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Insegnamento di

CHIMICA E
PROPEDEUTICA BIOCHIMICA

Canale L-Z

Alessandro Saba

Lezione 8
dalla Lezione 7
Composti Binari dell’ Ossigeno (1)
Ossidi Basici (Ossidi)

Con i metalli dei gruppi IA, IIA e IIIA: OSSIDI a carattere ionico
Es.: Na2O ossido di sodio o sodico
CaO ossido di calcio o calcico

Con gli altri metalli: OSSIDI a carattere covalente

Es.: FeO ossido ferroso (Fe n.o. +2)


Fe2O3 ossido ferrico (Fe n.o. +3)

NOMENCLATURA NOTA

n.o. unico: …………-ico La formula generale degli ‘’ossidi’ è AxOy.


L’unica eccezione è rappresentata dal
due n.o.: …………–oso
fluoruro di ossigeno, OF2 , nel quale O
…………–ico precede l’altro elemento (ENO < ENF).
Composti Binari dell’ Ossigeno (2)

B A A A

“… it is seen that on descending each group, there is the expected increase in


ionicity, while on moving from left to right along a period, the ionicity
decreases.”
Composti Binari dell’ Ossigeno (3)
Ossidi Acidi (Anidridi)

Con non metalli: ANIDRIDI a carattere covalente

Es.: SO2 anidride solforosa (S n.o. +4)


SO3 anidride solforica (S n.o. +6)
Nota: SO ossido solforico (S n.o. +2, metallo)

CO, anidride carboniosa o monossido di C (C n.o. +2)


CO2, anidride carbonica (C n.o. +4)

NOMENCLATURA NOTA

n.o. unico: …………-ico La denominazione ‘’anidride’’ è non più


attuale e non univoca (anidridi organiche) e
due n.o.: …………–oso
viene spesso sostituita con la denominazione
…………–ico ‘’ossido’’. Ciò nonostante, la terminologia
tradizionale è sempre molto radicata.
Composti Binari dell’ Ossigeno (4)
Anidridi del Cloro

Con Cloro (non metallo) ANIDRIDI a carattere covalente

Cl2O anidride ipo-clorosa (Cl, n.o. +1)


Cl2O3 anidride clorosa (Cl, n.o. +3)
Cl2O5 anidride clorica (Cl, n.o. +5)
Cl2O7 anidride per-clorica (Cl, n.o. +7)

NOMENCLATURA

n.o. unico: …………-ico più di due n.o.: ipo-…………-oso


…………-oso
due n.o.: …………–oso
…………-ico
…………–ico
per-…………-ico
Il prefisso sesqui- indica un rapporto elemento/ossigeno pari a 2/3.
Composti Binari dell’ Ossigeno (5)
Azoto
L’azoto (n.o. +1, +2, +3, +4, +5) è uno tra i composti che apparentemente
non seguono la nomenclatura tradizionale. In realtà, sebbene nella tavola
periodica sia inglobato tra i non metalli, e pertanto i suoi prodotti con
ossigeno possano essere considerati anidridi, con n.o. +1, +2 e +4 il suo
comportamento è metallico.

N2O (+1) ossido nitroso, protossido di azoto o monossido di diazoto (IUPAC)


NO (+2) ossido nitrico o monossido di azoto (IUPAC)
N2O3 (+3) anidride nitrosa o triossido di diazoto (IUPAC)
NO2 (+4) ipoazotite o diossido di azoto (IUPAC)
N2O4 (+4) diossido di azoto dimero
N2O5 (+5) anidride nitrica o pentossido di diazoto (IUPAC)

Nota: anidridi + H2O  acidi


Es.: N2O3 + H2O  HNO2; N2O5 + H2O  HNO3
Lezione 8
Composti Binari dell’ Ossigeno (6)
Ossidi Anfoteri

Con elementi anfoteri: OSSIDI ANFOTERI

Sono elementi anfoteri: Zn +2, Al +3, Sn +2/+4, Pb +2/+4, Sb +3, Cr +3, Mn +4

Es.: SnO ossido stannoso, ossido di stagno (II) o monossido di stagno

SnO2 ossido stannico, ossido di stagno (IV) o diossido di stagno

Cr2O3 ossido cromico, ossido di cromo (III) o triossido di dicromo

Al2O3 ossido alluminico, ossido di alluminio o triossido di alluminio


(nome comune: allumina)

O Cr
O
O Cr

Nota: una sostanza anfotera è una specie chimica che si comporta da base in presenza di acidi e
da acido in presenza di basi.
Composti Binari dell’ Ossigeno (7)
Cromo
Il Cr si comporta da metallo (n.o. +2), anfotero (+3) o non metallo (+6).

CrO (+2) ossido cromoso o ossido di cromo


Cr2O3 (+3) ossido cromico o triossido di dicromo o sesquiossido* di cromo
CrO3 (+6) anidride cromica o triossido di cromo

O Cr
O
O Cr

Nota: il Cr (III) causa irritazione cutanea se a dosi elevate per via parenterale.
Il Cr (VI) è irritante per cute, polmoni e tratto gastrointestinale, può
causare perforazione del setto nasale e carcinoma del polmone.

(*) sesquiossido: ossido nella cui molecola il numero di atomi del metallo è in
rapporto di 2:3 con il numero di atomi di ossigeno
Composti Binari dell’ Ossigeno (9)
Perossidi e Superossidi

I perossidi contengono un gruppo perosso (-O-O-) che può essere


legato in maniera covalente o ionica (come O2-2):

Es.: H2O2 perossido di idrogeno


Na2O2 perossido di sodio
CaO2 perossido di calcio

I superossidi sono composti di natura ionica nei quali lo ione


superossido (O2-1), che contiene un elettrone spaiato e quindi forma
un radicale libero, è legato a un metallo alcalino:

Es.: NaO2 superossido di sodio


KO2 superossido di potassio
Lo Stress Ossidativo
I ROS (Reactive Oxygen Specie) possono reagire con quasi tutte le
molecole organiche (proteine, lipidi, glucidi, DNA), generando stress
ossidativo.
Lo stress ossidativo è una conseguenza dello sbilanciamento tra i processi
perossidanti e antiossidanti.
Idrossidi: Ossidi + H2O
(idrogeno, ossigeno, metallo)

La loro nomenclatura segue quella degli ossidi corrispondenti,


sostituendo il termine “ossido” con “idrossido”.

Si ottengono aggiungendo acqua agli ossidi e la formula si costruisce


scrivendo il simbolo del metallo seguito da un numero di gruppi
ossidrilici (OH) uguale alla valenza del metallo.

Es: NaOH idrossido di sodio (Na2O + H2O)


Fe(OH)2 idrossido ferroso (FeO + H2O)
Fe(OH)3 idrossido ferrico (Fe2O3 + 3H2O)
CuOH idrossido rameoso (Cu2O + H2O)

Cu(OH)2 idrossido rameico (CuO + H2O)


Sodio Metallico: Proprietà Chimiche
Ossoacidi: Anidridi + H2O
(idrogeno, ossigeno, non-metallo)
Gli ossoacidi sono detti più comunemente acidi ossigenati.

La loro nomenclatura segue quella delle anidridi corrispondenti, sostituendo il


termine “anidride” con “acido”.

Si ottengono aggiungendo acqua alle anidridi e la formula si costruisce


addizionando un molecola d’acqua alla formula delle anidridi.

Es: anidride solforosa SO2 + H2O = H2SO3 acido solforoso


anidride solforica SO3 + H2O = H2SO4 acido solforico
anidride carbonica CO2 + H2O = H2CO3 acido carbonico

Altri acidi ossigenati: HNO2 (acido nitroso), HNO3 (acido nitrico),


[HNO (nitrossile o azanone)]*
H3PO3 (acido fosforoso), H3PO4 (acido orto-fosforico)
(*) noto in in fase gassosa. Esiste in fase liquida come intermedio di reazione
Ossoacidi del Cloro: Anidridi + H2O
(idrogeno, ossigeno, Cl)

1. Cl2O, anidride ipo-clorosa (Cl, n.o. +1)



H2Cl2O2 → HClO, acido ipo-clor-oso

2. Cl2O3, anidride clorosa (Cl, n.o. +3)



H2Cl2O4 → HClO2, acido clor-oso

3. Cl2O5, anidride clorica (Cl, n.o. +5)



H2Cl2O6 → HClO3, acido clor-ico

4. Cl2O7, anidride per-clorica (Cl, n.o. +7)



H2Cl2O8 → HClO4, acido per-clor-ico
Altri Ossoacidi
 Acuni ossoacidi hanno nomi contenenti i prefissi orto-, meta- e piro-.
Essi distinguono composti con lo stesso atomo centrale, a medesimo n.o.,
con diverso contenuto di H2O. Sono formalmente definiti come segue:
 Il prefisso orto caratterizza gli acidi nella cui molecola è presente il
massimo numero possibile di gruppi -OH.

 Il prefisso meta sta a indicare l’acido ottenuto per eliminazione di


una molecola di H2O da una molecola di acido orto.
 Il prefisso piro (o di) indica l’acido ottenuto eliminando una molecola
di H2O da due molecole di acido orto, cioè il prodotto ottenuto per
condensazione di 2 molecole di orto-ossoacido.

 Più semplicemente, esistono anidridi che se addizionate di una, due o


tre molecole di H2O danno vita a ossoacidi meta, piro o orto,
rispettivamente.

 vedi slide successiva 


Altri Ossoacidi: Fosforo (1)
 E’ il caso dell’anidride fosforica, P2O5 (n.o. +5), che può addizionare 1,
2 o 3 molecole di H2O, formando gli acidi meta-, piro- e orto-
fosforico, rispettivamente:

P2O5 + H2O → HPO3 acido meta-fosforico

P2O5 + 2H2O → H4P2O7 acido piro-fosforico


(acido di-fosforico)

P2O5 + 3H2O → 2H3PO4 acido orto-fosforico


Altri Ossoacidi: Fosforo (2)
 Usando la prima definizione della slide ‘’Altri Ossoacidi’’, da P2O5 si
ottengono i medesimi acidi:
O

P2O5 + 3H2O → 2H3PO4 acido orto-fosforico HO P OH

OH

H3PO4 – H2O → HPO3 acido meta-fosforico

Dalla condensazione di due molecole di acido


orto-fosforico si ottiene l’acido pirofosforico:

2H3PO4 – H2O → H4P2O7 acido piro-fosforico


Altri Ossoacidi: Fosforo (3)
 Le anidridi del fosforo contengono fosforo non solo con n.o. +5, ma
anche con n.o. +3. Infatti, dall’anidride fosforosa, P2O3 (con n.o. +3),
si origina l’acido fosforoso, H3PO3.

 Col fosforo +1, invece, non si hanno anidridi, ma soltanto un acido:


acido ipofosforoso, H3PO2.
Altri Ossoacidi: Arsenico
 L’arsenico si comporta in maniera analoga al fosforo. Genera, infatti,
ossoacidi da anidridi che contengono arsenico con n.o. +3 e +5.

 L’anidride arsenica, As2O5 (n.o. +5), ha comportamento simile a P2O5:


As2O5 + 3H2O → 2H3AsO4 acido orto-arsenico

As2O5 + 2H2O → H4As2O7 acido piro-arsenico

As2O5 + H2O → 2HAsO3 acido meta-arsenico

 L’anidride arseniosa, As2O3 (n.o. +3), addiziona 1 o 3 molecole di H2O:


As2O3 + 3H2O → 2H3AsO3 acido orto-arsenioso

As2O3 + H2O → 2HAsO2 acido meta-arsenioso


Altri Ossoacidi: Boro
 Analogamente a As2O3, l’anidride borica, B2O3, può addizionare 1 o 3
molecole di H2O:

B2O3 + 3H2O → 2H3BO3 acido orto-borico

B2O3 + H2O → 2HBO2 acido meta-borico

 2 molecole di B2O3 si possono combinare con 1 molecola di H2O:


2B2O3 + H2O → H2B4O7 acido tetra-borico
Altri Ossoacidi: Iodio +7
 Lo iodio assume i seguenti n.o.: -1, +1, +5, +7.
 Lo iodio con n.o. +7 dà vita all’anidride per-iodica, I2O7, che può
addizionare 1, 3 o 5 molecole di H2O. Il comportamento è comunque
diverso da quello di P2O5:

I2O7 + H2O → 2HIO4 acido meta-periodico

I2O7 + 3H2O → 2H3IO5 acido meso-periodico

I2O7 + 5H2O → 2H5IO6 acido orto-periodico

Viene introdotto il prefisso meso-, che viene utilizzato per la specie


con numero di molecole d’acqua intermedio.

Nota: in questo caso le regole viste prima per il P2O5 vengono


rispettate solo parzialmente.
Ossidi e Anidridi di Manganese
Il manganese assume i seguenti n.o.: +2 (metallo, -oso), +3 (metallo,
-ico), +4 (anfotero), +6 (non metallo, -ico), +7 (non metallo, per- + -ico).

 n.o. +2: MnO, ossido manganoso

 n.o. +3: Mn2O3, ossido manganico

 n.o. +4: MnO2, anidride manganosa o biossido di manganese.

 n.o. +6: MnO3, anidride manganica.

 n.o. +7: Mn2O7, anidride permanganica.


Idrossidi e Ossoacidi di Manganese
Dagli ossidi e anidridi, per aggiunta di acqua si ottengono i relativi
idrossidi e ossoacidi:

 MnO + H2O → Mn(OH)2 idrossido manganoso

 Mn2O3 + 3H2O → 2Mn(OH)3 idrossido manganico

 MnO2 + H2O → H2MnO3 acido manganoso

 MnO3 + H2O → H2MnO4 acido manganico

 Mn2O7 + H2O → 2HMnO4 acido permanganico


Ioni Positivi (Cationi)
 Gli ioni positivi sono frequentemente ioni metallici, del tipo:
Cu+, ione rameoso
Cu2+, ione rameico
Na+, ione sodio o sodico
Fe2+, ione ferroso
Fe3+, ione ferrico
Al3+, ione alluminio o alluminico

Si formano per ossidazione (cessione di e-) di metalli e


comunemente seguono la nomenclatura tradizionale.
Ioni Positivi (Cationi)
 In alcuni casi parte della carica positiva dello ione, metallico o
meno, viene parzialmente neutralizzata da O2-. Si ha così

BiO+, ione bismutile (da Bi3+)


NO+, ione nitrosile (da N3+)
NO2+, ione nitrile (da N5+)

In NO+ il nome assume il suffisso –oso, a indicare il n.o. inferiore


tra i due possibili (anche se la situazione in generale è complicata
dai molti n.o. che può assumere N).

 Talvolta la carica positiva su ioni non metallici viene ottenuta per


addizione di H+. Si ha così

NH4+, ione nitronio o ammonio


PH4+, ione fosfonio
H3O+, ione ossonio
Ioni Negativi (Anioni)
Se a un acido (idracido o ossoacido) rimuoviamo uno o più protoni (H+),
otteniamo una specie caricata negativamente (anione), detta radicale
acido.

HCl → Cl- ione cloruro (ac. cloridrico)


HF → F- ione floruro (ac. fluoridrico)
HCN → CN- ione cianuro (ac. cianidrico)
H2SO3 → SO32- ione solfito (ac. solforoso)
H2SO4 → SO42- ione solfato (ac. solforico)
H2CO3 → CO32- ione carbonato (ac. carbonico)

H2CO3 → HCO3- ione bicarbonato (ac. carbonico)


Anioni del Cloro
1. HClO, acido ipo-clor-oso (Cl, n.o. +1)

ClO- , ione ipo-clor-ito

2. HClO2, acido clor-oso (Cl, n.o. +3)



ClO2-, ione clor-ito

3. HClO3, acido clor-ico (Cl, n.o. +5)



ClO3-, ione clor-ato

4. HClO4, acido per-clor-ico (Cl, n.o. +7)



ClO4-, ione per-clor-ato
Qualche Anione Importante (1)
Qualche Anione Importante (2)
Qualche Anione Importante (3)
Qualche Anione Importante (4)

Lo iodio a n.o. +7, oltre all’acido periodico (detto acido


metaperiodico), forma altri due acidi, mesoperiodico
(H3IO5) e ortoperiodico (H5IO6).
Sali (1)
 Il sale è quindi costituito generalmente da:
 ioni positivi → generalmente ioni metallici
 ioni negativi → generalmente l’ anione di un acido
 Ioni negativi e ioni positivi devono essere bilanciati a livello
delle cariche a dare una molecola neutra.
 Sono quindi composti di natura ionica.
 Si formano per lo più per reazione tra
 metalli o loro derivati (ossidi, idrossidi)
 non-metalli o loro derivati (anidridi, acidi)
Sali (2)

Metallo Catione Valenza Acido Anione Valenza SALE

2+ 2-
Ca Ca 2 H2SO4 SO4 2 CaSO4
calcio ione calcio ac. solforico ione solfato solfato di calcio

3+ 2-
Al Al 3 H2SO3 SO3 2 Al2(SO3)3
alluminio ione alluminio ac. solforoso ione solfito solfito di alluminio

2+ -
Fe Fe 2 HCl Cl 1 FeCl2
ferro ione ferroso ac. cloridrico ione cloruro cloruro ferroso

3+ -
Fe Fe 3 H2S S 2 Fe2S3
ferro ione ferrico ac. Solfidrico ione solfuro solfuro ferrico
Altri Composti Interessanti (1)
 Cianuri: - Sali derivati dall’acido cianidrico (HCN)
Es: cianuro ferrico, Fe(CN)3
cianuro ferroso, Fe(CN)2

- Sali derivati ione ferrocianuro o esacianoferrato (II),


[Fe(CN)64-]

Es: esacianoferrato (II) di potassio, K4Fe(CN)6

- Sali derivati ione ferricianuro o esacianoferrato (III),


[Fe(CN)63-]

Es: esacianoferrato (III) di potassio, K3Fe(CN)6


Altri Composti Interessanti (2)

II III
4

 Cianati: Sali derivati dall’acido cianico (HCNO)

Es: cianato di potassio, KCNO

 Tiocianati: Sali derivati dall’acido solfocianidrico o tiocianico


(HSCN)

Es: tiocianato di potassio, KSCN


Caratteristiche del K4Fe(CN)6

 Da analisi di cristallografia a
raggi X risulta che lo ione
esacianoferrato (II) è costituito
da 1 atomo di ferro circondato da
6 gruppi CN-.

 I legami Fe CN- sono tutti Struttura


ottaedrica
perfettamente uguali e stabili.
Caratteristiche del K4Fe(CN)6
 Gli orbitali del Fe2+ subiscono infatti un riarrangiamento energetico
(ibridazione d2sp3) e sono così in grado di ospitare i 6 doppietti non
condivisi del CN-, realizzando la struttura del gas nobile Kr
([Ar]4s23d104p6).

4s
Fe
Caratteristiche del K4Fe(CN)6
 Aggiungendo KCN a una soluzione acquosa di FeCl2 e concentrando
la soluzione ottenuta si ha formazione di cristalli gialli di
K4Fe(CN)6.

conc.
2 4 6 4 6

 Disciogliendo questi cristalli in H2O si ha la seguente dissociazione:

+ 4-
4 6 6

 Da indagini chimico-fisiche risulta che lo ione Fe(CN)64- è uno ione


complesso stabile, che si dissocia nei suoi costituenti in piccola
parte:
Altri Composti di Coordinazione
Altri Tipi di Struttura

1 2 3 4

1 lineare (n.c.* 2)
2 trigonale piana (n.c.* 3)
3 Tetraedrica (n.c.* 4)
4 bipiramide trigonale (n.c.* 5)
5 ottaedrica (n.c.* 6)
*numero di coordinazione

5
La Mole
La Mole (1)
 Con il termine grammoformula (grammoatomo o grammomolecola)
si intende una quantità in grammi pari alla massa formula (massa
atomica o massa molecolare). E quindi, ad esempio:

1 grammoatomo di C contiene 12 g di C;
1 grammomolecola di CO2 contiene 44 g di CO2.

 Attualmente, il concetto tradizionale di grammoformula è


considerato sorpassato ed è stato sostituito da quello di mole,
per la quale è stata data la seguente definizione rigorosa (Comitè
International des Poids et des Mesures, 1971):

‘’Mole è la quantità di materia di un sistema che contiene tante unità


elementari quanti atomi sono contenuti in 0.012 Kg di 12C’’.
https://www.bipm.org/utils/common/pdf/si_brochure_8.pdf
La Mole (2)
 Mediante spettrometria di massa è stato stabilito che la massa
di un atomo di 12C è 1, 99265∙10-23 g.

 Il numero di atomi in 12 g di 12C è pertanto:

12 𝑔
6.0221 · 10
1.99265 · 10 𝑔

 Dalla definizione di mole precedentemente riportata, in una mole


di composto sono sempre presenti 6.221∙10 23 atomi o molecole .

 Tale numero, detto Numero di Avogadro (1811), è valido per le


specie elementari e per i composti, indipendentemente dalla loro
natura. Quindi:

1 mole di C contiene 6.0221∙10 23 atomi di C;


1 mole di CO2 contiene 6.0221∙10 23 atomi di CO2.
Il Numero di Moli
 Sulla base di quanto detto, il numero di moli (n) di una specie
atomica o composto è dato dalla sua quantità espressa in grammi
(w) diviso il peso della singola mole [peso formula (PA o PM)]:

𝑤 𝑔
𝑛 𝑚𝑜𝑙
𝑃𝑀 𝑔 · 𝑚𝑜𝑙

 Esempio: quale è la massa in grammi relativa a 3.01 mol di Zolfo?

𝑛 · 𝑃𝑀 𝑤 3.01 𝑚𝑜𝑙 · 32.02 𝑔 · 𝑚𝑜𝑙 96.38 𝑔


Le Reazioni Chimiche
Reazioni Chimiche (1)
 Due o più specie chimiche possono reagire per formare altre specie
chimiche, differenti da quelle iniziali.

 Ciò si realizza attraverso la rottura di alcuni tra i legami chimici


che tengono insieme gli atomi delle specie reagenti e la formazione
di nuovi legami, caratteristici dei nuovi composti.

 Il processo di ‘’trasformazione’’ è detto reazione chimica e viene


rappresentato attraverso opportune relazioni, solitamente definite
equazioni di reazione o equazioni chimiche, aventi il seguente
aspetto:

 Le specie a sinistra delle frecce nella precedente espressione sono i


reagenti, quelle a destra i prodotti.
Reazioni Chimiche (2)
 La relazione quantitativa che sussiste tra le varie specie coinvolte
nella reazione è espressa attraverso i coefficienti stechiometrici, o
coefficienti di reazione, che sono numeri opportunamente introdotti
per mantenere, per ciascuna specie, l’uguaglianza tra il numero di
atomi dei reagenti e dei prodotti. Esprimono i rapporti molari tra le
varie specie coinvolte nella reazione:

Esempio:

NO (ossido di azoto) e H2 (idrogeno molecolare) reagiscono


in un rapporto molare 2:2 per dare N2 (azoto molecolare) e
H2O (acqua) in rapporto 1:2 tra loro. (continua…)
Reazioni Chimiche (3)
continua: la reazione precedente non ci dice che tutto NO e tutto H2
posti a reagire si convertono nei prodotti, ma che quelle
molecole che reagiscono lo fanno secondo le proporzioni
indicate dai coefficienti stechiometrici.

 Come già menzionato, lo studio quantitativo delle reazioni chimiche


si deve a Lavoisier, che affermò il principio di conservazione della
massa, che vale per tutte le reazioni chimiche, indipendentemente
dalla loro tipologia e natura.

 I legami tra gli atomi nei reagenti sono riorganizzati per


formare nuovi composti.
 Nessuno degli atomi scompare, così come nessun nuovo atomo è
generato.

 L’equazione di reazione deve pertanto essere bilanciata


opportunamente in modo che il principio di Lavoisier sia rispettato.
Reazioni Chimiche (4)
 Non tutte le reazioni vanno a conversione totale, cioè l’intera quantità dei
reagenti, se pur nei rapporti molari stechiometrici, si converte ai
prodotti. La conversione può essere anche parziale, anzi quasi sempre lo è.

 L’entità della conversione può dipendere dal tipo di reazione e dalle


condizioni termodinamiche e cinetiche imposte (vedremo più avanti).

 Una reazione chimica si svolge non soltanto da sinistra verso destra


( ), ma contemporaneamente anche da destra verso sinistra ( ).
In pratica, si ha una situazione dinamica per la quale, anche quando la
conversione dei reagenti verso i prodotti è molto spinta, man mano che i
prodotti si formano, parte di essi si ri-converte nei reagenti.

 Dopo un certo periodo di tempo (che dipende dalla cinetica del processo),
se le condizioni sperimentali rimangono invariate, le concentrazioni di
prodotti e reagenti non subiscono più variazione e il sistema si dice
all’equilibrio.
Reazioni Chimiche (5)
 Da un punto di vista formale tutte le reazioni sono di equilibrio e ciò
viene messo in evidenza utilizzando il simbolo nell’equazione di
reazione. Quando le reazioni sono molto spostate a destra o a sinistra è
permesso l’utilizzo di frecce singole.

generica reazione di equilibrio

reazione spostata a dx

reazione spostata a sx

 Quando i costituenti dell’equilibrio chimico fanno parte tutti di una


stessa fase (es. fase gassosa (s), fase liquida (l) o fase solida (s)) ,
l’equilibrio si definisce omogeneo, altrimenti si definisce eterogeneo.
Esercizio (1)
In un recipiente si introducono 0.25 g di O2 e 0.50 g di CO. In determinate
condizioni avviene la reazione sotto riportata, che sappiamo essere
totalmente spostata verso i prodotti. Quante moli dei vari composti saranno
presenti alla fine della reazione?

Risoluzione

1) PMO2 = 32 g∙mol-1; PMCO = 28 g∙mol-1; PMCO2 = 44 g∙mol-1

2) nO2, inizio= 0.25/32 = 0.0078 mol; nCO, inizio= 0.5/28 = 0.0178 mol;
nCO2, inizio = 0 mol

Dal confronto tra quantità reali e rapporti stechiometrici, risulta la


presenza di un eccesso di CO, che non verrà utilizzato dalla reazione:
nCO, eccesso = 0.0178 – 2 x 0.0078 = 0.0022 mol
Esercizio (2)
3) Sulla base della stechiometria risulta quindi un consumo totale di O2,
parziale di CO (rimane l’eccesso calcolato precedentemente) e una
formazione di CO2 pari a

nCO2, fine = 2 x nO2, inizio = 0.0156 mol

4) Quindi a fine reazione avremo:

nO2,fine = 0.0000 mol  WCO2, fine = 0.000 g

nCO,fine = 0.0022 mol  WCO, fine = nCO,fine x PMCO =


= 0.0022 x 28 = 0.062 g

nCO2,fine = 0.0156 mol  WCO2,fine = nCO2,fine x PMCO2 =


= 0.0156 x 44 = 0.689 g
Tipi di Reazione
Le reazioni chimiche vengono tradizionalmente classificate a seconda
del tipo di trasformazione subita dai reagenti, come segue:

 reazione di sintesi o combinazione;


 reazione di dissociazione o decomposizione;
 reazione di scambio semplice;
 reazione di doppio scambio;
 reazione complesse.
Le prime quattro reazioni verranno descritte a breve.
Le reazioni complesse, che sono tutte quelle reazioni i cui prodotti
vengono formati secondo schemi di reazione differenti da quelli sopra
descritti, non verranno invece trattate.
Reazione di Sintesi
Le reazioni di sintesi o combinazione sono reazioni nelle quali due o più
sostanze si combinano per dare una sostanza più complessa. La forma
generale di questo tipo di reazione è:

2CuO(s)
Reazione di Dissociazione
Le reazioni di dissociazione o decomposizione sono reazioni nelle quali
un composto subisce la dissociazione in composti più semplici o
addirittura in specie allo stato elementare. La forma generale di
questo tipo di reazione è:
Reazione di Scambio Semplice (1)
Le reazioni di scambio semplice sono reazioni nelle quali un elemento
entra a fare parte di un composto sostituendosi a un altro elemento
costituente il composto stesso. La forma generale di questo tipo di
reazione è:
Reazione di Scambio Semplice (2)
Reazione di Doppio Scambio (1)
Le reazioni di doppio scambio sono reazioni nelle due composti
generano prodotti di reazione che sono frutto di scambio reciproco di
un atomo o un gruppo di atomi. La forma generale di questo tipo di
reazione è:
Reazione di Doppio Scambio (2)

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