Indice
1. Premessa
pag.
pag. 13
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
20
20
22
22
22
23
23
25
25
25
28
30
pag. 34
pag. 35
pag. 36
pag. 36
pag. 39
pag. 40
pag. 45
pag. 45
pag. 46
pag. 47
pag. 48
pag. 49
pag. 49
pag. 50
pag. 50
pag. 50
pag. 51
pag. 51
pag. 51
pag. 51
pag. 51
pag. 53
pag. 53
pag. 54
pag. 55
pag. 55
4. Installazione
pag. 56
5. Verifica
pag. 59
Indice
6. Manutenzione e riparazioni
pag. 61
6.1. Manutenzione
pag. 61
6.2. Riparazioni
pag. 62
pag. 63
7.1. Smaltimento
pag. 63
7.2. Riciclabilit
pag. 64
pag. 65
pag. 65
pag. 66
pag. 66
pag. 67
pag. 67
pag. 67
pag. 68
pag. 68
pag. 68
pag. 69
pag. 69
pag. 70
pag. 70
pag. 70
pag. 71
pag. 71
pag. 72
8.4.3. Normativa
pag. 72
9. Appendice
pag. 73
pag. 73
pag. 74
pag. 74
pag. 75
pag. 77
1. Premessa
urante la produzione, trasformazione, trasporto e stoccaggio di sostanze infiammabili negli impianti chimici e
petrolchimici, cos come durante la produzione di petro-
1.Premessa
Fig. 1 Il percorso Ex
classificazione dei luoghi pericolosi
GAS: EN 60079-10-1 : 2009-03
POLVERI: EN 60079-10-2 : 2009-08
dismissione
delle apparecchiature
verifica e manutenzione
degli impianti
EN 60079-17: 2007-09
1.Premessa
gno grafico la marcatura CE
http://ec.europa.eu/enterprise/policies
Direttiva quadro
modificata da:
decisione n 768/2008/CE del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008 relativa
a un quadro comune per la commercializzazione
dei prodotti e che abroga la decisione 93/465/CEE
(G.U.C.E. serie L, n 218 del 13 agosto 2008)
insieme a tante altre Direttive di prodotto (bassa tensione, compatibilit elettromagnetica, macchine, etc.) trova collocamento la
Direttiva 94/9/CE, nota come ATEX 95 (in virt del n dellarticolo del Trattato) o pi semplicemente come la prima Direttiva
ATEX.
Si rivolge ai produttori di apparecchiature destinate a essere utilizzate in atmosfere potenzialmente esplosive i quali, dopo aver
eseguito la procedura di valutazione della conformit prevista
per il gruppo e la categoria dellapparecchiatura, apporranno, oltre alla marcatura CE, anche il simbolo grafico caratteristico del-
1.Premessa
ATEX 95
http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/mechanical/
atex/index_en.htm
1.Premessa
http://ec.europa.eu/social
Direttiva quadro
http://ec.europa.eu/social
ATEX 137
1.Premessa
38
16% stress
fisico o mentale
359
98
15
377
altri contatti
colpito da un oggetto
in movimento, collisione con...
Grafico 1 Numero di incidenti non mortali sul lavoro per deviazione e contatto nel corso del
2005 allinterno dellUnione Europea EU_V
49
10
dellarte e ci rivolgiamo al pi bravo e indipendente degli Organismi Notificati per la certificazione dei nostri prodotti, una quota di
rischio ci sar sempre.
Ma quanto vale questo rischio? Difficile avere dei dati, ma per avere
unidea possiamo dare unocchiata ai grafici 1, 2 e 3, estratti dal documento Cause e circostanze degli incidenti sul lavoro nellUE pubblicato dalla Direzione generale occupazione, affari sociali e pari opportunit della Commissione Europea nel novembre 2008.
1.Premessa
esplosione 98
56
23
7% intrappolato,
schiacciato, etc.
altri contatti
colpito da un oggetto
in movimento, collisione con...
Considerando che alcuni dati coprono il triennio 2003-2005 (incidenti mortali) e altri lanno 2005 (incidenti non mortali) e che
entrambe le Direttive ATEX erano quasi agli inizi, possiamo ragionevolmente sperare che in un prossimo futuro gli incidenti possano ridursi.
Questo avverr anche in ragione di quanto pi prenderemo confidenza con lo strumento analisi dei rischi che terr conto se le
sorgenti potenziali dinnesco sono presenti o meno e, se presenti,
quanto valgono e quali effetti possono produrre nel caso di contatto
con una miscela potenzialmente esplosiva allinterno del suo campo
di esplodibilit. Le sorgenti di cui tener conto sono:
superfici calde;
fiamme e gas caldi (incluse le particelle calde);
scintille di origine meccanica;
materiale elettrico;
correnti elettriche vaganti, protezione contro la corrosione catodica;
elettricit statica;
11
1.Premessa
incapacit permanente
3 - 6 mesi persi
1 - 3 mesi persi
14 - 20 giorni persi
7 - 13 giorni persi
4 -6 giorni persi
pi di 3 giorni persi
Grafico 3 Numero di incidenti sul lavoro per deviazione, numero di giorni persi e et media delle
vittime nel corso del 2005 allinterno dellUnione Europea EU_V
esplosione
2.406
316 492 339 384
572 155 148 102
39,3 40,5
600
500
400
300
200
100
4-6 giorni
persi
3-6 mesi
persi
incapacit
permanente
fulmini;
onde elettromagnetiche;
radiazioni ionizzanti;
ultrasuoni;
compressione adiabatica e onde durto;
reazioni esotermiche, inclusa lautoaccensione delle polveri.
Per avere unesplosione non sufficiente far s che combustibile,
comburente e causa dinnesco sincontrino (Fig. 4), ma necessario,
oltre a questo, che vi sia anche il confinamento entro cui avviene la
combustione (Fig. 5).
Fig. 4 Il triangolo del fuoco
causa dinnesco
causa dinnesco
confinamento
combustibile
12
comburente
combustibile
concentrazione
comburente
2. La classificazione
dei luoghi pericolosi
classificazione?
13
Cosa fare?
classificate altre!
lavoro.
fettuare la classificazione:
raffinerie
riciclaggio
industrie
chimiche
industria
metallurgica
e delle plastiche
produzione
di energia
discariche,
trattamento
rifiuti
e acque reflue
industria
alimentare
e mangimistica
industrie
del legno
verniciatura
impianti di
trattamento
e fornitura
del gas
industria
farmaceutica
14
n GAS
7
18
64-18-6
Nome
Formula
HCOOH
metano
CH4
L.E.L.
U.E.L. M.I.T. M.I.E.* GRUPPO
[vol %]
[C] [J]
18,00
57,00
525
IIA
4,40
17,00
600
IIA
4,40
17,00
595
74-82-8
280
grisou
20
74-85-1
etene (etilene)
CH2=CH2
2,30
36,00
440
82
IIB
21
74-86-2
etino (acetilene)
CH=CH
2,30
100,00
305
19
IIC
27
74-98-6
propano
CH3CH2CH3
1,70
10,90
450
250
IIA
35
75-15-0
bisolfuro di carbonio
CS2
0,60
60,00
90
IIC
37
75-21-8
CH2CH2O
2,60
100,00
429
55
78-10-4
tetraetossisilano
(acido silicico tetraetil estere)
(C2H5)4Si
0,45
7,20
174
170 110-05-4
bis(1,1-dimetiletil) perossido
(CH3)3COOC(CH3)3
0,74
100,00
170
IIB
181 110-96-3
2-metil-N-(2-metilpropil)-1propanammina (diisobutilammina)
((CH3)2CHCH2)2NH
0,80
3,60
256
IIA
206 123-42-2
4-idrossi-4-metilpentano-2-one
(diacetonalcol)
CH3COCH2C(CH3)2OH
1,80
6,90
680
IIA
H2
4,00
77,00
560
293 1712-64-7
(CH3)2CHONO
2,00
100,00
175
IIB
16
IIC
IIB
Legenda: L.E.L. (Lower Explosive Limit): limite inferiore di esplosivit; U.E.L. (Upper Explosive Limit): limite superiore di esplosivit;
M.I.T. (Minimum Ignition Temperature): minima temperatura di innesco; M.I.E. (Minimum Ignition Energy): minima energia di innesco;
alto;
sima.
15
Grafico 4
Suddivisione dei gas in sottogruppi
28 indeterminati
Grafico 5
Numero di gas per classe di temperatura
1I
140
5 IIC
120
66 IIB
[n]
100
80
60
40
20
0
227 IIA
T6
T5 T4 T3 T2 T1 ind.ti
classi di temperatura
Combustibili
Granulometria
[m]
Esplodibilit
L.E.L.
[g/m3]
M.I.E.
[mJ ]
M.I.T. [C ]
in nube
Tcl
Kst
[C]
in strato
di 5 mm
T5mm
legna
70
40
440
325
20
128
farina di grano
57
60
430
450
50
87
lattosio
23
125
450
fonde
10
81
riso
45
60
490
80
101
zucchero
35
200
350
490
30
138
polietilene
< 10
25
450
80
156
resina fenolica
< 10
25
460
fonde
10
129
alluminio
29
40
700
320
50
415
magnesio
28
30
600
490
120
508
zinco
< 10
480
680
460
650
176
coke
15
80
80
47
urea
13
70
450
80
136
112
30
350
465
112
cellulosa
Legenda: L.E.L. (Lower Explosive Limit): limite inferiore di esplosivit; U.E.L. (Upper Explosive Limit): limite superiore di esplosivit;
M.I.T. (Minimum Ignition Temperature): minima temperatura di innesco; M.I.E. (Minimum Ignition Energy): minima energia di innesco;
fonte: BIA-Report 13/97
16
to gaussiano.
na precedente.
strato di 5 mm (T5mm).
Fig. 6 La divisione delle zone pericolose in base alla presenza e alla concentrazione
dei gas (Zona 0, 1 e 2) e delle polveri (Zona 20, 21 e 22)
Zona 0
Zona 20
Zona 1
Zona 2
Zona 21
Zona 22
Nota: i tratti grafici riportati in ciascun riquadro sono quelli normalizzati a livello internazionale
17
riferimento da adottare.
Tab. 7 Confronto tra la classificazione delle zone pericolose per la presenza di gas secondo le normative
internazionali (IEC Zone System) e secondo le normative nord americane
GAS
Zona 0
Zona 1
Classe I, Divisione 2
Classe I, Divisione 1
> 1.000 h/anno
18
Zona 2
10 1.000 h/anno
0,1 10 h/anno
POLVERI
Zona 20
Zona 21
Zona 22
0,1 10 h/anno
10 1.000 h/anno
sere installata;
e/o
sottogruppo
di
polvere/i specifica/che;
polvere
oppure
installata;
temperatura ambiente.
19
3. Scelta
delle apparecchiature
seguente suddivisione:
Gruppo II
mosfere esplosive.
Gruppo I
20
1
G
Zona 0
Zona 20
2
Zona 1
Zona 21
1G
M1
M2
1D
Zona 2
Ma
Zona 22
Mb
2G
Ga
3G
2D
Gb
Da
3D
Gc
Db
Dc
dinstallazione.
G, per i gas;
nione Europea.
Ad esempio: II 2G.
b, c.
Tab. 11 Gli enti normatori suddivisi per competenza tecnica e per territorialit
Settore
Internazionale
Europea
Italia
Elettrotecnico
ed elettronico
Internazionale
Internazionale
Electrotechnical Commission
Commission Electrotechnique
Internationale
International
Telecommunication Union
Ginevra, Svizzera
http://www.iec.ch
Ginevra, Svizzera
http://www.itu.int
International Organization
for Standardization
Organisation internationale
de normalisation
Ginevra, Svizzera
http://www.iso.org/iso/home.htm
European Telecommunications
Standards Institute
CONCIT
Comitato Nazionale
di Coordinamento per lInformatica
e le Telecomunicazioni
Roma, Italia
http://www.isticom.it
Milano, Italia
http://www.ceiweb.it
European Committee
for Standardization
Comit europen
de normalisation
Brussels, Belgio
http://www.cen.eu
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione
Milano, Italia
http://www.uni.com
21
pagine precedenti.
Prevenzione
Assenza
della sorgente
di innesco
Assenza
dellatmosfera
esplosiva
Segregazione
della sorgente
di innesco
Sicurezza
intrinseca
Pressurizzazione
Incapsulamento
pxb
pyb
pzc
ma
mb
mc
Modo
di protezione n
Immersione
in olio
nRc
ob
ia
ib
ic
Sicurezza
aumentata
eb
Modo
di protezione n
nAc
nLc
22
Riempimento
qb
Modo
di protezione n
nCc
Prova
di esplosione
db
Legenda: quelli
con lo sfondo rosso
sono abili per
la categoria 1 e/o
M1; quelli con lo
sfondo arancione
sono abili per la
categoria 2 e/o M2;
quelli con lo sfondo
rosa sono abili per
la categoria 3.
3.3.2. POLVERI
Grafico 7 Principali modi di protezione per apparecchiature elettriche in presenza di polveri
Principali modi
di protezione elettrici
per polveri
Prevenzione
Assenza
della sorgente
di innesco
Assenza
dellatmosfera
esplosiva
Segregazione
della sorgente
di innesco
Sicurezza
intrinseca
Pressurizzazione
Incapsulamento
pD
pD
ma
mb
mc
ia
ib
ic
Mediante
custodie
ta
tb
tc
Protezione
Assenza
della sorgente
di innesco
Controllo
della sorgente
di innesco
Assenza
dellatmosfera
esplosiva
Segregazione
della sorgente
di innesco
Sicurezza
inerente
Controllo
della sorgente
di innesco
Pressurizzazione
Immersione
in liquido
Prova
di esplosione
b
b
k
k
k
Custodia
a respirazione
limitata
Sicurezza
costruttiva
c
c
fr
23
r
s
t
v
x
modo di protezione mediante pressurizzazione (elettrico) per gas abbinata alle lettere x, y o z
modo di protezione mediante pressurizzazione (non elettrico)
modo di protezione mediante pressurizzazione per polveri abbinata alla lettera D
abbinata alla lettera o, modo di protezione a trasmissione ottica op
modo di protezione mediante materiale pulverulento
compare associata al modo di protezione n, nR
abbinata alla lettera f, costituisce il modo di protezione a respirazione limitata fr
modo di protezione speciale
modo di protezione mediante custodia
modo di protezione delle cabine ventilate trasportabili, abbinata ai numeri 1, 2, 3, 4, oppure M2
compare associata al modo di protezione p, px
y
z
a
B
b
C
c
D
d
e
f
G
g
i
J
k
L
M
m
n
o
p
q
R
24
Commento
3.5. ABECEDARIUM EX
Fig. 8
Guardando le lettere utilizzate nei grafici precedenti si ha la sensazione che siano rimaste
ancora poche lettere a disposizione dei normatori! Abbiamo provato a verificare tale
sensazione nella Tabella 12.
Fig. 7 Custodia
in lega di alluminio
serie EJB in
esecuzione Ex d
Fig. 8 Pulsantiera
di comando e
controllo in acciaio
inox serie I
in esecuzione
Ex ed
giornamento.
chiature sono Ex, ma ve ne sono alcune anche destinate ad essere utilizzate in aree non
Fig. 7
25
Fig. 10
mutazione, etc.;
zioni multiple;
Fig. 11
equipaggiamento elettrico delle macchine, ovvero quelle apparecchiature elettriche che hanno
unazione di comando su una macchina;
strumenti di misura elettrici, indicatori
analogici ad azione diretta e relativi acces-
26
Fig. 12
Fig. 16
e FLFE in esecuzione Ex d e Ex de
Fig. 13
Fig. 14
Fig. 15
1: Per lUnione Europea, la disponibilit regolamentata dal Regolamento n 244/2009/CE della Commissione del 18 marzo 2009 recante modalit di applicazione della
direttiva 2005/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile delle lampade non direzionali per uso domestico
27
Fig. 17 Avvisatori
acustici elettromagnetici
in lega di alluminio
serie C in esecuzione
Ex de.
17 e 18);
mondiale.
(Fig. 21 e 22);
Fig. 18
Fig. 19
Fig. 20
Fig. 18 Sirene
elettromeccaniche rotanti
in lega di alluminio serie SCL
in esecuzione Ex de
Fig. 19 Armatura illuminante
a LED per segnalazione
ostacoli conforme alla
normativa ICAO serie XLFE-4
in esecuzione Ex de
Fig. 20 Semaforo a LED
in lega di alluminio
serie CCA-02E/SLD
in esecuzione Ex d
28
Fig. 22
Fig. 21
Fig. 21 e 22 Pressacavi per cavi armati e non armati serie REV, REVD in esecuzione Ex d, Ex e e Ex tb
za intrinseca.
29
Ex e;
le apparecchiature Ex n.
combustibili approfondiremo:
le apparecchiature Ex t.
pressione).
Fig. 23
lunghezza
del giunto
30
Fig. 25
Fig. 26
vite di fissaggio
coperchio
giunto
di
laminazione
Camera a prova
di esplosione Ex d
corpo
Raccordo
di bloccaggio
Tubo
della guarnizione;
se la filettatura conica, la connessione
deve essere serrata a fondo;
(IEC 60079-1);
A. impianto in tubo;
A. Impianto in tubo
31
Conduttore
Miscela
di bloccaggio
CRV
Tappo di
riempimento
Tappo
Fibra di vetro FV
Fig. 27 Esempio di impianto
realizzato in tubo. Tra una
custodia e laltra si notano
i raccordi di bloccaggio
Tubo portacavi
a vista.
Fig. 28
Fig. 29
Camera
a prova
di esplosione
Ex d
Camera a prova
di esplosione Ex d
Passanti
sigillati Ex d
Custodia Ex e
Pressacavo
Cavo
32
Pressacavi
Ex e
Fig. 30
Custodia Ex d
Passanti sigillati Ex d
Custodia Ex e
Pressacavi Ex e
Fig. 30 Esempio
di impianto
in cavo
con entrata
indiretta
33
AUMENTATA Ex e
temperature eccessive;
di arco elettrico.
Fig. 32
Fig. 31
34
Fig. 33
te del circuito.
(Fig. 33).
3.6.2.3. LE APPARECCHIATURE Ex n
35
riore ai 15 kV.
3.6.2.4. LE APPARECCHIATURE Ex t
togruppi:
Codice
36
Simbolo grafico
IP 0X
Nessuna protezione
IP 1X
IP 2X
IP 3X
IP 4X
IP 5X
IP 6X
Simbolo grafico
IP X1
IP X2
IP X3
IP X4
IP X5
IP X6
IP X7
IP X8
dellacqua;
caratteristica;
0X)
fino ad arrivare a
37
Lettere
addizionali
Descrizione
ha poco senso.
(IP X8).
Lettere
supplementari
H
M
S
W
38
Descrizione
NEMA
IP
10
11
3R
14
54
3S
54
56
4X
56
52
67
6P
67
12
52
12K
52
13
54
materiale.
circuiti esterni).
Ex d: unapparecchiatura sufficiente-
Fig. 35
Fig. 34
Custodia Ex d
Protezione giunti a prova di esplosione
Componenti interni standard
Attenzione allingresso in custodia
Morsettiera Ex e
Custodia IP66
Guarnizioni
Attenzione a
ingresso in
custodia
Componenti
non scintillanti
Ex e
Fig. 34 Esempio
di pannello
di controllo
in esecuzione
Ex de
Fig. 35 Sistema
Ex de serie EJBE
costituito da una
custodia
Ex d in lega d
i alluminio serie
EJB e da una
custodia Ex e
serie CTB
39
ture;
cato 7 ;
contenuti.
etc. 8 ;
avvertenze.
3.6.3. LA MARCATURA
recchiatura.
ni (Fig. 36):
ce prodotto 3 ;
40
recchiature.
sere nelle sue immediate vicinanze un numero composto da quattro cifre che indica
IECEx
System
(International
Elec-
spheres)
guiti da:
41
Marcatura CE
0
Marcatura ATEX
Marcatura CE
0722
II
nnn
2(1)G
Ex
d [ia Ga]
IIB+H2
T6..T5
2(1)D
Ex
tb [ia Da]
IIIC
T85..100C
10
Gb
IP66/IP67
Db
2
3
xx
Ex
Marcatura ATEX
42
EPL
segno grafico che identifica che almeno una Direttiva comunitaria stata applicata; viene
apposto solo sulle apparecchiature, mentre i componenti ne sono privi
Modo di protezione
Gruppo di apparecchi
I = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti di
superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e/o polveri combustibili
II = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere e nei
loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere esplosive
Categoria degli apparecchi
M2 = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti di
superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e /o polveri combustibili in presenza
di atmosfera potenzialmente esplosiva, lalimentazione dovrebbe poter essere interrotta
2G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali attivit,
vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a gas, vapori o nebbie (zona
1); idonea ad essere istallata in zona 1 ed in zona 2
2(1)G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a gas, vapori o
nebbie (zona 1) e che al suo interno ha un dispositivo associato che sar collegato con
unapparecchiatura di categoria 1; idonea ad essere istallata in zona 1 ed in zona 2
2(2)G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a gas, vapori o
nebbie (zona 1) e che al suo interno ha un dispositivo associato che sar collegato con
unapparecchiatura di categoria 2; idonea ad essere istallata in zona 1 ed in zona 2
3G = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali attivit
non probabile la formazione di unatmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria
e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia e, qualora si verifichi, sia
unicamente di breve durata (zona 2); idonea ad essere istallata in zona 2
2D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali attivit,
vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a miscele di aria e polveri
combustibili (zona 21); idonea ad essere istallata in zona 21 ed in zona 22
2(1)D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali
attivit, vi la probabilit che si manifestino atmosfere esplosive dovute a miscele di aria
e polveri combustibili (zona 21) e che ha al suo interno un dispositivo associato che sar
collegato con unapparecchiatura di categoria 1; idonea ad essere istallata in zona 21 ed
in zona 22
3D = apparecchiatura idonea ad essere installata in luoghi in cui, durante le normali attivit
non probabile la formazione di unatmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere
combustibile e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata. (zona 22); idonea ad
essere istallata in zona 22
identifica che stato adottato un modo di protezione contro le esplosioni
Modo di protezione
EPL
xxx
xx
IPnn
10
43
STANDARD
FUNZIONAMENTO NORMALE
IEC/EUROPA
U.S.A./CANADA
Pericolo continuo
Zona 0
Pericolo occasionale
Zona 1
Classe 1 Divisione 1
Zona 2
Classe 1 Divisione 2
Nord America
visione 1 americana.
esplosiva:
- Classe II (polveri);
Zona 1 e Zona 2;
ratura T1-T6;
esplosiva.
normale.
provati:
Sostanze
guasto.
44
europea/IEC.
il livello di protezione;
il simbolo Ex;
tificati statunitensi, come, ad esempio, i Underwriters Laboratories (UL) o Factory Mutual, e canadesi come la Canadian Standards
Association.
stata applicato
il gruppo di apparecchiature (I, II o
IIA, IIB, IIC);
la classe di temperatura;
e il simbolo X, nel caso in cui devono
nente Ex.
applicati entrambi.
3.6.4. LE TEMPERATURE AMBIENTE DELLE
NOSTRE APPARECCHIATURE
Fig. 38
NEC-Standard
sione termica.
3.6.5. LE NOSTRE CLASSI DI TEMPERATURA
Russia
45
Tutti i materiali in generale, ed i nostri non fanno eccezione, devono affrontare tre nemici:
[C]
[F]
450
842
300
572
280
536
T2A
260
500
T2B
230
446
T2C
215
419
T2D
200
392
180
356
T3A
165
329
T3B
160
320
T3C
135
275
120
248
100
212
T5
85
185
T6
lambiente;
la temperatura;
T1
T2
T3
T4
T4A
il tempo.
ci e petrolchimici.
il Grafico 5 al capitolo 2.
tura dellattacco.
APPARECCHIATURE
propri prodotti.
46
esplosione.
applicazioni.
sufficiente duttilit;
buona compattezza;
zioni e contraffazioni.
Tab. 21 Materiali che utilizza Cortem Group per la produzione delleapparecchiature antideflagranti
materiali metallici
Parte esterna
leghe di alluminio
acciaio inossidabile
Guarnizioni
neoprene, silicone
Entrate Ex
ottone nichelato
lega di alluminio
acciaio inossidabile
acciaio zincato
dellapparecchiatura
materiali plastici
poliestere rinforzato
con fibra di vetro
poliammide 6
parti trasparenti
vetro borosilicato
policarbonato
47
Fe
Si
Mn
Ni
Ti
Cu
Pb
Mg
Zn
Sn
altro
9 11
max
0,45
max
0,05
max
0,15
max
0,05
max
0,05
0,2 0,45
max
0,1
max
0,05
ciascuno 0,05;
totale 0,15
10,5 13,5
max
0,55
max
0,1
max
0,2
max
0,15
max
0,1
max 0,1
max
0,15
//
ciascuno 0,05;
totale 0,15
AlSi10Mg(a) max
0,55
AlSi12(b)
max
0,65
no dellaria o dellacqua.
martensitici;
ferritici;
austenitici.
principali propriet:
te igienico.
X5CrNiMo17-12-2
48
Si
Mn
0,07
1,00
2,00
Ni
Cr
Mo
altro
2, 2,5
0,11
ciascuno 0,03;
totale 0,045
- rottura da tensocorrosione).
ma UL 94.
elevata leggerezza;
elevata resistenza meccanica;
DI VETRO
tiche.
anni 80, trovando la sua principale applicazione nelle scatole di derivazione a sicurezza
aumentata.
49
allacqua sotto i 70 C;
trasparenza;
non infiammabile;
materiale presenta anche una bassa percentuale di piombo (Pb) sulla parte esterna del-
3.6.6.5. POLICARBONATO
50
3.6.6.8. POLIAMMIDE 6
olii e solventi.
poliammidi (Pa) sono polimeri lineari caratterizzati dalla presenza del gruppo ammidi-
3.6.6.10. SILICONE
stre guarnizioni.
allossidazione, e sono ottimi isolanti elettrici. Sono ottimi antiaderenti, elastici, resisten-
3.6.6.9. NEOPRENE
ATEX 95
51
Fig. 41
Fig. 40
parecchiature.
52
3.6.7.2. IEC-EX
zione e la stampa.
3.6.7.3. RUSSIA
IECEx (http://www.iecex.com/).
portazione.
un database internazionale;
ternazionale.
53
catura
deve:
produttore:
a nuovo il prodotto;
54
in cui questultimo non stabilito nella Comunit o limportatore del prodotto stesso.
nazione commerciale;
cializzati.
del certificato.
gislativi e normativi:
gislativi e normativi:
sentazione;
dellallegato I;
ri, ad esempio:
55
4. Installazione
lavoro da intraprendere.
me al progetto approvato.
La progettazione dellinstallazione, la
56
di cavo.
grandi categorie:
e massimo di utilizzo del cavo. Non ammesso infilare pi cavi in uno stesso pressa-
Impiegato
Autorit
di Certificazione
della guarnizione. I pressacavi per cavi armati hanno due guarnizioni: la prima, an-
Autorit
Installatore
Produttore
Normative
57
4. Installazione
Lapparecchiatura ha
al suo interno una sorgente
potenziale di innesco?
si
no
si
no
Larea di installazione
zona 1?
si
Utilizzare in alternativa:
A) un dispositivo di tenuta
Ex d, contenente un sigillante
(giunto di bloccaggio tipo EYS
oppure EYD oppure EZS)
B) un pressacavo Ex d,
che incorpora le tenute
riempite dal sigillante
(pressacavo barriera tipo
FB oppure FGAB)
no
Il volume libero
dellapparecchiatura
maggiore di 2 dm3?
si
no
Utilizzare dispositivi
di entrata di cavo
Ex d con anello di
tenuta (pressacavo
tipo REV oppure
REVD, etc.)
par. 3.6.2.5).
58
5.Verifica
stiche di sicurezza.
59
frequenza
Iniziale
quantit
Totale
qualit (grado)
Ispezione
Dettagliata
Periodica
A campione
A vista
Totale
Ravvicinata
Dettagliata
60079-17.
sistematicamente (periodica);
60
6. Manutenzione
e riparazioni
6.1. MANUTENZIONE
a definizione di manutenzione
la combinazione di tutte le
richiesta.
61
6.2. RIPARAZIONI
riparare.
Riparazioni in generale
no al momento dellacquisto.
62
7. Fine vita
delle apparecchiature
7.1. SMALTIMENTO
rappresentato.
63
chiature sono:
- le casse in legno.
miglior approfondimento.
7.2. RICICLABILIT
strettamente collega-
ta allo smaltimento.
di gestione ambientale
(certificazione DNV n
78704-2010-AE-ITA-
SINCERT).
Pertanto, la maggior
bilit di materiali e
trascurabili, ci ha abi-
sono riciclabili:
La
riciclabilit
- alluminio;
- acciaio;
produttivo.
- vetro.
rifiuti di imballaggi.
terie, etc.
64
8. Esempi applicativi
per differenti tipologie
di impianti
ratura dinfiammabilit.
65
unattivit che dovr essere portata avanti assieme allaiuto dei responsabili dei vari
processi. Per ogni sostanza pericolosa va predisposta una scheda con tutte le propriet
chimiche e fisiche necessarie alla classificazione (temperatura dinfiammabilit, temperatura di accensione, U.E.L., L.E.L., ecc.).
8.1.1. NORMATIVE DI RIFERIMENTO
La classificazione dei luoghi di pericolo deve
Quantificando il rischio esplosione, pertan-
possibilit:
combustibili;
lavorazioni eseguite.
vuta a impianti a servizio del processo produttivo come, ad esempio, gli impianti di
maceutico.
in lavorazione;
quida in lavorazione.
66
potrebbero ottenere:
scarico, ecc.;
grado secondo.
sorgenti di emissione.
67
co o manualmente.
la compongono.
di aria, g/m3.
nel caso la dimensione delle particelle sia inferiore a 500 mm queste, qualora miscelate con
strato.
sempre pi fini.
Ovviamente, la presenza di polvere combu-
CONTENIMENTO
coli di esplosione.
POLVERE
68
ZONA
MARCATURA
ZONA 20
CE EX II 1D
ZONA 21
CE EX II 2D
ZONA 22
CE EX II 3D
CONTENIMENTO
atmosfera esplosiva.
22 di contorno.
Sostanza
Dimensione
media delle
particelle [m]
L.E.L [g/m2]
Farina di frumento
57
40
440
325
NC
Grano
80
60
370
370
NC
Farina di soia
59
125
430
430
NC
69
LIQUIDE
IN POLVERE
70
producono il biogas.
veri.
Fig. 43
Energia elettrica
Calore di processo
Energia temica
Pompa
Fermentatore
principale
Substrati organici
Pompa
Disintegrazione
termica
Secondo
fermentatore
Fertilizzante
Fanghi residui
Deposito
71
mentatore secondario.
fonti di innesco.
suo riutilizzo.
8.4.3 NORMATIVA
produttivi.
polveri.
splosione.
esplosione.
ra esplosiva.
ATEX 94/9/CE.
72
9. Appendice
9.1 DESCRIZIONE SINTETICA DEI METODI DI PROTEZIONE PER APPARECCHIATURE ELETTRICHE
DESTINATE A ZONE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE PER LA PRESENZA DI GAS (TAB. 27)
Tab. 27 Modi di protezione Gas
Modo
Norma Principio
di protezione IEC/EN
base
Caratteristiche principali
Applicazioni
Custodie a prova
desplosione d
Sicurezza
aumentata e
IEC 60079-7
EN 60079-7
Prevenzione
Requisiti costruttivi tali da impedire la formazione di archi, scin- Apparecchiature non scintillanti,
tille o temperature elevate come, ad esempio, distanze di isola- come: custodie, morsetti, apparecmento in aria e superficiali maggiorate.
chiature di illuminazione, macchine
rotanti.
Sicurezza
intrinseca i
IEC 60079-11
EN 60079-11
Prevenzione
Modo
di protezione n
IEC 60079-15
EN 60079-15
Prevenzione
Sovrapressione
interna p
Immersione
in olio o
IEC 60079-6 Segregazione Lapparecchiatura elettrica completamente immersa in olio in Si applica soprattutto a trasformaEN 60079-6
modo tale che latmosfera esplosiva, che si trova allesterno o tori o ad apparecchi non dotati di
sopra al liquido, non possa essere in alcun modo innescata.
organi in movimento.
Riempimento
polverulento q
IEC 60079-5 Segregazione La custodia che contiene lapparecchiatura elettrica viene riem- Si applica a piccoli componenti
EN 60079-5
pita di polvere (ad esempio, polvere di quarzo) che impedisce come condensatori, trasformatori
linnesco dellatmosfera esplosiva esterna.
o dispositivi elettronici come gli alimentatori di lampade tubolari.
Incapsulamento
m
73
Modo
di protezione
Norma IEC/EN
Caratteristiche principali
Applicazioni
Assenza della
IEC 60079-31
sorgente di innesco. EN 60079-31
Protezione mediante
custodie t
(ta, tb, tc).
La tenuta della custodia impedisce lingresso di polvere Quadri elettrici, armature illuminanti, motori,
o lo limita ad una quantit non pericolosa.
custodie di connessione e morsettiere.
In questo modo le apparecchiature possono essere montate allinterno della custodia. La temperatura superficiale
della custodia non deve innescare latmosfera circostante.
Assenza della
sorgente di innesco.
Protezione a
sicurezza intrinseca
i (ia, ib, ic).
Apparecchiatura che viene utilizzata in una zona Sensori, attuatori, tecnologia di misura e conpotenzialmente esplosiva che contiene solo circuiti trollo.
elettrici a sicurezza intrinseca. Un circuito elettrico
intrinsecamente sicuro quando qualsiasi scintilla o
leffetto termico prodotto in determinate condizioni
(che includono il funzionamento normale e specifiche
condizioni di malfunzionamento) non sono in grado
di causare una combustione di unatmosfera esplosiva.
IEC 60079-11
EN 60079-11
Assenza
IEC 60079-11
dellatmosfera
EN 60079-11
esplosiva.
Pressurizzazione p.
Trasformatori MT/BT, grandi macchine elettriche (alternativa alla protezione Ex e), quadri
di automazione e strumentazione, sistemi di
controllo dei processi industriali (gas cromatografi, analizzatori), cabine di analisi e locali
pressurizzati.
9.3 DESCRIZIONE SINTETICA DEI METODI DI PROTEZIONE PER APPARECCHIATURE NON ELETTRICHE
DESTINATE A ZONE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE PER LA PRESENZA DI GAS E POLVERI (TAB. 29)
Tab. 29 Metodi di protezione per apparecchiature non elettriche in presenza di gas e polveri
Modo
di protezione
Norma
ISO/EN
Caratteristiche principali
Applicazioni
EN 13463-5
Vengono applicati principi tecnici testati a tipi di apparecchiature che non hanno Giunti, pompe, ingranaggi,
ISO 80079-37* alcuna fonte di accensione nelle normali condizioni di operativit. In questo modo catene di trasmissione, naviene ridotto al minimo il rischio di rotture meccaniche che possono causare tem- stri trasportatori.
perature infiammabili e scintille.
Protezione. A prova
di esplosione d.
EN 13463-3
Il gas pu entrare. Se innescata latmosfera esplode. La custodia contiene lesplo- Freni, giunti.
sione e i giunti sono progettati in modo tale che la fiamma si raffreddi durante
luscita e allesterno arrivi soltanto il prodotto della combustione, incapace di innescare latmosfera circostante.
Assenza dellatmosfera
esplosiva. Custodia
a respirazione limitata
fr.
EN 13463-2
Una sigillatura efficace di un involucro pu ridurre lingresso di atmosfera esplosiva Esclusivamente apparecin misura tale che nessuna atmosfera potenzialmente esplosiva possa formarsi allin- chiature per Zona 2 o
terno. Bisogna considerare le differenze di pressione tra linterno dellinvolucro e Zona 22.
lambiente esterno a causa della variazione di temperatura. Lapplicazione limitata
alle apparecchiature di categoria 3.
EN 13463-6
Vengono integrati dei sensori allinterno delle apparecchiature per rilevare possibi- Pompe, nastri trasportaISO 80079-37* li rischi di esplosione nella fase iniziale, in modo da adottare contromisure prima tori.
che le potenziali fonti di accensione diventino efficaci. Le misure applicate possono
essere avviate automaticamente per mezzo di un collegamento diretto tra i sensori
e il sistema di protezione dellaccensione o manualmente, tramite linvio di un
messaggio di avviso per loperatore.
74
9. Appendice
9.4 REQUISITI COSTRUTTIVI PER APPARECCHIATURE ELETTRICHE ANTIDEFLAGRANTI PER ATMOSFERE
POTENZIALMENTE ESPLOSIVE PER LA PRESENZA DI GAS (TAB. 30 E 31)
Tab. 30 Requisiti costruttivi in Europa, U.S.A., Canada e comparazione internazionale
Metodo
di protezione
Abbreviazione
Requisiti generali
Regione
Zona
di installazione
Normative
US
US
CA
EU
IEC
Classe I, Divisione 1 e 2
Classe I, Zona 0, 1 e 2
Classe I, Zona 0, 1 e 2
Zona 0, 1 e 2
Zona 0, 1 e 2
FM 3600
ISA 60079-0
CSA E60079-0
EN 60079-0
IEC 60079-0
US
CA
EU
IEC
Classe I, Zona 1
Classe I, Zona 1
Zona 1
Zona 1
ISA 60079-7
CSA E60079-7
EN 60079-7
IEC 60079-7
A prova
di accensione
(NI)
(NI)
US
CA
Classe I, Divisione 2
Classe I, Divisione 2
FM 3611
C22.2 No. 213
Apparecchiature
non scintillanti
AEx nA
Ex nA
Ex nA
Ex nA
US
CA
EU
IEC
Classe I, Zona 2
Classe I, Zona 2
Zona 2
Zona 2
ISA 60079-15
CAS E60079-15
EN 60079-15
IEC 60079-15
Antideflagranza
(XP)
(XP)
US
CA
Classe I, Divisione 1
Classe I, Divisione 1
FM 3615
C22.2 No. 30
Custodie
anti-fiamma
AEx d
Ex d
Ex d
Ex d
US
CA
EU
IEC
Classe I, Zona 1
Classe I, Zona 1
Zona 1
Zona 1
ISA 60079-1
CSA E60079-1
EN 60079-1
IEC 60079-1
Riempimento
con polvere
AEx q
Ex q
Ex q
Ex q
US
CA
EU
IEC
Classe 1, Zona 1
Classe I, Zona 1
Zona 1
Zona 1
ISA 60079-5
CSA E79-5
EN 50017
IEC 60079-5
Strutture
e componenti
protetti
AEx nC
Ex nC
Ex nC
Ex nC
US
CA
EU
IEC
Classe I, Zona 2
Classe I, Zona 2
Zona 2
Zona 2
ISA 60079-15
CSA E60079-15
EN 60079-15
IEC 60079-15
Sicurezza intrinseca
(IS)
(IS)
AEx ia
AEx ib
Ex ia
Ex ib
Ex ia
Ex ib
Ex ia
Ex ib
US
CA
US
US
CA
CA
EU
EU
IEC
IEC
Classe I, Divisione 1
Classe I, Divisione 1
Classe I, Zona 0
Classe I, Zona 1
Classe I, Zona 0
Classe I, Zona 1
Zona 0
Zona 1
Zona 0
Zona 1
FM 3610
C22.2 No. 157
FM 3610
FM 3610
CSA E60079-11
CSA E60079-11
EN 50020
EN 50020
IEC 60079-11
IEC 60079-11
AEx
Ex
Ex
Ex
75
Metodo
di protezione
Abbreviazione
Regione
Zona
di installazione
Normative
Apparecchiatura ad
AEx nC
US
Classe I, Zona 2,
ISA 60079-15
energia limitata
Ex nL
CA
Classe I, Zona 2
CSA E60079-15
Ex nL
EU
Zona 2
EN 60079-15
En nL
IEC
Zona 2
IEC 60079-15
Custodie pressuriz-
Type X
US
Classe I, Divisione 1
FM 3620
zate
Type X
CA
Classe 1, Divisione 1
NFPA 496
Type Y
US
Classe I, Divisione 1
FM 3620
Type Y
CA
Classe I, Divisione 1
NFPA 496
Type Z
US
Classe 1, Divisione 2
FM 3620
Type Z
CA
Classe 1, Divisione 2
NFPA 496
AEx px
US
Classe I, Zona 1
ISA 60079-2
CA
Classe I, Zona 1
CSA E60079-2
EU
Zona 1
EN 60079-2
IEC
Zona 1
IEC 60079-2
US
Classe I, Zona 1
ISA 60079-2
CA
Classe I, Zona 1
CSA E60079-2
EU
Zona 1
EN 60079-2
IEC
Zona 1
IEC 60079-2
US
Classe I, Zona 2
ISA 60079-2
CA
Classe I, Zona 2
CSA E60079-2
EU
Zona 2
EN 60079-2
IEC
Zona 2
IEC 60079-2
AEx nR
US
Classe I, Zona 2
ISA 60079-15
Ex nR
CA
Classe I, Zona 2
CSA E60079-15
Ex nR
EU
Zona 2
EN 60079-15
Ex nR
IEC
Zona 2
IEC 60079-15
Ex ma
EU
Zona 0
EN 60079-18
Ex ma
IEC
Zona 0
IEC 60079-18
AEx m
US
Classe I, Zona 1
ISA 60079-18
Ex m
CA
Classe I, Zona 1
CSS E60079-18
Ex mb
EU
Zona 1
EN 60079-18
Ex mb
IEC
Zona 1
IEC 60079-18
AEx o
US
Classe I, Zona 1
ISA 60079-6
Ex o
CA
Classe I, Zona 1
CSA E79-6
Ex o
EU
Zona 1
EN 50015
Ex o
IEC
Zona 1
IEC 60079-6
Pressurizzato
Incapsulamento
Immersione in olio
76
La marcatura
delle apparecchiature elettriche
in zone a rischio di esplosione
77
78
0722
Marcatura CE
II
Marcatura ATEX
Ex
Ex
2(1)G
2(1)D
Gruppo di apparecchi
I = apparecchiatura destinata ai lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti
di superficie esposti al rischio di sprigionamento di gris e/o polveri combustibili
II = apparecchiatura destinata ai lavori diversi da quelli in sotterraneo nelle miniere
e nei loro impianti di superficie che potrebbero essere esposti al pericolo di atmosfere
esplosive
Segno grafico che identifica che almeno una Direttiva comunitaria stata
applicata; viene apposto solo sulle apparecchiature, mentre i componenti
ne sono privi
tb [ia Da]
d [ia Ga]
IIIC
IIB+H2
T85..100C
T6..T5
Modo di protezione
IP66/IP67
Db
Gb
EPL
79
CORTEM GROUP
To be sure to be safe
Dal 1968, Cortem S.p.A. progetta e realizza apparecchiature elettriche
antideflagranti destinate ad impianti in zone a rischio di esplosione e incendio.
Grazie alla costante innovazione tecnologica e al miglioramento continuo, oggi
una societ leader nel settore, in grado di offrire unampia gamma di soluzioni
adatta ad applicazioni on-shore e off-shore.
La peculiarit di Cortem Group, costituito dai marchi Cortem, Elfit e Fondisonzo,
risiede nellesperienza maturata in oltre 40 anni di attivit nel settore, che si traduce
nella fornitura non solo di semplici prodotti Ex, ma anche di soluzioni customizzate.
Tutti i nostri prodotti sono progettati e realizzati internamente rispettando diversi metodi
di protezione, quali Ex d a prova desplosione, Ex e a sicurezza aumentata, Ex ed
misto, Ex n no sparkling, e utilizzando leghe di alluminio, acciai titolati e plastiche
di primaria qualit che assicurano resistenza e durata nel tempo. La lega di alluminio
utilizzata da Cortem ha superato i test previsti dalle norme EN60068-2-30 (cicli di
caldo-umido) e EN60068-2-11 (prove in nebbia salina). Tutti i nostri prodotti in lega
di alluminio sono, inoltre, protetti da una verniciatura epossidica RAL 7035. Questo
trattamento, fornito solo da Cortem Group, garantisce una protezione duratura.
La produzione Cortem si pu cos riassumere:
- Armature illuminanti, armature illuminanti per segnalazione ostacoli, proiettori e
lampade portatili.
- Custodie di derivazione e infilaggio, pulsantiere.
- Strumenti di segnalazione e controllo, prese e spine.
- Pressacavi e raccorderia elettrica.
- Esecuzioni speciali: pannelli di distribuzione e controllo energia Ex realizzati su
specifiche esigenze del cliente.
Il 90% della nostra produzione si trova nei settori dellOil & Gas sia nella parte offshore che in quella on-shore, ma anche nellindustria chimica, farmaceutica e in tutte
quelle realt manifatturiere in cui vi possa essere presenza di atmosfera esplosiva
come silos di grano, falegnamerie e cartiere. Investiamo ogni anno parte delle nostre
risorse per ricercare e sviluppare prodotti innovativi che soddisfino le richieste del
mercato e, per questa ragione, il nostro dipartimento Ricerca e Sviluppo studia le
migliori soluzioni considerando gli aspetti normativi, impiantistici, di sicurezza e di
market price.
Con oltre 30 agenzie, 90 distributori, 7 partner e 3 centri produttivi dislocati,
Cortem garantisce una presenza locale e qualificata in tutto il mondo. Per Cortem
delocalizzare non significa trasferire impianti, mezzi, know-how e risorse
nei Paesi a basso costo, ma replicare un modello vincente di organizzazione
industriale secondo cui la sicurezza per lambiente, diretta conseguenza della
qualit del prodotto, il rispetto delle norme, il servizio tecnico e post-vendita, sono
i fondamenti della nostra Mission Aziendale.
Il pay-off to be sure to be safe dimostra lorgoglio e la passione verso ci che
progettiamo e produciamo.
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