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Indice
1. INTRODUZIONE..........................................................................................................................2
4. RISULTATI .................................................................................................................................5
5. CONCLUSIONI..........................................................................................................................16
1. INTRODUZIONE
L’esperienza consiste nel determinare il carico massimo sopportabile da una gru a bandiera.
Un secondo scopo è quello di analizzare le peculiarità dei modelli possibili della struttura, ed
evidenziare le differenze tra i modelli stessi.
La gru è costituita da una trave a doppio T, caricata all’estremo libero da una forza concentrata
diretta verso il basso, e da una serie di barre che formano una struttura reticolare di controventatura.
Il modello della struttura viene elaborato tramite il codice di calcolo ANSYS e in parallelo si
effettuano analoghi calcoli su un secondo modello della stessa struttura senza l’ausilio
dell’elaboratore, servendosi dunque della teoria di de Saint Venant.
Tutti i modelli, sia quelli elaborati con Ansys che quello semplificato, portano ad un carico
massimo di 63 kN.
Fexp
σs
σ amm = = 177,5 MPa
S
La struttura viene simulata mediante tre diversi modelli i cui risultati vengono confrontati:
Verifica di resistenza di una gru a bandiera 3
2.1 Modello 1
Tutti gli elementi della struttura sono modellizzati come travi, cioè come elementi
monodimensionali in grado di resistere a sollecitazioni di trazione, compressione, flessione e
torsione.
La struttura è vincolata inferiormente con un incastro e superiormente con una cerniera; inoltre è
caricata all’estremità da una forza (detta forza esploratrice) di 10 kN.
Per maggiori chiarimenti si fa riferimento alla figura 2.
Figura 2 Modello 1 realizzato con Ansys con numerazione dei nodi e degli elementi
2.2 Modello 2
Parte degli elementi sono modellizzati come travi e parte come aste, cioè elementi
monodimensionali in grado di resistere a sollecitazioni di trazione e compressione.
La struttura è vincolata inferiormente con un incastro e superiormente con una cerniera; come nel
modello precedente è caricata all’estremità da una forza (detta forza esploratrice) di 10 kN. Per
maggiori chiarimenti si fa riferimento alla figura 3.
Figura 3 Modello 2 realizzato con Ansys con numerazione dei nodi e degli elementi (in azzurro
sono indicate le travi, in viola le aste)
Verifica di resistenza di una gru a bandiera 4
2.3 Modello 3
La struttura è modellizzata con due travi, cioè si trascurano i tiranti ed i puntoni della struttura
reticolare.
La struttura è vincolata inferiormente e superiormente con un incastro; inoltre, come sopra, è
caricata all’estremità da una forza (detta forza esploratrice) di 10 kN. Avendo trascurato l’ultimo
tratto della trave a doppio T (cioè quello senza piatti di rinforzo) l’estremità libera è soggetta anche
ad un momento concentrato M = 3000 Nm.
Per maggiori chiarimenti si faccia riferimento alla figura 4.
400
3 Elemento 2
800
Elemento 1 F M
1 2
3800
Figura 4 Schema del modello teorico con travi incastrate
L’elaborazione del modello 1 e del modello 2 avviene tramite il software Ansys 5.5, perciò non
occorrono ulteriori chiarimenti.
Per quanto concerne il modello 3 si riporta la matrice di rigidezza risolutiva del problema elastico,
ovvero la sottomatrice a cui corrispondono carichi nodali noti e solo gli spostamenti nodali
incogniti:
(
con FU 2 FV2 )
M A2 = ( 0 −10 kN -3000 Nm ) , per cui si ottiene:
(U 2 V2 A2 ) = ( −0,18 mm −2,74 mm -1,69 ⋅ 10-3 rad ) .
Si noti inoltre che nella realizzazione dei tre modelli non è stato valutato il carico derivante dal peso
della struttura poiché esso, risultando complessivamente di 2 kN, può essere considerato
trascurabile rispetto al carico massimo applicabile.
Verifica di resistenza di una gru a bandiera 5
4. RISULTATI
Si evidenziano i punti in cui le sollecitazioni sono massime, i valori di tali sollecitazioni ed il carico
massimo sopportabile dalla struttura.
Dato che il problema è lineare e si è sollecitata la struttura con una forza di 10 kN, per determinare
il massimo carico sopportabile è sufficiente scrivere la seguente similitudine:
Fexp Fmax σ
= ⇒ Fmax = Fexp amm
σ max,exp σ amm σ max,exp
4.1 Modello1
Si riporta innanzitutto l’andamento della tensione massima a trazione ed il nodo della struttura in
cui essa assume valore massimo.
NODO 11
La sollecitazione massima si trova nel punto indicato dal grafico di figura 6 (ovvero al nodo 11, sul
bordo superiore della trave) e vale
Dove la tensione massima utilizzata nel calcolo è quella di trazione poiché la tensione massima di
compressione risulta di poco superiore a quella di trazione, inoltre il materiale è di gran lunga più
resistente a compressione che a trazione. Lo stesso vale per il modello 2.
σ amm
Fmax = Fexp = 63,1 kN
σ max,exp
Si riportano qui di seguito i grafici, forniti da ANSYS, inerenti a: deformata della struttura,
momento flettente, sforzi normali e tangenziali negli elementi.
Verifica di resistenza di una gru a bandiera 7
4.2 Modello 2
Si riporta innanzitutto l’andamento della tensione massima a trazione ed il nodo della struttura in
cui essa assume valore massimo.
Figura 12 Andamento della tensione massima di trazione nelle travi (valori in MPa)
Elemento 8
Figura 13 Andamento della tensione assiale nelle aste. Nell’elemento 8 quest’ultima assume valore
massimo
Verifica di resistenza di una gru a bandiera 11
La sollecitazione massima (di trazione) si trova nel punto indicato dal grafico di figura 13 (elemento
asta n° 8, tra i nodi 9 e 10) e vale
σ amm
Fmax = Fexp = 64,2 kN
σ max,exp
Si riportano qui di seguito i grafici, forniti da ANSYS, inerenti a: deformata della struttura,
momento flettente e sforzi normali negli elementi.
Figura 15 Andamento del momento flettente, lungo la trave a doppio T, (valori in Nmm)
relativamente al Modello 2
Confrontando la deformata e gli andamenti delle sollecitazioni appena riportati con quelli relativi al
Modello 1 appare evidente l’equivalenza dei due modelli.
Verifica di resistenza di una gru a bandiera 13
4.3 Modello 3
Anche per il modello teorico risulta utile riportare l’andamento della tensione massima a trazione ed
il nodo della struttura in cui essa assume valore massimo.
Nodo 2
Figura 17 Andamento della tensione massima di trazione nelle travi (valori in MPa)
La sollecitazione massima si trova nel punto indicato dal grafico della figura 17 (cioè al nodo 2
dell’elemento 2, sul bordo inferiore) e vale
σ amm
Fmax = Fexp = 63,1 kN
σ max,exp
Come per i due modelli precedenti la trave obliqua risulta l’elemento soggetto alla tensione più
elevata, inoltre il carico sopportabile dalla struttura è identico a quello ottenuto con il modello 1.
Si noti infine dall’andamento del momento flettente nelle figure 19 e 20 (riportate subito dopo)
come l’elemento 2 possa essere considerato un semplice tirante incernierato, essendo la trave a
doppio T a sopportare la maggior parte dell’inflessione.
Si riportano infine i grafici inerenti a: deformata della struttura, momento flettente e sforzi normali
negli elementi.
Verifica di resistenza di una gru a bandiera 14
Figura 19 Andamento del momento flettente, lungo la trave a doppio T, (valori in Nmm)
relativamente al modello teorico. Il momento lungo la trave obliqua non appare in figura perché di
gran lunga inferiore a quello lungo la trave doppio T, come si nota in figura 20
Verifica di resistenza di una gru a bandiera 15
Figura 20 Andamento del momento flettente, lungo la trave obliqua, (valori in Nmm)
relativamente al modello teorico
5. CONCLUSIONI
Sostanzialmente si vede che i risultati del primo modello e del secondo modello sono praticamente
identici, da ciò si conclude che è corretto considerare come delle aste gli elementi della struttura
reticolare di sostegno della trave a doppio T. Infatti la lieve differenza di tensione massima tra i due
modelli è da imputarsi esclusivamente alla tensione flessionale, evidentemente nulla nel caso di
aste.
Anche la schematizzazione a due travi per il calcolo teorico fornisce un risultato prossimo a quello
ottenuto al calcolatore, oltre alle inevitabili differenze nell’andamento delle tensioni, come illustrato
in precedenza.
Una buona convergenza dei risultati ottenuti dai tre modelli risulta anche dal confronto delle
deformate (vedi figure 7, 14 e 18): come si nota dai valori in tabella 1 per uno stesso nodo i tre
modelli forniscono spostamenti verticali confrontabili. Si noti ancora l’equivalenza tra modello 1 e
modello 2 anche per il campo di spostamenti.