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INDICE
---Introduzione………………………………………………………………………………………….. 3
Cap.1 -- la Traccia assegnata ……………………………………..………. 4
Cap.7 ---- Distinta delle Armature a flessione delle due Travi ………..64
2
3
Cap.1 ---- la Traccia assegnata
Fig.1
4
Fig.2
5
Nella Fig.2 è evidenziato il Solaio in latero-cemento che l’allievo ha già progettato
con la prima Relazione di Calcolo e rappresenta l’elemento piano che scarica il
proprio peso sulla struttura intelaiata; il solaio è stato schematizzato come una trave
continua su 4 appoggi fissi; tali appoggi sono le travi della struttura intelaiata e le
travi poggiano sui pilastri (come mostrato nella traccia assegnata di Fig.1); i pilastri,
nella parte più bassa, terminano in incastri (fondazioni).
Pertanto la struttura intelaiata in cemento armata assegnata è costituita da:
TRAVI : elementi strutturali orizzontali prevalentemente inflessi
PILASTRI : elementi strutturali verticali prevalentemente presso-inflessi
Come evidenziato nella seguente Fig.3, oltre ai carichi verticali che sollecitano la struttura, sono
presenti 2 Forze orizzontali che, per i modesti valori che assumono, sono riconducibili sicuramente
a delle azioni prodotte dal vento.
Risulta utile riportare la Fig.1 della Traccia assegnata, corredata di lettere assegnate
ai nodi Trave-Pilastro, come mostrato in Fig.3
Fig.3
6
2.A ---- Predimensionamento a flessione della Trave ABC
Il pre-dimensionamento della Trave dipende dalla luce e dalla funzione che essa deve
svolgere (quindi i carichi da portare e le esigenze architettoniche). Per quanto
specificato in precedenza, in questa fase possiamo trascurare le 2 forze orizzontali.
Si hanno le travi portanti (che portano se stesse, il solaio ed eventualmente
tamponature o parapetti), le travi perimetrali (che portano se stesse, le tamponature
o i parapetti) e le travi di collegamento (che portano solo loro stesse più una certa
porzione di solaio, ma conferiscono una maggiore rigidezza all'impalcato).
Per le travi portanti e perimetrali (T1 e T2) si è scelta la tipologia delle travi
emergenti, la cui larghezza B è stata assunta convenzionalmente pari a 30 cm (di
solito b=15-40 cm) Per pre-dimensionare l'altezza H di tali travi ci si e riferiti al
seguente criterio grossolano H = L / 10 – 12 con L = luce della trave.
Per essere più dettagliati, risulta che la dimensione B più comune della base è
30/40cm ; in linea di massima la base della trave B è pari alla larghezza del pilastro
oppure risulta più sottile, come mostrato nella seguente Fig.3
Fig.3
7
In presenza di carichi verticali, per il predimensionamento dell’altezza H viene
sovente utilizzate la formula H = L / 10-12 con L = luce della trave, che per le usuali
luci delle travi negli impalcati di edifici per civile abitazione conduce ad altezze H di
50-60 cm.
Sezioni più grandi possono rendersi necessarie in presenza di azioni sismiche.
8
Fig.4
Sulla base delle indicazioni riguardanti le 2 dimensioni di una Trave (riportate nelle pagine
precedenti), segue il Pre-dimensionamento delle Travi sia al primo piano, sia al secondo piano del
portale in esame.
9
Fig.5
10
Considerando gli Stati Limite SLE, si riporta la Condizione di Carico Caratteristica
che riguarda il Solaio progettato con la prima Relazione di calcolo; la Condizione di
Carico Caratteristica (ex metodo delle Tensioni ammissibili) presenta il valore
massimo dei carichi q sia sulle campate, sia sullo sbalzo
Fig.6
Per dimensionare la Trave ABC del portale in esame (cfr. Fig.3 di pag.5), bisogna
determinare le Reazioni dei 4 carrelli presenti in Fig.6; questo calcolo è stato già
prodotto nella Relazione di Calcolo del Solaio assegnato come 1° progetto,
utilizzando il Foglio di calcolo Excel “Analisi_Str_Spostamenti” messo
cortesemente a disposizione dal Prof. Prota sul suo sito, nella sezione Materiale
didattico.
Pertanto si riportano le 4 Reazioni massime (calcolate nel 1° progetto) in Fig.7
Fig.7
11
Tra le 4 Reazioni presenti nella Fig.5, la maggiore è la Rmax = RC = 3856 kg
Per dimensionare la Trave ABC del portale in esame, riportiamo il suo schema
La Trave ABC, dal punto di vista statico, può essere considerata come una Trave
Continua su 3 appoggi fissi, che può essere risolta con il metodo di Cross. Per la
Trave ABC fissiamo le seguenti dimensioni, che si leggono sullo schema di
Predimensionamento del secondo piano riportato in precedenza
b = 30 cm H = 50 cm
Calcoliamo il peso proprio ( pp ) della Trave ABC
pp Trave ABC = 2500 kg/mc x 0,3 m x 0,5 m = 375 kg/m
Calcoliamo i carichi distribuiti q che agiscono sulle 2 Travi
Fig.8
12
Si procede al calcolo del Momento flettente massimo che sollecita la Trave ABC, allo
scopo di poter calcolare l’altezza utile h con la precedente formula (1); poi dovrà
risultare verificata la seguente condizione
H > h
Fig.9
13
Fig.10
Come già spiegato nella Relazione di Calcolo del solaio (assegnato nel 1° progetto)
con riferimento all’applicazione pratica del metodo di Cross, si riportano le
espressioni delle Rigidezze Flessionali Wij di ogni asta che concorre nel nodo B
14
I valori dei Coefficienti di Trasporto Tji vanno determinati sulle aste; hanno valore
non nullo solo per la campata intermedia e quindi valgono TB,sx = TB,dx = 0
Ora si riporta lo schema completo per l’applicazione numerica del Metodo di Cross
alla Trave ABC (30x50) in esame
Fig.11
Pertanto lo schema di Fig.9 può ora essere completato con il valore del Momento
dell’appoggio centrale B
Fig.12
15
Si procede al calcolo delle 2 Reazioni vincolari R presenti in Fig.12, indispensabili
per il calcolo delle espressioni analitiche del Taglio T e del Momento M
Pertanto lo schema di Fig.10 può ora essere completato con il valore del Momento
dell’appoggio centrale B
Fig.13
16
Si procede al calcolo delle 2 Reazioni vincolari R presenti in Fig.13, indispensabili
per il calcolo delle espressioni analitiche del Taglio T e del Momento M
17
Trave ABC (30x70)
b = 30 cm H = 70 cm
Fig.14
Si procede di nuovo al calcolo del Momento flettente massimo che sollecita la Trave
ABC; per calcolare il Momento flettente incognito sull’appoggio B si usa di nuovo il
Metodo di Cross, con le stesse modalità del caso precedente.
Fig.15
18
Fig.16
Ora si riporta lo schema completo per l’applicazione numerica del Metodo di Cross
alla Trave ABC (30x70) in esame
Fig.17
19
Pertanto lo schema di Fig.15 può ora essere completato con il valore del Momento
dell’appoggio centrale B
Fig.18
20
Pertanto lo schema di Fig.16 può ora essere completato con il valore del Momento
dell’appoggio centrale B
Fig.19
Si procede al calcolo delle 2 Reazioni vincolari R presenti in Fig.19, indispensabili
per il calcolo delle espressioni analitiche del Taglio T e del Momento M
Fig.20
Si procede di nuovo al calcolo del Momento flettente massimo che sollecita la Trave
ABC; per calcolare il Momento flettente incognito sull’appoggio B si usa di nuovo il
Metodo di Cross, con le stesse modalità del caso precedente.
Fig.21
22
Fig.22
Ora si riporta lo schema completo per l’applicazione numerica del Metodo di Cross
alla Trave ABC (30x90) in esame
Fig.23
Pertanto lo schema di Fig.21 può ora essere completato con il valore del Momento
dell’appoggio centrale B
23
Fig.24
Pertanto lo schema di Fig.22 può ora essere completato con il valore del Momento
dell’appoggio centrale B
24
Fig.25
25
Pur risultando H > h , ancora risulta che non è possibile prevedere una trave il cui
valore di h superi gli 80 cm; pertanto aumentare solo la sua altezza H condurrà di
nuovo a valori di h non accettabili.
Dalla precedente formula di h si deduce che un aumento di b e una diminuzione di H
può condurre a valori di h accettabili.
Pertanto si aumenta b sino a 40 cm e si diminuisce H sino a 80 cm e poi si ripetono
tutte le verifiche sin qui riportate.
Fig.26
26
Si procede di nuovo al calcolo del Momento flettente massimo che sollecita la Trave
ABC; per calcolare il Momento flettente incognito sull’appoggio B si usa di nuovo il
Metodo di Cross, con le stesse modalità del caso precedente.
Fig.27
Fig.28
Ora si riporta lo schema completo per l’applicazione numerica del Metodo di Cross
alla Trave ABC (40x80) in esame
27
Fig.29
Pertanto lo schema di Fig.27 può ora essere completato con il valore del Momento
dell’appoggio centrale B
Fig.30
28
Si procede al calcolo delle espressioni analitiche del Taglio T e del Momento M
Pertanto lo schema di Fig.28 può ora essere completato con il valore del Momento
dell’appoggio centrale B
Fig.31
29
Si procede al calcolo delle espressioni analitiche del Taglio T e del Momento M
Le stesse conclusioni possono essere ripetuti per la trave del 1° impalcato e quindi
anche la Trave DEF (40x80) risulta adeguata alle sollecitazioni flessionali a cui è
sottoposta.
La Fig.5 può essere pertanto aggiornata con gli ultimi 2 risultati sulle 2 Travi in
esame
30
Fig.32
31
Cap.3 ---- Predimensionamento dei Pilastri
La Trave ABC (40x80) appena dimensionata è una trave emergente, per cui la base
B dei 3 pilastri sottostanti deve essere B = 40 cm.
Si riportano i concetti fondamentali alla base del Predimensionamento dei Pilastri in
edifici residenziali, come è supposto sia la struttura a telaio in esame, dove il 2°
impalcato si può supporre che sia la copertura piana di questo edificio residenziale.
Avendo scelto la forma rettangolare per i pilastri della struttura a telaio in esame,
il rapporto tra le dimensioni della sezione trasversale dei pilastri è opportuno che non
sia maggiore di 4 per gli edifici residenziali con strutture dissipative, come mostrato
nella seguente Fig.33
Fig.33
32
Nei Pilastri, considerati come elementi primari di strutture con Comportamento
Dissipativo, la dimensione minima dei lati deve essere non inferiore ai 25 cm, come
indicato in Fig. 33; negli edifici residenziali, per ridurre l’ingombro dei Pilastri, si
impiegano di solito sezioni di tipo rettangolare.
La dimensione maggiore del Pilastro (H) è disposta lungo la direzione nella quale si
vuole aumentare la rigidezza dell’insieme strutturale.
Data l’esigua altezza dell’edificio in esame, non è prevista la riduzione delle
dimensioni della sezione dei Pilastri nel passaggio dal piano terra al 1° piano, a meno
di situazioni di particolare sforzo normale N.
Si ricorda che i Pilastri sono degli elementi strutturali verticali, prevalentemente
presso-inflessi; pertanto verranno dimensionati a sforzo normale centrato N, usando
la seguente nota formula
Ac = N / σc* (2)
33
Fig.34
Fig.35
Inizialmente ipotizziamo che tutti i 3 Pilastri abbiano dimensioni 40x40 cm, dato che
la Trave ABC sovrastante ha dimensioni 40x80 cm
Pilastri (40x40)
Per calcolare lo sforzo normale N che sollecita ogni pilastro, determiniamo il peso
proprio (pp) di ciascun pilastro
34
pp pilatro 1,2,3 = 2500 kg/mc x 0,4 m x 0,4 m x 4 m = 1600 kg
Fig.36
Si determina la sezione A che compete a ciascun Pilastro, sulla base dello sforzo
normale N che sollecita ogni pilastro
Fig.37
Pilastro 5 (40x50)
Per questo pilastro deve essere rivalutato il suo peso proprio pp
pp pilatro 5 = 2500 kg/mc x 0,4 m x 0,5 m x 5 m = 2500 kg
mentre il peso proprio pp degli atri 2 Pilastri del piano terra vale
36
pp pilatro 4,6 = 2500 kg/mc x 0,4 m x 0,4 m x 5 m = 2000 kg
Si procede nel calcolare lo sforzo normale N che sollecita ogni pilastro posizionato al
della struttura in esame, sulla base dello sforzo normale N che sollecita ogni pilastro
Anche per i due Pilastri non centrali posizionati al piano terra, a favore di sicurezza,
37
Si mostra il seguente schema del Telaio in esame, che evidenzia la posizione e le
dimensioni di tutti i Pilastri presenti al piano terra e al 1° piano
Fig.38
Il Telaio in cemento armato in esame deve essere risolto mediante opportuni schemi
di calcolo; bisogna prima calcolare lo schema Verticale (indicato con CV) e lo
schema Orizzontale (indicato con CO), e poi bisogna calcolare le due combinazioni
di carico indicate con CV + CO e CV – CO
Di prassi, come appreso nel Corso di Tecnica delle Costruzioni AA 1999-2000 tenuto
dal prof. Ing. A. De Luca, i Telai piani vanno risolti in campo elastico con il Metodo
di Cross e poi vanno verificati con un opportuno programma di calcolo strutturale.
38
La presente Relazione di Calcolo fu redatta nell’AA 1999-2000 usando l’allora
famoso programma di calcolo strutturale Sap90, di cui si riportano le stampe più
significative.
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A partire dalle pagine successive vengono riportati, per ognuno dei 2 Impalcati e per
le 3 condizioni di carico presenti nelle pagine precedenti, il calcolo delle reazioni
Vincolari e dei valori massimi dei Momenti nelle campate, oltre alle due Verifiche di
congruenza e alla traslazione.
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Cap.5 ---- Dimensionamento a Flessione delle Travi
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Sulla base dei 6 schemi riportati in precedenza (combinazioni di impalcati e
condizioni di carico) e insieme ai massimi valori del Momento e del Taglio in essi
calcolati, si procede alla determinazione delle Armature per ogni Trave e per
Per le Travi
55
------ 2° impalcato --------
La sezione degli elementi strutturali da dimensionare a flessione è rettangolare,
pertanto bisogna prevedere nella sezione almeno 2 ferri superiori e 2 ferri inferiori, in
modo da realizzare la disposizione delle Armature nota come Reggi-staffe
Trave AB
Trave BC
Per il 2° impalcato e per la condizione di carico CV - CO, risulta il seguente valore
massimo per il Momento: Mmax = 6654 kgm; inoltre h = 75 cm e quindi Af
risulta
La Normativa corrente però prevede un valore minimo per la sezione Af_min delle
Armature in zona tesa fornito dalla seguente formula
Trave DE
Trave EG
La Normativa corrente però prevede un valore minimo per la sezione Af_min delle
Armature in zona tesa fornito dalla seguente formula
Qualora risulti Tmax > Mmax le Armature in zona tesa vengono progettate
secondo la seguente formula
Se invece risulta Tmax < Mmax le Armature in zona tesa vengono progettate a
flessione secondo la solita formula
Appoggio A
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A questa sezione Af corrispondono i seguenti tondini
Appoggio C
La Normativa corrente però prevede un valore minimo per la sezione Af_min delle
Armature fornito dalla seguente formula
Appoggio E
Per il 1° impalcato, questo appoggio centrale risulta il maggiormente sollecitato nel
Momento flettente; per la condizione di carico CV + CO, risulta Mmax = 18407
kgm e quindi per la zona tesa Af risulta
Appoggio G
Per il ° impalcato e per la condizione di carico CV + CO, risultano i seguenti valori
massimi: Mmax = 4130 kgm e Tmax = 9700 kg e quindi Af risulta
Trave ABC
Fig.43
61
Carico di progetto Fd = 45,66 kN/m uniformemente distribuito
Vsd = ( Fd x L ) / 2 = 137 kN
62
pertanto la sezione dell’Armatura trasversale Asw si ottiene dalla seguente relazione
tsd = tRcd_min
63
Si possono ripetere gli stessi calcoli anche per la Trave BC e anche per essa si
Appoggi A, B e C
Pertanto ripetendo i calcoli per i 3 appoggi in esame si giunge alla conclusione che
la Normativa prevede che del Taglio sollecitante gli Appoggi una certa percentuale
(60%) sia assorbita da Armature a Taglio nella forma di Ferri Sagomati; pertanto si
devono predisporre Ferri Sagomati per i 3 appoggi in esame.
Trave DEG
Si possono ripetere gli stessi calcoli usati per la Trave ABC anche per la Trave
DEG giungendo alla conclusione che per essa
Appoggi D, E e G
64
Anche per questi 3 Appoggi si possono ripetere considerazioni simili a quelle
prodotte in precedenza e pertanto si giunge alla conclusione che per questi tre
65
Fig.44
Si riporta la struttura del Telaio in esame, con l’individuazione dei vari Pilastri ai vari
livelli e le loro dimensioni longitudinali.
66
Fig.45
Per il Progetto delle Armature dei Pilastri, le sezioni utili di calcolo sono sia la testa
del pilastro, sia la coda, come evidenziato in Fig.45; su ognuna delle sezioni utili di
calcolo esistono 3 coppie (M,N) e il Progetto delle Armature dei Pilastri si basa sulla
coppia (M,N) a cui corrisponde la massima eccentricità e:
emax = M / N
poi faremo la Verifica dei Pilastri sulla base delle altre due coppie (M,N), sia alla
testa del pilastro, sia alla coda; il peso proprio del pilastro non influenzerà di molto i
calcoli; inoltre anche le Travi che risultano ortogonali rispetto alle Travi appena
calcolate non influenzeranno di molto i calcoli (ipotesi di edificio regolare).
Armature in trazione Af
A‘f = Af
Questa uguaglianza implica che l’Armatura longitudinale disposta lungo la parete del
Pilastro soggetta a compressione deve essere in numero di tondini e diametro dei ferri
uguale a quelli dell’Armatura longitudinale disposta lungo la parete del Pilastro
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Con riferimento agli stati limite SLU, per l’area di calcestruzzo Ac deve risultare
Poi si ipotizza una Armatura longitudinale totale AF_TOT pari al 0,8% dell’area di
calcestruzzo Ac secondo la seguente formula
Sulla base delle formule sin qui indicate, nella pagina successiva risulta opportuno
riportare in una Tabella i principali risultati ottenuti con il Sap90; viene aggiunta
l’ultima colonna con i valori del parametro eccentricità e
68
Fig.45
69
Le staffe vengono raddoppiate, cioè dimezzata la distanza tra loro, nelle zone di
sovrapposizione delle barre verticali. Questa sovrapposizione in generale vale per
50∅𝐿 oppure 1 m.
Il procedimento di calcolo della Armatura longitudinale di ogni Pilastro risulta
praticamente lo stesso per ogni pilastro; pertanto si riportano 2 casi significativi, per
poi raccogliere tutti i risultati in una unica Tabella riassuntiva.
Pilastro AD
70
Dalla Tabella di Fig.45, risulta che per l’asta AD il valore massimo di N sia pari a
AF_TOT = 0,008 ∙ AC,min = 0,008 ∙ 625 cmq = 4,50 cmq = 450 mmq
Applicando le limitazioni (3) e (4) per le Staffe, si ottiene Staffe ∅6/150 𝑚𝑚, per poi
scegliere una soluzione a vantaggio di sicurezza Staffe ∅8/6”
In corrispondenza dei Nodi superiore ed inferiore (che risultano essere zone più
sollecitate rispetto al resto del pilastro) si diminuisce il passo imponendo la
limitazione passo <= 100 mm che conduce a Staffe ∅8/4”
Pilastro BE
71
Dalla Tabella di Fig.45, risulta che per l’asta BE il valore massimo di N sia pari a
Applicando le limitazioni (3) e (4) per le Staffe, si ottiene Staffe ∅6/200 𝑚𝑚, per poi
scegliere una soluzione a vantaggio di sicurezza Staffe ∅8/8”
In corrispondenza dei Nodi superiore ed inferiore (che risultano essere zone più
sollecitate rispetto al resto del pilastro) si diminuisce il passo imponendo la
limitazione passo <= 100 mm che conduce a Staffe ∅8/4”
72
Il procedimento di calcolo delle Armature dei Pilastri risulta lo stesso per ogni
pilastro e quindi vengono raccolti tutti i risultati in una unica Tabella riassuntiva.
Nella figura precedente il Pilastro EI è risultato quello più sollecitato dei 6 pilastri, e
per questo ha le dimensioni maggiori b = 40 cm e H = 80 cm Pertanto ci
concentriamo sul Plinto I, e si riportano le principali grandezze del Nodo I calcolate
in precedenza.
Scegliamo Fondazioni dirette, cioè Plinti di fondazione alla cui base, a contatto del
terreno di fondazione, è posto uno strato di Magrone (costituito da malta non armata)
che ha lo scopo di allargare la superficie di appoggio in modo da diminuire le
Tensioni agenti sul cmq di terreno e in modo da evitare che la Armatura del Plinto sia
a contatto diretto con il terreno di fondazione.
74
Facciamo riferimento al Plinto di fondazione a base quadrata riportato nella figura
seguente, dove risultano incognite da calcolare le dimensioni A* e h*
Fig.46
Si suppone che la Fondazione sia infinitamente rigida rispetto al terreno di
fondazione e si assumono le Ipotesi del Winckler che facilitano i calcoli; le due
dimensioni della Fondazione sono assunte uguali nelle 2 direzioni in quanto
conosciamo la sollecitazione solo in una direzione; utilizzeremo il Criterio delle
Tensioni ammissibili, assumendo la resistenza del terreno di fondazione pari a 2
kg/cmq.
Per le tre Condizioni di carico presenti nella Tabella precedente, si assumono valori
maggiorati di N (N’) e di T (T’) a vantaggio di sicurezza:
Condizione di carico CV + CO
N’ = 1,1 * N = 71600 kg M’ = M + 1,15 * T = 4026 kgm e’ = 5,6 cm
Condizione di carico CV - CO
N’ = 1,1 * N = 71987 kg M’ = M + 1,15 * T = 2675 kgm e’ = 3,7 cm
Condizione di carico CV
N’ = 1,1 * N = 71794 kg M’ = M + 1,15 * T = 675 kgm e’ = 0,9 cm
75
Risulta conveniente riportare la pianta del Plinto di fondazione a base quadrata in
esame, in cui si evidenziano le due dimensioni della base A* e B*
Con riferimento alla Condizione di carico CV + CO, supponiamo che il Plinto sia
soggetto a sforzo normale centrato N’ , risulta
Pertanto risulta
B* / 6 = 51,67 cm e e’ = 5,6 cm
76
Siccome risulta e’ < B* / 6 allora σtmax diviene
Per un Plinto di fondazione a base quadrata la dimensione massima della base deve
essere A* = 240 cm e pertanto la relazione precedente si calcola di nuovo
e quindi risulta
77
Ora determiniamo l’altezza h* del Plinto (cfr. Fig.46) aggiungendo altre dimensioni
alla pianta del Plinto utili ai successivi calcoli; utilizziamo 3 diversi criteri di calcolo,
per poi scegliere il valore massimo dei tre valori di h* calcolati.
1° criterio flessionale
78
2° criterio tagliente
Questo criterio si basa sul Taglio. Si deve imporre τmax = τco risulta
3° criterio di punzonamento
Questo criterio si basa sul fenomeno del punzonamento da parte del pilastro EI che si
appoggia sul Plinto: le azioni concentrate del pilastro formano delle fessure a 45° che
conducono allo sfondamento del Plinto.
Il disegno del Plinto può ora essere completato nella figura seguente
79
Armature principali del Plinto
80
Inoltre bisogna prevedere degli Staffoni accompagnati da Ferri piegati per impedire il
fenomeno del punzonamento; tale Armatura va posizionata a forma di canestro;
infine bisogna prevedere, alla base del Plinto di fondazione, una Armatura a maglia
quadrata con Ferri ∅10 / 20 cm , come si può osservare nella Tavola 5 allegata.
Gli altri 2 Plinti H ed L hanno le stesse dimensioni e le stesse Armature del Plinto
appena esaminato, come si può osservare nella Tavola 5 allegata.
81
Conviene riportare alcuni schemi utili per i calcoli successivi; si procede a scegliere
82
La Trave di Collegamento è soggetta ad uno sforzo di trazione T e ad un momento
flettente M dato dal peso proprio della Trave; dal progetto a Tenso-Flessione si
Quanto fin qui determinato per la Trave di fondazione che collega i due plinti
83
Cap.11 ---- Verifiche di Travi, Appoggi e Pilastri
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Cap.12 ----Bibliografia di riferimento
[ 7-8 ]---- Cemento Armato – Calcolo agli Stati Limite – Vol. 2A, Vol. 2B
G. Toniolo, M. Di Prisco - Zanichelli Editore – Terza Edizione
99
[ 9 ]---- Progetto delle Strutture in C. A. – Eurocodici e NTC2018 –
F. Angotti - Hoepli Editore – Edizione 2022
[ 14 ]---- Ing. N. Tavan– “Calcolo elastico dei TELAI piani in cemento armato
100
[ 16 ]---- Politecnico di Napoli “Federico II” – Ing. F. Polverino – Corso di
Architettura Tecnica II – “ Analisi e Pre-dimensionamento degli elementi
strutturali di un Edificio in cemento armato “
101
102