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NORMA ITALIANA Determinazione dei livelli di potenza sonora delle UNI EN ISO 3746
sorgenti di rumore mediante pressione sonora
Metodo di controllo con una superficie avvolgente su un piano
riflettente
DICEMBRE 1997
Acoustics
Determination of sound power levels of noise sources using sound
pressure
Survey method using an enveloping measurement surface over a reflecting plane
NORMA EUROPEA
DESCRITTORI Acustica, sorgente sonora, rumore (suono), rumore, tecnico progettuale,
prova, prova acustica, determinazione, pressione sonora, potenza sonora,
misurazione acustica
RELAZIONI NAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
PREMESSA 2
INTRODUZIONE 3
prospetto 0.1 Sommario delle norme internazionali per la determinazione dei livelli di
potenza sonora di sorgenti di rumore mediante il metodo della superficie
avvolgente sopra un piano riflettente, con indicazione della classe
di precisione.................................................................................................................................................. 4
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 7
3 DEFINIZIONI 7
4 AMBIENTE ACUSTICO 9
5 STRUMENTAZIONE 9
9 INFORMAZIONI DA REGISTRARE 18
10 INFORMAZIONI DA RIPORTARE 19
APPENDICE E BIBLIOGRAFIA 34
(informativa)
Acoustics
EUROPEAN STANDARD Determination of sound power levels of noise sources using sound
pressure
Survey method using an enveloping measurement surface over a reflecting plane
(ISO 3746:1995)
Acoustique
NORME EUROPÉENNE Détermination des niveaux de puissance acoustique émis par les
sources de bruit à partir de la pression acoustique
Méthode de contrôle employant une surface de mesure enveloppante au-dessus
d’un plan réfléchissant (ISO 3746:1995)
Akustik
EUROPÄISCHE NORM Bestimmung der Schalleistungspegel von Geräuschquellen aus
Schalldruckmessungen
Hüllflächenverfahren der Genauigkeitsklasse 3 über einer reflektierenden Ebene
(ISO 3746:1995)
DESCRITTORI Acustica, sorgente sonora, rumore (suono), rumore, tecnico progettuale, prova,
prova acustica, determinazione, pressione sonora, potenza sonora, misurazione
acustica
ICS 17.140.10
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
CEN 1995
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.
NOTIFICA DI ADOZIONE
Il testo della norma internazionale ISO 3746:1995 è stato approvato dal CEN come norma
europea senza alcuna modifica.
0.1 La presente norma internazionale fa parte della serie ISO 3740, che specifica vari metodi
per determinare i livelli di potenza sonora di macchine, apparecchiature e loro sottogruppi.
Tra i metodi presentati nella serie ISO 3740, è necessario scegliere il più appropriato alle
condizioni e agli scopi della prova di rumore. Nella ISO 3740 sono fornite linee guida ge-
nerali per facilitarne la scelta. La serie ISO 3740 fornisce soltanto principi generali riguar-
danti le condizioni di funzionamento e di montaggio della macchina o delle apparecchia-
ture sottoposte a prova. Per quanto riguarda le specifiche sulle condizioni di montaggio e
di funzionamento occorrerebbe fare riferimento alla procedura per prove di rumorosità per
particolare tipo di macchina o apparecchiatura, quando risulti disponibile.
0.2 La presente norma internazionale specifica un metodo per misurare i livelli di pressione
sonora su di una superficie di misurazione che racchiude la sorgente e per calcolare il li-
vello di potenza sonora emesso dalla sorgente. Il metodo di misurazione su superficie av-
volgente può essere utilizzato per ognuna delle tre classi di precisione (vedere prospetto 0.1),
ed è utilizzato nella presente norma internazionale per la classe 3.
L'applicazione della presente norma internazionale richiede che siano soddisfatti determi-
nati criteri di qualificazione, specificati nel prospetto 0.1. Se non possono essere soddi-
sfatti i criteri di qualificazione pertinenti, è possibile l'utilizzo della ISO 3747 o ISO 9614.
Le procedure per prove di rumorosità per particolari famiglie di macchine o apparecchia-
ture dovrebbero essere basati, senza contraddizioni, sui requisiti di una o più norme della
serie ISO 3740 o ISO 9614.
Se le misurazioni sono effettuate in tipiche sale-macchine, dove le sorgenti sono general-
mente installate, possono rivelarsi necessarie correzioni che tengano conto del rumore di
fondo o di riflessioni indesiderate.
I metodi specificati nella presente norma internazionale permettono la determinazione del
livello di potenza sonora come valore ponderato A direttamente dalle misurazioni ponde-
rate A dei livelli di pressione sonora.
0.3 Nella presente norma internazionale, il calcolo del livello di potenza sonora a partire dalle
misurazioni del livello di pressione sonora è basato sul presupposto che la potenza sonora
di uscita emessa dalla sorgente sia direttamente proporzionale al valore quadratico medio
della pressione sonora nello spazio e nel tempo.
1.1 Generalità
La presente norma internazionale specifica un metodo per misurare i livelli di pressione
sonora su una superficie di misurazione contenente la sorgente in modo da calcolare il li-
vello di potenza sonora emesso dalla sorgente di rumore. Fornisce i requisiti relativi
all’ambiente di prova e alla strumentazione, nonché le tecniche per ottenere il livello di
pressione sonora superficiale dal quale viene calcolato il livello di potenza sonora della
sorgente, ottenendo risultati con precisione di classe 3.
È importante che per i vari tipi di apparecchiature siano stabilite e utilizzate procedure per
prove di rumore, in conformità con la presente norma internazionale. Per ciascun tipo di
apparecchiatura tali procedure per prove di rumore forniranno i requisiti dettagliati sulle
condizioni di montaggio, caricamento e funzionamento dell'apparecchiatura sottoposta a
prova, nonché precisazioni riguardo alla superficie di misurazione e alle posizioni micro-
foniche, come stabilito nella presente norma internazionale.
Nota 1 La procedura per prova di rumorosità per un particolare tipo di apparecchiatura dovrebbe fornire in-
formazioni dettagliate sulla particolare superficie selezionata, dato che l'uso di superfici di misura-
zione di forma diversa può condurre a differenti stime del livello di potenza sonora di una sorgente.
Nota 4 Se K2A è maggiore o uguale a 5 dB, σ R può essere maggiore di 1 dB dei valori indicati nel prospetto 1.
Nota 5 Una procedura per prova di rumorosità per una particolare famiglia di sorgenti sonore può avere va-
lori di scarto tipo di riproducibilità più bassi (vedere nota 8).
Nota 6 Gli scarti tipo elencati nel prospetto 1 sono caratteristici delle condizioni di prova e dei procedimenti
prescritti nella presente norma internazionale e non della sorgente di rumore stessa. Essi dipendono
in parte da differenze tra i luoghi di prova, da modifiche delle condizioni atmosferiche se la prova è
condotta all'aperto, dall'assetto della camera di prova o dell'ambiente esterno, dalle proprietà acu-
stiche del piano riflettente, dall'assorbimento in corrispondenza delle pareti della camera di prova
se la prova è eseguita al chiuso, dal rumore di fondo, dal tipo di strumentazione e dalla sua calibra-
zione. Essi sono anche dovuti a variazioni delle tecniche sperimentali utilizzate, incluse le dimen-
sioni e la forma della superficie di misurazione, numero e collocazione delle postazioni microfoni-
che, collocazione della sorgente sonora, tempi di integrazione e, se presenti, determinazione delle
correzioni ambientali. Gli scarti tipo sono anche influenzati da errori nelle misurazioni eseguite nelle
vicinanze della sorgente; tali errori dipendono dalla natura della sorgente sonora, ma generalmente
aumentano col diminuire della distanza dalla sorgente e della frequenza (sotto i 250 Hz).
Nota 7 Se le misurazioni sono eseguite in diversi luoghi di prova, i livelli di potenza sonora di una determi-
nata sorgente possono presentare una concordanza maggiore di quanto indicato dagli scarti tipo
del prospetto 1.
Nota 8 Gli scarti tipo di riproducibilità ottenuti da una particolare famiglia di sorgenti sonore, di dimensioni
simili, che presentano spettro di potenza sonora simili e simili condizioni di funzionamento, possono
essere minori di quelli indicati nel prospetto 1. Quindi una procedura per prova di rumore in partico-
lare tipo di macchinario o apparecchiatura facente riferimento alla presente norma internazionale
può indicare scarti tipo minori di quelli elencati nel prospetto 1, se convalidati dai risultati di prove
appropriate effettuate in laboratori diversi.
Nota 9 Gli scarti tipo di riproducibilità, riportati nel prospetto 1, tengono conto del margine di incertezza as-
sociato a misurazioni ripetute sullo stesso rumore e nelle stesse condizioni (scarto tipo di riproduci-
bilità, vedere ISO 7574-1). Questo margine è di solito minore di quello associato allo spostamento
da un luogo di prova ad un altro. Comunque, nel caso sia difficile mantenere costanti le condizioni
di funzionamento o di montaggio di una particolare sorgente, lo scarto tipo di ripetibilità può non es-
sere piccolo se confrontato con i valori riportati nel prospetto 1. In questi casi il fatto che sia risultato
difficile ottenere dei dati ripetibili riguardo ai livelli di potenza sonora della sorgente dovrebbe essere
registrato e dichiarato nel resoconto di prova.
Nota 10 I procedimenti prescritti dalla presente norma internazionale e gli scarti tipo indicati nel prospetto 1 so-
no applicabili a misurazioni su una macchina singola. La caratterizzazione dei livelli di potenza so-
nora di gruppi di macchine della stessa famiglia o tipo implica l'uso di tecniche di campionamento
aleatorio, con intervalli di confidenza specificati, e i cui risultati sono espressi sotto forma di limiti
statistici superiori. L'applicazione di queste tecniche necessita la conoscenza o la stima dello scarto
tipo complessivo incluso lo scarto tipo di produzione come definito nella ISO 7574-1, che è una mi-
sura della variazione della potenza sonora di uscita tra le singole macchine del gruppo. I metodi sta-
tistici per la caratterizzazione di gruppi di macchine sono descritti nella ISO 7574-4.
3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma internazionale si applicano le definizioni seguenti:
3.1 pressione sonora, p: Oscillazioni di pressione attorno al valore di pressione statica dovu-
te alla presenza di un suono. È espressa in pascal.
Nota 11 L'entità della pressione sonora può essere espressa in diversi modi, come pressione sonora istan-
tanea, pressione sonora massima o radice quadrata del valore quadratico medio della pressione so-
nora su determinati valori di tempo e spazio (cioè sulla superficie di misurazione).
3.2 livello di pressione sonora, Lp: Dieci volte il logaritmo in base 10 del rapporto tra il qua-
drato della pressione sonora e il quadrato della pressione sonora di riferimento. I livelli di
pressione sonora sono espressi in decibel.
Devono essere indicate la ponderazione in frequenza o la larghezza della banda di fre-
quenza utilizzata e la costante di tempo (S, F, o I, vedere IEC 651). La pressione sonora
di riferimento è pari a 20 µPa (2 × 10-5 Pa).
Nota 12 Per esempio, il livello di pressione sonora ponderato A, con costante di tempo S è LpAS.
1) Da pubblicare. (Revisione della ISO 4871:1984). (Nota nazionale - La norma è stata pubblicata nel 1996).
I livelli equivalenti di pressione sonora sono espressi in decibel e devono essere misurati
con uno strumento conforme ai requisiti della IEC 804.
Nota 13 I livelli equivalenti di pressione sonora sono solitamente ponderati A e indicati da LpAeq,T, che di so-
lito si abbrevia con LpA.
Nota 14 Generalmente i pedici "eq" e "T" sono omessi in quanto i livelli equivalenti di pressione sonora sono
necessariamente determinati su un dato intervallo di misurazione.
3.2.2 livello di pressione sonora del singolo evento, Lp,1s: Livello equivalente di pressione sonora
di un singolo evento sonoro di durata specificata T (o dall'intervallo di misurazione speci-
ficato T ) normato a T0 = 1 s. È espresso in decibel ed è dato dalla seguente formula:
formula 2
2
1 T p (t ) T
L p,1s = 10 lg -------
T0 ∫0 --------------
p0 2
- d t dB = L peq,T + 10 lg ------- dB
T 0
3.2.3 intervallo di misurazione: Parte o multiplo di un periodo o ciclo di funzionamento per cui
viene determinato il livello equivalente di pressione sonora.
3.3 superficie di misurazione: Superficie fittizia di area S che racchiude la sorgente e sulla
quale sono posizionati i punti di misurazione. La superficie di misurazione è delimitata da
uno o più piani riflettenti.
3.4 livello di pressione sonora superficiale, L pf : Media energetica dei livelli equivalenti di
pressione sonora in corrispondenza di tutte le postazioni microfoniche sulla superficie di
misurazione, a cui sono applicate la correzione del rumore di fondo K1 (3.13) e la corre-
zione ambientale K2 (3.14). È espresso in decibel.
3.5 potenza sonora, W: Quantità di energia sonora irradiata nell'aria da una sorgente nell'uni-
tà di tempo. È espressa in watt.
3.6 livello di potenza sonora, LW: Dieci volte il logaritmo in base 10 del rapporto tra la potenza
sonora irradiata dalla sorgente sonora sottoposto a prova e la potenza sonora di riferimen-
to. È espresso in decibel.
Devono essere indicate la ponderazione in frequenza o la larghezza della banda di fre-
quenza usata. La potenza sonora di riferimento è pari a 1 pW (10-12 W).
Nota 15 Per esempio il livello di potenza sonora ponderato A è LWA.
3.7 intervallo di frequenze di interesse: Per applicazioni generali l'intervallo di frequenze di in-
teresse comprende le bande di ottava con frequenza centrale compresa fra 25 Hz e 8 000 Hz.
3.8 superficie di riferimento: Superficie fittizia costituita dal più piccolo parallelepipedo di for-
ma rettangolare che racchiude la sorgente ed è delimitato dal/i piano/i riflettente/i.
3.9 dimensione caratteristica della sorgente, d0: Semi diagonale del parallelepipedo costi-
tuito dalla superficie di riferimento e dalle sue proiezioni nei piani riflettenti adiacenti.
3.12 rumore di fondo: Rumore emesso da tutte le sorgenti diverse da quella sottoposta a prova.
Nota 16 Il rumore di fondo può comprendere rumori presenti nell'aria, vibrazioni delle strutture e rumori elet-
trici della strumentazione.
3.13 correzione del rumore di fondo, K1: Fattore di correzione che tiene conto dell'influenza
del rumore di fondo sul livello di pressione sonora superficiale; K1 dipende dalla frequenza
ed è espresso in decibel. Per i livelli ponderati A il fattore di correzione si indica con K1A.
3.14 correzione ambientale, K2: Fattore di correzione che tiene conto dell'influenza dei suoni
riflessi o assorbiti sul livello di pressione sonora superficiale; K2 dipende dalla frequenza
ed è espresso in decibel. Per i livelli ponderati A, il fattore di correzione si indica con K2A.
3.15 indice di rumore impulsivo (impulsività): Parametro che permette di classificare come
"impulsivo" il rumore emesso da una sorgente. (Vedere appendice D). È espresso in decibel.
4 AMBIENTE ACUSTICO
4.1 Generalità
Gli ambienti di prova adatti alla realizzazione di misurazioni in conformità con la presente
norma internazionale includono aree esterne piane o camere che soddisfano i requisiti di
qualificazione di cui in 4.2 e che sono adeguatamente isolate dal rumore di fondo in con-
formità con i requisiti in 4.3.
5 STRUMENTAZIONE
5.1 Generalità
La strumentazione, microfoni e cavi compresi, deve soddisfare i requisiti per strumenti di
classe 2 della IEC 651 o, nel caso di fonometri integratori, i requisiti per strumenti di clas-
se 2 della norma IEC 804.
5.2 Calibrazione
Durante ciascuna serie di misurazioni, un calibratore sonoro con precisione di ± 0,3 dB
(classe 1, come specificato nella IEC 942) deve essere applicato al microfono per verifi-
care la calibrazione dell'intero sistema di misurazione su una o più frequenze nell'interval-
lo di interesse.
6.1 Generalità
Il modo nel quale la sorgente sottoposta a prova viene installata e fatta funzionare può
avere effetti significativi sulla potenza sonora emessa dalla sorgente. Questo punto della
norma specifica le condizioni che riducono al minimo le variazioni della potenza sonora di
uscita causate dalle condizioni di installazione e funzionamento della sorgente sottoposta
a prova. È necessario applicare le istruzioni della procedura per prove di rumorosità, se
esistono, per tutto ciò che riguarda l'installazione e il funzionamento della sorgente sotto-
posta a prova.
In particolare per sorgenti di grandi dimensioni, è importante che la procedura per prove
di rumorosità indichi quali componenti, sottogruppi, apparecchiature ausiliarie, fonti
d'energia, ecc. devono essere compresi nella superficie di riferimento.
l3
0
d
d0 =
l2
d
0
2 2 2
d0 = ( l 1 ⁄ 2) + l 2 + l 3
Q
l
1
l2
l3
Q
d0
c) Parallelepipedo di riferimento con tre piani riflettenti
l
1
2 2 2
d0 = l1 + l2 + l3
l2
S = 4 ( ab + bc + ca )
dove:
a = 0,5l1 + d
b = 0,5l2 + d
c = l3 + d
l1, l2 e l3 sono rispettivamente la lunghezza, la larghezza e l'altezza della superficie di ri-
ferimento.
Se una sorgente è installata in prossimità di uno o più piani riflettenti si deve fare riferi-
mento alle figure C.7 e C.8 dell'appendice C per definire un'idonea superficie di misura-
zione. In tali condizioni il calcolo dell'area S delle superfici di misurazione è riportato nelle
rispettive figure. Le postazioni microfoniche devono essere posizionate conformemente
alle figure da C.1 a C.8.
7.5 Misurazione
7.5.3 Procedimento
Osservare il livello di pressione sonora ponderato A durante un intervallo di tempo tipico
del funzionamento della sorgente. Effettuare rilevazioni del livello di pressione sonora
ponderato A per ogni postazione microfonica.
Determinare quanto segue:
a) i livelli di pressione sonora ponderati A, L'pA, durante il funzionamento della sorgente
sottoposta a prova;
b) i livelli di pressione sonora ponderati A, L''pA, prodotti dal rumore di fondo.
Il periodo di osservazione deve essere di almeno 30 s se non stabilito diversamente dalla
procedura per prove di rumorosità per la specifica famiglia di macchinari o apparecchia-
ture.
Per la misurazione di eventi sonori isolati, determinare il livello di pressione sonora del
singolo evento Lp,1s (vedere 3.2.2).
Per quanto riguarda il rumore variabile nel tempo, è importante specificare accuratamente
il periodo di osservazione, il quale dipenderà di solito dallo scopo delle misurazioni. Per
una macchina i cui modi di funzionamento presentano diversi livelli di rumore, scegliere
per ciascun modo un appropriato periodo di misurazione e dichiararlo nel resoconto di
prova.
8.1 Calcolo del livello medio di pressione sonora ponderato A della superficie di misura-
zione
Calcolare la media dei livelli di pressione sonora ponderati A della superficie di misurazio-
ne, cioè L' pA dai livelli di pressione sonora ponderati A misurati, L'pAi, e calcolare L'' pA dai
livelli misurati di pressione sonora ponderati A del rumore di fondo, L'' pAi mediante le for-
mule seguenti:
formula 5
N
1 0,1 L'' pAi
L'' pA = 10 lg ----
N ∑ 10 dB
i =1
dove:
L' pA è il livello medio di pressione sonora ponderato A della superficie di misura-
zione, in decibel, quando la sorgente sottoposta a prova è in funzione;
L'' pA è il livello medio di pressione sonora ponderato A del rumore di fondo della
superficie di misurazione, in decibel;
L' pAi è il livello di pressione sonora ponderato A misurato in corrispondenza
dell'i esima postazione microfonica, in decibel;
L'' pAi è il livello di pressione sonora ponderato A del rumore di fondo, misurato in
corrispondenza dell'i esima postazione microfonica, in decibel;
N è il numero di postazioni microfoniche.
Nota 22 Il calcolo delle medie mediante le formule 4 e 5 è basato su una distribuzione uniforme delle posta-
zioni microfoniche sulla superficie di misurazione.
Ð 0,1∆ L A
K 1A = Ð 10 lg 1 Ð 10 dB
dove:
∆ L A = L' pA Ð L'' pA
Se ∆ L A > 10 dB, non viene effettuata alcuna correzione in conformità con la presente nor-
ma internazionale. Se ∆ L A ≥ 3 dB, la misurazione risulta valida in conformità con la pre-
sente norma internazionale (vedere prospetto 0.1).
Per valori di ∆ L A compresi tra 3 dB e 10 dB, apportare le correzioni indicate dalla formula 6.
Se ∆ L A < 3 dB la precisione del/i risultato/i è ridotta. Queste misurazioni possono essere
corrette per un valore massimo di 3 dB. Il risultato può tuttavia, essere riportato, e può es-
sere utile per determinare il limite superiore del livello di potenza sonora della sorgente
sottoposta a prova. Se tali dati vengono riportati, deve essere indicato chiaramente nel te-
sto del resoconto, così come nei grafici e nei prospetti relativi ai risultati, che i requisiti re-
lativi al rumore di fondo della presente norma internazionale non sono state soddisfatte.
L pfA = L' pA Ð K 1A Ð K 2A
S
L WA = L pfA + 10 lg ------ dB
S0
dove:
L pfA è il livello di pressione sonora superficiale ponderato A, calcolato secondo la for-
mula 7;
S è l'area della superficie di misurazione, in metri quadri;
S0 = 1 m2.
9 INFORMAZIONI DA REGISTRARE
Le informazioni elencate da 9.1 a 9.6, quando ne è possibile l'applicazione, devono esse-
re annotate e registrate per quanto riguarda tutte le misurazioni effettuate in conformità
con la presente norma internazionale.
9.4 Strumentazione
a) L'attrezzatura utilizzata per le misurazioni, inclusi nome, tipo, numero di serie e fabbricante.
b) Metodo utilizzato per verificare la calibrazione dei microfoni e altri componenti del si-
stema; data, luogo e risultato della calibrazione.
c) Caratteristiche dello schermo antivento (se presente).
10 INFORMAZIONI DA RIPORTARE
Devono essere riportati solo quei dati registrati (vedere 9) che sono necessari ai fini delle
misurazioni (vedere ISO 4871).
Il resoconto deve specificare se i livelli di potenza sonora riportati sono stati ottenuti in pie-
na conformità con i requisiti della presente norma internazionale oppure no.
Il livello di potenza sonora ponderato A della sorgente sottoposta a prova deve essere ri-
portato con approssimazione al più vicino decibel intero.
A.1 Generalità
Un'area di prova all'aperto o una comune camera forniranno un ambiente idoneo purché
siano soddisfatti i requisiti forniti nella presente appendice.
Gli oggetti riflettenti diversi dai piani riflettenti devono essere allontanati il più possibile
dalle vicinanze della macchina sottoposta a prova. Un sito di prova deve idealmente per-
mettere la definizione di una superficie di misurazione situata
a) entro un campo sonoro essenzialmente libero da riflessioni sonore indesiderate pro-
venienti da oggetti vicini o dalle pareti della camera; e
b) al di fuori del campo vicino della sorgente sonora sottoposta a prova.
Ai fini del metodo di controllo, la superficie di misurazione si considera posta al di fuori della
zona di campo vicino se la distanza dalla sorgente sottoposta a prova è maggiore o uguale
a 0,15 m.
Per le misurazioni eseguite all'aperto, devono essere soddisfatte le condizioni specificate
in A.2. Per misurazioni condotte al chiuso deve essere seguito uno dei procedimenti alter-
nativi di cui in A.3. In caso contrario le misurazioni non saranno conformi ai requisiti della
presente norma internazionale.
Nota 24 In alternativa, possono essere seguiti i procedimenti di qualificazione dell'ambiente di prova della
ISO 3744 al posto di quelli descritti nella presente appendice.
K 2A = L *WA Ð L WAr
dove:
L *WA è il livello di potenza sonora ponderato A senza correzioni della sorgente sonora
di riferimento, determinato in conformità con 7 e 8 quando si usa il valore 0 per
K2A;
L WAr è il livello calibrato di potenza sonora ponderato A della sorgente sonora di riferi-
mento [riferimento 1 pW (= 10-12 W)], in decibel.
Nota 25 Nella ISO 3744:1994, appendice A, si trovano le istruzioni per il posizionamento della sorgente so-
nora di riferimento nell’ambiente di prova.
K 2A = 10 lg [ 1 + 4 ( S ⁄ A ) ] dB
dove:
A è l'area equivalente di assorbimento sonoro della camera a 1 kHz, in metri quadri;
S è l'area della superficie di misurazione, in metri quadri.
Nella figura A.1 sono illustrati i fattori di correzione ambientale, calcolati mediante la for-
mula A.2, in funzione di A/S.
In A.3.2.1 e A.3.2.2 sono indicati dei metodi alternativi per determinare l'area equivalente
A di assorbimento acustico della camera di prova.
10
0
0,5 1 2 5 10 20 50 100 200
AS
A = α ⋅ SV
dove:
α è il coefficiente di assorbimento acustico medio, per le quantità ponderate A ripor-
tate nel prospetto A.1;
SV è l’area totale delle superfici di delimitazione della camera di prova (muri, soffitto
e pavimento), in metri quadri.
prospetto A.1 Valori approssimati del coefficiente di assorbimento acustico medio α
A = 0,16 ( V ⁄ T )
dove:
V è il volume della camera di prova, in metri cubi;
T è il tempo di riverbero nella camera di prova, in secondi.
Nota 26 Allo scopo di determinare K2A direttamente dai valori misurati ponderati A, si raccomanda di utiliz-
zare il tempo di riverbero misurato nella banda di frequenza con frequenza centrale 1 kHz.
A⁄S≥1
Più il rapporto A/S è elevato, meglio è.
Se il precedente requisito non può essere soddisfatto, deve essere scelta un’altra super-
ficie di misurazione. La nuova superficie di misurazione deve avere un’area totale inferio-
re, ma deve ancora trovarsi all'esterno della zona di campo vicino (vedere A.1).
In alternativa, il rapporto A/S può essere aumentato introducendo ulteriori quantità di ma-
teriale fonoassorbente nella camera di prova e calcolando nuovamente il valore di A/S
nelle nuove condizioni.
Se il requisito del presente punto non può essere soddisfatto da alcuna superficie di mi-
surazione posta al di fuori della zona di campo vicino della sorgente sottoposta a prova,
l'ambiente in questione non può essere utilizzato per effettuare misurazioni sulla sorgente
sottoposta a prova in conformità con i requisiti della presente norma internazionale.
Per siti di prova all'aperto, il fattore di correzione ambientale K2A presenta di solito valori
molto bassi.
Nota 27 In alcuni casi particolari di prove all'aperto, il valore di K2A può essere negativo, ma ai fini della pre-
sente norma internazionale K2A si suppone che sia nullo.
prospetto B.1 Coordinate delle postazioni microfoniche chiave (4, 5, 6, 10) e delle postazioni microfoniche supple-
mentari (14, 15, 16, 20)
Posizione microfonica x y z
--- --- ---
r r r
z
1 2
10
4 y
r
5 6
l3
l
2
l1
x
16
2
1
16
2
4 5
4
°
60
5
20
z
10 20
10
14 15
15
14
6
6
0,45 r
x
1r
x
Pagina 25 di 36
B.2 Postazioni microfoniche per sorgenti che emettono componenti tonali
Se la sorgente emette componenti tonali, può verificarsi una forte interferenza nel caso
molte postazioni microfoniche si trovino alla stessa altezza al di sopra del piano riflettente.
In un caso simile è raccomandato l'uso di posizioni microfoniche con le coordinate nume-
rate 4, 5, 6 e 10 nel prospetto B.2.
prospetto B.2 Coordinate delle postazioni microfoniche (4, 5, 6, 10) per sorgenti che emettono componenti tonali
Posizione microfonica x y z
--- --- ---
r r r
60
°
14
0,89 r
14 15
6
6
0,45 r
y
1r
x
Pagina 27 di 36
APPENDICE
(normativa)
C.1
≤3d
figura
≤3d
figura
,,,,
,,,,
,,,
C POSIZIONI MICROFONICHE SU UNA SUPERFICIE DI MISURAZIONE A
PARALLELEPIPEDO
Nota 29
C.1
C.2
Postazioni microfoniche per sorgenti montate su un piano riflettente
Ciascun piano della superficie di misurazione deve essere considerato a sé stante e sud-
diviso in modo da ottenere il più piccolo numero possibile di aree rettangolari parziali di
uguali dimensioni con una lunghezza massima del lato pari a 3d (vedere figura C.1). Le
postazioni microfoniche si trovano nel centro di ogni area parziale. In questo modo si ot-
tengono le postazioni microfoniche per le figure dalla C.2 alla C.6.
La/e postazione/i in verticale sopra la sorgente può/possono essere sostituita/e con postazioni si-
tuate negli angoli della superficie di misurazione o essere omesse, se indicato dall'apposita proce-
dura per prove di rumorosità.
Procedimento per definire le postazioni microfoniche specifiche nel caso in cui un lato della superfi-
cie di misurazione sia maggiore di 3d
≤3d
≤3d
≤3d
≤3d
≤3 d
≤3d
2
d
l
2
2b
c = l3+d
=
l2
+2
d z
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figura C.3 Esempio di superficie di misurazione e delle postazioni microfoniche per una macchina alta e a base
stretta (l1 ≤ d, l2 ≤ d, 2d < l3 ≤ 5d )
Legenda
1 Piano riflettente
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_
c = l3+d
l3
,,,, ,,,,
,,,, ,,,,
,
d z
l +2
l2
2
= y
d
1 l1 2b
,,,, ,
d 2
2a = l +2d x
1
figura C.4 Esempio di superficie di misurazione e delle postazioni microfoniche per una macchina lunga
(4d < l1 ≤ 7d, l2 ≤ d, l3 ≤ 2d )
Legenda
1 Piano riflettente
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_
y
2
x
,
c = l3+d
d
l3
,
,,,
d
l +2
l2
2
,
=
d
l1 2b
2a = l +2d d
1
1
c = l3 +d
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,
l3
,
2d
l +
l2
2
=
2b
z
d
y
,
l1
d
2a = l 1 + 2 d 1
x
c = l3 +d
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,
l3
,
2d
l +
l2
2
=
2b
z
d
,
l1 y
2a = l 1 + 2 d d
1
x
C.2 Postazioni microfoniche per sorgenti in prossimità di due o tre piani riflettenti
Per una sorgente installata in prossimità di più di un piano riflettente, si deve fare riferi-
mento alle figure C.7 e C.8 al fine di definire un'appropriata superficie di misurazione. Le
postazioni microfoniche devono essere quelle illustrate nelle figure da C.2 a C.8.
figura
C.7
C.8
Superficie di misurazione (parallelepipedo) con quattro postazioni microfoniche per apparecchi
appoggiati al pavimento posizionati contro un muro
Legenda
_ Superficie di misurazione
A
_ Parallelepipedo di riferimento
B
c /2
B
A
l1
2a
3
d
d
l3
4
d
l
c
2b
S=2(2ac+2ab+bc)
Superficie di misurazione (parallelepipedo) con tre postazioni microfoniche per apparecchi appog-
giati al pavimento posizionati contro due muri
Legenda
_ Superficie di misurazione
A
_ Parallelepipedo di riferimento
B
B
c /2
l1
2a
2
d
3
d
d
l3
l
2
2b
c
z
S=2(ac+2ab+bc)
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APPENDICE D LINEE GUIDA PER L'IDENTIFICAZIONE DI RUMORE IMPULSIVO
(informativa)
In alcuni casi, il confronto del livello di pressione sonora equivalente ponderato A determi-
nato mediante la costante di tempo "I", LpAIeq, con il corrispondente valore di LpAeq per il
medesimo ciclo di funzionamento, può essere di grande aiuto nel decidere se il rumore
contiene o meno componenti impulsive significative. A questo scopo, il confronto viene
eseguito in una o più postazioni microfoniche, e vengono osservati almeno cinque cicli di
funzionamento per ogni posizione. La differenza (LpAIeq - LpAeq) è definita come indice di
rumore impulsivo (impulsività).
Nota 30 Se il valore medio dell'indice di rumore impulsivo è uguale o maggiore di 3 dB, il rumore viene con-
siderato come impulsivo.
Per un singolo evento isolato, o per una sequenza di eventi consecutivi separati da inter-
valli di 1 s o più, la differenza tra i valori massimi di LpAI e LpAS può essere utilizzata per de-
scrivere ciascun evento. La differenza (LpAImax - LpASmax) è l'indice di rumore impulsivo
dell'evento singolo e può essere utilizzata per descrivere il rumore impulsivo di un singolo
evento. Per eventi singoli consecutivi vengono utilizzate la media aritmetica dei valori
massimi di LpAI per gli eventi singoli e la media dei valori massimi di LpAS calcolati sull'in-
sieme degli eventi.
2) Da pubblicare. (Nota nazionale - La norma ISO 9614-2 e la ISO 12001 sono state entrambe pubblicate nel 1996).
3) Da pubblicare. (Revisione della IEC 225:1966).
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