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Galileo Galilei: altre scoperte sono

La legge di caduta dei gravi, la forma parabolica della traiettoria dei proiettili.

La differenza tra questo metodo scientifico e quello aristotelico è che Aristotele si affidava alle esperienze,
Galielo agli esperimenti: all’interno del laboratorio ricostruiva i fenomeni che voleva studiare ma in modo
più controllato e facilmente analizzabile.

Come il metodo galileiano funziona e come ancora oggi è alla base del metodo scientifico odierno: il
metodo galileiano si fonda su “le sensate esperienze e le certe dimostrazioni”, le esperienze dei sensi e le
dimostrazioni matematiche -> guardare file “Il metodo galileiano”

Lo studio si compone di un momento di osservazione, per poi scomporre il fenomeno nei suoi elementi
quantitativi: allo scienziato interessano gli elementi quantitativi e non qualificativi, ciò che interessa non
sono le percezioni soggettive che si provano davanti ad un fenomeno, ma solo i dati certi e le grandezze
misurabili, ovvero le uniche cose matematizzabili e oggettive. Il metodo galileiano parte dall’induzione e
arriva alla deduzione-> è di tipo ipotetico deduttivo: parte dalle osservazioni, le sensate esperienze, e dopo
essere passato dalla misurazione si arriva a formulare la propria ipotesi, un primo tentativo di spiegazione in
base ai dati ottenuti, che è sempre di ordine matematico -> si teorizza ad esempio una formula matematica
per spiegare il fenomeno. Da qui inzia la seconda parte del metodo, quella deduttiva: dopo aver formulato
l’ipotesi matematica, lo scienziato deve verificarla attraverso delle dimostrazioni, che possono confermare
l’ipotesi trovata nel caso che corrisponda alla realtà, e in quel caso l’ipotesi diventa legge, oppure si possono
riscontrare dei casi particolari sempre da queste dimostrazioni, che non corrispondo con l’ipotesi iniziale, e
di conseguenza quest’ultima va ripensata.

(deduzione: dal generale per arrivare al particolare / induzione: osservando un caso particolare si arriva al
generale)

Per Galileo arrivano però i primi problemi con le critiche ecclesiastiche, fomentate dalla scissione
protestante che la Chiesa aveva subito. Ci si trovava nell’ambiente della controriforma, e la Chiesa reagì in
modo così duro nei confronti di Galileo perché non potevano permettersi di perdere altro prestigio e
autorità. Galileo prova a difendersi in modo pragmatico, tipico di lui, dicendo di dover differenziare la verità
de fide (le verità di fede) e le verità de rerum natura (le verità che riguardano le cose di natura). Quando ci si
occupa della fede, la Chiesa è un’autorità indiscutibile, ma non quando ci si occupa di ciò che riguarda la
natura -> Galileo separa i campi di applicazione della Chiesa e della scienza, quando si studia la natura la
chiesa non ha nessuna autorità, è la scienza che la possiede: per Galileo scienza e fede erano
incommensurabili, ognuna aveva il suo ambito e non si devono intrecciare. La difesa galileiana non
convinse, e nel 1616 arrivò il primo processo e la censura su tutte le affermazioni che sostenevano che la
Terra ruotasse attorno al Sole

Galileo è costretto ad un periodo di pausa, ma torna nel 1623 con il libro “Il saggiatore”, libro molto
importante perché fa alcune osservazioni che contengono il manifesto del suo pensiero e del suo modo di
fare scienza e di intenderla. La filosofia è qualcosa che sta scritta, non è qualcosa che si deve fare ma solo
scoprire, ed è scritta in questo “libro che io chiamo universo”: la filosofia è inscritta nella natura intorno a
noi e aspetta di essere scoperta, non è qualcosa di occulto a noi. Ma questo libro è scritto nel linguaggio
della matematica, dunque per capirlo veramente e per capire di conseguenza la filosofia, si deve prima di
tutto conoscere il linguaggio della matematica.
Un’altra opera, forse la sua più importante, è Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e
copernicano”. Quando lo scrive, Bellarmino che lo aveva processato era morto ed era salito come Papa
Urbano VIII Barberini che lo stimava molto-> si rende conto di poter pubblicare il proprio pensiero senza
rischi di essere censurato. Inizialmente il libro fu pensato come spiegazione del moto delle maree, ma in
realtà avrà a che fare con tantissimi problemi della scienza di allora.

Struttura e tesi del Dialogo -> È un dialogo che prende luogo tutto in un posto, dura 4 giorni e ogni giorno
c’è un tema di dialogo principale. I personaggi del dialogo sono Sagredo, Salviati e Simplicio. Sagredo
rappresentava la figura dell’intellettuale colto, aperto nei confronti della nuova scienza ma non scienziato lui
stesso, interessato solo a sentirne parlare; Salviati prende spunto da un matematico e fisico fiorentino, e
rappresentava una sorta di sosia di Galileo, rappresenta la nuova figura dello scienziato indagatore, curioso,
critico nei confronti dell’aristotelismo ma pacato nel presentare le proprie idee; Simplicio è un personaggio
inventato, era la figura dell’aristotelico radicale, formato sugli scritti della tradizione e difensore della stessa,
è colui che predilige il valore dell’autorità rispetto all’importanza dell’esperienza diretta. La prima giornata è
dedicata alla critica delle tesi cosmologiche di aristotele, in particolare la sua distinzione tra il mondo
sublunare e superlunare. Nella seconda giornata sono presi in esame i vari argomenti contro l’ipotesi del
moto della Terra: uno di questo argomenti era l’esempio del sasso che cade dalla torre: se la Terra girasse, il
sasso che cade dalla torre non dovrebbe cadere sotto alla torre ma molto più in là, perché la terra si
muove.Galielo risponde a questi argomenti stabilendo poi un principio che prende il nome di : “in base alle
affermazioni compiute all’interno di un determinato sistema di riferimento, è impossibile stabilire se il
sistema sia in quiete o in moto uniforme”-> finché qualcosa viaggia a velocità costante, è come se fosse in
quiete; il nostro sistema di riferimento è la Terra, quindi anche se viaggia ad una velocità enorme ma
sempre costante noi ci sentiamo in quiete, è come se fosse ferma, e così confuta gli argomenti aristotelici.
Nella terza e quarta giornata ci si dedica alla discussione della tesi sulle maree e alla loro spiegazione su
base copernicana.

Le reazioni a questo testo: furono dure e ostili, tanto che portarono anche il Papa a posizionarsi contro a
quest’opera, fu sospesa la stampa del libro e G fu processato un’altra volta e condannato all’abiura, negando
ciò in cui credeva per evitare la pena di morte.

Il lascito di Galileo: la scienza moderna è la scienza di Galileo, nell’esplicitazione dei presupposti, nella
delimitazione della sua autonomia e nell’individuazione delle regole del metodo. I punti di novità della
scienza intesa da Galileo: la scienza ha uno scopo e un campo di applicazione diverso da quello della fede, la
fede punta alla salvezza, o alla conoscenza di Dio, mentre la scienza punta alla conoscenza del mondo,
generale. La scienza deve essere autonoma dall’attaccamento a tradizioni che diventano dogmatiche, nella
scienza non possono esistere dogmi a differenza della religione, in cui i dogmi sono alla base della fede e si
devono rispettare. Nella scienza invece non si può mai pensare di avere raggiunto una verità inconfutabile e
totale, ed è per questo che non possono esistere dogmi, ogni teoria può essere perfezionata e modificata
nel tempo.

Handout, “Il manifesto del pensiero galileiano”

- Critica all’aristotelismo -> li definisce come “ciechi”. Se il mondo fosse uno spazio selvaggio e
inesplorabile si farebbe bene ad avere una guida, ma la natura è un luogo piano e aperto a noi e
disposto alla sua conoscenza, perciò chi richiede una guida anche qui non può essere disposto alla
filosofia. Ci si deve invece affidare alla propria mente.
- Critica il fatto che si abbia sostituito il pensiero di Aristotele con il principio Ipse dixit, “l’ha detto lui”
-> lui loda Aristotele, ma dice di non poterlo prendere come verità imprescindibile.
- Dice di smettere di autoproclamarsi filosofi se non si fa altro che ripetere a memoria degli aspetti
appresi, la filosofia non è citare le parole di altri ma andare a fondo delle questioni con la propria
testa.
- Dice che se Aristotele riuscisse ad arrivare alla loro epoca cambierebbe opinione, se vedrebbe ciò
che proclama Galileo cambierebbe idea

-La scienza deve essere oggettiva e tralasciare le qualità soggettive, e lo può fare a patto di tracciare una
fondamentale differenza tra le due qualità, oggettive e soggettive. Le qualità oggettive sono le primarie,
quelle soggettive le secondarie -> Testo “Qualità primarie e secondarie”. Le qualità da lui osservate non
appartengono all’oggetto in sé per sé: nell’esperienza lo scienziato entra in contatto con un determinato
oggetto, osservandolo etc -> le qualità secondarie sono quelle che tolte il soggetto vanno via, perché
appartengono alla visione del soggetto e non all’oggetto stesso. Ciò che invece non posso separare
dall’oggetto sono le sue qualità primarie, quelle che concernono l’aspetto oggettivo: il fatto che abbia
una certa forma, che sia fermo o in movimento, che sia a contatto con un altro oggetto, che abbia un
certo peso… sono tutte qualità che appartengono all’oggetto. La scienza si occupa di queste qualità, che
sono quelle quantificabili e matematizzabili.

- c’è un legame profondo tra la matematica e la scienza, la matematica è ciò che è in grado di spiegare
tutta la natura osservata.

- il puntare sulle qualità oggettive dei corpi porta a delle conseguenze 1) esclude l’uomo dall’universo di
indagine della fisica: prima l’uomo era al centro dell’universo, e si aveva un modo di pensare che legava
le osservazioni naturali all’esperienza dell’uomo (ad esempio si davano spiegazioni che erano legate alla
percezione dell’uomo, le cose venivano definite da aggettivi come caldo/freddo, pesante/leggero; ora
per uno scienziato non si può pensare in questo modo. 2) esclude un cosmo di fenomeni e oggetti
ordinati e gerarchizzati in funzione dell’uomo, noi umani siamo molto periferici 3) esclude l’indagine
qualitativa a favore di quella quantitativa 4) elimina le cause finali a favore di quelle meccaniche ed
efficenti -> non ci si chiede più per quale fine sono successe certe cose, ma come sono successe -> il
mondo di Galileo è agli antipodi di quello di Aristotele

- l’esperienza scientifica non può più essere mera osservazione, ma si rivela solo nell’esperimento
scientifico

AH, VELENO!!! Questo colore è suorz, tra il frap e il tre

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