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cinque conferenze sulla psicoanalisi

terza conferenza

L’oggetto della terza conferenza sono è la tecnica dell’ analisi e


interpretazione dei sogni.

Freud comincia con una precisazione su un’affermazione pronunciata


durante la seconda conferenza: disse che la prima idea che veniva in
mente al paziente dava luogo effettivamente alla connessione giusta e
si rivelava essere la continuazione dimenticata del ricordo. Questo non
è sempre vero: in realtà ciò succedeva soltanto le prime volte, ma
ripetendo il procedimento sorgevano ogni volta idee che non potevano
essere quelle giuste, perché non pertinenti e venivano respinte dai
malati come inesatte.

Freud, Jung e i suoi allievi parlano di due forze contrarie che agivano
nel malato: l’aspirazione cosciente ad attirare in sé il materiale
dimenticato e la resistenza a questo. Se questa resistenza era minima,
l’elemento dimenticato diventava cosciente senza deformazione, la
quale sarebbe stata tanto maggiore quanto maggiore fosse stata la
resistenza opposta.

È questo un caso del cosiddetto motto di spirito, che esprime qualcosa


che in un primo tempo sembra singolarmente improprio e non
pertinente, ma in cui riconosciamo nel momento successivo
un’allusione all’ingiuria che il paziente aveva in mente, la quale viene
espressa in forma deformata, come una “allusione con omissione”,
responsabile del fatto che il paziente produce, al posto del materiale
dimenticato che ricerchiamo, un'idea sotitutiva più o meno deformata
di esso
Seguendo la scuola zurighese, Freud pensava che si possono avere
tutte le possibilità di rintracciare un complesso rimosso se il malato
avesse messo a disposizione un numero sufficiente di libere
associazioni. Però il malato spesso si interrompe e si inceppa
sostenendo che non ha nulla da dire, ma ciò capita perché egli è sotto
l’influsso delle resistenze, che lo inducono a trattenersi nel dire o a
riallontanare l’idea da sé, infatti, il venir meno delle idee non si verifica
mai. Rinunciando a una scelta critica, il paziente può dire tutto ciò che
gli passa per la testa, e il medico può rintracciare i complessi rimossi.
L’elaborazione delle idee non è però l’unico mezzo per dischiudere
l’inconscio: esistono anche l’interpretazione dei sogni e l’utilizzazione
delle azioni mancate e casuali del paziente.

Esistono diveri mezzi per dischiudere l'inconscio: l'elaborazione delle


idee, l'interpretazione dei sogni e l'utilizzazione delle azioni mancate e
casuali del paziente.

Le nostre produzioni oniriche presentano da un lato la più grande


somiglianza esteriore e parentela interiore con le creazioni della
malattia mentale, e dall’altro lato sono però compatibili con la piena
salute della vita vigile.

Al risveglio siamo soliti trattare i sogni al negativo e li allontaniamo da


noi, dimenticandoli rapidamente e completamente.

Non tutti i sogni sono completamente estranei al sognatore,


incomprensibili e confusi: anche i sogni degli adulti, come quelli dei
bambini, si rivelano appagamenti di impulsi di desiderio sorti il giorno
del sogno, solo che i sogni degli adulti hanno di solito un contenuto
incomprensibile, perché hanno subito una deformazione.
Si deve distinguere fra contenuto onirico manifesto, cioè ciò che ci si
ricorda vagamente al mattino, dai pensieri onirici latenti, presenti
nell’inconscio e ciò indica che anche nei sogni vi è l’opposizione fra due
forze contrastanti. Il contenuto manifesto è il sostituto deformato dei
pensieri onirici inconsci, e questa deformazione è opera delle difese e
resistenze dell’Io. Quindi il contenuto manifesto risulta un
appagamento mascherato dei desideri rimossi o insoddisfatti.

Il lavoro onirico è il processo che ha portato alla deformazione dei


pensieri onirici inconsci trasformandoli in manifesti. Fra questi processi
psichici vi sono quelli della condensazione e dello spostamento, in cui
trovano rilievo le impressioni e le esperienze della prima infanzia nello
sviluppo dell’uomo.

Nella vita onirica il bambino che è nell’uomo continua, per così dire, la
sua esistenza conservando tutte le sue caratteristiche e gli impulsi di
desiderio, anche quelli divenuti inutilizzabili con il tempo.

L'angoscia è la reazione di rifiuto dell'io di fronte a desideri rimossi.

Infine, esistono altri fenomeni psichici, come atti mancati degli uomini
normali e nervosi, quali le dimenticanze, il lapsus, le sbadataggini che
passano per effetti casuali dovuti a distrazione o disattenzione.

A ciò si aggiungono gesti compiuti senza rendersene conto. Tutte


queste cose portano a impulsi e intenzioni che sono stati respinti e
devono restar celati alla nostra coscienza, e ci dimostrano l’esistenza
della rimozione e della formazione sostitutiva anche in condizioni di
buona salute.

La scoperta materiale celato, rimosso nella vita psichica aggiunta ad


altri fnomeni che si verificano durante il trattamento psicoanalitico dà
come risultato la tecnica efficace per procurare alla coscienza il
materiale psichico patogeno ed eliminare in tal modo le sofferenze
provocate dalla formazione dei sintomi sostitutivi.

La psicoanalisi intente portare il materiale rimosso della vita psichica a


un riconoscimento coscente, e chiunque la giudichi è considerato un
uomo che possiede siffatte rimozioni e che tiene a bada a fatica,
celandole dietro al rifiuto intellettuale.

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