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Acustica

NORMA ITALIANA Determinazione dei livelli di potenza sonora delle UNI EN ISO 3746
sorgenti di rumore mediante pressione sonora
Metodo di controllo con una superficie avvolgente su un piano
riflettente
DICEMBRE 1997

Acoustics
Determination of sound power levels of noise sources using sound
pressure
Survey method using an enveloping measurement surface over a reflecting plane

NORMA EUROPEA
DESCRITTORI Acustica, sorgente sonora, rumore (suono), rumore, tecnico progettuale,
prova, prova acustica, determinazione, pressione sonora, potenza sonora,
misurazione acustica

CLASSIFICAZIONE ICS 17.140.01

SOMMARIO La norma specifica un metodo per misurare i livelli di pressione sonora su


una superficie di misurazione contenente la sorgente in modo da calcolare
il livello di potenza sonora emesso dalla sorgente di rumore.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN ISO 3746:1995 (= ISO 3746:1995)


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN ISO 3746 (edizione agosto 1995).

ORGANO COMPETENTE Commissione "Acustica"

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 20 novembre 1997

RICONFERMA

UNI  UNI - Milano 1997


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 10 Nº di riferimento UNI EN ISO 3746:1997 Pagina I di IV


PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN ISO 3746 (edizione agosto 1995), che assu-
me così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Acustica" dell’UNI, che segue i lavori europei
sull’argomento, per delega della Commissione Centrale Tecnica, ha
approvato il progetto europeo il 23 marzo 1995 e la versione in lin-
gua italiana della norma il 15 novembre 1997.

Per agevolare gli utenti, viene di seguito indicata la corrispondenza


tra le norme citate al punto "Riferimenti normativi" e in appendice E
"Bibliografia", e le norme italiane vigenti
ISO 354:1985 = UNI EN 20354:1993
ISO 3741:1988 = UNI EN 23741:1992
ISO 3742:1988 = UNI EN 23742:1992
ISO 3743-1:1994 = UNI EN ISO 3743-1:1997
ISO 3744:1994 = UNI EN ISO 3744:1997
ISO 7574-1:1985 = UNI EN 27574-1:1991
ISO 7574-2:1985 = UNI EN 27574-2:1991
ISO 7574-3:1985 = UNI EN 27574-3:1991
ISO 7574-4:1985 = UNI EN 27574-4:1991
ISO 9614-1:1993 = UNI EN ISO 9614-1:1997

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

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INDICE

PREMESSA 2

INTRODUZIONE 3
prospetto 0.1 Sommario delle norme internazionali per la determinazione dei livelli di
potenza sonora di sorgenti di rumore mediante il metodo della superficie
avvolgente sopra un piano riflettente, con indicazione della classe
di precisione.................................................................................................................................................. 4

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 4


prospetto 1 Valori superiori stimati per gli scarti tipo di riproducibilità dei livelli di potenza
sonora ponderati A determinati in conformità con la presente norma
internazionale.............................................................................................................................................. 6

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 7

3 DEFINIZIONI 7

4 AMBIENTE ACUSTICO 9

5 STRUMENTAZIONE 9

6 INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA SORGENTE


SOTTOPOSTA A PROVA 10

7 MISURAZIONE DEI LIVELLI DI PRESSIONE SONORA 12


figura 1 Esempi con indicazione della superficie di riferimento e della dimensione
caratteristica della sorgente d0 in rapporto all'origine del sistema
di coordinate Q ........................................................................................................................................ 13

8 CALCOLO DEL LIVELLO DI PRESSIONE SONORA SUPERFICIALE


PONDERATO A E DEL LIVELLO DI POTENZA SONORA PONDERATO A 16

9 INFORMAZIONI DA REGISTRARE 18

10 INFORMAZIONI DA RIPORTARE 19

APPENDICE A PROCEDIMENTI DI QUALIFICAZIONE DELL'AMBIENTE ACUSTICO 20


(normativa)
figura A.1 Fattore di correzione ambientale, K 2A , in decibel ............................................................... 22
prospetto A.1 Valori approssimati del coefficiente di assorbimento acustico medio ....................... 22

APPENDICE B POSIZIONI MICROFONICHE SULLA SUPERFICIE DI MISURAZIONE


(normativa) EMISFERICA 24
prospetto B.1 Coordinate delle postazioni microfoniche chiave (4, 5, 6, 10) e delle
postazioni microfoniche supplementari (14, 15, 16, 20) ................................................... 24
figura B.1 Posizioni microfoniche sulla semisfera - Postazioni microfoniche chiave .............. 24
figura B.2 Posizioni microfoniche sulla semisfera ...................................................................................... 25
prospetto B.2 Coordinate delle postazioni microfoniche (4, 5, 6, 10) per sorgenti che
emettono componenti tonali ............................................................................................................. 26
figura B.3 Veduta in piano della superficie di misurazione sferica e postazioni
microfoniche intorno ad una superficie di riferimento in prossimità
di due piani riflettenti ............................................................................................................................ 27

APPENDICE C POSIZIONI MICROFONICHE SU UNA SUPERFICIE DI MISURAZIONE A


(normativa) PARALLELEPIPEDO 28
figura C.1 Procedimento per definire le postazioni microfoniche specifiche nel caso in
cui un lato della superficie di misurazione sia maggiore di 3d ...................................... 28

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figura C.2 Esempio di superficie di misurazione e di postazioni microfoniche per una
macchina di piccole dimensioni (l1 ≤ d, l2 ≤ d, l3 ≤ 2d, dove d è la distanza
di misurazione, generalmente di 1 m) ........................................................................................ 28
figura C.3 Esempio di superficie di misurazione e delle postazioni microfoniche per
una macchina alta e a base stretta (l1 ≤ d, l2 ≤ d, 2d < l3 ≤ 5d )................................. 29
figura C.4 Esempio di superficie di misurazione e delle postazioni microfoniche per
una macchina lunga (4d < l1 ≤ 7d, l2 ≤ d, l3 ≤ 2d ) ............................................................. 29
figura C.5 Esempio di superficie di misurazione e di postazioni microfoniche per
una macchina di medie dimensioni (d < l1 ≤ 4d, d < l2 ≤ 4d, 2d < l3 ≤ 5d )........... 30
figura C.6 Esempio di superficie di misurazione e di postazioni microfoniche per
una macchina di grandi dimensioni (4d < l1 ≤ 7d, d < l2 ≤ 4d, 2d < l3 ≤ 5d )........ 31
figura C.7 Superficie di misurazione (parallelepipedo) con quattro postazioni
microfoniche per apparecchi appoggiati al pavimento posizionati
contro un muro ........................................................................................................................................ 32
figura C.8 Superficie di misurazione (parallelepipedo) con tre postazioni microfoniche
per apparecchi appoggiati al pavimento posizionati contro due muri ....................... 32

APPENDICE D LINEE GUIDA PER L'IDENTIFICAZIONE DI RUMORE IMPULSIVO 33


(informativa)

APPENDICE E BIBLIOGRAFIA 34
(informativa)

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Acustica
NORMA EUROPEA Determinazione dei livelli di potenza sonora delle EN ISO 3746
sorgenti di rumore mediante pressione sonora
Metodo di controllo con una superficie avvolgente su un piano
riflettente
AGOSTO 1995

Acoustics
EUROPEAN STANDARD Determination of sound power levels of noise sources using sound
pressure
Survey method using an enveloping measurement surface over a reflecting plane
(ISO 3746:1995)
Acoustique
NORME EUROPÉENNE Détermination des niveaux de puissance acoustique émis par les
sources de bruit à partir de la pression acoustique
Méthode de contrôle employant une surface de mesure enveloppante au-dessus
d’un plan réfléchissant (ISO 3746:1995)
Akustik
EUROPÄISCHE NORM Bestimmung der Schalleistungspegel von Geräuschquellen aus
Schalldruckmessungen
Hüllflächenverfahren der Genauigkeitsklasse 3 über einer reflektierenden Ebene
(ISO 3746:1995)

DESCRITTORI Acustica, sorgente sonora, rumore (suono), rumore, tecnico progettuale, prova,
prova acustica, determinazione, pressione sonora, potenza sonora, misurazione
acustica

ICS 17.140.10

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 12 maggio 1995.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche.
Gli elenchi aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali
corrispondenti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centra-
le oppure ai membri del CEN.
Le norme europee sono emanate in tre versioni ufficiali (inglese, francese e te-
desca). Traduzioni nella lingua nazionale, fatte sotto la propria responsabilità
da membri del CEN e notificate alla Segreteria Centrale, hanno il medesimo
status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spa-
gna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

 CEN 1995
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.

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PREMESSA
Il testo della norma internazionale ISO 3746:1995 è stato elaborato dal Comitato Tecnico
ISO/TC 43 "Acustica" in collaborazione con CEN/TC 211 "Acustica".
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o me-
diante la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro febbraio
1996, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro febbraio 1996.
La presente norma europea è stata preparata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall’Associazione Europea del Libero Scambio, ed è di
supporto ai requisiti essenziali della(e) Direttiva(e) della UE.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, i seguenti Paesi sono tenuti ad adot-
tare la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germa-
nia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Re-
gno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.

NOTIFICA DI ADOZIONE
Il testo della norma internazionale ISO 3746:1995 è stato approvato dal CEN come norma
europea senza alcuna modifica.

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INTRODUZIONE

0.1 La presente norma internazionale fa parte della serie ISO 3740, che specifica vari metodi
per determinare i livelli di potenza sonora di macchine, apparecchiature e loro sottogruppi.
Tra i metodi presentati nella serie ISO 3740, è necessario scegliere il più appropriato alle
condizioni e agli scopi della prova di rumore. Nella ISO 3740 sono fornite linee guida ge-
nerali per facilitarne la scelta. La serie ISO 3740 fornisce soltanto principi generali riguar-
danti le condizioni di funzionamento e di montaggio della macchina o delle apparecchia-
ture sottoposte a prova. Per quanto riguarda le specifiche sulle condizioni di montaggio e
di funzionamento occorrerebbe fare riferimento alla procedura per prove di rumorosità per
particolare tipo di macchina o apparecchiatura, quando risulti disponibile.

0.2 La presente norma internazionale specifica un metodo per misurare i livelli di pressione
sonora su di una superficie di misurazione che racchiude la sorgente e per calcolare il li-
vello di potenza sonora emesso dalla sorgente. Il metodo di misurazione su superficie av-
volgente può essere utilizzato per ognuna delle tre classi di precisione (vedere prospetto 0.1),
ed è utilizzato nella presente norma internazionale per la classe 3.
L'applicazione della presente norma internazionale richiede che siano soddisfatti determi-
nati criteri di qualificazione, specificati nel prospetto 0.1. Se non possono essere soddi-
sfatti i criteri di qualificazione pertinenti, è possibile l'utilizzo della ISO 3747 o ISO 9614.
Le procedure per prove di rumorosità per particolari famiglie di macchine o apparecchia-
ture dovrebbero essere basati, senza contraddizioni, sui requisiti di una o più norme della
serie ISO 3740 o ISO 9614.
Se le misurazioni sono effettuate in tipiche sale-macchine, dove le sorgenti sono general-
mente installate, possono rivelarsi necessarie correzioni che tengano conto del rumore di
fondo o di riflessioni indesiderate.
I metodi specificati nella presente norma internazionale permettono la determinazione del
livello di potenza sonora come valore ponderato A direttamente dalle misurazioni ponde-
rate A dei livelli di pressione sonora.

0.3 Nella presente norma internazionale, il calcolo del livello di potenza sonora a partire dalle
misurazioni del livello di pressione sonora è basato sul presupposto che la potenza sonora
di uscita emessa dalla sorgente sia direttamente proporzionale al valore quadratico medio
della pressione sonora nello spazio e nel tempo.

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prospetto 0.1 Sommario delle norme internazionali per la determinazione dei livelli di potenza sonora di sorgenti di
rumore mediante il metodo della superficie avvolgente sopra un piano riflettente, con indicazione
della classe di precisione

Parametro ISO 3745 ISO 3744 ISO 3746


Metodo di precisione Metodo tecnico-progettuale Metodo di controllo
Classe 1 Classe 2 Classe 3
Ambiente di prova Camera semi-anecoica All’aperto o al chiuso All’aperto o al chiuso
Criterio di idoneità dell’am-
K2 ≤ 0,5 dB K2 ≤ 2 dB K2 ≤ 7 dB
biente di prova1)
Volume della sorgente so- Preferibilmente minore di Nessuna restrizione: limi- Nessuna restrizione: limitato solo
nora 0,5% del volume della ca- tato solo dalla disponibilità dalla disponibilità dell’ambiente di
mera di prova dell'ambiente di prova prova
Caratteristica del rumore Qualunque (a larga banda, a banda stretta, con componenti tonali, stazionario, non stazio-
nario, impulsivo)
Limitazione del rumore di ∆L ≥ 10 dB (se possibile ∆L ≥ 6 dB (se possibile ∆L ≥ 3 dB
fondo1) maggiore di 15 dB) maggiore di 15 dB) K1 ≤ 3 dB
K1 ≤ 0,4 dB K1 ≤ 1,3 dB
Numero di punti di misura-
≥ 10 ≥ 92) ≥ 42)
zione
Strumentazione:
a) Fonometro conforme a) tipo 1 come specificato a) tipo 1 come specificato a) tipo 2 come specificato nella
almeno al nella IEC 651 nella IEC 651 IEC 651
b) Fonometro integratore b) tipo 1 come specificato b) tipo 1 come specificato b) tipo 2 come specificato nella
conforme almeno al nella IEC 804 nella IEC 804 IEC 804
c) Serie di filtri di banda c) classe 1 come specifi- c) classe 1 come specifi-
conforme almeno alla cato nella IEC 1260 cato nella IEC 1260
Margine di precisione del σ R ≤ 1 dB σ R ≤ 1,5 dB σ R ≤ 3 dB (se K2 < 5 dB)
metodo per la determina- σ R ≤ 4 dB (se 5 dB ≤ K2 ≤ 7 dB)
zione di LWA espresso Se le componenti tonali sono predo-
come scarto tipo di ripro- minanti il valore di σ R è maggiore di
ducibilità 1 dB
1) I valori di K1 e K2 devono essere verificati in ogni banda di frequenza entro l’intervallo di frequenza interessato per la
determinazione dello spettro di potenza sonoro. Per la determinazione dei livelli di potenza sonora ponderati A, applicare
gli stessi criteri a K1A e K2A.
2) In determinate circostanze è ammesso l’uso di un numero ridotto di postazioni microfoniche.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

1.1 Generalità
La presente norma internazionale specifica un metodo per misurare i livelli di pressione
sonora su una superficie di misurazione contenente la sorgente in modo da calcolare il li-
vello di potenza sonora emesso dalla sorgente di rumore. Fornisce i requisiti relativi
all’ambiente di prova e alla strumentazione, nonché le tecniche per ottenere il livello di
pressione sonora superficiale dal quale viene calcolato il livello di potenza sonora della
sorgente, ottenendo risultati con precisione di classe 3.
È importante che per i vari tipi di apparecchiature siano stabilite e utilizzate procedure per
prove di rumore, in conformità con la presente norma internazionale. Per ciascun tipo di
apparecchiatura tali procedure per prove di rumore forniranno i requisiti dettagliati sulle
condizioni di montaggio, caricamento e funzionamento dell'apparecchiatura sottoposta a
prova, nonché precisazioni riguardo alla superficie di misurazione e alle posizioni micro-
foniche, come stabilito nella presente norma internazionale.
Nota 1 La procedura per prova di rumorosità per un particolare tipo di apparecchiatura dovrebbe fornire in-
formazioni dettagliate sulla particolare superficie selezionata, dato che l'uso di superfici di misura-
zione di forma diversa può condurre a differenti stime del livello di potenza sonora di una sorgente.

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1.2 Tipi di rumore e sorgenti di rumore
Il metodo specificato nella presente norma internazionale è applicabile alla misurazione di
tutti i tipi di rumore.
Nota 2 La ISO 12001 fornisce una classificazione dei diversi tipi di rumore (stazionario, non stazionario,
quasi stazionario, impulsivo).
La presente norma internazionale è applicabile a sorgenti di rumore di qualsiasi tipo e di-
mensione (per esempio dispositivo, macchina, componente, sottogruppo).
Nota 3 Il metodo prescritto nella presente norma internazionale può rivelarsi impraticabile per quanto ri-
guarda sorgenti molto alte o molto lunghe come camini, condotti, trasportatori e stabilimenti indu-
striali comprendenti sorgenti multiple.

1.3 Ambiente di prova


L'ambiente di prova adatto per misurazioni effettuate in conformità con la presente norma
internazionale può essere al chiuso o all'aperto, in presenza di uno o più piani riflettenti
purché siano rispettati i requisiti specificati.

1.4 Incertezza di misurazione


Per sorgenti che emettono rumore stazionario a larga banda, i rilevamenti eseguiti in con-
formità con la presente norma internazionale danno luogo, con poche eccezioni, a scarti
tipo di riproducibilità del livello di potenza sonora ponderato A, minore o uguale a 3 dB (se
K2A, determinato in conformità con l'appendice A, è minore di 5 dB) o 4 dB (se K2A è com-
preso nell'intervallo tra 5 dB e 7 dB). Per sorgenti a componenti tonali lo scarto tipo di ri-
producibilità è di solito maggiore di 1 dB (vedere prospetto 1).
È probabile che un singolo valore del livello di potenza sonora di una determinata sorgen-
te di rumore, calcolato in conformità con i procedimenti indicati nella presente norma in-
ternazionale, presenti rispetto al valore vero, uno scarto compreso nell'intervallo di incer-
tezza di misurazione. L'incertezza nella determinazione del livello di potenza sonora è do-
vuta a diversi fattori che influenzano i risultati, alcuni associati alle condizioni ambientali
del luogo in cui si svolge la misurazione, altri alle tecniche sperimentali.
Se una particolare sorgente di rumore venisse trasportata in differenti luoghi di prova e se
il livello di potenza sonora di tale sorgente fosse determinato in ciascuno dei suddetti luo-
ghi in conformità con la presente norma internazionale, i risultati mostrerebbero una di-
spersione. Si potrebbe calcolare lo scarto tipo dei livelli misurati (vedere gli esempi nella
ISO 7574-4:1985, appendice B). Con poche eccezioni, questi scarti tipo non dovrebbero
superare quelli elencati nel prospetto 1. I valori indicati nel prospetto 1 sono scarti tipo di
riproducibilità, σ R, e sono definiti nella ISO 7574-1. I valori del prospetto 1 tengono conto
degli effetti cumulativi dell'incertezza di misurazione nell'applicazione dei procedimenti
forniti dalla presente norma internazionale, ma escludono variazioni di potenza sonora di
uscita causate da cambiamenti nelle condizioni di funzionamento (per esempio velocità di
rotazione, tensione di linea) o di montaggio.
L'incertezza di misurazione dipende dallo scarto tipo di riproducibilità indicato nel prospet-
to 1 e dal grado di confidenza desiderato. Per esempio, ipotizzando una normale distribu-
zione dei livelli di potenza sonora, si ha un 90% di probabilità che il valore presunto del li-
vello di potenza sonora cada in un intervallo di ± 1,656 σ R del valore misurato e un 95%
di probabilità che cada in un intervallo di ± 1,96 σ R del valore misurato. Per ulteriori esem-
pi si dovrebbe fare riferimento alle serie ISO 7574 e ISO 9296.

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prospetto 1 Valori superiori stimati per gli scarti tipo di riproducibilità dei livelli di potenza sonora ponderati A
determinati in conformità con la presente norma internazionale

Applicazione Scarto tipo di


riproducibilità massimo, σR
dB
Per una sorgente che emette
rumore con spettro relativa-
mente "piatto" sull’interno 3
intervallo di frequenza di inte-
resse
Per una sorgente che emette
rumore nel quale i toni discreti 4
sono dominanti

Nota 4 Se K2A è maggiore o uguale a 5 dB, σ R può essere maggiore di 1 dB dei valori indicati nel prospetto 1.
Nota 5 Una procedura per prova di rumorosità per una particolare famiglia di sorgenti sonore può avere va-
lori di scarto tipo di riproducibilità più bassi (vedere nota 8).
Nota 6 Gli scarti tipo elencati nel prospetto 1 sono caratteristici delle condizioni di prova e dei procedimenti
prescritti nella presente norma internazionale e non della sorgente di rumore stessa. Essi dipendono
in parte da differenze tra i luoghi di prova, da modifiche delle condizioni atmosferiche se la prova è
condotta all'aperto, dall'assetto della camera di prova o dell'ambiente esterno, dalle proprietà acu-
stiche del piano riflettente, dall'assorbimento in corrispondenza delle pareti della camera di prova
se la prova è eseguita al chiuso, dal rumore di fondo, dal tipo di strumentazione e dalla sua calibra-
zione. Essi sono anche dovuti a variazioni delle tecniche sperimentali utilizzate, incluse le dimen-
sioni e la forma della superficie di misurazione, numero e collocazione delle postazioni microfoni-
che, collocazione della sorgente sonora, tempi di integrazione e, se presenti, determinazione delle
correzioni ambientali. Gli scarti tipo sono anche influenzati da errori nelle misurazioni eseguite nelle
vicinanze della sorgente; tali errori dipendono dalla natura della sorgente sonora, ma generalmente
aumentano col diminuire della distanza dalla sorgente e della frequenza (sotto i 250 Hz).
Nota 7 Se le misurazioni sono eseguite in diversi luoghi di prova, i livelli di potenza sonora di una determi-
nata sorgente possono presentare una concordanza maggiore di quanto indicato dagli scarti tipo
del prospetto 1.
Nota 8 Gli scarti tipo di riproducibilità ottenuti da una particolare famiglia di sorgenti sonore, di dimensioni
simili, che presentano spettro di potenza sonora simili e simili condizioni di funzionamento, possono
essere minori di quelli indicati nel prospetto 1. Quindi una procedura per prova di rumore in partico-
lare tipo di macchinario o apparecchiatura facente riferimento alla presente norma internazionale
può indicare scarti tipo minori di quelli elencati nel prospetto 1, se convalidati dai risultati di prove
appropriate effettuate in laboratori diversi.
Nota 9 Gli scarti tipo di riproducibilità, riportati nel prospetto 1, tengono conto del margine di incertezza as-
sociato a misurazioni ripetute sullo stesso rumore e nelle stesse condizioni (scarto tipo di riproduci-
bilità, vedere ISO 7574-1). Questo margine è di solito minore di quello associato allo spostamento
da un luogo di prova ad un altro. Comunque, nel caso sia difficile mantenere costanti le condizioni
di funzionamento o di montaggio di una particolare sorgente, lo scarto tipo di ripetibilità può non es-
sere piccolo se confrontato con i valori riportati nel prospetto 1. In questi casi il fatto che sia risultato
difficile ottenere dei dati ripetibili riguardo ai livelli di potenza sonora della sorgente dovrebbe essere
registrato e dichiarato nel resoconto di prova.
Nota 10 I procedimenti prescritti dalla presente norma internazionale e gli scarti tipo indicati nel prospetto 1 so-
no applicabili a misurazioni su una macchina singola. La caratterizzazione dei livelli di potenza so-
nora di gruppi di macchine della stessa famiglia o tipo implica l'uso di tecniche di campionamento
aleatorio, con intervalli di confidenza specificati, e i cui risultati sono espressi sotto forma di limiti
statistici superiori. L'applicazione di queste tecniche necessita la conoscenza o la stima dello scarto
tipo complessivo incluso lo scarto tipo di produzione come definito nella ISO 7574-1, che è una mi-
sura della variazione della potenza sonora di uscita tra le singole macchine del gruppo. I metodi sta-
tistici per la caratterizzazione di gruppi di macchine sono descritti nella ISO 7574-4.

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2 RIFERIMENTI NORMATIVI
Le norme sottoindicate contengono disposizioni valide anche per la presente norma, in
quanto in essa espressamente richiamate.
Al momento della pubblicazione della presente norma erano in vigore le edizioni sottoin-
dicate.
Tutte le norme sono soggette a revisione, pertanto gli interessati che stabiliscono accordi
sulla base della presente norma sono invitati a verificare la possibilità di applicare le edi-
zioni più recenti delle norme richiamate. I membri dell’ISO e dell’IEC posseggono gli elen-
chi delle norme internazionali in vigore.
ISO 354:1985 Acustica - Misura dell'assorbimento acustico in camera riverbe-
rante
ISO 3744:1994 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sor-
genti di rumore mediante pressione sonora - Metodo tecnico pro-
gettuale in un campo essenzialmente libero su un piano riflettente
ISO 3745:1977 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sor-
genti di rumore - Metodo di laboratorio per camere anecoiche e
semianecoiche
ISO 3747:1987 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sor-
genti di rumore - Metodo di controllo per mezzo di una sorgente
sonora di riferimento
ISO 4871:-1) Acustica - Dichiarazione e verifica dei valori di emissione sonora
di macchine ed apparecchiature
ISO 6926:1990 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sor-
genti di rumore - Requisiti per le prestazioni e la calibrazione delle
sorgenti sonore di riferimento
ISO 7574-1:1985 Acustica - Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei
valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle ap-
parecchiature - Generalità e definizioni
ISO 7574-4:1985 Acustica - Metodi statistici per la determinazione ed il controllo dei
valori dichiarati di emissione acustica delle macchine e delle ap-
parecchiature - Metodi per valori dichiarati di lotti di macchine
IEC 651:1979 Fonometri, e Emendamento 1:1993
IEC 804:1985 Fonometri integratori, e Emendamento 1:1989 e Emendamento 2:1993
IEC 942:1988 Calibratori acustici

3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma internazionale si applicano le definizioni seguenti:

3.1 pressione sonora, p: Oscillazioni di pressione attorno al valore di pressione statica dovu-
te alla presenza di un suono. È espressa in pascal.
Nota 11 L'entità della pressione sonora può essere espressa in diversi modi, come pressione sonora istan-
tanea, pressione sonora massima o radice quadrata del valore quadratico medio della pressione so-
nora su determinati valori di tempo e spazio (cioè sulla superficie di misurazione).

3.2 livello di pressione sonora, Lp: Dieci volte il logaritmo in base 10 del rapporto tra il qua-
drato della pressione sonora e il quadrato della pressione sonora di riferimento. I livelli di
pressione sonora sono espressi in decibel.
Devono essere indicate la ponderazione in frequenza o la larghezza della banda di fre-
quenza utilizzata e la costante di tempo (S, F, o I, vedere IEC 651). La pressione sonora
di riferimento è pari a 20 µPa (2 × 10-5 Pa).
Nota 12 Per esempio, il livello di pressione sonora ponderato A, con costante di tempo S è LpAS.

1) Da pubblicare. (Revisione della ISO 4871:1984). (Nota nazionale - La norma è stata pubblicata nel 1996).

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3.2.1 livello equivalente di pressione sonora, Lpeq,T: Livello di pressione sonora di un suono con-
tinuo e stazionario che, durante un intervallo di misurazione T, fornisce lo stesso valore
quadratico medio di pressione sonora del suono variabile nel tempo preso in considera-
zione:
formula 1
2
1 T 0,1 L p ( t ) 1 T p (t )
L peq,T = 10 lg ----
T ∫0 10 d t dB = 10 lg ----
T ∫0 --------------
p0
2
- d t dB

I livelli equivalenti di pressione sonora sono espressi in decibel e devono essere misurati
con uno strumento conforme ai requisiti della IEC 804.
Nota 13 I livelli equivalenti di pressione sonora sono solitamente ponderati A e indicati da LpAeq,T, che di so-
lito si abbrevia con LpA.
Nota 14 Generalmente i pedici "eq" e "T" sono omessi in quanto i livelli equivalenti di pressione sonora sono
necessariamente determinati su un dato intervallo di misurazione.

3.2.2 livello di pressione sonora del singolo evento, Lp,1s: Livello equivalente di pressione sonora
di un singolo evento sonoro di durata specificata T (o dall'intervallo di misurazione speci-
ficato T ) normato a T0 = 1 s. È espresso in decibel ed è dato dalla seguente formula:
formula 2
2
1 T p (t ) T
L p,1s = 10 lg -------
T0 ∫0 --------------
p0 2
- d t dB = L peq,T + 10 lg ------- dB
T 0

3.2.3 intervallo di misurazione: Parte o multiplo di un periodo o ciclo di funzionamento per cui
viene determinato il livello equivalente di pressione sonora.

3.3 superficie di misurazione: Superficie fittizia di area S che racchiude la sorgente e sulla
quale sono posizionati i punti di misurazione. La superficie di misurazione è delimitata da
uno o più piani riflettenti.

3.4 livello di pressione sonora superficiale, L pf : Media energetica dei livelli equivalenti di
pressione sonora in corrispondenza di tutte le postazioni microfoniche sulla superficie di
misurazione, a cui sono applicate la correzione del rumore di fondo K1 (3.13) e la corre-
zione ambientale K2 (3.14). È espresso in decibel.

3.5 potenza sonora, W: Quantità di energia sonora irradiata nell'aria da una sorgente nell'uni-
tà di tempo. È espressa in watt.

3.6 livello di potenza sonora, LW: Dieci volte il logaritmo in base 10 del rapporto tra la potenza
sonora irradiata dalla sorgente sonora sottoposto a prova e la potenza sonora di riferimen-
to. È espresso in decibel.
Devono essere indicate la ponderazione in frequenza o la larghezza della banda di fre-
quenza usata. La potenza sonora di riferimento è pari a 1 pW (10-12 W).
Nota 15 Per esempio il livello di potenza sonora ponderato A è LWA.

3.7 intervallo di frequenze di interesse: Per applicazioni generali l'intervallo di frequenze di in-
teresse comprende le bande di ottava con frequenza centrale compresa fra 25 Hz e 8 000 Hz.

3.8 superficie di riferimento: Superficie fittizia costituita dal più piccolo parallelepipedo di for-
ma rettangolare che racchiude la sorgente ed è delimitato dal/i piano/i riflettente/i.

3.9 dimensione caratteristica della sorgente, d0: Semi diagonale del parallelepipedo costi-
tuito dalla superficie di riferimento e dalle sue proiezioni nei piani riflettenti adiacenti.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 8 di 36


3.10 distanza di misurazione, d : Distanza tra la superficie di riferimento e la superficie di mi-
surazione a forma di parallelepipedo.

3.11 raggio di misurazione, r : Raggio di una superficie di misurazione emisferica.

3.12 rumore di fondo: Rumore emesso da tutte le sorgenti diverse da quella sottoposta a prova.
Nota 16 Il rumore di fondo può comprendere rumori presenti nell'aria, vibrazioni delle strutture e rumori elet-
trici della strumentazione.

3.13 correzione del rumore di fondo, K1: Fattore di correzione che tiene conto dell'influenza
del rumore di fondo sul livello di pressione sonora superficiale; K1 dipende dalla frequenza
ed è espresso in decibel. Per i livelli ponderati A il fattore di correzione si indica con K1A.

3.14 correzione ambientale, K2: Fattore di correzione che tiene conto dell'influenza dei suoni
riflessi o assorbiti sul livello di pressione sonora superficiale; K2 dipende dalla frequenza
ed è espresso in decibel. Per i livelli ponderati A, il fattore di correzione si indica con K2A.

3.15 indice di rumore impulsivo (impulsività): Parametro che permette di classificare come
"impulsivo" il rumore emesso da una sorgente. (Vedere appendice D). È espresso in decibel.

4 AMBIENTE ACUSTICO

4.1 Generalità
Gli ambienti di prova adatti alla realizzazione di misurazioni in conformità con la presente
norma internazionale includono aree esterne piane o camere che soddisfano i requisiti di
qualificazione di cui in 4.2 e che sono adeguatamente isolate dal rumore di fondo in con-
formità con i requisiti in 4.3.

4.2 Criterio di idoneità dell'ambiente di prova


L'appendice A descrive i procedimenti per determinare il fattore di correzione ambientale
K2A e tenere conto degli scostamenti dell'ambiente di prova dalle condizioni ideali. Per la
presente norma internazionale, il fattore di correzione ambientale K2A (vedere il prospetto 0.1
e 8.3) deve essere minore o uguale a 7 dB.
Nota 17 Se il fattore di correzione ambientale K2A è maggiore di 7 dB, si raccomanda l'uso di un metodo con
sorgente sonora di riferimento (ISO 3747) o del metodo prescritto dalla ISO 9614.

4.3 Criterio per il rumore di fondo


Il valore medio sull'insieme delle posizioni microfoniche del livello di pressione sonora
ponderato A del rumore di fondo, deve essere minore di almeno 3 dB del livello della pres-
sione sonora da misurare (vedere prospetto 0.1 e 8.2).

5 STRUMENTAZIONE

5.1 Generalità
La strumentazione, microfoni e cavi compresi, deve soddisfare i requisiti per strumenti di
classe 2 della IEC 651 o, nel caso di fonometri integratori, i requisiti per strumenti di clas-
se 2 della norma IEC 804.

5.2 Calibrazione
Durante ciascuna serie di misurazioni, un calibratore sonoro con precisione di ± 0,3 dB
(classe 1, come specificato nella IEC 942) deve essere applicato al microfono per verifi-
care la calibrazione dell'intero sistema di misurazione su una o più frequenze nell'interval-
lo di interesse.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 9 di 36


La conformità del calibratore con i requisiti della IEC 942 deve essere verificata una volta
all'anno e la conformità della strumentazione con i requisiti della IEC 651 (e della IEC 804
nel caso di sistemi a integrazione) deve essere verificata almeno ogni 2 anni in un labo-
ratorio eseguendo calibrazioni riconducibili a norme di misurazione appropriate.
La data dell'ultima verifica di conformità con le apposite norme IEC deve essere registra-
ta.

5.3 Schermatura antivento del microfono


Nel caso di misurazioni da effettuare all'aperto è consigliato uno schermo antivento. Assi-
curarsi che lo schermo antivento non influenzi la precisione della strumentazione.

6 INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA SORGENTE SOTTOPOSTA A PROVA

6.1 Generalità
Il modo nel quale la sorgente sottoposta a prova viene installata e fatta funzionare può
avere effetti significativi sulla potenza sonora emessa dalla sorgente. Questo punto della
norma specifica le condizioni che riducono al minimo le variazioni della potenza sonora di
uscita causate dalle condizioni di installazione e funzionamento della sorgente sottoposta
a prova. È necessario applicare le istruzioni della procedura per prove di rumorosità, se
esistono, per tutto ciò che riguarda l'installazione e il funzionamento della sorgente sotto-
posta a prova.
In particolare per sorgenti di grandi dimensioni, è importante che la procedura per prove
di rumorosità indichi quali componenti, sottogruppi, apparecchiature ausiliarie, fonti
d'energia, ecc. devono essere compresi nella superficie di riferimento.

6.2 Posizionamento della sorgente


La sorgente da sottoporre a prova deve essere installata in una o più postazioni in rappor-
to al/i piano/i riflettente/i, come per l'utilizzo normale. Se esistono diverse possibilità, o se
non sono note le condizioni tipiche di installazione, si deve ricorrere a sistemazioni parti-
colari che devono essere descritte nel resoconto di prova. Posizionando la sorgente all'in-
terno dell'ambiente di prova, si deve lasciare uno spazio sufficiente, affinché la superficie
di misurazione possa racchiudere la sorgente sottoposta a prova, in conformità con i re-
quisiti di cui in 7.1.

6.3 Montaggio della sorgente


In molti casi la potenza sonora emessa dipenderà dal supporto o dalle condizioni di mon-
taggio della sorgente sottoposta a prova. Quando esiste una condizione tipica di montag-
gio dell'apparecchiatura sottoposta a prova, tale condizione deve essere, se possibile, ri-
prodotta o simulata.
Se non esiste una condizione tipica di montaggio o non può essere utilizzata per la prova,
si deve fare attenzione al fine di evitare variazioni dell'emissione sonora della sorgente
dovute al sistema di montaggio impiegato per la prova. Si devono prendere tutte le pre-
cauzioni necessarie a ridurre ogni emissione sonora proveniente dalla struttura su cui
l'apparecchiatura sottoposta a prova può essere montata.
Nota 18 Molte sorgenti sonore di piccole dimensioni, sebbene non emettano solitamente grandi quantità di
suoni a bassa frequenza, possono diffondere una maggiore quantità di suono in bassa frequenza
quando la loro energia vibratoria, a causa del metodo di montaggio impiegato, viene trasmessa a
superfici sufficientemente larghe da essere generatori efficaci. In questi casi, se possibile, dovreb-
bero essere posti dei supporti elastici tra il dispositivo da sottoporre a misurazione e le superfici di
sostegno, in modo da ridurre al minimo sia la trasmissione delle vibrazioni, sia gli effetti sulla sor-
gente. In questo modo, la struttura portante dovrebbe avere un'impedenza meccanica sufficiente-
mente alta da impedire vibrazioni e emissioni sonore eccessive. Questi supporti elastici non dovreb-
bero essere usati se il dispositivo sottoposto a prova non è montato elasticamente in condizioni d'in-
stallazione normali.
Nota 19 Le condizioni di accoppiamento, per esempio tra motori primari e macchinari guidati, possono eser-
citare un'influenza notevole sull'emissione sonora della sorgente sottoposta prova.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 10 di 36


6.3.1 Macchinario e apparecchiature portatili
Tale macchinario e apparecchiature devono essere sospesi o guidati a mano, in modo da
evitare che rumori generati dalla struttura siano trasmessi attraverso il sistema di fissag-
gio che non fa parte della macchina sottoposta a prova. Se la sorgente sottoposta a prova
richiede un supporto per il suo funzionamento, la struttura portante deve essere di dimen-
sioni ridotte, considerata come parte integrante della sorgente sottoposta a prova e de-
scritta nella procedura di prova della macchina.

6.3.2 Macchinario e apparecchiature fissati a un supporto o a muro


Tale macchinario e apparecchiature devono essere posti su un piano (pavimento o muro)
riflettente (acusticamente rigido). Le apparecchiature montate su supporti e destinati
esclusivamente al montaggio davanti a un muro devono essere installati su un pavimento
con superficie acusticamente rigida e davanti ad un muro acusticamente rigido. Le appa-
recchiature da tavolo devono essere poste sul pavimento ad almeno 1,5 m di distanza da
tutti i muri della camera, a meno che per il funzionamento dell'apparecchio sottoposto a
prova in conformità con la procedura di prova non sia richiesto un tavolo o un banco. Tali
apparecchi devono essere posti al centro del piano del tavolo di prova.

6.4 Apparecchiature ausiliarie


Si deve assicurarsi che le eventuali canalizzazioni elettriche, tubature o canali dell'aria
connessi alla sorgente sottoposta a prova non irradino quantità rilevanti di energia sonora
nell'ambiente di prova.
Se possibile, ogni apparecchiatura ausiliaria necessaria al funzionamento della sorgente
sottoposta a prova ma che non fa parte della sorgente (vedere 6.1) deve essere posta al
di fuori dall'ambiente di prova.
Se ciò è impossibile, le apparecchiature ausiliarie devono essere incluse nella superficie
di riferimento e le loro condizioni di funzionamento descritte nel resoconto di prova.

6.5 Funzionamento della sorgente durante la prova


Durante le misurazioni devono essere rispettate le condizioni di funzionamento specifica-
te nell'apposita procedura di prova, se ne esiste uno per il particolare tipo di macchinario
o apparecchiatura sottoposto a prova. Se non vi è una procedura di prova, la sorgente de-
ve essere fatta funzionare, se possibile, come durante il normale utilizzo. In questi casi,
devono essere scelte una o più delle seguenti condizioni di funzionamento:
- dispositivo con carico e condizioni di funzionamento specificate;
- dispositivo a pieno carico (se diverso da sopra);
- dispositivo senza carico (a vuoto);
- dispositivo in condizioni di funzionamento tali da generare il massimo rumore possibi-
le nell'utilizzo normale;
- dispositivo con carico simulato funzionante in condizioni accuratamente definite;
- dispositivo in condizioni di funzionamento con cicli di lavoro caratteristici.
Il livello di potenza sonora della sorgente può essere determinato qualunque sia l'insieme
di condizioni di funzionamento desiderato (cioè carico, velocità del dispositivo, tempera-
tura, ecc.). Tali condizioni di prova devono essere scelte a priori e devono essere mante-
nute costanti durante la prova. La sorgente deve trovarsi nelle condizioni di funzionamen-
to desiderate prima che sia eseguita qualsiasi misurazione di rumore.
Se le emissioni di rumore dipendono da parametri di funzionamento secondari, come il ti-
po di materiale che si sta lavorando, o il tipo di utensile usato, devono essere scelti, per
quanto è possibile, parametri che diano luogo a variazioni minime e siano caratteristici del
modo di funzionamento. La procedura per prove di rumorosità per una particolare famiglia
di macchine deve specificare l'utensile e il materiale per la prova.
Per applicazioni particolari conviene definire una o più condizioni di funzionamento che
permettano di ottenere una elevata riproducibilità dell'emissione di rumore di macchine
appartenenti alla stessa famiglia e di considerare le condizioni di funzionamento più co-
muni e caratteristiche per la famiglia di macchine. Tali condizioni di funzionamento devo-
no essere definite nelle procedure di prova specifiche.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 11 di 36


Se si utilizzano condizioni di funzionamento simulate, queste devono essere scelte in mo-
do da fornire livelli di potenza sonora rappresentativi del normale utilizzo della sorgente
sottoposta a prova.
Se appropriati, i risultati ottenuti con varie condizioni di funzionamento, ciascuna valida
per particolari intervalli di tempo, devono essere combinati calcolando la media dell'ener-
gia al fine di ottenere un risultato globale corrispondente al complesso dei procedimenti di
funzionamento composito.
Le condizioni di funzionamento della sorgente durante le misurazioni acustiche devono
essere dettagliatamente descritte nel resoconto di prova.

7 MISURAZIONE DEI LIVELLI DI PRESSIONE SONORA

7.1 Scelta della superficie di misurazione


Per facilitare il posizionamento delle postazioni microfoniche sulla superficie di misurazio-
ne, deve essere definita una superficie di riferimento fittizia. Quando si definiscono le di-
mensioni di tale superficie di riferimento, possono essere trascurati gli elementi che spor-
gono dalla sorgente e che non emettono quantità significative di energia sonora. Tali ele-
menti sporgenti dovrebbero essere identificati nella specifica procedura di prova dei diver-
si tipi di dispositivo. Le postazioni microfoniche si trovano sulla superficie di misurazione,
una superficie fittizia di area S che racchiude sia la sorgente che la superficie di riferimen-
to ed è delimitata dal/dai piano/i riflettente/i.
La posizione della sorgente sottoposta a prova, la superficie di misurazione e le postazio-
ni microfoniche sono definite mediante un sistema di coordinate in cui gli assi orizzontali
x e y del piano di appoggio sono paralleli, rispettivamente, alla lunghezza e alla larghezza
della superficie di riferimento. La dimensione caratteristica della sorgente d0 è rappresen-
tata in figura 1.
Per la superficie di misurazione deve essere utilizzata una tra le due forme seguenti:
a) superficie emisferica o parzialmente emisferica di raggio r ;
b) parallelepipedo rettangolare con i lati paralleli a quelli della superficie di riferimento; in
tal caso la distanza di misurazione d è pari alla distanza tra la superficie di misurazio-
ne e la superficie di riferimento.
Nel caso di sorgenti montate e/o misurate generalmente in camere o spazi con condizioni
acustiche sfavorevoli (per esempio la presenza di molti oggetti riflettenti e livelli elevati di
rumore di fondo), è appropriata la scelta di una distanza di misurazione ridotta che in ge-
nere implica la scelta di una superficie di misurazione a parallelepipedo. Nel caso di sor-
genti montate generalmente e/o misurate in estesi spazi aperti con condizioni acustiche
soddisfacenti si sceglie di solito una distanza di misurazione elevata e si preferisce la su-
perficie di misurazione emisferica.
Per misurazioni su una serie di sorgenti simili (per esempio macchine dello stesso tipo o
della medesima famiglia) è prescritto l'uso di superfici di misurazione con la medesima
forma.
Nota 20 Per informazioni dettagliate si dovrebbe consultare la specifica procedura relativa alla particolare
sorgente in esame.
La costruzione della superficie di riferimento, le dimensioni e la forma della superficie di
misurazione nonché la distanza di misurazione, d, o il raggio della semisfera, r, devono
essere descritti nel resoconto di prova.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 12 di 36


figura 1 Esempi con indicazione della superficie di riferimento e della dimensione caratteristica della sor-
gente d0 in rapporto all'origine del sistema di coordinate Q

l3
0
d

a) Parallelepipedo di riferimento su un piano riflettente


Q
l 2 2 2
( l 1 ⁄ 2) + ( l 2 ⁄ 2) + l 3
1

d0 =

l2

b) Parallelepipedo di riferimento con due piani riflettenti


l3

d
0

2 2 2
d0 = ( l 1 ⁄ 2) + l 2 + l 3
Q
l
1

l2
l3

Q
d0
c) Parallelepipedo di riferimento con tre piani riflettenti
l
1

2 2 2
d0 = l1 + l2 + l3
l2

7.2 Superficie di misurazione emisferica


La semisfera deve trovarsi al centro del parallelepipedo costituito dalla superficie di riferi-
mento e dalle sue proiezioni sui piani riflettenti adiacenti (punto Q nella figura 1). Il raggio
r della superficie di misurazione emisferica deve essere maggiore o pari al doppio della di-
mensione caratteristica della sorgente, d0, e non minori di 1 m.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 13 di 36


Il raggio della semisfera dovrebbe corrispondere ad uno dei seguenti valori (in metri): 1, 2,
4, 6, 8, 10, 12, 14 o 16. Alcuni di questi valori possono essere troppo elevati per soddisfa-
re i requisiti ambientali forniti nell'appendice A; valori di raggio così elevati non devono es-
sere usati.

7.2.1 Area e postazioni microfoniche chiave sulla superficie di misurazione emisferica


Se vi è un solo piano riflettente, le postazioni microfoniche si trovano su una superficie
emisferica fittizia di area S = 2πr 2 che racchiude la sorgente ed è limitata dal piano riflet-
tente. Se la sorgente sottoposta a prova si trova davanti ad un muro, si ha S = πr 2. Se si
trova in un angolo, S = 0,5 πr 2. Le postazioni microfoniche chiave sulla superficie emisfe-
rica sono indicate nelle figure B.1 e B.2 dell'appendice B. La figura B.1 indica la posizione
di quattro postazioni microfoniche chiave, a ognuna delle quali è associata uguale area
sulla superficie della semisfera di raggio r.
Se una sorgente è installata in prossimità di più di un piano riflettente, si deve fare riferi-
mento alla figura B.3 dell'appendice B per definire una superficie di misurazione idonea e
le postazioni microfoniche.
In casi particolari (cioè per famiglie di macchine che devono essere sottoposte a prova in
movimento o durante la guida come macchinari da costruzione o per il movimento terra)
possono essere usate postazioni microfoniche differenti per numero e disposizione. Co-
munque ciò è possibile soltanto se l'indagine preliminare ha dimostrato che il livello di po-
tenza sonora risultante è uguale o è maggiore di meno 1 dB di quello determinato con la
disposizione dei microfoni prescritta nella presente norma internazionale.

7.2.2 Postazioni microfoniche supplementari sulla superficie di misurazione emisferica


È necessario effettuare misurazioni del livello di pressione sonora in corrispondenza di
postazioni microfoniche supplementari sulla superficie di misurazione emisferica se
a) l'intervallo di valori del livello di pressione sonora misurati in corrispondenza delle po-
stazioni microfoniche chiave (cioè la differenza, in decibel, tra il livello di pressione so-
nora più alto e quello più basso) è maggiore del doppio del numero di punti chiave di
misurazione; o
b) la sorgente emette rumore con elevata direttività; o
c) il rumore proveniente da una sorgente di grandi dimensioni viene emesso solo da una
piccola parte della sorgente stessa, per esempio le aperture di una macchina altri-
menti chiusa.
Per quanto riguarda la disposizione dei microfoni sulla semisfera, si definiscono 4 punti
supplementari facendo ruotare di 180° attorno all'asse z la disposizione originale indicata
nella figura B.1 (vedere prospetto B.1 e figura B.2). Notare che il punto più alto della nuo-
va disposizione sull'asse z coincide con il punto più alto della disposizione originale. Il nu-
mero totale di postazioni microfoniche è incrementato da 4 a 7.
Se sussistono le condizioni b) o c), si devono utilizzare postazioni di misurazione supple-
mentari situate sulla superficie di misurazione in corrispondenza della regione ad alta
emissione di rumore (vedere 7.4.1).

7.3 Superficie di misurazione a parallelepipedo


La distanza di misurazione d, è la distanza, in verticale, tra la superficie di riferimento e la
superficie di misurazione. Il valore di d è preferibilmente pari a 1 m e deve comunque es-
sere di almeno 0,15 m.
Il valore di d dovrebbe corrispondere ad uno dei seguenti (in metri): 0,15, 0,25, 0,5, 1, 2,
4, o 8. Le distanze di misurazione maggiori di 1 m possono essere scelte per sorgenti di
grandi dimensioni. Il valore di d prescelto deve essere compatibile con i requisiti ambien-
tali indicati nell'appendice A.

7.3.1 Area e postazioni microfoniche sulla superficie di misurazione a parallelepipedo


Le postazioni microfoniche si trovano sulla superficie di misurazione, una superficie fittizia
di area S che racchiude la sorgente, i cui lati sono paralleli ai lati della superficie di riferi-
mento e si trovano ad una distanza d (distanza di misurazione) dal parallelepipedo.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 14 di 36


Le postazioni microfoniche sul parallelepipedo di misurazione sono indicate nelle figure
da C.1 a C.8 dell'appendice C. L'area S della superficie di misurazione rappresentata nel-
le figure da C.2 a C.6 è data dalla seguente formula
formula 3

S = 4 ( ab + bc + ca )
dove:
a = 0,5l1 + d
b = 0,5l2 + d
c = l3 + d
l1, l2 e l3 sono rispettivamente la lunghezza, la larghezza e l'altezza della superficie di ri-
ferimento.
Se una sorgente è installata in prossimità di uno o più piani riflettenti si deve fare riferi-
mento alle figure C.7 e C.8 dell'appendice C per definire un'idonea superficie di misura-
zione. In tali condizioni il calcolo dell'area S delle superfici di misurazione è riportato nelle
rispettive figure. Le postazioni microfoniche devono essere posizionate conformemente
alle figure da C.1 a C.8.

7.3.2 Postazioni microfoniche supplementari sulla superficie di misurazione a parallelepipedo


È necessario effettuare misurazioni del livello di pressione sonora in corrispondenza di
postazioni microfoniche supplementari sulla superficie di misurazione a parallelepipedo
se
a) l'intervallo di valori del livello di pressione sonora misurati in corrispondenza delle po-
stazioni microfoniche chiave (cioè la differenza, in decibel, tra il livello di pressione so-
nora più alto e quello più basso) è maggiore del doppio del numero di punti di misura-
zione; o
b) la sorgente emette rumore con elevata direttività; o
c) il rumore proveniente da una sorgente di grandi dimensioni viene emesso solo da una
piccola parte della sorgente stessa, per esempio le aperture di una macchina altri-
menti chiusa.
Per quanto riguarda le posizioni microfoniche sul parallelepipedo, il numero di punti di mi-
surazione viene incrementato come mostrato in figura C.1, appendice C, aumentando il
numero di aree parziali rettangolari di uguale dimensione.
Se sussistono le condizioni b) o c), bisogna utilizzare postazioni di misurazione supple-
mentari sulla superficie di misurazione in corrispondenza della regione ad alta emissione
di rumore (vedere 7.4.1).

7.4 Procedimenti supplementari per la scelta delle postazioni microfoniche

7.4.1 Postazioni microfoniche localizzate supplementari sulla superficie di misurazione


Se, in conformità con 7.2.2 o 7.3.2, sono richieste postazioni microfoniche localizzate
supplementari è necessario un esame particolareggiato dei livelli di pressione sonora su
una porzione ridotta della superficie di misurazione. Lo scopo di tale esame è quello di de-
terminare i valori massimo e minimo dei livelli di pressione sonora nella banda di frequen-
za di interesse. Le postazioni microfoniche supplementari non saranno di solito associate
ad aree uguali della superficie di misurazione.
In questo caso deve essere usato il procedimento di calcolo indicato in 8.1.2 della
ISO 3745:1977 (aree diverse) per la determinazione di LW.

7.4.2 Riduzione del numero di postazioni microfoniche


Il numero di postazioni microfoniche può essere ridotto se le indagini preliminari su una
particolare famiglia di macchine dimostrano che, utilizzando un numero ridotto di posta-
zioni microfoniche, i livelli di pressione sonora superficiale determinati non si discostano
di più di 1 dB da quelli determinati mediante misurazioni sull'insieme completo di posta-
zioni microfoniche, in conformità con 7.2 e 7.3. Un esempio è rappresentato dal caso di
diagramma di irradiazione simmetrico.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 15 di 36


Nota 21 La/e postazione/i situate al di sopra della sorgente possono essere eliminate per motivi di sicurezza
se ciò è stabilito nell'apposita procedura per prove di rumorosità.

7.5 Misurazione

7.5.1 Condizioni ambientali


Le condizioni ambientali che producono un effetto negativo sul microfono utilizzato per le
misurazioni (per esempio, forti campi elettrici o magnetici, vento, interferenze dovute a
fuoriuscite d'aria dalla apparecchiatura sottoposta a prova, alta o bassa temperatura) de-
vono essere evitate mediante un'appropriata scelta del microfono o del suo posiziona-
mento. Devono essere seguite le istruzioni dei fabbricanti degli strumenti di misurazione
sulle avverse condizioni ambientali.

7.5.2 Strumenti di misurazione


In aggiunta ai requisiti indicati in 5 si applica quanto segue:
Il microfono deve sempre essere orientato in modo che l'angolo di incidenza delle onde
sonore sia quello per cui il microfono è stato calibrato.
I livelli di pressione sonora temporali medi (3.2.1) devono essere misurati utilizzando un
fonometro a integrazione conforme alla IEC 804, a meno che si dimostri che le oscillazioni
di pressione sonora misurate con la costante di tempo S sono minori di ± 1 dB; in questo
caso è anche possibile l'utilizzo di un fonometro conforme alla IEC 651. In quest'ultimo ca-
so esprimere il livello equivalente di pressione sonora come media tra i livelli massimo e
minimo ottenuti durante il periodo di misurazione.

7.5.3 Procedimento
Osservare il livello di pressione sonora ponderato A durante un intervallo di tempo tipico
del funzionamento della sorgente. Effettuare rilevazioni del livello di pressione sonora
ponderato A per ogni postazione microfonica.
Determinare quanto segue:
a) i livelli di pressione sonora ponderati A, L'pA, durante il funzionamento della sorgente
sottoposta a prova;
b) i livelli di pressione sonora ponderati A, L''pA, prodotti dal rumore di fondo.
Il periodo di osservazione deve essere di almeno 30 s se non stabilito diversamente dalla
procedura per prove di rumorosità per la specifica famiglia di macchinari o apparecchia-
ture.
Per la misurazione di eventi sonori isolati, determinare il livello di pressione sonora del
singolo evento Lp,1s (vedere 3.2.2).
Per quanto riguarda il rumore variabile nel tempo, è importante specificare accuratamente
il periodo di osservazione, il quale dipenderà di solito dallo scopo delle misurazioni. Per
una macchina i cui modi di funzionamento presentano diversi livelli di rumore, scegliere
per ciascun modo un appropriato periodo di misurazione e dichiararlo nel resoconto di
prova.

8 CALCOLO DEL LIVELLO DI PRESSIONE SONORA SUPERFICIALE PONDERATO A E


DEL LIVELLO DI POTENZA SONORA PONDERATO A

8.1 Calcolo del livello medio di pressione sonora ponderato A della superficie di misura-
zione
Calcolare la media dei livelli di pressione sonora ponderati A della superficie di misurazio-
ne, cioè L' pA dai livelli di pressione sonora ponderati A misurati, L'pAi, e calcolare L'' pA dai
livelli misurati di pressione sonora ponderati A del rumore di fondo, L'' pAi mediante le for-
mule seguenti:

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formula 4
N
1 0,1 L' pAi
L' pA = 10 lg ----
N ∑ 10 dB
i =1

formula 5
N
1 0,1 L'' pAi
L'' pA = 10 lg ----
N ∑ 10 dB
i =1

dove:
L' pA è il livello medio di pressione sonora ponderato A della superficie di misura-
zione, in decibel, quando la sorgente sottoposta a prova è in funzione;
L'' pA è il livello medio di pressione sonora ponderato A del rumore di fondo della
superficie di misurazione, in decibel;
L' pAi è il livello di pressione sonora ponderato A misurato in corrispondenza
dell'i esima postazione microfonica, in decibel;
L'' pAi è il livello di pressione sonora ponderato A del rumore di fondo, misurato in
corrispondenza dell'i esima postazione microfonica, in decibel;
N è il numero di postazioni microfoniche.
Nota 22 Il calcolo delle medie mediante le formule 4 e 5 è basato su una distribuzione uniforme delle posta-
zioni microfoniche sulla superficie di misurazione.

8.2 Correzione per il rumore di fondo


Calcolare il fattore di correzione K1A dai valori ponderati A misurati mediante la seguente
formula
formula 6

 Ð 0,1∆ L A 
K 1A = Ð 10 lg  1 Ð 10  dB
dove:

∆ L A = L' pA Ð L'' pA
Se ∆ L A > 10 dB, non viene effettuata alcuna correzione in conformità con la presente nor-
ma internazionale. Se ∆ L A ≥ 3 dB, la misurazione risulta valida in conformità con la pre-
sente norma internazionale (vedere prospetto 0.1).
Per valori di ∆ L A compresi tra 3 dB e 10 dB, apportare le correzioni indicate dalla formula 6.
Se ∆ L A < 3 dB la precisione del/i risultato/i è ridotta. Queste misurazioni possono essere
corrette per un valore massimo di 3 dB. Il risultato può tuttavia, essere riportato, e può es-
sere utile per determinare il limite superiore del livello di potenza sonora della sorgente
sottoposta a prova. Se tali dati vengono riportati, deve essere indicato chiaramente nel te-
sto del resoconto, così come nei grafici e nei prospetti relativi ai risultati, che i requisiti re-
lativi al rumore di fondo della presente norma internazionale non sono state soddisfatte.

8.3 Correzioni per l’ambiente di prova


Il fattore di correzione ambientale K2A viene determinato per mezzo di uno dei procedi-
menti descritti nell'appendice A.
Le misurazioni eseguite in conformità con la presente norma internazionale sono valide
se K2A ≤ 7 dB (vedere prospetto 0.1).

8.4 Calcolo del livello di pressione sonora superficiale ponderato A


Determinare il livello di pressione sonora superficiale ponderato A, L pfA , applicando al va-
lore L' pA i fattori di correzione K1A e K2A, riguardanti gli effetti del rumore di fondo e del
suono riflesso, secondo la formula seguente:

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 17 di 36


formula 7

L pfA = L' pA Ð K 1A Ð K 2A

8.5 Calcolo del livello di potenza sonora ponderato A


Il livello di potenza sonora ponderato A, LWA, deve essere calcolato come segue:
formula 8

S
L WA = L pfA + 10 lg ------ dB
S0
dove:
L pfA è il livello di pressione sonora superficiale ponderato A, calcolato secondo la for-
mula 7;
S è l'area della superficie di misurazione, in metri quadri;
S0 = 1 m2.

8.6 Determinazione delle grandezze facoltative


Le seguenti grandezze facoltative posso essere richieste nella procedura per prove di ru-
morosità per determinati tipi di sorgente.
a) Informazioni sul rumore impulsivo, in conformità con uno dei metodi descritti nell'ap-
pendice D; e/o la presenza di componenti tonali determinata mediante ascolto.
b) Lo spettro di pressione sonora in corrispondenza di una singola postazione microfo-
nica sulla superficie di misurazione o di tutta la superficie di misurazione (valore me-
dio).
c) La variazione nel tempo del livello di pressione sonora ponderato A in corrispondenza
di una particolare postazione microfonica.
d) Il livello di pressione sonora con diverse ponderazioni temporali e/o di frequenza in
corrispondenza di una o più postazioni microfoniche individuali sulla superficie di mi-
surazione.

9 INFORMAZIONI DA REGISTRARE
Le informazioni elencate da 9.1 a 9.6, quando ne è possibile l'applicazione, devono esse-
re annotate e registrate per quanto riguarda tutte le misurazioni effettuate in conformità
con la presente norma internazionale.

9.1 Sorgente sonora


Descrizione della sorgente sonora, inclusi:
- tipo;
- dati tecnici;
- dimensioni;
- fabbricante;
- numero di serie della macchina;
- anno di fabbricazione.

9.2 Condizioni di prova


a) Condizioni di funzionamento.
b) Condizioni di montaggio.
c) Posizione della sorgente sonora nell'ambiente di prova.
d) Se l’apparecchiatura sottoposta a prova presenta sorgenti di rumore multiple, descri-
zione della/e sorgente/i in funzione durante le misurazioni.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 18 di 36


9.3 Ambiente acustico
a) Descrizione dell'ambiente di prova:
- se al chiuso, descrizione del trattamento fisico di pareti, soffitto e pavimento;
schizzo che mostri la collocazione della sorgente e il contenuto della camera;
- se all'aperto, schizzo che mostri la collocazione della sorgente rispetto al terreno
circostante, inclusa una descrizione fisica dell'ambiente di prova.
b) Qualificazione acustica dell'ambiente di prova in conformità con l'appendice A.

9.4 Strumentazione
a) L'attrezzatura utilizzata per le misurazioni, inclusi nome, tipo, numero di serie e fabbricante.
b) Metodo utilizzato per verificare la calibrazione dei microfoni e altri componenti del si-
stema; data, luogo e risultato della calibrazione.
c) Caratteristiche dello schermo antivento (se presente).

9.5 Dati acustici


a) Livello di potenza sonora ponderato A.
Nota 23 La ISO 9296 prescrive che i valori dichiarati del livello di potenza sonora ponderato A, LWAd, degli
elaboratori e dell'attrezzatura per ufficio sia espresso in bel, utilizzando l'identità 1 B = 10 dB.
b) Forma della superficie di misurazione, distanza di misurazione o raggio, e posizione
delle postazioni microfoniche.
c) Area S della superficie di misurazione.
d) Fattore di correzione del rumore di fondo K1A per il livello di pressione sonora super-
ficiale ponderato A.
e) Fattore di correzione ambientale K2A e il metodo mediante il quale è stato determinato
il suo valore in conformità con uno dei procedimenti dell'appendice A.
f) Livelli di pressione sonora ponderati A, L' pAi (e rispettivamente L' pA,1s,i ) in corrispon-
denza di ogni punto di misurazione.
g) Livello della pressione sonora superficiale ponderato A, L pfA,x , dove x è la distanza di
misurazione d o il raggio di misurazione r.
h) Luogo, data in cui le misurazioni sono state effettuate e nome della persona respon-
sabile della prova.

9.6 Dati facoltativi


a) Valore del livello di pressione sonora ponderato A in corrispondenza di una specifica
postazione microfonica sulla superficie di misurazione.
b) Informazioni relative al rumore impulsivo determinate in conformità con uno dei meto-
di descritti nell'appendice D, e/o la presenza di componenti tonali determinata me-
diante ascolto.
c) Variazione nel tempo del livello di pressione sonora ponderato A in una specifica po-
stazione microfonica o sull'intera superficie di misurazione.
d) Velocità e direzione del vento.
e) Tutti i dati relativi al rumore richiesti dalla procedura per prove di rumorosità.
f) Dove non è possibile applicare un metodo di maggiore precisione, possono anche ri-
velarsi utili informazioni relative ai livelli di pressione per banda di frequenza.

10 INFORMAZIONI DA RIPORTARE
Devono essere riportati solo quei dati registrati (vedere 9) che sono necessari ai fini delle
misurazioni (vedere ISO 4871).
Il resoconto deve specificare se i livelli di potenza sonora riportati sono stati ottenuti in pie-
na conformità con i requisiti della presente norma internazionale oppure no.
Il livello di potenza sonora ponderato A della sorgente sottoposta a prova deve essere ri-
portato con approssimazione al più vicino decibel intero.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 19 di 36


APPENDICE A PROCEDIMENTI DI QUALIFICAZIONE DELL'AMBIENTE ACUSTICO
(normativa)

A.1 Generalità
Un'area di prova all'aperto o una comune camera forniranno un ambiente idoneo purché
siano soddisfatti i requisiti forniti nella presente appendice.
Gli oggetti riflettenti diversi dai piani riflettenti devono essere allontanati il più possibile
dalle vicinanze della macchina sottoposta a prova. Un sito di prova deve idealmente per-
mettere la definizione di una superficie di misurazione situata
a) entro un campo sonoro essenzialmente libero da riflessioni sonore indesiderate pro-
venienti da oggetti vicini o dalle pareti della camera; e
b) al di fuori del campo vicino della sorgente sonora sottoposta a prova.
Ai fini del metodo di controllo, la superficie di misurazione si considera posta al di fuori della
zona di campo vicino se la distanza dalla sorgente sottoposta a prova è maggiore o uguale
a 0,15 m.
Per le misurazioni eseguite all'aperto, devono essere soddisfatte le condizioni specificate
in A.2. Per misurazioni condotte al chiuso deve essere seguito uno dei procedimenti alter-
nativi di cui in A.3. In caso contrario le misurazioni non saranno conformi ai requisiti della
presente norma internazionale.
Nota 24 In alternativa, possono essere seguiti i procedimenti di qualificazione dell'ambiente di prova della
ISO 3744 al posto di quelli descritti nella presente appendice.

A.2 Condizioni ambientali

A.2.1 Tipi di piano riflettente


Alcuni esempi di piani riflettenti consentiti all'aperto includono suolo compatto, superfici
artificiali quali il cemento o l'asfalto a tenuta, mentre per misurazioni eseguite al chiuso il
piano riflettente è di solito il pavimento. Assicurarsi che la superficie riflettente non emetta
una quantità notevole di energia sonora a causa delle vibrazioni.

A.2.1.1 Forma e dimensioni


La superficie riflettente deve essere più estesa della proiezione su di essa della superficie
di misurazione.

A.2.1.2 Coefficiente di assorbimento acustico


Il coefficiente di assorbimento acustico (vedere ISO 354) del piano riflettente dovrebbe
essere preferibilmente minore di 0,1 sull'intero intervallo di frequenza di interesse. Tale re-
quisito è di solito soddisfatto quando si eseguono misurazioni all'aperto su superfici di ce-
mento, asfalto a tenuta o pietra. Per piani riflettenti con coefficiente di assorbimento acu-
stico più elevato, per esempio erba o suolo coperto da neve, la distanza di misurazione
non deve essere maggiore di 1 m. Per misurazioni al chiuso sono consentiti anche pavi-
menti di legno o di cotto.

A.2.2 Oggetti riflettenti


Nessun oggetto riflettente che non faccia parte della sorgente sottoposta a prova deve
trovarsi all'interno della superficie di misurazione.

A.2.3 Precauzioni per le misurazioni all'aperto


Evitare condizioni meteorologiche avverse durante le misurazioni, per esempio gradienti
di temperatura e di vento, precipitazioni e umidità elevata.
In tutti i casi, osservare le precauzioni specificate dal fabbricante nei manuali d'istruzioni
degli strumenti.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 20 di 36


A.3 Procedimento di qualificazione e requisiti relativi ai luoghi di prova

A.3.1 Procedimento di prova per mezzo di una sorgente sonora di riferimento


Il fattore di correzione K2A può essere determinato calcolando il livello di potenza sonora
di una sorgente sonora di riferimento (vedere ISO 6926) precedentemente calibrata in un
campo libero sopra un piano riflettente. In questo caso, K2A è dato dall'espressione
formula A.1

K 2A = L *WA Ð L WAr

dove:
L *WA è il livello di potenza sonora ponderato A senza correzioni della sorgente sonora
di riferimento, determinato in conformità con 7 e 8 quando si usa il valore 0 per
K2A;
L WAr è il livello calibrato di potenza sonora ponderato A della sorgente sonora di riferi-
mento [riferimento 1 pW (= 10-12 W)], in decibel.
Nota 25 Nella ISO 3744:1994, appendice A, si trovano le istruzioni per il posizionamento della sorgente so-
nora di riferimento nell’ambiente di prova.

A.3.2 Procedimenti alternativi


Il fattore di correzione ambientale K2A calcolato nella formula 7 di 8.4, tiene conto dell'in-
fluenza di riflessioni sonore indesiderate provenienti dalle pareti della camera e/o da og-
getti riflettenti vicini alla sorgente sottoposta a prova. Il valore del fattore di correzione am-
bientale K2A dipende principalmente dal rapporto tra l'area di assorbimento sonoro A della
camera di prova e l'area S della superficie di misurazione. Tale valore non dipende forte-
mente dalla posizione della sorgente nella camera di prova.
Nella presente norma internazionale, il fattore di correzione ambientale K2A è dato da
formula A.2

K 2A = 10 lg [ 1 + 4 ( S ⁄ A ) ] dB
dove:
A è l'area equivalente di assorbimento sonoro della camera a 1 kHz, in metri quadri;
S è l'area della superficie di misurazione, in metri quadri.
Nella figura A.1 sono illustrati i fattori di correzione ambientale, calcolati mediante la for-
mula A.2, in funzione di A/S.
In A.3.2.1 e A.3.2.2 sono indicati dei metodi alternativi per determinare l'area equivalente
A di assorbimento acustico della camera di prova.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 21 di 36


figura A.1 Fattore di correzione ambientale, K 2A, in decibel

10

Fattore di correzione ambientale, K 2A in dB


Criterio di qualificazione
per l'ambiente non soddisfatto
8

0
0,5 1 2 5 10 20 50 100 200
AS

A.3.2.1 Metodo approssimato


Il coefficiente d'assorbimento acustico medio α, viene definito mediante il prospetto A.1. Il
valore di A è dato, in metri quadri, dalla formula:
formula A.3

A = α ⋅ SV
dove:
α è il coefficiente di assorbimento acustico medio, per le quantità ponderate A ripor-
tate nel prospetto A.1;
SV è l’area totale delle superfici di delimitazione della camera di prova (muri, soffitto
e pavimento), in metri quadri.
prospetto A.1 Valori approssimati del coefficiente di assorbimento acustico medio α

Coefficiente di assorbimento acustico medio Descrizione della camera


α
0,05 Camera quasi del tutto vuota con pareti lisce e dure in
cemento, mattoni, intonaco o mattonelle
0,1 Camera parzialmente vuota; camera con pareti lisce
0,15 Camera con mobili; sala macchine rettangolare; locale
industriale rettangolare
0,2 Camera di forma irregolare con mobili; sala macchine o
locale industriale di forma irregolare
0,25 Camera con mobili imbottiti; sala macchine o locale indu-
striale con soffitto o pareti rivestiti di piccole quantità di
materiale fonoassorbente (per esempio un soffitto parzial-
mente assorbente)
0,35 Camera con soffitto e pareti rivestite di materiale fonoas-
sorbente
0,5 Camera con soffitto e pareti abbondantemente rivestite di
materiali fonoassorbenti

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A.3.2.2 Metodo del riverbero
Se richiesto, determinare il valore dell’area di assorbimento sonoro A misurando il tempo
di riverbero della camera di prova eccitata con del rumore a larga banda o un suono im-
pulsivo, con ponderazione A applicata al sistema di ricezione (vedere ISO 354). Il valore
di A è dato, in metri quadri, dall'espressione:
formula A.4

A = 0,16 ( V ⁄ T )
dove:
V è il volume della camera di prova, in metri cubi;
T è il tempo di riverbero nella camera di prova, in secondi.
Nota 26 Allo scopo di determinare K2A direttamente dai valori misurati ponderati A, si raccomanda di utiliz-
zare il tempo di riverbero misurato nella banda di frequenza con frequenza centrale 1 kHz.

A.3.3 Requisiti di qualificazione per camere di prova


Affinché la superficie di misurazione in una camera di prova sia adatta a misurazioni ef-
fettuate in conformità con la presente norma internazionale, il rapporto tra l'area di assor-
bimento sonoro A e l'area S della superficie di misurazione deve essere maggiore o ugua-
le a 1, ovvero
formula A.5

A⁄S≥1
Più il rapporto A/S è elevato, meglio è.
Se il precedente requisito non può essere soddisfatto, deve essere scelta un’altra super-
ficie di misurazione. La nuova superficie di misurazione deve avere un’area totale inferio-
re, ma deve ancora trovarsi all'esterno della zona di campo vicino (vedere A.1).
In alternativa, il rapporto A/S può essere aumentato introducendo ulteriori quantità di ma-
teriale fonoassorbente nella camera di prova e calcolando nuovamente il valore di A/S
nelle nuove condizioni.
Se il requisito del presente punto non può essere soddisfatto da alcuna superficie di mi-
surazione posta al di fuori della zona di campo vicino della sorgente sottoposta a prova,
l'ambiente in questione non può essere utilizzato per effettuare misurazioni sulla sorgente
sottoposta a prova in conformità con i requisiti della presente norma internazionale.
Per siti di prova all'aperto, il fattore di correzione ambientale K2A presenta di solito valori
molto bassi.
Nota 27 In alcuni casi particolari di prove all'aperto, il valore di K2A può essere negativo, ma ai fini della pre-
sente norma internazionale K2A si suppone che sia nullo.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 23 di 36


APPENDICE B POSIZIONI MICROFONICHE SULLA SUPERFICIE DI MISURAZIONE EMISFERICA
(normativa)

B.1 Postazioni microfoniche chiave e supplementari


Nelle figure B.1 e B.2 sono indicate quattro postazioni microfoniche chiave associate ad
aree uguali della superficie di misurazione, numerate 4, 5, 6, e 10, mentre le loro coordi-
nate, secondo il sistema definito in 7.1, sono elencate nel prospetto B.1. Nella figura B.2
sono indicate quattro postazioni microfoniche supplementari, numerate 14, 15, 16 e 20, le
cui coordinate sono anch'esse elencate nel prospetto B.1.
Nota 28 La numerazione delle postazioni microfoniche è la stessa della ISO 3744.

prospetto B.1 Coordinate delle postazioni microfoniche chiave (4, 5, 6, 10) e delle postazioni microfoniche supple-
mentari (14, 15, 16, 20)

Posizione microfonica x y z
--- --- ---
r r r

4 - 0,45 0,77 0,45


5 - 0,45 - 0,77 0,45
6 0,89 0 0,45
10 0 0 1,0
14 0,45 - 0,77 0,45
15 0,45 0,77 0,45
16 - 0,89 0 0,45
20 0 0 1,0
Nota - Le postazioni più alte, 10 e 20, coincidono, e si possono omettere se ciò è indicato nella procedura per prove di rumo-
rosità pertinente.

figura B.1 Posizioni microfoniche sulla semisfera - Postazioni microfoniche chiave


Legenda
1 Superficie di misurazione
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_
Postazioni microfoniche chiave

z
1 2
10

4 y
r

5 6
l3

l
2

l1
x

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 24 di 36


-./0
figura B.2 Posizioni microfoniche sulla semisfera
Legenda
1 Superficie di misurazione
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_
Postazioni microfoniche chiave
Postazioni microfoniche supplementari

16

2
1

16
2

4 5

4
°
60

5
20
z

10 20

10

supplementari sono numerate 14, 15, 16 e 20.

UNI EN ISO 3746:1997


0,89 r

14 15

15

14
6
6

0,45 r
x
1r
x

Nota - Le postazioni microfoniche chiave sono numerate 4, 5, 6 e 10; le postazioni microfoniche

Pagina 25 di 36
B.2 Postazioni microfoniche per sorgenti che emettono componenti tonali
Se la sorgente emette componenti tonali, può verificarsi una forte interferenza nel caso
molte postazioni microfoniche si trovino alla stessa altezza al di sopra del piano riflettente.
In un caso simile è raccomandato l'uso di posizioni microfoniche con le coordinate nume-
rate 4, 5, 6 e 10 nel prospetto B.2.
prospetto B.2 Coordinate delle postazioni microfoniche (4, 5, 6, 10) per sorgenti che emettono componenti tonali

Posizione microfonica x y z
--- --- ---
r r r

4 0,16 0,90 0,41


5 - 0,83 0,32 0,45
6 - 0,83 - 0,40 0,38
10 0,10 - 0,10 0,99

B.3 Postazioni microfoniche per sorgenti in prossimità di due piani riflettenti


Per una sorgente installata in prossimità di due piani riflettenti, si deve far riferimento alla
figura B.3 al fine di definire una superficie di misurazione e delle postazioni microfoniche
appropriate. Il raggio r della superficie sferica di misurazione deve essere di almeno 3 m.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 26 di 36


%&'.7@
figura B.3 Veduta in piano della superficie di misurazione sferica e postazioni microfoniche intorno ad una
superficie di riferimento in prossimità di due piani riflettenti
Legenda
Postazioni microfoniche chiave
Postazioni microfoniche supplementari

UNI EN ISO 3746:1997


15

60
°

14

0,89 r

14 15
6

6
0,45 r
y

1r
x

Pagina 27 di 36

APPENDICE
(normativa)

C.1
≤3d

figura

≤3d

figura
,,,,
,,,,
,,,
C POSIZIONI MICROFONICHE SU UNA SUPERFICIE DI MISURAZIONE A
PARALLELEPIPEDO

Nota 29

C.1

C.2
Postazioni microfoniche per sorgenti montate su un piano riflettente
Ciascun piano della superficie di misurazione deve essere considerato a sé stante e sud-
diviso in modo da ottenere il più piccolo numero possibile di aree rettangolari parziali di
uguali dimensioni con una lunghezza massima del lato pari a 3d (vedere figura C.1). Le
postazioni microfoniche si trovano nel centro di ogni area parziale. In questo modo si ot-
tengono le postazioni microfoniche per le figure dalla C.2 alla C.6.
La/e postazione/i in verticale sopra la sorgente può/possono essere sostituita/e con postazioni si-
tuate negli angoli della superficie di misurazione o essere omesse, se indicato dall'apposita proce-
dura per prove di rumorosità.

Procedimento per definire le postazioni microfoniche specifiche nel caso in cui un lato della superfi-
cie di misurazione sia maggiore di 3d
≤3d

≤3d
≤3d

≤3d

≤3 d
≤3d

Esempio di superficie di misurazione e di postazioni microfoniche per una macchina di piccole


dimensioni (l1 ≤ d, l2 ≤ d, l3 ≤ 2d, dove d è la distanza di misurazione, generalmente di 1 m)
Legenda
1 Piano riflettente
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_
l3

UNI EN ISO 3746:1997


1
l1
2a = l +2d
d
d

2
d
l
2

2b
c = l3+d

=
l2
+2
d z

Pagina 28 di 36
figura C.3 Esempio di superficie di misurazione e delle postazioni microfoniche per una macchina alta e a base
stretta (l1 ≤ d, l2 ≤ d, 2d < l3 ≤ 5d )
Legenda
1 Piano riflettente
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_

c = l3+d
l3

,,,, ,,,,
,,,, ,,,,
,
d z
l +2
l2

2
= y
d
1 l1 2b

,,,, ,
d 2
2a = l +2d x
1

figura C.4 Esempio di superficie di misurazione e delle postazioni microfoniche per una macchina lunga
(4d < l1 ≤ 7d, l2 ≤ d, l3 ≤ 2d )
Legenda
1 Piano riflettente
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_

y
2
x
,

c = l3+d
d
l3
,

,,,
d
l +2
l2
2
,

=
d
l1 2b
2a = l +2d d
1
1

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 29 di 36


figura C.5 Esempio di superficie di misurazione e di postazioni microfoniche per una macchina di medie dimen-
sioni (d < l1 ≤ 4d, d < l2 ≤ 4d, 2d < l3 ≤ 5d )
Legenda
1 Piano riflettente
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_

c = l3 +d
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,
l3
,
2d
l +
l2

2
=
2b

z
d
y
,

l1
d
2a = l 1 + 2 d 1
x

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 30 di 36


figura C.6 Esempio di superficie di misurazione e di postazioni microfoniche per una macchina di grandi
dimensioni (4d < l1 ≤ 7d, d < l2 ≤ 4d, 2d < l3 ≤ 5d )
Legenda
1 Piano riflettente
_
2 Parallelepipedo di riferimento
_

c = l3 +d
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,,,,,
,,
l3
,

2d
l +
l2

2
=
2b

z
d
,

l1 y
2a = l 1 + 2 d d
1
x

C.2 Postazioni microfoniche per sorgenti in prossimità di due o tre piani riflettenti
Per una sorgente installata in prossimità di più di un piano riflettente, si deve fare riferi-
mento alle figure C.7 e C.8 al fine di definire un'appropriata superficie di misurazione. Le
postazioni microfoniche devono essere quelle illustrate nelle figure da C.2 a C.8.

UNI EN ISO 3746:1997 Pagina 31 di 36


.7@
figura

figura
C.7

C.8
Superficie di misurazione (parallelepipedo) con quattro postazioni microfoniche per apparecchi
appoggiati al pavimento posizionati contro un muro
Legenda
_ Superficie di misurazione
A
_ Parallelepipedo di riferimento
B

c /2
B
A

l1

2a
3

d
d
l3
4

d
l

c
2b
S=2(2ac+2ab+bc)

Superficie di misurazione (parallelepipedo) con tre postazioni microfoniche per apparecchi appog-
giati al pavimento posizionati contro due muri
Legenda
_ Superficie di misurazione
A
_ Parallelepipedo di riferimento
B

B
c /2

UNI EN ISO 3746:1997


A

l1

2a
2

d
3

d
d
l3

l
2

2b
c
z

S=2(ac+2ab+bc)

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APPENDICE D LINEE GUIDA PER L'IDENTIFICAZIONE DI RUMORE IMPULSIVO
(informativa)
In alcuni casi, il confronto del livello di pressione sonora equivalente ponderato A determi-
nato mediante la costante di tempo "I", LpAIeq, con il corrispondente valore di LpAeq per il
medesimo ciclo di funzionamento, può essere di grande aiuto nel decidere se il rumore
contiene o meno componenti impulsive significative. A questo scopo, il confronto viene
eseguito in una o più postazioni microfoniche, e vengono osservati almeno cinque cicli di
funzionamento per ogni posizione. La differenza (LpAIeq - LpAeq) è definita come indice di
rumore impulsivo (impulsività).
Nota 30 Se il valore medio dell'indice di rumore impulsivo è uguale o maggiore di 3 dB, il rumore viene con-
siderato come impulsivo.
Per un singolo evento isolato, o per una sequenza di eventi consecutivi separati da inter-
valli di 1 s o più, la differenza tra i valori massimi di LpAI e LpAS può essere utilizzata per de-
scrivere ciascun evento. La differenza (LpAImax - LpASmax) è l'indice di rumore impulsivo
dell'evento singolo e può essere utilizzata per descrivere il rumore impulsivo di un singolo
evento. Per eventi singoli consecutivi vengono utilizzate la media aritmetica dei valori
massimi di LpAI per gli eventi singoli e la media dei valori massimi di LpAS calcolati sull'in-
sieme degli eventi.

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APPENDICE E BIBLIOGRAFIA
(informativa)
[1] ISO 3740:1980 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore - Linee guida per l'uso di norme base e
per la preparazione della procedura per prove di rumorosità
[2] ISO 3741:1988 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora
emessi dalle sorgenti di rumore - Metodo di laboratorio in
camera riverberante per le sorgenti di rumore ad ampio
spettro
[3] ISO 3742:1988 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore - Metodo di laboratorio in camera riverbe-
rante per le sorgenti di rumore con bande tonali e bande
strette
[4] ISO 3743-1:1994 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore - Metodi tecnici progettuali in campo ri-
verberante per piccole sorgenti trasportabili - Metodo di
comparazione per camere di prova a pareti rigide
[5] ISO 3743-2:1994 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore mediante pressione sonora - Metodi tec-
nici progettuali in campo riverberante per piccole sorgenti
trasportabili - Metodi in camere riverberanti speciali
[6] ISO 7574-2:1985 Acustica - Metodi statistici per la determinazione ed il con-
trollo dei valori dichiarati di emissione acustica delle mac-
chine e delle apparecchiature - Metodi per valori dichiarati di
macchine individuali
[7] ISO 7574-3:1985 Acustica - Metodi statistici per la determinazione ed il con-
trollo dei valori dichiarati di emissione acustica delle mac-
chine e delle apparecchiature - Metodo semplificato (transi-
torio) per valori dichiarati di lotti di macchine
[8] ISO 9296:1988 Acustica - Valori di emissione di rumore dichiarati di calcola-
tori e apparecchiature per ufficio
[9] ISO 9614-1:1993 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore mediante il metodo intensimetrico - Misu-
razione per punti discreti
[10] ISO 9614-2:-2) Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore mediante il metodo intensimetrico - Misu-
razione per scansione
[11] ISO 12001:-2) Acustica - Rumore emesso da macchine ed apparecchiatu-
re - Regole per la stesura e la presentazione di una proce-
dura per prove di rumorosità
[12] IEC 1260:-3) Elettroacustica - Filtri a banda di ottava e frazione di ottava

2) Da pubblicare. (Nota nazionale - La norma ISO 9614-2 e la ISO 12001 sono state entrambe pubblicate nel 1996).
3) Da pubblicare. (Revisione della IEC 225:1966).

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