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NOMENCLATURA

IUPAC - TRADIZIONALE - STOCK


La nomenclatura chimica è l'insieme dei nomi e delle sostanze chimiche classificate con
criteri sistematici. Dal nome è possibile capire i suoi componenti.

Esistono tre tipi di nomenclatura:

● NOMENCLATURA IUPAC: è basata sulle sulle regole redatte dalla IUPAC nel 1959,
che vennero aggiornate nel 2005.
● NOMENCLATURA TRADIZIONALE: è basata sulla divisione degli elementi in
metalli e non metalli e tiene conto del numero di ossidazione degli atomi presenti
nella formula.
● NOMENCLATURA STOCK: fornisce informazioni più chiare, indica infatti i numeri di
ossidazione con i numeri romani tra parentesi e venne proposta da Alfred Stock.

LA CLASSIFICAZIONE DEI COMPOSTI INORGANICI


I diversi composti inorganici, sono classificati in base alle loro proprietà chimiche, che
dipendono essenzialmente dalla natura metallica o non metallica degli elementi e dal modo
con cui essi reagiscono con sostanze come: l’idrogeno e l’ossigeno.
La suddivisione avviene in composti binari e ternari:
COMPOSTI BINARI

CLASSE COMPOSIZIONE STRUTTURA ESEMPIO

Ossidi Basici Metallo + Ossigeno Me O CaO

Anidridi Non Metallo + nonMe O S𝑂2


Ossigeno

Idruri Metallici Metallo + Idrogeno Me H LiH

Idruri covalenti Non Metallo (esclusi nonMe H N𝐻3


alogeni e Zolfo) +
Idrogeno

Idracidi Non Metallo + H nonMe HCl


Idrogeno (solo
alogeni e Zolfo)

Sali binari Metalli + Non metalli Me nonMe KBr


(DI IDRACIDI)

COMPOSTI TERNARI

CLASSE COMPOSIZIONE STRUTTURA ESEMPIO

Idrossidi Ossido basico Me OH NaOH


(Metallo e Ossigeno)
+ Idrogeno

Ossiacidi Idrogeno + Anidride H nonMe O 𝐻𝑁𝑂3


(Non metallo +
Ossigeno)

Sali ternari Metallo + Anidride Me nonMe O 𝐶𝑎𝑆𝑂4


(DI OSSIACIDI)
I COMPOSTI BINARI DELL’OSSIGENO
Nella nomenclatura IUPAC e STOCK, non c’è differenza tra ossidi basici e ossidi acidi
(anidridi).
La nomenclatura IUPAC prevede per i composti dell’ossigeno il nome ossido di seguito dal
nome dell’altro elemento metallico o non metallico; gli indici numerici sono disposti in base
alle regole IUPAC, come ad esempio triossido di diferro.
Negli ossidi è possibile utilizzare la nomenclatura STOCK, per facilitare la scrittura di quella
IUPAC, così il triossido di diferro diventa ossido di ferro (III).

Nella nomenclatura tradizionale, invece, c’è una suddivisione tra gli ossidi basici (dei metalli)
e gli ossidi acidi (dei non metalli).

OSSIDI BASICI
Nella nomenclatura tradizionale, alla parola ossido si fa seguire la radice del nome
dell’elemento seguita dal suffisso -oso o -ico.

Nella tabella riporto la nomenclatura degli ossidi basici secondo la IUPAC, STOCK e
TRADIZIONALE:

ELEM n.o FORMULA TRADIZIONALE STOCK IUPAC


ENTO

Cu +1 Ossido rameoso Ossido di rame (I) Ossido di dirame


𝐶𝑢2𝑂
Cu +2 Ossido rameico Ossido di rame (II) Ossido di rame
𝐶𝑢𝑂
Fe +2 Ossido ferroso Ossido di ferro (II) Ossido di ferro
𝐹𝑒𝑂
Fe +3 Ossido ferrico Ossido di ferro (III) Triossido di diferro
𝐹𝑒2𝑂3

OSSIDI ACIDI
Nella nomenclatura tradizionale, gli ossidi dei non metalli, utilizzano al posto di “ossido”, il
nome di anidride.
Quando il non metallo ha un solo n.o il composto prende il nome anidride, seguito dal nome
del non metallo con il suffisso -ica.
Se il non metallo ha due n.o, allora si utilizza il suffisso -osa con il n.o minore e il suffisso -ica
con il n.o maggiore.
Se presenta più di due n.o allora aggiungiamo il prefisso ipo- e il suffisso -oso per il numero
di ossidazione più basso, e il prefisso per- e il suffisso -ico per il numero di ossidazione più
alto.
ELEMENTO n.o. FORMULA TRADIZIONALE

B +3 𝐵2𝑂3 Anidride Borica

S +4 𝑆𝑂2 Anidride solforosa

S +6 𝑆𝑂3 Anidride solforica

Cl +1 𝐶𝑙2𝑂 Anidride ipoclorosa

Cl +3 𝐶𝑙2𝑂3 Anidride clorosa

Cl +5 𝐶𝑙2𝑂5 Anidride clorica

Cl +7 𝐶𝑙2𝑂7 Anidride perclorica

PEROSSIDI
I perossidi sono un particolare tipo di ossidi che contengono due atomi di ossigeno legati tra
loro, ciascuno dei quali ha n.o. -1.
Sia la IUPAC, che la nomenclatura Stock, che quella tradizionale classificano i perossidi
utilizzando il termine “perossido”, seguito dal nome dell’altro elemento;
𝑁𝑎2𝑂2 per esempio si chiama perossido di sodio.
I COMPOSTI BINARI SENZA OSSIGENO
Il nome di un composto binario senza ossigeno si costruisce, in base alle regole della
nomenclatura IUPAC, a partire dell’elemento scritto a destra nella formula: alla radice del
suo nome si aggiunge il suffisso -uro; alla radice segue il nome dell’altro elemento separato
dalla preposizione “di”.
Per indicare il numero di atomi di ciascuna delle specie presenti, si fa ricorso ai prefissi
mono-, di-, tri-, tetra- ecc..

IDRURI METALLICI E COVALENTI


La formula degli idruri metallici si scrive riportando sempre per primo il simbolo del metallo e
poi quello dell’idrogeno (LiH).
Gli idruri non metallici o covalenti, sono composti dell’idrogeno con semimetalli e non metalli
gruppo (IV, V, VI), esempi di tali composti sono il metano 𝐶𝐻4 e l’ammoniaca 𝑁𝐻3.

La nomenclatura IUPAC è unica per gli idruri metallici e covalenti, si usa il termine idruro
preceduto dai prefissi che indicano il numero di atomi di idrogeno, seguito da “di” e dal nome
dell’elemento legato all’idrogeno.
Nella nomenclatura tradizionale il termine idruro è seguito dal nome dell’altro elemento con
suffisso -oso o -ico.

IDRACIDI
Gli idracidi sono un piccolo gruppo di sei composti binari di natura molecolare, costituito da
idrogeno e da un non metallo (alogeno o zolfo) e si scrive indicando sempre per primo
l’atomo di Idrogeno.

Il nome degli idracidi, secondo la nomenclatura tradizionale, inizia con il termine acido,
seguito dal nome del non metallo a cui si aggiunge il suffisso -idrico.

la nomenclatura degli idracidi:

FORMULA IUPAC TRADIZIONALE

𝐻𝐹 Floruro di idrogeno Acido fluoridrico

𝐻𝐶𝑙 Cloruro di idrogeno Acido cloridrico

𝐻𝐵𝑟 Bromuro di idrogeno Acido Bromidrico

𝐻𝑙 Ioduro di idrogeno Acido iodidrico

𝐻2𝑆 Solfuro di diidrogeno Acido solfidrico

𝐻𝐶𝑁 Cianuro di Idrogeno Acido cianidrico

A questa categoria appartiene anche 𝐻𝐶𝑁 pur essendo un composto ternario.


SALI BINARI
I sali sono composti ionici costituiti da un catione generalmente metallico e un anione.
Si formano per la sostituzione dell’idrogeno dal metallo, quindi metallo + acido.

es: Na + HCl —> NaCl + H2

Per i sali binari la nomenclatura tradizionale è molto in uso. Per distinguere due sali che si
differenziano soltanto per il n.o. si usano i suffissi -oso (n.o. minore) e -ico (n.o. maggiore).

es:

ELEMENTO n.o. FORMULA TRADIZIONALE IUPAC STOCK

Fe +2 FeCl2 Cloruro ferroso Dicloruro di Cloruro di


ferro ferro (II)

Fe +3 FeCl3 Cloruro ferrico Tricloruro di Cloruro di


ferro ferro (III)

Al +3 Al2S3 Solfuro di alluminio Trisolfuro di Solfuro di


dialluminio alluminio

Cu +1 CuCl Cloruro rameoso Cloruro di Monocloruro


rame di rame (I)

Cu +2 CuCl2 Cloruro rameico Dicloruro di Cloruro di


rame rame (II)
COMPOSTI TERNARI
IDROSSIDI
Questi composti fanno reagire gli ossidi basici (Me + Ossigeno) con l’acqua; il gruppo
caratteristico degli idrossidi è lo ione OH- chiamato ione idrossido o ossidrile.

𝑀𝑔𝑂 + 𝐻2𝑂 → 𝑀𝑔(𝑂𝐻)2

Nella formula, il simbolo del metallo precede il gruppo OH- .


Poiché il magnesio ha n.o. +2 il gruppo OH si racchiude tra parentesi e si riporta di seguito
l’indice numerico 2; nel caso di un metallo con n.o. +3, l’indice numerico sarebbe 3.

La nomenclatura IUPAC assegna a questi composti il nome idrossido, preceduto se


necessario dal prefisso che indica il numero di gruppo OH; segue poi il nome del catione,
per esempio Ca(OH)2 si chiama diidrossido di calcio.

Secondo la notazione Stock si specifica il numero di ossidazione del catione, per esempio
Fe(OH)2 si chiama idrossido di ferro (II).

Secondo la nomenclatura tradizionale, la distinzione tra i n.o. si vede dai suffissi -oso e -ico;
per esempio Fe(OH)2 si chiama idrossido ferroso; mentre Fe(OH)3 si chiama idrossido
ferrico.

OSSIACIDI

La loro formula inizia sempre con l’idrogeno, a cui segue il non metallo e poi l’ossigeno.

Secondo la nomenclatura IUPAC, il nome di questi composti inizia con il termine acido, poi
per specificare il numero di atomi di ossigeno presenti nella molecola si utilizza il prefisso
osso-, a cui si antepone il corrispondente prefisso numerico. Segue poi il nome del non
metallo, che assume la desinenza -ico, poi il suo numero di ossidazione posto tra parentesi.
La molecola H2SO4, per esempio, si chiama acido tetraossosolforico (VI).

Secondo la nomenclatura tradizionale, il termine acido è seguito fal nome del non metallo
con suffisso -oso oppure -ico; se il metallo ha più numeri di ossidazione si utilizza anche il
prefisso ipo- e per-.

FORMULA n.o non Me TRADIZIONALE IUPAC

H2SO3 +4 Acido solforoso Acido


triossosolforico (IV)

H2SO4 +6 Acido solforico Acido


tetraossosolforico
(VI)
HNO2 +3 Acido nitroso Acido diossonitrico
(III)

HNO3 +5 Acido nitrico Acido triossonitrico


(V)

H2CO3 +4 Acido carbonico Acido


triossocarbonico (IV)

HClO +1 Acido carbonico Acido


ossocarbonico (I)

HClO2 +3 Acido cloroso Acido diossoclorico


(III)

HClO3 +5 Acido clorico Acido triossoclorico


(V)

HClO4 +7 Acido perclorico Acido


tetraossoclorico (VII)

META-, PIRO-, ORTO- E I POLIACIDI


Per distinguere gli ossiacidi che derivano da una stessa anidride per combinazione con un
numero diverso di molecole d’acqua, usiamo i prefissi meta-, piro- e orto-.

es:

DERIVAZIONE FORMULA NOME

P2O5 + 1H2O HPO3 Acido metafosforico

P2O5 + 2H2O H4P2O7 Acido pirofosforico

P2O5 + 3H2O H3PO4 Acido ortofosforico

SiO2 + 2H2O H4SiO4 Acido ortosilicico (eccezione)

SALI TERNARI

La loro formula inizia sempre con una parte metallica, seguita da una parte non metallica, e
infine con l’ossigeno.

La nomenclatura IUPAC dei sali ternari usa le stesse regole che abbiamo visto per gli
ossiacidi, con la differenza che: si opprime il termine acido, al suffisso -ico dell’acido si
sostituisce il suffisso -ato del sale successivamente si specifica il nome del catione metallico
con il numero di ossidazione posto tra parentesi adoperando i numeri romani.
esempio: il sale FeSO4 in cui il ferro ha numero di ossidazione +2, deriva dall’acido
tetraossosolforico(VI) e si chiama tetraossosolfato(VI) di ferro(II).
La nomenclatura tradizionale invece è formata così:

● se il nome dell’acido termina in -oso diventa -ito;


● se il nome dell’acido termina in -ico diventa -ato
● se ci sono, restano inalterati i prefissi ipo- e per-.

per esempio dall’acido solforico H2SO4 otteniamo i solfati, mentre dall’acido solforoso, H2SO3
otteniamo i solfiti.

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