c
Fig.3 - Legge costitutiva del calcestruzzo
La relazione delle tensioni-deformazioni, utilizzata per
l'acciaio da cemento armato normale, pu essere
definita da un diagramma bilineare come in figura
seguente.
Di agr amma i deal i zzat o
Di agr amma di cal col o
c
o
0
s
s
fyk
yd
f
yd
f
=
f
yk
s
E
s
yd
f
arctg E
s
0.01
Fig. 4 - Legge costitutiva dell'acciaio
La curva delle tensioni-deformazioni valida anche per
le tensioni di compressione.
La relazione delle tensioni-deformazioni, utilizzata per
l'acciaio da cemento armato precompresso dalla
normativa italiana, pu essere definita da un
diagramma composto da un tratto lineare pi un tratto
curvilineo, come in figura 5.
Di agr amma i deal i zzat o
0, 7f
Di agr amma di cal col o
c
o
0
p
p
f
arctg E
p
pd( 0, 2)
pk( 0, 2)
0.01 0.002
f
=
f
s
pd( 0, 2)
pk( 0, 2)
Fig. 5 - Legge costitutiva dell'acciaio incrudito
I punti del diagramma tensioni-deformazioni della
curva di calcolo, stanno su una retta passante per
l'origine di pendenza pari a Ep fino al valore massimo
0.7 fpd(0,2) ottenuto dividendo il valore della
resistenza caratteristica fpk(0.2) con il coefficiente di
sicurezza
p
e con un tratto curvilineo di equazione:
c
o o
p
p
p
p
pk
E f
= +
(
(
0823 07
02
5
, ,
( , )
La curva delle tensioni-deformazioni valida anche per
le tensioni di compressione.
3. Metodo di calcolo
Teoricamente per poter individuare il dominio a rottura
di una sollecitazione composta dalle tre componenti N,
Mx e My bisogna calcolare la superficie
( )
F N Mx My , , = 0
i cui punti individuano realmente una situazione per la
quale si sia raggiunta nei punti pi lontani dall'asse
neutro, o la massima contrazione c
cu
del calcestruzzo o
la massima dilatazione c
ad.
Il calcolo della frontiera avviene posizionando l'asse
neutro in pi punti con varie inclinazioni e per ognuno
di questi punti si valuta, con le opportune integrazioni
delle tensioni, le tre componenti della sollecitazione.
y
e2(u)
e1(u)
x
X
|
b(u)
cc
oc
u
Fig. 6 - Distribuzione delle tensioni
Nota la posizione dell'asse neutro, individuata
dall'inclinazione dell'angolo | e dalla distanza u
rispetto al sistema di riferimento, si valutano le tensioni
agenti sulla sezione. Viene preso come origine del
sistema di riferimento il baricentro della sezione in
calcestruzzo.
Le tre componenti dello sforzo resistente per la
situazione esaminata si valutano quindi con le seguenti
formule:
( ) ( )
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
N A u b u du
M A y u b u e u du
M A x u b u e u du
si s
i
c
o
X
x si s i c
o
X
y si s i c
o
X
= +
= +
= +
}
}
}
,
,
,
o o
o o
o o
2
1
4. Integrazione delle tensioni
Il calcolo dell'integrale, precedentemente scritto,
molto complesso sia per la forma irregolare dell'area
delimitata dall'asse neutro che per la non linearit della
legge tensioni-deformazioni del calcestruzzo.
L'idea per risolvere questo problema che ogni figura
geometrica pu essere scomposta in tanti semplici
trapezi, tracciando delle linee parallele all'asse neutro
per i vertici della sezione stessa.
Fig. 7 - Suddivisione in trapezi della sezione
Vengono considerati trapezi tutte le figure qui sotto
rappresentate, anche il triangolo compreso fra queste,
dato che esso un trapezio degenere, con una delle basi
di lunghezza zero.
Fig. 8 - Tipi di trapezi
Il calcolo dei trapezi avviene facendo passare delle
rette parallele all'asse neutro per i vertici della sezione,
l'incontro fra quest'ultime e i lati della sezione
determinano la larghezza delle basi dei trapezi.
Nell''implementazione su computer delle precedente
procedura non si sono incontrati particolari problemi
per sezioni con angoli interni inferiori ai 180 (sezioni
quadrate, circolari, esagoni ed ecc..), alcuni problemi si
sono invece incontrati per sezioni con angoli interni
superiori ai 180. Questo perch alcune rette del fascio,
a seconda dell'inclinazione dell'asse neutro, possono
incontrare i lati della sezione in pi di due punti,
creando delle difficolt per sapere quale coppia di punti
effettivamente rappresentino la base di un trapezio. Il
problema stato risolto attraverso alcuni controlli sulla
forma geometrica della sezione.
Una volta definito ogni singolo trapezio, attraverso la
lunghezza delle sue basi e la distanza dei vertici delle
basi dal punto di riferimento, si esamina il diagramma
delle tensioni che insiste sul trapezio.
b1
c1
b2
h1
h2
c2
x
y
o
Fig. 9 - Andamento delle tensioni
Il trapezio, se necessario, viene ulteriormente
suddiviso in trapezi che abbiano un andamento delle
tensioni definito dalla stessa legge. Nelle figura
precedente per esempio il trapezio disegnato, viene
suddiviso ulteriormente in tre. Sul primo il valore delle
tensioni nullo, secondo l'ipotesi della
parzializzazione, nel secondo le tensioni hanno un
andamento parabolico e infine nel terzo hanno un
andamento costante.
Cos suddivisa la figura della sezione, attraverso
l'analisi matematica, permette il facile calcolo delle tre
componenti delle sollecitazioni del dominio a rottura. Il
calcolo dell'integrale spaziale della regione di spazio
delimitato da un trapezio e da un piano parabolico o da
un piano richiede infatti, solo un p di pazienza nei
passaggi analitici.
Le sollecitazioni cos calcolate sono per riferite ad un
sistema di riferimento con l'asse delle x parallelo
all'asse neutro, bisogna quindi ricorrere ad una
rotazione degli assi per ottenere le sollecitazioni nel
sistema di riferimento principale.
La novit sostanziale rispetto ai precedenti programmi
di calcolo st nella determinazione dellintegrale delle
tensioni attraverso una forma chiusa, e quindi
univocamente determinata.
Finora questo era stato sviluppato solo su programmi
specializzati su singole forme di sezioni e stati di
sollecitazione.
La generalizzazione veniva raggiunta generalmente
approntando dei metodi approssimati di integrazione
basati sostanzialmente sugli algoritmi di Gauss-
Legendre.
Diversamente la possibilit di estendere la soluzione
chiusa ad un caso generico , attraverso la strategia
appena descritta, basata sostanzialmente su alcune
considerazioni geometriche , ha consentito di risolvere
il problema della integrazione , ottenendo inoltre una
soluzione , che essendo chiusa , logicamente sempre
esatta.
L'integrazione delle tensioni dell'acciaio invece
semplice, dato che si ipotizza costante all'interno
dell'area della barra.
Questo procedimento, che permette il calcolo delle
sollecitazioni del dominio a rottura in modo esatto,
stato implementato in un programma si calcolo
chiamato DOMINUS.
5. Diagrammi dei domini a rottura
Il procedimento illustrato precedentemente permette il
calcolo della sollecitazione del dominio a rottura per
una qualsiasi posizione ed inclinazione dell'asse neutro.
Data la velocit dell'algoritmo per il calcolo dei valori
delle singole componenti delle sollecitazioni si riesce a
calcolare, con un PC dotato di un processore
Intel 486dx2-66 Mhz e con lalgoritmo scritto in MS-
Basic , la frontiera di rottura spaziale di una sezione
rettangolare in un tempo di sette secondi.
Vengono di seguito riportati i grafici dei domini a
rottura di una trave con sezione trasversale quadrata
dotata di un armatura simmetrica.
4|20
c=4 cm
32 cm
c=4 cm
a=40
fcd=15.625
fyd=398.10
Fig. 10 - Sezione trasversale di una trave
Il programma in questo caso calcola pi di 5000 punti
del dominio, corrispondenti a 160 diverse posizioni e
36 diverse inclinazioni dell'asse neutro.
Il disegno del dominio di rottura spaziale viene
rappresentato attraverso un'assonometria isometrica di
una rete i cui nodi coincidono con i punti del dominio
calcolati dal programma. La rete rappresentata con
una serie di paralleli disegnati ortogonalmente all'asse
dello sforzo normale e una serie di meridiani che
passano per i due poli del dominio.
Meridiani
Paralleli
Fig.11 - Quarto del dominio di rottura spaziale
Assieme al disegno del dominio possibile anche
rappresentare la posizione nello spazio delle singole
condizioni di carico che si vogliono verificare. Esse
sono disegnate con due diversi colori a seconda se sono
o non sono contenute all'interno del dominio.
Noto il dominio spaziale di rottura possibile
disegnare una sua qualsiasi sezione, corrispondente al
dominio di rottura per una determinato valore costante
di una delle componenti della sollecitazione. Questo
possibile attraverso un'interpolazione lineare fra i punti
noti.
I grafici cos ottenuti sono molto precisi, come viene
dimostrato successivamente, dato l'elevato numero dei
punti calcolati. L'agibilit con cui si possono ottenere
queste sezioni permette di studiare in tutti i sui aspetti
la resistenza a rottura delle sezioni.
Nella figura seguente viene rappresentata una sezione
piana del dominio spaziale corrispondente al dominio
delle sollecitazioni per un valore nullo dello sforzo
normale N. Il tempo di disegno di una qualsiasi sezione
di questo tipo inferiore ad un secondo.
-0.2
-0.16
-0.12
-0.08
-0.04
0
0.04
0.08
0.12
0.16
0.2
-0.2 -0.16 -0.12 -0.08 -0.04 0 0.04 0.08 0.12 0.16 0.2
M
x
[
M
N
m
]
My [ MN m]
Fig.12 - Dominio di rottura per N=0
Un altro tipo di grafico di notevole interesse quello
per un valore costante del momento flettente Mx o My.
0
0.02
0.04
0.06
0.08
0.1
0.12
0.14
0.16
0.18
0.2
-2.7
5
-2.5 -2.2
5
-2 -1.7
5
-1.5 -1.2
5
-1 -0.7
5
-0.5 -0.2
5
0 0.25 0.5
M
x
[
M
N
m
]
N [ MN ]
Fig. 13 - Dominio di rottura per My=0
La facilit con cui si possono ottenere i grafici prima
descritti permette di realizzare dei grafici, attraverso
un'elaborazione numerica, in forma adimensionale dei
domini a rottura per un dato valore costante di uno dei
due momenti flettenti o dello sforzo normale.
Di seguito si riporta quello ottenuto dai risultati ottenuti
dallo studio della sezione trasversale rappresentata in
fig. 10.
e =
f A
f a b
yd t
cd
; o
x
c
a
= ; o
y
c
b
=
v =
N
f b a
cd
;
x
cd
Mx
f a b
=
2
;
y
cd
My
f a b
=
2
Nel caso in esame:
o
x
=o
y
=0.10; e=0.2
v =0.1 250000 N =0.25 MN
m
x
=m
y
=0.1 Mx =100000 Nm =0.1 MNm
-0.5
-0.4
-0.3
-0.2
-0.1
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
-0.5 -0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6
N=0.0
N=-0.5
N=-1.0
N=-2.0
N=-2.5
N=-1.5
N=-3.0
N=-3.5
M
x
My
M
y
M
x
M
x
M
x
Mx
Mx
My
M
y
My My
M
y
M
y
Mx
Mx
e =
e = 0. 8
e =
e = 0. 4
e = 0. 2
Fig. 14 - Domini a rottura adimensionali
tracciati dal programma DOMINUS
6. Analisi dei risultati
La verifica della precisione dei risultati, che si possono
ottenere dall'algoritmo implementato, avviene
attraverso un confronto con quelli ricavati da un altro
programma.
Il programma preso a confronto utilizza un metodo di
calcolo molto semplice ed intuitivo, anche se molto
lento. Questo calcola le sollecitazioni per una data
posizione dell'asse neutro, suddividendo in elementi
finiti la sezione da studiare. Ipotizzando poi che la
tensione agente sull'area di un elemento sia costante, si
calcolano facilmente con delle sommatorie gli integrali
delle componenti della sollecitazione a rottura.
Il confronto dei risultati ottenuti dai due programmi ha
messo in evidenza differenze inferiori allo 0,5%, che
tendono ad annullarsi all'aumentare del numero degli
elementi utilizzati. Si riportano di seguito i risultati
ottenuti dai due programmi.
Con "elementi" si indica con quanti quadratini il
programma di confronto ha suddiviso la sezione, con
o l'inclinazione dell'asse neutro e con X la distanza del
asse neutro dall'origine del sistema di riferimento.
Sollecitazioni del dominio a rottura con valore nullo
dello sforzo normale.
Elementi | X My Mx
100 0 343.36 0 83625
2500 0 344.82 0 83655
25600 0 344.78 0 83677
Dominus 0 344.78 0 83677
100 30 197.90 62444 77793
2500 30 198.24 62549 78097
25600 30 198.25 62557 78107
Dominus 30 198.25 62558 78108
100 40 139.87 71628 74431
2500 40 140.44 71724 74665
25600 40 140.46 71727 74674
Dominus 40 140.47 71728 74676
Sollecitazioni del dominio a rottura con valore
negativo di 1.5MN dello sforzo normale.
Elementi | X My Mx
100 0 91.74 0 146931
2500 0 91.67 0 147312
25600 0 91.71 0 147320
Dominus 0 91.70 0 147312
100 30 -40.00 58991 120368
2500 30 -40.20 59243 120697
25600 30 -40.20 59254 120709
Dominus 30 -40.22 59242 120682
100 40 -89.34 81053 101598
2500 40 -89.48 81346 101918
25600 40 -89.49 81358 101930
Dominus 40 -89.50 81348 101918
I risultati ottenuti con i due metodi, con un elevato
numero di elementi per il secondo, sono praticamente
coincidenti, come si osserva dalle due tabelle
precedenti.
7. Raffronto con altri metodi
E interessante eseguire un raffronto, su di un esempio
tipico di calcolo eseguito con altri metodi , per
verificare la concordanza dei risultati, e per
quantificare lentit percentuali di eventuali differenze
sui valori numerici trovati.
La sezione provata e quella di figura 15.
Si riportano nellordine i risultati secondo i grafici
riportati in Andreola Donina Menditto (1976) dove i
grafici sono tracciati presumibilmente in modo
manuale o solamente semi automatico con diagrammi
delle tensioni semplificati in base agli strumenti di
calcolo allora disponibili , secondo Bontempi (1992)
valutato con lausilio di un apposita procedura di
calcolo automatico utilizzando una integrazione Gauss-
Legendre su di un reticolo 7x7 elementi , e secondo il
metodo qui illustrato che prevede lintegrazione in
forma chiusa.
Le differenze sono apprezzabili, se si confrontano i due
programmi di calcolo con diversa impostazione, ma
sono comunque poco interessanti nellambito della
ragionevole pratica approssimazione della tecnica
costruttiva e in ogni caso possono sempre essere
appiattite utilizzando una maglia del reticolo piu fitta.
Le tabelle dimostrano invece uno scostamento che si
riteneva piu contenuto, certamente giustificato tenendo
conto dei piu limitati mezzi a disposizione circa due
decenni fa, ma sufficiente per poterle considerare a
questo punto se non superate per lo meno da rivedere .
c=4 cm
At=38.08cm
c=4 cm
32 cm
c=2 cm
a=40
fcd=20 N/mm
2
fyd=420 N/mm
2
b=20
fig. 15
Momenti flettenti valori in N
Sollecitazio
ne e punto
Andreoli et.
al.
Biasioli Dominus
M x A 256000 250602 257964
M x B 166800 162524 165638
M y B 83400 81262 82819
M x C 281600 293281 307647
M y C 140800 146640 153824
M x D 172800 175672 172634
M y D 86400 87836 86317
M x E 204800 219062 232615
M y E 102400 109531 116308
M x F 133400 142800 140370
My F 67200 71429 70185
massima
differenza
percentuale
14 %
6 %
8. Trave precompressa
Viene presentata brevemente anche la possibilit di
calcolo del programma a sezioni precompresse.
Il caso esaminato quello di una sezione prefabbricata
ad I in cui interessava studiare il comportamento a
rottura per sollecitazioni di flessione deviata derivante
da concomitanza delle usuali azioni verticali dovute ai
sovraccarichi con le concomitanti azioni orizzontali per
sisma o per esempio carroponte.
La sezione prodotta presso lo stabilimento di Fonzaso
(BL) della societ Beton piave di Nervesa della
Battaglia (TV) ed utilizzata generalmente in edifici
industriali come trave porta-copertura su maglia
intorno ai 10x20 m , o anche come trave via di corsa
per carriponte.
M y A 128000 125312 128982
Lanalisi consente di evidenziare il comportamento
della struttura anche in particolari fasi del
funzionamento, che precedentemente venivano
ignorate o estremamente semplificate , per la difficolt
pratica di metterle in atto, in sezioni non tabellate.
Luso di questa procedura di calcolo invece rapido e
consente di eseguire in tempi accettabili anche le
operazioni tipiche del calcolo quotidiano, che richiede
strumenti efficienti non solo in termini di precisione dei
risultati, ma sopratutto ridotti tempi di impiego, facile
reperibilit ed estrema semplicit operativa.
I materiali ipotizzati per questo esempio sono:
calcestruzzo:
fcd=22.05 Mpa
Acciaio normale
fyd=373.91 Mpa
Acciaio di precompressione
fyp(0.2)=1365.22 Mpa
fypd=1626.09 Mpa
Nel seguito (fig. 16-17) sono schematizzate la sezione
studiata ed il grafico del dominio di rottura piano a
pressoflessione deviata , ottenuto come sezione piana
del dominio di rottura spaziale .
-300000
-100000
100000
300000
500000
700000
900000
1100000
1300000
1500000
-400000 -300000 -200000 -100000 0 100000 200000 300000 400000
M
x
[
N
m
]
My [ N m]
Bibliografia
DECRETO MINISTERIALE Norme tecniche per
lesecuzione delle opere in cemento armato normale ,
precompresso Versione 1992
EUROCODICE 2:Progettazione delle strutture
cementizie Ed. Schedario tecnico Editore Cuneo 1991
CEB Bollettino dinformazione 135 Design of section
under axial effects at the ultimate limit state Budapest
1980
G. TONIOLO Elementi strutturali in cemento
armato, Ed. Masson, Milano 1990
M.A. PISANI Sul calcolo dei diagrammi di
interazione di sezioni compatte in c.a. e c.a.p.
Studi e ricerche n. 12 della scuola di special.
costruzioni in c.a.del Pol. di Milano,
Ed. Italcementi Bergamo, 1991.
F. BONTEMPI Sulla costruzione dei domini di rottura
di sezioni in c.a. e c.a.p. soggette a pressoflessione
deviata Studi e ricerche n. 13 della scuola di special.
costruzioni in c.a.del Pol. di Milano,
Ed. Italcementi Bergamo, 1992.
12 cm
110cm
55cm
13.5 cm
13.5 cm
I livello 7x0.5
5 cm dal fondo
II livello 3x0.5
10 cm dal fondo
passo trefoli 5cm
2+2 diam 20