisioni apportate a dette pubblicazioni, valgono unicamente se introdotte nella presente
norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale lultima edizione
della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 10779
UNI EN 12845
TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti.
3.1
e/o scarico di prodotti della combustione di larghezza trasversale non minore di 0,60 m;
con funzione di passaggio di persone di larghezza trasversale non minore di 0,90 m.
Longitudinalmente delimitata dai muri perimetrali (con o senza aperture) appartenenti al
fabbricato servito e da terrapieno e/o da muri di altro fabbricato, aventi pari resistenza al
fuoco.
Superiormente confinante con "spazio scoperto" ed ha aperture di aerazione di
superficie netta non minore di 60% della superficie in pianta dellintercapedine.
3.2
larghezza di passaggio utile: Distanza tra interno ringhiera e parete o interno altra
ringhiera, oppure tra parete e parete2).
3.3
locale fuori terra: Locale il cui piano di calpestio o piano di installazione del gruppo di
pompaggio a quota non minore di quella del piano di riferimento.
3.4
locale interrato: Locale che non rientra nella definizione di cui al punto 3.3.
3.5
1)
2)
Definizione tratta dal Decreto del Ministero dellInterno 30 novembre 1983 "Termini, definizioni generali e simboli grafici di
prevenzione incendi".
Definizione tratta dalla UNI 10803:1999, punto 2.3.12.
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percorso protetto3): Percorso caratterizzato da una adeguata protezione contro gli effetti
3.6
3.7
piano di riferimento: Piano della strada o piano da cui avviene il naturale deflusso
dellacqua meteorica.
3.8
spazio di lavoro: Spazio libero per consentire gli interventi sulle unit di pompaggio
attraversato esclusivamente dai collegamenti a servizio dellunit di pompaggio.
3.9
delimitato su tutti i lati, superficie minima in pianta (metri quadrati) non inferiore a quella
calcolata moltiplicando per tre l'altezza in metri della parete pi bassa che lo delimita.
3.10
unit di pompaggio: Complesso comprendente una pompa con relativo motore, sistema
di accoppiamento ed eventuale basamento.
4.1
Ubicazione
I locali devono essere fuori terra o interrati e in ordine di preferenza, di tipo:
-
separato (isolato);
in adiacenza;
Lubicazione del locale deve essere tale da assicurare, in caso di incendio, il facile
accesso al locale da parte delle squadre di soccorso.
4.1.1
4.1.2
Ubicazione interrata
I locali interrati devono essere posizionati con il pavimento del locale ad una profondit
non maggiore di 7,5 m dal piano di riferimento.
Non ammessa la realizzazione di locali interrati nelle aree a rischio di inondazione e
nelle zone comunque esposte al rischio di allagamento in caso di eventi atmosferici gravi,
salvo ingegnerizzazione specifica dellinstallazione.
3)
4)
Definizione tratta dal Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 "Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione
dellemergenza nei luoghi di lavoro".
Definizione corrispondente al Decreto del Ministero dellInterno 30 novembre 1983 "Termini, definizioni generali e simboli
grafici di prevenzione incendi" di seguito riportata integralmente
spazio scoperto: Spazio a cielo libero o superiormente grigliato avente, anche se delimitato su tutti i lati, superficie
minima in pianta (m2) non inferiore a quella calcolata moltiplicando per tre l'altezza in metri della parete pi bassa che lo
delimita. La distanza fra le strutture verticali che delimitano lo spazio scoperto deve essere non minore di 3,50 m. Se le
pareti delimitanti lo spazio a cielo libero o grigliato hanno strutture che aggettano o rientrano, detto spazio considerato
"scoperto" se sono rispettate le condizioni del precedente comma e se il rapporto fra la sporgenza (o rientranza) e la
relativa altezza di impostazione non maggiore di 1/2. La superficie minima libera deve risultare al netto delle superfici
aggettanti. La minima distanza di 3,50 m deve essere computata fra le pareti pi vicine in caso di rientranze, fra parete e
limite esterno della proiezione dell'aggetto in caso di sporgenze, fra i limiti esterni delle proiezioni di aggetti prospicienti.
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4.2
Accesso
4.2.1
Generalit
Laccesso al locale deve essere garantito per le persone e per i macchinari e deve essere
agevole per le persone anche in caso di funzionamento dellimpianto antincendio,
assenza di luce, presenza di neve ove previsto, e comunque in presenza di qualunque
fattore che influisca negativamente sullaccessibilit.
Laccesso deve essere segnalato in modo idoneo.
4.2.2
4.2.3
5.1
Tipologia costruttiva
I locali devono essere in conformit alla UNI EN 12845.
I locali devono essere realizzati con materiali incombustibili, inclusi quelli di tipo
prefabbricato. ammessa la presenza di materiali combustibili solo allinterno di elementi
costruttivi in muratura o cemento.
Al fine di migliorare la luminosit dellambiente le pareti interne devono essere di colore
chiaro, preferibilmente bianco.
5.2
Dimensioni minime
5.2.1
Generalit
Le dimensioni minime dei locali devono essere tali da consentire sia gli interventi di
manutenzione ordinaria sia eventuali interventi di manutenzione straordinaria
assicurando condizioni di sicurezza per il personale.
5.2.2
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5.3
sopraelevati,
5.4
Aerazione
5.4.1
Generalit
I locali devono essere aerati naturalmente con aperture permanenti, senza serramenti, di
superficie non minore di 1/100 della superficie in pianta del locale, con un minimo di
0,1 m2, che aprono direttamente su spazio scoperto o intercapedine antincendio.
Tutte le aperture di aerazione devono essere dotate di griglie protettive.
Le aperture possono essere corredate di serrande ad apertura automatica normalmente
chiuse o a gravit.
5.4.2
5.4.2.1
Tipologia
Possono essere installati motori diesel sia con raffreddamento ad aria diretta che a liquido
con radiatore o con scambiatore di calore.
Per motori diesel di potenza complessiva maggiore di 40 kW, installati nei locali interrati
non ammesso il raffreddamento ad aria diretta.
Per potenza complessiva si intende la somma delle potenze dei motori Diesel presenti nel
locale.
5.4.2.2
5.4.2.2.1
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Pagina 4
Le indicazioni sono riferite ad una differenza di temperatura dellaria di ingresso e di uscita nel locale di 15 C.
Dove sussistano condizioni ambientali particolarmente gravose ai fini di una corretta
aerazione, occorre procedere con verifica analitica.
figura
5.4.2.2.2
Dove "S " in ogni caso non deve essere minore di 0,15 m2.
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Pagina 5
Nel caso in cui non sia possibile rispettare questo tipo di installazione, deve essere
previsto un sistema di estrazione forzata, garantito anche in assenza di alimentazione da
rete elettrica per il tempo di funzionamento previsto per il sistema antincendio, e il cui
avvio sia contemporaneo o preventivo allavviamento del motore, considerando una
portata di aria non minore di:
Q = 50 u P
dove:
Q
Lapertura per limmissione dellaria deve avere una superficie netta non minore di 0,15 m2.
Durante il funzionamento di estrazione dellaria, la massima depressione ammissibile nel
locale a porte chiuse non deve essere maggiore di 20 Pa.
Nota
Le indicazioni sono riferite ad una differenza di temperatura dellaria di ingresso e di uscita nel locale di 15 C.
Dove sussistano condizioni ambientali particolarmente gravose ai fini di una corretta
aerazione, occorre procedere con verifica analitica.
Per il conteggio della superficie dellapertura dellingresso dellaria, pu essere utilizzata
anche la superficie prevista al punto 5.4.1.
figura
5.4.2.2.3
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Pagina 6
Lapertura per limmissione dellaria deve avere una superficie netta non minore di 0,15 m2.
Durante il funzionamento di estrazione dellaria, la massima depressione ammissibile nel
locale a porte chiuse non deve essere maggiore di 20 Pa.
Nota
Le indicazioni sono riferite ad una differenza di temperatura dellaria di ingresso e di uscita nel locale di 15 C.
Dove sussistano condizioni ambientali particolarmente gravose ai fini di una corretta
aerazione, occorre procedere con verifica analitica.
CARATTERISTICHE FUNZIONALI
6.1
Generalit
I locali devono presentare caratteristiche tali da consentire sia la gestione delle unit di
pompaggio durante la fase di funzionamento dellimpianto antincendio sia la loro
manutenzione.
6.2
Impianti elettrici
Limpianto elettrico e le relative apparecchiature a servizio del locale devono essere
realizzati e costruiti a regola darte in conformit alle legislazioni vigenti in materia per
quanto riguarda tutte le parti dellimpianto e delle relative messe a terra.
6.2.1
Impianto di illuminazione
Deve essere previsto un sistema di illuminazione normale di 200 lux che garantisca,
anche in assenza di alimentazione di rete, almeno 25 lux per il tempo necessario alle
verifiche sullunit di pompaggio in caso di incendio e comunque per almeno 60 min.
6.2.2
6.3
Drenaggi
6.3.1
Generalit
Il locale deve essere dotato di un sistema di drenaggio adeguato allo smaltimento degli
eventuali scarichi dacqua.
Tutti gli scarichi di acqua (provenienti dalle unit di pompaggio e non) devono essere
portati allesterno del locale.
I pozzetti di drenaggio, ove previsti, devono essere realizzati in modo da minimizzare il
ristagno dacqua.
Il sistema di drenaggio deve impedire il riflusso e garantire la fuoriuscita dellacqua anche
in caso di gelo.
6.3.2
Locali interrati
I locali devono essere collegati alla rete fognaria del sito dove sono inseriti, con un
collegamento a gravit adeguato allo scarico di una perdita dacqua di almeno 20 m3/h.
Ove ci non fosse possibile devono essere previste pompe di drenaggio ad avviamento
automatico, atte a scaricare allesterno del locale, una portata non minore di 5% della
portata massima dellunit di pompaggio con un minimo di 10 m3/h. Le pompe devono
essere almeno in numero di 2, una di riserva allaltra, e si deve prevedere, per almeno una
di esse, unalimentazione di emergenza atta a garantirne il funzionamento anche in
assenza di alimentazione elettrica di rete per almeno 30 min. Lefficienza delle pompe di
drenaggio deve essere sorvegliata mediante segnalazione di "anomalia pompe di
drenaggio" e "funzionamento delle pompe di drenaggio", rimandata ad un luogo
presidiato.
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I locali devono essere dotati di sistema di rivelazione ed allarme per presenza di acqua a
pavimento da rinviare in luogo costantemente presidiato eventualmente cumulato ad altri
segnali di anomalia.
6.4
Riscaldamento
I locali devono essere dotati di impianto di riscaldamento in grado di evitare il gelo delle
tubazioni antincendio e delle parti installate nel locale e in grado di mantenere condizioni
di temperatura e di umidit soddisfacenti in tutte le stagioni.
In particolare per la temperatura si devono seguire le indicazioni della UNI EN 12845 e si
deve prevedere un sistema adeguato per evitare condizioni di umidit maggiori dell80%.
Il mantenimento di una temperatura interna di almeno 15 C considerato sufficiente a
limitare la presenza di umidit relativa troppo elevata.
6.5
6.6
Fissaggio
Al fine di evitare la trasmissione delle vibrazioni alle strutture, lunit di pompaggio deve
essere idoneamente ancorata o cementata a terra (vedere figura 3). Il fissaggio deve
garantire la tenuta nel tempo ed avere caratteristiche meccaniche tali da sopportare la
vibrazione dellimpianto durante il suo funzionamento. Non sono generalmente ammessi
i tasselli antivibranti per fissare a terra i basamenti delle pompe, a meno di specifica
ingegnerizzazione.
Devono essere attentamente valutati i sistemi di fissaggio in territori con caratteristiche
sismiche.
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figura
a)
b)
Devono inoltre essere evitati i carichi sulle flange delle pompe mediante linstallazione di
idonei sostegni.
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Pagina 9
Estintore5)
6.7
7.1
Generalit
Le seguenti prescrizioni si applicano ai serbatoi di alimentazione delle unit di pompaggio
azionati da motori a combustione interna.
I serbatoi devono essere saldamente ancorati, in relazione alla tipologia di impianto, e
installati in modo da non essere accidentalmente danneggiati.
7.2
Serbatoi
Il serbatoio del combustibile di alimentazione dei motori deve essere realizzato in modo
da evitare la fuoriuscita di combustibile; ci vale soprattutto per le stazioni di pompaggio
ubicate direttamente al di sopra della riserva idrica al cui servizio sono collegati, o
qualunque altro flusso dacqua che potrebbe essere inquinato per la presenza del
combustibile.
Si considera accettabile luso di un serbatoio a doppia parete, di un serbatoio dotato di
bacino di raccolta di eventuali spargimenti di capacit uguale al 100% della capacit
geometrica del serbatoio o altre soluzioni equivalenti.
consentita linstallazione del serbatoio sia allinterno sia allesterno del locale che ospita
lunit di pompaggio e comunque nel rispetto della legislazione vigente.
7.3
7.4
5)
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APPENDICE
(informativa)
A.1
A LOCALI ESISTENTI
Generalit
La presente appendice della norma pu essere applicata, ai locali esistenti, e previo
accordo fra le parti interessate in caso di "modifica sostanziale" del locale e/o delle unit
di pompaggio.
A.2
Modifica sostanziale
Viene considerata una "modifica sostanziale" una delle seguenti attivit:
A.3
Requisiti minimi
In caso di modifica sostanziale del locale deve essere rispettato per quanto possibile,
quanto indicato nei punti 4.1, 5.1. 6 e 7.
UNI 11292:2008
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Pagina 11
BIBLIOGRAFIA
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 "Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dellemergenza nei luoghi di lavoro"
Decreto Ministero dellInterno 30 novembre 1983 "Termini, definizioni generali e simboli
grafici di prevenzione incendi
UNI 10803
UNI 10804
UNI EN 3-7
UNI 11292:2008
UNI
Pagina 12
UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione
Via Sannio, 2
20137 Milano, Italia