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QUADRO NORMATIVO GENERALE IN ITALIA
Norma di sistema
Norma di sistema
UNI ISO 7240-19
CEI EN 60849: Progettazione
Progettazione Installazione
Installazione Messa in servizio
Messa in servizio Collaudo
Collaudo Controlli periodici programmati
Controlli periodici programmati Assistenza
Assistenza
Nota: in preparazione EN54-32 (norma tecnica)
Nota: in preparazione EN 50849
Norme sui prodotti: devono Norme sui prodotti e sistema: conformi alla UNI 9795 (2013)
rientrare nelle specifiche
Altoparlanti: certificati EN54-24
indicate nella CEI EN 60849
(non è espressamente richiesta Elettroniche di controllo, segnalazione,amplificazione audio: certificate EN54-16
la certificazione EN54) Sistema di alimentazione della centrale EN54-16: certificato EN54-4
Sistemi fissi di rilevazione e di segnalazione
allarme d’incendio
Parte 19: Progettazione, installazione, messa in
servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi di
allarme vocale per scopi d’emergenza
Scopo della normativa
La norma specifica i requisiti per la progettazione, installazione,
messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi di
allarme vocale per scopi d’emergenza, destinati
principalmente a diffondere informazioni per la protezione
delle vite umane all’interno di una o più aree specifiche,
all’interno o all’esterno di una struttura, durante
un’emergenza.
La norma non si applica ai sistemi sonori che utilizzano campane
come dispositivi sonori.
Che cosa fa un sistema EVAC?
Un sistema di allarme vocale per scopi d'emergenza (s.s.e.p.)
avvisa gli occupanti di un pericolo che può richiedere la loro
evacuazione dall'edificio in condizioni di sicurezza e in modo
ordinato.
Funziona automaticamente o manualmente.
Pertanto le apparecchiature per avvisare gli occupanti
dell'edificio devono funzionare dopo che il pericolo è stato
individuato.
I sistemi vocali sono preferibili ai dispositivi sonori o campane
per trasmettere una serie di avvertenze codificate che è
difficile comunicare con dispositivi sonori o campane.
Scopo e campo di applicazione
Un sistema di allarme vocale per scopi d'emergenza è destinato a
dare luogo a una rapida e ordinata evacuazione degli
occupanti in caso di emergenza, includendo sistemi con
altoparlanti per trasmettere annunci sonori per scopi
d'emergenza, segnali d'allarme conformi alla ISO 7731 (luoghi
pubblici e di lavoro) e segnali di evacuazione conformi alla ISO
8201.
In alcuni casi, i sistemi vocali sono preferibili ai dispositivi sonori
o campane per trasmettere una serie di avvertenze codificate
che è difficile comunicare con dispositivi sonori o campane.
1/5
Documentazione necessaria
per preparare la progettazione (5.3.2)
Il progettista (audio) deve avere accesso alla documentazione
necessaria per progettare l's.s.e.p. (sistema di allarme vocale
per scopi d’emergenza) in conformità ai requisiti della
presente parte della ISO 7240. (5.3.2.1)
La documentazione deve includere quanto segue:
2/5
1) Planimetria dell’edificio (piante e sezioni)
2) Relazione acustica comprendente:
‐ una mappatura delle aree acusticamente separate (a.d.a.) per ogni zona
di altoparlanti d'emergenza,
‐ il tempo di riverberazione previsto o misurato in ogni a.d.a. almeno nelle
bande di ottava di 500 Hz, 1kHz e 2 kHz,
‐ il livello di rumore ambientale (di fondo) in ogni a.d.a.
3) Descrizione del tipo di pericolo
3/5
4) Descrizione delle condizioni ambientali come:
‐ temperatura, umidità, atmosfere corrosive, forti influenze
elettromagnetiche
5) Descrizione dell’ambiente in cui sono installate le
apparecchiature
‐ occupazione dell’edificio (zone raramente occupate da persone possono
essere escluse dalla copertura 5.4.4)
‐ luoghi pericolosi (materiale infiammabile, quadri elettrici, sale server
5.14.2.2)
‐ posizione di letti con indicazione del testa letto (5.9.3.2)
‐ presenza di persone con deficit uditivo per predisporre segnalazioni
aggiuntive (5.4.1)
4/5
6) Piano di gestione delle emergenze (5.3.1)
‐ destinazione d’uso dell’edificio o della struttura
‐ numero degli occupanti e cambiamenti dei livelli di occupazione
‐ tempo richiesto per evacuare l’edificio o la struttura
‐ necessità di persone che controllino l’evacuazione
‐ necessità di un segnale di allerta assieme a quello di evacuazione
‐ l’uso di evacuazione in fasi (altezza strutture maggiore di 25m)
‐ necessità di messaggi vocali preregistrati e loro specificazione (es: lingua)
‐ categoria delle apparecchiature di controllo e di segnalazione del sistema di allarme vocale
‐ posizione delle apparecchiature (microfoni, ecc)
‐ informazioni sulla zona di evacuazione
‐ limiti fisici di ogni zona di altoparlanti di emergenza
‐ l’accesso al sistema di evacuazione vocale (numero di persone competenti coinvolte
nella gestione dell’emergenza, i rispettivi ruoli e livelli di accesso al sistema)
‐ posizione di autopompe o altri dispositivi usati dai vigili del fuoco o soccorritori che
risultino generatori di rumore aggiuntivo (5.14.2.2)
5/5
7) Requisiti di progettazione (4.0.0)
Un s.s.e.p. deve essere progettato, installato, messo in servizio, sottoposto a manutenzione e
messo in esercizio in conformità ai requisiti della presente parte della ISO 7240.
La progettazione deve anche considerare i requisiti nazionali che pongono altre
limitazioni alla progettazione, come:
a) le dimensioni massime delle zone di altoparlanti d'emergenza;
b) i requisiti delle interfacce con un sistema fisso di rivelazione delle emergenze;
c) gli impianti in atmosfere esplosive.
8) Requisiti nazionali (DM e DPR)
Decreti italiani (1 / 3)
DM 11/01/88 Norme di prevenzione degli incendi nelle metropolitane
Nota 1: Alimentazione secondaria almeno 60 minuti di autonomia
DM 20/05/92 Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e
n°569 artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre
Nota 1: Alimentazione secondaria almeno 30 minuti di autonomia
DM 26/08/92 Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica
Nota 1: Complessi con più di 500 persone
Nota 2: Alimentazione secondaria almeno 30 minuti di autonomia
DM 09/04/94 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e
l’esercizio delle attività ricettive turistico ‐ alberghiere
Nota 1: Alimentazione secondaria almeno 30 minuti di autonomia
DPR 30/06/95 Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di
n° 418 interesse storico – artistico destinati a biblioteche ed archivi
Nota 1: Alimentazione secondaria almeno 30 minuti di autonomia
DM 18/03/96 Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi
Nota 1: Impianti al chiuso con più di 100 spettatori
Nota 2: Alimentazione secondaria almeno 30 minuti di autonomia
Decreti italiani (2 / 3)
DM 19/08/96 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la
costruzione e l’esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo
Nota 1: Alimentazione secondaria almeno 30 minuti di autonomia
DM 10/03/98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei
luoghi di lavoro
Nota 1: Alimentazione secondaria almeno 30 minuti di autonomia
DM 19/03/2015 Ospedali, Ricoveri, Ambulatori (strutture sanitarie pubbliche e private)
In particolare:
‐ Ospedali e Ricoveri esistenti al 19 marzo 2015 devono adeguarsi con Evac entro
il 2022
‐ Ambulatori da 500 a 1000mq, esistenti al 19 marzo 2015 devono adeguarsi con
Evac entro il 2018
‐ Ambulatori oltre 1000mq, esistenti al 19 marzo 2015 devono adeguarsi con
Evac entro il 2019
Mentre
Ambulatori nuovi oltre 500mq devono mettere un impianto Evac
Nota 1: Alimentazione secondaria almeno 120 minuti di autonomia
DM 22/02/2006 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la
costruzione e l’esercizio di edifici adibiti ad uso uffici con più di 100 persone
Nota 1: Esclusi uffici di produzione e magazzino
Nota 2: Alimentazione secondaria almeno 60 minuti di autonomia
Decreti italiani (3 / 3)
DM 27/07/2010 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la
costruzione e l’esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a
400mq
Nota 1: Alimentazione secondaria almeno 60 minuti di autonomia
Nota 2: Ricarica batterie in massimo 12 ore
DM 28/02/2014 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione
e l'esercizio delle strutture turistico ‐ ricettive in aria aperta (campeggi, villaggi
turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 3000 persone.
Nota 1: Ricarica batterie in 12 ore e (non 24 ore)
Nota 2: Alimentazione secondaria almeno 30 minuti di autonomia
Documentazione da redigere a impianto finito
1) Planimetria dell’edificio/struttura indicante la posizione dei dispositivi ed
apparecchiature presenti in campo
2) Piano di gestione delle emergenze
3) Relazione su ogni supposizione effettuata ed ogni giustificazione della
soluzione di progettazione
4) Descrizione delle misure di contingenza da adottare nel caso in cui sia
necessaria l’evacuazione durante la manutenzione del sistema
5) Manuali di funzionamento del sistema di evacuazione vocale
6) Documentazione dell’apparecchiatura, in conformità ISO 7240‐16 (in
Italia e Paesi europei assimilabile alla EN54‐16)
7) Elenco dei componenti e dei sottogruppi
8) Elenco della compatibilità dei componenti
9) Elenco degli articoli da sottoporre a manutenzione
Documentazione da redigere a impianto finito
10) Requisiti di manutenzione
11) Istruzioni per il funzionamento del s.s.e.p. incluse le azioni da
intraprendere in conformità alle procedure stabilite e provate
12) Certificato di ogni apparecchiatura (di Enti terzi o dichiarazione)
13) Certificato del s.s.e.p (è il certificato di approvazione dei Vigili del Fuoco o
altro Ente preposto)
14) Eventuale relazione dell’installatore riguardante le variazioni effettuate
rispetto al progetto originale
15) Registro di installazione (è il riferimento dell’impianto assieme alla messa
in servizio)
16) Documento di ‘messa in servizio’
17) Certificato di conformità al progetto, valutata con il registro di
installazione e dopo la messa in servizio
Documentazione da redigere a impianto finito
18) Rapportino scritto e controfirmato della ‘formazione del personale’ sul
corso di funzionamento del sistema di evacuazione vocale
19) Registro di manutenzione: a) Report Ispezione
b) Report Prove
c) Report Guasto e soluzione adottata
20) Riepilogo dei documenti presenti nel luogo di installazione del sistema di
evacuazione vocale
Analizziamo in maniera approfondita i
punti riguardanti la documentazione da
redigere a impianto finito…
Nello specifico… (1 / 8)
1) Planimetria dell’edificio/struttura indicante la posizione: (5.20.1.a)
‐ delle s.s.c.i.e. (apparecchiature EN54‐16)
‐ dell'apparecchiatura di alimentazione,
‐ dei sistemi di rivelazione d'incendio collegati all's.s.e.p.,
‐ dei punti di controllo manuale,
‐ delle vie dei cavi dell's.s.e.p. e dei punti di terminazione,
‐ degli altoparlanti,
‐ dei dispositivi d'allarme visuali,
‐ dei dispositivi d'allarme tattili;
Nello specifico… (2 / 8)
2) Un piano di gestione delle emergenze comprendente: (5.20.1.b)
‐ il tipo di emergenze considerate,
‐ un piano di evacuazione per i relativi tipi di emergenza,
‐ le contingenze da considerare nel caso in cui sia necessario modificare il
piano,
‐ chi ha la responsabilità dell'accesso all's.s.e.p., compreso chi può:
‐ escludere parti dell's.s.e.p.,
‐ effettuare prove di routine,
‐ effettuare interventi di manutenzione,
‐ apportare modifiche all's.s.e.p.;
Nello specifico… (3 / 8)
3) Una relazione contenente ogni supposizione effettuata e ogni
giustificazione della soluzione di progettazione (5.20.1.c)
4) Le misure di contingenza adottate nel caso in cui sia necessaria
l’evacuazione durante la manutenzione del sistema (5.20.1.d)
5) I manuali di funzionamento del sistema di evacuazione vocale (5.20.1.e)
Nello specifico… (4 / 8)
6) La documentazione dell’apparecchiatura, in conformità alla EN54‐16
(5.20.1.e)
Dalla EN54‐16, capitoli 13.2.1 e 14.2:
Descrizione generale del s.s.c.i.e. che includa una lista di:
‐ funzioni opzionali
‐ funzioni correlate ad altre parti della norma EN 54
‐ funzioni ausiliarie non coperte dalla EN 54‐16
‐ specifiche tecniche degli ingressi e delle uscite del s.s.c.i.e
sufficientemente dettagliata da consentire la valutazione della
compatibilità meccanica, elettrica e software con altri dispositivi del
sistema, incluso:
Nello specifico… (5 / 8)
‐ requisiti di alimentazione per il corretto funzionamento
‐ numero massimo di zone di allarme
‐ informazioni riguardanti la connessione dei microfoni di emergenza
‐ caratteristiche elettriche degli ingressi e delle uscite
‐ informazioni sui parametri di comunicazione utilizzati per ogni
collegamento
‐ raccomandazioni sul cablaggio e tipo di cavo da utilizzare per ogni
percorso di trasmissione
‐ caratteristiche dei fusibili
‐ mezzi specifici per limitare le conseguenze dei guasti
‐ istruzioni per la configurazione ed il collaudo
‐ istruzioni operative
‐ informazioni per la manutenzione
Nello specifico… (6 / 8)
7) Elenco dei componenti e dei sottogruppi (5.20.1.f)
8) (5.20.1.g) Il progettista deve assicurare che i componenti usati nel s.s.e.p
sono stati giudicati indipendentemente compatibili con le s.s.c.i.e in
conformità alla ISO 7240‐13. Dove non sono applicabili direttamente i
requisiti della ISO 7240‐13, quest’ultima può essere utilizzata come guida
per preparare una procedura di valutazione della compatibilità adeguata.
Il progettista deve preparare un elenco di tutti i componenti usati nel
s.s.e.p e identificare quali componenti sono compatibili.
9) Elenco degli articoli da sottoporre a manutenzione (5.20.1.i)
10) Requisiti di manutenzione (5.20.1.j)
Nello specifico… (7 / 8)
11) Le istruzioni per il funzionamento del s.s.e.p incluse le azioni da
intraprendere in conformità alle procedure stabilite e provate
Le istruzioni per il funzionamento devono essere fornite nella forma più
indicata all’ambiente in cui sono usate, per esempio:
‐ documento rilegato
‐ supporto multimediale
‐ altri mezzi
Per quanto possibile dovrebbero essere usate illustrazioni grafiche. Il
numero di copie delle istruzioni per il funzionamento richieste varia, ma
come guida, dovrebbe esservi una copia per:
‐ ogni postazione di controllo
‐ ogni postazione con apparecchiature
‐ l’archivio dell’acquirente, dell’appaltatore, del tecnico, del proprietario o
delle autorità che approvano la progettazione (5.20.2)
Nello specifico… (8 / 8)
12) Certificati di ogni apparecchiatura (di enti terzi o dichiarazione) (7.3)
7.3.1 Le apparecchiature usate nell's.s.e.p. devono avere la certificazione di
conformità alla parte relativa della ISO 7240 o ad altre norme, come appropriato,
fornita da un laboratorio di prova accreditato da un organismo nazionale per
valutare le apparecchiature in base alla relativa norma.
7.3.2 Dove la valutazione non è stata effettuata da un ente indipendente, il
progettista deve identificare i componenti e specificare il motivo per cui essa non è
stata effettuata. La valutazione di componenti come le s.s.c.i.e. e gli altoparlanti
dovrebbe essere effettuata come parte di una valutazione in conformità alla ISO
7240‐16. Tuttavia, se l's.s.e.p. si interfaccia ad un sistema di gestione dell'edificio
con uscite relè prive di tensione, l'autovalutazione può essere effettuata dal
progettista e opportunamente documentata. Se l'interfaccia con un altro sistema è
formata da un collegamento di alto livello (per esempio comunicazione dati
seriali), il progettista dovrebbe preparare un programma di prove idoneo per
assicurare un'interfaccia affidabile, compresa la prova delle modalità di guasto.
Questo può essere effettuato assieme al produttore delle apparecchiature.
Riassumendo: per progettare bisogna disporre di:
• Requisiti di progettazione (4)
• Piano di gestione delle emergenze (5.3.1)
• Documentazione necessaria per preparare la progettazione (5.3.2)
• Normative Nazionali (es.: D.L. 27‐07‐2010 Attività commerciali oltre 400mq,…)
Da questi documenti si ricavano:
• “Zone di altoparlanti d’emergenza”, suddivisi in a.d.a con ognuna:
Il tempo di riverbero (RT60) in bande di ottava 500, 1000, 2000Hz misurato o previsto (5.3.2,
5.7.3.a)
Il livello di rumore ambientale in dBA in bande di ottava da 125Hz a 8KHz (3.1.12, 5.3.2.1,
5.7.3.b, allegato A.2.3), compreso il rumore es. della pompa dei Vigili del Fuoco dove sono
presenti i microfoni per l’evacuazione.
Dimensioni, destinazione d’uso, affollamento, sesso (se le misure si faranno con lo STIr),
presenza di disabili (per non udenti inserire ulteriori sistemi di avviso).
Note: le aree occupate raramente o mai da persone possono essere escluse (5.4.4)
• Tipologia di componenti usabili: interno, esterno, temperatura, umidità ecc (4, 5.3.2.b)
• Quantità e tipo di basi microfoniche (5.13, 5.9.3.3, 5.14.2.21, 5.5, 5.13)
• Altezza degli ascoltatori: 1,2m se seduti o 1,6m se in piedi (5.7.3, allegato A.2.2)
• Dove collocare l’armadio rack (3.1.4, 5.14.2.2, 5.14.3)
• Dimensionamento dell’alimentazione secondaria con il tempo di evacuazione ricavato dal
“Piano di gestione delle emergenze (5.3.1)”, o dalle normative Nazionali, comunque minimo
30min ( attenzione certe norme Nazionali indicano anche il tempo di ricarica delle batterie).
Se non disponessimo di tali informazioni?
Metodo prescrittivo (5.7.3)
Applicabile se all'interno dell'a.d.a., l's.s.e.p. (sistema di evacuazione vocale nel
suo insieme) soddisfa i seguenti requisiti (non servirebbero misurazioni di
intelligibilità per approvare il sistema):
• RT60 medio in bande di ottava a 500 Hz, 1 kHz e 2 kHz non è maggiore di 1,3 s
• Il livello di rumore ambientale di riferimento è minore di 65 dBA
• Il livello dei messaggi vocali è maggiore di 75 dBA Leq, misurato su un periodo non
minore di 10 s;
• la distanza fra gli interassi degli altoparlanti è minore o uguale a 6 m per gli
altoparlanti unidirezionali e 12 m se bidirezionali
• la distanza priva di ostacoli fra un altoparlante e ogni ascoltatore è minore o
uguale a 6 m per gli altoparlanti unidirezionali e 7,5 m se bidirezionali
• Quando si calcola la distanza tra gli altoparlanti e gli ascoltatori si deve considerare
che l’ascoltatore rispetto al pavimento si trova a 1,2 m seduto e 1,6 se in piedi.
Sintesi livelli di pressione sonora ed intelligibilità
Livello di rumore ambientale
3.1.12 livello di rumore ambientale di riferimento: Spettro del livello di pressione sonora con
riferimento a 20 µPa, assieme al livello di pressione sonora ponderato A, espresso in dBA per
banda di ottava, da 125 Hz a 8 kHz (frequenze centrali) del livello di rumore ambientale che è
improbabile che sia superato per più del 10% del tempo in modalità d'emergenza.
Nota 1 Il livello di rumore ambientale di riferimento è espresso in decibel.
Nota 2 Il livello di rumore ambientale è usato nella valutazione dell'intelligibilità del parlato.
Nota 3 Dove il livello di rumore ambientale di riferimento supera 90 dBA, diventa sempre più
difficile raggiungere un'intelligibilità soddisfacente del parlato.
A.2.3 Rumore ambientale
Misurare il livello di rumore ambientale in ogni a.d.a. in punti rappresentativi attraverso
l'a.d.a. per un arco di tempo sufficiente a rappresentare il rumore ambientale durante la
prova di intelligibilità del parlato.
Il rumore ambientale raramente è costante. La misurazione migliore è quella del rumore
ambientale durante l'uso tipico che dovrebbe essere misurato come un L(A)T per un periodo
di tempo rappresentativo.
Sintesi livelli di pressione sonora ed intelligibilità
Livello di pressione sonora
Uscita degli altoparlanti (pressione sonora) 5.9.3.1
• 5.9.3.1 In tutte le posizioni all'interno della “zona di altoparlanti d'emergenza” dove i segnali d'allarme
sono trasmessi agli occupanti dell'edificio, il livello di pressione sonora ponderato A durante le fasi di
"attivazione" dei segnali acustici d'allarme, misurato con la caratteristica di ponderazione temporale F
(Veloce) (vedere IEC 61672‐1), deve essere maggiore di almeno 10 dB del livello di pressione sonora
ambientale in un arco di tempo di 60 s e non deve essere minore di 65 dBA né maggiore di 105 dBA nella
posizione degli ascoltatori.
• La misurazione dovrebbe essere effettuata in normale posizione eretta sul pavimento interessato dall’area
di copertura.
• 5.9.3.2 I segnali acustici d'allarme sono destinati a svegliare gli occupanti che dormono, il livello minimo
di pressione sonora ponderato A del segnale deve essere 75 dBA in corrispondenza della testata del
letto, con tutte le porte chiuse.
• Un livello di 75 dBA potrebbe non essere adeguato per svegliare tutti gli occupanti che dormono e
possono essere necessari altri segnali tattili e visivi.
• 5.9.3.3 Gli altoparlanti installati nelle vicinanze delle s.s.c.i.e. (Centrale audio EN54‐16) non devono
inibire il funzionamento delle s.s.c.i.e. (Centrale audio EN54‐16) o incidere negativamente su di esso. In
particolare, si deve fare attenzione che la vicinanza e l'impostazione della potenza degli altoparlanti vicino
alle s.s.c.i.e. (Centrale audio EN54‐16) non provochino un ritorno acustico quando si usa il microfono.
• Dove è importante che gli occupanti, come i pazienti nelle corsie degli ospedali, non siano soggetti a stress
provocato da forti rumori, il livello di pressione sonora e il contenuto dei messaggi dovrebbero essere tali
da fornire gli avvisi al personale e minimizzare il trauma.
Sintesi livelli di pressione sonora ed intelligibilità
• 5.14.2.b) il livello di rumore ambientale in prossimità del microfono non deve essere
maggiore di 70 dBA;
Nota: La presente parte della ISO 7240 presuppone che il livello di rumore ambientale sia
valutato considerando le circostanze insolite di un'emergenza. Per esempio, durante un
incendio, si prevede che una pompa dei vigili del fuoco possa funzionare al di fuori
dell'edificio, aumentando eventualmente il livello di rumore nell'area dell'ingresso al di sopra
di 70 dBA. L'area dell'ingresso, in questo caso, potrebbe non essere idonea ai controlli, a
meno che non sia isolata acusticamente.
• 5.10.1, 5.10.2 Dove il rumore ambientale è superiore ai 95dBA (o dove si usano cuffie) si
devono aggiungere, oltre agli altoparlanti, dei dispositivi visivi e/o tattili
• Attenzione: 5.15.3 Quando si è alimentati con alimentazione di emergenza (es Batterie)
• non deve esserci diminuzione di intelligibilità
• il livello di pressione sonora non deve diminuire più di 6 dBA rispetto al livello di progetto
richiesto.
• INTELLIGIBILITA’(se l’ambiente a.d.a. non è come 5.7.3 si devono fare le misure)
• 5.7.2 Metodi di misurazione
• L'intelligibilità del parlato nel 90% delle a.d.a. e in ogni altra area di dimensioni maggiori di 10
mq all'interno dell'a.d.a., deve essere misurata in conformità a uno dei metodi descritti
nell'appendice A e non deve essere minore dei valori indicati nel prospetto 2.
Esempio di un sistema EVAC
Che cos’è l’ INTELLIGIBILITA’ del parlato?
Dal vocabolario…
0.45
Sintesi livelli di pressione sonora ed intelligibilità 1 / 4
Prospetto 2: Valori richiesti di intelligibilità del parlato (note: si riporta la tabella solo con i
sistemi più usati STIr o STIPA consigliato perché non serve sapere se il messaggio è
femminile o maschile)
Valori richiesti
Metodo di misurazione scelto
Valore di intelligibilità medio Valore di intelligibilità minimo
misurato misurato
attraverso tutte le aree applicabili attraverso tutte le aree applicabili
nell'a.d.a. (a) nell'a.d.a.
I requisiti di intelligibilità del parlato sono considerati requisiti minimi ragionevoli, anche se in
alcuni spazi con un'elevata riverberazione e nelle aree con livelli molto elevati di rumore
ambientale può essere impossibile raggiungerli. In tali casi, dovrebbe essere concordato un
livello accettabile di intelligibilità fra le autorità competenti e tutte le altre parti interessate.
Sintesi livelli di pressione sonora ed intelligibilità
Misurazione dell’Intelligibilità del parlato
A.1 Metodi di misurazione
Nella presente parte della ISO 7240 sono considerati i metodi seguenti di misurazione dell'intelligibilità del
parlato.
A.1.3 Indice di trasmissione del parlato ‐ STIr (selezionare voce maschile)
L'indice di trasmissione del parlato STIr (selezione tipo voce maschile) è ottenuto mediante calcoli da
misurazioni della funzione di trasferimento di modulazione (MTF). Diversi sistemi di misurazione
computerizzati offrono questa funzione. Il metodo è normalizzato nella IEC 60268‐16. STI, RASTI, STITEL
originali e ogni altra versione alternativa di STI, eccetto STIPA, sono esclusi dalla presente parte della ISO
7240.
Nel caso in cui siano usate soltanto voci femminili per trasmettere gli annunci d'emergenza, le autorità
competenti e tutte le altre parti interessate possono concordare che sia usata la versione femminile
dell'STIr revisionato anziché la versione maschile. In questo caso, i valori richiesti di intelligibilità
dovrebbero essere gli stessi della versione maschile.
A.1.4 Indice di trasmissione del parlato per comunicazioni al pubblico ‐ STIPA
L'indice STIPA è ottenuto da una versione condensata del metodo STI. Il metodo è normalizzato nella IEC
60268‐16.
A.2 Procedimento di misurazione
A.2.1 Scelta del metodo di misurazione
Scegliere un metodo di misurazione dell'intelligibilità del parlato come descritto nella presente parte della
ISO 7240.
Il metodo selezionato deve considerare i limiti forniti nelle norme pertinenti.
Quanti punti di misurazione devo effettuare?
Area acusticamente Numero minimo di punti di Misurazioni
Misurazioni IN ASSE
distinguibile mq misurazione FUORI ASSE
Meno di 25 ma superiore a
1 1
10
Da 25 a meno di 100 3 1 2
Note:
La distanza fra punti di misurazione adiacenti deve essere uguale o minore di 12 m;
I punti di misurazione devono essere distribuiti uniformemente nell‘area;
Non più di un terzo dei punti deve essere posizionato sull'asse di un altoparlante, 2/3 fuori asse;
Se non diversamente specificato, l'altezza dei punti di misurazione deve essere rispetto al
pavimento: 1,2 m per ascoltatori seduti e 1,6 m per ascoltatori in piedi.
E…Quanti deciBel?
105 dBA Livello MAX messaggi
95 dBA Livello MAX rumore di fondo
75 dBA Livello MIN aree di riposo
65 dBA Livello MIN messaggi
Sintesi livelli di pressione sonora ed intelligibilità 4 / 4
Note:
1) +10 dB è la soglia minima da superare per ottenere un buon rapporto
segnale/rumore
2) 75 dBA è il livello minimo del segnale audio nel metodo prescrittivo
(5.7.3) ed è il livello minimo da ottenere sui testaletto dove le persone
dormono, a porte chiuse (5.9.3.2)
3) Se il rumore ambientale supera i 95 dBA diventa molto difficile ottenere
un’intelligibilità sufficiente, per cui diventa necessario disporre di
dispositivi visivi e/o tattili (5.10.1, 5.10.2)
4) Altezza ascoltatore: seduto 1.2m, in piedi 1.6m (5.7.3, A.2.2)
5) Attenzione: quando il sistema passa in modalità di alimentazione di
emergenza, il livello del segnale non deve calare di più di 6 dBA e
l’intelligibilità deve rimanere nei valori richiesti (5.15.3.2)
Progettazione del sistema – metodo prescrittivo (5.7.3)
All’interno delle zone il sistema audio deve soddisfare i seguenti requisiti:
a) Il tempo di riverberazione medio in bande di ottava centrate a 500Hz, 1kHz
e 2kHz non deve essere maggiore di 1.3 secondi
b) Il livello di rumore ambientale di riferimento deve essere minore di 65 dBA
c) Il livello dei messaggi audio deve essere maggiore di 75 dBA Leq misurato
su un periodo non inferiore a 10 secondi
d) La distanza fra gli interassi degli altoparlanti non deve essere maggiore di
‐ 6 metri per gli altoparlanti unidirezionali
‐ 12 metri per gli altoparlanti bidirezionali
Note: altezza ascoltatori seduti = 1.2 metri dal pavimento
altezza ascoltatori in piedi = 1.6 metri dal pavimento
Il registro dell’installazione + manutenzione
L'utente finale e/o l'organizzazione incaricata della manutenzione deve tenere il registro
dell'installazione e degli interventi di manutenzione. Questo deve comprendere quanto
segue:
1. I dettagli delle posizioni di tutti i componenti del
sistema.
2. Le misurazioni delle prestazioni del sistema, zona
per zona e circuito per circuito.
Registro di installazione (12.4.2.1) 1 / 2
L'utente finale e/o l'organizzazione incaricata della manutenzione devono tenere registri
dell'installazione e degli interventi di manutenzione. Questi devono comprendere quanto
segue:
a) installazione:
1) i dettagli delle posizioni di tutti i componenti delle apparecchiature, inclusi gli schemi "come
da installazione" indicanti le etichette dei cavi degli intercollegamenti, dove queste sono state
certificate come conformi, preferibilmente da un revisore indipendente;
2) misurazioni delle prestazioni "come da installazione" dell's.s.e.p., zona per zona e circuito per
circuito, incluso quanto segue:
‐ il carico misurato degli altoparlanti per circuito nella condizione di allarme vocale,
‐ le impostazioni dei componenti regolabili dell's.s.e.p., incluse le impostazioni
dell'equalizzazione, le impostazioni dei livelli relativi, le impostazioni del ritardo del segnale, il
livello di uscita degli amplificatori di potenza su un altoparlante circuito per circuito,
‐ i livelli di pressione sonora di un altoparlante e campione per ogni zona nelle posizioni
designate dal progettista dell's.s.e.p. in veste di rappresentante,
‐ le misurazioni dell'intelligibilità di un altoparlante a campione per ogni zona nelle posizioni
rappresentative concordate con l'acquirente dell's.s.e.p.;
b) il registro.
Registro di installazione (12.4.2.1) 2 / 2
Messa in Servizio dell’impianto
Manutenzione dell’impianto: Ispezione + Prova
Manutenzione dell’impianto: Ispezione + Prova
Batterie e Autonomia del sistema
Note:
Dimensionamento batterie in base al tempo di evacuazione
(doppio del tempo di evacuazione)
Autonomia: 24h in standby + 30 minuti in evacuazione
Sostituzione batterie dopo 2 anni d’uso
Categoria delle s.s.c.i.e. 1 / 2
5.5.1 Tutte le s.s.c.i.e. devono essere classificate in base all'inclusione di funzioni
supplementari (vedere appendice A della EN54‐16) specificate nel prospetto 1.
Le categorie sono basate sulla strategia di evacuazione, sul rischio e sul livello di
competenza del personale. Le categorie rispecchiano il grado di controllo
manuale richiesto e dovrebbero essere appropriate al rischio e alla disponibilità
di personale addestrato che faccia funzionare l's.s.e.p. (Un sistema di categoria 4
non è necessariamente più efficace di un sistema di categoria 1, e può essere
meno efficace per gli occupanti di un edificio se i controlli manuali sono usati in
modo inappropriato).
5.5.2 Le funzioni opzionali supplementari premesse nella EN54‐16 (per esempio
segnali d’allarme conformi alla ISO7731) possono essere incluse in ogni categoria.
Nota: L’aggiunta di funzioni opzionali permette flessibilità nella progettazione in un
modo che possono essere specificate soluzioni appropriate per applicazioni
particolari.
Categoria delle s.s.c.i.e. 2/2
Funzioni speciali
Controllo in modalità
Note
d'emergenza
Manuale
Non sono necessarie funzioni opziomi per s.s.c.i.e. da classificare nella categoria 1.
La categoria 1 offre il funzionamento automatico dell's.s.e.p. in conformità a una serie
1 no no no programmata anticipatamente di regole d'evacuazione. L's.s.e.p. di categoria 1 è
controllato soltanto dal sistema di rivelazione d'emergenza.
Oltre alle funzioni automatiche fornite dalla categoria 1, un s.s.e.p. di categoria 2 offre
funzioni di trasmissione di messaggi dal vivo mediante almeno un microfono di
2 V no no
trasmissione generala per messaggi d'emergenza posizionato in un punto di controllo.
Note:
EN54‐16 (13.3.1) Il contenitore deve essere
robusto, coerente al metodo di installazione,
protezione minima IP30 (fori meno di 2.5mm)
7240‐19 (5.9.3.3) Se presente il microfono,
si deve evitare l’effetto Larsen con gli altoparlanti
7240‐19 (5.14.2.2) Se presente il microfono, l’area
non deve avere un livello di rumore maggiore di 70 dBA
Le apparecchiature devono essere collocate in un locale
che presenti un basso rischio di danneggiamento per
le apparecchiature e per il personale
Si raccomanda di prevedere un telefono con accesso
alla linea pubblica nelle vicinanze dei controlli
7240‐19 (5.15.5.4) i cavi delle batterie devono essere
Etichettati (+,‐) e di sezione adeguata
7240‐19 (5.3.1) Le apparecchiature vanno posizionate
Dove prescritto dal piano di gestione delle emergenze
7240‐19 (5.17.1) Il cablaggio delle linee audio deve essere
separato e distinto dai cavi di alimentazione e di illuminazione
Note aggiuntive ATEC: presenza di luci di emergenza
Note sulle apparecchiature: Microfoni
Note:
7240‐19 (5.9.3.3) Se presente il microfono,
si deve evitare l’effetto Larsen con gli altoparlanti
7240‐19 (5.14.2.2) Se presente il microfono, l’area
non deve avere un livello di rumore maggiore di 70 dBA
Le apparecchiature devono essere collocate in un locale
che presenti un basso rischio di danneggiamento per
le apparecchiature e per il personale
Si raccomanda di prevedere un telefono con accesso
alla linea pubblica nelle vicinanze dei controlli
7240‐19 (5.13) Se in spazi pubblici i microfoni devono essere
chiusi in armadietti.
7240‐19 (5.3.1) Le apparecchiature vanno posizionate
Dove prescritto dal piano di gestione delle emergenze
7240‐19 (5.17.1) Il cablaggio delle linee audio deve essere separato
e distinto dai cavi di alimentazione e di illuminazione
Quali cavi devono essere utilizzati?
Altoparlanti
linee audio a tensione costante da 70V a 100V RMS nominali, questi cavi sono del tipo twistati,
a bassa capacità, resistenti al fuoco (PH minino richiesto 30), non propaganti l’incendio,
con rivestimento esterno di colore viola (è stato normalizzato il colore viola per distinguerli
dai cavi rivelazione incendio) e conformi alla norma CEI 20‐105 V1:2013.
I cavi devono essere a conduttori flessibili, con sezione minima 0,5 mm2, 2 conduttori (coppia)
con isolamento di colore rosso e nero, 4 conduttori (quarta) con isolamento di colore
rosso, nero, bianco e blu non schermati o schermati.
Alimentazione 230V AC
collegamento di apparati aventi tensioni di esercizio superiori a 100 V c.a. si richiede
l’impiego di cavi elettrici resistenti al fuoco testati in conformità della metodologia
di prova EN 50200.
Le caratteristiche costruttive (colore isolamenti e tipo di materiali) dovranno essere
conformi alla norma di prodotto CEI 20‐45 – Uo/U=0,6/1 kV, conduttori flessibili
con sezione minima 1,5 mm2 e colorazione guaina esterna BLU.
5.15.1.2 Le apparecchiature di alimentazione devono far funzionare l's.s.e.p. nella condizione di allarme vocale per un
periodo non minore del doppio del tempo necessario per evacuare l'edificio o di un altro periodo di tempo
determinato dall'autorità competente.
5.15.3.1 Nel caso di mancanza della sorgente di alimentazione principale, la sorgente di alimentazione d'emergenza deve
essere conforme ai requisiti dei regolamenti locali. In mancanza di regolamenti locali, la sorgente di alimentazione
d'emergenza deve alimentare l's.s.e.p. per 24 h in condizione di riposo e per 30 min nella condizione di allarme
vocale.
5.15.5.2 Gli alloggiamenti delle batterie devono essere accessibili al livello d'accesso 2.
5.15.5.4 I cavi di collegamento della batteria devono essere etichettati chiaramente per ridurre la possibilità di invertire i
collegamenti della batteria. La batteria non deve essere utilizzata per tensioni intermedie e tutti i collegamenti
devono essere effettuati con connettori idonei.
12.3.4 A meno che le batterie dell'apparecchiatura di alimentazione non siano state sottoposte a prova e non sia stato
verificato che hanno una capacità sufficiente a soddisfare i requisiti della presente parte della
ISO 7240, sostituire le batterie dopo 2 anni d'uso.
5.17.1 Il cablaggio dell's.s.e.p. deve essere separato e distinto dai circuiti di alimentazione e di illuminazione.
5.9.4.1 Gli altoparlanti devono essere montati in modo permanente.
5.9.4.2 Ogni conduttore in entrata e in uscita dello stesso potenziale deve essere collegato a una vite separata o a un
dispositivo di bloccaggio su una morsettiera. Le morsettiere devono essere fissate saldamente all'altoparlante.
Devono essere necessari attrezzi o attrezzature speciali per scollegare i conduttori dalla morsettiera.
Nota Gli attrezzi includono cacciaviti e le attrezzature speciali includono scale a pioli ma non sedie.
5.9.4.3 I conduttori devono essere supportati e collegati in modo che non sia creata una sollecitazione meccanica sui
conduttori o sui terminali a cui sono collegati.
APPENDICE C
(informativa)
CALCOLI DELLA SORGENTE DI ALIMENTAZIONE
C.1 Capacità della batteria
I requisiti relativi alla capacità della batteria dovrebbero essere determinati come segue.
a) Determinare la corrente di carico a riposo. Dove il carico può variare, deve essere usata la media dei casi peggiori in un
arco di tempo di 24 h.
b) Determinare la corrente di carico completo.
c) Determinare il fattore di correzione della capacità, FC, della batteria quando scaricata a una velocità di mezz'ora,
considerando la tensione di funzionamento minima delle apparecchiature di controllo e di segnalazione collegate.
d) La capacità di scarica della batteria deve essere determinata come indicato nell'equazione (C.1):
dove:
1,25 è un fattore per il deterioramento previsto della batteria;
As è la corrente totale a riposo;
hs è il tempo della sorgente di alimentazione d'emergenza a riposo (nominalmente 24 h);
FC è il fattore di correzione della batteria a una velocità di scarica di mezz'ora (FC 30 min = 2);
Aa è la corrente totale in stato di allarme;
ha è il tempo della fonte di alimentazione d'emergenza a pieno carico.
Dove la temperatura media della batteria non è compresa nell’intervallo da 15 °C a 30 °C,
devono essere usati i dati del produttore della batteria per determinare ogni ulteriore fattore di correzione applicato.
6 APPARECCHIATURE E MATERIALI
6.2 Norme
I componenti usati come parte dell's.s.e.p. devono essere fabbricati in conformità
a un sistema di qualità riconosciuto, come quello specificato nella ISO 9001.
Dal 2000
Ha un sistema di gestione per la qualità UNI ISO9001:2008
Ente certificatore: DNV
Dal 2013
Ha un sistema di gestione per la qualità prodotti EVAC, EN54
Istituto certificatore: ISTITUTO MASINI, ITALIA
C.2 Corrente di carica
La corrente di carica della batteria dovrebbe caricare una batteria scaricata, in un arco di tempo di 24 h,
in modo sufficiente a mantenere l's.s.e.p. per 5 h con un carico a riposo ordinario e successivamente
per
30 min a pieno carico.
Una batteria scarica ha raggiunto la tensione di funzionamento minima delle apparecchiature di controllo
e di segnalazione quando scaricata alla corrente di riposo nominale.
La corrente di carica minima, IC, è calcolata come indicato dall'equazione (C.2):
(C.2)
IC = 1,25[(IQ × 5)+ FC(IA × 0,5)]
24
dove:
1,25 è il fattore di aumento per tenere conto delle varie perdite durante la carica;
IQ è la corrente totale a riposo;
FC è il fattore di correzione della batteria a una velocità di scarica di mezz'ora;
IA è la corrente totale in stato di allarme.
C.3 Calcoli della sorgente di alimentazione
È necessaria la capacità della sorgente di alimentazione principale per soddisfare i requisiti della presente
parte della ISO 7240. Un calcolo tipico per la corrente totale, IPSE, richiesta per alimentare l's.s.e.p.
in stato di riposo e per caricare la batteria è fornito dall'equazione (C.3) e quello per la corrente a
riposo totale, IQ, è fornito dall'equazione (C.4):
(C.3) IPSE = IQ + IC
(C.4) IQ = IQWS + IQANC
dove:
IC è la corrente di carica;
IQ è la corrente totale a riposo;
IQWS è la corrente a riposo più elevata dell's.s.e.p.;
IQANC è ogni carico ausiliario a riposo collegato.