II FACOLTA DI INGEGNERIA
TARANTO
CORSO IN
IMPIANTI MECCANICI
TRASPORTI INTERNI
CLASSIFICAZIONE DEI TRASPORTI INTERNI
2) FUNZIONAMENTO
CONTINUO
DISCONTINUO
3) ENERGIA MOTRICE
TRASPORTO MANUALE
MEDIANTE CARRELLI CON TRASLAZIONE MANUALE
SCIVOLI
MOTORIZZATI
CLASSIFICAZIONE DEI TRASPORTI INTERNI
4) TIPO DI MOVIMENTO
MEZZI PER IL SOLLEVAMENTO IN VERTICALE
MEZZI DI TRASPORTO IN ORIZZONTALE
MEZZI DI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
MEZZI DOTATI DI MOTO VIBRATORIO
MEZZI DOTATI DI MOVIMENTO ROTATORIO
5) TIPO DI COMANDO
CON MANOVRATORE A BORDO
CON MANOVRATORE A TERRA
SENZA MANOVRATORE
AUTOMATICI
TRASPORTATORE A NASTRO
1) STATO DEL MATERIALE MOVIMENTATO
SOLIDO (colli, alla rinfusa)
2) FUNZIONAMENTO
CONTINUO
3) ENERGIA MOTRICE
MOTORIZZATO
4) TIPO DI MOVIMENTO
MEZZO DI TRASPORTO IN ORIZZONTALE
MEZZO DI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
5) TIPO DI COMANDO
SENZA MANOVRATORE
Trasportatori a nastro
Vantaggi: bassi costi di installazione e di gestione
Svantaggi: ingombri notevoli
Materiale utilizzabile:
Tela, gomma: adatti per materiali sfusi; temperature massime dovute
allattrito interno dellordine dei 100-120 C.
Acciaio: adatti per materiali abrasivi; temperature massime dovute
allattrito interno maggiore di 120 C.
Rete metallica: adatti per la movimentazione in forni, essicatoi, etc. in
quanto garantiscono maggiore efficienza nella trasmissione del calore
Nastro piano
Nastro concavo
Nastro
Pulegge (motrice e di rinvio)
Rulli
Incastellatura di sostegno
Tenditore
Dispositivi di carico del materiale (scivoli)
Sponde laterali (bavette)
Dispositivi di scarico del materiale (fissi o mobili)
Raschiatori o spazzole
Rulli allineatori (Tamburi bombati)
Dispositivi di frenatura
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN NASTRO TRASPORTATORE
Dispositivi di carico
Rulli allineatori
Tamburi autocentranti
(nastri piani, tratti scarichi)
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN NASTRO TRASPORTATORE
Tenditori
A vite A contrappeso
Raschiatori e spazzole
ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN NASTRO TRASPORTATORE
Dispositivi di scarico
Fissi Mobili
Parametri caratteristici
Lunghezza del trasportatore
Larghezza del nastro e numero di tele
Inclinazione
Velocit (1 m/s per nastri piani; 23 m/s)
Diametro dei rulli e delle pulegge
Angolo di avvolgimento del nastro
Progettazione di un trasportatore a nastro
Dati di input:
Caratteristiche del materiale
Portata richiesta
Lunghezza del trasportatore
Profilo di installazione
Dati di output:
Potenza assorbita dal gruppo motore
Tensioni sul nastro
Numero di tele
POTENZIALITA DI TRASPORTO
Q=qBv
Q=Av
R = r1 + r2 + r3 + r4
r0 Resistenze fisse
r1 Attrito della massa in moto del trasportatore
r2 Attrito per il trasporto del materiale
r3 Dislivelli
r4 Scaricatori
TENSIONI IN UN NASTRO TRASPORTATORE
R = r1 + r2 + r3 + r4
r0 Resistenze fisse
(raschiatori, spazzole, rulli allineatori)
l0 = 60 0,2 l (lunghezza fittizia)
l lunghezza del trasportatore [m]
R = r1 + r2 + r3 + r4
r3 Dislivelli
r3 [kg] = qm H
qm peso del materiale trasportato per metro di trasp. [kg/m]
H dislivello da superare [m]
r4 Dispositivi di scarico
r4 [kg] = a qm Scaricatori fissi
r4 [kg] = b Scaricatori mobili
a,b = f(B)
Fasi della progettazione
1. Calcolo delle resistenze al moto
a) Attrito causato dalla massa del trasportatore:
f = coeff. attrito rulli
r1= fqsl
qs =peso delle parti mobili [kg/m]
b) Attrito causato dal materiale trasportato: l = lunghezza [m]
Rv
N Potenza assorbita
TRASPORTATORI A
COCLEA
24
TRASPORTATORE A COCLEA
ORIZZONTALE
ORIZZONTALE
A PASSO VARIABILE
INCLINATO
TRASPORTATORE A COCLEA
POTENZIALITA DEL TRASPORTATORE
D2
G p dn
4
G [kg/s ] = potenzialit del trasportatore
p = coefficiente di riempimento [0,3 - 0,4]
[kg/m3] = densit apparente del materiale
D [m] = diametro coclea
d [m] = passo coclea ([m/giro])
n [giri/s] = velocit di rotazione
TRASPORTATORE A COCLEA
POTENZA ASSORBITA DAL MOTORE ELETTRICO
g G L a
N Formula empirica!!
g [m/s2] = accelerazione di gravit
G [kg/s] = potenzialit del trasportatore
L [m] = lunghezza trasportatore
a = coefficiente funzione del materiale trasportato
= rendimento gruppo motore-riduttore
Ipotesi:
D=d
Materiale di classe B (p = 0.3; a = 2.5)
TRASPORTATORE A COCLEA
PORTATA DEL TRASPORTATORE
N = Q L a x g/
Essendo:
G = G/4 = 3,75 4 [m3/min]
Q = G = 4,00 [m3/min] 1000 [kg/m3] = 4000 [kg/min] = 66,7 [kg/s].
Considerando:
Lunghezza L = 8 [m]
Coefficiente a = 2
=0,75
N = Q L a x g/
L = L + H
H = altezza di sollevamento = L tan ()
tan() = pendenza / 100 = 25/100 = 0,25 L = L + H = 8 (1+0,25) =
10[m]
SCELTA FINALE
4 trasportatori a coclea con
D = 800 [mm]
Numero di giri n = 42 [giri/min].
PARANCHI E ARGANI
PARANCHI ED ARGANI
Taglia
v1 v1
v2
v2
P = F v1 = Q v2 = cost.
(a meno di perdite per attrito)
ARGANI
Per portate superiori alle 10 tonnellate e per applicazioni gravose si utilizzano gli
argani.
Esempi applicativi: montacarichi, funivie, seggiovie, cabestani
ARGANI
Schema di un argano
Cabestano
PARANCHI
Paranco a catena con sollevamento manuale
PARANCHI
Paranco elettrico a un tiro di fune
PARANCHI ED ARGANI - DIMENSIONAMENTO
Regole F.E.M.
8 TIRI
DI FUNE
PARANCHI ED ARGANI
PARANCHI ED ARGANI
k 3 1 3 t1 2 3 t2 ........ 3 ta
*Questa espressione vale in caso di un unico implemento per tutti i diversi tipi
di carico
PARANCHI ED ARGANI
Tipi di Carico
k1 0,5 LEGGERI
FEM 9511
CLASSI O GRUPPI DI MECCANISMI PER PARANCHI
M1 M2 M3 M4 M5 M6 M7 M8
PARANCHI ED ARGANI
FEM 9511
CLASSI O GRUPPI DI MECCANISMI PER PARANCHI
CLASSE DI FUNZIONAMENTO
T FATTORE
V0,06 V0,12 V0,25 V0,5 V1 V2 V3 V4 V5
I DI CARICO
P CUBICO
MEDIO TEMPO MEDIO DI FUNZIONAMENTO (ore/gg)
O
0,12 0,25 0,5 1 2 4 8 16 >16
1 k1 0,5 1 Dm 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m
4 0,8 < k4 1 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m 5m
PARANCHI ED ARGANI
FEM 9511: OSSERVAZIONI
I Valori limite del Fattore di Carico Cubico Medio aumentano del fattore
moltiplicativo 1,25.
di conseguenza.
QN v
N
PARANCHI ED ARGANI
R.I.
tem pidi funzionam nto
e
tem pidi funzionam nto
e tem pidi arresto
t S tD
R.I.
T
tS tempo di salita
tD tempo di discesa
T tempo ciclo* (sollevamento-fermata-discesa-fermata)
*= a pieno carico
PARANCHI ED ARGANI
Dimensionamento funi
d C S
S [N] = QN / z trazione massima sulla fune
Z numero di tiri
C fattore di selezione della fune
ZP
C
K R0
ZP coefficiente di utilizzazione della fune
K coefficiente empirico
R0 [N/mm2] resistenza a rottura dei fili della fune
R0 = 180-200-220 [N/mm2]
PARANCHI ED ARGANI
Dimensionamento funi
1 Am / M4 4 5 1 Am / M4
0.293 0.346
2m / M5
2m / M5 4.5 5
3m / M6 0.328 0.328
3m / M6 5.6 5.6
4m / M7 0.318 0.318
4m / M7 7.1 7.1 5m / M8 0.280 -
5m / M8 9 9
PARANCHI ED ARGANI
Si effettui il dimensionamento di un dispositivo di sollevamento, paranco o argano, da
installare su un carroponte ubicato in una fonderia di monoblocchi per motori industriali
a ciclo diesel.
Il carroponte utilizzato per il prelievo di tutto lo stampo con il blocco di fusione da
unopportuna area di carico, il suo scarico in unarea di sformatura, il successivo
carico del grezzo di fusione dallarea di sformatura per il trasporto ad una opportuna
area di scarico da dove il monoblocco grezzo, sistemato su un opportuno sistema di
Carico: 1 Carico: 2
Implement: 1 Implement: 2
FASE 1 FASE 2
AREA
AREA AREA
CARICO
SFORMATURA SCARICO
FONDERIA
FASE 4 FASE 3
Implement: 1 Implement: 2
PARANCHI ED ARGANI
Carico: 1 Carico: 2
Implement: 1 Implement: 2
FASE 1 FASE 2
AREA
AREA AREA
CARICO
SFORMATURA SCARICO
FONDERIA
FASE 4 FASE 3
Implement: 1 Implement: 2
FASE 1 FASE 2
AREA
AREA AREA
CARICO
SFORMATURA SCARICO
FONDERIA
FASE 4 FASE 3
Implement: 1 Implement: 2
PARANCHI ED ARGANI
v = 6 [m/min] CARICO
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
h/g = 8 [h/gg] FONDERIA
FASE 4 FASE 3
Implement: 1 Implement: 2
PARANCHI ED ARGANI
v = 6 [m/min] CARICO
AREA
SFORMATURA
AREA
SCARICO
h/g = 8 [h/gg] FONDERIA
FASE 4 FASE 3
Implement: 1 Implement: 2
PARANCHI ED ARGANI
Carico utile esimo ,iesima fase Peso Accessori esimo ,iesima fase
i i
Carico Nominale Carico Nominale
Tsal+Tdisc 60 60 40 40
Contr.Tot.K 0,032
Tempo Ciclo 200
TEMPO TOTALE 2000
FASE 1 FASE 2 FASE 3 FASE 4
CLASSE DI FUNZIONAMENTO
T FATTORE
V0,06 V0,12 V0,25 V0,5 V1 V2 V3 V4 V5
I DI CARICO CUBICO
P MEDIO
O TEMPO MEDIO DI FUNZIONAMENTO (ore/gg)
0,12 0,25 0,5 1 2 4 8 16 >16
1 k1 0,5 1 Dm 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m
4 0,8 < k4 1 1 Cm 1 Bm 1 Am 2m 3m 4m 5m
Dimensionamento funi
z=2
QN = 1500 [kg]
S = QN / z = 750 [kg] = 7357.5 [N]
ZP = 5
K = 0.346
R0 = 2000 [N/mm2]
ZP 5
C 0.085
K R0 0.346 2000
Diametro minimo funi
FEM 9511
CLASSI O GRUPPI DI MECCANISMI PER PARANCHI
PARANCHI ED ARGANI
CATENE
Le catene sono costruite con acciaio speciale e sono formate da maglie
semplici o da maglie con traversino. Le maglie normalmente vengono
fabbricate mediante saldatura elettrica, effettuata con macchine speciali.
Il carico massimo di utilizzazione pari a un quarto del carico di
rottura nominale
ESEMPI DI TIRI A
CATENA
Quando una catena un accessorio di sollevamento deve recare le seguenti
indicazioni poste su apposita targa fissata allaccessorio stesso :
identificazione del fabbricante
identificazione del materiale (non sempre necessario)
identificazione del carico massimo di utilizzazione
marcatura CE
Dette indicazioni devono essere leggibili e disposte in un punto tale da non
rischiare di scomparire a seguito di lavorazioni, di usura ecc.
Una catena utilizzata in condizioni normali deve poter sopportare con un
sufficiente margine di sicurezza non soltanto il carico statico, ma anche certi
sovraccarichi dinamici e gli strappi che subisce durante le operazioni di
salita e discesa dei carichi. Gli strappi possono provocare allungamento delle
maglie con conseguente pericolo di rottura.
Deve quindi una catena essere dimensionata in modo da resistere a questi
sforzi con deformazioni trascurabili. Anche luso continuo e prolungato delle
catene pu portare al consumo delle maglie specialmente nelle zone tra loro
a contatto ed inoltre leffetto di urti e sovraccarichi pu provocare nel
metallo degli anelli delle alterazioni che possono portare alla rottura delle
catene stesse. Le maglie appaiono in tali casi martellate, battute, lucidate e
sfregiate.
Contrariamente a quanto avviene per le funi, le catene vanno soggette a
rotture improvvise. Infatti mentre per le funi si hanno evidenti segni di
consumo (rotture fili, piegamenti, gobbe ecc.) per le catene pi difficile
valutare visivamente il loro grado di efficienza.
Le catene presentano il pericolo di rottura improvvisa e possiedono poca
elasticit, ma risentono meno dei danni prodotti sulle funi dal calore e
dallumidit e quindi per alcuni lavori specifici sono da preferirsi. A
differenza ancora delle funi, che vengono ingrassate, le catene non
opportuno mai lubrificarle, perch oltre a sfuggire facilmente alla presa
dellimbracatore ricoprendosi di terra o sabbia subirebbero una forte azione
abrasiva tra le parti a contatto.
E buona norma seguire le seguenti attenzioni nelluso delle catene :
usare protezioni per spigoli vivi
non annodarle
non ripararle mai con bulloni od altre attrezzature
avere sempre unappropriata conservazione
non sovraccaricarle
mai forzare o martellare
Le catene devono essere verificate trimestralmente ed orientativamente
si pu dire che buona norma escludere dalluso le catene che presentano:
allungamento superiore al 5% nelle singole maglie o nel loro complesso
una riduzione del diametro del tondino nella zona di contatto superiore al
20% o in qualsiasi altro punto superiore al 10%
anelli deformati o piegati
FUNI IN FIBRA SINTETICA
Le funi in fibra sintetica sono realizzate con funi, nastri oppure con
anelli costituiti da un filato avvolto a matassa e inguainato in un
doppio tessuto. Lelemento che viene a contatto con il carico (la guaina
esterna) non entra in tensione ed il suo deterioramento non
compromette la sicurezza della fune che pu essere continuata ad
essere usata finch la rottura della guaina esterna non metta allo
scoperto le fibre interne. Le fibre artificiali pi usate per fabbricare
funi sono il poliammide (nylon), il poliestere (trevira) e il polipropilene.
La verifica trimestrale funi in fibra sintetica estremamente
semplice. Infatti si tratta solo di controllare la non rottura della
guaina esterna. Le funi che presentano rottura della guaina esterna e
conseguente scopertura dei fili interni devono essere rottamate e non
pi utilizzate. Sempre durante lattivit lavorativa quando si accerti la
rottura di fili interni della fune, questa non deve essere pi utilizzata.
Caratteristiche dei trasportatori pneumatici
Vantaggi
Riduzione della manodopera;
Il risparmio conseguente allacquisto di materiali sciolti anzich
confezionati (in sacchi, contenitori, ecc.);
Possibilit di effettuare percorsi complessi;
Semplicit dellimpianto;
Facilit di montaggio;
Limitato ingombro;
Il materiale trasportato risulta isolato dallambiente circostante.
Svantaggi
Costi di esercizio elevati (rispetto agli altri sistemi di trasporto meccanici);
Distanze superabili relativamente limitate;
Inconvenienti o difficolt per il trasporto di alcuni tipi di materiali alla
rinfusa (pericolo di scoppi, possibilit di rottura dei grani di materiale,
abrasione dei componenti, etc.).
Tipologie di Impianti
MISTI
Tipologie di Impianti
2. In base allentit della pressione:
Impianti a bassa pressione
Pressione applicata: < 0,3 bar
Strumento: Elettroventilatori centrifughi
Distanze: Limitate (< 100 metri)
Impianti a media pressione
Pressione applicata: 0,3 0,8 bar
Strumento: Elettroventilatori centrifughi, compressori rotativi
Distanze: Medie (100 500 metri)
Impianti ad alta pressione
Pressione applicata: > 0,8 bar
Strumento: Compressori a vite, centrifughi o a pistoni
Distanze: Elevate (500 1000 metri)
Componenti Impianto in pressione
Compressore
Prefiltro (Ciclone)
Filtro
Rete di alimentazione
Prefiltro (Ciclone)
Filtro
Rete di alimentazione
possibile prevedere
limpianto di aspirazione di tipo
mobile (p.e nelle operazioni di
scarico dei veicoli stradali e
ferroviari).
Impianto Misto
Linstallazione aspirante-soffiante.
Camera di sedimentazione
Separatore ad urto
Separatore a ciclone
TRASPORTATORI PNEUMATICI
TRASPORTATORI PNEUMATICI
SISTEMI DI
CARICO
TRASPORTATORI PNEUMATICI
TRASPORTATORI PNEUMATICI
IMPIANTI DI
INSACCAMENTO
Parametri caratteristici
rv: il rapporto tra il volume daria necessario nellunit di tempo ed il
volume di materiale da trasportare
A = PORTATA VOLUMETRICA daria occorrente (m3/s)
A A m
rv V = PORTATA VOLUMETRICA di materiale da trasportare (m3/s)
V Qm Qm = peso del materiale da trasportare nellunit di tempo
Qm
rp
a A
Dipendono:
delle caratteristiche fisico-chimiche del
materiale: dimensioni e forma delle particelle,
densit, pericolo di autoaccensione o
intasamento;
Dati di output:
vs 4 hs dove hs 14 d m
d diametro dei grani [mm] va
m peso specifico apparente materiale [kg/m3 ]
hs pressione di sostegno dei grani [mm H O ]
2
Qm A
A rv S
m va
rp
Qm = portata di materiale [kg/h] Aria/materiale
Progettazione di un trasportatore pneumatico
3. Verifiche allintasamento:
1. D 2,5 dmax
2. D 15 dmedio D = diametro effettivo della
tubazione
3. St 10 Sm1
dmax = il diametro massimo del materiale
dmedio= il diametro medio del materiale
St = sezione della condotta
Sm1= la sezione media di materiale in 1 m di tubazione
Q
m1
Qm Vm = K va
S dove Qm1
m1 G Vm
m
Progettazione di un trasportatore pneumatico
5. Perdite di carico [kg/m2]: per quanto riguarda laria si valutano
a. Allavviamento:
Q (v )2 vm = K va
h1m m m
A 2g
b. Allingresso nel circuito:
h2m 3 h1m im pianti in depression
e
h5m rp h4a
Caratteristiche di un ciclone
Al filtro
FILTRO
CICLONE
Aspirazione
Prestazioni tecniche
v2
Perdite nel ciclone h5a 10 a a
2g
TRASPORTATORI VIBRANTI
TRASPORTATORI VIBRANTI- ELEVATORI A SPIRALE
TRASPORTATORI MOBILI A RULLI
LIBERI A SPINTA
MOTORIZZATI
TRASPORTATORI MOBILI A RULLINI
TRASPORTATORI A RULLI: VARIAZIONI DI QUOTA
TRASPORTATORI A RULLI: VARIAZIONI DI QUOTA
TRASPORTATORI A BILANCELLE (TROLLEY CONVEYORS)
SCARICO/DEVIAZIONE DI TRASPORTATORI A TAPPARELLE
SCARICO/DEVIAZIONE DI TRASPORTATORI
A RULLIRULLI
SCARICO/DEVIAZIONE DI TRASPORTATORI NASTRO/RULLO
SCARICO/DEVIAZIONE DI TRASPORTATORI A RULLO
TRASPORTATORE MISTO SCIVOLO A GRAVITA/RULLI
TRASPORTATORE MISTO CONVERGENTE-DIVERGENTE
TRASPORTATORE MISTO CONVERGENTE-DIVERGENTE
TRASPORTATORI
TRASPORTATORE A TAZZE
(BUCKET CONVEYOR)
TRASPORTATORI VIBRANTI
PORTATA DEI TRASPORTATORI VIBRANTI
TRASPORTATORI VIBRANTI
MECCANISMI PER TRASPORTATORI VIBRANTI
MECCANISMI PER TRASPORTATORI VIBRANTI
TRASPORTATORI VIBRANTI
Estrattore-trasportatore vibrante
Dotato di un opportuno canale
convogliatore per lalimentazione di
un sistema di insacchettamento-
confezionamento del materiale
stoccato in modo sciolto nel silo di
accumulo assegnato.
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
F = 60 / ctg(a) k = A2/g
a = angolo di getto.
n =1500 [giri/min]
A= 2[mm] 2A= 4[mm] K~4
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
n =1500 [giri/min]
A= 2 [mm], K~
4
a= angolo di getto = 20
K = 4. F=3,4E-2
Vm = 2 A n F =
=22 [mm]1500[giri/min]3,410-2=
=204 [mm/min]=
=20,4 [cm/min]=
=0,204 [m/min]
TRASPORTATORI VIBRANTI - PROGETTAZIONE
=12 K2=15,
5
h/B=1/2 Q = mk1k2VmBh = mk1k2VmB2h/B =
=1/2mk1k2VmB2
B2 = Q/(1/2mk1k2Vm) B = [Q/(1/2mk1k2Vm)]1/2
=14 K2=17,
5